Redazione

OLDIRETTI PUGLIA, BENE GDF SU EXTRAVERGINE; FALSA 1 BOTTIGLIA SU 4 (27%), In uno scenario di crisi anche per i produttori di olio extravergine d’oliva in Puglia per l’aumento totale del 15% dei costi di produzione. 

Con più di una bottiglia di olio extravergine d’oliva su quattro di provenienza extracomunitaria (27%) che è risultata falsa è importante l’attività di controllo a tutela dei cittadini consumatori e delle aziende agricole in un Paese come l’Italia dove nel 2021 sono arrivati ben 540 milioni di chili di prodotto dall’estero, quasi il doppio della produzione nazionale (+80%). E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Istat, nell’esprimere soddisfazione per l’operazione Verum et oleum condotta dalla Guardia di Finanza e dall'Icqrf del Ministero delle Politiche agricole che hanno portato alla scoperta di 2,3 milioni di litri di olio irregolare che entravano nel nostro paese attraverso operatori del settore oleario presenti in tutto il territorio nazionale e i principali porti di ingresso delle materie prime di provenienza estera.

Le frodi non solo ingannano i cittadini – sottolinea la Coldiretti Puglia - ma fanno crollare i prezzi dei prodotti di qualità in una situazione resa già difficile dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero. Da difendere – continua la Coldiretti Puglia – è la filiera olivicolo-olearia che vale oltre 1,2 mld di euro nella sua fase agricola e 3 mld in quella industriale, con la Puglia che produce oltre il 50% dell’olio Made in Italy, che può contare su 5 oli DOP e 1 IGP Puglia.

“In uno scenario di crisi anche per i produttori di olio extravergine d’oliva in Puglia, sui quali si abbattono i rincari con un aumento totale del 15% dei costi medi di produzione, è fondamentale l’attività di controllo, prevenzione e repressione di frodi, sofisticazioni e speculazioni a danno dell’EVO di qualità 100% Made in Puglia dall’uliveto alla tavola, prodotto da olivicoltori e frantoiani pugliesi”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

In questo scenario serve una ulteriore stretta sui controlli, per stoppare le pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali, grazie alla Legge fortemente sollecitata da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi di produzione.

“Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare, con l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali che rendono ancora più pericolosa la criminalità nell’agroalimentare che per questo va perseguite con la revisione delle leggi sui reati alimentari elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie promosso dalla Coldiretti per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali”, aggiunge il presidente Muraglia.

Serve verificare attentamente l’etichetta – dice Coldiretti Puglia - anche se sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta – precisa la Coldiretti regionale - è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.

Il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

Per sostenere e incrementare la produzione nazionale di extravergine Coldiretti ha presentato nell’ambito del Recovery Plan un progetto specifico legato alle reti d’impresa per il futuro dell’olio d’oliva. L’obiettivo è rilanciare la produzione nazionale dell’olio d’oliva per confermare il primato di qualità del Made in Italy attraverso la realizzazione di nuovi uliveti, di impianti di irrigazione e costruzione di pozzi o laghetti, anche in maniera consorziata, favorendo la raccolta meccanizzata delle olive con macchinari che riducano i tempi e costi di raccolta.​

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La guerra in Ucraina e i rincari energetici spingono l’aumento dei costi correnti per la produzione della frutta a +51%, ma si sale addirittura al 67% per l’ortofloricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Crea all’apertura del Macfrut. Fruit & Veg Professional Show di Rimini allo Stand Coldiretti.

La crisi colpisce direttamente imprese e famiglie con l’ortofrutta che è – sottolinea Coldiretti regionale – la prima voce di spesa per una media di oltre 105 euro al mese, con una inversione di tendenza nei consumi che si sono ridotti del 3% per un quantitativo totale che è sceso a 5,9 milioni di tonnellate lo scorso anno.

In questo scenario l’impennata dei prezzi dei carburanti – continua Coldiretti regionale – rischia di scatenare una tempesta sui costi della logistica con la Puglia che paga il gap delle infrastrutture logistiche non ancora adeguate per il trasporto merci rispetto ai concorrenti degli altri Paesi. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro al chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro, in Romania 0,64 euro/chilometro; in Lituania 0,65 euro/chilometro, in Polonia 0,70 euro/chilometro secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

Uno scenario preoccupante per il settore ortofrutticolo pugliese che – spiega Coldiretti regionale – ha numeri da record su pesche, uva da tavola e agrumi per quanto riguarda la frutta, mentre nelle produzioni ortive su lattughe, fave, carciofi e pomodori da industria.

La specializzazione strutturale dell’orticoltura pugliese, legata alla spiccata vocazionalità pedoclimatica, flessibilità e tradizione imprenditoriale, consente – aggiunge Coldiretti Puglia - di proporre una amplissima gamma di prodotti e si manifesta anche in termini di performance produttive. Tutto ciò va tutelato e promosso sui mercati italiani e mondiali.

Il 27% delle aziende presenta una produzione di ortive, mentre il 58% in quella di fruttiferi. Le percentuali si invertono ove si consideri la SAU, visto che per le coltivazioni ortive la SAU aumenta al 55,7% mentre l’incidenza dei fruttiferi sulla superficie complessiva scende al 33,7%. Le dinamiche intercensuarie evidenziano un processo di ristrutturazione aziendale, con una forte riduzione della numerosità delle aziende, cui è associato un aumento della SAU, particolarmente significativo nel comparto delle ortive.

Il balzo dell’energia ha fatto impennare i costi – sottolinea Coldiretti regionale - dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+72%), alla carta per bollini ed etichette fino al cartone ondulato per le cassette (+77%), stesso trend di rincari per le cassette in legno, mentre si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati.

Per difendere il patrimonio ortofrutticolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro, lavorando per accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Ma – insiste Coldiretti – occorre investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma bisogna anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che devasta le colture costringendo in molte zone interne all’abbandono dei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici e ai patogeni alieni, per contrastare i quali servono nuovi strumenti di difesa attiva e passiva.

 

Il "Certamen Brundisinum" è una “gara” di traduzione dal Latino rivolta agli studenti che studiano la lingua e cultura classica ed é un’occasione prestigiosa per far conoscere il territorio brindisino alle delegazioni dei partecipanti provenienti da tutta Italia.  Si è svolto, quindi, nei giorni 27, 28 e 29 aprile 2022  il primum Certamen Brundisinum, che il Liceo Classico ‘Marzolla’, del polo liceale ‘Marzolla Leo Simone Durano’, ha voluto fondare sul territorio, avvalendosi di importanti partenariati e patrocini: la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi, il Comune di Mesagne, l’Università  di Bari, l’Università di Foggia, l’Università del Salento, l’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, l’Istituto Alberghiero ‘Pertini’ di Brindisi, la delegazione nazionale ‘AICC-Antico e Moderno’, il FAI-Delegazione di Brindisi,  il Polo Biblio museale di Brindisi-Museo Archeologico ‘F. Ribezzo’, la Biblioteca Arcivescovile ‘A. De Leo’, il Club Lions Brindisi, la Società ‘Nuova Special Welding’.

Il Certamen brundisinum segna un notevole salto in avanti verso la riqualificazione culturale del territorio, che ha potuto esprimere al meglio alcune delle sue potenzialità attraverso l'accoglienza degli ospiti e la fruizione dei luoghi e del patrimonio dell'identità storica e culturale del capoluogo brindisino.

Circa quaranta studenti di terzo e quarto anno dei Licei Classici, Scientifici e delle Scienze Umane, accompagnati dai rispettivi insegnanti, e accolti dal Liceo ‘Marzolla’ - che per questa prima edizione ha scelto di non far partecipare alla competizione i propri studenti-  oltre a vivere tour guidati della città e momenti di convivialità organizzati in una kermesse intensa e lunga tre giorni,  si sono misurati in un agone di traduzione di un passo tratto dal "De bello civili" di Cesare, ambientato proprio nel porto di Brindisi di età romana. Mentre gli studenti erano intenti a svolgere la prova, lo scorso 28 aprile, l’Auditorium del Liceo Classico ha ospitato, per i docenti accompagnatori, una Tavola rotonda in cui sono intervenuti relatori quali la Dott.ssa Katiuscia Di Rocco (Biblioteca Arcivescovile De Leo), l’Arch. Emilia Mannozzi (Polo Biblio-museale di Brindisi), e alcuni docenti del ‘Marzolla’, per raccontare e illustrare le ricchezze storico culturali dell’ager brundisinus.

Alla emozionante cerimonia di premiazione, tenutasi nella mattinata del 29 aprile, hanno preso parte numerosi esponenti delle Istituzioni civili, militari e religiose, sia locali che regionali, dal Prefetto di Brindisi S.E. Carolina Bellantoni fino all’Assessore regionale all'Istruzione Sebastiano Leo.  La Commissione esaminatrice del Certamen brundisinum, composta dagli illustri professori universitari Aldo Luisi, Onofrio Vox e Tiziana Ragno, provenienti dai tre Atenei pugliesi, ha apprezzato il livello di preparazione dei partecipanti. Vincitrice del Certamen  la studentessa Enrica De Riccardis del Liceo Classico ‘Palmieri’ di Lecce; al secondo posto lo studente Enrico Petrelli del Liceo Scientifico ‘Banzi’ di Lecce e al terzo posto l'alunno Michele Di Mastromatteo del Liceo ‘Quinto Ennio’ di Taranto; due le menzioni di merito,  attribuite agli studenti Roberto Romani del Polo liceale ‘Galilei’ di Monopoli e Giuseppe Moresco del Liceo Scientifico ‘De Giorgi’ di Lecce.

La prima edizione del Certamen Brundisinum, evento di grande spessore culturale che ha richiesto un indubbio dispiegamento di risorse umane e finanziarie, si è chiusa con un grande successo, raccogliendo testimonianze di gratitudine, consensi ed entusiastici apprezzamenti da più parti, al punto da lasciare immaginare che a questa ne possano seguire molte altre, come è negli auspici della Dirigente Scolastica del Liceo ‘Marzolla’, la prof.ssa Carmen Taurino, la quale augura che il Certamen Brundisinum “possa diventare una vera e propria istituzione sul territorio, volta a promuovere sia la cultura classica che la conoscenza del ricco patrimonio storico e archeologico della nostra terra”.

È un dibattito alquanto animato quello che si sta tenendo in queste ore sulla questione servizi sociali dell’Ambito BR 1 tra il Comune di Brindisi e quello di San Vito dei Normanni coinvolgendo le diverse parti politiche.
Il Sindaco Errico ha fatto emergere un problema che ormai da anni tiene banco: la carenza di governance per il coordinamento dell’Ufficio di piano, causata dall’avvicendamento di diversi funzionari e che l’attuale Sindaco di Brindisi non ha mai affrontato in modo risolutivo. Pertanto, il Sindaco Errico non sta agendo per “sete di potere”, quanto per dare un assetto solido e stabile al futuro Consorzio in modo da poter meglio gestire le risorse finanziarie. Un aspetto, questo, che negli ultimi anni è sempre stato gestito con confusione soprattutto da parte del Comune di Brindisi in quanto Comune capofila.
Solo ora e a tal proposito, il Sindaco di Brindisi ci fa sapere che il Comune di San Vito dei Normanni risulterebbe inadempiente, negli ultimi anni, in termini economici? Come mai il Sindaco di Brindisi, la sua Giunta e i dirigenti comunali non hanno riscontrato prima tale criticità?
I conti non tornano perché è evidente che ci si avvia verso la campagna elettorale e quindi pur di accaparrarsi titoli sui giornali e consensi elettorali, il Sindaco di Brindisi danneggia l’immagine del Sindaco Errico e dell’intera comunità sanvitese.
Forza Italia non ci sta e sostiene il lavoro del suo Sindaco e della sua Giunta e attende i prossimi passaggi istituzionali che saranno effettuati nella Commissione che, assieme ad altri gruppi, abbiamo chiesto di convocare per far luce su questa vicenda.
 
Forza Italia - Sez. San Vito dei Normanni, coordinamento cittadino

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Il livello dell’arenile si è innalzato in media di 40 centimetri. È questo il risultato ottenuto a Torre Guaceto con l’installazione delle barriere amovibili brevettate dalla start-up brindisina Teti. La sperimentazione è durata tre mesi ed ha interessato un tratto di costa lungo 100 metri. 

L’emergenza climatica sta distruggendo la costa. Il costante aumento della temperatura del mare sta provocando un’impennata della forza dei moti ondosi. Le mareggiate si infrangono sempre con maggiore violenza contro le dune sabbiose e ne portano via una buona parte. I danni provocati da tale condizione sono evidenti agli occhi di chiunque: le spiagge diventano di anno in anno più piccole a causa della mancanza di sabbia. 
Le azioni locali poco possono contro la china globale, ma è sempre stato obbiettivo del Consorzio di Torre Guaceto quello di trovare un modo per proteggere il più possibile le dune e le spiagge della riserva. Da qui la collaborazione con Teti, start-up innovativa di Brindisi, che ha ideato un sistema ecosostenibile per la lotta all’erosione costiera degli arenili. barriere_amovibili_brevettate_dalla_brindisina_Teti_3.jpg
La sperimentazione ha preso avvio lo scorso 19 gennaio 2022 e si è conclusa il 26 aprile. Sono stati installati circa 50 metri di barriere in un’area ampia 100 metri. Per l’ancoraggio, è stata utilizzata unicamente una struttura movibile per lo scorrimento dell’intero impianto su paletti in acciaio che bene ha tenuto durante le mareggiate invernali. 
Dopo aver fotografato la situazione iniziale della spiaggia, mediante rilievi gps, si è periodicamente proceduto con la misurazione dell’altezza dell’arenile in diversi punti e al prelievo di campioni di sabbia ai fini dell’analisi conclusiva. 
Nella fase attuale, si sta procedendo con la valutazione dei dati raccolti, ma un elemento è già emerso con forza: nell’area interessata dal sistema antierosione, l’arenile si è innalzato in media di 40 centimetri sul bordo della linea di riva. 
Un successo ottenuto senza danneggiare l’ecosistema. A differenza dei sistemi noti come barriere emerse, frangiflutti, pannelli e barriere soffolte, che possono compromettere le aree limitrofe, quello brevettato da Teti srl non mira ad annullare labarriere_amovibili_brevettate_dalla_brindisina_Teti_2.jpg forza del moto marino, ma ne sfrutta le dinamiche, trasformandosi in una trappola per i sedimenti sabbiosi. Da qui l’efficacia del sistema. 
“Il risultato ottenuto ha superato le aspettative - ha commentato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Torre Guaceto -, ringraziamo Teti e tutti gli enti preposti che hanno autorizzato la sperimentazione in riserva. Siamo orgogliosi di aver ospitato e collaborato attivamente con il nostro personale ad un progetto così innovativo che potrebbe costituire una soluzione importante per la costante e inesorabile erosione delle coste pugliesi”.
“Costituito principalmente da moduli realizzati in materiale plastico riciclato al 65 percento- ha commentato Giuseppe Tamburrano, amministratore di Teti srl-, il sistema si inserisce perfettamente nell’ambito dell’economia circolare e, non richiedendo mezzi meccanici per la posa in opera, rappresenta un ottimo strumento per una manutenzione ordinaria delle spiagge, in quanto viene installato durante i mesi invernali e rimosso con l’inizio della stagione balneare. Ringrazio quanti hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto, in particolar modo il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, la Regione Puglia e il Ministero dello sviluppo economico che hanno contribuito alla sua realizzazione, la Provincia di Brindisi, la capitaneria di porto di Brindisi, il Cetma, Geocoste e il professore di geografia fisica e geomorfologica, Enzo Pranzini. Siamo partiti con l’obiettivo di ideare una soluzione semplice, economica e sostenibile per la lotta all’erosione costiera. Ce l’abbiamo fatta”. 
Clicca qui per vedere il videohttps://youtu.be/gyh974uXt28

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“Come ho avuto di spiegare nella audizione di questa mattina, Pugliapromozione lavora in coerenza con le discipline Anac e dei fondi europei. Pertanto, ho ribadito al consigliere Zullo che non si è trattato di un ‘affidamento diretto’ come lui aveva dichiarato nella interrogazione iniziale e lui stesso ha ammesso di essere stato in errore”. Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione, ha risposto questa mattina durante l’audizione presso la Regione Puglia a tutte le domande poste dal consigliere regionale Ignazio Zullo (FDL).

“In merito alle sue ulteriori affermazioni, ho spiegato che all’avviso hanno risposto 4 società che hanno presentato progetti di diversa natura: dal bike tourism, ai cammini al Wedding. La commissione ha ritenuto di approvare il progetto della Passo Uno per uno spot scritto e diretto da Sergio Rubini”, ha proseguito il direttore Scandale.

“Ribadisco che non ci sono stati inviti per la call, ma che si partecipa liberamente all’avviso e che la norma sulla base della quale è stata costruita una procedura ad evidenza pubblica prevede la possibilità di negoziare con i titolari di diritti esclusivi. L’avviso è servito dunque a dare evidenza pubblica ad una partecipazione di più soggetti titolari di diritti esclusivi su format, concept, contenuti artistici da proporre per la promozione del brand Puglia”, ha proseguito Scandale.

“I costi aggiuntivi sono stati determinati, come detto in commissione, dai costi dei diritti musicali e di immagine derivanti dalla necessità di promuovere, come poi avvenuto, lo spot sulle tv nazionali.

Segnalo, come ho detto stamattina in commissione, che l’avviso è ancora aperto e che verranno valutate altre proposte, visto che il budget verrà implementato.

Pertanto, anche il termine “vincitore” usato dal consigliere è improprio perché l’avviso prevede la possibilità di contrattualizzare diverse proposte per contenuti multimediali e audiovisivi eterogenei”, ha puntualizzato il direttore generale di Pugliapromozione.

“Tutti i documenti che dimostrano quanto da me affermato, presenti peraltro sul sito di Pugliapromozione nella sezione amministrazione trasparente, li ho consegnati stamattina nelle mani del presidente della Commissione avv. Francesco Paolicelli. Quindi, ritengo che tutti i ‘dubbi’ del consigliere Zullo siano stati fugati”, ha concluso il direttore generale di Pugliapromozione Luca Scandale.

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Il 10eLotto premia la Puglia: come segnala Agipronews, a Ostuni, in provincia di Brindisi, sono stati centrati un 9 e un 7 Doppio Oro da 20mila euro ciascuno. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per 29,2 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 1,2 miliardi da inizio anno.

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Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione Ue a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina può essere garantita anche in Puglia la messa a coltura di oltre 100mila ettari lasciati incolti per la insufficiente redditività, a causa della siccità ma soprattutto per gli attacchi dei cinghiali che divorano i raccolti, facendo perdere prodotti e investimenti agli agricoltori. E’ quanto torna a denunciare Coldiretti Puglia che in una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia e ai presidenti dei Parchi Nazionali dell’Alta Murgia Tarantini e del Gargano Pazienza definisce “amorale” che, in un momento di grave crisi economica ed energetica che sta colpendo indiscriminatamente tutti i settori produttivi, con ripercussioni gravi sulla sicurezza del cibo e degli approvvigionamenti, non si riesca a pianificare una strategia seria e condivisa avverso i cinghiali ed i danni che continuano a provocare alle strutture ed alle coltivazioni agricole, oltre che alla sicurezza delle strade.

“Siamo alla viglia della semina dei legumi e di una campagna cerealicola che si presenta assolutamente incerta a causa della siccità, dell’elevato costo dei carburanti e dei concimi, le quotazioni dei cereali tendono al rialzo e le Istituzioni in indirizzo non possono “permettersi” di vanificare il lavoro ed i sacrifici degli imprenditori agricoli, consentendo che i raccolti siano distrutti dai cinghiali o dalla fauna selvatica più in generale, grazie ad incertezze, carenze legislative, piani e programmi che attendono da decine di anni di essere approvati, documentazione che giace presso gli Uffici e che dovrebbe essere trasmessa altrove”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

In Puglia dopo il lockdown per l’emergenza Covid la situazione è diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 15 milioni di euro all’anno alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti Puglia - viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.

“Non consentiremo a nessuno di trincerarsi dietro le inefficienze della burocrazia, la carenza del personale, lo “smart working” che da due anni sta svuotando gli Uffici pubblici, non continueremo, cioè, ad ascoltare una “litania” che ben conosciamo e che deve essere interrotta da scelte concrete, tempestive ed utili alla collettività. Le gabbie, i chiusini, le trappole non bastano più, posto che mai siano serviti. L’unica strada che ci sentiamo di proporre e di sostenere è la caccia di selezione all’interno delle aree dei Parchi e delle aree contigue, al fine del contenimento numerico e del controllo serio e proficuo dei cinghiali”, tuona il direttore regionale, Pietro Piccioni.

Tanti i nodi irrisolti – denuncia Coldiretti Puglia – a cui non vi è ancora risposta, dallo stato dell’arte del confronto tra Parchi e Regione Puglia, alla VAS del Piano di Monitoraggio e Gestione della specie cinghiale, dall’attuazione della delibera di giunta che ha previsto una procedura regionale informatizzata per consentire ai proprietari dei fondi di inoltrare la richiesta di intervento di controllo sui terreni “a rischio” al Regolamento regionale per l’attività della caccia di selezione, fino all’Albo regionale dei cacciatori abilitati alla caccia di selezione, di cui non vi è ancora traccia.

I branchi di cinghiali – sottolinea la Coldiretti regionale – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone.

Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021 pubblicato dal ministero della Salute che ribadisce come i cinghiali abbiano una responsabilità fondamentale per la diffusione della Peste Suina Africana (Psa) e dunque una delle misure necessarie in Italia è la gestione numerica della popolazione di questi animali. L’azione dunque secondo il Piano – conclude la Coldiretti Puglia – deve essere indirizzata alla riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette.

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Dopo quasi 3 lunghi anni di stop  domenica  si disputerà sul litorale brindisino a grande richiesta la gara podistica  “Run on the dirt Road “Corri sul mare “ 4a prova del circuito Sulle vie di Brento sotto l’egida del comitato FIDAL Brindisi e sotto il patrocinio del Comune di Brindisi sarà valevole per il campionato  Master interprovinciale. La gara,  organizzata dalla società ASD MFR BRINDISI  e  dal CSI Comitato Territoriale di Brindisi,   è  inserita nelle attività del  progetto Insieme per lo sport 2022 del CSI sponsorizzato da Enel. La gara si svolgerà attraverso un percorso suggestivo tra sole, natura e mare percorrendo  sentieri sterrati e sabbiosi che si intrecciano nel parco da Punta Penne sino a Punta del Serrone. Il via è previsto Domenica, 8 maggio  alle ore 09.00,  con le gare dei master e liberi sono attesi circa 400/500 atleti  e   a seguire ore 10.00  la gara dei  bambini sono attesi più di 100 bambini di diverse società di atletica  provenienti da tutta la Puglia che si sfideranno su un percorso particolarmente impegnativo di 8km  per I Master e di 400 mt per I bambini da 5 a 7 anni 800 m per I bambini da 8 a 10 anni e 1200 per le categorie ragazzi e cadetti.corri_sul_mare_piantina.jpeg

La manifestazione partira da Lido Granchio Rosso e cogliamo l’occasione per ringraziare la Famiglia Monaco che per il secondo anno ci ha messo a disposizione l’intero lido per la logistica I servizi e il ristoro senza la loro disponibilità l’evento non sarebbe stato possibile .

Ringraziamo I nostri sponsor che hanno reso  questo evento possibile  : Decathlon, Sfera ,Divella,Nissolino, Eurospin,Sisa,Asti,Consenti,My personal lab,Nutrilite, Calcio shopping,Olimpia,Peddy bar,Lido Risorgimento.

Inoltre avremo l’onore di avere con noi le Associazioni Andos,Admo e Fidas.

La 2” edizione della RUN ON THE DIRT ROAD” Corri sul mare” sarà  Insomma una bella giornata primaverile da trascorrere felicemente tutti insieme all’insegna dello sport, della salute e nel rispetto della natura e dell’ambiente che ci circonda aperta a tutta la cittadinanza. Le iscrizioni chiuderanno mercoledì 4 maggio ore 23.59 su www.fidalbrindisi.it per gli agonisti e venerdì 6 maggio per I liberi iscrizioni.

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Quello che è chiaro, per il capogruppo di Fratelli d’Italia, dopo l’audizione in quarta Commissione del direttore di PugliaPromozione, Luca Scandale, è che lo spot promozionale ‘Puglia, autentica meraviglia’ è costato 320mila euro – molto più del doppio rispetto a quello dello scorso anno “Puglia, una Storia d'Amore”, curato da Francesca Muci (con musica di Daniele Durante) – perché è stato firmato e diretto dal regista Sergio Rubini che ha voluto utilizzare solo il top degli operatori cinematografici per realizzare i 60 secondi.

Tutto il resto, nonostante la disponibilità del direttore generale di PugliaPromozione, Luca Scandale, secondo il capogruppo rimane avvolto da dubbi che non sono stati completamente fugati nel corso dell’audizione, a cominciare proprio dalla decisione – guarda caso – di portare la copertura di spesa dai 120 mila euro previsti inizialmente a 320 avviando una procedura negoziata alla quale vengono chiamate a partecipare solo quattro agenzie-società e non dieci, così come è previsto dal Codice degli Appalti. Non solo, ma resta la sensazione è che si sia trattato di un ‘vestito cucito su misura’, come se fosse stato pattuito in partenza che si sarebbero dovuti assegnare al ‘vincitore’ della procedura negoziata tutti i 320mila euro e quando l’offerta vincitrice prevedeva un costo di 303mila euro si è trovata la maniera per dare anche la parte restante di 17mila euro nonostante questa ulteriore assegnazione sia ammessa dal Codice degli Appalti solo se in corso d’opera subentrano degli imprevisti. Ma nel nostro caso i 17mila euro non sono stati aggiunti per imprevisti in corso d’opera ma all’atto dell’aggiudicazione. Solo un’ultima considerazione sulle cifre: ma come mai le altre tre offerte non hanno superato i 70mila euro pur potendo disporre di una capienza quasi cinque volte più grande? E chi ha valutato le offerte quale professionalità hanno messo in campo per discernere il miglior prodotto per attrarre i turisti in Puglia? E quale target di turisti: quelli balneari dei mesi estivi o quelli che prediligono il turismo ambientale, il turismo attivo ed esperenziale in funzione della destagionalizzazione?

Sulle valutazioni di carattere turistico, poi, il capogruppo rileva che devono rispondere ad un obbiettivo essenziale per la Puglia ossia la destagionalizzazione. Fatta la premessa che la Puglia estiva si vende anche senza che la Regione spenda un solo centesimo, e meno male, le risorse pubbliche dovrebbero essere utilizzate per destagionalizzare il turismo e quindi attrarre stranieri e non nei periodi autunnali, invernali e primaverili, quando ci sono zone turistiche totalmente chiuse. Secondo noi il video-spot di Rubini non va in tal senso proponendo ciò che la Puglia offre ai turisti d’estate, compreso il mare – citato anche dalla psicoterapeuta che consiglia la vacanza al milanese stressato – mare che invece Scandale non avrebbe visto, considerato che in audizione ha sostenuto che nello spot non vi era il mare. Ed anche in questo non ci ha convinti!

Per questo è stato invitato il direttore di PugliaPromozione a ‘meravigliare’ con i  numeri del turismo in Puglia fuori stagione, quelli estivi sono – fortunatamente – scontati, senza aver bisogno di ricorrere al grande maestro Rubini. E purtroppo nonostante gli spot annuali la destagionalizzazione resta in Puglia un miraggio. Saranno i 320 mila euro spesi in Puglia autentica meraviglia a regalarci il miracolo? Vorrei proprio sbagliarmi ma sono in questo senso pessimista: non è uno spot che può aiutare, serve una strategia complessiva di ben altra visione e ben altra fattura e, ne sono certo, potremmo anche spendere meno".

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