Redazione

Domani, sabato 12 aprile, anche la provincia di Brindisi sarà protagonista della mobilitazione regionale del Partito Democratico per promuovere la partecipazione al referendum dell’8 e 9 giugno. I democratici brindisini saranno presenti con banchetti informativi a Carovigno, Erchie, Latiano e San Donaci per spiegare ai cittadini le ragioni per votare 5 SÌ.
 
«Domani prenderemo parte alla mobilitazione organizzata dal PD Puglia in vista del referendum dell’8 e 9 giugno – dichiara Francesco Rogoli, segretario provinciale del PD Brindisi –. Abbiamo organizzato quattro presìdi sul territorio provinciale e parteciperemo all’iniziativa provinciale promossa dal comitato per i referendum, cui abbiamo aderito, che si terrà a Brindisi in piazza Vittoria. Saremo presenti per dire SÌ a battaglie di civiltà, sul lavoro e sulla cittadinanza.
Il voto è la nostra rivolta: un gesto di impegno civile per dire basta ai licenziamenti illegittimi, per garantire più diritti ai lavoratori delle piccole imprese, combattere la precarietà, tutelare la sicurezza nei luoghi di lavoro e dimezzare il tempo necessario per ottenere la cittadinanza da 10 a 5 anni. Sabato saremo nelle piazze per parlare con i cittadini e invitarli a scegliere un’Italia più giusta, più sicura, più dignitosa.»
 
Ecco dove saranno presenti i banchetti sabato 12 aprile:
 
Carovigno – Corso Vittorio Emanuele, ore 17:00
 
Erchie – Zona Mercatale, ore 8:00–10:30
 
Latiano – Piazza Umberto I, n. 31, ore 17:30
 
San Donaci – Via Cellino 14, ore 17:00
 

Invitiamo tutte e tutti a partecipare, a informarsi e a prendere parte attiva a questo momento fondamentale per la nostra democrazia.
Votiamo SÌ per cambiare l’Italia.
 
Maggiori dettagli su tutti i banchetti in Puglia su pdpuglia.org/banchetti
 

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In questi giorni il biglietto da visita scelto da Aeroporti di Puglia per accogliere i viaggiatori in transito a Brindisi è il racconto della Settimana Santa di Francavilla Fontana attraverso le immagini del progetto “Papamoscas” di Gabriele Fanelli, una mostra a cura dell’Amministrazione Comunale con il patrocinio di Aeroporti di Puglia.

“Le immagini di Gabriele Fanelli – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – restituiscono la suggestione ed il pathos dei nostri riti della Settimana Santa. Aeroporti di Puglia, che ringrazio per aver voluto ospitare il progetto, ci consentirà sino a Pasquetta di far conoscere ai numerosi viaggiatori quanto avviene a Francavilla Fontana durante i giorni del Triduo Pasquale, tra storia, fede e tradizione.”

“Questa mostra – prosegue il Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Bruno – che ho voluto promuovere presso Aeroporti di Puglia dimostra che i Riti della Settimana Santa sono un patrimonio immateriale su cui la Città di Francavilla Fontana deve investire. È un riconoscimento per il grande lavoro svolto silenziosamente da tanti uomini e donne delle Confraternite che ogni anno si adoperano con fede e devozione per rinnovare le nostre tradizioni.”

“Il racconto della Settimana Santa – conclude l’Assessore al Turismo Carmine Sportillo – è un aspetto cruciale per far conoscere il più possibile le nostre tradizioni ed i nostri riti. Con questa mostra presso l’Aeroporto del Salento riusciremo ad intercettare i tanti viaggiatori che in questi giorni stanno raggiungendo la Puglia proprio per scoprire i Riti della Settimana Santa e trascorrere le vacanze pasquali.”

Con Papamoscas, il fotografo Gabriele Fanelli racconta una Settimana Santa misteriosa, spirituale, terrena. Il rito è strettamente connesso a uomini e donne che lo ravvivano di anno in anno, di generazione in generazione. Le statue di cartapesta rievocano la carne viva, i cappucci dei penitenti celano storie individuali di grande umanità dietro l’apparente uniformità della tunica. Il legno della croce non può che richiamare quello dell’olivo, simbolo della città di Francavilla, del legame con una terra che toglie e restituisce la vita. Il titolo della mostra, Papamoscas, richiama il cammino dei Pappamusci, i pellegrini scalzi e incappucciati che ogni Giovedì Santo attraversano Francavilla Fontana per recarsi in preghiera sui sepolcri allestiti nelle chiese cittadine.

Il racconto per immagini della Settimana Santa proseguirà sabato 12 aprile alle 19.00 al Teatro Imperiali con l’inaugurazione della mostra personale di Pasquale Semeraro che ha realizzato un ciclo di opere con la tecnica dell’inchiostro di china per ripercorrere la processione del Venerdì Santo.

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PAROLE, SEGNI, SVOLAZZI raccolta di testi 
(Collettiva edizioni indipendenti). 
Da ormai quattro anni si svolge anche presso l”Associazione Di Vittorio” il Laboratorio di scrittura e di avvicinamento alla poesia curato da Simona Cleopazzo.
Anche quest’anno, al termine dei Laboratori tenuti in varie città, “Collettiva Edizioni Indipendenti” ha dato alle stampe una iraccolta di scritti di alcuni dei partecipanti.
 
SABATO 12 APRILE 2025 ore 18,30 salone della “Di Vittorio” in via Castello,20 a Mesagne 
sarà presentata l’antologia di testi cui parteciperanno:
Clara Bianco, Silvano Capuzzo, Anna Rita Cavallo, Fernanda Cipparrone, Anastasia Ignone, Federica Leone e la coordinatrice dei Laboratori Simona Cleopazzo che così ha sintetizzato il senso del lavoro svolto: 
“La scrittura è un lavoro artigianale, quindi l’unica azione che possiamo fare è scrivere, fallire, riscrivere, cancellare, riscrivere ancora. Un allenamento costante alla scrittura, grazie a un incontro fisso e uno spazio dedicato. Quello che faccio nei miei laboratori è favorire un avvicinamento all’Opera di alcune poete e alcuni poeti contemporanei. Molto spesso poco conosciuti. Grazie agli spunti e alle illuminazioni che hanno apportato in quest’arte, provo a proporre degli esercizi di scrittura e ad agevolare l’urgenza di dire qualcosa in un atto artistico.”
La serata sarà introdotta e coordinata da Giovanni Galeone, presidente della “Di Vittorio”
E’ un’iniziativa di 
Associazione Amici della Di Vittorio
Biblioteca Portulano 
Collettiva Edizioni Indipendenti

E’ SOS  specie aliene nei mari dal pesce scorpione al granchio blu fino al pesce pappagallo e al carango, con un impatto non solo sulla biodiversità ma anche sull’economia e la salute dell’uomo, aggravato peraltro da altri fattori come inquinamento marittimo, plastiche, pesca sportiva e infrastrutture industriali. A lanciare l’allarme è Coldiretti Pesca Puglia, in occasione della Giornata nazionale del mare che si celebra l’11 aprile, denunciando gli effetti della tropicalizzazione del clima anche sui mari.

A causa dei cambiamenti climatici il numero di specie esotiche terrestri e marine introdotte ogni anno nel nostro Paese è quintuplicato, passando da una media di 6 negli anni Settanta alle oltre 30 dell’ultimo decennio, secondo dati Ispra  Un’invasione di cui il granchio blu è diventato il simbolo.

Se il granchio blu, il “killer dei mari” che devasta gli allevamenti di vongole e cozze proveniente delle coste Atlantiche dell’America sta cingendo d’assedio le coste – afferma Coldiretti Pesca Puglia - è stato ritrovato nei mari di Gallipoli il pesce scorpione orientale, originario del Mar Rosso e dell’Oceano Pacifico, arrivato sulle coste pugliesi passando attraverso il Canale di Suez, una specie tossica per l’uomo, ma anche vorace predatore. Si ciba di grandi quantitativi di pesce, ma ha pochi antagonisti predatori, probabilmente proprio a causa delle spine velenose. Ma dopo il pesce pappagallo, un pesce osseo, riconoscibile per  i denti fusi a formare un robusto becco simile a quello dei pappagalli  che vive nelle barriere coralline tropicali, nei mari della Puglia è stato pescato anche il pseudocaranx dentex, il carango, che si ritrova in tutti i mari tropicali o subtropicali, un pesce carnivoro che si nutre principalmente di altri pesci, crostacei e molluschi.

Dinanzi a tale emergenza – rileva Coldiretti Pesca – occorre mettere in campo misure di sostegno alle imprese ma soprattutto provvedimenti strutturali, con un cambio di passo rispetto alle politiche attuali. Dal nuovo fermo pesca al prossimo Agrifish si assiste finalmente a un cambio di rotta nelle politiche della pesca che va nella direzione di un maggiore sostegno alla Flotta italiana che rappresenta un settore importante del Made in Italy dal punto di vista economico ed occupazionale, dichiara Coldiretti Pesca dopo il via libera al nuovo decreto sull’arresto temporaneo che riprende molte delle richieste avanzate negli anni scorsi per una maggiore flessibilità, a partire dall'eliminazione dei giorni da restituire.

Le imprese potranno, infatti, scegliere i periodi di attività sulla base delle proprie esigenze e delle condizioni climatiche, potendo anche uscire nei fine settimana, sino ad oggi interdetti. Importanti anche il nuovo sistema di calcolo dello sforzo di pesca e lo stop, per la prima volta, alla riduzione dei giorni di attività per lo strascico, il settore più produttivo della flotta.

Un indirizzo che deve ora essere esteso alla nuova Politica comune della pesca (Pcp) al centro della discussione del Consiglio Agrifish dei ministri europei in programma lunedì 24 marzo a Bruxelles, che segue l’incontro che Coldiretti Pesca ha avuto la scorsa settimana a Roma con il commissario europeo alla Pesca e agli Oceani, Costas Kadis, assieme al ministro Francesco Lollobrigida. In tale ottica giungono segnali positivi sulla pesca a strascico, dopo quelli arrivati nel dicembre scorso che avevano visto rientrare molte delle proposte penalizzanti avanzate dalla Commissione, tutelando l’equilibrio tra sostenibilità ambientale e salvaguardia del tessuto economico delle comunità costiere. Importante anche l'attuazione delle disposizioni nel regolamento di controllo sul margine di tolleranza per gli sbarchi non selezionati di piccole attività di pesca pelagica.

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Ai dipendenti ospedalieri come per tutti i lavoratori, va garantita la salute e sicurezza ciò è sancito dalle normative vigenti decreto 81/08 e successive modificazioni ed integrazioni, di contro, accade per il servizio logistica Sanita Service del presidio ospedaliero di Francavilla Fontana, la logistica si occupa di trasportare pazienti dai reparti per la sala operatoria, in radiologia, per le consulenze varie con letti da spingere che con il paziente su si appesantiscono notevolmente e  con porte tagliafuoco che si chiudono durante il passaggio rischiando di far male ai lavoratori , per ogni paziente che va in sala operatoria vengono effettuati quattro viaggi.

Inoltre vi è  trasporto dalla farmacia per tutti i reparti, qualche anno fa si segnalava il peso abnorme di tali carrelloni pieni di materiale farmaceutico, dal magazzino materiale vario da consegnare a tutti i reparti, il Trasporto bidoni in plastica per Rot .

Le richieste si accavallano sempre in quanto nonostante vi siano giorni prefissati per farmacia, bidoni ,magazzino,  consulenze, la sala operatoria,  i trasporti vi sono sempre ed il tutto viene assicurato da sole 4 unità la mattina e 4 il pomeriggio se non vi sono unità in ferie.

Nonostante varie segnalazioni da parte sindacale ,si continua a mettere a rischio la salute muscolo scheletrica di questi lavoratori, che subiscono un carico di lavoro manuale di movimentazione carichi pesanti abnorme, con continue chiamate che si sovrappongono, ciò non permette loro, dato l’esiguo numero di unità, di poter recuperare le forze fisiche.

il rappresentante sindacale e rappresentante per la sicurezza dei lavoratori dell’ASL Brindisi  Vincenzo Maglie è preoccupatissimo, per il rischio che incombe su questi lavoratori e ritiene che non si stiano mettendo in atto le garanzie (incremento unità lavorative)a  tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, Art 50 comma 1 lett.o Decreto Legislativo 81 del 2008 e s.m.i.,lo stesso dopo numerose note con la quale segnalava la grave criticità ha inviato in data 1 aprile 2025, ulteriore denuncia al datore di lavoro Sanità Service ASL Brindisi, al Direttore Generale ASL Brindisi ,al RSPP sanitaservice ASL Brindisi, al responsabile INAIL e all'ispettorato del lavoro di Brindisi

Si attende una soluzione urgente alla grave criticità denunciata, al contrario in assenza di un riscontro (incremento di unità  in logistica urgente )si vedrà a breve costretto a chiedere alla Procura della Repubblica ,di verificare eventuali omissioni riconducibili ad eventuali responsabili penalmente perseguibili . 

Rappresentante Sindacale e per la Sicurezza e Salute dei lavoratori FP CGIL BRINDISI

Vincenzo Maglie

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Martedì 15 aprile, dalle 17:30 alle 20:00, presso l’immobile in Via della Repubblica a San Michele Salentino, recentemente restituito alla comunità, si terrà il primo laboratorio di coprogettazione dedicato al tema della legalità e dei beni confiscati. L’iniziativa, dal titolo “Progettiamo legalità insieme”, dà avvio a un percorso collettivo per valorizzare socialmente un bene sottratto alla criminalità organizzata.
 
Sarà un’occasione per riflettere insieme sui bisogni del territorio e sulle possibili destinazioni d’uso dei beni confiscati presenti a San Michele Salentino. La comunità tutta — associazioni, imprenditori, parrocchia e cittadini — parteciperà attivamente per individuare proposte e progetti capaci di rispondere a necessità condivise.
 
L’evento è promosso da la100lab e dal Comune di San Michele Salentino, con il contributo di LegalItria, festival diffuso che coinvolge vari comuni italiani in prevalenza in Puglia attraverso iniziative dedicate all’educazione civica, alla giustizia sociale e alla cultura della legalità.
 
A guidare il confronto sarà Leonardo Palmisano, sociologo, scrittore ed esperto di antimafia sociale. “Spazi liberati, idee condivise. Vieni a dire la tua.” Il laboratorio è aperto a tutte e tutti: l’obiettivo è costruire insieme un futuro possibile per un luogo che può diventare punto di riferimento culturale e sociale per l’intera comunità.

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Una mattinata di sole, impegno e creatività nel maneggio di Mesagne, insieme al designer Vittorio Palumbo. Un gesto semplice per dare forma a un futuro possibile

La luce di aprile accarezza il centro ippico Acqua20. C’è aria fresca, ma il sole scalda piano i volti e le mani. È una mattina speciale, e si capisce subito. Un gruppo di ragazzi arriva presto, qualcuno con passo incerto, qualcuno già con l’energia nelle dita. Hanno storie difficili alle spalle, ma oggi sono lì per costruire. E forse anche per ricominciare.

Li accoglie un laboratorio all’aria aperta, tavole di legno, colla, carta vetrata, seghetti. E due persone pronte ad accompagnarli: il designer barese Vittorio Palumbo e la sua assistente. Nessuna teoria, niente discorsi lunghi. Solo un gesto: «Iniziamo».

Devono costruire degli espositori per vasetti di miele. Ma non miele qualunque. È il miele prodotto dalle arnie che loro stessi hanno costruito nei mesi scorsi, sempre qui, ad Acqua20, nell’ambito del progetto L.i.n.f.a. Il miele del loro impegno, il miele di una seconda possibilità.

Ogni espositore prende la forma di una cella esagonale, come nel cuore di un alveare. Ogni lato va levigato a mano, con cura. Al centro, un’ape di legno, prima disegnata a matita, poi ritagliata, infine lisciata con attenzione. I pezzi vengono incollati, compressi, fissati con la spara punti. I rumori del lavoro si mescolano alle risate, alle battute, a momenti di concentrazione assoluta.

Nessuno si tira indietro. Le mani si sporcano, le dita cercano precisione. I volti si rilassano. Il gruppo si trasforma in un laboratorio vivo, dove si respira fatica, entusiasmo, voglia di far bene. I ragazzi lavorano insieme, si ascoltano, si correggono. E ogni oggetto che nasce è un piccolo risultato concreto, tangibile. Un pezzo di sé, messo al servizio di qualcosa che conta.

Il sole resta alto nel cielo, come se volesse restare a guardare. Alla fine del workshop, sul tavolo ci sono decine di espositori pronti ad accogliere i vasetti di miele. Il miele del progetto L.i.n.f.a., il miele di una storia che continua. Vittorio Palumbo è soddisfatto. «Hanno manualità, hanno voglia, hanno ascolto» dice. «È stato un lavoro vero. E l’hanno preso sul serio».

Il workshop di falegnameria “Bee Maker” si è svolto nell’ambito del progetto L.i.n.f.a., promosso dalla capofila ASD Acqua20 e sostenuto da Arci Brindisi, Phoenix, Ce.F.A.S., Salento Fun Park e Rinascita Società Cooperativa Sociale. Un progetto che punta a offrire ai minori autori di reato una nuova direzione, attraverso esperienze manuali, contatto con la natura, relazioni e formazione. Lavorare con le api, con il legno, con la terra: piccoli gesti per radicarsi di nuovo nella realtà, con dignità e fiducia.

Nel silenzio tranquillo del maneggio, mentre il sole comincia a calare, restano gli oggetti costruiti, le risate condivise, la fatica buona nelle mani. E resta un’idea semplice, ma forte: che un altro cammino è possibile, se qualcuno ti tende gli strumenti giusti.

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Il progetto Linfa, acronimo di Lavoro, Inclusione, Formazione in Agricoltura per minori autori di reato, nasce nel Salento e rappresenta oggi una delle esperienze più innovative e concrete nel campo del reinserimento sociale e lavorativo dei minori. È stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e in tre anni ha coinvolto circa 60 ragazzi provenienti da percorsi difficili. Alcuni hanno lasciato la scuola, altri hanno vissuto esperienze giudiziarie, ma tutti hanno trovato nel progetto Linfa una seconda possibilità.

Grazie alla formazione in apicoltura, falegnameria, mascalcia, giardinaggio e cura degli animali, i ragazzi imparano un mestiere e riscoprono fiducia in sé stessi. Cinque di loro oggi lavorano stabilmente nella Cooperativa Linfa, una realtà produttiva nata proprio grazie al progetto, che offre un contratto di lavoro e una vera opportunità di cambiamento. La cooperativa produce miele artigianale, oggetti in legno e bomboniere, e rappresenta una storia di riscatto tutta salentina.

Il progetto è coordinato dall’APS Acqua2o, con il coinvolgimento di numerosi enti e associazioni del territorio tra cui Ce.F.A.S., Cooperativa Phoenix, Cooperativa Rinascita, Salento Fun Park, ARCI Brindisi. Una rete che lavora insieme con un unico obiettivo: costruire percorsi educativi e professionali per minori fragili, dando valore alla dignità, all’inclusione e al lavoro.

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Sono in atto le ricerche della Sig.ra Monaco Maria Luigia, nata a Ceglie Messapica il 31 marzo 1966 e scomparsa nella mattinata del 6 aprile 2025 da Ceglie Messapica.

A seguito di riunione della cabina di regia tenutasi presso questa Prefettura in data odierna, si è deciso di intensificare con immediatezza le attività con l’impiego di tutte le forze in campo del sistema di protezione civile provinciale e anche di unità cinofile.

Si invita chiunque dovesse avere informazioni utili a contattare il NUE 112.

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Sabato 12 aprile il secondo evento di “Banca Bosco”. I Giovani Soci della Banca di Credito Cooperativo di Ostuni metteranno a dimora giovani piante nel terreno comunale di C.da Tolla

Dopo la prima tappa a Torre Guaceto, il progetto continua: prosegue l’impegno del Gruppo Giovani Soci per la tutela del territorio. Un’iniziativa che unisce riforestazione, educazione ambientale e partecipazione attiva, mettendo radici nel presente e guardando al futuro.

Sabato 12 aprile 2025 torna l’iniziativa “Banca Bosco”, promossa dal Gruppo Giovani Soci della Banca di Credito Cooperativo di Ostuni, con il secondo appuntamento di un percorso che unisce educazione ambientale, cooperazione e partecipazione attiva. Dopo il primo incontro tenutosi sabato 18 gennaio presso il Centro Visite Al Gawsit della Riserva Naturale e Area Marina Protetta di Torre Guaceto, il progetto prosegue con una giornata dedicata alla tutela del verde e alla scoperta del patrimonio naturalistico locale.

 

L'appuntamento, che avrà inizio alle ore 9.30, vede la messa a dimora di giovani piante nel terreno comunale di C.da Tolla e, a seguire, una visita al Bosco Didattico di Lamacoppa Piccola dell’Azienda Agricola Biologica Columella, esempio virtuoso di riforestazione avviata vent’anni fa. Un’occasione per riscoprire il valore del tempo e dei piccoli gesti che, messi insieme, costruiscono un futuro più verde e consapevole.

 

A raccontare il valore di questa iniziativa è Francesco Elmo, Presidente del Gruppo Giovani Soci della Banca di Credito Cooperativo di Ostuni: «Attraverso il progetto “Banca Bosco” vogliamo lanciare un messaggio chiaro: la tutela dell’ambiente parte da gesti concreti, dal prendersi cura del proprio territorio e dal coinvolgimento attivo della comunità. Piantare un albero oggi significa donare aria pulita, bellezza e benessere alle generazioni future. Come giovani soci sentiamo la responsabilità di essere custodi del presente e seminatori di futuro.»

 

“Banca Bosco” è un progetto nazionale promosso da Federcasse nel 2021 su proposta della Rete delle Giovani Socie e dei Giovani Soci del Credito Cooperativo, con l’obiettivo di raccogliere, valorizzare e geolocalizzare le azioni di riforestazione avviate dalle singole banche di comunità.

 

Con questo secondo appuntamento, la Banca di Credito Cooperativo di Ostuni prosegue nel suo impegno come banca del territorio, promotrice di uno sviluppo sostenibile e sensibile ai temi ambientali, con uno sguardo sempre rivolto alla formazione e alla consapevolezza delle nuove generazioni.

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È di due feriti il bilancio dell’incidente stradale avvenuto ieri mattina, intorno alle ore 7, lungo la strada provinciale che collega Mesagne a San Vito dei Normanni. Lo scontro si è verificato nel tratto della zona residenziale denominata Torretta, all’intersezione con la via Vecchia Francavilla, ed ha coinvolto una moto con a bordo due giovani extracomunitari e un’automobile, una Audi A4. Secondo le prime ricostruzioni, ancora al vaglio delle forze dell’ordine, per cause in corso di accertamento la motocicletta si è scontrata con la vettura all’altezza dell’incrocio. L’impatto ha sbalzato i due giovani centauri sull’asfalto, provocando loro varie ferite. Nonostante la violenza dello scontro, fortunatamente le loro condizioni non sono risultate gravi: entrambi sono stati prontamente soccorsi e trasportati in ambulanza presso l’ospedale Perrino di Brindisi, dove sono stati sottoposti ad accertamenti diagnostici e strumentali. Dagli esami effettuati, è emersa la presenza di alcuni traumi dovuti all’urto e alla successiva caduta, ma nessuno dei due giovani risulta essere in pericolo di vita. Le loro condizioni sono stabili e rimangono sotto osservazione medica per monitorarne l’evoluzione clinica nelle prossime ore. Sul luogo del sinistro sono immediatamente intervenute due ambulanze del servizio 118, insieme a pattuglie dei carabinieri, della polizia e della polizia locale. È stata quest’ultima a occuparsi dei rilievi dell’incidente, avviando al contempo le indagini per determinare l’esatta dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità. Il tratto di strada interessato è rimasto chiuso al traffico per oltre un’ora, creando disagi alla circolazione, soprattutto nelle ore di punta. Oltre alle operazioni di soccorso e rilievo, è stato necessario procedere alla rimozione dei numerosi oggetti personali dei giovani sparsi sull’asfalto a seguito dell’urto. In attesa che venga fatta piena luce sull’accaduto, l’incidente ripropone con forza il tema della sicurezza stradale, soprattutto nei tratti urbani ed extraurbani dove il traffico è intenso e la visibilità talvolta limitata. La speranza è che quanto avvenuto oggi possa contribuire ad accelerare eventuali interventi strutturali e di prevenzione per scongiurare il ripetersi di episodi simili in futuro.

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