Redazione

Nella scuola un bravo insegnante è colui che sa spiegare ai propri alunni che bisogna imparare a guardare le cose non solo dalla propria prospettiva, ma anche da mille altre possibili. Perché il nostro punto di vista non sempre è il migliore, o non sempre è completo, o non considera innumerevoli variabili.

Insegniamo ai nostri alunni lo spirito critico, la certezza che esistono tante diverse strade che si possono percorrere per giungere allo stesso punto e che non c’è un solo modo di considerare gli eventi. Questo è valido per la gran parte della nostra vita e delle nostre scelte.

C’è poi, però, una sola possibilità di scelta quando si tratta di alcuni fenomeni.

Ed è la giusta direzione. Senza dubbio. La giusta direzione è quella dei cittadini che rispettano le regole e la legge; ed è quella di coloro che vivono la loro esistenza nel tentativo costante di contrastare chi non intende adeguare il proprio comportamento a quello della legalità.

Antonio De Donno ripercorre la sua vita e la sua carriera da magistrato nel volume pubblicato da Manni Editore lo scorso ottobre, “La Giusta Direzione”, un viaggio nell’Italia degli anni della fine del terrorismo, della stagione stragista della mafia, e, a livello locale, della Sacra Corona Unita fatta di omicidi, faide tra clan, estorsioni, traffico di droga, contrabbando di sigarette, attentati. Un enorme viaggio che arriva a noi e ci racconta un’epoca, e ci spiega da dove veniamo.

Il prossimo venerdì 6 dicembre il Procuratore De Donno incontrerà gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Giulio Cesare” dell’IC Commenda per dialogare con loro e raccontare questa lunga storia; sarà un momento in cui i ragazzi potranno toccare con mano il loro presente e ciò che ci ha portato a questa realtà.

“Parlare con il Procuratore De Donno – afferma la Dirigente Scolastica, Patrizia Carra – rappresenta sempre un’esperienza di arricchimento. Pochi come lui sanno essere in grado di comunicare con le parole giuste concetti complessi e di difficile comprensione. Abbiamo fortemente voluto che venisse a dialogare con i nostri ragazzi perché siamo d’accordo con la sua idea di conoscenza, che rintraccia nella narrazione un vero contraltare alla velocità dell’informazione di cui oggi siamo vittime. «Il racconto storico, invece, - per dirla con le sue parole - è quello che rimane più impresso, trasmette conoscenza e rimane nella memoria».”

Venerdì prossimo, dunque, i ragazzi ripercorreranno la vita di un uomo, e la storia della nostra terra degli ultimi trent’anni, toccandola con mano nell’esperienza di chi ha lavorato senza risparmiarsi per far crescere la realtà del Salento che oggi tutti conosciamo.

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La concertazione è un “Dialogo Sociale” tra gli attori politico-istituzionali che sono protagonisti del ruolo futuro della comunità. Essa rappresenta un valore e quindi, uno strumento strutturale che ha il compito di adattarsi al meglio nel rapporto con le politiche contemporanee di finanza, di economia e sociale. Il sindacato rappresenta un soggetto abilitato a questo ruolo nel confronto-politico istituzionale. La sua rappresentanza è nel legittimare la concertazione sociale e cercare di creare una “cultura nuova” per la tutela dei valori alle dinamiche di tutele e alle domande di protezione, di cui la concertazione è interprete e portatrice dei bisogni.

La sua necessità, quindi, valorizza il dialogo sociale, non nei nodi irrisolti, ma come diritto di tutela per il Bene comune. La sua natura è nella rappresentanza pattizia che analizza e valuta gli obbiettivi, le condizioni dell’impresa e del lavoro nel segno della sostenibilità che sono sulle prospettive di sviluppo, della competitività e delle condizioni essenziali eco-sociali della comunità territoriale.

Oggi, purtroppo, viviamo nell’insofferenza sociale che causa una concertazione obsoleta territoriale; la cui visibilità non si costruisce nel dialogo del valore concertativo, ma sulla contrapposizione intorno al ruolo attivo delle nostre associazioni di rappresentanza.

Il riscontro è anche a livello del governo centrale con le parti sociali nei tavoli di confronto sulle politiche della Sanità, della salute pubblica, sulle criticità previdenziali e sul mercato del lavoro.

La causa, di certo, è nella politica che tende ad agire in maniera autonoma, che relega il Sindacato al ruolo di essere mero ascoltatore, senza la possibilità d’instaurare né un dialogo costruttivo né un confronto finalizzato. Le decisioni, infatti, vengono prese dall’alto senza aver considerato le istanze e gli interessi rappresentati dalle parti sociali, nel segno dell’“Io sono” e non della “prossimità”.

Questa dinamica si riscontra non solo a livello nazionale, ma soprattutto anche a livello territoriale, come accade nella città di Brindisi.

In questo territorio numerosi potrebbero essere i tavoli di Concertazione sociale con le Aziende, con le Istituzioni e il Governo cittadino ed evitare, quindi, l’allontanamento dei giovani dalle proprie famiglie e dalla comunità cittadina; i quali sono costretti a emigrare, poiché l’occupazione sia giovanile e degli adulti tocca il fondo.

Mi chiedo dov’è la politica che tutela il sociale e il lavoro? La certezza non è nel populismo. La realtà è che la politica parla tanto ma produce poco!

In questo, mi permetto di dare un mio suggerimento all’Enel, all’Eni, a Confindustria e a tutti gli attori che fanno parte del mancato Recupero Sociale, dovuto al capovolgimento del sistema strutturale che è in una mutazione di “Silenzio-Assenso”, che oggi si manifesta nella proposta per la costruzione di una centrale nucleare che, secondo me, ha affossato quanto prodotto sulla concertazione del Progetto Metodo Brindisi e che ha bypassato le potenzialità di sviluppo da “Crescita sostanziale in Decrescita”.

La richiesta è in una sfida concettuale ineludibile, che parte dallo snodo strategico su ciò che è diventato indispensabile a rilanciare linee guida come gli Accordi di Programma, i Contratti d’Area e i Patti Territoriali; le quali sono tutte iniziative scaturite dalla concertazione, che sono state fatte negli anni precedenti. Questi sono stati strumenti che vedevano la collaborazione tra le parti sociali, le aziende e le istituzioni ed avevano l’obiettivo di promuovere progetti di sviluppo, occupazione e benessere economico.

Occorre, quindi, riprendere quel valore di concertazione che era nell’idea di rendere visibile un nuovo protagonismo di buone politiche, (sostenute da un dialogo continuo con le parti sociali), insieme agli attori politico-istituzionali, impegnati su questo territorio, che sono stati in grado di indicare soluzioni nella visione di ridare impulso allo sviluppo economico e sociale come valore e progresso sostenibile della comunità sociale.

Brindisi, 3 dicembre 2004

Antonio Licchello

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Durante il mese di novembre il Comando della polizia locale di Mesagne ha incrementato i controlli relativi al rispetto delle norme comunali emanate in tema di igiene e decoro urbano. La collaborazione con l ufficio ecologia e la ditta incaricata della raccolta rifiuti ha permesso un capillare controllo delle modalità di conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini. Sono stati elevati n 20 verbali per errato conferimento dei rifiuti. Altra attivita su cui il Comando ad elevare ulteriori 6 verbali per violazione dei regolamenti comunali di polizia in materia di decoro urbano e n 6 verbali per occupazione abusiva di suolo pubblico in spregio all art 20 del cds. Le attività sinora svolte continueranno nel mese di dicembre
Si precisa inoltre che continueranno i posti di controllo delle pattuglie finalizzate alla repressione di condotte di guida non conformi a quanto previsto dalle norme del CdS. Nel mese di novembre, dati parziali, il 40% dei veicoli controllati sono stati sanzionati per comportamenti di guida errati da parte dei rispettivi conducenti in partcolare mancato uso di cinture di sicurezza e mancato rispetto delle condizioni previste per eseguire il sorpasso di altro veicolo.

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Un incidente stradale si è verificato a Mesagne in Contrada Argiano, dove un autocarro è uscito di strada e si è ribaltato per cause ancora da accertare. Alla guida del mezzo, un uomo di 54 anni, C.G., residente a San Vito dei Normanni, che è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale. Sul posto è intervenuta la polizia locale di Mesagne per i rilievi e per gestire la viabilità. Le autorità stanno indagando per chiarire la dinamica dell’accaduto.

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Nell’ambito dei percorsi di socializzazione in favore di minori con disturbi dello spettro autistico promossi dal Consorzio ATS Br4 mediante l’uso delle risorse destinate dal Dipartimento Welfare della Regione Puglia, a partire dalle ore 9 di giovedì 5 dicembre – presso la palestra della Scuola Primaria “Giovanni Falcone” di Mesagne - verrà presentato il progetto “Sfumature uniche” realizzato dalla cooperativa “Socioculturale” in collaborazione con gli Istituti comprensivi “Giovanni XXIII – Moro” e “Carducci – Materdona”, l’associazione di promozione sociale “Coloriamo il Mondo” e l’associazione sportiva “San Pio”. I ragazzi disputeranno una partita di basket, sperimentando anche attraverso la pratica sportiva l’importanza dell’inclusione e la ricchezza della diversità.

«La Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità offre l’occasione per ribadire la direzione verso cui intendiamo rivolgere il nostro impegno, vale a dire offrire servizi e prospettive di autonomia, - spiega il presidente del Consorzio, Antonio Calabrese - rafforzando la cultura della comprensione e insieme della consapevolezza circa gli aspetti legati al disturbo dello spettro autistico, con l’intento prioritario di garantire dignità e benessere a singoli e famiglie»«Sembrerebbe superfluo ribadirlo ma è invece importante farlo, la scuola rappresenta una delle realtà alle quali occorre guardare con maggiore cura per la realizzazione degli obiettivi che ci stanno a cuore», afferma Alessandro Nocco, referente per la cooperativa “Socioculturale”, realtà da anni attiva sul territorio come gestore dei servizi di integrazione scolastica specialistica in favore degli alunni diversamente abili. L’iniziativa a scuola è aperta alla partecipazione di quanti vorranno assistere.

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Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno il libro

“A cena con Joe DiMaggio - Memorie di un eroe italo americano” del Dott. Rock Positano e John Positano

Con la prefazione di Francis Ford Coppola

A cura di Germana Valentini e con la traduzione di Giovanna Ciracì

Arriva in Italia la storia della leggenda del baseball americano, con all’interno interventi di Lidia Bastianich, Fay T. Vincent e Paolo Masini (Presidente Fondazione Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana)

Nuova pubblicazione di rilievo internazionale per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, con l’uscita del libro “A cena con Joe DiMaggio - - memorie di un eroe italo americano” del Dott. Rock Positano e John Positano, trasposizione italiana del best seller “Dinner with DiMaggio”, con la prefazione di Francis Ford Coppola, a cura di Germana Valentini e con la traduzione di Giovanna Ciracì. Il volume ospita un omaggio inedito a Joe DiMaggio ad opera dell’artista Paola Scialpi

Oltre al famoso regista americano, nel testo ricordano DiMaggio anche Lidia Bastianich, Fay T. Vincent e Paolo Masini (Presidente Fondazione Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana).

 Joe DiMaggio non è solo una leggenda del baseball. È un'icona americana, una figura che ha incarnato lo spirito di un'epoca. Ma chi era veramente l'uomo dietro il mito del “Joltin’ Joe”? Un giocatore straordinario, certo, ma anche un uomo con desideri, paure e momenti di grande vulnerabilità.

Il racconto dettagliato della sua vita privata emerge nel libro scritto dai fratelli Positano, di cui  Rock Positano è il medico che ha stretto con DiMaggio un’amicizia insolita e profonda negli ultimi dieci anni di vita del campione. Incontratisi nel 1990, quando DiMaggio si rivolse al Dott. Positano per farsi curare un dolore cronico al tallone dovuto ad un infortunio che lo aveva costretto al ritiro poco meno di trent'anni prima, la loro relazione medico-paziente si trasformò rapidamente in una profonda amicizia. Grazie a questo speciale legame DiMaggio, l'uomo sempre impeccabile, elegantissimo, e riservato, iniziò a svelare al giovane amico frammenti della sua vita che pochi avevano mai conosciuto.

Il libro non è solo una biografia di un campione sportivo, ma una finestra sull’anima dell’uomo. DiMaggio era una persona complessa: talvolta esigente, ma anche generosa e incredibilmente leale. Il mito che il pubblico conosceva, sempre al top e preciso in campo, nascondeva una personalità molto più umana e fragile. I suoi rapporti con celebrità come Marilyn Monroe, Frank Sinatra e Woody Allen sono solo una piccola parte della sua vita, ma sono momenti densi di significato, che mostrano un uomo che cercava costantemente equilibrio tra il desiderio di una vita privata tutta sua e le richieste del pubblico.

Il legame tra DiMaggio e Positano ci offre un ritratto intimo e sincero. Non c’è bisogno di essere appassionati di baseball per apprezzare ciò che questo libro racconta, perché le storie trattano temi universali come l’amicizia, la fama, la vecchiaia e la morte. DiMaggio, nella sua essenza più vera, emerge come un uomo che ha dovuto navigare tra le aspettative dei più e il suo bisogno di autenticità, in un mondo che richiedeva costantemente perfezione oltre ogni limite. Non solo, il vissuto dei due protagonisti ed il loro rapporto ci permette di esplorare il mondo degli Italoamericani, la loro storia ed il loro modo di vivere.

Le sue esperienze con i compagni di squadra come Lou Gehrig e Ted Williams, le amicizie con personaggi leggendari come Muhammad Ali e Sandy Koufax, le sue abitudini quotidiane e le sue riflessioni sulla sua carriera offrono uno sguardo inedito su chi era davvero Joe DiMaggio.

Joseph Paul DiMaggio dunque, non era solo un campione sportivo, ma un uomo che ha vissuto intensamente, lasciando un segno indelebile nella storia. Questa intima biografia ci ricorda che anche le leggende, dietro la patina di fama e successo, sono esseri umani, con preoccupazioni e speranze, vittorie e fallimenti. La figura del grande campione italoamericano che emerge da questo libro è senza dubbio più profonda e complessa di quanto potessimo immaginare. Chiunque voglia conoscere il campione, la leggenda, lo sportivo, l’uomo inseguito dai media di tutto il mondo, troverà in queste pagine una fonte inesauribile di ispirazione, un ritratto umano che va oltre le statistiche sportive e i record e i cuori infranti.

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WELFARE: COLDIRETTI PUGLIA, PATTO TRA GENERAZIONI PER  AIUTO ANZIANI E FAMIGLIE IN CAMPAGNA; PUGLIA INVECCHIA PIÙ DEL RESTO D’ITALIA

Su 121 case di comunità da attivare con i fondi del PNRR non ne è stata aperta ancora 1

Delle 121 case di comunità da attivare con i fondi del PNRR in Puglia entro il 2026, non ne è stata aperta ancora una, in una regione che invecchia più del resto d’Italia, con i nonni che in più di una famiglia su tre aiutano il bilancio domestico con una tendenza accentuata dalla crisi scatenata dalla pandemia e dall’impoverimento delle famiglie a causa dei fenomeni inflazionistici generati dalle guerre. E’ quanto emerso dall’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati ISTAT sull’invecchiamento, diffusa in occasione del patto tra generazioni per un nuovo welfare sociale, a cui hanno partecipato con il direttore di Coldiretti Puglia Pietro Piccioni ed il presidente di Coldiretti Foggia, Mario de Matteo, coordinati dal direttore provinciale Marino Pilati, dopo i saluti di Giuseppe Di Carlo, Presidente C.C.I.A.A. Foggia, Giorgio Grenzi, presidente nazionale Associazione Coldiretti Pensionati, Angelo Marseglia, presidente Associazione Coldiretti Pensionati Puglia, Ugo Celozzi, delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa, Patrizia Patuto, responsabile Donne Coldiretti Foggia, con gli interventi di Antonio Giuseppe Nigri, Direttore Generale ASL Foggia, Marcello Tedone, Direttore Area Gestione Tecnica ASL Foggia, Carmela Fiore, Direttrice DSS Manfredonia, Tommaso Petrosillo, Dirigente Responsabile Sistemi Informativi ASL Foggia e Raffaele Piemontese, Vicepresidente e Assessore Sanità della Regione Puglia.

“Abbiamo subito colto la sollecitazione di Coldiretti di discutere insieme su come il PNRR, tra sfide e opportunità, possa incidere – ha detto Antonio  Giuseppe Nigri, direttore della ASL di Foggia - sulla realtà della vita di ogni giorno in una provincia con una orografia particolare come la nostra. In questo senso, ASL Foggia è destinataria di circa 70 milioni di euro che sta già utilizzando per ristrutturare e strutturare riqualificando e realizzando ex novo strutture come nel caso degli ospedali di  comunità, case della comunità, centrali operative territoriali. Nel contempo si sta investendo nell’ ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero e della rete territoriale. Si sta potenziando la rete della telemedicina che  nel nostro territorio è strategica, perché rappresenterà il futuro per tutte le generazioni, all’interno di una realtà distrettuale e in sinergia con enti locali e cittadini rappresentati dal Comitato Consultivo Misto aziendale e le altre associazioni come anche Coldiretti”.

Sono stati illustrati i dati relativi all’evoluzione della quota di anziani nella popolazione in Puglia, alle politiche sociali integrate, al contributo offerto dagli anziani alle famiglie, alle forme di convivenza e interazione tra diverse generazioni, con un focus sulle opportunità e le sfide del PNRR per la provincia di Foggia, con particolare riferimento alla riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale (Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza) e Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario, così come previsti dalla Missione 6 Salute (M6)..

In Puglia il numero di anziani cresce più che nel resto d’Italia – aggiunge Coldiretti Puglia - con 891mila residenti con più di 64 anni, mentre i grandi anziani con 85 anni e più che passano da 96 mila a 131 mila con +36,1%, un patrimonio di esperienza da tutelare, perché oltre a sostenere il bilancio domestico in più di una famiglia su tre, l’esperienza degli over 70 può essere di grande aiuto per affrontare un momento di drammatica difficoltà come quella attuale.

Secondo il rapporto di Bankitalia sulle economie regionali alla Puglia “sono stati destinati alle amministrazioni territoriali regionali 25,1 milioni di euro per gli anziani non autosufficienti, il 4,5 per cento delle risorse complessive, quando per il raggiungimento dei Livelli Essenziali di Prestazioni i fondi avrebbero dovuto essere superiori del 50 per cento rispetto a quanto allocato”, ha riferito Angelo Marseglia, presidente dei Senior Coldiretti Puglia.

Di contro su 425mila anziani over 70 in Puglia, 147mila vivono con pensioni minime di circa 516 euro, con uno scenario che si aggrava nelle aree rurali più difficili da presidiare – aggiunge Coldiretti Puglia - con la pandemia da Covid ed il caro bollette causato dalla guerra in Ucraina che hanno generato ansia e apprensione per il futuro e la salute nelle persone più vulnerabili e sensibili e gli anziani, in particolare quelli soli, con oltre il 30% dei nonni che vivono in povertà assoluta e necessitano di politiche di sostegno e socio-sanitarie.

Essenziale il ruolo degli anziani nelle aree rurali, con “la presenza di un pensionato in casa che viene considerata dal 40 per cento delle famiglie un fattore determinante per contribuire al reddito familiare, mentre il 35 per cento guarda ai nonni come un valido aiuto per seguire i bambini fuori dall’orario scolastico”, ha precisato Giorgio Grenzi, presidente dei Senior di Coldiretti, nel sottolineare che “c’è poi un 17 per cento che ne apprezza i consigli e l’esperienza ed un 4 per cento che si avvantaggia del loro sostegno lavorativo a livello domestico”.

“I network parentali sono fra i più importanti per garantire qualità e serenità di vita alle persone più avanti negli anni che spesso – ha insistito Pietro Piccioni, direttore regionale di Coldiretti –  devono affrontare patologie più o meno gravi per le quali l’aspetto psicologico è parte integrante della terapia riabilitativa insieme alla collaborazione degli oltre 350mila operatori di cooperative sociali e di assistenza che seguono milioni di famiglie affiancando il lavoro dei servizi pubblici.”

La presenza degli anziani all’interno della famiglia in generale, e di quella agricola in particolare, è stata considerata come una forma arcaica da superare mentre con la crisi – sostiene Coldiretti Puglia – si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini. La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è – aggiunge Coldiretti Puglia – un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come è stato spesso affermato.

Le pensioni aiutano i bilanci per più di una famiglia su tre con la presenza dei nonni in casa che viene giudicata positivamente per il contributo economico e sociale che sono in grado di offrire in un momento di difficoltà.  Da qui la necessità di intervenire per tutelare gli anziani, patrimonio di esperienza e ausilio vitale nelle famiglie, recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse – afferma Coldiretti Puglia – eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza, definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.

La presenza dei nonni – sottolinea la Coldiretti regionale – è sempre più importante anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le tradizioni alimentari e guidare i più giovani verso abitudini più salutari nelle scuole e nelle case. Uno stile nutrizionale – ricorda Coldiretti – basato sui prodotti della dieta mediterranea come pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito – continua Coldiretti – una speranza di vita tra le più alte a livello mondiale pari a 80,8 per gli uomini e a 85,2 per le donne.

Va anche riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza. E’ evidente – conclude Coldiretti Puglia – l’insostenibilità sociale della situazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico.

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Partendo dal Castello degli Imperiali di Francavilla Fontana un itinerario alla scopera di Specchie cripte e chiese rupestri. Lungo la cosiddetta Strada Vecchia Francavilla Ceglie il paesaggio si trasforma dolcemente dalla piana salentina alle dolci colline delle Murge Sud Orientali. Visiteremo luoghi di straordinaria bellezza: la grotta di San Michele, le Specchie Giovannella, Capece e Castelluzzo, antiche masserie.

Programma


Ore 8:45 raduno, ore 9,00 partenza: Castello Imperiali Francavilla Fontana
Percorso: Itinerario misto collinare e pianeggiante di circa 35Km per strade asfaltate. Pedalata tra le contrade rurali di Francavilla Fontana e Ceglie Messapica con tappe a Specchia Capece, Chiesa Madonna della Grotta, Cripta di San Michele
Info e capogita: Antonio Licciulli 3333744725

Iscrizione


la partecipazione all’evento è gratuita. Per i soci cicloamici vi è la possibilità di noleggiare la bicicletta al prezzo convenzionato con la società Ciclovagando srl. Contatto Anna Rita Ricci ‭330 985255‬

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Dall’Appia diretta a Brindisi si staccava all’altezza di Oria fin dall’epoca classica la Via “ad Lippium” diretta verso Lecce (Lippium dal toponimo greco Λουππίαι Luppíai). Domenica 8 dicembre la proposta dei Cicloamici è di ripercorrere in bici quelle antiche strade alla scoperta del patrimonio storico e archeologico di grande rilevanza: la Chiesa di San Pietro di Crepacore a masseria Le Torri, le Terme Romane a Malvindi, il tempietto di San Miserino. Un itinerario immerso nel paesaggio autunnale sulle tracce di quel reticolo di strade secondarie e rurali intorno a Mesagne.
La cicloescursione domenicale è una occasione per ritrovarsi all’aria aperta per fare sport, cultura, socializzare e stabilire un dialogo intergenerazionale. Tutto insieme e in modo ecosostenibile. L’iniziativa è proposta nell’ambito del festival itinerante “artisti di strada nei castelli”.

 Cicloamici e A.S.D. Atletica Mesagne mediante questo evento, propongono all’amministrazione Comunale di Mesagne di associare la Via Appia bene Unesco all’opera di riqualificazione di itinerari ricreativi, naturalistici, storici. Molti di questi itinerari furono pianificati e realizzati con segnaletica cicloturistica nel 2005 sotto il nome di Vie Verdi intorno a Mesagne dalla giunta Sconosciuto con un finanziamento regionale. Gli organizzatori sottolineano infine l’urgenza di pianificare un intervento di consolidamento, messa in sicurezza e un progetto di fruibilità del sito archeologico di Malvindi.

Il programma dell’escursione in bici

Ore 8:45 raduno, ore 9,00 partenza: Piazza 4 Novembre Mesagne.

Percorso: Itinerario facile e pianeggiante di circa 35Km per strade asfaltate e sterrate. Pedalata tranquilla e affascinante per assaporare la bellezza dell’agro di Mesagne e dei comuni limitrofi tra vigneti e uliveti antiche masserie e costruzioni a secco ed i siti archeologici di San Miserino, San Pietro di Crepacore e Malvindi lungo l’antico itinerario del limitone dei greci.
Rientro: per le ore 13 a Mesagne. La fatidica ora della braciola.
Info e capogita: Antonio Licciulli 3333744725

 Iscrizione alla gita

Richiediamo cortesemente ai partecipanti di prenotarsi all’evento mediante il modulo online linkato sotto. La partecipazione all’evento è gratuita. Ricordiamo che da ottobre è possibile iscriversi o rinnovare l’associazione. L’associazione accetta contributi liberi.

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C’è un comune denominatore in tutte le vicende collegate all’appalto per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani nella città di Brindisi. Si tratta dell’avv. Mario Marino Guadalupi. Nella fase in cui sono state valutate le offerte proprio questo dirigente comunale era a capo degli affari legali e della ripartizione ambiente del Comune. Ed è stato proprio Guadalupi, una volta aggiudicata la gara, a fare di tutto perché la ditta Teorema subentrasse nella effettuazione del servizio, pur non avendo una propria sede (il Comune ha dovuto fornire propri locali) e un numero di mezzi adeguati. Non è un caso, infatti, che il subentro è avvenuto ad inizio di ottobre del 2023 con una ordinanza dirigenziale e quindi il termine di tre mesi perché il servizio venisse effettuato a pieno regime è slittato di almeno altri tre mesi. Nella fase più delicata – quella iniziale – Guadalupi ha svolto anche le funzioni di RUP (Responsabile unico del procedimento).
 
Insomma, stiamo parlando del vero protagonista della vicenda-rifiuti nella città di Brindisi. Come dirigente dell’ufficio legale, invece, ha seguito tutti i contenziosi giudiziari, l’ultimo dei quali ha visto soccombere – presso il Consiglio di Stato – il Comune di Brindisi che adesso è chiamato ad adempiere a quanto sentenziato. E chi ha rappresentato il Comune anche in quella sede? L’avv. Guadalupi!
 
Oggi, pertanto, il sindaco Marchionna dovrebbe tentare di stabilire se in tutta questa vicenda ci sono delle responsabilità “interne” e quindi dovrebbe affidarsi proprio all’ufficio legale del Comune che è guidato da chi all’epoca era anche dirigente del settore Ambiente e cioè da chi potrebbe aver avuto delle responsabilità dirette in quanto accaduto. E non basta neanche affidare ad un ufficio legale “esterno” la questione perché è evidente che qualsiasi avvocato dovrebbe chiedere documenti e assistenza diretta proprio al settore comunale diretto da Guadalupi.
 
E allora che fare? Il sindaco Marchionna si armi di coraggio e disponga l’immediato trasferimento ad una ripartizione meno “impattante” dell’avv. Guadalupi (Anagrafe?) quantomeno in attesa che su quanto accaduto si faccia chiarezza e si definiscano eventuali responsabilità. E il tutto, si badi bene, anche a garanzia dell’interessato.
 
Lino Luperti e Michelangelo Greco – consiglieri comunali

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