Redazione

La Polizia di Stato di Brindisi ha portato a termine un'importante operazione di prevenzione e contrasto al crimine, deferendo all’Autorità Giudiziaria due individui responsabili di un tentato furto e di un individuo per furto ai danni di passeggeri dell'aeroporto. Le operazioni sono frutto di indagini rapide e mirate, avviate a seguito di un episodio che si è verificato durante una nottata in aeroporto.
Nella notte, le telecamere di sorveglianza dell'area parcheggio a pagamento dell'aeroporto avevano registrato un tentativo di furto di una Fiat 500 Abarth, ad opera di due uomini in sella a uno scooter. A seguito di accertamenti e grazie a un'attenta attività di pattugliamento, gli operatori della Polizia di Frontiera hanno notato due individui che si aggiravano sospetti vicino a un altro scooter, cercando di osservare con insistenza le autovetture parcheggiate. Durante il controllo, uno dei due ha tentato di fuggire, abbandonando sul posto un marsupio contenente attrezzi da scasso e altri oggetti utili per compiere furti. L'operazione ha portato al sequestro di arnesi da scasso e di attrezzature professionali per la diagnostica auto, nascoste nel bauletto dello scooter. I due uomini, già noti alle forze dell’ordine, sono stati denunciati per tentato furto aggravato e possesso ingiustificato di attrezzi da scasso.
Il secondo episodio ha visto la denuncia di un furto da parte di un passeggero che, durante il controllo di sicurezza all'aeroporto di Brindisi, aveva visto sparire il suo Apple Watch. Grazie all'analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e al confronto con i dati delle carte d'imbarco, la polizia è riuscita a identificare l'autore del furto originario di un comune in provincia di Varese. A seguito di una perquisizione, l'orologio è stato recuperato e restituito al legittimo proprietario. Il soggetto è stato denunciato per furto aggravato.
Questi due episodi evidenziano l'efficacia dell'azione investigativa e preventiva della Polizia di Frontiera di Brindisi, che continua a monitorare costantemente l'aeroporto per garantire la sicurezza dei passeggeri e contrastare atti criminali all'interno e nei dintorni della struttura. 

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Sarà il periodo più bello dell’anno, quello segnato dalle calde atmosfere del clima natalizio quando le allegre serate e lo scintillio delle luci sono sinonimo di festa e bollicine, a dare il via all’appuntamento annuale per celebrare le “Bolle di Puglia”, un format pensato e realizzato dalla delegazione pugliese delle Donne del Vino per promuovere e valorizzare la conoscenza della produzione spumantistica regionale, un comparto che negli ultimi anni è cresciuto in qualità e consumi.

Giunta alla sua quarta edizione, “Bolle di Puglia Experience” prenderà il via domenica 8 dicembre e fino al 24 gennaio, da Nord al Sud della Puglia, sarà un viaggio alla scoperta delle produzioni provenienti da diversi territori e dei vitigni autoctoni che, attraverso la spumantistica, raccontano di una Puglia sempre più orientata alle vinificazioni di bollicine eccellenti e identitarie. Dal Negroamaro al Susumaniello, dal Primitivo al Nero di Troia, dall’Aglianico, Bombino nero e bianco al Fiano, Verdeca, Bianco d’Alessano e altre uve da vitigni rari, “Bolle di Puglia Experience” si riconferma un percorso di eccellenza nel mondo della spumantistica, alla scoperta delle diverse produzioni regionali, tutte meritevoli di essere apprezzate e fatte conoscere al grande pubblico.

Sei appuntamenti, da dicembre a gennaio, tutti entusiasmanti e da non perdere per vivere un lungo periodo dedicato a degustazioni, dinner class, abbinamenti a tema “Bolle di Puglia”, per una vera e propria esperienza nel mondo delle bollicine prodotte dalle Donne del Vino. Racconti e assaggi dalla diretta voce di chi le bollicine le produce, le comunica, le vende e propone in carta e a scaffale, in un format itinerante che ogni anno si arricchisce con etichette note e nuove.

Con Bolle di Puglia Experience vogliamo portare il consumatore nei luoghi delle Donne del Vino e creare più occasioni per far conoscere le bollicine pugliesi - sottolinea Renata Garofano, delegata Puglia dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino - Per la delegazione pugliese è un importante progetto culturale che vorrebbe essere uno strumento in più per far crescere la percezione degli spumanti regionali e il bere consapevole con una narrazione nel calice e nelle parole tutta al femminile. Lo spumante made in Puglia è un dono per ogni occasione, ideale per brindare e scoprire nuovi abbinamenti e metodologie di produzione”.

Il calendario degli appuntamenti:

Domenica 8 dicembre 2024, Lequile (Le) - Palazzo Andrioli

A partire dalle ore 19.30, nel suggestivo contesto della manifestazione “Alle porte della Città”, sarà Paola Restelli ad accompagnare i presenti in un’esperienza coinvolgente e interattiva, tra assaggi guidati, curiosità, musica e finger food locale, alla scoperta del pregio delle bollicine pugliesi. Ingresso su prenotazione: tel. 339 2077112 – mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Martedì 10 dicembre 2024, Cerignola (Fg) – Vineria Popolare di Rosario Didonna

A partire dalle 21, saranno gli spazi della Vineria Popolare di Rosario Didonna ad ospitare la serata di   degustazione di dieci bollicine delle Donne del Vino in abbinamento a prodotti di eccellenza selezionati dal patron. L’ingresso su prenotazione, tel. 0885 425798

Domenica 15 dicembre 2024, Manduria (Ta) - Cantine Soloperto

Atmosfera natalizia e festosa per un evento in cantina, dalle ore 10 alle 22: una degustazione delle bollicine delle Donne del Vino e Mercatino di Natale con artigianato e prodotti locali. Ingresso libero

Domenica 22 dicembre 2024, Ostuni (Br) - Enoteca WalkingWine

Dalle ore 18 alle 22 degustazione di tre bollicine selezionate tra sei proposte e assaggi di dolci tipici natalizi artigianali in occasione della notte bianca di Ostuni. Ingresso libero, € 10 a persona (dolci inclusi)

Sabato 11 gennaio 2025, Ugento (Le) – Castello di Ugento

Atmosfera fiabesca per la Dinner Class con le Bolle di Puglia e la cucina del prestigioso ristorante Duca Salotto dei Sapori, a cura della sommelier e wine communicator Titti Dell'Erba. Ore 20.30, ingresso su prenotazione.

Venerdì 24 gennaio 2025, Cellino San Marco (Br) - Show Room Cantine Due Palme

Nell’accogliente tasting room di Cantine Due Palme, i veri amanti delle bolle pugliesi si sfideranno a suon di bottiglie alla cieca, racconti di luoghi, stili e persone che rendono ammaliante la spumantistica regionale. Ore 18.00, ingresso su prenotazione tel. 379 2380705

Un calendario ricchissimo di esperienze quello previsto ma che potrebbe arricchirsi ulteriormente con nuove date.

Per partecipare e restare aggiornati basterà seguire i profili social Ddv Facebook e Instagram, e delle Cantine e delle socie che hanno aderito all’iniziativa.

Apollonio, Caiaffa Vini, Cantina La Marchesa, Cantele, Cantine Due Palme, Cardone, Jorche, Madri Leone, Mandwinery, Placido Volpone, Produttori di Manduria, Soloperto Vini, Tenute Rubino, Vetrère, Vigneti Calitro, Villa Agreste.

Enoteche: WalkingWine di Graziana Maiorano; Sommelier e Wine Communicator: Titti Dell’Erba, Lucia Leone, Carmela Lombardi, Ilaria Oliva, Paola Restelli.

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LUPO: COLDIRETTI PUGLIA, ORA SALVIAMO ASINI, PECORE E AGNELLI; IN PUGLIA PICCHI DENSITÀ CON 6 LUPI PER 100 KM2

Il comitato permanente della convenzione di Berna ha votato a favore della richiesta dell'Unione europea di abbassare il livello di protezione per i lupi

 

Bisogna salvare pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e asinelli uccisi dal Gargano al Salento dove la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti, con picchi di densità di 6 lupi per 100km2 nelle province di Bari, Taranto e BAT, ma anche a Foggia si contano 5,3 lupi per 100Km2, con il fenomeno che sta crescendo in provincia di Lecce. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base delle stime ISPRA sulla densità media di lupi nelle aree soggette a campionamento genetico non invasivo, in occasione del pronunciamento del comitato permanente della convenzione di Berna per la conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei loro habitat naturali, organo del Consiglio d'Europa, che ha votato a favore della richiesta dell'Unione europea di abbassare il livello di protezione per i lupi. L’indirizzo va incontro alle crescenti richieste da parte degli enti locali di maggiore flessibilità per gestire più attivamente le concentrazioni critiche di lupi.

Secondo una stima dell’Ispra la popolazione dei lupi in Italia – ricorda Coldiretti - è aumentata attestandosi intorno ai 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola. Dati secondo i quali il lupo non è più a rischio estinzione – sottolinea la Coldiretti – mentre aumenta il pericolo della scomparsa della presenza dell’uomo delle montagne e delle aree interne, con effetti devastanti sull’economia e sull’occupazione di questi territori, ma anche sull’assetto idrogeologico. Senza la costante opera di manutenzione assicurata dalle aziende agricole - conclude Coldiretti –  cresce il degrado ambientale che porta con sé frane e alluvioni, rese ancora più devastanti dagli effetti dei cambiamenti climatici.

Dopo gli attacchi dei lupi, agli animali a volte feriti o uccisi si aggiungono – precisa la Coldiretti Puglia – i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti negli animali sopravvissuti. Sono essenziali misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l'allevamento è l'attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora 'Gentile' di Altamura o la 'Moscia' leccese. Il problema dei grandi carnivori sta diventando insostenibile ed è necessario trovare una soluzione in tempi rapidi.

Negli ultimi anni si è reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo. La resistenza degli agricoltori è al limite – spiega la Coldiretti regionale – è urgente trovare nuove modalità di azione che permettano di organizzare in maniera più efficace un sistema di gestione di questi animali predatori, che non sono più specie in via di estinzione.

Del resto, questa situazione si somma – aggiunge Coldiretti Puglia - ai problemi di sovrappopolamento di numerose altre specie selvatiche, dai cinghiali agli storni, dai cormorani alle lepri fino ai pappagalli verdi, che si moltiplicano in una situazione di assoluta mancanza di adeguate misure di programmazione necessarie per evitare il conflitto con il lavoro agricolo.

Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli – conclude la Coldiretti Puglia – le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città.

 

In passato, Legambiente, ha dovuto preparare dossier, fare iniziative e anche rivolgersi all'autorità giudiziaria e alla commissione antimafia, soprattutto per quel che riguarda la gestione di rifiuti speciali e pericolosi. Per capire l'attuale situazione, bisogna considerare delle cifre illuminanti in merito alla raccolta differenziata in città: nel 2016, la raccolta differenziata era precipitata ad una percentuale del 26%. Durante la successiva gestione commissariale, anche grazie ad una accorta politica di ricorso a premialità e penalità, abbiamo assistito ad un decollo della percentuale di raccolta differenziata fino al 53% del 2018. In quel periodo si sono raggiunte punte mensili vicine al 60%, il che ha spinto Legambiente ad inserire nell'annuale report sui comuni ricicloni il Comune di Brindisi con una menzione, riconoscendo una performance importante, anche se restando ben lontano dall'obiettivo del 65% annuale. Successivamente, si è registrato un calo, fino al 43% del 2022, anche se a Legambiente risultava una percentuale del 47%. Da quel momento si è registrato un brusco calo della percentuale di raccolta differenziata, scesa anche sotto il 40%. Sicuramente, su questo calo, incide una gara d'appalto ancora una volta basata sul massimo ribasso, tanto discutibile da comportare contenziosi e ricorsi giudiziari, fino al pronunciamento del Consiglio di Stato in merito al non possesso della società vincente dei requisiti richiesti, disponendo l’annullamento dell’appalto alla ditta Teorema. Sicuramente incidono storture nella programmazione dei servizi, e una qualità dei servizi e dei rapporti con la cittadinanza che i cittadini e ora anche l'amministrazione comunale, giudicano sempre più carenti. Ovviamente, ci sono precise responsabilità dei brindisini che non rispettano le regole per il conferimento, di quelli che abbandonano, in modo selvaggio e criminale, i rifiuti, arrecando danni considerevoli per la salute, per l'ambiente e anche sul piano economico all'intera città. Sicuramente siamo di fronte anche alle gravi responsabilità di quel 38% di brindisini che evadono il pagamento della Tari e di quelli che, non comparendo come utenti, la eludono del tutto, facendo ricadere su tutti gli altri brindisini il costo della Tari in crescita. Abbiamo sempre detto che un bando di gara, trasparente ed efficace non dovrebbe essere al massimo ribasso, ma dovrebbe prevedere premialità, penalità e tracciabilità.

Il passare, dal 2016 al 2018, dal 26% al 53% di raccolta differenziata aveva aperto un percorso virtuoso, ma il ritrovarsi ora con una percentuale di raccolta differenziata di quasi 15 punti inferiori fa evidenziare una stridente contraddizione che sarebbe superficiale addebitare pienamente ai brindisini, che sono gli stessi che avevano garantito il 53% del 2018. Per quel che riguarda l'impiantistica, a nulla porta il rimbalzo istituzionale di responsabilità fra Comune e Regione, anche se su questo è bene fare chiarezza, in ogni caso, mettendo a fuoco la storia della gestione del ciclo dei rifiuti a Brindisi Sulla discarica di Autigno, ad esempio, ci sono responsabilità locali per quel che riguarda il mancato controllo sulla certificazione dell'impermeabilità della discarica e sul recupero del biogas, tutte e due le questioni del tutto trascurate o inevase. Oggi è necessario fare pressione sulla Regione per verificare quale finanziamento, ben superiore dei 2 milioni di euro attualmente disponibili, ma soprattutto per verificare quale progetto reale e credibile vi sia di riqualificazione dell'impianto. Sicuramente, nella definizione di soluzioni, non può rientrare la discarica Formica ambiente, che oggi dovrebbe essere oggetto della programmazione della sua dismissione. Anche in questo caso la storia dell'impianto, iniziata con lo smaltimento di ceneri, proseguita sotto la gestione di Ines sud, con il corollario del “treno dei veleni”, per arrivare al tentativo di autorizzare oggi un nuovo progetto di ampliamento, da rigettare come ben sottolineato dai tecnici dell’amministrazione provinciale. Che fine hanno fatto i 35 milioni di euro destinati ad impianti essenziali per il ciclo dei rifiuti, a cominciare da quello di compostaggio in anaerobiosi con produzione di biogas? Questi impianti sono indispensabili nel ciclo dei rifiuti, ma fondamentale è l'obiettivo di una programmazione seria, trasparente ed efficace per raggiungere il 65% di raccolta differenziata. Una tale programmazione confligge con la gara d'appalto e con l'affidamento effettuato, ma confligge anche con la concezione delle gare d'appalto, con i controlli, con la pianificazione dei servizi che sono garanzia della qualità e del miglioramento della percentuale di raccolta differenziata. L’abbattimento dei costi della Tari, dipende da tutti i questi fattori rispetto ai quali Legambiente è pronta a partecipare ad un confronto nel quale siano presenti le istituzioni interessate, una ditta che garantisca i requisiti di affidabilità, trasparenza e capacità di riavviare il percorso che portò al 53% del 2018 ed oggi ci avrebbe visto quantomeno avvicinarci all’obbiettivo al 65% di raccolta differenziata.

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Ammontano a 1 milione 357mila e 152 euro i due finanziamenti ricevuti dal comune di Mesagne per la riqualificazione architettonica e per l’adeguamento impiantistico, previa valutazione e adeguamento dell’indice di vulnerabilità sismica, della palestra della scuola primaria Giovanni Falcone, per un importo di 706 mila 43 euro, e della palestra della scuola secondaria Aldo Moro, per un importo di 651.109. Entrambe le palestre sono utilizzate sia dagli studenti, durante le ore scolastiche, sia dagli allievi delle società sportive che, nel pomeriggio, praticano il volley e il basket. Le due palestre sono adibite anche a strutture idonee per svolgere gli incontri di campionato. Innanzitutto, sarà aumentato il livello di sicurezza al rischio sismico delle strutture. In particolare l’adeguamento strutturale prevede l’aumento della sezione dei pilastri maggiormente sollecitati, il rinforzo dei nodi, mediante applicazione di fasce in fibra di carbonio atte a migliorare il confinamento dell’elemento geometrico. Inoltre saranno messi in sicurezza gli impianti elettrici di entrambe le strutture. Inoltre saranno ristrutturati completamente gli impianti termici. Infatti, è prevista la sostituzione dell’impianto termico attualmente presente che è costituito da aerotermi alimentati dalla generale centrale termica. Si intende rimuovere gli aerotermi e sezionare le line di adduzione idrica esistenti; tale operazione permetterà di rendere indipendente l’impianto termico del corpo palestra. Il progetto prevede infatti l’istallazione di 3 unità per la climatizzazione estiva ed invernale unitamente a 2 macchine per il trattamento dell’aria. Ciò permetterà di avere un’adeguata climatizzazione unitamente ad una qualità indoor dell’aria. Inoltre, sarà rifatta completamente l’area di gioco. In particolare sarà rimosso l’attuale parquet, in cattivo stato manutentivo, e sarà posata una nuova pavimentazione sportiva ad alte prestazioni per campi polivalenti indoor. È previsto un sistema di diffusione sonora per allarme generale per evacuazione. L’impianto, realizzato principalmente per la funzione di emergenza, sarà comunque utilizzabile anche per la diffusione di normali messaggi e di musica all’interno dell’edificio. “Il Comune di Mesagne continua a ricevere finanziamenti pubblici perché ha sviluppato nel recente passato una serie di progettualità molto importanti”, ha spiegato Roberto D’Ancona, consigliere delegato al Pnrr e già assessore ai Lavori pubblici. “L’ufficio Tecnico comunale – ha proseguito D’Ancona – continua ad attuare a mettere in cantiere i progetti anche se poi questi creano qualche difficoltà sul territorio. Pertanto è vero che ci sono tanti cantieri sul territorio, ma è altrettanto vero che questo lavoro sta generando un ritorno sociale non indifferente con un indiscusso miglioramento della qualità della vita”. 

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CONSUMO SUOLO: COLDIRETTI PUGLIA, MANGIATI IN PUGLIA 6.130 ETTARI DA PANNELLI FOTOVOLTAICI A TERRA; IL DATO PIÙ ALTO D’ITALIA (34%)

Il consumo di suolo in Puglia accelera, con 6.130 ettari mangiati dai pannelli fotovoltaici a terra, il dato più alto d’Italia pari al 34% di tutti gli impianti nazionali, che toglie prospettive di lavoro in agricoltura anche ai giovani. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia, sulla base di dati Ispra relativi al periodo 2006-2023, in occasione della Giornata mondiale del suolo che si celebra il 5 dicembre.

In Puglia risultano consumati ben 160mila ettari, di cui 28.149 a Foggia, 37.275 ettari a Bari, 39.739 ettari a Lecce, 11.105 ettari nella BAT, 19.989 ettari a Brindisi, 23.747 ettari a Taranto e a questa situazione – sottolinea la Coldiretti regionale - non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile a causa dell’abbandono e della cementificazione che rende le superfici impermeabili.  Per questo – continua  la Coldiretti Puglia – va difeso il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne.

La situazione è aggravata dai cambiamenti climatici che ogni anno fanno perdere fette importanti di produzione, a causa di siccità, grandinate, gelate, tornado e nubifragi, con il rischio di dissesto idrogeologico che interessa 230 su 257 i comuni pugliesi e a pagarne i costi – segnala Coldiretti Puglia – oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali, sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori. Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda – rileva Coldiretti Puglia – il 100% dei comuni della BAT, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi e sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni.

Gli eventi climatici estremi hanno falcidiato tutte le produzioni, con la siccità che ha ridotto allo stremo le campagne in Puglia, facendo perdere in media 1/3 delle produzioni – denuncia Coldiretti Puglia – dopo che negli ultimi 5 anni a causa degli eventi catastrofali sono andati persi in Puglia 200 milioni di quintali di cibo, per cui serve una stretta sugli strumenti innovativi sia di investimento che di agricoltura digitale per tutelare prodotti agricoli e agroalimentari e reddito delle imprese.

Il consumo di suolo agricolo a causa degli impianti di fotovoltaico a terra, tra l’altro, minaccia il futuro alle nuove generazioni di agricoltori, con la multifunzionalità energetica che va sviluppata come attività integrata alla coltivazione e all’allevamento, sino a un massimo del 5% della superficie dell’azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali.

Occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo attesa da quasi un decennio e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio, ma sono anche necessari – conclude Coldiretti -  interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini per l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e usarla quando serve in modo da gestire gli effetti dei cambiamenti climatici e aumentare la capacità produttiva.

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#CUORICONNESSI: TRE STORIE VERE PROTAGONISTE 

DEL NUOVO DOCUMENTARIO “NON NE VALE LA PENA” .

 Il docufilm lancia un messaggio importante alle nuove generazioni:  ogni azione online ha le sue conseguenze.

 Questa mattina a Roma  è stato presentato in anteprima “Non ne vale la pena”, il nuovo documentario del progetto #cuoriconnessi di Unieuro e Polizia di Stato. 

Angela, Andrea e Islam, tre ragazzi come tanti, hanno una storia da raccontare. Una storia che parla di errori, di conseguenze e del percorso intrapreso per prenderne coscienza e superarli. 

Il documentario, interamente girato a Reggio Calabria, racconta senza filtri, come le azioni online, anche quelle apparentemente innocue, possano avere ripercussioni devastanti nella vita delle persone. 

I tre protagonisti sono stati sottoposti alla “messa alla prova”, un percorso alternativo al procedimento penale a determinate condizioni, che prevede l’impegno ad aderire a un programma di risocializzazione e rieducazione e che ha l’obiettivo di far comprendere che l’errore e il reato commesso possono diventare un momento di maturazione e di crescita. Un’esperienza che ricorderanno per tutta la vita.  Nel documentario, alla loro voce è affidato il compito di sensibilizzare i coetanei a un utilizzo consapevole della tecnologia. L’obiettivo, attraverso le loro testimonianze, è quello  di promuovere valori quali il rispetto per gli altri e l’empatia, fondamentali per costruire una società migliore. 

Con la regia dello storyteller Luca Pagliari, “Non ne vale la pena” si inserisce all’interno del progetto #cuoriconnessi, nato nel 2016 dalla collaborazione tra Unieuro e Polizia di Stato che, attraverso la Polizia Postale, si impegna quotidianamente in progetti di educazione digitale rivolti ai ragazzi per promuovere un utilizzo responsabile della tecnologia e contro il cyberbullismo.

Il documentario sarà disponibile gratuitamente, come tutti gli strumenti di #cuoriconnessi, da domani per tutte le scuole che ne faranno richiesta sul sito www.cuoriconnessi.it

I Carabinieri della Stazione di Latiano, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione e repressione dei reati concernenti le truffe agli anziani, hanno effettuato mirati servizi di prossimità in favore delle classi più deboli della popolazione. Il Maresciallo Ordinario Antonio Taurisano, Comandante della Stazione, nella mattinata del 1° dicembre u.s., in occasione della Santa Messa presso la Chiesa Madre, la Chiesa del Rosario e la Chiesa di Sant’Antonio, ha incontrato un gruppo di fedeli anziani. In particolare, i predetti sono stati sensibilizzati in merito alle truffe messe in atto da finti appartenenti alle forze di polizia, falsi impiegati INPS e operatori di luce e gas, ma soprattutto finti parenti in difficoltà.

L’incontro ha coinvolto attivamente gli anziani con i quali sono stati affrontati delicati argomenti con casi pratici, esperienze dirette e considerazioni; inoltre è stato distribuito il VADEMECUM redatto dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi.

Ancora una volta l’Arma dei Carabinieri, da sempre impegnata a tutela delle comunità, rinnova l’invito alla popolazione a segnalare immediatamente eventuali analoghi fenomeni criminali, la cui pervasività ai danni delle persone anziane costituisce motivo di allarme sociale. In tale ottica, si evidenziano alcune delle metodologie più diffuse e nel contempo si forniscono dei semplici ma efficaci suggerimenti su come comportarsi per evitare spiacevoli situazioni di cui, sovente, l’ignara vittima si accorge quando ormai è troppo tardi. Tra i modus operandi criminali, alcuni dei più frequenti sono:

-     come detto, il finto “dipendente di una società di erogazione di energia elettrica”;

-     il falso incidente stradale: la vittima viene contattata telefonicamente da uno sconosciuto che si presenta come “avvocato” il cui cliente sarebbe asseritamente rimasto coinvolto in un incidente stradale con il nipote della persona anziana. Tale presunto avvocato suggerisce quindi all’anziana vittima di pagare una somma di denaro per risolvere rapidamente e senza ulteriori più gravi conseguenze la questione, oppure prospettando l’obbligo di pagare una presunta “cauzione” a causa del momentaneo “fermo” del nipote operato dalle forze dell’ordine. I truffatori cercano di agire quindi facendo percepire una gravità tale dell’accaduto, al punto da non consentire il tempo sufficiente per riflettere su quanto si stia effettivamente verificando;

-     il finto “amico” di famiglia: talvolta i truffatori sanno come intenerire gli anziani, facendo leva sui loro sentimenti, bontà, generosità e comprensione; sentimenti genuini che gli vengono invece ritorti contro per indurli in buona fede a “regalare” somme di denaro a sconosciuti che, scaltramente entrati in possesso di alcune informazioni personali e familiari delle vittime designate e presentandosi come “amici di vecchia data” dei figli o dei nipoti, una volta carpita la fiducia dell’anziano interlocutore, lo persuadono a rivolgere un dono in contanti per poter far fronte a fittizi problemi economici, spese sanitarie dovute a gravi malattie, la perdita del lavoro o altri problemi di varia natura che, ovviamente, inducono ad un pagamento;

-     un pacco postale “urgente”: l’anziano/a viene contattato/a telefonicamente da un presunto dipendente di un ufficio postale o ditta che si occupa del servizio di corriere a domicilio, il quale comunica che, a breve, un collaboratore si recherà a casa dell’anziana vittima per consegnare un pacco “urgente”, il cui destinatario effettivo sarebbe la figlia o il nipote che, per i più svariati motivi, non ha ancora potuto procedere al pagamento; causa per la quale al momento della consegna l’anziano/a dovrà imprescindibilmente corrispondere l’importo dovuto. È bene sapere che i truffatori fanno leva proprio sulla “urgenza”, in quanto induce la vittima a non esitare, instillando il dubbio che la cosa più importante sia quella di non rischiare di perdere il pacco;

-     dipendenti di banca o appartenenti alle forze dell’ordine in abiti borghesi: di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante, ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e online. Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella buca delle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. O ancora, alla porta si presenta uno o più appartenenti alle Forze dell'Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio con i colori istituzionali.

Ecco quindi che bisogna alzare la guardia e, prima di lasciarsi convincere, è sempre meglio prendersi il tempo necessario per capire senza fretta se ciò che viene chiesto o proposto dagli sconosciuti sia realmente lecito. Dunque, mai fornire telefonicamente informazioni personali, anagrafiche e bancarie, così come è bene non aprire subito la porta di casa se non si è certi di chi stia bussando/citofonando. Allo stesso modo, è necessario prestare attenzione e non rischiare di farsi distrarre quando fuori casa si presentano due persone o anche più. Non solo. Curare rapporti di buon vicinato è certamente un ottimo strumento per aiutarsi a vicenda. In tutti questi casi, quando non si sa cosa fare e ci si trova da soli, può essere molto utile semplicemente telefonare ad un parente e chiedere un aiuto o, meglio ancora, chiamare i Carabinieri al numero di emergenza 112 per ricevere un immediato ausilio telefonico e per avere il supporto di una pattuglia che potrà raggiungere l'abitazione e svolgere gli accertamenti necessari. Una breve chiamata, spesso, aiuta a evitare brutte sorprese ed è per questo che anche nelle prossime settimane saranno tenuti ulteriori incontri con quante più famiglie e anziani, al fine di instaurare un confronto, in un’ottica di prevenzione del fenomeno. Infatti, soprattutto nell’ultimo periodo, sono diversi i casi di persone, anche anziane, che, grazie ai consigli ricevuti nel corso dei vari incontri, sono riuscite a evitare il raggiro.

Gli incontri sono inseriti in una più ampia calendarizzazione di appuntamenti che vedono l’Arma dei Carabinieri operare vicina agli anziani, al fine accrescere il senso civico e la fiducia dell’Istituzione.

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Originariamente pubblicata come singolo promozionale, è stata ufficialmente elevata a quinto singolo dell’artista pugliese grazie al suo straordinario successo su Spotify.

Inizialmente rilasciata una settimana prima del debutto dell’album di debutto  “La 5°casa”, “Tsunami” ha rapidamente catturato l’attenzione del pubblico, superando la soglia dei 100.000 ascolti sulla piattaforma di streaming musicale. Questo risultato impressionante ha convinto l’artista e il suo team a promuovere il brano a singolo ufficiale.
La canzone si distingue per le sue sonorità dance che omaggiano gli anni ’80, creando un ponte sonoro tra passato e presente. Il testo, caratterizzato da passaggi poetici, aggiunge profondità e significato al ritmo coinvolgente, dimostrando la versatilità artistica di Max. “Tsunami” si caratterizza per un ritmo ripetitivo e un motivetto incredibilmente orecchiabile, che si insinua nella mente dell’ascoltatore fin dal primo ascolto.
Il successo di “Tsunami” , prodotta da Nicola Bruno, si inserisce in una serie di traguardi raggiunti dai singoli precedenti dell’album “La 5ª casa”:
Tre singoli nella top 10 della classifica dance italiana, un singolo alla #1 nella classifica indie e l’album nella top 50 di iTunes Italia.
Per celebrare il successo di “Tsunami” e il suo nuovo status di singolo ufficiale, il brano è stato accompagnato da un video lyric che ne esalta ulteriormente l’impatto visivo e sonoro.
“Tsunami” è disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming e download digitale. Il video lyric può essere visualizzato sul canale ufficiale YouTube di Max De Lorenzis.
 

Giovedì 5 dicembre, alle ore 18.30, presso il prestigioso Palazzo Granafei-Nervegna di Brindisi, la Comunità di Sant'Egidio ospiterà la presentazione del libro “In cammino con Nathan” di Tommaso Castellana. Un evento che si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sul valore della solidarietà, della responsabilità e del senso civico, fondamentali per il benessere collettivo.
L’incontro, curato da Serafino Scalera, Maria Pia Pagliara e Ornella Di Marco, vedrà la partecipazione di illustri personalità del mondo accademico e del volontariato. Tra gli ospiti, i professori Demetrio Ria e Mario Castellana dell’Università del Salento e Maria Teresa Greco, responsabile della Comunità di Sant'Egidio. La moderazione dell'evento sarà affidata a Matteo De Lucia. Durante la presentazione, il pubblico avrà l'opportunità di acquistare il libro, il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Comunità di Sant'Egidio, a sostegno delle sue numerose attività di solidarietà. L'evento rappresenta un’occasione di dialogo e confronto su temi di grande attualità, ma anche un momento di incontro tra cultura, università e impegno sociale. L'invito è aperto a tutti coloro che vogliono partecipare a questa importante iniziativa, contribuendo a un’azione di responsabilità e cittadinanza attiva. L’incontro si inserisce in una serie di attività che saranno presentati nei prossimi giorni, volte a promuovere tra i giovani l'importanza della solidarietà, del rispetto reciproco e della partecipazione civica, valori che da sempre caratterizzano l'operato della Comunità di Sant'Egidio. Un appuntamento da non perdere per chi desidera riflettere sul ruolo della cultura e dell'impegno sociale nella nostra società.

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