Redazione
Incontro di grande interesse su Autismo e inclusione promosso dal Lions Club Fasano.
DANTEDI’ 2025 PER RICORDARE IL PROF. ERMES DE MAURO
Martedì 25 marzo, ore 17,30, presso il Salone della “Di Vittorio” in Via Castello, 20 a Mesagne
E’ il primo DANTEDI’ senza le preziose lezioni del professor ERMES DE MAURO. Ma sarà ricordato ugualmente e nello stesso luogo delle sue lezioni (il salone della “Di Vittorio”) per iniziativa dell’Associazione “Amici della Di Vittorio” della “Biblioteca Portulano” e dell’Istituto Culturale “Storia e Territorio”.
L’atteso appuntamento è per MARTEDI’ 25 MARZO 2025 – ORE 17,30 presso il Salone della “DiVittorio” in via Castello, 20 a Mesagne.
Tutto è iniziato con un appello sulla pagina Facebook ed Instagram dell’Associazione rivolto a ex allieve/i e conoscenti per creare insieme un evento originale per ricordare il professore Ermes De Mauro ed il suo amore per la cultura e per il sommo poeta Dante.
All’appello hanno risposto in diverse decine di persone e alcune di loro parteciperanno all’evento prendendo la parola.
Dopo i saluti di Giovanni Galeone e Angelo Sconosciuto, la professoressa Carmen Taurino, dirigente scolastico del Liceo Classico “Marzolla” di Brindisi nonché ex allieva di Ermes di terrà una breve lezione sul tema: Dal Virgilio Dantesco, ‘duca signore, maestro al prof. Ermes De Mauro, modello esemplare di ‘Maestro’. Dopo l’intervento della Preside ci saranno brevi testimonianze di parenti, conoscenti ed ex allieve/i che hanno assicurato la partecipazione.
Nel corso della serata sarà presentato un instant-book con gli SCRITTI del prof. De Mauro, curato dall’Associazione “Di Vittorio”, dall’associazione “Amici della Di Vittorio ASPS” e dalla “Biblioteca Portulano” con il contributo dell’Istituto Culturale Storia e Territorio.
Inoltre l’artista Giovanni Avasto, esporrà una sua opera inedita (olio su tela), rappresentativa dell’amore del prof. Ermes De Mauro per la cultura e per il sommo poeta Dante.
Tutti coloro che hanno conosciuto il prof. De Mauro o che hanno aprrezzato la sua lunga opera di educatore e di divulgatore culturale non potranno mancare all’atteso appuntamento.
Cosa è il DANTEDI’
Il Dantedì è una giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, che si celebra in Italia ogni 25 marzo. La data è stata approvata il 17 gennaio 2020 su proposta del ministro della cultura Dario Franceschini, in vista della commemorazione per il settecentesimo anniversario della morte del poeta, avvenuta il 14 settembre 1321. La data del 25 marzo corrisponde al giorno dell’anno 1300 in cui, secondo la tradizione, Dante si perde nella “selva oscura”.
La Ricerca Scientifica sul Disagio Giovanile
La Ricerca Scientifica sul Disagio Giovanile: perché non diventi un "Male Comune"», questo il tema dei Seminari divulgativi programmati a SCORRANO (LE) il 26 marzo (h. 15:00) e a MESAGNE (BR) il 27 marzo (h. 09:30). Durante questi eventi saranno presentati i risultati della ricerca "Generazione Switch (Save Wellness In To Crisis of Humanity)", finanziata dal Ministero della Ricerca (MUR) e condotta dalla Fondazione Internazionale NOVA SPES di Roma. La ricerca ha esplorato, attraverso un approccio teorico-metodologico ed empirico, le dinamiche psico-sociali derivanti dalla pandemia di COVID-19 sui giovani, raccogliendo 3000 questionari da adolescenti, giovani e studenti, e realizzando 150 interviste con esperti del settore. L’indagine è stata condotta in diverse regioni del Sud Italia, tra cui Puglia, Calabria, Sicilia, Basilicata e Campania, in collaborazione con l'Associazione D.ANTHEA e l’Impresa Sociale ISBEM. L’obiettivo è stato quello di analizzare le cause del disagio giovanile, individuando fattori di rischio sociali e ambientali, come la pandemia, e proponendo soluzioni socio-educative mirate per affrontare la situazione. Un aspetto centrale della ricerca è stato l’esame delle nuove forme di comunicazione adottate dai giovani, influenzate dal contesto socioculturale ed economico. Si è osservato che contesti di degrado e di “povertà educativa” hanno un impatto negativo sulla capacità dei giovani di sviluppare strategie relazionali ed emotive per fronteggiare lo stress da isolamento. L'indagine ha mostrato che i giovani, pur essendo connessi virtualmente, si sentono spesso soli, fragili e isolati, elaborando nuove modalità di socializzazione, sia tra pari che con gli adulti. I risultati della ricerca saranno discussi da esperti come MARIO MORCELLINI, professore emerito in Sociologia della Cultura e Comunicazione Sapienza di Roma e SALVATORE COLAZZO, professore di Pedagogia Sperimentale Universitas Mercatorum Roma. Inoltre, interverranno sia la psicologa e ricercatrice dott.ssa CAROLINA CAPONE che la dott.ssa CLAUDIA PAGLIARA, coordinatrice dell'area Trattamentale USSM del Tribunale per i Minorenni di Lecce. Entrambi gli eventi aperti al pubblico saranno moderati dalla prof.ssa SILVIA NASCETTI, giuslavorista esperta di risorse umane e coordinatrice del team dei ricercatori e conclusi dal prof. ALESSANDRO DISTANTE, medico e Presidente di ISBEM. L’obiettivo di questi seminari è sensibilizzare le istituzioni, le scuole, le imprese e la comunità sul fenomeno del disagio giovanile, per evitare che diventi un "male comune" che perpetua le disuguaglianze sociali. In questo contesto, la ricerca propone soluzioni efficaci e sostenibili per migliorare la condizione dei giovani e per promuovere una società più consapevole e equilibrata.
Alla Med Cooking School, la cucina povera per ridurre gli sprechi alimentari e favorire l’integrazione sociale.
La cucina povera rappresenta un patrimonio gastronomico e culturale profondamente radicato nelle tradizioni contadine e pastorali della Puglia. Basata sulla semplicità e sull’uso ingegnoso delle risorse disponibili, ha permesso alle generazioni passate di superare periodi difficili senza rinunciare al gusto e alla qualità del cibo.
Questi temi sono stati al centro dello show cooking formativo sulla cucina povera, che si è svolto lunedì 17 marzo a Ceglie Messapica, nelle aule della Med Cooking School. All’evento hanno partecipato gli ospiti stranieri di Casa Mea, in un’esperienza che ha unito tradizione e integrazione attraverso il linguaggio universale della cucina.
Sul piano di lavoro e sui fornelli ha preso forma un nuovo approccio all’integrazione, fondato sulla cultura gastronomica dei diversi paesi rappresentati dai partecipanti. La cucina povera, con il suo forte legame con la sostenibilità e la riduzione degli sprechi, si è rivelata il punto d’incontro perfetto per un dialogo tra tradizioni diverse.
I partecipanti hanno seguito la preparazione di un risotto alle mele con brodo di pollo e, come dessert, uno zabaione. Lo chef ha sottolineato come la cucina povera non solo riduca l’impatto ambientale, ma sia anche un’espressione culturale e sociale, con saperi tramandati di generazione in generazione.
Un tempo espressione di necessità, oggi la cucina povera è diventata un punto di riferimento per la ristorazione di qualità. Piatti nati dalla semplicità vengono rivisitati nei ristoranti di alta cucina, valorizzati per la loro autenticità e presentati in chiave raffinata. Questo fenomeno è evidente in tutta Italia e in Puglia assume un ruolo di rilievo: la riscoperta delle antiche tecniche di lavorazione e delle materie prime locali ha trasformato la cucina povera in un simbolo di prestigio.
L'iniziativa rientra nel progetto "Tavola Rotonda 2.0", finanziato dalla Regione Puglia nell'ambito della L.r.n. 13/2017, che mira a sensibilizzare la popolazione sulla riduzione dello spreco alimentare nei comuni del Consorzio dell'Ambito BR3 di Francavilla Fontana.
SAN FRANCESCO SECONDO SCIFONI AL NUOVO TEATRO VERDI
Venerdì 28 marzo, alle ore 20.30, al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi arriva “Fra’. San Francesco, la Superstar del Medioevo”, spettacolo di e con Giovanni Scifoni che porta in scena una delle figure più raccontate, amate e discusse della storia occidentale. Un’opera che, con intelligenza e ironia, scardina ogni retorica sulla santità di Francesco d’Assisi e lo restituisce al pubblico nella sua dimensione umana, terrena, teatrale. Biglietti disponibili online su rebrand.ly/Scifoni e al botteghino del Nuovo Teatro Verdi, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle 13 e dalle 16.30 alle 18.30, il giorno dello spettacolo dalle 11 alle 13 e dalle 19 alle 20.30. Info T. 0831 562 554 e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
La grande domanda che Scifoni si pone e che guida lo spettacolo è semplice eppure potentissima: perché proprio Francesco? Perché la sua storia ha avuto un impatto così pervasivo nella cultura popolare attraversando secoli e generazioni senza perdere un briciolo del suo potere evocativo? Non era certo l’unico a predicare la povertà, non era l’unico mistico a sfidare le istituzioni ecclesiastiche, non era l’unico a rinunciare a tutto per un ideale più grande. Eppure, otto secoli dopo, rimane il santo più amato, anche da chi santo non è. Il più raccontato, il più celebrato, il più imitato. Lo spettacolo si muove in questa indagine districandosi tra la storia e il mito, la teologia e il teatro, la spiritualità e la ribellione.
«Francesco parla di noi - ha detto Scifoni - più di quanto noi parliamo di Francesco. Noi non possiamo fare nient’altro che parlare di noi con la faccia di Francesco. Era un grande attore e artista, le sue prediche erano pazzesche. Altroché i Måneskin, il poverello parlava davanti a cinquemila persone, che nella Assisi nel 1.200 erano tantissime. Senza mezzi di comunicazione riusciva a radunare le folle, in più non c’erano microfoni. È incredibile. Le persone lo stavano a sentire. Aveva imparato le mosse dai giullari e trovatori che la mamma francese gli aveva fatto conoscere da piccolo. La gente capiva tutto».
Quello che emerge è un Francesco artista, un innovatore della comunicazione, capace di mettere in scena veri e propri spettacoli ante litteram. Le sue prediche erano performance, giocate sull’elemento visivo, sonoro, emotivo. Sapeva recitare, cantare, ballare, coinvolgere il pubblico con una maestria che oggi definiremmo da attore consumato. Utilizzava il corpo, il linguaggio, i simboli con un’intelligenza scenica straordinaria. Il suo presepe di Greccio, di cui nel 2023 si sono celebrati gli 800 anni, fu un colpo di genio teatrale: portare il sacro nella carne e nella terra, mostrarlo agli occhi di tutti con una concretezza mai vista prima. Non un’astrazione, non un dogma, ma un’azione, un’immagine, un racconto.
Scifoni, con il suo stile inconfondibile, unisce ricerca storica e leggerezza, intelligenza e ironia, facendo emergere un Francesco meno ieratico e più autentico, più vicino a noi. Un ragazzo di provincia con ambizioni borghesi che, a un certo punto della sua vita, compie una scelta estrema, al limite della follia e ne fa un manifesto. Ma non è un santo immobile e mistico, bensì un uomo che ride, sbaglia, cade, si tormenta, dubita, si dispera e, soprattutto, crea. Un artista totale, capace di raccontare Dio con le immagini, le parole e le azioni, fino al sacrificio del corpo, fino alla perdita della vista, fino all’estremo logoramento fisico. Il Cantico delle Creature, la prima poesia in volgare della nostra letteratura, nasce non dalla pace, ma dal buio, dal dolore, dalla consapevolezza dell’ineluttabile, eppure risplende di una luce quasi insostenibile.
La narrazione si intreccia con la musica dal vivo, elemento essenziale dello spettacolo. Luciano Di Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli accompagnano la voce di Giovanni Scifoni con strumenti antichi e laudi medievali, ma con un’idea di sonorità tutt’altro che museale. Le musiche si trasformano, si mescolano, si evolvono, fino ad arrivare, per strade inaspettate, alla techno. Un gioco di stratificazioni sonore che non è mai fine a se stesso ma segue il cuore pulsante della narrazione sottolineandone le sfumature, amplificandone il respiro.
La regia di Francesco Ferdinando Brandi, frutto di un lavoro corale e laboratoriale, lascia spazio alla libertà espressiva dell’attore e dei musicisti. Nessuna imposizione rigida, nessuna struttura precostituita, ma un processo vivo, in continua evoluzione, nel quale ogni elemento si adatta, si modella e si ricrea di sera in sera. Un modo di fare teatro che rispecchia, in un certo senso, lo stesso Francesco: un uomo che non ha mai smesso di interrogarsi, di modificarsi, di spingersi oltre.
Il finale è uno schiaffo alla contemporaneità. La morte. Sora nostra morte corporale, quella da cui nessun uomo può fuggire. Francesco la guarda negli occhi, la accoglie, la abbraccia. E lo spettacolo costringe il pubblico a fare lo stesso. Non c’è via di fuga, non c’è distrazione possibile. E forse è proprio qui che sta il senso profondo di questo viaggio teatrale: riscoprire la verità della nostra esistenza attraverso le parole di un uomo che, più di otto secoli fa, ha trovato nella fragilità il suo più grande atto di forza. “Fra’. San Francesco, la Superstar del Medioevo” è più che uno spettacolo su un santo. È un’esperienza teatrale che ci mette di fronte a noi stessi. E lo fa con la potenza di un racconto che non ha mai smesso di affascinare, interrogare e commuovere.
Lo scorso 10 Marzo 2025 il Giudice di Pace di Brindisi – Dott.ssa. Maria ROMANAZZI – ha accolto il ricorso proposto da un’automobilista brindisino avverso il verbale di violazione dell’art. 142, comma 8, del Codice della Strada, perché in data 21 Giugno 2023, sulla SS379 Brindisi – Bari in direzione di Bari, all’altezza di TORRE GUACETO, con la propria autovettura “circolava alla velocità di Km/h 135,85 eccedendo così di 25,85 km/h i limiti di velocità fissati in km/h 90”.
Quale sanziona accessoria, oltre a quella pecuniaria di Euro 184,48, veniva comminata la decurtazione di n. 3 punti dalla patente.
L’automobilista, ritenendo di non aver commesso l’infrazione contestatagli, si è rivolto all’avvocato Giorgio Ingrosso del Foro di Brindisi il quale, valutata l’inattendibilità della rilevazione elettronica della velocità effettuata dalla Polizia Stradale di Brindisi a mezzo di postazione mobile postazione mobile AUTOVELOX marca SODI SCIENTIFICA S.r.l. – modello 106 e matricola n. 958662- nonché della documentazione fotografica dalla stessa prodotta, ha proposto un ricorso in opposizione a sanzione amministrativa ai sensi dell’art. 204-bis del D.LGS n. 285/1992.
Si è costituito in giudizio il Prefetto di Brindisi chiedendo il rigetto del ricorso proposto dall’automobilista e la conferma della piena legittimità dell’operato della Polizia stradale.
La pronuncia è arrivata dopo circa un anno: il Giudice di Pace di Brindisi – Dott.ssa Maria ROMANAZZI - in totale accoglimento delle argomentazioni difensive svolte dall’Avv. Ingrosso – ha ritenuto insufficiente la motivazione addotta dagli Agenti nel verbale con riferimento alla omessa contestazione immediata della infrazione.
Reca testualmente sul punto la sentenza che “ il superamento di soli 25 Kmh del limite previsto di 90 kmh di velocità, non consente di ritenere sufficiente la motivazione addotta a verbale quale giustificazione dell’omessa immediata contestazione. Giova evidenziare che né a verbale , né dalla documentazione fotografica prodotta da parte opposta è possibile valutare , in base alla velocità tenuta ed ai limiti previsti su detto tratto stradale, le oggettive difficoltà da parte degli agenti accertatori di arrestare immediatamente il veicolo ed elevare contestazione immediata.”
Con la conseguenza che: “ La mancata immediata contestazione della violazione ha, di fatto, impedito al conducente sanzionato di rilevare la corrispondenza tra quanto indicato a verbale e la situazione dei luoghi, così ledendo il legittimo esercizio del diritto di difesa.”
Da ultimo il Giudice – in accoglimento delle ulteriori eccezioni sollevate dall’avvocato Ingrosso relativamente alla inosservanza delle prescrizioni dettate in tema di distanza e visibilità della segnaletica di presegnalazione dello strumento di rilevazione della velocità – ha altresì statuito che: “ Dall’esame del suddetto verbale non risulta indicata la kilometrica ove è collocato il segnale fisso indicante il limite di velocità e, pertanto, non è possibile accertare la regolarità della segnaletica mobile utilizzata, essendo stata indicata solo la collocazione del segnale mobile e quella del punto di rilevamento . Infine, la documentazione fotografica allegata da parte opposta, effigiante il veicolo in movimento non indica il segnale mobile né il punto di rilevamento con la presenza del p.u.. In mancanza di immediata contestazione, la documentazione fotografica assume particolare rilevanza ai fini probatori e laddove mancante agli atti del giudizio non consente di ritenere fondata la contestazione per cui è causa.”
Sulla scorta delle illustrate argomentazioni, dunque, il Giudice di Pace di Brindisi ha accolto il ricorso ed annullato il verbale di violazione al Codice della Strada notificato all’automobilista.
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Gli incontri culturali della Taberna Libraria di Latiano
Proseguono, dopo un brillante avvio, gli appuntamenti con “Cultura Spettacolo e..” la rassegna letteraria della Taberna Libraria di Latiano; il mese di marzo andrà quindi a concludersi con un doppio appuntamento di incontri con l’autore di particolare rilevanza con l’opportunità di mettere il pubblico a confronto con temi legati alla società, alla politica e alla cultura globale. La rassegna, firmata dal contenitore culturale latianese in collaborazione SummerTime – Animazione & Spettacolo ed il sostegno di Pomarico Serramenti, BCC di Erchie e Latiano e Legacoop sarà caratterizzata quindi da incontri mirati a stimolare curiosità e il dibattito intorno a temi significativi in appuntamenti programmati negli ultimissimi giorni del mese di marzo.
Si parte mercoledì 26 marzo 2025, a partire dalle ore 17:30 presso l’Ites “G. Calò” di Francavilla Fontana che a seguito dei saluti istituzionali del Dirigente Scolastico Roberto Cennoma ospiterà, presso il proprio istituto, in perfetta sinergia di intenti culturali con la Taberna Libraria lo scrittore Massimo Roscia che presenterà, al pubblico presente, il libro dal titolo Errorario - Piccolo dizionario degli errori grammaticali, dei dubbi e dei tormentoni linguistici (Edizioni Rai Libri), un'opera che indaga, con ironia e acutezza, gli errori linguistici e le sfide della comunicazione moderna.
Massimo Roscia (Roma, 1970) docente di comunicazione, tecniche di scrittura, editing e marketing territoriale, copywriter, attore, conduttore radiofonico, autore di romanzi, racconti, saggi, guide e sceneggiature. Ha esordito in narrativa con Uno strano morso ovvero sulla fagoterapia e altre ossessioni per il cibo (Edizioni della Meridiana, 2006) Tra i suoi libri: La strage dei congiuntivi (Exòrma, 2014), Di grammatica non si muore (Sperling & Kupfer, 2016); Il dannato caso del Signor Emme (Exòrma, 2020), che è stato proposto per il premio Strega 2021; Mario Vocabolario e la magia delle parole (Rizzoli, 2024), il suo primo libro per bambini; Enigmi e misteri da risolvere in vacanza (Marsilio-Sonzogno, 2024).
Errorario - Piccolo dizionario degli errori grammaticali, dei dubbi e dei tormentoni linguistici è un libro che giunge in soccorso a quanti hanno problemi con la grammatica dei termini di uso comune. Crema pasticciera o crema pasticcera? Collutorio o colluttorio? Alzi la mano chi non viene quotidianamente attanagliato da piccoli simili dubbi, che insorgono quando meno ce lo aspettiamo, magari al momento di compilare la lista della spesa. L'Errorario giunge quindi in nostro soccorso: i lemmi, pubblicati in rigoroso ordine alfabetico, diventano così il pretesto per passare in rassegna i più frequenti errori grammaticali, ortografici, lessicali e sintattici (senza mai demonizzarli o ridicolizzare chi li ha commessi), i dubbi, i malapropismi, i tormentoni linguistici, le parole e le frasi sfibrate dall’uso eccessivo.
Gli appuntamenti di rilievo proseguono a Latiano, sabato 29 marzo 2025 ore 18,00 nel Santuario di Cotrino le cui porte sono state aperte dal Priore Don Antonio Semeraro, in accordo con la libreria latianese, per la presentazione di ben due libri del direttore del Tg2 Antonio Preziosi: Il Giubileo di Papa Francesco (Edizioni Newton Compton) e Linea segreta. I retroscena tra Stato e Vaticano (Edizioni San Paolo). Il vaticanista Rai dialogherà con il giornalista brindisino Nico Lorusso e don Ivan Cavaliere Cancelliere Vescovile e Segretario della Curia Vescovile.
Il Giubileo di Papa Francesco ha la Prefazione di Mons. Rino Fisichella incaricato dal Papa dell’organizzazione dell’Anno Santo ed è una guida pratica per aiutare il lettore a capire e a vivere l’Anno Santo del 2025. Il prossimo Giubileo, dedicato alla speranza, riprende molti dei temi del Giubileo Straordinario della Misericordia indetto da papa Francesco nel 2015. Anche perché è proprio la misericordia la linea che unisce tutti gli anni giubilari, ordinari e straordinari, che si sono susseguiti dal Concilio a oggi.
La linea segreta. I retroscena tra Stato e Vaticano Ogni volta che la politica italiana affronta tematiche sensibili a proposito dell’etica personale, familiare, sociale e a proposito della cultura nel nostro Paese, il dialogo con la Chiesa cattolica è inevitabile e indispensabile. Questo libro, racconta al lettore le svolte, in certi momenti drammatiche, di questo impegnativo rapporto.
Antonio Preziosi è giornalista, scrittore ed esperto di comunicazione. Ha diretto anche Radio Uno, Giornale Radio e Rai Parlamento. Studioso di questioni religiose e vaticane, è stato consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.
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Giovedì 27 marzo alle 17:30 al Teatro Impero di Brindisi si terrà la presentazione del libro “La Scelta” di Sigfrido Ranucci, un appuntamento promosso dalla Scuola di formazione “Antonino Caponnetto” e da “Idrusa Libreria”. A introdurre l’incontro sarà la professoressa Raffaella Argentieri, vicepresidente nazionale della Scuola di formazione “Antonino Caponnetto”. Con l’autore dialogheranno l’avvocato Roberto Fusco, consigliere comunale di Brindisi e membro della Commissione beni confiscati alla mafia, e il professor Nicola Grasso, docente di Diritto costituzionale all’Università del Salento. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Sigfrido Ranucci è un giornalista che ha fatto della ricerca della verità una missione quotidiana. A capo dell’équipe di Report, ogni giorno seleziona fonti, ricostruisce dinamiche, interroga testimoni per portare alla luce notizie che altrimenti rimarrebbero nell’ombra. “La Scelta”, pubblicato da Bompiani, è il racconto di un percorso professionale e personale segnato da inchieste che hanno inciso sulla realtà. Nel libro, Ranucci ripercorre il dietro le quinte di alcune delle sue indagini più significative e restituisce il senso di un mestiere che non si esaurisce nella cronaca, ma implica scelte determinanti, spesso irreversibili. Al centro della narrazione ci sono anche figure chiave della sua formazione, come il padre, atleta e finanziere dal forte carisma, e Roberto Morrione, fondatore di Rai News 24, che gli ha trasmesso il rigore e la determinazione necessari per portare fino in fondo ogni battaglia giornalistica.
La presentazione del libro sarà un’occasione per entrare nel metodo e nelle motivazioni di un giornalismo che non si limita a raccontare i fatti ma incide sulla loro evoluzione. Durante l’incontro, saranno approfondite le dinamiche e le difficoltà di un mestiere che spesso si scontra con il potere, i condizionamenti economici e i rischi personali. Un racconto che è testimonianza ma anche un manifesto di indipendenza e impegno civile. Nel libro, Ranucci narra le sue esperienze sul campo svelando il complesso meccanismo che regola l’informazione in Italia e nel mondo. Dalle pressioni esercitate da gruppi di potere alle minacce ricevute per inchieste che hanno scoperchiato scandali finanziari, legami tra criminalità organizzata e politica, traffici illeciti e corruzione sistemica. Il giornalismo d’inchiesta, in questo senso, si rivela una professione che impone rigore e responsabilità, una sfida continua per chi sceglie di non farsi condizionare e di mantenere fede a un principio fondamentale: informare senza compromessi.
Ne “La Scelta” emergono anche le vicende più personali, quei momenti in cui il mestiere del giornalista si intreccia con la vita privata, con riflessioni sulla paura, la solitudine e il peso delle responsabilità. Ranucci racconta di come alcune delle sue inchieste abbiano avuto ripercussioni non solo sulla società, ma anche sul suo quotidiano, sulla sua sicurezza e sulle relazioni personali. Un quadro che restituisce l’immagine di un giornalista consapevole della delicatezza del suo ruolo e dell’impatto che ogni parola può avere sulla collettività. La presentazione offrirà uno spazio di confronto su temi cruciali del giornalismo contemporaneo: la libertà di stampa, la crisi dell’informazione indipendente, l’influenza dei social media nel modellare l’opinione pubblica e la responsabilità degli organi d’informazione nell’epoca della disinformazione e delle fake news.
Al termine della presentazione, l’autore sarà disponibile per il firmacopie, un momento in cui il pubblico potrà interagire direttamente con lui e approfondire ulteriormente i temi trattati nel libro. Un incontro che si trasforma in un’opportunità per comprendere da vicino le sfide e le responsabilità del giornalismo d’inchiesta.
Il castello Normanno-Svevo di Mesagne, simbolo storico e culturale della città pugliese, ha ricevuto un'importante tutela in caso di conflitto armato. La giunta comunale di Mesagne ha infatti adottato il provvedimento per l’apposizione dello “scudo blu” sul castello, seguendo quanto previsto dalla Convenzione dell’Aja del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di guerra. Lo scudo blu, appuntito nella parte inferiore e suddiviso in quarti dalla Croce di Sant’Andrea nei colori blu e bianco, è un simbolo internazionale di protezione. Questo marchio, riconosciuto dal diritto internazionale umanitario, serve a identificare i beni culturali che devono essere risparmiati da eventuali attacchi o operazioni militari durante i conflitti. L’iniziativa di protezione del castello Normanno-Svevo di Mesagne è stata avviata su richiesta della Croce Rossa Italiana e accolta favorevolmente dalla giunta comunale.
L’importanza del castello, considerato il monumento più rappresentativo della città, ha reso questa misura un atto necessario per la tutela del patrimonio storico e architettonico locale. Il castello, che sorge nel cuore della città, rappresenta un fulcro della storia medievale pugliese. Le sue origini risalgono all’epoca normanna, con successive modifiche apportate dagli Svevi. Nel corso dei secoli, la struttura ha subito trasformazioni architettoniche che ne hanno ampliato il valore artistico e difensivo. Oggi il castello ospita spazi museali e iniziative culturali che contribuiscono alla valorizzazione della storia locale. La Convenzione dell’Aja del 1954, firmata il 14 maggio e ratificata dall’Italia con la legge n. 279 del 7 febbraio 1958, sancisce la protezione dei beni culturali in caso di guerra. Gli articoli 16 e 17.2 della convenzione stabiliscono le norme per l’applicazione dello scudo blu sui siti di rilevanza storica, garantendo così un riconoscimento internazionale della loro importanza e una protezione giuridica contro eventuali danni bellici. L’adozione dello scudo blu per il castello di Mesagne rappresenta un passo significativo per la salvaguardia del patrimonio storico italiano. Questa iniziativa non solo tutela un importante monumento, ma sensibilizza anche l’opinione pubblica sull’importanza della conservazione dei beni culturali in tempi di pace e di conflitto.
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Appuntamento il 9 agosto 2025 start ore 21.30 in Piazza Orsini del Balzo – Mesagne – Ingresso Gratuito.
Nuovo appuntamento per il festival Stupor Mundi, l’evento estivo prodotto dalla New Music Promotion, che per il terzo anno consecutivo porta la grande musica dal vivo nelle location storiche e nei centri storici pugliesi.
Il 9 agosto 2025, appuntamento a Mesagne con i La Crus: la storica band formata da Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfatti torna dal vivo per uno show dedicato al loro primo disco, uscito esattamente trent’anni fa. L’evento, gratuito, si svolgerà in piazza Orsini del Balzo ed è realizzato con il patrocinio del Comune di Mesagne.
Nel 1995, i La Crus incidono per la WEA il loro primo disco, intitolato La Crus, che ottiene un successo di pubblico e di critica al di sopra di ogni aspettativa. L'album si aggiudica numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Ciampi, il Premio della Critica di Max Generation, il referendum di Musica & Dischi (miglior debutto Pop & Rock) e la Targa Tenco '95 come Migliore Opera Prima. Sull’onda di questi premi, la band affrontò un lunghissimo tour di oltre 120 date nei più prestigiosi club, teatri e festival italiani, presentando al pubblico questo raffinato progetto, accolto con grande entusiasmo.
Per celebrare i 30 anni dalla pubblicazione dell’album, da marzo 2025 e per tutta l’estate, i La Crus dedicheranno la prima parte dello spettacolo all’esecuzione integrale e in ordine della scaletta del loro primo album, La Crus, ricreando le atmosfere folgoranti e avanguardistiche di quell’iconico lavoro. Sul palco saranno presenti i membri della formazione dell’ultimo tour, con l’aggiunta di un trombettista:
- Mauro Ermanno Giovanardi – voce, armonica
- Cesare Malfatti – chitarre, campioni
- Chiara Castello – tastiere, cori
- Marco Carusino – basso, cori
- Leziero Rescigno – batteria
- Gianni Sansone – tromba
La seconda parte del concerto sarà invece dedicata ad alcuni dei grandi classici della band, oltre a brani tratti dal loro ultimo album Proteggimi Da Ciò Che Voglio, uscito a marzo 2024.
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