Redazione

Nel corso della mattina del 25 luglio 2024, a San Pietro Vernotico (BR), i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brindisi hanno eseguito un Decreto di Fermo di indiziato di delitto del Pubblico Ministero, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce nei confronti di due ragazzi (all’epoca delle contestazioni dei delitti entrambi minorenni), ritenuti responsabili, a vario titolo, di “associazione di tipo mafioso” con l’aggravante dell’associazione armata, “tentata estorsione”, “danneggiamenti con esplosivi o a seguito di incendio”, “porto illegale di materiale esplodente”, “lesioni personali”, con l’aggravante di aver agevolato l’attività dell’associazione di tipo mafioso”.

I minori indagati fanno parte della medesima associazione di tipo mafioso operante in San Pietro Vernotico, per la quale il 22 luglio scorso, il Nucleo Investigativo di Brindisi ha eseguito un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce nei confronti di quattro persone. Nella fattispecie, i due provvedimenti precautelari scaturiscono dall’indagine avviata nell’ottobre del 2022  e condotta dal Nucleo Investigativo di Brindisi e supportata da attività di intercettazione audio - video, telematiche, servizi dinamici di pedinamento e osservazione,  a seguito di gravi atti intimidatori ad alcuni esercizi commerciali, verificatisi in San Pietro Vernotico (BR), ed ha documentato l’esistenza di un’associazione mafiosa riconducibile all’organizzazione mafiosa denominata Sacra Corona Unita operante nella frangia cosiddetta Tuturanese, in San Pietro Vernotico, di cui il capo promotore detenuto (già affiliato SCU) ancorché detenuto impartiva direttive e ordini, [per il tramite di dispositivi mobili o personal computer illecitamente detenuti nella propria disponibilità a propri sodali in libertà], relativi alle attività illecite, al controllo del territorio, alla gestione della cassa comune, al mantenimento degli affiliati e delle loro famiglie, nei riguardi di imprenditori locali e della ex moglie e/o dei famigliari di quest’ultima, ritenuta responsabile di aver instaurato un legame sentimentale con altro uomo. Dalle indagini è emerso che i due ragazzi all’epoca delle contestazioni entrambi minori abbiano partecipato, con ruoli diversi all’associazione di tipo mafioso, ovvero ritenuti responsabili e materiali esecutori di attività estorsive, danneggiamenti ad attività commerciali collocando esplosivo o liquido incendiario, ricevendo assistenza economica dal clan in ragione del vincolo solidaristico, e per il soggetto oggi maggiorenne, responsabile in concorso con altri, di una violenta aggressione fisica.Foto_Fermi_P.G._San_Pietro_Vernotico_BR.jpg

In particolare sul conto dei soggetti gravati dalla Misura precautelare sono state documentate nel corso delle attività d’indagine:

-     gravi elementi di reità, circa l’appartenenza alla citata organizzazione mafiosa nonché le dinamiche improntate al controllo del territorio, facendo ricorso anche all’uso di materiale esplosivo, nonché azioni incendiarie a scopo intimidatorio;

-     svariate tentate estorsioni in danno di imprenditori locali. Con modalità particolarmente efferate sono stati compiuti attentati dinamitardi, danneggiamenti a seguito di incendio di autovetture e/o incendio ad attività commerciali, seguite da richieste estorsive. In particolare, il minore con il ruolo di partecipe all’associazione mafiosa a novembre dello scorso anno veniva arrestato in flagranza di reato per porto e detenzione di materiale esplosivo poiché fermato mentre era intento a collocare presso un esercizio commerciale di quel centro cittadino, un ordigno esplosivo artigianale del peso di circa 900 grammi. A seguito di tale evento particolarmente rappresentativo dell’appartenenza del 17enne all’associazione di tipo mafioso, il capo promotore garantiva l’assistenza legale al giovane arrestato, e il suo mantenimento, infatti nella circostanza provvedeva a fargli pervenire capi d’abbigliamento, scarpe e somme di denaro.

L’esecuzione dei due provvedimenti odierni si inserisce in una precisa strategia di contrasto attuata dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi e dall’Autorità Giudiziaria – che lunedì scorso ha già portato all’esecuzione di un fermo di indiziato di delitto nei confronti di quattro persone –, alla luce della pericolosità delle attività illecite compiute e degli stessi autori, nonché dell’escalation del gruppo criminale che nelle ultime settimane avevano intensificato le attività intimidatorie a San Pietro Vernotico. Gli elementi probatori raccolti nel corso delle indagini hanno consentito ai Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi di eseguire questa mattina il decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce.

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Blitz anticaporalato dei carabinieri di Mesagne al termine della quale è stato eseguito un arresto e quattro extracomunitari sono stati identificati, di cui due erano clandestini. L’operazione si è conclusa con il sequestro di una roulotte, in cui dormivano i lavoratori, e un furgone a servizio del caporale. All’arrestato, anch’egli extracomunitario, sono stati concessi i benefici della detenzione domiciliare. Le indagini sono tutt’altro che concluse e proseguiranno anche nei prossimi giorni con il fine di far emergere le eventuali situazioni di clandestinità e illegalità presenti sul territorio di competenza. Il blitz dei militari è stato preceduto, come sempre in questi casi, da una intensa attività di indagine tesa a ricomporre il puzzle dell’intera storia acquisendo quegli elementi necessari per mettere in piedi l’operazione. Durante tali indagini sono state registrate, ad esempio, le ore di lavoro degli operai, le pause e il luogo in cui riposavano dopo il lavoro. Si tratta di situazioni lavorative caratterizzate da salari notevolmente più bassi rispetto alla media del Paese o alle normative vigenti, da violazione delle norme sull'orario di lavoro e delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, dall’adozione di metodi di controllo o sorveglianza che limitano le libertà personali e che tendono a far coincidere luogo di lavoro e abitazione, dalla degradazione delle condizioni abitative.

Una volta acquisiti tutti gli elementi necessari agli uomini dell’Arma di Mesagne si sono uniti i colleghi distaccati presso l’Inps di Brindisi che hanno come mission principale di scovare nelle aziende le situazioni di illegalità e controllare il rispetto della normativa in tema di lavoro e sfruttamento dei lavoratori. In questo contesto è stata messa in piedi l’operazione anticaporalato che è scattato alle primissime luci dell’alba, quando alcune pattuglie dei carabinieri in borghese si sono recate nel terreno individuato mentre altre si sono disposte in maniera tale da bloccare qualsiasi tentativo di fuga. Gli uomini della Benemerita quando hanno notato che gli immigrati erano giunti sul terreno per lavorare hanno fatto scattare il blitz. Si sono presentati e identificati all’uomo che li dirigeva. In quel momento c’è stato un fuggi fuggi dei lavoratori che, in ogni modo, sono stati bloccati dai militari che avevano circondato il terreno. Tutti sono stati condotti in caserma per essere interrogati. Durante tale fase i militari hanno riscontrato che due dei lavoratori extracomunitari erano clandestini e, quindi, privi del permesso di soggiorno e assunzione. Uno dei due è stato denunciato anche per aver fornito ai militari le false generalità. Inoltre, i carabinieri hanno posto sotto sequestro una roulotte, priva di acqua ed elettricità, in cui riposavano gli immigrati intorno alla quale c’erano dei rifiuti organici degli stessi. Infatti, in quel luogo non vi era nessuna condizione igienica compatibile con il soggiorno di esseri umani. Infine, i militari hanno sequestrato anche un furgone utilizzato dal caporale per muoversi sul territorio.

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FASANO - A partire da mercoledì 24 luglio sarà possibile effettuare l’iscrizione al servizio di refezione scolastica per tutti gli alunni frequentanti le scuole dell’infanzia e primaria, a tempo pieno, del comune di Fasano per l’anno scolastico 2024/2025.

L’iscrizione sarà possibile tramite il portale informatico di gestione della ristorazione scolastica «School.Web GENITORI», raggiungibile da qualsiasi PC connesso alla rete.

Le famiglie dovranno necessariamente iscrivere i propri figli al servizio mensa, accedendo al portale tramite SPID o CIE (Carta di Identità digitale).

In particolare:

  • La domanda di iscrizione è da intendersi obbligatoria per tutti, anche se già iscritti al servizio per gli anni precedenti, in quanto coloro che non risulteranno iscritti non potranno accedere ai servizi
  • Il modulo per l’iscrizione è disponibile online sino a lunedì 9 settembre 2024.

Anche quest’anno le assenze dovranno essere comunicate tramite il portale, per poter disdire il pasto. Le presenze non verranno più comunicate dalla scuola, inquanto tutti gli iscritti alla mensa saranno considerati presenti, salvo segnalazione dell’assenza sul portale, da parte del genitore, entro le ore 9:30.

Tutte le informazioni sulle modalità di svolgimento del servizio sono disponibili on line sul sito del Comune di Fasano nella sezione “Aree tematiche” alla sottosezione “scuola e istruzione” (link).

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Colpo in attacco piazzato dal Brindisi FC: la società biancazzurra ha chiuso l’accordo con Francesco Marcheggiani, giocatore ternano classe 1991, con all’attivo 185 reti complessive, la scorsa stagione iniziata al Follonica Gavorrano e conclusa a L’Aquila, in serie D. Cresciuto nel settore giovanile di Lazio e Siena, nel corso della sua carriera ha realizzato 13 reti in 61 presenze in serie C con Reggiana, Rieti, Vis Pesaro e Lucchese; 129 reti in 279 presenze in serie D con Rieti, Maccarese Giada, Gualdo Casacastalda, Cassino, Ostiamare e Follonica Gavorrano e 43 reti in 60 presenze in Eccellenza ancora con il Rieti. Nel suo palmarès figurano un campionato di serie D vinto con il Rieti e, sempre con la compagine amarantoceleste, una Coppa Italia Eccellenza conquistata. Il presidente del Brindisi FC Giuseppe Roma, dirigenti e ruoli tecnici danno il benvenuto a Francesco Marcheggiani, certi del suo valore e del contributo che saprà garantire con la maglia biancazzurra.

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È successo questa notte, intorno all’una e mezza. Il ladro ha forzato la porta d’ingresso del supermercato con l’intento di asportare vari generi alimentari. L’intervento delle Guardie Giurate Sicuritalia ha fatto saltare il colpo. 

Sul posto le Forze dell’Ordine che hanno arrestato il malvivente.

Colpo fallito.

 

Fallisce il colpo ad un supermercato di Brindisi. Questa notte, intorno all’una e mezza, un malvivente si è introdotto all’interno di un supermercato della città forzando la porta d’ingresso, con l’intento di asportare alcuni generi alimentari dalla struttura.

I suoi movimenti sono stati colti dal sistema di allarme, innescando il pronto intervento delle Guardie Giurate Sicuritalia. Giunte in loco in pochi minuti, le Guardie Giurate Sicuritalia hanno accertato l’intrusione in corso e contattato immediatamente le Forze dell’Ordine e il Responsabile del punto vendita. Dai primi accertamenti effettuati all’interno della struttura, veniva constatato il furto di alcuni generi alimentari. Nello spazio esterno, invece, veniva rinvenuta una busta con la refurtiva, tra cui salumi e prosciutti vari, presumibilmente abbandonata dal malvivente durante la fuga.

In seguito, alcuni passanti hanno riferito di aver visto un uomo scavalcare il muro di recinzione del supermercato e abbandonare la busta precedentemente rinvenuta.

Grazie a queste informazioni, le Forze dell’Ordine sono riuscite ad individuare il malvivente e a condurlo in caserma. All’interno dell’abitazione, venivano ritrovate alcune buste di plastica con altri generi alimentati asportati.

Recuperata la refurtiva, il colpo è da considerarsi fallito.

Il gruppo Sicuritalia

·        è il leader in Italia nel settore della sicurezza, con 750 milioni di Euro di ricavi e 17.500 dipendenti;

·        attraverso sette divisioni: Vigilanza Privata, Trasporto Valori, Servizi Fiduciari, Sistemi di Sicurezza, Investigazioni, Travel Security, Cyber Security, offre una gamma di prodotti e servizi che rispondono in maniera integrata alla domanda di sicurezza espressa dal mercato, coniugando l’utilizzo di tecnologie, uomini ed ICT, per garantire soluzioni per la sicurezza dei propri Clienti;

·        ha più di 100.000 clienti, fra i quali annovera la maggior parte delle principali grandi aziende operanti in Italia nei settori industriale, bancario, commerciale e pubblico (Intesa SanPaolo, Unicredit, Carrefour, Esselunga, TIM, Leonardo, Fincantieri, Eni, Enel, …).

CALDO: COLDIRETTI PUGLIA, CON TEMPERATURE RECORD È ALLARME INCENDI; IN 54 GIORNI QUASI 2100 ETTARI A FUOCO

Il caldo record da  bollino rosso spinge anche gli incendi con quasi 2100 ettari di terreno andati a fuoco in Puglia in 54 giorni dal  1° giugno al 24 luglio, favoriti anche dalla siccità che assedia tutta la regione da nord a sud. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia su dati delle rilevazioni Effis, in riferimento all’incendio che sta interessando il bosco sul Gargano a Baia San Felice a Vieste.

L’anticiclone Caronte e le temperature oltre i 40 gradi creano le condizioni ideali per il propagarsi del fuoco, soprattutto in quelle zone dove non piove da molte settimane e la vegetazione è ormai ridotta a sterpaglie in Puglia, dove la provincia della BAT ha il triste primato degli incendi con 1073 ettari andati in fumo per i roghi, la provincia di Bari con 346 ettari, Foggia con 254, Taranto con 324 e Lecce con 82. Sono gli effetti di un 2024 che è stato sino ad oggi il più caldo mai registrato sul territorio nazionale con una temperatura di 1,47 gradi superiore alla media storica, secondo una analisi Coldiretti su dati Isac Cnr relativa ai primi sei mesi dell’anno.

Ogni rogo – stima la Coldiretti – pesa sulle tasche dei cittadini per oltre diecimila euro all’ettaro considerando le spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate. Nelle aree bruciate dagli incendi – sottolinea la Coldiretti – saranno impedite tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di appassionati ma viene anche a mancare un importante polmone verde, senza dimenticare i drammatici effetti sul turismo.

Ai problemi causati dal clima anomalo con alte temperature, siccità e vento, si aggiungono peraltro – ricorda la Coldiretti – la disattenzione e il dolo, con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. Proprio per garantire una funzione di controllo e monitoraggio contro i piromani è importante valorizzare il ruolo di sentinelle del territorio svolto dalle imprese agricole – conclude Coldiretti – dando un giusto riconoscimento a chi garantisce una costante presenza, soprattutto nelle zone più interne, che fa da argine anche al dissesto idrogeologico.

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Il Partito Democratico di Brindisi esprime profonda delusione e preoccupazione per la gestione dell’amministrazione comunale riguardo al programma estivo degli eventi. Mentre realtà vicine hanno saputo attrarre visitatori grazie alla presenza di grandi nomi della musica e della cultura e ad un cartellone estivo ben strutturato per tutti i gusti e per tutte le età, Brindisi si trova in una situazione di totale carenza organizzativa.

È inaccettabile che, nonostante le potenzialità della nostra città, non sia stato realizzato un programma di eventi capace di richiamare turisti e cittadini. L’assenza di iniziative culturali e musicali di rilievo priva i brindisini di momenti di svago e aggregazione e penalizza fortemente anche il tessuto economico locale. Fortunatamente, la qualità degli esercizi di ristorazione, pizzerie, ristoranti e pub ha contribuito a mantenere viva la vita serale e notturna della città. Questi imprenditori, con la loro eccellenza, stanno sopperendo alle mancanze dell’ente comunale, quando invece dovrebbe essere l’amministrazione, attraverso un’offerta di alto livello, a facilitare l’afflusso di turisti e cittadini e dare maggior impulso all'economia cittadina.

A tutto questo si aggiunge una gestione inadeguata della viabilità e della pulizia urbana. Le strade principali del centro cittadino sono aperte al traffico, con auto che transitano in strettoie causate da lavori in corso, come nella parte finale di Corso Garibaldi. Questa situazione non solo crea disagi alla circolazione, ma rappresenta anche un pessimo biglietto da visita per i turisti. L’igiene urbana lascia molto a desiderare, e sarebbe necessario un maggiore impegno per garantire standard adeguati di pulizia, soprattutto in una stagione in cui la città dovrebbe brillare.

Il Partito Democratico di Brindisi chiede con forza all’amministrazione comunale di invertire questa rotta e di impegnarsi seriamente per valorizzare il nostro territorio. Siamo consapevoli che non si è più in tempo per pianificare eventi di richiamo, oltre alle tradizionali manifestazioni di giugno realizzate quasi esclusivamente grazie al finanziamento della Regione Puglia. È, però, ancora possibile creare un ambiente accogliente e attrattivo per tutti, garantendo strade pulite e sicure, terminando velocemente tutti i lavori ancora in corso e chiudendo al traffico i corsi principali. Solo così Brindisi, seppur per il solo mese di agosto, potrà valorizzare appieno le sue enormi potenzialità culturali, monumentali ed imprenditoriali.

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Le vacanze estive sono alle porte e il Touring Club Italiano corre in aiuto di tutti coloro che sono ancora indecisi sulla meta da scegliere, ma che non vogliono rinunciare a esperienze uniche ed emozionanti, fuori dai tracciati più battuti. Con “Estate nei Borghi” dal 1° luglio è disponibile per tutti i viaggiatori una vera propria mappa di eventi, iniziative ed esperienze uniche disseminate nei borghi Bandiera Arancione di tutta Italia, piccole eccellenze del territorio che si distinguono per la loro dimensione umana, il calore e l’accoglienza.

Visitando il sito benvenuto.bandierearancioni.it è possibile scoprire gli eventi che animeranno la nostra Penisola: concerti all’aperto in paesaggi suggestivi, feste tradizionali, appuntamenti culturali e storici, senza dimenticare esperienze irripetibili che solo questi luoghi - non cartoline del passato, ma realtà dinamiche e innovative - possono offrire.

In Puglia, ad esempio, immancabile una gita a Biccari (FG) per provare l’ebrezza di dormire a stretto contatto con la natura. Si può scegliere la bubble room - con tutti i comfort di una stanza d’albergo, ma con pareti e tetto trasparente - presso il lago Pescara, a 900 metri di altitudine, oppure una delle case sull’albero all’interno del Parco Daunia Avventura. Per chi, invece, vuole scoprire i segreti delle specialità gastronomiche locali, appuntamento a Cisternino (BR), esattamente alla Masseria Trullo Sovrano dove imparare a cucinare focacce, taralli, dolci, senza dimenticare le tipiche orecchiette e tanti altri piatti tipici della cucina contadina della terra. Tra gli eventi, a Corigliano d’Otranto (LE) una serie di appuntamenti live con la musica pugliese, italiana e internazionale nell’affascinante cornice del Castello Volante

Per tutti coloro che, poi, non rinunciano a immortalare luoghi, esperienze, paesaggi e persone, Touring Club Italiano ha dato vita al contest fotografico Bandiere Arancioni - attivo fino al 31 agosto - che permetterà agli autori delle 30 foto più belle di aggiudicarsi un soggiorno per due persone in un borgo Bandiera Arancione. Partecipare è semplice: basterà caricare sulla pagina dedicata all’interno di benvenuto.bandierearancioni.it due foto scattate in due diversi borghi Bandiera Arancione nell’estate 2024, fuori dalla propria regione di residenza, che raccontino la vivacità dei paesi e le esperienze straordinarie vissute. Le foto verranno valutate da una giuria composta da giornalisti Touring e fotografi professionisti che decreterà le 30 immagini più belle e suggestive che si aggiudicheranno l’ambito riconoscimento.

«L’invito che vogliamo fare a tutti, con la campagna #EstateNeiBorghi, è quello di immergersi nell’atmosfera e vivere a pieno le emozioni che questi luoghi sanno offrire, senza rinunciare al divertimento e alla curiosità di vivere esperienze insolite» dichiara Isabella Andrighetti, Responsabile Certificazioni e Programmi Territoriali TCI «Scegliere un paese Bandiera Arancione, come meta o tappa di un viaggio per le proprie vacanze estive, non solo permetterà di scoprire tesori nascosti dell’entroterra del nostro Paese, ma è una scelta di viaggio responsabile che contribuirà a sviluppare un turismo sostenibile, supportando territori che si impegnano, da sempre, nella tutela delle proprie tradizioni, dell’ambiente che li ospita e delle comunità che li abitano».

Con #EstateNeiBorghi è giunto il momento di farsi stupire dalla bellezza, spesso inaspettata, dei luoghi meno noti del nostro Paese e di divertirsi, avventurandosi alla scoperta di piccoli ma fantastici borghi.

BANDIERE ARANCIONI

Le Bandiere Arancioni sono borghi dove la qualità dell’accoglienza, la sostenibilità ambientale, la tutela del patrimonio artistico e culturale si uniscono per regalare un’esperienza di viaggio autentica. Piccoli centri che accolgono i viaggiatori grazie a comunità ospitali che, con impegno ed entusiasmo, mantengono vive le tradizioni, tutelano il patrimonio locale e animano i territori attraverso l’organizzazione di eventi e manifestazioni. Le Bandiere Arancioni oggi sono 285 e rappresentano l’8% delle oltre 3.500 candidature analizzate. Per conoscere tutti i borghi certificati con approfondimenti sulle principali caratteristiche di ognuno, visitate il sito bandierearancioni.it

TOURING CLUB ITALIANO

Il Touring Club Italiano, Ente del Terzo settore, è una Fondazione che dal 1894 si prende cura dell’Italia come bene comune, perché sia più conosciuta, attrattiva, competitiva e accogliente. Per questo il Touring Club Italiano contribuisce a produrre conoscenza, a tutelare e a valorizzare il paesaggio, il patrimonio artistico e culturale e le eccellenze economico produttive dei territori, attraverso il volontariato diffuso e una pratica turistica del viaggio etica, responsabile e sostenibile

Eradicazione degli ulivi nella riserva di Torre Guaceto. Dopo aver denunciato l’accaduto alle forze dell’Ordine ed essersi rivolto al Ministero dell’Ambiente, il Consorzio di Gestione del Parco implementa l’attività di sensibilizzazione presso le aziende agricole, di fatto legittimate dalla Legge a decidere in autonomia. 

Il tratto di area protetta che dalla borgata di Serranova conduce all’area naturalistica e che fino a poche settimane addietro accompagnava i fruitori in un percorso fatto di piante identitarie e antiche, è cambiato a seguito dell’eradicazione degli ulivi. 
Il Regolamento derivante dal vigente Piano di gestione della Riserva Naturale dello Stato, all’articolo 6 vieta di mutare o alterare l’ordinamento colturale dell’oliveto secolare. 
L’eradicazione avvenuta su terreni privati per mano di due privati, si è avvenuta grazie a quanto disposto dal decreto legge, convertito con modificazioni dalla legge numero 44 del 21 maggio 2019, che consente al proprietario, conduttore o detentore a qualsiasi titolo di terreni, previa comunicazione alla Regione, di estirpare olivi “in deroga ad ogni disposizione vigente anche in materia vincolistica nonché in esenzione dai procedimenti di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica, e dal procedimento di valutazione di incidenza ambientale”. 
Un passo indietro. Preoccupati dalla possibilità che tale normativa permettesse che si consumassero azioni che cambiassero il volto dell’area protetta, il 15 maggio scorso, i rappresentanti del Consorzio con i suoi tecnici incaricati, e del Comune di Carovigno, si sono rivolti ai funzionari dell’Ufficio provinciale Agricoltura Brindisi della Regione Puglia. A seguire, il 6 giugno, hanno incontrato il direttore del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Ambientale della Regione. 
Nell’ambito delle due riunioni, il Consorzio ed il Comune hanno espresso il timore di un possibile mutamento del paesaggio agrario del territorio olivetato e dell’attuazione di forme di agricoltura poco sostenibili.
L’interlocuzione non ha sortito gli effetti sperati a causa delle previsioni del decreto sopracitato. Ed ecco che il pronostico si è concretizzato. 
A luglio, è iniziata l’eradicazione degli ulivi secolari senza che le aziende agricole responsabili ritenessero opportuno quanto meno informare l’Ente dei propri propositi. Da qui, il Consorzio ha immediatamente inviato comunicazione dei fatti che si stavano compiendo al Gruppo Carabinieri Forestali di Brindisi, specificando quanto disciplinato dal proprio Regolamento. A questa nota ne è seguita un’altra indirizzata al Ministero dell’Ambiente. 
Nulla è cambiato. L’eradicazione è proseguita. 
Solo un anno prima che accadesse tutto ciò, a maggio 2022, l’Ente aveva già stipulato una convenzione con il Centro di Ricerca Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia”, finalizzata all’aggiornamento del Piano di gestione riserva dello Stato. Convenzione avente ad oggetto anche l’individuazione, con il coinvolgimento delle aziende agricole, di metodi di agricoltura ecostenibile, mitigazione e lotta della Xylella, salvaguardia di ulivi monumentali, recupero e valorizzazione di colture alternative compatibili, processi di filiera corta, promozione del paniere dei prodotti della riserva. 
Dopo l’analisi del contesto, il gruppo di lavoro guidato dal professore Franco Nigro ha avviato i lavori tesi alla redazione di un Regolamento agronomico e di nuove linee guida per la tutela del paesaggio agrario, anche attraverso l’ascolto delle istanze delle aziende agricole. Ma, nonostante l’attività di ascolto proattivo delle aziende, non solo il Consorzio non è stato informato delle azioni di eradicazione prevista, in più, una delle due aziende responsabili ha interrotto ogni tipo di comunicazione con l’Ente, a nulla sono valsi i tentativi di contatto portati avanti dallo stesso. 
Dopo aver interessato le Autorità territoriali e militari, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto non ha potuto far altro che interrompere la partnership con l’azienda in questione, smettendo di promuovere presso punto ristoro del lido dell’area protetta il vino che questa produce. 
“La Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto comprende circa 800 ettari di terreni agricoli, di cui circa 260 occupati da oliveti tradizionali e secolari – ha dichiarato il presidente del Consorzio di Gestione dell’area protetta, Rocky Malatesta -, il territorio nel quale insiste il Parco terrestre è interessato dall’emergenza Xylella essendo classificato come ‘area infetta’. A seguito dell’attività svolta sul campo dal gruppo di lavoro del Piano di gestione, abbiamo disposto che entro agosto si tenga un incontro con le aziende agricole del Parco, nell’ambito del quale, il Consorzio ed i tecnici incaricati illustreranno le problematiche ambientali, agronomiche ed economiche legate ad impianti di oliveti intensivi e super intensivi e le possibili alternative che riescono a coniugare la redditività delle aziende con la tutela del paesaggio e il mantenimento della biodiversità. Il paesaggio olivetato secolare non deve essere soppiantato da sistemi che devastano la natura, prosciugano i terreni, ammazzano la biodiversità. Istituti internazionali hanno messo nero su bianco che Torre Guaceto – ha chiuso Malatesta -, è una delle migliori aree protette del mondo, d’Europa, d’Italia, non possiamo essere lasciati soli e senza armi per proteggerla. Faremo quanto in nostro potere per istituire insieme a Federparchi e Regione un tavolo tecnico costituito anche da associazioni di categoria ed associazioni teso alla modifica della legge e all’ottenimento di eventuali correttivi in ambito regionale per la salvaguardia delle superfici agricole interne alle aree protette”.

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Brindisi, 29 luglio 2024 - Sala Conferenze dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. A Nuova Delhi il Comitato del Patrimonio Mondiale valuterà la richiesta di inserire l’Appia Antica nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Questo riconoscimento segna un traguardo storico per il nostro Paese, che rende la Via Appia il sessantesimo sito UNESCO. La candidatura è stata promossa dal Ministero della Cultura con il coinvolgimento di numerosi enti, tra cui quattro regioni, 13 tra città metropolitane e province, 73 comuni e 14 enti parco. La strada, che un tempo collegava Roma a Brindisi, ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo economico, politico e culturale del territorio, fungendo da ponte con le terre del Mediterraneo. Il suo impatto strategico risiede anche come catalizzatore per il turismo culturale e la valorizzazione del patrimonio archeologico.

Il prossimo lunedì 29 luglio 2024, presso la sala conferenze dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale a Brindisi, si terrà un importante incontro, organizzato dal Comune di Brindisi, sul piano di gestione delle attività lungo la “Regina Viarum”. L’iniziativa rappresenta un momento cruciale per discutere e definire le strategie di tutela, conservazione e valorizzazione della storica Via Appia. La giornata sarà moderata da Maurizio Marinazzo, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Brindisi.

Il programma dei lavori inizierà alle ore 10 con i saluti istituzionali di Giuseppe Marchionna, sindaco di Brindisi, e Toni Matarrelli, presidente dell’Amministrazione Provinciale. A seguire, interverranno Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, e Clemente Mastella, sindaco di Benevento, che porteranno il loro contributo sul valore storico e culturale della Via Appia. Alle 10.15, Francesco Bandarin, già direttore del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO, e Angela Maria Ferroni, responsabile tecnico-scientifico della candidatura UNESCO, apriranno i lavori con le loro relazioni introduttive.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 17, si terrà l’assemblea plenaria durante la quale i coordinatori dei tavoli tematici presenteranno i risultati dei lavori della mattinata. Seguirà un dibattito con la partecipazione di Loredana Capone, presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Vito Leccese, sindaco della Città Metropolitana di Bari, Maria Piccarreta, segretario regionale del Segretariato regionale MiC per la Puglia, Francesca Romana Paolillo, sovrintendente per il patrimonio culturale subacqueo, e Francesca Riccio, sovrintendente per il patrimonio Archeologico, Belle arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce.

Il dibattito vedrà anche gli interventi di Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, Fabio Pollice, rettore dell’Università del Salento, e Giuseppe Ceraudo, docente presso l’Università del Salento e componente del Comitato tecnico-scientifico della candidatura UNESCO. Saranno presenti anche Alfonso Santoriello, docente presso l’Università di Salerno e membro del Comitato tecnico-scientifico della candidatura UNESCO, Gert-Jan Burgers, docente presso la Vrije Universiteit di Amsterdam e componente del Comitato di gestione del Parco Archeologico di Muro Tenente, Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, e Rocky Malatesta, presidente del Consorzio Area Marina Protetta di Torre Guaceto.

Hanno inoltre assicurato la loro presenza i sindaci dei Comuni interessati dalla Via Appia “Regina Viarum”, sia nel duplice tracciato dell’Appia Claudia che dell’Appia Traiana, compresi nella candidatura UNESCO.

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