Redazione

Nell'unità operativa di Oculistica dell’ospedale Perrino di Brindisi, diretta da Giuseppe Durante, è stato eseguito con successo il primo intervento di impianto di una lente telescopica per la degenerazione maculare evoluta.

Il responsabile dell'unità operativa di Chirurgia vitreoretinica, Marco Leozappa, che ha eseguito l’impianto nei giorni scorsi, sottolinea che “questa lente intraoculare di ultima generazione è stata inserita durante l’intervento di rimozione della cataratta. Negli ultimi anni la ricerca scientifica si è notevolmente impegnata in questo ambito perché la perdita di funzione retinica è un problema irreversibile. L’intervento chirurgico - prosegue Leozappa - differisce da quello tradizionale per la cataratta solo per alcuni aspetti, legati alla diversa conformazione della lente telescopica rispetto a una standard”. 

La lente consente di utilizzare per la visione le aree sane della retina del paziente: le immagini vengono ingrandite e proiettate su fotorecettori intorno alla macula, riducendo l’impatto della “macchia cieca” nella visione centrale e consentendo al paziente di vedere immagini che prima erano irriconoscibili.

“Il giorno successivo - continua Leozappa - è stato davvero gratificante constatare che il paziente riusciva già a riconoscere le lettere dell’ottotipo, i colori e i dettagli dell’ambiente intorno a lui. La selezione del paziente per questo intervento è fondamentale, sia per valutare i fattori anatomici e funzionali sia per la motivazione: i pazienti devono essere consapevoli del miglioramento della qualità visiva e di vita, ma, al tempo stesso, motivati nelle settimane successive a seguire una riabilitazione delle funzioni visive insieme all’ortottista, per sfruttare al meglio le potenzialità della lente impiantata. L’équipe del reparto di Oculistica prosegue negli screening, con l’obiettivo di dare ad altri pazienti una possibilità di miglioramento visivo anche nei casi più gravi di maculopatia”.

“In Italia - evidenzia il direttore di Oculistica, Giuseppe Durante - sono pochissimi i centri specializzati in questo genere di intervento e il nostro reparto rappresenta un punto di riferimento per tutto il territorio. Maculopatia senile e cataratta rappresentano le patologie oculari più frequenti in età avanzata. Possono spesso coesistere e, pertanto, richiedere ciascuna un trattamento specifico. Al Perrino centinaia di pazienti sono stati sottoposti a procedure di iniezione intravitreale, utili in caso di maculopatia. Al tempo stesso, il trattamento chirurgico della cataratta consente di eliminare una ulteriore causa di deficit visivo. Questi interventi sono essenziali per garantire ai pazienti almeno una minima autonomia visiva, considerando che la maculopatia determina un danno visivo nella porzione centrale, quella fondamentale per attività quotidiane come leggere, usare il cellulare, riconoscere i volti delle persone e guardare la televisione. Per i pazienti con cataratta e maculopatia è importante definire quando e come trattare entrambe le affezioni e comprendere i potenziali benefici visivi per il paziente. Se la maculopatia è in uno stadio avanzato, le iniezioni intravitreali non sono più indicate e neanche l’intervento di cataratta può fornire al paziente un miglioramento visivo”.

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Si precisa che l’Unità di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Perrino di Brindisi è regolarmente funzionante, con ricoveri di prematuri e neonati in condizioni critiche che necessitano di cure di tipo intensivo e sub-intensivo.

Per fronteggiare la carenza di personale, i turni vengono coperti con il supporto dei medici di Pediatria di Brindisi e Francavilla Fontana. Inoltre, è ancora attiva la convenzione con la Neonatologia del Policlinico di Bari.

Dal mese di luglio sono stati sospesi, temporaneamente, i ricoveri dei neonati con età gestazionale al di sotto delle 34 settimane, presi in carico nel Centro Hub nel Fazzi di Lecce - individuato con delibera di Giunta regionale 1933/2016 - previa attivazione della procedura STAM (Servizio di trasporto assistito materno) per pazienti con gravidanza a rischio che necessitano di cure con maggior livello di complessità, e procedura STEN (Servizio di trasporto emergenza neonatale) per i neonati che necessitano di cure intensive quando le condizioni cliniche della donna non ne hanno consentito il trasporto e il parto è avvenuto in urgenza nell’ospedale Perrino.

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UE: COLDIRETTI PUGLIA, STORICO SI A ETICHETTA DI ORIGINE SU SUCCHI E MARMELLATE; NUMERI RECORD IN PUGLIA CON +22% EXPORT

Salva frutta con 21mila gli ettari di frutteto da recuperare in Puglia

Storico si della Commissione ambiente del Parlamento Europeo all’obbligo di indicare la provenienza della frutta utilizzata in succhi e marmellate, oltre che per il miele per il quale vengono rese ancora più trasparenti le etichette con l’indicazione delle percentuali dei mieli provenienti dai diversi Paesi nelle miscele. Lo rende noto la Coldiretti Puglia, con la Puglia che registra un balzo del 22% delle vendite all’estero dei prodotti della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi nel primi 6 mesi del 2023, secondo i dati Istat, in riferimento all'adozione del progetto di relazione in Commissione ambiente del Parlamento Europeo sulla cosiddetta Direttiva “Breakfast”. Si tratta di un provvedimento fortemente sollecitato dalla Coldiretti impegnata da anni nel percorso di trasparenza dell’informazione ai consumatori sull’origine degli alimenti portati a tavola, a tutela della libertà di scelta, un risultato reso possibile dalla sensibilità dimostrata dagli Eurodeputati che ora dovrà essere mantenuta nel Parlamento in plenaria e poi difesa al trilogo tra Commissione, Parlamento e Consiglio.

Un obiettivo importante sul piano della salute, dell’economia, dell’occupazione e dell’ambiente anche in Puglia che è la seconda regione italiana per la produzione di frutta, nonostante abbia dovuto dire addio a oltre 8 milioni di piante di frutta fresca negli ultimi quindici anni – denuncia Coldiretti Puglia - con la scomparsa che riguarda tutte le principali produzioni, dalle mele alle pere, dalle pesche alle albicocche, dall’uva da tavola alle ciliegie, dalle arance alle clementine, con il taglio maggiore che ha interessato pesche e nettarine con la superficie quasi dimezzata (-38 %), seguiti da pere (-34 %), limoni (-27%), arance (-23%), mele (-17%), clementine e mandarini (-3%).

Sono 21mila gli ettari di frutteto da recuperare in Puglia andati persi negli ultimi 10 anni a causa della cementificazione e dell’abbandono per rispondere alla svolta salutista dei consumatori, con la Puglia ha numeri da record su uva da tavola, pesche, ciliegie e agrumi per quanto riguarda la frutta, una PLV che raggiunge i 210 milioni di euro.

Un trend pericoloso favorito anche – precisa la Coldiretti - dalle importazioni di prodotti low cost di frutta da destinare alla trasformazione industriale in suchi e marmellate dall’estero dove spesso non vengono rispettati gli stessi criteri in termini di rispetto dell’ambiente, del lavoro e della sicurezza alimentare, secondo il principio di reciprocità.

La svolta in atto sulla frutta completa un percorso iniziato nel 2000 con l’obbligo di indicare la provenienza della carne bovina consumata che si è esteso grazie alla battaglia della Coldiretti  in Europa e in Italia, dal latte alla passata di pomodoro, dai formaggi ai salumi, dal riso e pasta fino a decorrere dal 1 gennaio 2025 alla frutta e verdura in busta, noci, mandorle, nocciole ed altri frutti sgusciati, agrumi secchi, fichi secchi e uva secca, funghi non coltivati e zafferano.

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Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani: “Siamo alle solite: nuovi collegamenti e rotte concentrati tutti sull’aeroporto di Bari (questa volta della compagnia Volotea) e zero sull’aeroporto di Brindisi. Ennesima riprova della disparità di offerta tra i due scali, che continua a penalizzare il Salento e a far decollare Bari. Ma c’è di più: anche le nuove rotte attivate su Bari, verso Spagna e Croazia, non vanno in ottica di incoming per portare passeggeri in Puglia, ma sono solo in uscita, cioè verso nuove destinazioni europee. Quindi, a chi giova, se siamo solo scalo di partenza o passaggio?
“E suonano davvero come una beffa le dichiarazioni del presidente di Aeroporti di Puglia, che continua a farsi vanto ‘del lavoro compiuto per offrire standard sempre più elevati ai passeggeri in transito nei nostri scali’. Per onestà dovrebbe parlare al singolare, perché lui, da barese, concentra gli sforzi di sviluppo della società della Regione Puglia solo e soltanto su Bari. I numeri parlano chiaro, e continuo a metterli in evidenza per dimostrare quanto poco venga fatto per far crescere l’Aeroporto del Salento, cenerentola di quello barese con un terzo dei voli, per di più scomodi e mediamente più costosi, con l’handicap enorme dei mancati collegamenti ferroviari e degli scarsi collegamenti pubblici su gomma con le località salentine. Dallo scalo di Bari, invece, si raggiunge la stazione centrale in soli venti minuti, e questo da ben dieci anni.         
“È passato un anno dal sopralluogo che facemmo nell’aeroporto di Brindisi con il presidente Vasile. Un anno dalle sue promesse e dall’annuncio di investimenti mirabolanti su Brindisi. Ci fu garantito che sarebbe stato sopraelevato il parcheggio, del tutto insufficiente. Nulla è stato fatto e si continua a parcheggiare attorno allo scalo, con gravi problemi di viabilità e sicurezza. In occasione del lancio dei nuovi voli Volotea su Bari, Vasile è tornato sull’argomento, annunciando 500 nuovi posti auto su Brindisi, rispetto ai 700 attuali. Ma la parte del leone continua a farla Bari, che di nuovi stalli ne vedrà realizzare mille, il doppio rispetto a Brindisi.  
“Ma, tornando alle politiche di incremento dei voli, dopo lo scampato pericolo del taglio dei collegamenti Ita Brindisi-Roma e Brindisi-Milano (grazie alla mobilitazione del Salento di fronte all’ennesimo atto di marginalizzazione dello scalo brindisino), nulla è stato fatto per spezzare l’esclusiva di Ita nella rotta Brindisi-Milano Linate. La conseguenza? A dicembre voli che costano 680 euro. Un salasso che ben pochi possono permettersi. E torniamo sempre al punto di partenza, in questo assurdo gioco dell’oca: al di là degli sforzi professati e dei proclami, i fatti dimostrano che – nella negoziazione con le compagnie di volo – i risultati prodotti su Brindisi da Aeroporti di Puglia sono fallimentari. E non è un caso, ma il frutto di politiche assolutamente squilibrate a vantaggio di Bari”.

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Sabato 2 dicembre il quartiere San Lorenzo ospiterà una giornata all’insegna dell’ecologia con una doppia iniziativa a cura dell’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana in collaborazione con Monteco SPA.

Si comincerà alle 9.30 con una passeggiata ecologica. Il gruppo dei partecipanti, armato di guanti e sacchi, dovrà raccogliere i rifiuti abbandonati lungo le strade e conferirli presso il punto ecologico allestito da Monteco SPA. Qui il materiale raccolto sarà pesato. I più virtuosi vinceranno dei buoni spesa da 100, 70 o 50 euro.

In contemporanea sarà possibile aderire all’iniziativa “Io me ne sbaratto… Consapevolmente”, il mercatino dedicato al riuso degli oggetti. Chiunque potrà portare al punto di raccolta nel quartiere San Lorenzo giocattoli, giochi di società, fumetti e libri in buone condizioni. Al punto di accoglienza sarà consegnata una scheda di partecipazione caricata con un ecopunto per ogni materiale conforme. Completata la registrazione e disposti gli oggetti negli appositi spazi espositivi, comincerà il vero e proprio baratto che coinvolgerà tutti i partecipanti. L’acquisizione dei beni avverrà esclusivamente tramite l’utilizzo degli ecopunti ottenuti in fase di registrazione.

Sabato 2 dicembre – commenta l’Assessora all'Ambiente Numa Ammaturo – vi aspettiamo nel quartiere San Lorenzo per una giornata dedicata all’ambiente. Ci sarà l’occasione per dare nuova vita a oggetti che ormai non utilizziamo più, ma anche di contribuire attivamente al decoro della Città. Gli operatori saranno a disposizione anche per fornire indicazioni sul corretto conferimento dei rifiuti.

Per i più piccoli alle 11.00 andrà in scena lo spettacolo di marionette "Il fosso della vergogna" di Mimmo Calò.

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Arriva il Natale e con esso i panettoni artigianali realizzati nei laboratori di "Giudamino". La settimana scorsa un panettone è stato donato da don Pietro Depunzio a Papa Francesco, in occasione di un'udienza privata con gli operatori di Casa Zaccheo. Inoltre, una parte delle vendite dei panettoni, classici, al cioccolato o pistacchio, saranno devoluti alla Casa di Zaccheo di Mesagne. I panettoni sono in vendita sia nel ristorante sia nel laboratorio di piazza dei Commestibili. Si eseguono consegne a domicilio.

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In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, la Cooperativa OSA d’intesa con la Direzione Sanitaria e Amministrativa di Villa Bianca e Casa Melissa organizza un incontro pubblico dal titolo "Un Modo di Esistere". L'evento si svolgerà sabato 2 dicembre, con inizio alle ore 15:00, nel salone di Villa Bianca, situato in via Santa Teresa di Calcutta a Mesagne.

L’obiettivo principale è quello di innovare qualitativamente l’intero lavoro assistenziale e riabilitativo (MCQ, miglioramento continuo della qualità), utilizzando in maniera più ampia la cornice della “Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti umani delle persone con disabilità”. Il passaggio chiave di tale scelta è il raggiungimento di una condivisione con tutti gli operatori e tutte le professionalità, sanitarie e non, della concezione dinamico-evolutiva della disabilità come condizione che ogni persona vive nell’arco della propria vita, di natura non soggettiva e dipendente dalle interazioni tra le caratteristiche della persona stessa e la maggiore o minore capacità della società, nelle sue diverse articolazioni, di tenerne conto.

In particolare, durante l’incontro verranno approfonditi gli articoli 25 (il diritto al miglior stato di salute possibile) e 26 (il diritto a percorsi di abilitazione e di riabilitazione) della Convenzione che è stata approvata a New York alla fine del 2006 e poi ratificata dall’Italia nel 2009, divenendo così una legge quadro dello Stato. Naturalmente in questo primo incontro pubblico non poteva mancare una riflessione applicativa sui grandi temi della non autosufficienza e dei progetti del PNRR destinati alle persone con disabilità.

Dopo i saluti istituzionali dell'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Mesagne, Annamaria Scalera, del Presidente del Consorzio ATS BR4, Tonino Calabrese, del Direttore del Consorzio, Pierpaolo Budano e del Direttore Sanitario della Cooperativa OSA, Daniele Palumbo, seguiranno gli interventi di Vincenzo Falabella, Presidente Nazionale FISH e Consigliere CNEL Roma, Angelo Greco, Direttore del Dipartimento Assistenza Territoriale ASL BR, e don Piero De Mita, parroco della chiesa "San Giovanni Paolo II".

A seguire, si terrà un incontro sociale con ospiti, familiari, amministratori di sostegno e interventi e testimonianze delle associazioni presenti. Il pomeriggio di riflessioni e condivisione sarà ritmato da un intermezzo musicale a cura dei "Portatori di Gioia" Aps di Ceglie Messapica.

All'incontro parteciperanno le associazioni di volontariato e di impegno sociosanitario Gulliver 180 - Associazione per la Tutela della Salute Mentale, Volontariato Sociosanitario di Mesagne OdV, ItaliAbile, Croce Amica, AIFO, P.OST.It - Associazione Psicologi Ostuni.

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Con i casi di influenza che salgono in Puglia a 5 ogni 1000 abitanti, arriva la dieta antigelo contro i malanni provocati dallo sbalzo termico fino ai dieci gradi causato dall’ondata di maltempo che con freddo e gelo si è abbattuta sulla Puglia dopo un autunno particolarmente caldo con una temperatura di oltre 2 gradi superiore la media. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del rapporto epidemiologico Respivirnet dell’Istituto Superiore di Sanità.  che segnala l’aumento dei casi di influenza che salgono a 10 ogni 1000 bambini dai 0 ai 4 anni, quasi 7 nei bimbi dai 3 ai 14 anni, mentre scendono a quasi negli adulti dai 65 anni in su grazie alla copertura vaccinale.

Per combattere l’epidemia – evidenzia la Coldiretti – oltre alle normali regole di igiene e ai farmaci in caso di necessità, anche la tavola gioca un ruolo strategico. Oltre a frutta a verdura ricca di antiossidanti non devono mancare – continua la Coldiretti regionale – latte, uova e alimenti ricchi di elementi probiotici quali yogurt e formaggi e, per alcuni esperti anche l’aglio, che contiene una sostanza, l’allicina, particolarmente attiva nella prevenzione.  Con la discesa del termometro arriva anche il “permesso” ad aumentare le calorie consumate in relazione ad attività, sesso, età e necessità personali. Fondamentale – sottolinea la Coldiretti – è assumere verdure di stagione, soprattutto quelle ricche di vitamina A (spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote, broccoletti, ottimi anche cipolle e aglio possibilmente crudi per la valenza antibatterica non indifferente) perché danno il giusto quantitativo di sali minerali e vitamine antiossidanti che sono di grande aiuto per combattere le conseguenze dello stress del cambio di stagione sull’organismo.

Un alimento molto utile in questo è il miele, ottimo dolcificante, soprattutto a colazione, insieme al latte. Fondamentali – sostiene la Coldiretti – i legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave secche) perché oltre ad apportare energia contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l`organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali, in più contengono lecitina, fonte di fosforo ed immunizzante per le infezioni batteriche; inoltre sono ingredienti basilari per molti cibi tradizionalmente associati alla stagione, e assai gustosi, come zuppe e minestroni, insieme a cereali come il riso, l’orzo o il farro.

Il succo di agrumi e melegrane – aggiunge Coldiretti Puglia - e i legumi come lenticchie, ceci e cicerchie sono i migliori rimedi naturali contro le malattie stagionali. Dato che ad essere i più colpiti sono proprio i bambini, sane e corrette abitudini alimentari devono diffondersi nelle famiglie che già hanno aumentato il ricorso alle vaschette di frutta già tagliata e sbucciata, pronta all’uso senza doversi “sporcare le mani” e da gustare come snack rompi-digiuno durante la giornata o come risparmia-tempo. Tutti gli agrumi sono ricchi di vitamine, innanzi tutto quelle dei gruppi C e P, i legumi sono una fonte preziosa di proteine e sali minerali come ferro e calcio, ma il più gettonato al momento resta il succo di melegrane.

Per la frutta – evidenzia la Coldiretti – di grande importanza per il grande contenuto di vitamina C, è il consumo di frutta di stagione come i kiwi, clementine e arance rigorosamente locali per evitare che i trasporti ne riducano il contenuto vitaminico. Va anche ricordato che in un soggetto normale l’assunzione di proteine deve essere compresa tra 0,8- 1,3 grammi di proteine per chilo di peso corporeo, per cui – conclude la Coldiretti – una corretta dose di carne bianca e rossa nella dieta non può fare che bene.

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Panico domenica sera a Mesagne a causa di un incendio che ha coinvolto un’abitazione in cui era presente una mamma con i suoi due bambini. Per cause ancora in fase di accertamento da un caminetto alimentato a bioetanolo si sono sprigionate delle fiamme che ben presto si sono estese all’ambiente. La signora non riuscendo a spegnere l’incendio è andata in strada con i suoi bimbi e ha chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Poco dopo un’autobotte è giunta sul posto e i vigili del fuoco hanno spento le fiamme mettendo in sicurezza gli ambienti. L’episodio si è verificato intorno alle ore 20,30 in via San Vito. In un appartamento c’è una madre con i suoi due bambini. A causa della serata piuttosto fredda la signora ha deciso di accendere il caminetto presente in casa che è alimentato a bioetanolo.

Lo ha acceso, quando per cause ancora da verificare dal camino sono uscite delle fiamme che hanno coinvolto alcune suppellettili che sono andate a fuoco. Da qui le fiamme, ben presto, si sono estese a tutto l’ambiente compreso un divano che era presente nel salone d’ingresso. La signora in un primo momento ha cercato di spegnere le fiamme, ma non ce l’ha fatta. La sua preoccupazione principale era quella di mettere al sicuro i suoi figli. Così è andata in strada e ha chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Poco dopo una squadra del comando provinciale di Brindisi è giunta a Mesagne. I vigili sono entrati in casa e in pochi minuti hanno spento le fiamme. Poi hanno messo in sicurezza l’appartamento, verificando che non si c’era stato nessun danno strutturale, arieggiando tutti gli ambienti in cui si era addensata una coltre di fumo. Fortunatamente non c’è stato nessun ferito.

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Presidente Matarrelli a metà dicembre i consiglieri comunali saranno chiamati ad eleggere la nuova assemblea. Il centrosinistra si presenta con due liste, quasi a rafforzare il ruolo politico che le civiche rappresentano ormai all'interno della coalizione. Il futuro sarà sempre più nel segno del civismo e sempre meno nelle mani dei partiti? E con quali garanzie per la stabilità delle amministrazioni?

La presenza delle forze civiche irrobustisce la coalizione che mi sostiene, così come accade – secondo un meccanismo ormai collaudato – nel resto della Puglia, dove governano ad ogni livello in funzione attiva e propositiva. Rappresentano, quindi, un valore aggiunto ai partiti tradizionali, con cui possiamo costruire alleanze foriere tanto di strategie politiche, quanto di contenuti innovativi, e cioè di una visione originale che contribuisca a catalizzare lo sviluppo di un territorio dalle potenzialità straordinarie. La nostra provincia è una sorta di mosaico in cui tutti i tasselli, tutte le città che la compongono, hanno eccezionali peculiarità e riescono a generare attrattività, valore, bellezza. Contiamo eccellenze in ogni comparto davvero: penso all’agroalimentare e quindi al vino e all’olio, ma è facile enumerare le mete turistiche e culturali, paesaggi e architetture diverse e ugualmente incantevoli, un articolato sistema di trasporti che può annoverare un aeroporto in espansione, un comparto industriale di alto livello, personaggi che si sono fatti valere nel mondo intero. Proprio oggi ho partecipato ad un incontro con l’ONU in cui si è ribadita la volontà del Governo centrale di rafforzare il ruolo della base di Brindisi, tra le più importanti d’Europa. Lavoriamo alacremente per contribuire all’organizzazione del G7 fissato per giugno del prossimo anno. In un contesto tanto articolato e dal potenziale tanto grande, perché non poter contare su un fattore che arricchisce l’amministrazione della cosa pubblica, quali i movimenti civici? Tanto più che queste forze governano ormai più della metà delle città della provincia, assicurando una buona stabilità.

Dovesse essere rieletto sindaco di Mesagne, lei resterebbe alla guida dell'ente di secondo grado almeno sino al 2026. Se i numeri glielo consentissero, sarebbe disponibile a una presidenza bis?

Se non interverranno novità legislative rispetto all’elezione del presidente della Provincia, rimarrò effettivamente in carica sino al 2026 e solo a quel punto potrò fare le mie valutazioni. Fermo restando il giro di boa delle amministrative stabilite a giugno dell’anno prossimo: se sarò rieletto sindaco di Mesagne, sceglierò la strada più congeniale alla comunità.

Da mesi si parla della possibilità di rimetterebbe in gioco la riforma Delrio. Lei tornerebbe all'elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali?

Io sono sempre, per principio, favorevole a dar voce ai cittadini. L’espressione più alta di una democrazia funzionante è l’iniziativa elettorale.

Quale, sinora, il bilancio delle attività nel corso del suo mandato a capo della Provincia?

Sono ragionevolmente convinto che il bilancio sia positivo, nonostante le enormi difficoltà che hanno le province nell’attuale assetto di ente di secondo grado, ovvero di fatto smantellate dalla Legge Del Rio e quindi private di una adeguata dotazione finanziaria. Soprattutto rispetto alla mole e alla molteplicità dei servizi da garantire, poiché ci occupiamo di edilizia scolastica, della manutenzione delle strade, di parte dell’area dello sviluppo industriale, dei trasporti pubblici, di tutela e salvaguardia ambientale. Cioè di temi importantissimi nella misura in cui incidono direttamente sulla vita dei nostri concittadini. Nonostante la mancanza di risorse, siamo comunque riusciti a garantire un buon livello di servizi, come la messa in sicurezza delle strade e delle scuole e questo grazie ai finanziamenti ottenuti dalle istituzioni superiori, Governo e Regione. C’è poi da evidenziare un dato positivo rispetto al PNRR: abbiamo utilizzato con tempestività ed efficacia le risorse sull’edilizia scolastica assegnate alla provincia, finalizzando già a maggio di quest’anno le gare che andavano chiuse entro settembre. Si tratta di progetti importanti che si pongono l’obiettivo di garantire ai nostri ragazzi, alle loro famiglie, al personale docente e non docente di andare a scuola in tutta tranquillità, condizione che purtroppo non è così diffusa nel Paese.

Di cosa va fiero, invece, guardandosi alle spalle, del suo primo mandato da sindaco di Mesagne?

Potrei fare un elenco davvero lungo ma, riflettendoci un po’, credo che il primo grande motivo di orgoglio sia aver contribuito a costruire una comunità coesa, unita, solidale e consapevole e contenta di esserlo. Ci sono dati concreti che lo dimostrano, quali il vertiginoso numero delle associazioni che cooperano tra loro o la capacità di accoglienza e inclusione dimostrata in questi anni o i piccoli grandi gesti di solidarietà o l’inversione di tendenza rispetto al calo demografico nazionale, ma mi piace piuttosto restituire il sentimento dei mesagnesi, questo sentimento collettivo che è una bella commistione tra l’aver conquistato il riscatto dagli ormai lontani anni bui e la voglia di mordere il futuro, di rilanciarsi, di raggiungere mete sempre più ambiziose. Si respira questo oggi a Mesagne e non era affatto scontato.

La svolta della città sintetizzata nel titolo sfiorato di Capitale italiana della Cultura. Un percorso ormai tracciato che porta dove?

Un percorso che anzitutto ci impone la responsabilità di mantenere standard alti, in termini di qualità della vita ma anche di aspirazioni individuali e collettive. Abbiamo sfiorato il titolo nazionale e abbiamo guadagnato il primo titolo di capitale pugliese della cultura e questi due snodi da un lato hanno rappresentato traguardi emozionanti, dall’altro sono anche dei nuovi punti di partenza. Di ripartenza, con la motivazione supplementare di essere in una fase della Storia in cui abbiamo la possibilità di lasciare il giusto retaggio ai nostri figli: una opzione, Mesagne come una concreta alternativa futura e non più come un posto da abbandonare appena possibile.

È solo un caso che la rinascita del centro storico e lo sviluppo turistico commerciale che ruota attorno al rione antico siano coincisi con la svolta culturale? Movida e cultura possono convivere?

Non è un caso, il cuore della nostra città è per vocazione originaria il cuore pulsante della vita economica e sociale della città. Ma nella nostra strategia di sviluppo, ogni quartiere ha la sua specificità e la medesima importanza, di ciascuna zona assecondiamo l’inclinazione, puntando su una qualità dei servizi omogenea per tutto il territorio. Movida e cultura sono antitetiche soltanto in una distinzione manichea tra attività «pop» e «radical chic», come se un appassionato di Caravaggio non possa voler degustare un buon vino o una buona cena. Entrambe, invece, hanno costituito, soprattutto d’estate ma non soltanto in estate, la nostra articolata offerta ai mesagnesi, ai visitatori pugliesi, ai turisti nazionali e internazionali, ai giovani e ai meno giovani. Tutti hanno tendenzialmente potuto scegliere, da un ricco menu, ciò che gradivano di più. Grandi mostre, concerti di alto livello, cartelloni teatrali variegati, beni archeologici e monumentali sempre fruibili, percorsi enogastronomici di qualità in una città che giorno dopo giorno si impegnava a evolvere, a diventare accogliente e matura, a essere pulita, in ordine, civile, sicura. Cinquanta milioni di finanziamenti per mettere in sicurezza le scuole, ammodernare le infrastrutture sportive, riqualificare le reti idriche e fognarie, attivare la rigenerazione urbana, implementare la zona industriale, soccorrere le fasce più in difficoltà della popolazione e dar loro la giusta dignità. Mesagne è come un enorme cantiere in cui tutti fanno la loro parte, fiduciosi che alla fine ci sarà da restare a bocca aperta.

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