Redazione
Il 26 e 27 aprile al Marina di Brindisi torna la “Coppa Forte a Mare”: vela paralimpica di alto livello.
La vela paralimpica torna protagonista a Brindisi con la 2ª edizione della "Coppa Forte a Mare", regata ufficiale del Campionato Nazionale Classe Hansa, in programma il 26 e 27 aprile presso il Marina di Brindisi.
L’evento sarà presentato giovedì 25 aprile alle ore 19:00, presso la sede della Lega Navale Italiana – Sezione di Brindisi.
La manifestazione è organizzata dall’associazione GV3 – A Gonfie Vele Verso la Vita, in collaborazione con la Lega Navale Italiana – Sezione di Brindisi, e rappresenta un importante appuntamento con lo sport della vela accessibile.
Sono attese 30 imbarcazioni con equipaggi provenienti da diverse regioni italiane: Sicilia, Calabria, Sardegna, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria e Marche. Un nastrino nero sventolerà sul boma di ogni barca simbolo della nostra vicinanza e del cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, sempre vicino ai ragazzi e ai valori dello sport e dell’integrazione. L’evento segna la crescente attenzione verso questa disciplina e riconosce Brindisi come polo di riferimento per la vela paralimpica in Puglia e in Italia.
La città di Brindisi parteciperà alla regata con il gruppo Para Sailing Brindisi, nato nel 2023 grazie alla collaborazione tra GV3 e LNI Brindisi ed il fondamentale supporto logistico del Marina di Brindisi. Il progetto ha visto anche la partecipazione della Lega Navale Italiana – Sezione di San Foca e della Cooperativa Eridano di Brindisi, che hanno messo a disposizione le proprie imbarcazioni.
Determinante per un maggiore successo della regata è stato il contributo della Federazione Italiana Vela (FIV), che ha fornito sei imbarcazioni Hansa 303 complete di attrezzature,
abitualmente utilizzate dagli atleti della Para Sailing Academy, la squadra nazionale di alto livello. Questo intervento è stato cruciale per garantire una più ampia partecipazione di atleti.
Anche la FIV – VIII Zona, ha voluto fortemente l'evento a Brindisi, questo rappresenta un importante riconoscimento e un segnale di fiducia per il progetto Para Sailing Brindisi.
Un ringraziamento speciale alla Lega Navale Italiana – Sezione di Trani e al Circolo della Vela di Brindisi per l’importante supporto.
«È per noi un motivo di grande orgoglio ospitare una tappa così significativa nel panorama nazionale della vela paralimpica. Il nostro impegno si è concentrato su un obiettivo chiaro: creare una base nautica attrezzata e mettere insieme un gruppo di atleti che vedono nella vela paralimpica non solo una disciplina sportiva, ma un vero e proprio strumento di rinascita, motivazione e coesione. Ogni regata rappresenta una sfida per migliorarsi, per riscoprire la grinta e lo spirito di squadra necessari per affrontare le competizioni» - dichiara Marco Miglietta Presidente di GV3
«La vela accessibile è tra gli scopi fondamentali della Lega Navale Italiana, e la “Coppa Forte a Mare” ne è una concreta espressione. L’intesa con GV3 – A Gonfie Vele Verso la Vita ha contribuito ad avviare e portare avanti questo straordinario progetto, che rende Brindisi un punto di riferimento per la vela paralimpica ed offre un’opportunità per gli atleti di poter vivere il mare e quel senso di libertà che solo la vela sa dare» - aggiunge Salvatore Zarcone Presidente di LNI Brindisi.
“Dopo aver ospitato con successo, prima zona in Italia, la Para Sailing Academy della FIV il mese scorso, l’ottava zona FIV e Brindisi in particolare ritorna al centro dell’attività nazionale della classe Hansa 303.
I migliori equipaggi italiani si confronteranno nelle acque del porto di Brindisi nel famoso “stadio del vento” in uno scenario praticamente unico anche in contesto internazionale.
Personalmente sono soddisfatto per l’impulso che GV3 ha dato all’attività paralimpica, e felice per la sinergia nata con la LNI di Brindisi, il miglior metodo per far risultato, secondo le migliori tradizioni sportive. A questo si aggiunga il supporto della Lega Navale Italiana – Sezione di Trani e quello del Circolo della Vela di Brindisi e si comprende come la Vela pugliese sappia “far squadra”. - aggiunge Alberto La Tegola - Presidente Comitato VIII zona – Puglia – Federazione Italiana Vela.
Programma ufficiale:
Venerdì 25 aprile
- Ore 9:00 – Apertura Segreteria presso la Base Nautica GV3
(Iscrizioni, varo imbarcazioni, ormeggi, prove in mare) - Ore 19:00 – Cerimonia di inaugurazione e benvenuto presso la sede LNI
- Ore 20:30 – Cena a buffet presso la LNI
Sabato 26 aprile
- Mattina - Sospensione delle attività per esequie del Santo Padre
- Pomeriggio – Prove libere in mare
Domenica 27 aprile
- Ore 9:00 – Apertura Segreteria
- Ore 10:00 – Avviso prima prova
- Ore 13:30 – Cerimonia di premiazione e pranzo a buffet presso il Marina di Brindisi
- Ore 15:00 – Smontaggio pontili e partenza equipaggi
Sovraindebitamento in Puglia, l’identikit del profilo a rischio
Sovraindebitamento in Puglia, l’identikit del profilo a rischio: uomo, sposato, cinquantenne, con un debito medio di 30mila euro
● Attraverso Finsight, Go Bravo ha analizzato oltre 8mila profili (di cui oltre 450 pugliesi) a rischio sovraindebitamento.
● Il sovraindebitamento in Puglia è più diffuso tra gli uomini (75%) che tra le donne (25%).
- Il livello di indebitamento aumenta al crescere dell’istruzione. I laureati hanno il debito medio più alto (36mila euro).
- Bari (32mila euro) e Foggia (31mila euro) le città con il debito medio più alto. Per numero di casi, in cima ci sono Bari (29%) e Lecce (20%).
- Go Bravo ha già aiutato più di 500.000 persone in tutto il mondo a rinegoziare il proprio debito. Solo in Italia ha contribuito a estinguere oltre 65 milioni di euro di debiti.
Milano, 23 aprile 2025 – In un momento storico in cui, secondo il Rapporto Italia 2024 dell’Eurispes, più della metà degli italiani fa fatica ad arrivare a fine mese (57,4%), il fenomeno del sovraindebitamento sta diventando sempre più attuale, anche in Puglia. Ma qual è l’identikit della persona sovraindebitata nella regione? Barese, uomo, sposato, di 50 anni, con un debito medio di circa 30mila euro, superiore al livello nazionale di 28mila euro. È quanto emerge da Finsight, l’osservatorio sull’indebitamento di Go Bravo, fintech che opera nell’ambito della gestione e liquidazione dei debiti privati.
L’analisi, basata su un ampio campione di oltre 8.000 italiani (di cui 475 pugliesi) che hanno incontrato difficoltà nel ripagare i propri debiti (prestiti personali, carta di credito, fido), vede una netta prevalenza maschile, con il prestito personale che si conferma la forma di debito più diffusa.
Qual è il profilo della persona sovraindebitata in Puglia?
Dall’indagine emerge come il fenomeno riguardi soprattutto gli uomini sui 50 anni, il più delle volte sposati e con un debito medio pari a 28mila euro. Più di 1 su 5 (23%) ha inoltre un debito superiore a 40mila euro. Il 75% è uomo mentre le donne rappresentano, invece, il 25%.
Per quanto riguarda il livello di istruzione, il 46% delle persone sovraindebitate ha un diploma di liceo, mentre il 17% ha terminato la scuola secondaria di primo grado. Il 28% del campione ha un diploma di istituto tecnico o professionale, mentre i laureati (triennale o magistrale) rappresentano il 7%. In generale, si osserva una correlazione tra il livello di istruzione e il grado di indebitamento, con quest'ultimo che tende ad aumentare al crescere del titolo di studio. Chi ha completato il ciclo di istruzione primaria (scuola elementare) è indebitato di 15mila euro, chi ha la licenza media presenta un debito medio di 28mila euro, così come chi ha conseguito il diploma di scuola secondaria superiore, mentre il debito medio dei laureati è il più alto (36mila euro).
Quali sono le differenze a livello di città pugliesi e territoriale?
Passando alle differenze geografiche tra città, in cima alla classifica delle città con il debito medio più alto troviamo Bari (32mila euro) e Foggia (31mila euro). Seguono Barletta-Andria-Trani (circa 29mila euro), e Taranto, Lecce e Brindisi (tutte sui circa 28mila euro).
Per quanto riguarda, invece, il numero di casi di sovraindebitamento, si rileva una netta prevalenza di casi nelle città più popolose: Bari guida la classifica con il 29% dei casi seguita da Lecce con il 20% dei casi e Taranto (17%).
PROVINCIA |
MEDIA DI DEBITO |
PERCENTUALI CASI |
Bari |
32.014 € |
29% |
Foggia |
31.403 € |
15% |
Barletta-Andria-Trani |
28.814 € |
8% |
Taranto |
28.487 € |
17% |
Lecce |
27.889 € |
20% |
Brindisi |
27.631 € |
10% |
Il commento di Go Bravo
"L’analisi condotta attraverso Finsight, il nostro Osservatorio, evidenzia un potenziale allarme, quello del sovraindebitamento. Si tratta di un fenomeno in crescita e che coinvolge fasce di popolazione sempre più ampie anche in Puglia, rendendo necessarie azioni di supporto verso chi si trova in difficoltà - dichiara Daniel Martinez, Co-Country Manager di Bravo in Italia. In questo contesto, il ruolo di Go Bravo è fondamentale nel fornire soluzioni concrete e nell’aiutare le persone a ristrutturare i propri debiti e a ritrovare la stabilità economica. Forti degli oltre 15 anni di esperienza su diversi mercati, ci impegniamo ogni giorno per offrire supporto e strumenti efficaci per uscire dal sovraindebitamento. Ma si può fare ancora di più. Un elemento chiave per contrastare questo fenomeno è l’educazione finanziaria, che aiuta a prevenire situazioni critiche e a promuovere una gestione più consapevole del credito.”
Go Bravo è un’azienda leader nel settore della gestione e ristrutturazione del debito personale, il cui obiettivo è offrire una seconda opportunità a chi si trova in difficoltà finanziaria. Grazie a un programma personalizzato di estinzione dei debiti, Go Bravo aiuta privati e famiglie a negoziare le proprie posizioni debitorie, riducendo l'importo complessivo e garantendo soluzioni sostenibili nel lungo periodo. Con oltre 15 anni di esperienza e una presenza consolidata in sei sedi tra Europa e America Latina, Go Bravo ha già aiutato più di 500.000 persone a riprendere il controllo della propria situazione economica. Solo in Italia, l’azienda ha gestito oltre 12.000 clienti, portando a termine più di 6.000 negoziazioni e contribuendo all’estinzione di oltre 60 milioni di euro di debiti.
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Il Comune di Fasano aderisce alla pulizia della spiaggia
Il Comune di Fasano aderisce alla pulizia della spiaggia promossa da Plastic Free per la “Giornata della Terra 2025”
Chiamata a raccolta di volontari per domenica 27 aprile nel Parco delle Dune Costiere
Fasano – In occasione della Giornata Mondiale della Terra – Earth Day 2025, il Comune di Fasano aderisce e sostiene l’evento promosso da Plastic Free con l’iniziativa di clean-up ambientale lungo il litorale del Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere.
L'appuntamento è a Posto di Tavernese (vicino al lido/camping) per la mattina di domenica 27 aprile 2025, dalle ore 09.00 alle ore 12.00, con l’obiettivo di liberare la spiaggia e l’ambiente circostante dai rifiuti abbandonati, in particolare quelli in plastica, e sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della tutela ambientale e della cura dei beni comuni.
Parteciperanno all’evento anche gli organi dell'Ente Parco, le associazioni Croce Rossa sez. di Fasano e Italia Nostra A.p.s sez. Messapia di Ostuni.
«La nostra Amministrazione, riconosciuta da quest’anno come Comune “Plastic Free”, sostiene tutte le iniziative che promuovono il rispetto per l’ambiente e il coinvolgimento attivo della cittadinanza - spiega il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria -. L’Earth Day rappresenta un’occasione importante per riflettere, ma soprattutto per agire: invitiamo perciò associazioni, famiglie, scuole, imprese e singoli cittadini a partecipare a questo evento di responsabilità collettiva».
Il Comune di Fasano invita quindi associazioni, comitati, aziende locali e cittadini di ogni età a unirsi all’iniziativa, contribuendo con la propria presenza o con forme di supporto organizzativo e logistico.
Per informazioni e adesioni è possibile contattare gli organizzatori tramite i canali ufficiali Plastic Free Fasano.
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ACQUA: COLDIRETTI PUGLIA, AGIRE TEMPESTIVAMENTE PER FUNZIONALITÀ DIGA PAPPADAI; DA INCOMPIUTA 20MLN MC PER SISTEMA IRRIGAZIONE SALENTO
Serve agire tempestivamente per ottimizzare ed arrivare al recupero funzionale dell’invaso Pappadai, con le procedure di affidamento dei lavori dell’invaso aperte nel marzo 2024 per dare vita anche al sistema di “Irrigazione Salento”, con il quale si potrà dare avvio all’irrigazione di circa 9mila ettari di terreno. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in relazione alla tavola rotonda sul “Pappadai: valorizzazione e sviluppo del territorio” presso l’impianto dell’invaso Pappadai, una delle più note incompiute della Puglia, un’opera iniziata 30 anni fa e mai finita.
“La Diga del Pappadai è entrata nell’agenda di Governo e della Regione Puglia delle opere pubbliche da attenzionare, dopo il sopralluogo organizzato da Coldiretti Puglia con il sottosegretario di Stato all’Agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra sulla diga che avrebbe dovuto portare l’acqua nelle campagne tarantine e salentine, opera idraulica in provincia di Taranto costruita tra il 1994 ed il 1997, rimasta abbandonata per 30 anni”, ricorda Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia.
La ottimizzazione ed il recupero funzionale delle opere dell’Invaso Pappadai – spiega Coldiretti Puglia - consentirà, durante il periodo invernale, di accumulare una riserva idrica nell’invaso di circa mc. 19.900.000, ma ci sarà anche il recupero funzionale delle opere ed impianti facenti parte del sistema Irrigazione Salento con interventi sui nodi e sulla condotta che partendo dall’invaso Pappadai giunge alla Vasca di Sava, dove con la chiusura della condotta che servirà le aree irrigue del Sistema Irrigazione Salento, si consentirà l’accumulo della risorsa idrica dell’invaso Pappadai.
“Determinante in Puglia ripartire dalle incompiute, dagli interventi di manutenzione straordinaria della diga di Saglioccia, realizzata negli anni 80 e mai entrata in esercizio, con lo sbarramento sul torrente omonimo, affluente di destra del fiume Bradano, in agro di Altamura, in località Tempa Bianca”, incalza Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, nel sottolineare l’importanza ‘del recupero funzionale della Diga del Pappadai, opera idraulica in provincia di Taranto che sarebbe utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo e una volta ultimata andrebbe a servire l’Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti”, aggiunge Piccioni.
La diga in pietrame con manto, con una quota di massimo invaso di 108,5 metri sul livello del mare, mai utilizzata e di fatto abbandonata – aggiunge Coldiretti Puglia – sarebbe utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo e una volta ultimata andrebbe a servire l’Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti. Altre opere invece sono ancora in lista di attesa come il completamento delle opere di sistemazione idraulica e di conservazione del suolo nel bacino del torrente Vallona a protezione dell’area irrigua di San Nicandro Garganico, con inizio lavori a luglio 1991 interrotti a giugno 1993 e sul torrente Scarafone, con inizio lavori ad ottobre 1990 interrotti nel luglio 1992 in provincia di Foggia, Il completamento e la sistemazione del bacino Capo D’acqua ed utilizzo irriguo acque alte.
La tropicalizzazione del clima sottopone ormai ciclicamente, incalza Coldiretti Puglia, alla violenza di nubifragi e bombe d’acqua che si abbattono su un territorio fragile, dove l’incuria e la mancanza di opere di manutenzione ordinaria dei canali e delle reti di scolo aggravano la situazione. Serve un piano organico pluriennale per gli interventi di manutenzione straordinaria, al fine di non gravare di oneri impropri i consorziati, già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti, a causa della mancata manutenzione delle strutture di bonifica e che realizzi investimenti in infrastrutture irrigue e, soprattutto, avvii fattivamente interventi di manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali.
Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di ac qua piovana oggi ferma ad appena l’11%, sostiene Coldiretti nel precisare che insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita. Un intervento necessario – continua Coldiretti – anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale – conclude Coldiretti - per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare.
ACQUA: COLDIRETTI PUGLIA, AGIRE TEMPESTIVAMENTE PER FUNZIONALITÀ DIGA PAPPADAI; DA INCOMPIUTA 20MLN MC PER SISTEMA IRRIGAZIONE SALENTO
Serve agire tempestivamente per ottimizzare ed arrivare al recupero funzionale dell’invaso Pappadai, con le procedure di affidamento dei lavori dell’invaso aperte nel marzo 2024 per dare vita anche al sistema di “Irrigazione Salento”, con il quale si potrà dare avvio all’irrigazione di circa 9mila ettari di terreno. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in relazione alla tavola rotonda sul “Pappadai: valorizzazione e sviluppo del territorio” presso l’impianto dell’invaso Pappadai, una delle più note incompiute della Puglia, un’opera iniziata 30 anni fa e mai finita.
“La Diga del Pappadai è entrata nell’agenda di Governo e della Regione Puglia delle opere pubbliche da attenzionare, dopo il sopralluogo organizzato da Coldiretti Puglia con il sottosegretario di Stato all’Agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra sulla diga che avrebbe dovuto portare l’acqua nelle campagne tarantine e salentine, opera idraulica in provincia di Taranto costruita tra il 1994 ed il 1997, rimasta abbandonata per 30 anni”, ricorda Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia.
La ottimizzazione ed il recupero funzionale delle opere dell’Invaso Pappadai – spiega Coldiretti Puglia - consentirà, durante il periodo invernale, di accumulare una riserva idrica nell’invaso di circa mc. 19.900.000, ma ci sarà anche il recupero funzionale delle opere ed impianti facenti parte del sistema Irrigazione Salento con interventi sui nodi e sulla condotta che partendo dall’invaso Pappadai giunge alla Vasca di Sava, dove con la chiusura della condotta che servirà le aree irrigue del Sistema Irrigazione Salento, si consentirà l’accumulo della risorsa idrica dell’invaso Pappadai.
“Determinante in Puglia ripartire dalle incompiute, dagli interventi di manutenzione straordinaria della diga di Saglioccia, realizzata negli anni 80 e mai entrata in esercizio, con lo sbarramento sul torrente omonimo, affluente di destra del fiume Bradano, in agro di Altamura, in località Tempa Bianca”, incalza Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, nel sottolineare l’importanza ‘del recupero funzionale della Diga del Pappadai, opera idraulica in provincia di Taranto che sarebbe utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo e una volta ultimata andrebbe a servire l’Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti”, aggiunge Piccioni.
La diga in pietrame con manto, con una quota di massimo invaso di 108,5 metri sul livello del mare, mai utilizzata e di fatto abbandonata – aggiunge Coldiretti Puglia – sarebbe utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo e una volta ultimata andrebbe a servire l’Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti. Altre opere invece sono ancora in lista di attesa come il completamento delle opere di sistemazione idraulica e di conservazione del suolo nel bacino del torrente Vallona a protezione dell’area irrigua di San Nicandro Garganico, con inizio lavori a luglio 1991 interrotti a giugno 1993 e sul torrente Scarafone, con inizio lavori ad ottobre 1990 interrotti nel luglio 1992 in provincia di Foggia, Il completamento e la sistemazione del bacino Capo D’acqua ed utilizzo irriguo acque alte.
La tropicalizzazione del clima sottopone ormai ciclicamente, incalza Coldiretti Puglia, alla violenza di nubifragi e bombe d’acqua che si abbattono su un territorio fragile, dove l’incuria e la mancanza di opere di manutenzione ordinaria dei canali e delle reti di scolo aggravano la situazione. Serve un piano organico pluriennale per gli interventi di manutenzione straordinaria, al fine di non gravare di oneri impropri i consorziati, già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti, a causa della mancata manutenzione delle strutture di bonifica e che realizzi investimenti in infrastrutture irrigue e, soprattutto, avvii fattivamente interventi di manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali.
Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di ac qua piovana oggi ferma ad appena l’11%, sostiene Coldiretti nel precisare che insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita. Un intervento necessario – continua Coldiretti – anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale – conclude Coldiretti - per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare.
REFERENDUM: 5 SI PER CAMBIARE LA VITA DEGLI ITALIANI
ANPI- AUSER- Associazione Di Vittorio-CGIL-LIBERA-PD
In data odierna alle ore 18.00 presso la Camera del Lavoro-CGIL di Mesagne, in via Castello20, si è costituito il Comitato referendario cittadino per promuovere iniziative finalizzate alla promozione dei 5 Sì per il voto previsto per l’8 e il 9 Giugno.
Il Comitato, che è in attesa di altre adesioni, è al momento così costituito : Claudia Carone e Anna Rita Cavallo (ANPI), Antonio Magrì e Adolfo Galasso (AUSER), Fabrizio De Leo ( Associazione Di Vittorio), Giorgio Bellacosa e Carmelo Santoro (CGIL), Anna Settanni (LIBERA), Francesca Faggiano e Andrea Poci (PD).
Il Comitato nei prossimi giorni si adopererà per portare i Cittadini al Voto, informandoli compiutamente; Andando nelle piazze e nei mercati della nostra Città per promuovere i 5 Sì finalizzati :
- Allo Stop ai Licenziamenti illegittimi!
- A Piu’ Tutele per le Lavoratrici e i Lavoratori delle piccole imprese!
- Alla Riduzione del lavoro Precario!
- A Piu’ sicurezza sul Lavoro intervenendo sulla catena dei subappalti!
- Ad una maggiore integrazione riconoscendo la Cittadinanza italiana a chi ha 5 anni di residenza legale nel nostro Paese al pari dei maggiori Paesi Europei!
I Cittadini con 5 semplici Sì cambieranno delle Leggi che hanno privato di diritti le Donne e gli Uomini del nostro Paese.
Mesagne, lì 22.4.2025.
Il Comitato Referendario di Mesagne
Lutto nazionale per la scomparsa del Sommo Pontefice Francesco
In seguito alla proclamazione del lutto nazionale di 5 giorni, deliberato dal Consiglio dei Ministri per la scomparsa del Sommo Pontefice Francesco, si comunica che presso questa Prefettura è aperto un registro di condoglianze che sarà disponibile fino al 26 aprile, giorno della celebrazione delle esequie, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00.
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A seguito del ritorno alla Casa del Padre dell’amato Papa Francesco, si comunica che la Festa religiosa di Mater Domini sarà comunque celebrata secondo il programma già diffuso.
In particolare, per rispetto alla morte del Papa, è stata annullata la processione di Sabato 26 aprile con la presenza dei pellegrini da Pisignano (Le) e l’accensione dei fuochi d’artificio.
Inoltre, nei giorni di venerdì 25 e sabato 26, si chiede ai giostrai e ai commercianti ambulanti delle bancarelle, di ridurre la musica mostrando rispetto per la morte del Pontefice.
Domenica 27 aprile, giorno della Festa, saranno celebrate le SS. Messe alle ore 7, 8, 9.30 e 11. La processione partirà alle ore 18.30 dal Santuario e si concluderà con la Celebrazione della Messa intorno alle ore 20.
Giovedì 24 aprile, alle ore 20, nel Santuario di Mater Domini sarà celebrato il Santo Rosario per il Papa defunto.
Venerdì 25 aprile alle ore 20.00, in Chiesa Madre, le comunità parrocchiali si incontreranno per la Veglia in suffragio di Papa Francesco.
Affidiamo alla materna intercessione di Maria, Mater Domini l’anima del caro Papa Francesco.
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Bocciato il nuovo gasdotto SNAM Brindisi – Grottaglie
Siamo felici di annunciare che è stata bocciata la Valutazione di Impatto Ambientale per il gasdotto Matagiola (Brindisi) – Manampola (Grottaglie), un ulteriore gasdotto inutile, dannoso e costoso finanziato dai fondi PNRR che avrebbe devastato le nostre campagne.
I fatti: SNAM aveva presentato a ottobre 2023 la VIA per il “Metanodotto Matagiola - Masseria Manampola DN 1400 (56") DP 75 bar”. Di solito i gasdotti hanno nomi della stazione di partenza e di arrivo che sono città, tipo il gasdotto Sulmona – Foligno della Linea Adriatica. Invece questo si chiama Matagiola – Manampola. Matagiola, pochi brindisini lo sanno, è una masseria crollata a 4 km da Sant’Elia, dove c’è un centro di smistamento SNAM e dove arriva il famoso gasdotto TAP. Non c’è sulle mappe Google, ce lo abbiamo messo noi come Movimento No TAP/SNAM Brindisi per i tanti eventi contro TAP che abbiamo organizzato. In realtà si chiama Contrada Santa Lucia. E la Masseria Manampola, in Comune di Martina Franca, è in realtà tra Villa Castelli e Grottaglie, in pieno Parco Agricolo Multifunzionale di Valorizzazione della Valle dei Trulli, è una Masseria abbandonata dove c’è una centrale SNAM.
Il nuovo gasdotto era stato inserito dal MASE, ministero dell’ambiente, tra i progetti PnRR per un presunto “miglioramento della rete nazionale” e non farlo, secondo Snam, si rinuncerebbe “allo sviluppo dei punti di entrata del sistema di trasporto gas, attuali o futuri”.
Ci sono già, per la maggior parte del suo tracciato, due metanodotti SNAM esistenti sulla stessa tratta:
- Met. Palagiano – Brindisi DN450 (18”), MOP 70 bar;
- Met. Palagiano – Brindisi Sud DN1050 (42”), MOP 75 bar
che finora hanno soddisfatto pienamente le esigenze di trasporto del gas, secondo le dichiarazioni di SNAM, dietro nostre denunce. Il nuovo gasdotto da 56 pollici sarebbe in più e parallelo…
Lo studio SNAM è del 2021, dove col post covid il consumo del gas era aumentato, ma poi con l’aumenti del prezzo del gas dovute a speculazioni, oggi i consumi di gas sono passati dai 75 miliardi di mc ai 60 miliardi di mc.
Considerando che il gasdotto Poseidon a Otranto è stato reinserito nella 7. PCI list dei progetti di interesse comune e che la sua autorizzazione a inizi lavori però è scaduta il 23 giugno 2023, non arriveranno altri 20 miliardi di mc di gas, e che il raddoppio di TAP non potrà arrivare in Italia, perché il PRT di Melendugno è stato autorizzato solo fino a 10 miliardi di mc annui per la Direttiva Seveso sui rischi di incidente rilevante, non si capisce quale sia “lo sviluppo dei punti di entrata del sistema di trasporto gas, attuali o futuri”.
A dicembre 2023 la Regione Puglia ha chiesto le integrazioni allo Studio, come ha fatto anche Il Comitato Tecnico VIA (Valutazione di Impatto Ambientale del MASE), chiedendo documentazione integrativa al progetto entro 20 giorni. Ma queste integrazioni prodotte poi da SNAM sono state ritenute insufficienti o mancanti in alcuni punti da Arpa e dal CTVIA del Ministero il 23 febbraio 2025 e dal Servizio VIA della Regione Puglia, che qualche giorno fa, il 17 aprile, ha espresso giudizio non favorevole di compatibilità ambientale, nell’ambito del procedimento ministeriale di V.I.A. per i seguenti motivi, suggeriti anche dalle nostre osservazioni al progetto:
- nelle analisi manca la valutazione dei costi e dell’ impatto sull’ambiente;
- nelle stime di mercato i dati statistici si fermano al 2021, mentre solo nel 2022 si è verificata una flessione dl 9,8% della domanda di gas;
- le alternative progettuali vengono solo enunciate, ma non viene valutate;
- le matrici ambientali sono espresse in forma esclusivamente qualitativa e non con una metodologia quantitativa robusta
- e infine, nelle analisi sull’impatto della qualità dell’aria vengono considerati solo gli
- inquinamenti in termini di PM10 e NOx e non in relazione agli inquinanti PM2,5, ai Composti Organici Volatili (COV), al Metano e agli SOx.
Con la bocciatura del Matagiola - Manampola, non si giustifica il completamento della Linea Adriatica SNAM che senza il Matagiola Manampola, a Brindisi causa un grosso effetto imbuto dai 56 ai 18 pollici;
Non si giustifica il raddoppio della capacità di trasporto di TAP da 10 a 20 miliardi di metri cubi annui chiesta a luglio 2024 per la verifica ad assoggettabilità VIA se la interconnessione tra Matagiola e Linea Adriatica è solo un tubo da 18 pollici; e non si giustifica il redivivo progetto gasdotto Poseidon con arrivo a Otranto per 20 miliardi di mc/annui presentato nell’ultima PCI List della Commissione Europea se manca addirittura qualsiasi progetto di interconnessione con Melendugno e l’interconnessione TAP/SNAM fino a Matagiola.
Avere tre gasdotti sulla stessa tratta Brindisi Massafra, senza nuovi punti di entrata di gas, è veramente inutile. E lo avremmo pagato noi cittadini tramite il PnRR, che per due terzi è a debito dello stato, cioè dei nostri figli. Per un’opera inutile.
Angelo Gagliani,
Movimento No TAP/SNAM di Brindisi
Coordinamento Nazionale Per il Clima Fuori dal Fossile
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Il 15° report settimanale, elaborato dall’Ambito di Brindisi di ARPAL Puglia è visionabile al seguente link undefined, conferma un panorama ricco per chi è in cerca di occupazione: 95 annunci attivi, per un totale di 161 posti di lavoro nei diversi settori produttivi del territorio.
A guidare il mercato del lavoro è ancora una volta il comparto turistico e ristorazione con ben 127 posizioni aperte, che lo conferma quale settore trainante dell’economia locale. Al secondo posto si colloca il commercio che registra sette posizioni aperte, seguito dal settore trasporti con tre posti vacanti, e dal settore edilizia che ne registra ulteriori tre. Ancora, sono ricercate tre figure nel settore contabile, due nella sanità, due nel tecnico, due in servizi assicurativi e finanziari. Si seleziona un lavoratore nel settore nautico, uno in amministrativo, uno in alimentari, uno nel metalmeccanico e uno in artigianato.
Si segnala un'opportunità per persone con disabilità e tre per le altre categorie protette.
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte a entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale “LavoroxTe Puglia”, dal quale ci si può candidare direttamente tramite SPID.
Sempre aggiornata, inoltre, la sezione dedicata ai corsi di formazione per diplomati e disoccupati, cui si uniscono le opportunità offerte con i programmi Garanzia Giovani e NEET.
Corposa, infine, la proposta della rete EURES che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all'estero.
Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri impiego Brindisi e provincia”, attraverso la quale è possibile restare sempre aggiornati sugli annunci di lavoro attivi e sugli eventi dedicati alla ricerca attiva del lavoro e di orientamento organizzati su tutto il territorio.
Per qualunque supporto, richiesta o informazione, i cittadini e le imprese possono rivolgersi agli operatori di ARPAL Puglia dei tre Centri per l’impiego dell’Ambito territoriale di Brindisi (Brindisi, Francavilla Fontana, Ostuni), i cui contatti si trovano in coda al comunicato.
Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 11:30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15:00 alle 16:30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
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SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, MANCANO 82MLN MC ACQUA IN INVASI
SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, MANCANO 82MLN MC ACQUA IN INVASI CAPITANATA; IN DIGA LOCONE SOLO 2MLN MC
Il timore degli agricoltori è di vivere una nuova emergenza, peggiore di quella dello scorso anno
Con -82 milioni di metri di acqua negli invasi della Capitanata e solo 2 milioni nella diga del Locone nel barese, quantitativi insufficienti a dare l’avvio alla stagione irrigua, si inasprisce lo scenario di criticità in Puglia per la mancanza di acqua che mette a rischio sia la fornitura ad uso potabile che soprattutto l’irrigazione dei campi. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, sulla base dell’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche, che al 18 aprile 2025 registra 112 milioni di metri cubi d’acqua rispetto ai 195 milioni dell’anno precedente. Ma anche la Diga del Locone registra un quantitativo di acqua assolutamente insufficiente, con una disponibilità di 36 milioni di metri cubi, di cui 34 destinati ad uso potabile e solo 2 milioni di metri cubi ad uso irriguo.
Il timore degli agricoltori è di vivere una nuova emergenza, peggiore di quella dello scorso anno che già ha causato danni per oltre 1 miliardo di euro nelle campagne pugliesi. Intanto, si è tenuto un incontro tra l'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale e 19 rappresentanti di altrettanti consorzi di bonifica, ricadenti nel territorio distrettuale, per rafforzare le sinergie e la collaborazione, secondo quanto riferisce ANBI, tra consorzi di bonifica ed Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale, finalizzate a realizzare ed ottimizzare nel medio e lungo periodo la programmazione e l'attuazione di quegli interventi strutturali e non strutturali, che serviranno ad affrontare gli scenari di crisi idrica ormai ricorrenti e poter attuare un'azione di prevenzione a carattere ordinario.
Il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale, Vera Corbelli, ha comunicato le varie azioni poste in essere, con l'adozione di un approccio integrato e multidisciplinare, relative al Piano di Gestione delle Acque ed all'Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici, ponendo l'attenzione sui dati e gli elementi relativi alle colture, alle aree irrigate/attrezzate ed alle necessità del sistema di riferimento.
Ha evidenziato, come richiamato nell'ultima seduta dell'Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici, la situazione di criticità severa alta per il comparto irriguo in almeno tre regioni, a partire proprio dalla Puglia, oltre a Basilicata e Calabria. E' stato rappresentato il deficit relativo al Sistema del Fortore (diga di Occhito e diga di Celone) pari a 190,39 Mmc d'acqua rispetto al volume autorizzato; al Sistema Ofanto (diga di Conza, diga della Campania, diga di Saetta, diga San Pietro, diga Marana Capacciotti e diga del Locone) pari a Mmc. 57,38 d'acqua rispetto al volume autorizzato; al Sistema Sinni (diga di monte Cotugno, diga del Pertusillo) pari a Mmc. 166,72 d'acqua rispetto al volume autorizzato.
Si è trattato di un primo incontro per valutare ed "irrobustire" elementi ed informazioni finalizzati ad una valutazione integrata "colture/disponibilità risorsa idrica/usi/utilizzi della stessa", al fine di sostenere l'agricoltura, valorizzare l'eccellenza del nostro territorio, nonché strutturare una sinergia tra l'Autorità di Bacino Distrettuale ed i consorzi di bonifica, indirizzata a consentire una programmazione condivisa di misure a medio-lungo termine e, nel contempo, affrontare in maniera adeguata, attraverso appositi "tavoli tecnici", le criticità connesse alla severità idrica ad oggi riscontrata.
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