Redazione

GIÓ CUCCHIARA ESPONE A MESAGNE PRESSO L’ASSOCIAZIONE “DI VITTORIO” DA SABATO 27 LUGLIO A DOMENICA 4 AGOSTO.


La mostra di Gió Cucchiara si chiama “In punta di…matita”, titolo che richiama esplicitamente la tecnica adottata dall’artista iperrealista. 
L’artista, infatti, realizza le sue opere esclusivamente con grafite e carboncino su carta ed il risultato è veramente sorprendente non solo per il realismo (quasi  fotografico) delle sue opere ma anche e sopratutto perché esse riescono a trasmettere emozioni e sentimenti che prova l’autore nello scrutare l’animo umano.
Gió Cucchiara, classe ‘62,  siciliano di nascita e brindisino d’adozione, ha lavorato per oltre trenta anni in una nota azienda italiana nel settore dell’arte come responsabile della logistica e della produzione di libri e multipli d’arte, quali sculture e grafiche, entrando in contatto con i maggiori artisti contemporanei.
Negli ultimi anni ha partecipato a diversi eventi artistici e concorsi, distinguendosi particolarmente per il suo talento.
Tra i premi ricevuti, si evidenziano il secondo posto al XVI° Premio Nazionale d’Arte Città di Novara svoltosi nel 2017 e a novembre 2023 il primo posto nella categoria arti grafiche al XIII Festival dell’Immagine “Mostra e Concorso di Arte Internazionale” di Martina Franca. Entrambe le opere premiate sono esposte nella mostra.
 
Il vernissage di inaugurazione, su invito, si terrà Sabato 27 luglio dalle 19 alle 20,30 presso il Salone dell’Associazione “Di Vittorio” in via Castello, 20. La presentazione critica della mostra sarà a cura del prof. Carmelo De Stasio, saggista, critico e scrittore.
 
LA MOSTRA, AD INGRESSO LIBERO, SARÀ VISITABILE OGNI SERA DA SABATO 27 LUGLIO A DOMENICA 4 AGOSTO DALLE ORE 20 ALLE ORE 24.
 
È un’iniziativa della #ESTATE_ALLA_DIVITTORIO con il patrocinio della Città di Mesagne ed il contributo della FLC-CGIL e di Cantine Due Palme 

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Emozioni in musica e in parole a Mesagne (BR), rassegna culturale promossa da RiCreAzione, associazione culturale che anima l’estate della cittadina. Il 30 luglio, ore 20.30, è la volta di Romana Caruso Mariani che, in rappresentanza di ilsorrisodeibimbi, associazione con sede a Brescia che si occupa di benessere emotivo, presenterà il suo libro “Crescere l’amore”, ed. Cinque Sensi. La dottoressa Caruso Mariani è psichiatra e psicoterapeuta. Si occupa di adulti, famiglie e bambini, di perinatalità e di salute degli ambienti in cui bambini e ragazzi crescono (scuola, sport). Il suo lavoro ha Brescia come epicentro, ma si snoda in tutta Italia e in contesti internazionali. Intervistata dalla giornalista Silvia Di Dio la serata vuole in realtà essere una occasione per fermarsi a riflettere sull’importanza della conoscenza, e di quale tipo di conoscenza, dello sviluppo emotivo dei bambini e degli adulti che diventeranno. La partecipazione del pubblico sarà la formula per soddisfare le curiosità dei presenti per cercare di dare risposta ai numerosi quesiti che genitori, educatori, insegnanti, personale medico e paramedico si pongono quotidianamente nell’accudimento dei piccoli e non. L’ingresso è libero.

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Si è tenuta presso The Nicolaus Hotel di Bari, l’iniziativa dalla UILA Puglia per sostenere la campagna di raccolta firme per il referendum abrogativo della legge Calderoli, promosso dalla Uil congiuntamente a numerose associazioni laiche e cattoliche.
Dopo la Relazione del Segretario Generale della UILA Puglia Pietro Buongiorno, è intervenuto il Governatore Pugliese Michele Emiliano. A seguire la tavola rotonda dal titolo: “Autonomia differenziata, quali ricadute su lavoro, fiscalità ed aree rurali” moderata dal giornalista RAI, Andrea Tedeschi cui hanno partecipato Enrica MAMMUCARI, Segretaria Generale UILA Nazionale; Donato PENTASSUGLIA, Assessore alle Risorse Agroalimentari Regione Puglia; Michele CAPRIATI, Professore associato di Politica Economica dell’Università degli Studi di Bari.
All’iniziativa hanno parteciperanno oltre 400 tra lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta la Puglia, insieme a numerosi sindaci e rappresentanti istituzionali.
Queste le dichiarazioni dei protagonisti:
 
PIERPAOLO BOMBARDIERI SEGRETARIO GENERALE UIL 
L’autonomia differenziata rischia di rendere più povero tutto il nostro Paese e, in particolare, le regioni del Sud. Non è una questione ideologica, è un problema economico e di sostanza. A noi preoccupano le ripercussioni sul welfare e sul lavoro. Diminuirà la qualità dell’assistenza agli anziani e ai più deboli. Potranno essere messi in discussione i contratti nazionali e ci saranno conseguenze anche per i trattamenti economici nel settore della sanità e dell’istruzione. Per questi motivi, è giusto raccogliere le firme per indire un referendum abrogativo di questo provvedimento sbagliato e dannoso per il Paese. Le nostre iscritte e i nostri iscritti ci chiedono di fare le battaglie per la giustizia e l’equità sociale. Ecco perché dobbiamo e vogliamo mobilitarci per raggiungere questo obiettivo.
 
ENRICA MAMMUCARI, SEGRETARIA GENERALE UILA NAZIONALE
L’Iniziativa di oggi serve a ribadire il nostro “No” ad una legge, la legge Calderoli, che mette in discussione l’istituto dei principi fondamentali della nostra carta costituzionale, come quello l’indivisibilità del nostro paese, creando una frattura tra nord sud, tra vecchi e poveri, tra giovani e meno giovani. Per questo noi, attraverso questa iniziativa, partecipata da lavoratrici e lavoratori, tanti sindaci e con le istituzioni, tentiamo di spiegare a tutti i cittadini cosa accadrà con questa legge. Pertanto è un dovere di ciascuno di noi lavorare affinché venga cancellata per restituire dignità al lavoro ed ai lavoratori.

PIETRO BUONGIORNO, SEGRETARIO GENERALE UILA PUGLIA
Come sindacato abbiamo la responsabilità di spiegare che questa riforma impone una modifica che riguarda l’aspetto economico e sociale, il sistema dei diritti dei cittadini e la loro stessa vita. Per noi è un dovere difendere la Costituzione antifascista. Perché la democrazia non è soltanto un atto istituzionale, la democrazia è un modo di vita, è una costruzione sociale. Pertanto, con la raccolta delle firme, la battaglia è solo iniziata, ma la guerra è ancora lunga. Affinché la guerra sia vinta dobbiamo raggiungere il quorum di validità, per questo bisogna che tutti i momenti di incontro con le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori nelle aziende, nelle nostre Leghe Comunali e nelle piazze siano occasione non solo per raccogliere le firme, ma anche per spiegare che stiamo innanzitutto difendendo le condizioni della democrazia e il futuro del nostro paese. Per questo dobbiamo portare i nostri banchetti vicino alle università, vicino agli ospedali, vicino a tutti quei luoghi in cui questa scellerata riforma esplicherà i suoi effetti ledendo diritti che le persone possono toccare con mano.

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Ad un anno esatto dall’incontro sull’eolico offshore, Legambiente torna a parlare di rinnovabili a Brindisi con l’incontro “L'eolico offshore per la decarbonizzazione del sistema energetico” pensato in attesa dell’arrivo di Goletta Verde in Puglia (previsto dal 26 al 28 a Manfredonia). Obiettivo dell’incontro di quest’anno rimane lo stesso: per Legambiente la strada da percorrere in Puglia è rinnovabile. Bisogna iniziare a pensare all’energia da fonti rinnovabili come un’opportunità di crescita, che deve per forza passare dal superamento delle fonti fossili. 
Facendo riferimento ai dati del 2022 la Puglia ha consumato 15.937 GWh di energia elettrica a fronte di una capacità produttiva di 34.398 GWh. Di queste 24.836, pari al 72,2% arrivano da centrali termoelettriche, grazie ad una capacità installata di 12.545 MW. Della produzione totale il 51,6% viene prodotto da centrali a gas fossile, con 12.614 GWh, seguita dal carbone con 6.967 GWh.  
Un contributo, quello delle fonti fossili, che va velocemente sostituito con quello delle rinnovabili, che, al 2022, hanno contribuito con il 27% dell’energia totale prodotta e con il 59% rispetto ai consumi interni regionali, grazie a 6.486 MW di installazioni, cresciute di 214 MW nel 2023, arrivando a quota 6.700 MW. Tra le diverse tecnologie il maggior contributo arriva dall’eolico, grazie a 2.990 MW di impianti installati (3.000 nel 2023) in grado di produrre 5.361 GWh di energia, pari al 15% della produzione totale, seguita dal solare fotovoltaico con 3.054 MW di capacità installata al 2022 (3.300 MW al 2023) e una produzione di 4.190 GWh pari al 12% di quella totale.  
Numeri che dovranno crescere di almeno altri 4.990 MW entro il 2030, secondo il decreto aree idonee, con un ritmo di 712 MW l’anno, ma che riteniamo possano essere molto più alti, pensando al potenziale che questa Regione, grazie alle sue caratteristiche, può dare al sistema energetico nazionale. Un potenziale in grado non solo di valorizzare i territori, ma anche di portare innovazione, posti di lavoro e sviluppo di filiere industriali a partire da quella dell’eolico offshore, senza dimenticare la valorizzazione dei porti, come quello di Brindisi e Taranto.  
Occasioni importanti considerando che l’Italia, secondo il Global Wind Council, è il terzo mercato mondiale per lo sviluppo di eolico offshore galleggiante, con un potenziale di 207,3 GW per il solo eolico offshore galleggiante, rappresentando più del 60% del potenziale di energia rinnovabile complessiva, con Sardegna, Sicilia e Puglia tra le aree di maggiore potenzialità. Un potenziale che porterebbe alla nascita di almeno 27.000 nuovi posti di lavoro. 
Di questi temi ne hanno discusso questa mattina: Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente, Alice De Marco, Portavoce di Goletta Verde, Doretto Marinazzo, Responsabile energia di Legambiente Puglia,  Daniela Salzedo, Presidente Legambiente Puglia,  Luigi Amitrano, Capitano di Vascello Della Capitaneria di Porto di Brindisi , Salvatore Zarcone, Presidente Lega Navale Italiana Brindisi, Nanni Palmisano, Direttore Legambiente Puglia, Giuseppe Marchionna, Sindaco Brindisi, Anna Maria D’Agnano, Dirigente ARPA Puglia, Ksenia Balanda, General manager JV Nadara-BlueFloat Energy per l’Italia. 
“La Puglia non può più investire sulle fonti fossili, ma deve puntare all’energia pulita da fonti rinnovabili – dichiara Daniela Salzedo, presidente Legambiente Puglia. C’è un grande fermento sul piano delle rinnovabili in Puglia, solo parlando di eolico offshore, infatti, sono infatti 38 le richieste di connessione alla rete fatte a Terna, per un totale di quasi 28 GWh. Numeri che non rappresentano i progetti che verranno realizzati, ma raccontano opportunità di sviluppo importante, soprattutto pensando anche alle filiere che si possono sviluppare. Ma per condurre la giusta transizione energetica è necessario che i progetti vengano guidati attraverso percorsi di partecipazione in grado di coinvolgere i territori nella direzione di una Regione 100% rinnovabile”.  
“Ci sono voluti 14 anni per realizzare il primo parco eolico d’Italia e il più grande del mediterraneo a Taranto, ma non possiamo permetterci di aspettare altrettanti anni per far vedere la luce ad altri progetti – dichiara Giorgio Zampetti, Direttore di Legambiente. Purtroppo, anche con il Decreto Aree Idonee del giugno 2024 il Governo aumenta le barriere per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia, con una delega in bianco alle Regioni che consente di rivedere le regole anche in modo retroattivo. Così il Governo rinuncia a fare sistema e sceglie di non tutelare gli investimenti rinnovabili in Italia, che ammontano a più di 40 miliardi, destinati ad aumentare significativamente in vista degli obiettivi al 2030. La chiave deve essere un percorso partecipato che veda come attori le istituzioni, le imprese e la cittadinanza, per acquisire la consapevolezza necessaria del potenziale di queste tecnologie in questo territorio, e garantire impianti fatti bene per la produzione di energie da fonti pulite e rinnovabili.”    
La regione Puglia ad oggi ha tutte le carte in regola per diventare leader del settore, basti pensare alle 38 richieste di connessione alla rete fatte a Terna, che seppur non rappresentano i numeri di realizzazione o presentazione dei progetti veri e propri testimoniano un grande interesse e fermento verso queste tecnologie e verso la Regione. Numeri confermati dai 22 progetti presentati al MASE e in valutazione, per complessivi 21,3 GW di potenza. Parliamo di 20 progetti galleggianti, con distanze dalla costa tra gli 8 e i 42 km, e due con tecnologie fissa con distanze di 8 e 10,5 km. Progetti che vedono ad oggi il protagonismo di almeno 20 diverse imprese e che richiedono l’avvio di una discussione e di un confronto tra istituzioni, comunità e imprese che governi questa transizione verso l’obiettivo di produzione di energia elettrica 100% rinnovabile.  
Sono diversi i vantaggi portati dall’eolico offshore, che vanno dall’importante contributo in termini energetici, di indipendenza dalle fossili e dalle importazioni portando di conseguenza ad una maggiore sicurezza energetica. Inoltre, Legambiente ricorda nel suo report Finalmente offshore, che gli impianti se ben progettati e gestiti – come dimostrano tanti casi nel nostro Paese – sono un alleato per con­trastare la crisi climatica e le sue conseguenze anche in termini di perdita della biodiversità e di impatto sul paesaggio. La loro realizzazione va quindi vista in un quadro più complesso e la valutazione sulla loro efficacia, sia rispetto al contributo contro l’emergenza climatica sia in termini di occasioni di sviluppo locale. Per questo è fondamentale che l’atten­zione sia posta in tutte le fasi di sviluppo di un impianto, che va dalla fase preliminare alla sua rimozione, passando per la costru­zione dell’impianto, il suo funzionamento e l’eventuale repowering.  
Fondamentale però che il Governo italiano concluda le procedure per la Pianificazione degli Spazi Marittimi, tema che vede il nostro Paese già in procedura di infrazione. E che questo sia accompagnato da una cabina di regia che permetta di organizzare meglio le richieste di connessione e prevedere un costante dialogo tra Terna, gli operatori del settore eolico offshore e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per rendere possibile una migliore gestione delle domande anche rispetto alle autorizzazioni rilasciate. Ad oggi, infatti, non esiste alcuna integrazione tra il sistema che raccoglie le richieste di connessione alla rete elettrica e il sistema che raccoglie le richieste per le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).  
“L’eolico offshore galleggiante è molto più che una fonte di energia green in aggiunta a quelle esistenti. Rappresenta infatti, e primariamente, una grande opportunità di reindustrializzazione e un volano importantissimo per la crescita economica del Paese, in particolare per le regioni del Mezzogiorno”, ha dichiarato Ksenia Balanda, general manager JV Nadara – BlueFloat Energy per l’Italia, che sta sviluppando due parchi eolici offshore galleggianti in Puglia, Kailia in provincia di Brindisi, e Odra, in provincia di Lecce. “Sviluppare eolico offshore – una tecnologia che siamo orgogliosi che Legambiente abbia sin dal principio sostenuto e che ne rispecchia i valori – significa creare una filiera che va dalla produzione dei materiali in loco, allo sviluppo delle infrastrutture locali, fino alla gestione e manutenzione degli impianti da parte di addetti specializzati. Solo per i nostri progetti pugliesi questo si traduce in circa 8 miliardi di euro di investimenti privati e un potenziale occupazionale di 4700 posti di lavoro nelle fasi di costruzione e assemblaggio, che potranno arrivare a 8000 nei periodi di picco. I risultati in quest’ottica cominciano a vedersi: abbiamo accolto con grande favore la candidatura congiunta dei porti di Brindisi e Taranto per diventare, insieme, un hub per l’industria eolica marina nel Sud Italia, che rappresenterebbe una grande opportunità di rilancio per i due porti, di lavoro per le aziende pugliesi e di formazione qualificata per tantissimi giovani”. Giunta alla 38esima edizione, Goletta Verde ha come partner principali ANEV, CONOU, Novamont e Renexia, partner della tappa pugliese Nadara-BlueFloat Energy e la media partnership de La Nuova Ecologia.  

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In vista degli eventi religiosi e laici organizzati per la Festa patronale di Montalbano, dal 26 al 29 luglio, l’amministrazione comunale, con ordinanza n°306 del 20-7-24 ha previsto una serie di misure relative alla viabilità.

1. Venerdì 26 luglio 2024, a partire dalle ore 20.00 e fino al termine del corteo religioso (intronizzazione) la sospensione temporanea della circolazione contestualmente al procedere della processione sulle seguenti strade:

via Duca degli Abruzzi, via F.lli Bandiera, via Pilo, via Maroncelli, via Rosato, via Teano, via Calatafimi

2. Venerdì 26 luglio 2024, dalle ore 19.00 alle ore 24.00 l’istituzione del divieto di sosta (con rimozione coatta) sulle seguenti strade: Via Maroncelli, nel tratto compreso tra Via Calatafimi e via Manzoni; via Rosato, nel tratto compreso tra via Maroncelli e via Teano; via Teano, nel tratto compreso tra via Rosato e via Calatafimi.

3. Venerdì 26 luglio 2024, dalle ore 19.00 alle ore 24.00 la sospensione temporanea della circolazione nonché l’istituzione del divieto di sosta (con rimozione coatta) sulle seguenti strade: Piazza della Libertà; via Calatafimi, nel tratto compreso tra via Teano e via Allegretti.

4. Sabato 27 luglio, domenica 28 luglio e lunedì 29 luglio 2024, dalle ore 6.00 alle 24.00, la sospensione temporanea della circolazione su ambo i lati delle strade di seguito elencate: Piazza della Libertà; via Teano, nel tratto compreso tra via Manzoni e Piazza della Libertà; via Calatafimi, nel tratto compreso tra via La Masa e via Alfieri.

5. Sabato 27 luglio, domenica 28 luglio e lunedì 29 luglio 2024, dalle ore 6.00 alle 24.00, l’istituzione del divieto di sosta (con rimozione coatta, eccetto autorizzati) su ambo i lati delle seguenti strade: Piazza della Libertà; via Teano nel tratto compreso tra via Manzoni e Piazza della Libertà; via Calatafimi, nel tratto compreso tra via XXIV Maggio e via Alfieri.

6. Domenica 28 luglio 2024, dalle ore 19.00 alle ore 22.00 e comunque fino al termine del corteo religioso:

- la sospensione temporanea della circolazione contestualmente al procedere della processione lungo le seguenti strade: via Laghezza, via Alfieri, via Rinascimento, via Aspromonte, via Mascagni, via Teano, Piazza della Libertà, via Calatafimi e via Duca degli Abruzzi;

- l’istituzione del divieto di sosta (con rimozione coatta) su ambo i lati delle seguenti strade: via Laghezza; via Alfieri, nel tratto compreso tra via Laghezza e via Rinascimento; via Rinascimento; via Aspromonte, nel tratto compreso tra via Rinascimento e via Mascagni; via Mascagni; via Teano, nel tratto compreso tra via Mascagni e Piazza della Libertà; via Calatafimi, nel tratto compreso tra Piazza della Libertà e via Duca degli Abruzzi; via Duca degli Abruzzi.

7. Sabato 27 luglio, domenica 28 luglio e lunedì 29 luglio 2024, dalle ore 18.00 alle 24.00, l’istituzione del divieto di sosta (con rimozione coatta) su ambo i lati delle strade di seguito elencate: via Aspromonte, nel tratto compreso tra via Calatafimi e via Mascagni; via Alfieri, nel tratto compreso tra via Calatafimi e via Laghezza.

8. Sabato 27 luglio, domenica 28 luglio e lunedì 29 luglio 2024, dalle ore 18.00 alle 24.00, l’istituzione del senso unico di circolazione in via Manzoni, nel tratto compreso tra via Teano e via Maroncelli, con direzione di marcia est-ovest.

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Si terrà venerdì 26 luglio, ore 18.00 presso il centro visite di Serranova l’assemblea e poi la Camminata per gli Ulivi fino al campo desertico appena eradicato: sono invitati tutti i rappresentanti politici, associazioni, agricoltori e liberi cittadini. La manifestazione è autorizzata.

Come denunciato dal nostro Comitato Liberi Cittadini, i due proprietari privati che hanno eradicato quasi 70 ettari di olivi, per la maggior parte monumentali, erano privi del nulla osta dell’Ente Parco richiesto dall’art. 13 della legge quadro sulle aree protette n. 394/1991. Anzi, il Regolamento derivante dal vigente Piano di gestione della Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, all’articolo 6, addirittura vieta di mutare o alterare l’ordinamento colturale dell’oliveto secolare. 

Anche se le due aziende private hanno agito secondo l’art. 8 ter Legge n. 44 del 21/05/2019 che consente l’espianto e il reimpianto di ulivi in deroga ad ogni disposizione vigente anche in materia vincolistica, ma che di fatto non li esonera dal nulla osta dell’Ente Parco.

Voci della borgata di Serranova parlano di un impianto di vigna su quei terreni, che sarebbe un’ulteriore variazione di destinazione d’uso, soggetta sempre al nulla osta dell’Ente Parco.

Abbiamo contato su Google Maps che nel campo più grande c’erano circa 280 ulivi monumentali più altri 1200 ulivi secolari piantati a filare. Nel secondo campo adiacente c’erano 220 ulivi monumentali e circa 200 ulivi secolari a filare. Sono stati cioè estirpati 500 ulivi monumentali e circa 1400 ulivi secolari a filari. Un vero e proprio ecocidio all’interno di una Riserva Protetta dello Stato.

L’azienda di Martina Franca che ha eradicato e macinato a cippato gli ulivi ha come slogan sulle auto aziendali “Biomasse: dal legno, energia pulita”. Sono molte le aziende di biomasse locali che hanno fiutato il business: mentre fino al 2021 commerciavano cippato da residui di potature, ora si tratta di alberi interi eradicati in nome della “rigenerazione olivicola” del bando regionale del febbraio 2024.

Nella foto scattata il 18 giugno scorso a Costa Morena, l’ultimo carico di cippato sulla nave Hanolt, con oltre 5 mila tonnellate, diretta nel porto di Varna sul Mar Nero, in Bulgaria. Abbiamo scoperto che il cippato va alla Devnya Cement, cementeria del gruppo ItalCementi: i nostri ulivi monumentali saranno usati per produrre … cemento.

Dal 2021 sono regolari i carichi su nave di cippato verso inceneritori, per produrre energia da biomasse e cementifici, soprattutto verso Augusta in Sicilia e verso la Calabria, tanto da far esclamare all’Autorità portuale che il cippato sostituirà il carbone nei traffici di Costa Morena. E 5 camion carichi di cippato sono entrati in questi giorni a Costa Morena, malgrado il blocco dei portuali.

Il cippato produce le stesse emissioni del carbone nella combustione, solo che è considerato biomassa rinnovabile (in 500 anni). Il nuovo business del Salento.

Salviamo il Parco degli Ulivi Monumentali di Serranova : i risultati delle sperimentazioni varie ci sono. Salviamo l’Ulivo del Crocefisso, prossima vittima di questa strage. Ci vediamo venerdì a Serranova.

Angelo Gagliani

Cosimo Quaranta

Comitato Liberi Cittadini

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San Raffaele, Amati: “Asl chiede rispetto dei tetti e la Fondazione replica che gli extra-tetti li ha autorizzati il Tar. Vuol dire che i ricoveri in più li pagherà il Presidente del Tar?”

Dichiarazione del Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati. 

“Ogni giorno una storia nuova. La Asl di Brindisi ha chiesto alla Fondazione San Raffaele che gestisce il Centro di Ceglie Messapica, diversamente da come è accaduto purtroppo in passato, di rispettare la distinzione dei posti letto in ossequio ai regolamenti regionali, vietando ogni e qualsiasi ricovero in più, che ovviamente non risulterebbe autorizzato e non remunerabile, e di rispettare il setting assistenziale a tutela dei malati e il personale impiegato. Tutto chiaro? Così sembrerebbe ai più. E invece succede che la Fondazione San Raffaele, travisando il significato dell’ordinanza presidenziale del Tar Lecce, che ha solo sospeso il subentro della Asl nella gestione del Centro sino all’udienza del 4 settembre, ritiene che la decisione del giudice amministrativo li autorizzi a fare diversamente da quanto prevedono i regolamenti, magari continuando a fare - in materia di ricoveri - tutto quello che è accaduto sinora, mettendo in atto iniziative di ricoveri ben oltre i tetti autorizzati e compensando le maggiori prestazioni con il mancato pagamento del canone di locazione. 
A parte l’assurdità di tale teoria, verrebbe da chiedere: in base al ragionamento della Fondazione San Raffaele, il numero dei ricoveri non autorizzati, e decisamente splafonati rispetto ai posti letto autorizzati, chi li dovrebbe pagare? Forse il Presidente del Tar di Lecce? 
Il vero problema è che in questo Paese nessuno vuole fare il suo dovere, per cui c’è chi usa una struttura pubblica per fare un’attività a chiara titolarità ospedaliera (nella specie il Perrino) con modalità (sperimentazione gestionale) mai assegnata con gara, di durata pari a ventiquattro anni e senza alcuna data di scadenza. 
C’è una sanità pubblica che per fare il suo mestiere deve sudare sette camicie, scontrandosi pure con l’uso politico delle impegnative statali delle leggi regionali, magari per assecondare qualche parlamentare; c’è una Fondazione privata che non vuole mollare e si rivolge al Tribunale amministrativo regionale per ostacolare il subentro nella piena titolarità dell’ospedale Perrino; c’è il Tar che sospende il subentro solo nell’attesa dell’udienza cautelare del 4 settembre; c’è la Asl Brindisi che finalmente si accorge di 24 anni di gestione illegittima della vicenda e puntualizza formalmente l’ovvio, ossia che non è possibile a nessuno violare i tetti assegnati per l’assistenza, erogando maggiori prestazioni; c’è la Fondazione San Raffaele, che richiamando l’ordinanza presidenziale del Tar di sospensione del subentro della Asl sino al 4 settembre, pretende di continuare come prima ed erogare illegittimamente ben oltre i tetti, come se a dirgli di fare così fosse stato il Presidente del Tar. 
Fosse così, la Corte dei conti chi dovrebbe condannare per danno erariale da oggi sino al 4 settembre? Il Presidente del Tar? Ma per piacere. Invito la Asl a continuare sulla strada intrapresa, perché deve finire il tempo in cui in quella struttura tutti hanno fatto come meglio gli piaceva”.

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SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, E’ STATO D’EMERGENZA CON -164,59MLN MC ACQUA; IN INVASI ARTIFICIALI CAPITANATA -57% RISPETTO ALL’ANNO SCORSO

E’ stato d’emergenza in Puglia, stretta nella morsa della siccità grave ed emergenziale, con gli invasi artificiali che registrano, per la mancanza di piogge da mesi, un drastico calo di 164,59 milioni di metri cubi d’acqua, il 57% in meno rispetto all’anno scorso, ma per la mancanza di acqua si contano già gravi danni in campagna e raccolti dimezzati che rischiano di svuotare gli scaffali, dal grano alle olive, dai pomodori al miele. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, in riferimento ai dati dell’Osservatorio ANBI che il 23 luglio 2023 registrava negli invasi artificiali della Capitanata 259,36 metri cubi d’acqua, di contro il quantitativo risulta più che dimezzato nel 2024 alla stessa data.

Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma sin dall’inverno ne hanno fatto già le spese le clementine che sono finite al macero, compromesse – ricorda Coldiretti Puglia - dalla mancanza di acqua che ne ha inibito l’accrescimento, ma anche la produzione di grano per fare pane e pasta risulta dimezzata per effetto della prolungata siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese. La crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi – incalza Coldiretti Puglia -  per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2 con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate, con il 60% in meno di raccolta condizionata dal caldo e dalla siccità. Ma a preoccupare – continua Coldiretti Puglia – sono le previsioni della prossima campagna di raccolta delle olive, dove si stima un crollo del 50% rispetto all’anno scorso, con effetti altrettanto gravi sulla produzione di olio extravergine.

A risentire è tutto il settore agricolo nel 2024 divenuto rovente – afferma Coldiretti Puglia – con la frutta e la verdura in campo  bruciate dal solleone e i frequenti incendi a macchia di leopardo in tutta la Puglia. Stanno soffrendo il caldo e la mancanza di acqua gli animali nelle stalle – spiega Coldiretti Puglia - dove le mucche per lo stress delle alte temperature stanno producendo fino al 30% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali. La siccità grave e perdurante  sta costringendo gli agricoltori all’irrigazione di soccorso con costi altissimi per il gasolio – spiega Coldiretti Puglia – che serve a tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi con le autobotti, anche per abbeverare gli animali nelle stalle, con i pozzi artesiani  che stanno franando, mentre altri pozzi a falda superficiale, stanno scomparendo, si stanno prosciugando.

L’allarme caldo e siccità si fa più grave in un 2024 con un estate iniziata torrida dopo Il giugno più caldo di sempre, quando secondo i nuovi dati di Isac Cnr i primi cinque mesi dell’anno si collocano in testa alla classifica dei più caldi, con oltre un grado e mezzo in più rispetto alla media dal 1800 ad oggi, un’anomalia di +1,67° al Sud. Un trend che candida il 2024 nella top ten degli anni più roventi negli ultimi due secoli che si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2023, il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020, secondo le elaborazioni Coldiretti.

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Il Prefetto di Brindisi, S.E. Luigi Carnevale, è stato in vista istituzionale, questa mattina, nella Città di San Vito dei Normanni. Ad accoglierlo nell’aula consiliare aperta per la prima volta dopo i recenti lavori di restauro, il Sindaco, prof.ssa Silvana Errico, i Consiglieri comunali e la Giunta municipale con i vertici dei settori amministrativi, ex amministratori nonché rappresentanti delle forze dell’Ordine e rappresentanti di associazioni ed organismi della Società civile.

“Questa è la sala della democrazia, degli incontri e degli scontri – ha detto in esordio il sindaco Errico -, ma le dico che in quest’aula si analizza, si ascolta e si decide e sono fortunata ad avere un Consiglio in cui non c’è l’attacco, ma la discussione per fare bene e meglio”. Quindi ha presentato la macchina amministrativa e le rappresentanze di una “città combattiva” che, fra operatori economici e imprenditori, ha vissuto “un’esperienza che è diventata storia, perché eravamo perdenti e ora siamo vincitori”. E non sono mancati, nel discorso del sindaco, i riferimenti alle realtà ecclesiali, ai giovani che decidono di proseguire nelle attività economiche e commerciali avviate dai padri, alla “società civile che partecipa attivamente perché sia sempre più una città che collabora, che può crescere e si sviluppa”. “La presenza – ha concluso il sindaco Errico - significa che possiamo essere collaborativi, che i tanti problemi che un sindaco deve affrontare vedono che c’è qualcuno che vigila, con quella vigilanza buona, che dà fiducia e forza per impegnarsi sempre di più non solo nella politica, ma anche nella società civile”.

“Sono stato accolto, come meglio non potevo immaginare, dalla sindaca Errico, che con il suo noto entusiasmo e la sua passione, ha voluto presentarmi ovviamente i membri del Consiglio e della giunta, i vertici dell’Amministrazione e tutte le componenti sociali della città di San Vito e i rappresentanti anche di quell’associazionismo che è vicino alle figure più fragili di questa comunità – ha detto il prefetto Carnevale all’uscita dal Municipio -: un modello virtuoso di utilizzo della politica come strumento di crescita di questa comunità, che ha una storia millenaria e può vantarsi di avere eredi così operosi di quella comunità, che ha dato origine a questa città. Per me una splendida occasione di tuffarmi, anche in questa realtà, attraverso appunto l’accoglienza del Consiglio comunale, in questa sala, che considero tempio della democrazia e quindi occasione per poter anche portare loro il mio saluto e il mio augurio per ulteriori successi nella crescita degli uomini e delle donne di questa comunità”.carnevale_prefetto_in_visita_a_virgola.jpg

La mattinata sanvitese del Prefetto Carnevale ha vissuto ulteriori significativi momenti nella visita della Chiesa di S. Giovanni, dov’è allestita una mostra che ricorda il percorso storico-giuridico-sociale di San Vito “da Paese a Città”, nonché in un tour culturale presso il castello Dentice di Frasso, dove è stato accolto dal principe Giuliano Dentice di Frasso, che ha fatto anche da guida di eccezione. Ancora momenti particolari S.E. il Prefetto li ha vissuti presso la biblioteca civica “Giovanni XXIII” dove ha potuto conoscere le peculiarità di questa istituzione culturale, che cura anche la memoria di due illustri figli della città (Leonardo Leo e Giuseppe Lanza del Vasto) e presso la pasticceria sociale “Virgola”, un’eccellenza di inclusività premiata anche dal Presidente della Repubblica.carnevale_prefetto_firma_nel_castello.jpgcarnevale_prefetto_chiesa_san_giovanni.jpgcarnevale_prefetto_in_biblioteca.jpg

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Continua la presentazione del roster della Rossotono New Virtus Mesagne per la stagione 2024-25 e questa volta tocca ad una delle riconferme più attese dai tifosi messapici: per il terzo anno consecutivo Federico Angelini vestirà i colori gialloblu. 

 La guardia brindisina, 28 anni per 188 cm, giocatore di categoria con importanti esperienze in B a Mola e Teramo, decide di proseguire la sua avventura all’ombra del Castello Svevo ringraziando gli addetti ai lavori per la possibilità concessagli: “Sono davvero entusiasta di continuare la mia esperienza mesagnese”, esordisce Angelini. “Sono grato in primis al Presidente Guarini per la fiducia che ha dimostrato nuovamente nelle mie capacità ed estendo i ringraziamenti anche al direttore sportivo Fabrizio Campagnoli, del quale avverto la stima reciproca che ci lega”.
 
Sulle motivazioni alla base della riconferma, Federico non ha dubbi: “Personalmente nutro grandissima ammirazione per tutto l’ambiente societario e non vedo l’ora di poter lavorare con il nuovo staff tecnico e con i nuovi compagni. L’obiettivo quest’anno è duplice: dare continuità al girone di ritorno della scorsa stagione e far divertire i nostri tifosi, riportandoli al Palazzetto offrendo lo spettacolo che una piazza come Mesagne merita. Per ottenere i risultati i conosco una sola ricetta, lavorare tanto e lavorare bene. Il resto è solo una conseguenza”.
 
L’annuncio della conferma di Angelini arriva per bocca del direttore sportivo Campagnoli, che aggiunge: “Siamo davvero contenti di poter contare su Federico anche per il campionato alle porte e siamo certi che darà un contributo importante sia all’interno dello spogliatoio che sul parquet. È un segno importante di continuità con le stagioni passate. Le caratteristiche di Angelini le conoscono tutti, ovvero quell’innata pericolosità dal perimetro e la freddezza nei momenti chiave. Stiamo costruendo una squadra che possa farlo rendere al meglio”.
 
Bentornato, quindi, al nostro Federico Angelini.