Redazione

L’addio al green pass salva i raccolti agricoli garantiti in Puglia dalla presenza nelle campagne di lavoratori stranieri che rischiavano di essere bloccati da appesantimenti burocratici e costi dovuti a regole sanitarie diverse o all’uso nei propri paesi di vaccini come Sinovak o Sputnik non riconosciuti. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia in riferimento al superamento dell'emergenza con l’entrata in vigore dal 1 maggio delle nuove regole sanitarie per il Covid proprio nel momento in cui è piu’ forte la domanda di lavoro in agricoltura dove è in piena ripresa l’attività con le semine ma anche con l’avvio della raccolta delle principali produzioni di frutta.

Ora occorre però – incalza Coldiretti Puglia - velocizzare il rilascio dei nulla osta necessari per consentire ai lavoratori extracomunitari, ammessi all’ingresso con il decreto flussi, di poter arrivare in Italia per lavorare nelle imprese agricole al più presto, una necessità per garantire la programmazione di fronte alle crescenti di difficoltà di spostamento tra le frontiere a seguito della pandemia.

In Puglia viene ottenuto da mani straniere più di ¼ del Made in Italy a tavola, con 39mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore in Puglia, mentre – insiste Coldiretti Puglia - si registrano fortissime difficoltà a reperire anche la manodopera italiana.
Si tratta soprattutto – ricorda la Coldiretti Puglia – di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli.

Con il Covid a pesare sono stati i limiti al passaggio nelle frontiere disposti da molti Paesi per l’emergenza Covid – spiega Coldiretti - ma anche il mancato riconoscimento in Italia dei green pass ottenuti da vaccini somministrati nei Paesi extracomunitari, come il Sinopharm cinese, la cui validità non è riconosciuta in Italia.

Il contributo dei lavoratori immigrati all’agricoltura pugliese è importante nella raccolta dei pomodori, degli asparagi e dei carciofi e nelle stalle sono divenuti insostituibili. In questo contesto – aggiunge la Coldiretti Puglia - per sostenere la crescita è necessario garantire la presenza di lavoratori in un settore come quello agricolo dove un prodotto su quattro viene raccolto da mani straniere.

L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche e gli ostacoli oggettivi all’operatività, dalla ridotta disponibilità di manodopera, un  impegno quotidiano senza sosta che è sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso i 200mila indigenti.

Ma per salvare le produzioni Made in Italy occorre anche – aggiunge la Coldiretti regionale – dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter essere impiegati nei campi attraverso una radicale semplificazione del lavoro agricolo. Un provvedimento che interesserebbe almeno 25mila italiani in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.

In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi diversi che – sottolinea la Coldiretti – sono impegnati in agricoltura, fornendo più del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier di Idos al quale ha collaborato la Coldiretti. Si tratta soprattutto – precisa la Coldiretti – di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli.

L’arrivo dei lavoratori stranieri nelle campagne italiane è dunque importante – conclude Coldiretti – per salvare i raccolti e garantire l’approvvigionamento alimentare alla popolazione in un momento particolarmente delicato con speculazioni, rincari, mancanza di alcuni prodotti e blocchi alle esportazioni causati dal conflitto in Ucraina e dalle guerre commerciali che ne sono scaturite.

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Ester Galletta è stata eletta “Miss Summer Salento “Glamour” 2022  da una giuria di tutto rispetto lo scorso 1 Maggio presso la Masseria Cillarese di Brindisi  ed e pronta per solcare il palco della finale prevista nel mese di agosto.Giuria_2.jpg

La diciottenne di Ceglie Messapica (Br) con i sui occhi verdi, i capelli rossi e la sua altezza di 1,74 cm ha conquistato la giuria composta da  Isabella Lettori (Assesore servizi sociali del Comune di Brindisi) ,Valter Bonavita (docente dell'Istituto Morvillo Falcone di Brindisi),Alfredo Passante (artista),Betty Breda(componente  club Unesco Brindisi),Fulvia Belsito (in rappresentaza della masseria cillarese)  e Alessia Briganti Miss Summer Salento 2021.Ester_Galletta_è_Miss_Summer_Salento_Glamour_2022_2.jpg

L'evento targato Masseria Cillarese dello scorso 1 Maggio, animato dalla Agenzia di animazione Domeniko Animation  è stato il terzo della stagione 2022 del concorso di bellezza ideato e creato da Marcello Altomare e Niko Fiore.

Tante sono le tappe in programmazione e in lavorazione per un progetto che coinvolge la bellezza la cultura  le risorse  imprenditoriali,commerciali e turistiche del territorio salentino e le tante ragazze che inseguono un sogno e si dilettano dopo un periodo chiusure derivate dalla pandemia del Covid.Ester_Galletta_è_Miss_Summer_Salento_Glamour_2022_1.jpg

Insieme a Ester la giuria ha selezionato altre cinque giovanissime ragazze che solcheranno il palco della seminifinale.

Michaela Guida 22 anni di Martina Franca (Ta)
-Noemi Pagliara 18 anni di Francavilla Fontana (Br)
-Sharon Petrelli 19 anni di San Donaci (Br)
-Felicia Miraglia 14 anni di Massafra (Ta)
-Sofia Leo 15 anni di San Vito dei Normanni (Br).

Non resta che attendere e scoprire chi solcherà ancora i palchi delle semifinale e della Finale del concorso di Bellezza giunto alla 12^ edizione.

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La quinta edizione della Monti Dauni Mtb entra sempre più nel vivo per accogliere al meglio la sesta tappa del Challenge Mtb Puglia 2022, il prossimo 8 maggio.

Ancora una volta, la provincia di Foggia ospita le ruote grasse in una manifestazione dove sport e bellezza del territorio vanno di pari passo a quelli che sono gli obiettivi primari del comitato organizzatore del team Mtb Puglia, società che da anni alimenta con eventi competitivi e cicloturistici gli splendidi territori dei monti Dauni e del Gargano.

La manifestazione è un appuntamento ormai atteso per il borgo di Biccari di recente insignito della Bandiera Arancione per misurare anche l’impatto economico e delle presenze di tanti bikers da ogni parte d’Italia che verranno in Puglia per partecipare alla gara inserita nel calendario FCI.

Stiamo lavorando senza sosta e facendo del nostro meglio – spiega il responsabile dell’organizzazione Francesco Velluto – perché riteniamo che questo sia un evento particolarmente sentito dai bikers locali, dal territorio, che da tutto il borgo di Biccari, a cominciare dall’amministrazione comunale che sin dal primo momento ha creduto nella bontà della nostra iniziativa. Questo è per noi motivo di orgoglio perché vuol dire che abbiamo svolto un buon lavoro negli anni, e che abbiamo saputo unire il piacere di pedalare e di stare insieme alla possibilità di cimentarsi su sterrati panoramici e ricchi di storia nell'area del Monte Cornacchia, vetta di Puglia con i suoi 1152mt”.

La gara si svolge su un percorso di circa 47 chilometri per gli agonisti ed amatori ed un dislivello totale superiore a 1600 metri. Il tracciato ha inizio dal campo sportivo dello splendido borgo dei monti Dauni, a velocità controllata si attraverserà il centro storico per poi prendere il via sulla prima salita, il sentiero Frassati (percorso conosciuto dai bikers poichè negli anni passati è stato sempre il tratto conclusivo della gara), circa 8km con pendenza media del media del 6% che porterà i biker a quota 800mt e quindi alla prima discesa, la Petrera di Castelluccio Valmaggiore, poco più di un km di single track, divertente e impegnativo per la pendenza e il fondo.

Finita la prima impegnativa discesa si domina la valle del Celone dall’alto in un rapido saliscendi asfaltato, una vecchia strada rurale, che condurrà alla seconda salita, dapprima nel bosco della difesa e poi più su fino a monte Sidone a quota 1000mt, al 20esimo km dove sarà allestito un punto ristoro, prima di iniziare la discesa che porterà al Lago Pescara e poi alla panchina Gigante, splendido punto panoramico sul tavoliere delle Puglie. Scesi su asfalto dal lago verso l’area di Guado del Tufo inizierà la penultima salita, quella che attraverso un trail off road a tornantini, porterà su, fino alla vetta di Puglia, il monte Cornacchia, a quota 1152mt sul livello del mare, sfilando l’ormai famoso rifugio posizionato in cima.

Il percorso a questo punto, siamo al km 26, inizierà progressivamente a scendere, ma non prima di qualche piccolo altro strappetto su monte del Forno e monte Stillo dal quale si domina la visuale su Puglia, Gargano e Campania con la sua valle del Fortore. Dai sentieri di monte Stillo inizia l’ultima impegnativa discesa, un trail di circa 3km, largo e dal fondo sconnesso e impegnativo, che porterà al passaggio nel bosco di Tuoro e poi, dopo un piccolo attraversamento nel torrente Vulgano, fino all’arrivo a Biccari, dove dopo la premiazione verrà allestito un ristoro finale.

P.S. Sarà possibile anche vivere l'esperienza in modalità cicloturistica e non competitiva su un percorso più breve, circa 35km con 1200mt di dislivello, per escursionisti ed e-bikers.

Traccia completa visualizzabile e scaricabile al seguente link: https://www.openrunner.com/r/14452498.

Info, iscrizioni e modalità al link https://www.icron.it/newgo/#/evento/20211700.

Confronto franco, aperto e, soprattutto, vivace quello che si è svolto tra l’Amministrazione comunale di Mesagne e i residenti del centro storico. Oggetto della discussione è l’istituenda zona a traffico limitato nell’intero rione storico. Proposta che i residenti sono pronti ad accettare solo ed esclusivamente se sarà garantito loro il sacrosanto diritto di convivere serenamente con tale strumento urbanistico. Pertanto hanno rigettato e contestato le situazioni di invivibilità che si sono verificate la scorsa estate, quando l’intero borgo è divenuto off limits per i pedoni e residenti a causa dei tavolini selvaggi disseminati un po' dappertutto che hanno, di fatto, inibito la visione spaziale del patrimonio storico-architettonico presente e minato, nei residenti, lo svolgersi regolare della loro vita. E a tale proposito i residenti hanno chiesto all’Amministrazione comunale un maggiore controllo sulle attività produttive e sull’intera sicurezza del rione. Richieste che sono state annotate, una per una, dall’ingegnere Gianluca Cuomo, il tecnico che sta dirigendo il piano per la zona a traffico limitato. All’incontro non era presente il sindaco Toni Matarrelli poiché affetto dal virus del Covid e “confinato” nella sua abitazione in attesa della negativizzazione.

Al suo posto è intervenuto il vice sindaco, Giuseppe Semeraro, il consulente per il centro storico, Mimmo Stella, e il consigliere comunale e presidente della prima commissione, Uso e assetto del territorio, Mauro Resta. Innanzitutto, i residenti hanno chiesto agli amministratori l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente per concertare le iniziative ed esporre le problematiche. Tra queste due hanno la priorità: l’illuminazione adeguata e un maggiore controllo da parte delle forze di polizia presenti sul territorio che deve aumentare durante le serate in cui si svolgono gli spettacoli al fine di verificare l’applicazione del regolamento comunale che disciplina lo svolgersi di tali eventi. Una delle maggiori violazioni del regolamento, oltre naturalmente all’espandersi dell’occupazione di suolo pubblico da parte delle attività economiche, è il tenere la musica a livelli oltre la norma. I residenti hanno chiesto, infatti, che siano garantiti loro i basilari diritti del vivere. Cioè poter rientrare nelle proprie abitazioni senza doversi districare tra sedie, tavolini e amplificatori.

Negli anni scorsi sarà stato per gli effetti della pandemia o per altri motivi, ma in questa parte importante della città i controlli delle istituzioni sono stati piuttosto laschi. Più volte, infatti, i residenti hanno lamentato le prevaricazioni subite da parte di chi ha, di fatto, “lottizzato” l’intero rione a suo piacimento. Pertanto, se la città di Mesagne ha concorso per ottenere il titolo di Capitale della cultura 2024 dovrà comprendere che, pur non avendo raggiunto tale traguardo, dovrà fare di tutto per appianare le criticità esposte dai residenti. Solo così potrà lasciare un bel ricordo nei tanti turisti, e non solo, che vivono o vivranno questa parte importante della città.

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Servizio straordinario di controllo del territorio. Segnalate 6 persone all’Autorità Amministrativa per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale.

A conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio eseguito dai reparti dipendenti dalla Compagnia di San Vito dei Normanni nel Comune di Ceglie Messapica, i Carabinieri hanno segnalato all’Autorità Amministrativa, per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale:

-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​un 21enne di Mesagne, poiché a seguito di perquisizione personale è stato trovato in possesso di 0,20 grammi di hashish;

-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​una 22enne di San Michele Salentino, poiché a seguito di perquisizione personale è stata trovata in possesso di 1,42 grammi di hashish;

-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​un 22enne di Mesagne, poiché a seguito di perquisizione personale è stato trovato in possesso di 1,3 grammi di hashish;

-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​un 42enne di Grottaglie (TA), poiché a seguito di perquisizione personale è stato trovato in possesso di 0,5 grammi di marijuana;

-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​un 47enne di Ceglie Messapica, poiché a seguito di perquisizione personale è stato trovato in possesso di 2,4 grammi di eroina;

-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​un 37enne di Ostuni, poiché a seguito di perquisizione personale è stato trovato in possesso di 2,6 grammi di cocaina;

Gli stupefacenti rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro.

Durante il citato servizio sono stati controllati vari esercizi pubblici e automezzi, identificate numerose persone e contestate diverse contravvenzioni al Codice della Strada.

Il Covid ha paralizzato le attività politiche della Provincia di Brindisi. Infatti, sarebbe dovuta arrivare martedì scorso la distribuzione delle deleghe speciali ai consiglieri provinciali. Ma a cambiare i piani del president edell’ente di via De Leo, ToniMatarrelli, c’è stato il Covid, che ha contagiato la metà dei consiglieri di maggioranza. Presidente compreso. Così, il numero uno della Provincia dovrà attendere fino alla sua completa guarigione e degli altri consiglieri contagiati e, dunque, costretti in casa in isolamento fiduciario. Anche perché, come spiega lui stesso, «preferisco fare lecose di persona». Dunque niente incontri telefonici o in videoconferenza.

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Un grave incidente stradale si è verificato poco fa in via Brindisi davanti al cimitero dove un centauro, M. R., per cause in fase di ricostruzione, ha perso il controllo della sua moto ed è caduto. Purtroppo lì è rimasto. Immediato l'intervento del 118. I sanitari hanno cercato di stabilizzarlo e poi lo hanno trasferito presso il Perrino di Brindisi. L'uomo, di 69 anni, si era recato al cimitero per fare visita alla tomba dei genitori. Poi mentre andava via in moto è caduto, probabilmente a causa di in malore. Sul posto sono giunti gli agenti della polizia locale e polizia di stato. 

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Ottimo riscontro per l’attesissimo appuntamento nel porto di Brindisi con il progetto “Minicrociere nel porto”: “abbiamo registrato subito il soul out per i primi appuntamenti previsti per il mese di aprile” dichiara Chiara Mazza, organizzatrice del tour, “per questo si è deciso ben presto di provvedere alla calendarizzazione per tutto il mese di maggio”.brindisi_monumento_marinaio.jpg

Le minicrociere rappresentano una valida occasione per conoscere la storia di Brindisi da uno dei punti di vista più suggestivi, dal mare infatti si ripercorre la storia della città costeggiando alcuni dei monumenti più significati. L’attracco alla banchina antistante il Monumento al Marinaio d’Italia rappresenta uno dei momenti più belli, c’è l’occasione di visitare l’affascinante cripta sacrario che custodisce la memoria di tutti i marinai dispersi durante i due conflitti mondiali. Peccato invece che ancora non sia possibile attraccare all’isola di S. Andrea per visitare il Castello Alfonsino-Aragonese, auspichiamo in una maggiore collaborazione e magari nell’istituzione di un tavolo tecnico tra gli Enti preposti affinché presto posso essere finalmente raggiungibile anche via mare.

Un ringraziamento alla Capitaneria di Porto di Brindisi per il suo impegno che ha manifestato per la corretta riuscita del progetto.brindisi_porto.jpg

I prossimi appuntamenti sono quindi fissati per ogni sabato di maggio: 7/14/21/28 ore 17:00 e rientro alle ore 18:30. PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA al numero: 3396780670.

Dati del giorno: 30 aprile 2022

4.252
Nuovi casi
25.920
Test giornalieri
17
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.481
Provincia di Bat: 267
Provincia di Brindisi: 471
Provincia di Foggia: 535
Provincia di Lecce: 853
Provincia di Taranto: 591
Residenti fuori regione: 35
Provincia in definizione: 19
103.543
Persone attualmente positive
557
Persone ricoverate in area non critica
27
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.066.603
Casi totali
10.552.802
Test eseguiti
954.785
Persone guarite
8.275
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 349.590
Provincia di Bat: 95.581
Provincia di Brindisi: 99.672
Provincia di Foggia: 157.091
Provincia di Lecce: 211.512
Provincia di Taranto: 141.837
Residenti fuori regione: 7.939
Provincia in definizione: 3.381

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Nonostante i problemi causati dalla siccità e dagli alti costi di produzione tornano sulle tavole del 1° maggio le fave Made in Italy con una produzione di alta qualità a prezzi peraltro contenuti, grandi protagoniste dei tradizionali picnic dei pugliesi, soprattutto in abbinamento con pane e pecorino. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia che per il weekend della Festa del lavoro ha organizzato iniziative nei mercati di Campagna Amica a Lecce, Taranto e Brindisi con l’arrivo degli speciali cestini con i prodotti primaverili, per quanti non intendono quest’anno rinunciare alla consueta scampagnata nel verde, compresi veri e propri kit di carne per le grigliate.

Quest’anno la produzione di fave ha subito un lieve calo a causa dei problemi climatici – spiega Coldiretti Puglia – con la morsa della siccità che incombe e i costi schizzati alle stelle per la produzione, ma i prezzi sono rimasti più che accessibili, tra 2 e 3 euro al chilo, nonostante peraltro i rincari dei costi legati alla guerra in Ucraina pesino sui bilanci delle aziende ortofrutticole tricolori.

Un prodotto ricco di proteine, fibre, vitamine (A, B, C, K, E, PP) e sali minerali – ricorda la Coldiretti regionale - che ha una riconosciuta azione di drenaggio dell’apparato urinario e tra i legumi è il meno calorico: per 100 grammi di fave fresche l’apporto energetico è di sole 37 chilocalorie.

Per garantirsi acquisti di qualità, il consiglio della Coldiretti è di accertarsi che il baccello delle fave sia turgido, di colore brillante e senza macchie, lucido e di forma regolare. Ad autenticarne la qualità e, in particolar modo, la freschezza, è – rileva la Coldiretti Puglia – lo schiocco che deve fare il baccello quando lo si spezza.

L’abbinamento ideale è quello con il pecorino – sottolinea la Coldiretti Puglia – irrinunciabile in molte zone, con la scelta per l’abbinamento con le fave può essere soggettiva, ma i preferiti sono il pecorino romano “con la goccia” o quello semistagionato da tavola, meno saporito ma più dolce al palato.

Acquistare formaggio Made in Puglia è importante anche per sostenere la sopravvivenza dei 4mila pastori duramente colpiti dai rincari dei costi di produzione legati alla guerra in Ucraina, con un calo dei redditi stimato in oltre il 50%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea.

A rischio c’è un mestiere ricco di tradizione molto duro che garantisce la salvaguardia di ben 38 razze a vantaggio della biodiversità e che si prende cura di circa 6 milioni di pecore da nord a sud della Penisola anche attraverso tradizioni millenarie come la transumanza proclamata patrimonio culturale immateriale dell’umanità l’11 dicembre 2019.

Se negli anni Sessanta a fare da tavola alle buone pietanze della scampagnata – continua la Coldiretti Puglia – era un rigoroso plaid a scacchi oggi si utilizza una pratica valigetta che al suo interno contiene tavolino e sedioline pronte all’uso con piccoli e semplici gesti.​ Il tradizionale cestino porta vivande realizzato in vimini adesso ha lasciato il posto ad una più moderna borsa frigo che mantiene al fresco e al sicuro i cibi preparati da casa. A cambiare sono anche posate, piatti e bicchieri che in un picnic moderno sono assolutamente biodegradabili – conclude Coldiretti Puglia - mentre prima si era costretti a portarsi da casa stoviglie pesanti e sicuramente molto più ingombranti.