Redazione

Dati del giorno: 11 febbraio 2022

4.952
Nuovi casi
45.270
Test giornalieri
14
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.332
Provincia di Bat: 385
Provincia di Brindisi: 445
Provincia di Foggia: 827
Provincia di Lecce: 1.340
Provincia di Taranto: 578
Residenti fuori regione: 33
Provincia in definizione: 12
100.528
Persone attualmente positive
745
Persone ricoverate in area non critica
68
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

670.456
Casi totali
8.235.298
Test eseguiti
562.520
Persone guarite
7.408
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 226.098
Provincia di Bat: 67.691
Provincia di Brindisi: 62.796

Mesagne. Auto a fuoco

Febbraio 11, 2022

I vigili del fuoco di Brindisi sono ntervenuti a Mesagne per spegnere le fiamme sprigionate dall’auto di una coppia di anziani. E’ successo in contrada Calderoni. L’auto, una Ford Focus, era parcheggiata nei pressi di un terreno dove stavano bruciando i residui della potatura di alcuni alberi di ulivo. Sul posto è sopraggiunta una squadra di vigili del fuoco e la polizia. 

LAVORO: COLDIRETTI PUGLIA,​ SI PAGA PIÙ BOTTIGLIA CHE POMODORO; STOP ALLO SFRUTTAMENTO DELLE IMPRESE AGRICOLE. Con il rincaro dei costi energetici che si trasferisce sui costi di produzione nella filiera agroalimentare come quello per gli imballaggi si paga più la bottiglia che il pomodoro in essa contenuto. E’ quanto emerso nel corso dell’incontro organizzato da Coldiretti a Foggia sulla gestione del lavoro in agricoltura, in collaborazione con l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, a cui hanno partecipato Ludovico Vaccaro, Procuratore Capo di Foggia, Sebastiano Luigi Gentile, Presidente del Tribunale di Foggia, Fabrizio di Marzio, Capo area Giuridica Coldiretti, Romano Magrini, Capo area gestione del personale, lavoro e relazioni sindacali Coldiretti, Cataldo Motta e Colomba Mongiello, Componenti del Comitato scientifico Fondazione Osservatorio Agromafie, Bruno Giordano, Direttore Generale Ispettorato nazionale del lavoro.

“È necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole, percorrendo insieme ai lavoratori l’unica strada possibile della crescita, tenendo conto dello scenario europeo. Le nostre imprese sono spesso penalizzate dai costi di burocrazia e lavoro, con una tassazione sul lavoro stagionale più alta che in Paesi come Francia e Spagna. Occorre rafforzare la catena della legalità in agricoltura, minacciata e indebolita dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi”, ha detto Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.

Sono 100mila gli operai agricoli impiegati nei campi pugliesi che danno vita al 22% delle giornate di lavoro in agricoltura sul totale nazionale – dice Coldiretti Puglia - un mercato del lavoro di grande valenza da tutelare. Non è rinviabile e derogabile l’operazione di trasparenza e di emersione, mettendo a punto un patto di emancipazione dell’intero settore agricolo in grado di distinguere chi oggi opera in condizioni di sfruttamento e di illegalità da chi produce in condizioni di legalità come dimostrano i 38mila immigrati assunti regolarmente in agricoltura.

A 5 anni dall’approvazione della legge sul caporalato, l’esperienza dimostra che la necessaria repressione da sola non basta ed è invece necessario – sottolinea Coldiretti Puglia - agire anche sulle leve economiche che spingono o tollerano lo sfruttamento, come il “caporalato bianco” che alimenta la insostenibile competizione tra prodotti italiani e stranieri, agevolati questi ultimi da forme di “dumping sociale e sanitario” che consente di ottenere il miglior prezzo possibile sul mercato.​

Per questo occorre affiancare le norme sulla legalità e sui corretti rapporti di lavoro, anche attraverso una nuova trattativa sul rinnovo dei contratti di lavoro provinciali, all’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate dall’apposita commissione presieduta da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti. Esiste un evidente squilibrio nella distribuzione del valore lungo la filiera favorito anche da pratiche commerciali sleali – insiste Coldiretti Puglia - nonostante il codice etico firmato dal Ministero delle Politiche Agricole e dalle principali catene della grande distribuzione, che avrebbe dovuto evitare questo fenomeno che spinge a prezzi di aggiudicazione che non coprono neanche i costi di produzione. Necessario tagliare la burocrazia a carico delle imprese per aiutarle a recuperare qualche punto di Pil – incalza Coldiretti Puglia - passando attraverso il pit stop della legge anti caporalato in tempi brevi e certi, uno strumento da non stravolgere, ma certamente da migliorare nelle parti che non hanno funzionato, prevedendo azioni comuni da intraprendere per far incontrare in maniera trasparente domanda e offerta di lavoro in agricoltura.

Il boom delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflette – sottolinea Coldiretti regionale - sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.​ Il risultato è che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti, è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità.

Una risposta tanto attesa e fortemente voluta da Coldiretti è arrivata con l’approvazione dal Consiglio dei Ministri in via definitiva, dopo il passaggio parlamentare, della direttiva Ue contro le pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare e commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari. Un intervento normativo fortemente sollecitato da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali non venga scaricato sulle imprese agricole.

Con il nuovo provvedimento – riferisce la Coldiretti Puglia – scatta lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. Si realizza così – precisa la Coldiretti - un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera.

L’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare – conclude la Coldiretti Puglia – rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori ed allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricololo. 

Consorzio ATS BR4: Servizio Di Cure Domiciliari Integrate ADI e SAD a favore di anziani e disabili. Evento di presentazione progetto. Si rende noto che il 17 febbraio p.v. si terrà presso l’Auditorium del Castello di Mesagne, in via Castello, alle ore 10.00, la presentazione del progetto di gestione del SERVIZIO DI CURE DOMICILIARI INTEGRATE ADI E SAD, ai sensi degli artt. 87 e 88 del R.R. 4/2007, A FAVORE DI ANZIANI E DISABILI residenti nei Comuni afferenti al Consorzio ATS BR4. 

Il servizio consente l’erogazione di cure a domicilio di tipo socio-assistenziale e socio-sanitario che si articolano per aree di bisogno, a vantaggio di soggetti affetti da malattie invalidanti al fine di favorirne la permanenza nell’ambiente domestico, evitando l’istituzionalizzazione e consentendo loro una soddisfacente vita di relazione attraverso un complesso di prestazioni socio-assistenziali e socio-sanitarie.
 In allegato, l’invito all’evento.

L’Amministrazione Provinciale di Brindisi e gli Ambiti Territoriali Sociali della Provincia di Brindisi presenteranno mercoledì 16 febbraio, con inizio alle ore 10.30, presso il Salone di Rappresentanza dell’Ente (via De Leo) le progettualità relative agli investimenti del PNRR per Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore” - sottocomponente 1 “Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale”.

Nel corso della presentazione, oltre alle singole proposte che saranno dettagliatamente illustrate (già sottoposte al primo vaglio della competente Sezione dell’Assessorato al Welfare della Regione Puglia in vista delle successive candidature da presentarsi e a valersi sui successivi bandi del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali), gli Ambiti Territoriali Sociali, nelle figure dei Presidenti e dei Responsabili degli uffici di Piano, presenteranno il modello di Area Vasta provinciale che hanno elaborato per utilizzare al meglio i fondi del PNRR, nell’interesse dei cittadini più fragili della Provincia e per traguardare tutti i livelli essenziali delle prestazioni.

Da tale iniziativa istituzionale scaturirà l’istituzione di un coordinamento politico e tecnico dei quattro Ambiti Territoriali Sociali, in forma stabile. Tale modello, unico sul territorio regionale, rappresenta una buona prassi replicabile su altri territori anche nell’interesse a realizzare politiche integrate con i sistemi pubblici (in primis quello sanitario) che richiedono una corretta ed efficace declinazione dei relativi aspetti sociali, nell’ottica più piena di un sistema di salute globale e nel contempo di precisione (personalizzato sugli utenti). A tal uopo nel corso dell’incontro, in particolare, verrà presentato il modello dello “Sportello Unico della Salute”, elaborato dal Dott. Gianluca Budano, Direttore Generale del Consorzio Ambito Territoriale Sociale Br 3 di Francavilla Fontana, da sperimentarsi sul territorio provinciale con l’auspicio di offrirlo all’adozione dell’intero territorio regionale.

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APPALTI PUBBLICI IN CORSO - CONTESSA (ANCE): DRAGHI DIA IL GIUSTO RUOLO AD ANCE CHE CON LE SUE IMPRESE È PRONTA A COSTRUIRE UNA NUOVA “STAGIONE DI COLLABORAZIONE” CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

La decisione del Presidente nazionale di Ance Gabriele Buia di intensificare l’interlocuzione con il Governo nazionale va proprio nella direzione auspicata da tutto il mondo dei Costruttori i cui margini di resistenza alle contingenze inflattive negative di questo periodo sono ormai ridotti al minimo.

Anche strumenti apparentemente “positivi” come i bonus edilizi rischiano di far affondare migliaia di piccole e medie imprese del settore a causa di un eccesso di credito fiscale e caos normativo.

Almeno in questo (speriamo di non essere troppo ottimisti) il Governo nazionale ha annunciato di voler correre ai ripari, modificando quanto stabilito con l’articolo 28 del Decreto Sostegni.

Resta irrisolto, invece, il problema legato alla gestione degli appalti in corso per la realizzazione di opere pubbliche.

Ci sono migliaia di contratti ed accordi-quadro bloccati perchè non si mettono legislativamente le stazioni appaltanti in condizioni di intervenire con un “riequilibrio contrattuale economico e temporale”  automatico nella sua applicazione, a seguito degli stravolgimenti provocati dal caro-materiali e dal costo dell’energia post Pandemia.

In sostanza, bisogna dare gli elementi legislativi/normativi agli enti che non hanno risorse a sufficienza per modificare i quadri economici, poter procedere con un ridimensionamento delle opere da realizzare con l’appalto o, in alternativa, con una risoluzione consensuale dello stesso, senza “code” di carattere giudiziario e pericolose (per chi le subisce), escussioni di polizze varie e segnalazioni procedurali all’Anac.

I contenziosi, infatti, provocano un danno immediato alle imprese, ma alla lunga determinano gravi conseguenze per i bilanci degli enti pubblici in quanto la PA alla fine risulta spesso soccombente.

Il legislatore, a questo punto, non può continuare a rimanere silente, scaricando adempimenti e responsabilità sulle amministrazioni periferiche ed ai RUP che a loro volta le scaricano sulle imprese.

Occorre, pertanto, con urgenza normare una revisione prezzi anche sugli appalti e le procedure in corso, magari utilizzando il metodo alla “francese” che prevede una compensazione forfettaria e mette nelle condizioni la stazione appaltante di definire con automatismo l’importo revisionale e l’impresa di completare i lavori senza troppi danni.

Uno scenario di questo tipo potrebbe risultare determinante per evitare la paralisi del settore ed un danno gravissimo per l’economia del paese.

E tutto ciò, proprio mentre ci si approccia a definire i contorni degli interventi da finanziare con i fondi del PNRR. Un compito difficilissimo, soprattutto se ci si rapporta con la carenza di progetti e con regole poco chiare che non consentono alle imprese sane del comparto edilizio italiano di arrivare a questo appuntamento adeguatamente strutturate e solide finanziariamente.

Noi Costruttori di Ance siamo pronti a rimboccarci le maniche ed a chiudere la stagione dei contenziosi, ma nel contempo chiediamo la fine della diffidenza nei nostri confronti e l’avvio di una “stagione della collaborazione” mettendo a disposizione dello Stato le nostre PMI per ricostruire il paese!

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

 

Avviati i lavori su via Roma e conclusi gli interventi di restauro conservativo della Torre Civica, l’Amministrazione Comunale continua a lavorare sul nuovo volto del centro cittadino. La recente acquisizione dei finanziamenti relativi alla ex Piazza Coperta (3 milioni di euro) e di Palazzo Sedile (1 milione di euro) accelera il processo di recupero, rifunzionalizzazione e valorizzazione dei due edifici che caratterizzano il cuore della vita economica e sociale francavillese.

“Grazie ai finanziamenti che abbiamo ottenuto negli ultimi mesi – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – possiamo finalmente mettere mano al nostro patrimonio storico artistico, avviando degli interventi che ne consentiranno una rinnovata fruizione.”

L’edificio su cui si sono concentrati maggiormente gli sforzi di programmazione è l’ex Piazza Coperta di Francavilla Fontana. Il progetto per la rinascita di questo luogo – su cui è in corso un confronto collaborativo con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio –, prevede una fusione tra antichità e contemporaneità. Questi due elementi trovano una loro specifica rappresentazione nell’area archeologica e nella vocazione di mercato che ha caratterizzato la vita dell’edificio nel corso del Novecento.

Il progetto prevede il mantenimento della configurazione originaria dell’immobile con al centro la valorizzazione dell’area archeologica, pensata come una piazza nella piazza, e lo sviluppo nelle zone perimetrali di un porticato da cui si potrà accedere ai diversi locali che saranno ristrutturati e ospiteranno attività commerciali, artigianali o di servizi.

“La priorità che ci siamo prefissati – prosegue il Sindaco – consiste nel recupero della struttura e nella valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale custodito al suo interno.”

Nei giorni scorsi si è aggiunto un nuovo tassello che prevede il recupero della parte nord dell’edificio, indipendente dal progetto globale, con la creazione di un Auditorium Comunale. Nelle previsioni progettuali, al termine del recupero strutturale di questa porzione di immobile, si otterrà un’ampia sala che potrà accogliere circa 100 posti a sedere. Lo spazio sarà dotato di un palco – adatto ad ospitare conferenze, spettacoli e concerti – e attrezzato con strumentazioni multimediali e impianto audio e luci ottimizzati per le esigenze artistiche.

“Abbiamo pensato che il recupero della ex Piazza Coperta fosse una occasione anche per la creazione di un nuovo luogo dedicato alla cultura, all’incontro e allo scambio di idee. Anche questo è coerente con lo spirito dell’antico mercato – conclude il Sindaco – che si caratterizzava come il centro degli incontri e degli scambi, momenti fondamentali per la crescita della comunità.”

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Il progetto, pari ad 1,5 milioni di euro, è stato candidato ad un finanziamento governativo.

Vanno tirati fuori dall’invisibilità i migranti che arrivano in Puglia e possono contribuire in modo strutturale e determinante all’economia del Paese, rappresentando una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione all’ennesimo incendio che ha distrutto la scorsa notte tre baracche che si trovano nel campo nomadi di Stornara nel Foggiano. Coldiretti a Foggia ha avviato percorsi di trasparenza e condizioni di vita e lavoro dignitose per i migranti che giungono in Puglia, dai servizi alla persona all’assistenza fiscale, dal trasporto garantito per raggiungere i luoghi di lavoro alla consulenza per le buste paga, fino alle vaccinazioni a beneficio dei migranti che lavorano nei campi presso Casa Sankara Ghetto Out.

“E’ il segnale di un modello di sviluppo dell’agricoltura, fonte di grandi opportunità occupazionali da realizzarsi seguendo la strada della trasparenza, della legalità e delle regole certe. E’ fondamentale mettere le imprese agricole nella condizione di beneficiare realmente del contributo che i lavoratori extracomunitari possono offrire, strappandoli alla condizione di invisibilità”, dice Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.

La Coldiretti ricorda che in Puglia è ottenuto da mani straniere più di un quarto del Made in Italy a tavola, con oltre 38mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro, solo nella provincia di Foggia si contano oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.

“E’ fondamentale mettere le imprese agricole nella condizione di beneficiare realmente del contributo che i lavoratori extracomunitari possono offrire, rendendo più facili e meno farraginose le domande di assunzione dei lavoratori, necessari soprattutto nei periodi di raccolta di prodotti agricoli in cui è fortemente richiesta la manodopera stagionale”, ha insistito Piccioni.

La manodopera extracomunitaria in agricoltura, nonostante il calo progressivo negli ultimi 5 anni, resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), con i braccianti extracomunitari che hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale e rappresentano circa il 10% dei lavoratori dipendenti regolarmente impegnati in agricoltura.

Il contributo dei lavoratori immigrati all’agricoltura pugliese è importante nella raccolta dei pomodori, degli asparagi e dei carciofi e nelle stalle sono divenuti insostituibili. In Puglia il maggior numero di extracomunitari hanno nazionalità rumena (51,18%), albanese (13,02%), bulgara (13,11%), marocchina (4,11%) e polacca (3,51%)”.

Si tratta di lavoratori che spesso da anni collaborano con le imprese agricole italiane e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese. In questo contesto – sostiene la Coldiretti regionale – è stato emanato il decreto flussi 2021 che dovrebbero portare nelle campagne pugliesi altri 5mila lavoratori extracomunitari ma anche le difficoltà burocratiche che ostacolano l’impiego dei lavoratori italiani in una situazione di difficoltà in cui si trovano altri settori economici. Una esigenza che si è fatta stringente con il calendario delle raccolte – insiste Coldiretti Puglia – che si intensifica con l’avanzare dei periodi di raccolta, dopo fragole, asparagi, carciofi, ortaggi in serra, ci saranno le grandi raccolte di ciliegie, albicocche, pesche e percoche fino all’uva da tavola, con la scalarità delle diverse varietà.

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“Un monumento in grado di lasciare un segno nella nostra città mantenendo vivo il ricordo dell’Olocausto”

Così il presidente del Lions Club di Mesagne l’Ing.Luigi Facecchia descrive la pietra monumentale commemorativa che nella scuola Carducci di Mesagne, ricorderà le vittime dell’olocausto.

Nella mattinata di ieri giovedì 10.02.22 Il Lions Club di Mesagne ha partecipato all evento “Il tempo della memoria” organizzato dal I Circolo didattico “Giosuè Carducci” di Mesagne e dalla Questura di Brindisi con il Patrocinio Dell Amministrazione Comunale.

“Il nostro club - sottolinea - ha aderito all’evento con grande entusiasmo ed a testimonianza di un percorso formativo che educa ai valori della solidarietà, dell’uguaglianza e della legalità.”

Il giardino della scuola “Carducci” ha così accolto la piantumazione di una pianta di ulivo e la collocazione di una pietra monumentale celebrativa donata dal club in ricordo di Giovanni Palatucci, questore reggente di Fiume e Medaglia d’oro al Merito civile, che salvò migliaia di ebrei destinati ai campi di sterminio, fornendo permessi speciali e aiutandoli a fuggire all’estero. Scoperto dai nazisti, il giovane funzionario di Polizia venne deportato nel campo di concentramento di Dachau dove morì il 10 febbraio 1945 a soli 36 anni.

“Il Lions International - conclude il Presidente - è in prima linea nella divulgazione dei principi di solidarietà, di frattellanza tra i popoli del pianeta; basti pensare che può contare su 1,4 milioni di soci sparsi in tutto il mondo.”
 
Oltre al Presidente Lions, alla manifestazione erano presenti il presidente della zona 16 Prof.ssa Maria Santina Faggiano Semeraro e il Presidente del comitato service Dott. Vito Briamonte.

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Rivolgo il mio caro saluto al Reverendo Vicario ed Arciprete, ai Reverendi Padri Carmelitani, ai Parroci e al Clero tutto, alle Autorità civili e militari. Saluto voi, carissimi concittadini presenti, e tutti coloro che stanno seguendo questo solenne momento in diretta streaming.


Di tutte le ricorrenze che suscitano particolare emozione, questa per me è la più sentita. È l’evento più importante, insieme ai giorni di Festa patronale che la città dedica alla sua Protettrice in estate, in un periodo di caldo intenso e gioia assoluta. La devozione che si fa tradizione è la stessa, il sentimento di introspezione al quale la devozione rimanda è lo stesso, la fiducia con cui i mesagnesi guardano alla Vergine del Carmelo non cambia, oggi come a luglio.

È tuttavia particolare il sentimento che accompagna questa occasione, rivissuta nel ricordo del violento terremoto che il 20 febbraio del 1743 scosse il Salento: all’intercessione della Madonna del Carmine gli uomini e le donne di quel tempo attribuirono un potere salvifico, che alleviò la paura di percepire il potere della natura come una forza ostile che si contrapponeva alla fragilità umana. Una condizione di fragilità che sperimentiamo ogni giorno e che in questi due anni di pandemia ha minato tante certezze quotidiane, istanti e gesti normali dei quali all’improvviso siamo stati privati.

L’augurio che possiamo reciprocamente rivolgerci è che questo periodo rappresenti l’ultima fase di una lunga, troppo lunga emergenza. La speranza che ci scambiamo è che a breve si possa tornare alle nostre abitudini di condivisione, senza altre limitazioni. Abbiamo ogni buona ragione per pensare che sarà così.

Le diverse criticità che il virus ha scatenato – sociali, economiche, esistenziali – stanno lasciando il segno, ma è altrettanto vero che la forza di cui la nostra Comunità si è resa capace sta aiutando a non perdere di vista gli obiettivi importanti e a rinnovare con entusiasmo le motivazioni personali e collettive. Abbiamo dato prova, e continueremo a farlo, di come la coesione e la solidarietà possano rappresentare il più efficace antidoto per combattere ogni avversità. Ed è per questo che la nostra comunità continua a segnare il passo verso un modello di vivere civile che con sacrificio, passione, senso del dovere cresce, generando nuova linfa da spendere in altre mille imprese.

Nulla accade per caso. E quando accade è grazie alla capacità di istituzioni, realtà produttive, associazioni, cittadini, che sanno prediligere le ragioni che uniscono e mediare sulle distanze che allontanano. Permettetemi di rivolgere un personale e sentito ringraziamento a don Gianluca Carriero, per essere stato un riferimento costante, per me e per la città, in tanti mesi di emergenza sanitaria. Questo tempo mi ha dato modo di apprezzare la sua personalità discreta e sensibile, il suo essere attento e generoso, soprattutto nei confronti dei più deboli. Nulla accade per caso. Tutto si muove intorno alle intenzioni, che prima di diventare azioni hanno bisogno del filtro simultaneo del cuore e dell’intelletto. Grazie ad un lungo percorso di riscatto, oggi Mesagne vive con sano orgoglio la gioia immensa di essere tra le città finaliste per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024. Ci siamo, perché qualunque sarà l’esito ultimo, un grande risultato è già raggiunto: al Ministero competente, all’autorevole giuria di esperti chiamati a leggere i cambiamenti che la Cultura produce e può produrre, siamo riusciti a raccontare un processo di rigenerazione avvenuto nel tempo, che parte da lontano, dalla capacità di saper condividere e trasformare, a testa alta, con fare libero, evoluto, visionario.

Mesagne2024 è l’“Umana Meraviglia” (questo è il nome della nostra proposta), quell’atteggiamento che spinge verso la conoscenza, che spinge a dire che tutto è possibile: questo ci insegna la vita e la fede, in un abbraccio che a volte è difficile se non impossibile districare. Ogni cambiamento è possibile, basta non dare per scontata la nostra compiutezza ed essere disposti a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Per descrivere il processo di crescita culturale che Mesagne ha costruito in questi anni non abbiamo dovuto inventare nulla, siamo partiti da ciò che siamo stati per soffermarci su ciò che siamo diventati e che abbiamo l’ambizione di diventare.

Oggi Mesagne è da tutt’altra parte e abbiamo spiegato perché: la città ha cancellato l’onta subita nei suoi anni bui, rendendo il riscatto un patrimonio a beneficio dei suoi abitanti. E non abbiamo intenzione di fermarci. La rigenerazione in corso è visibile, si percepisce nel fermento progettuale delle proposte che attendono di essere inoltrate per ricevere ogni finanziamento utile. È visibile nei fondi già ricevuti e destinati a modernizzare il volto della città, a vederne fiorire e rifiorire il centro e le periferie. Ne cito uno per tutti: “Uscimmo a riveder le stelle” è il titolo di uno dei tanti progetti di riqualificazione urbana al quale la città di Mesagne è stata ammessa. Ha il valore monetario di 5 milioni di euro. E come è stato riportato nel commento alla proposta, lo stupore che accompagna Dante Alighieri nell’uscita dall’Inferno assomiglia a questo ambizioso progetto: il cielo stellato è il tetto per le nuove attività all’aperto, è simbolo di dinamismo e metafora di benessere.

Col rito di consegna delle Chiavi alla Vergine del Carmelo conserviamo gelosamente il valore simbolico di un gesto profondo con cui ci affidiamo, consapevoli però che il cambiamento è nelle mani delle donne e degli uomini di buona volontà che ogni giorno si adoperano per rendere la nostra città più bella, solidale, accogliente. Umana Meraviglia e stupore per ogni meritata conquista, questa è Mesagne.

Buona festa a tutti noi”.

Mesagne, 10 febbraio 2022​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ Antonio Matarrelli, sindaco di Mesagne

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