Redazione

Questa notte nuova scorribanda di balordi nel centro storico di Mesagne. A essere "visitati" sono stati due ristoranti presenti in via Geofilo. Anche qui il copione è sempre lo stesso degli altri episodi: scardinata la porta d'ingresso e trafugati gli spiccioli presenti nella cassa. In uno dei due ristoranti i malviventi sono stati ripresi dalle telecamere di video sorveglianza. Pertanto la polizia in queste ore sta indagando per dare un volto ai ladri. 

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Il Sindacato Cobas ha incontrato la settimana scorsa il Consorzio Colser, che in seguito alla aggiudicazione di una gara Consip da parte della Regione Puglia, assumerà  a partire dal 1 Novembre 270 dipendenti.

164 lavoratori/trici saranno presi dalla graduatoria dei precari Sanitaservice , 88 saranno gli OSS precari ASL che non sono riusciti a superare i 24 mesi sufficienti ad essere assunti presso la società sanitaria, 18  lavoratori  Sanitaservice rimarranno per loro scelta alle pulizie passando quindi al Consorzio.

In questi giorni riunione definitiva per dare corso a tutte le attività occorrenti al passaggio.

Il Consorzio Colser  ha dichiarato di assumere a 36 ore il personale a tempo determinato, così come riportato negli elenchi,  ma il Cobas si è fortemente opposto chiedendo che il nuovo contratto nazionale di lavoro a cui faranno riferimento prevede le 40 ore.

Su questo discuteremo nel prossimo incontro che si svolgerà  martedi  di questa settimana.

Il Cobas è contento perchè ha raggiunto da una parte  l’obiettivo  di non far uscire da Sanitaservice i lavoratori delle pulizie che per decisioni della Regione Puglia ed ASL locale passeranno ad altre attività.

Dall’altra dall’avviso pubblico che come Cobas costruimmo insieme alla Regione Puglia per la stabilizzazione di 54 precari furono prese le centinaia di persone per il periodo Covid 19 che la stessa Regione ha voluto premiare facendoli di fatto assumere dalla ditta, così come sta facendo per gli Oss rimasti a casa senza lavoro.

Brindisi 18.10.2021

Per il Cobas Roberto Aprile

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E’ record storico per gli acquisti di formaggi Made in Italy nel mondo con un balzo del 7,5% delle esportazioni trainate anche dalla riapertura dei ristoranti al livello internazionale. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, presentata a Bari al grande mercato regionale di Campagna Amica in Piazza del Ferrarese, dove è stata allestita l’esposizione dei formaggi pugliesi, dalle mozzarelle ai caciocavalli, dai formaggi erborinati, caprini e di fossa, fino ai pecorini dagli imbriachi agli affinati, con la preparazione in diretta della famosa burrata pugliese e i percorsi guidati di assaggio con l’affinatore di formaggi di Campagna Amica.

Circa i 2/3 delle esportazioni sono dirette all’interno dell’Unione Europea dove si è verificato un aumento dell’8,8% mentre gli Stati Uniti sono il principale mercato di sbocco fuori dai confini comunitari con un balzo del 12%.

A pesare sui mercati internazionali è anche il cosiddetto “italian sounding” di prodotti senza alcun legame produttivo ed occupazionale con il nostro Paese. A taroccare il cibo italiano – evidenzia la Coldiretti regionale – sono soprattutto i Paesi emergenti o i più ricchi dalla Cina all’Australia, dal Sud America agli Stati Uniti. Negli USA il 99% dei formaggi di tipo italiano sono “tarocchi” nonostante il nome richiami esplicitamente le specialità casearie più note del Belpaese, dalla mozzarella alla ricotta, dal Provolone al pecorino.

Fra le brutte copie dei prodotti caseari nazionali nel mondo, in cima alla classifica c’è la mozzarella, seguita dal provolone, dalla ricotta e dal pecorino realizzato però senza latte di pecora. La pretesa di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi è – continua la Coldiretti – inaccettabile e rappresenta un inganno per i consumatori ed una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori.

A pesare nelle stalle tra l’altro – sottolinea la Coldiretti Puglia - sono gli effetti di fenomeni estremi come la siccità e l’afa con il forte aumento dei costi di produzione a partire da quelli energetici e per l’alimentazione degli animali nelle stalle con il mais che registra +50%, la soia +80% e le farine di soia +35% rispetto allo scorso anno. Con 3 DOP (canestrato pugliese, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala) e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal MIPAAF (burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino) – aggiunge Coldiretti Puglia – il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile.

Occorre intervenire urgentemente per salvare la “Fattoria Puglia”, dove sono riuscite a sopravvivere con grande difficoltà in Puglia – conclude Coldiretti Puglia – appena 1.400 stalle per la produzione di latte, decisivo  presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali a causa principalmente del prezzo del latte spesso non remunerativo, dovuto non solo alla crisi, ma anche e soprattutto alle evidenti anomalie di mercato con i prezzi alla stalla che subiscono inaccettabili ‘fluttuazioni’ e agli alti costi di gestione degli allevamenti.

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Flai-Metes accanto ai delegati delle strutture e ai lavoratori dei settori industria alimentare, forestali ed agricoli. Tre giornate formative organizzate dalla Flai Cgil di Brindisi sui temi dei fondi integrativi e della previdenza complementare nel settore industria alimentare, in quello forestale e quello agricolo.

Prosegue l'impegno sul fronte della formazione da parte della Flai Cgil di Brindisi. Le giornate di formazione Flai-Metes (Istituto di ricerca e formazione promosso dalla Flai Cgil) relative ai lavoratori del settore industria alimentare, del settore forestale e di quello agricolo si sono svolte l'11, il 12 ed il 13 ottobre scorsi, raccogliendo una notevole partecipazione.

«Bilateralità fondi integrativi sanitari e previdenza complementare». L'11 ottobre è iniziata la prima giornata formativa per i delegati e lavoratori dell’industria alimentare. Formazione su fondo Fasa e fondo pensione complementare Alifond.
Il 12 ottobre è toccato ai lavoratori e delegati del settore forestale. Formazione sui fondi F.I.L.COOP sanitario, CIMIF e previdenza complementare. .
Il 13 ottobre ai compagni e compagne delle Camere del lavoro di Brindisi, delegati e lavoratori hanno preso parte alla giornata di formazione su: fondo Fisa e previdenza complementare Agrifondo. Fondi integrativi sanitari e Previdenza complementare, ormai strumenti di salario differito previsti nei vari Contratti collettivi nazionali (CCNL) di competenza che insieme alla previdenza complementare daranno stabilità e certezze alla pensione dei lavoratori in termini economici.

 
Ai corsi, organizzati dalla Flai Puglia, con la compartecipazione dell'Istituto di formazione Metes, hanno preso parte, tra gli altri, Massimo Pagano e Tiziana Priori  rispettivamente capo dipartimento e responsabile dei fondi integrativi e previdenza complementare Flai Cgil Nazionale che hanno spiegato la natura obbligatoria e non normativa delle clausole contrattuali relative all'istituzione di fondi di assistenza sanitaria integrativa. La loro sottoscrizione da parte del datore di lavoro, a favore dei dipendenti, è da ritenersi obbligatoria. Le aziende che non intendono versarli dovranno a scelta erogare al singolo lavoratore un elemento non assorbibile della retribuzione di importo fisso predeterminato e previsto dal CCNL di competenza e/o  assicurare al singolo lavoratore gli importi per le medesime prestazione sanitarie previste dal fondo. La previdenza complementare rappresenta il secondo pilastro del sistema pensionistico il cui scopo è quello di integrare la previdenza di base obbligatoria. Essa ha come obiettivo quello di concorrere ad assicurare al lavoratore, per il futuro, un livello adeguato di tutela pensionistica, insieme alle prestazioni garantite dal sistema pubblico di base. La Flai Cgil ritiene fondamentale la formazione su questi temi particolarmente importanti per fornire la migliore assistenza possibile ai lavoratori.

                       Cosimo Della Porta

                       Segretario Generale

                       Flai-Cgil Brindisi

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Boom di aperture commerciali a Mesagne e zero chiusure nei primi nove mesi dell’anno 2021. È il risultato del post pandemia, quando i giovani hanno deciso di investire nella loro città grazie anche a un clima turistico favorevole agevolato dai programmi messi in campo dal Comune. Tra le varie attività avviate anche una ricercatissima “Panserotteria”, aperta da Blazon, dei Boomdabash, con il comico Mandrake. L’anno precedente il collega Biggie Bash, aveva rilevato un noto bar mesagnese. I giovani hanno, quindi, compreso che il clima a Mesagne è favorevole per avviare un’attività commerciale. Infatti, secondo i dati trasmessi dall’ufficio Attività produttive, dal 4 gennaio al 12 settembre 2021 a Mesagne ci sono state 14 nuove aperture di bar, ristoranti, attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Altri 15 sono stati i nuovi esercizi di vicinato in cui non vengono messi in vendita prodotti alimentari. Inoltre, sono stati aperti 6 nuovi negozietti per la vendita di alimenti. Oltre a queste attività, nel periodo preso in considerazione, sono stati avviati alcuni laboratori artigianali, come ad esempio saloni di coiffeur, sono state ampliate alcune attività commerciali ed ha aperto i battenti una attività di commercio all’ingrosso. Dati che confermano che i mesagnesi vogliono investire nella propria città, ma anche che ci sono imprenditori che da fuori città vengono ad aprire una attività a Mesagne. È un risultato confortante che è in linea con il momento magico che sta vivendo la città.

Antonello Mingenti, assessore alle Attività produttive del Comune di Mesagne, è entusiasta di questi risultati: “Sono certamente soddisfatto perché queste aperture sono il risultato di una politica vincente che è stata avviata dall’Amministrazione Matarrelli. Nel periodo preso in considerazione non abbiamo avuto nemmeno una chiusura. Le cessazioni, che pure ci sono state, si sono trasformate tutte in un subingresso. Oggi è palpabile la fiducia di tanti giovani a voler investire sul proprio futuro in una città che sta crescendo in termine di benessere sociale. Noi, come amministrazione, ne siamo davvero onorati”. Tuttavia, questa vivacità commerciale, espressa quasi completamente nel cuore storico di Mesagne, deve fare i conti anche con l’altra faccia della medaglia. Infatti, è vero che sono aumentate le attività commerciali, ma è altrettanto vero che sono aumentate le presenze turistiche in città. Su questo fronte l’Amministrazione Matarrelli sta cercando di strutturare il turismo cercando di realizzare le infrastrutture necessarie. In primis delle aree di parcheggio, nelle immediate vicinanze del centro storico, e un regolamento che disciplini l’occupazione di suolo pubblico nel centro storico, rispettoso dei diritti dei residenti. Intanto, per il prossimo Natale l’Amministrazione comunale sta già programmando l’accoglienza dei vacanzieri. Sarà la prova della nuova strategia gestionale, in generale, che sta strutturando in queste settimane.

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Dopo due decenni dalla sua costruzione gli escavatori della ditta incaricata della ristrutturazione di via Guglielmo Marconi, l’arteria principale della città, hanno smantellato la pista ciclabile. Gioia e dolori dei mesagnesi per almeno tre lustri. Per la verità la pista ciclabile, disarticolata nella sua formazione spaziale, in questi anni è stata utilizzata poco dai ciclisti che preferivano pedalare sull’asse viario. Tuttavia, non è un addio alla pista ciclabile, ma soltanto un arrivederci. Al termine della ristrutturazione, infatti, sarà realizzata un’altra pista ciclabile con modalità differenti e nella massima sicurezza. Sui social lo smantellamento di questo manufatto, realizzato nei primi anni del nuovo millennio, è stato accolto con grande soddisfazione. Sul posto ieri mattina è giunto l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona.

“Come possiamo vedere – ha spiegato l’amministratore – è giunto il tempo di smantellare la pista ciclabile che con la sua conformazione odierna ha creato diversi problemi. Adesso, quindi, è tempo di mettere in sicurezza via Guglielmo Marconi. Ai cittadini voglio dire che stiamo cambiando, in soli due anni e mezzo dal nostro insediamento, il volto di Mesagne. Bisogna avere solo un po' di pazienza e tutte le opere inserite in programma saranno realizzate”.

La pista ciclabile di via Marconi faceva parte di un progetto complessivo denominato “Mesagne vivibile a piedi e in bicicletta”, elaborato e realizzato durante l’Amministrazione comunale a guida del sindaco Mario Sconosciuto, assessore all’Ambiente e Città sane, Giuseppe Indolfi, e condiviso da Pompeo Molfetta all’epoca assessore all’Urbanistica. La pista era parte integrante del Progetto Città sane della città di Mesagne. Il progetto era stato elaborato e realizzato in modo partecipato da alcuni tecnici comunali e dai volontari di un collettivo di associazioni locali denominato appunto “Mesagne vivibile a piedi e in bicicletta” composto dall’associazione Cicloamici, il Wwf, Legambiente, Miniera, Pro Loco ed altre, sotto la supervisione tecnica dell’architetto Alberto Marescotti, tecnico del Comune di Padova nonché esperto Fiab.
Le opere di progetto avevano riguardato due percorsi all’interno del centro urbano - via G. Marconi e via S. Rosa - e cinque percorsi cicloturistici: il complesso delle piste ciclabili, infatti, collega vari ambiti urbani, dall’area del mercato settimanale alle strutture scolastiche, ai rioni periferici, ma anche luoghi di interesse paesaggistico come il parco “Baden Powell”, in contrada Tagliata. Uno dei due percorsi ciclabili all’interno del centro urbano ha riguardato via Marconi, essendo la stessa una delle principali arterie della città e, come tale, attraversata quotidianamente da un notevole traffico veicolare sia leggero che pesante.

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Dati del giorno: 17 ottobre 2021

66
Nuovi casi
16.031
Test giornalieri
1
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 18
Provincia di Bat: 5
Provincia di Brindisi: 1
Provincia di Foggia: 13
Provincia di Lecce: 20
Provincia di Taranto: 6
Residenti fuori regione: 2
Provincia in definizione: 1
2.159
Persone attualmente positive
134
Persone ricoverate in area non critica
18
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

270.433
Casi totali
3.911.707
Test eseguiti
261.458
Persone guarite
6.816
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 99.040
Provincia di Bat: 28.293
Provincia di Brindisi: 21.421
Provincia di Foggia: 47.643
Provincia di Lecce: 31.498
Provincia di Taranto: 41.058
Residenti fuori regione: 996
Provincia in definizione: 484

Servizio straordinario di controllo del territorio. Due denunce e cinque segnalazioni amministrative. I Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, a conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio svolto nel comune di San Vito dei Normanni, hanno:

˗      denunciato in stato di libertà:

  • un 36enne di Carovigno, in atto sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora, poiché è stato sorpreso alla guida di un motociclo, senza aver mai conseguito la patente di guida, reiterando nella medesima condotta in quanto già contravvenzionato per lo stesso motivo il 6 e il 19 marzo 2021. Il mezzo è stato affidato al proprietario;
  • un 27enne di origine romena domiciliato a Torchiarolo, poiché a seguito di perquisizione veicolare è stato trovato in possesso di una mazza da baseball in legno, lunga 52 cm, rinvenuta sotto il sedile posteriore, posta sotto sequestro.

˗      segnalato ai sensi dell’art. 75 d.p.r. 309/90:

  • un 60enne di San Vito dei Normanni, trovato in possesso di 5,88 grammi di hashish, occultati nel risvolto della camicia;
  • un 19enne di San Vito dei Normanni, trovato in possesso di 2,5 grammi di marijuana, occultati nel comodino della sua camera da letto;
  • un 34enne di Carovigno, trovato in possesso di 1,5 grammi di cocaina, occultati nel calzino;
  • un 35enne di Carovigno, trovato in possesso di 0,9 grammi di hashish, occultati nella tasca dei pantaloni indossati;
  • un 33enne di Carovigno, trovato in possesso di 0,6 grammi di marijuana, occultati nel marsupio.

Gli stupefacenti rinvenuti sono stati posti sotto sequestro.

Complessivamente sono state eseguite 5 perquisizioni, operati 5 controlli a persone sottoposte a misure di sicurezza e prevenzione, identificate 46 persone, controllati 33 mezzi ed elevate 7 contravvenzioni al codice della strada; 4 gli esercizi pubblici controllati.

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Dal suo balcone lanciava sassi contro un appartamento del vicino condominio, denunciato. I Carabinieri della Stazione di Brindisi Centro, a conclusione degli accertamenti effettuati anche mediante la disamina delle immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno denunciato in stato di libertà un 20enne del luogo per danneggiamento e getto di cose pericolose. In particolare, il giovane nell’arco temporale luglio – settembre 2021, in diverse occasioni, dal balcone dell’abitazione di residenza, ha lanciato sassi contro un appartamento del condominio attiguo, danneggiando vari arredi da giardino, appartenente a un 52enne del luogo, il quale nel medesimo periodo ha presentato varie querele presso il citato Comando Arma. I danni arrecati sono in via di quantificazione.

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Era evaso dai domiciliari, sostituita la misura cautela domiciliare con quella in carcere. A Brindisi, presso la locale casa circondariale, i Carabinieri della Stazione di Mesagne hanno eseguito un’ordinanza di sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio Esecuzione Penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce nei confronti di un 32enne di Mesagne. Il provvedimento scaturisce dalle segnalazioni dei militari operanti in ordine all’arresto per evasione eseguito lo scorso 5 ottobre.

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