Redazione

CON CARO ENERGIA PRODURRE POMODORO È COSTATO 3.500 EURO IN PIÙ AD ETTARO; MENTRE SI PAGA PIÙ BOTTIGLIA CHE PUMMAROLA.

Con il rincaro dei costi energetici che si trasferisce sui costi di produzione quest’anno produrre un ettaro di pomodoro è costato agli agricoltori in media 3.500 euro in più, mentre allo scaffale si paga più la bottiglia che il pomodoro. E’ quanto denunciato da Coldiretti Puglia, in occasione della presentazione del bilancio sociale dell’INPS Puglia.

“È necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole, percorrendo insieme ai lavoratori l’unica strada possibile della crescita, tenendo conto dello scenario europeo. Le nostre imprese sono spesso penalizzate dai costi di produzione, burocrazia e lavoro. Occorre rafforzare la catena della legalità in agricoltura, minacciata e indebolita dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi”, ha detto Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

L’aumento dei costi energetici e delle materie prime spinto dalla guerra in Ucraina ha determinato l’impennata dei costi di produzione per l’insieme delle aziende agricole – aggiunge Coldiretti Puglia - che supera 1,2 miliardi di euro, con la produzione agricola e quella alimentare che in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali.

Uno tsunami che si è infatti abbattuto sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci. Nelle campagne si registrano – insiste Coldiretti Puglia - aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. In difficoltà è però l’intera filiera che si è trovata a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi come il vetro, che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica.

In Puglia l’agricoltura contribuisce – ricorda Coldiretti Puglia - alla formazione del PIL regionale in misura percentuale doppia rispetto alle altre regioni d’Italia, con le assunzioni di manodopera agricola pari ad un terzo di quelle effettuate in tutta Italia, quindi i rinnovi contrattuali per gli operai agricoli e florovivaisti siglati nelle provincie pugliesi diventano, spesso, punto di riferimento per le altre provincie italiane.

In tale direzione, la Fondazione “Osservatorio Agromafie”, il cui comitato scientifico è presieduto da Gian Carlo Caselli, insieme a Coldiretti e Anci, ha avviato una riflessione congiunta, coordinata da Giovanni Salvi (Procuratore generale della Cassazione), finalizzata ad elaborare una proposta per contrastare ed affrontare in maniera concreta la situazione di grave vulnerabilità e marginalità nella quale versa un segmento consistente di cittadini stranieri oggi a rischio di grave sfruttamento lavorativo, sfruttamento che si riflette sulla competitività delle imprese che rispettano le regole e sulle condizioni di lavoro anche del non migrante. Scopo di questa proposta è migliorare la disciplina e gestione del lavoro stagionale, al fine di assicurare condizioni di lavoro dignitose e legali, e, al tempo stesso, di consentire alle imprese agricole di sostenere la concorrenza internazionale.

“Una risposta tanto attesa e fortemente voluta da Coldiretti è arrivata con la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare e commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari. Un intervento normativo fortemente sollecitato da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali non venga scaricato sulle imprese agricole”, ha aggiunto il presidente Muraglia.

Con il nuovo provvedimento è scattato lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. Si realizza così  un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera.

L’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare rappresenta – conclude Coldiretti Puglia - una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori ed allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo.

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Polo universitario Asl Brindisi: cerimonia per l’inizio del nuovo anno accademico. Per l’anno accademico 2022/2023 del Polo universitario Vittorio Valerio della Asl Brindisi, che ospita i corsi nelle professioni sanitarie della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bari, sono 85 gli iscritti in Infermieristica e 45 in Fisioterapia. In occasione della ripresa delle attività, mercoledì 16 novembre, alle 16.30, si terrà la cerimonia di saluto alle matricole, alla presenza delle autorità accademiche, civili e religiose.

Al tavolo di presidenza ci saranno il direttore generale della Asl Brindisi, Flavio Maria Roseto, il preside della Scuola di Medicina, Alessandro Dell'Erba, la presidente dell’Interclasse Brindisi-Lecce-Tricase, Anna Maria Sardanelli, il referente scientifico Asl per i rapporti con l’Università, Pietro Gatti, la responsabile di sede e dirigente della Formazione aziendale, Sandra Fersini.

Saluteranno le matricole l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, il direttore del Dipartimento regionale di Promozione della Salute, Vito Montanaro, il presidente della commissione regionale Sanità, Mauro Vizzino, il presidente della Conferenza dei Sindaci della provincia di Brindisi, Riccardo Rossi, il presidente della Provincia, Antonio Matarrelli, il Vescovo dell’Arcidiocesi Brindisi-Ostuni, Domenico Caliandro, il prefetto, Carolina Bellantoni.

Parteciperanno anche i coordinatori, i tutor e i docenti dei corsi. Gli studenti saranno presenti alla cerimonia insieme ai loro familiari.

Prove di dialogo tra cittadini ed Amministrazione Comunale di San Vito dei Normanni. Il Comitato “La voce del Cittadino” di San Vito dei Normanni unitamente al Sindacato Cobas di Brindisi ed al “Comitato No Enfiteusi “di San Michele Salentino hanno incontrato Giovedì 10 Novembre alle ore 16,30 nell’aula del Consiglio Comunale dello stesso Comune il Sindaco Silvana Errico e l’intera giunta   sul problema delle cartelle dell’Arneo.

La partecipazione dei cittadini è stata grande; cittadini ansiosi di sapere quale iniziative il Comune intende intraprendere per combattere una tassa ingiusta.

L’Amministrazione Comunale ha dichiarato di aver fatto una delibera in cui ci si impegna a realizzare una riperimetrazione del territorio; questo serve affinché l’Arneo non chieda più soldi lì dove  i terreni agricoli di una volta sono  diventati case.

I cittadini nel corso degli interventi hanno sostenuto con forza la necessità della riperimetrazione chiesta ormai da anni ed il sostegno ad iniziative presso la Regione atte a riformare i consorzi, tra cui l’Arneo, dove si deve confermare il principio che senza servizi resi non si paga nessuna tassa.

Si è portato come esempio aziende agricole a cui si chiedono migliaia e migliaia di euro pur non avendo svolto nessuna attività di bonifica.

Grandi e piccoli proprietari uniti in misura diversa dalla crisi e dall’aumento dei costi per le attività agricole.

I cittadini hanno definito questo incontro un primo momento di dialogo a cui ne devono seguire altri, utili al conseguimento di risultati positivi.

San Vito dei Normanni 11.11.2022

Pino Brancasi “La voce del Cittadino” - San Vito dei Normanni

Roberto Aprile Cobas 

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ACT BLADE – GENTILE (CNA): IL TERRITORIO HA BISOGNO DI INVESTIMENTI, MA NON DI SCELTE IMPOSTE. SI CHIEDA UN RINVIO PER GIUNGERE A SOLUZIONI CONDIVISE. 
 
La vicenda legata all’investimento proposto da ACT Blade costituisce la conferma che il territorio brindisino conserva margini decisamente accettabili di attrattività. 
E’ necessario, evidentemente, superare ostacoli e vincoli autorizzativi sovraordinati che fino ad oggi hanno rappresentato un freno alla crescita del territorio e, in particolare, delle attività industriali e portuali. 
Va detto, in ogni caso, che la necessità di determinare condizioni di sviluppo economico ed occupazionale non deve in alcun modo creare le condizioni perché ci si veda costretti ad accettare qualsiasi investimento venga proposto, senza esaminare nei dettagli se la realizzazione dello stesso possa creare compromissioni alla crescita di altri segmenti di economia portuale e industriale.
 
Quanto proposto da ACT Blade, ad esempio, presenta problemi di questo tipo perché la localizzazione del sito produttivo sulla banchine di Sant’Apollinare ha determinato non poche perplessità tra gli operatori portuali che puntano con decisione sulla realizzazione dei nuovi accosti proprio a Sant’Apollinare ed in termini temporali non compatibili con la concessione delle aree per un periodo di tempo così esteso.
 
E’ altrettanto importante, poi, approfondire le ragioni per cui un’attività produttiva non possa realizzarsi in altre aree “Zes” della zona industriale di Brindisi per poi utilizzare la viabilità esistente per raggiungere i punti di imbarco dei propri prodotti finiti.
 
E’ evidente, pertanto, che la questione merita di essere approfondita e questo determina le condizioni perché si chieda ed ottenga un rinvio dei termini fissati da Invitalia per la conclusione della fase istruttoria. Il tutto, allo scopo di consentire al Sindaco di Brindisi, al Presidente della Provincia ed a tutti gli altri enti interessati di individuare soluzioni condivise e non impattanti per il territorio, valorizzando, tuttavia, l’iter autorizzativo già in corso. Solo in queste condizioni il nuovo investimento può rappresentare un valore aggiunto per la nostra economia, sulla base di una perfetta compatibilità con la possibile nascita di altre realtà produttive, altrettanto importanti e prestigiose.
 
Franco Gentile – Presidente CNA Brindisi

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CIBO SINTETICO: COLDIRETTI PUGLIA, ASSESSORE PENTASSUGLIA FIRMA PETIZIONE CONTRO ALIMENTI FRANKENSTEIN; PRESENTATA MOZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE.

Il 94% dei pugliesi non si fida degli alimenti costruiti in laboratorio tra provette e processori, perché preferiscono mangiare solo cibo naturale coltivato e allevato (74%), manifestano consistenti dubbi sul fatto che siano sicuri per la salute (13), mentre il 7% dei pugliesi lo boccia perché il cibo sintetico sfrutta comunque le cellule animali.

Presentata dal presidente della IV Commissione Francesco Paolicelli la mozione in consiglio regionale a sostegno della petizione per fermare il rischio che sulle tavole dei pugliesi arrivi cibo sintetico costruito in laboratorio, con l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia che ha già firmato la petizione. A darne notizia è Coldiretti Puglia, mentre prosegue la raccolta firme della petizione ‘Stop Cibo Sintetico’, promossa da Coldiretti, Filiera Italia, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe.

Coldiretti ha lanciato la petizione per promuovere una legge che vieti produzione, uso e commercializzazione del cibo sintetico in Italia. Dopo la carne Frankenstein – denuncia Coldiretti Puglia - arrivano il pesce fuor d’acqua di mare e il latte senza mucche, nuovo simbolo dell’attacco alle stalle e all’intero Made in Italy a tavola portato dalle multinazionali del cibo, un’aggressione che, dietro belle parole come “salviamo il pianeta” e “sostenibilità, nasconde l’obiettivo di arrivare a produrre alimenti facendo progressivamente a meno degli animali, dei campi coltivati, degli agricoltori stessi, mentre il 94% dei pugliesi non si fida degli alimenti costruiti in laboratorio tra provette e processori, perché preferiscono mangiare solo cibo naturale coltivato e allevato (74%), manifestano consistenti dubbi sul fatto che siano sicuri per la salute (13), mentre il 7% dei pugliesi lo boccia perché il cibo sintetico sfrutta comunque le cellule animali, secondo il sondaggio condotto sul sito puglia.coldiretti.it

“Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione, con la Coldiretti che sta dando battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

L’ultima deriva a tavola arriva dalla Germania con i primi bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare, mentre negli USA con un’abile strategia di marketing si stanno buttando sul sushi in provetta. La società tedesca Bluu Seafood impegnata nel progetto – spiega Coldiretti – promette di ricreare in laboratorio la carne di salmone atlantico, trota iridea e carpa partendo da cellule coltivate e arricchite di proteine vegetali. Per ora in Germania si punta alla realizzazione di prodotti come bastoncini e polpette facendo biopsie ai pesci e creando masse di cellule autoriproduttive da confezionare poi per il consumo umano. Un business non indifferente se si considera che a livello globale – continua Coldiretti – ogni persona consuma oltre 20 chili di pesce vero all’anno, mentre gli italiani ne mangiano circa 28 chili pro capite, sopra la media europea che è di 25 kg.

“L’allarme globale provocato dalla guerra in Ucraina sulla certezza e salubrità del cibo ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza, ma vanno combattuti tutti i sistemi di etichettatura fuorvianti e un approccio dell’UE che apre le porte al cibo sintetico, dalla bistecca fatta nel bioreattore al latte senza mucche, che rappresenta una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta”, aggiunge Pietro Piccioni, direttore Coldiretti Puglia.

Ma al lavoro fra provette e laboratori non ci sono solo i tedeschi della Bluu Seafood. Negli Stati Uniti – rileva Coldiretti - il colosso Nomad Foods, proprietario tra gli altri del marchio Findus Italia, ha firmato un accordo con la start-up californiana BlueNalu per studiare il lancio di pesce da colture cellulari, mentre la Wildtype di San Francisco ha raccolto capitali per 100 milioni di dollari per sviluppare un sushi da salmone coltivato in laboratorio programmando l’eventuale distribuzione tramite accordi con Snowfox, che gestisce una catena di sushi bar con 1.230 punti vendita negli Stati Uniti e con Pokéworks, che gestisce 65 ristoranti di poke, mentre in Corea del Sud la CellMeat sta lavorando sui gamberetti in provetta.

Si tratta – afferma Coldiretti – di una deriva alimentare iniziata con la carne sintetica della società americana Beyond Meat.e sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere – evidenzia Coldiretti - i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo per esaltare invece il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento e pesca.

Per quanto riguarda la carne da laboratorio ad esempio – conclude la Coldiretti – la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore e non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato.

Mesagne se non è diventata Capitale della Cultura 2024 diventerà, grazie all’”Umana meraviglia”, “Area culturale protetta”. È il risultato, più che positivo, scaturito dalla progettazione di candidatura volto alla restituzione del percorso di valorizzazione delle città finaliste a “Capitali della Cultura 2024”. Il percorso, coordinato in questi mesi da Ministero della Cultura e Fondazione Scuola Beni Atti Culturali, è stato finalizzato all'individuazione di un'azione pilota di sistema con l’obiettivo, tra gli altri, di capitalizzare la ricaduta sul territorio del percorso progettuale favorendo, dove possibile, l’innesco di nuove esperienze progettuali pilota frutto della visione di candidatura.

Gli enti locali e regionali coinvolti, Comune di Mesagne e Regione Puglia in primis, hanno espresso la volontà insieme ai partner di progetto di continuare nel percorso, lavorando al conseguimento della migliore strategia per concretizzare gli elementi del progetto ritenuti più lungimiranti. Presso il castello Normanno-Svevo di Mesagne è stato presentato il follow-up del progetto di “Umana meraviglia”. “L’Area Culturale Protetta è un ambito territoriale omogeneo capace di creare un ecosistema che diventa la matrice di nuove programmazioni e produzioni artistiche con espressioni come il teatro, la musica, le arti performative, il cinema e la scrittura”, ha spiegato Simonetta Dellomonaco, ideatrice di “Umana meraviglia” e coordinatrice del nuovo percorso progettuale.

Si tratta di un quadrilatero che comprende i Comuni di Mesagne, Brindisi, San Vito dei Normanni e la Riserva di Torre Guaceto, tra spazi rurali, naturalistici e urbani nel quale, prendendo in prestito la dicitura di “Area Marina Protetta da Torre Guaceto”, si intraprendono in maniera organica e sistemica azioni di sviluppo per permettere agli operatori della filiera creativa di beneficiare del potenziamento innescato dal processo Mesagne 2024”. “Oltre a generare reali economie di scala per le Pmi presenti e di progetto, grazie alla condivisione delle attività sovraordinate di rete e alla creazione di un marchio, l’Acp ha anche un valore simbolico e di impatto comunicativo a ulteriore sostegno del sistema”, ha tenuto a precisare la progettista. L’Acp di Mesagne 2024 canalizza nuovi flussi di visitatori dalle coste verso l’entroterra e destagionalizza le attività grazie al valore di Area Vasta, in attuazione delle strategie del Piano Paesaggistico territoriale regionale che promuove per l’ambito 9, Piana Brindisina, lo sviluppo delle eccellenze culturali ed eno-gastronomiche. “Questo nuovo ecosistema culturale, ambientale e di innovazione – ha proseguito Simonetta Dellomonaco - è capace di dialogare con l’ultimo tratto della Via Appia, fra Taranto e Brindisi, fra il mare Adriatico e lo Ionio ed assume un ulteriore valore storico-testimoniale e turistico. Mesagne si pone al centro e ne accoglie i valori.

L’“Appia tra i due mari” accorcia le distanze fra due città capoluoghi di provincia favorendo la configurazione di una piattaforma condivisa culturale di valorizzazione della bellezza e della storia condivisa”. Il sistema, pertanto, è altresì capace di creare una osmosi con una rete della “Matrice Culturale del Salento” creata per “sviluppare un nuovo scenario investigativo delle componenti etnografiche e antropologiche insieme alle arti legate alla salute e al racconto ad esse connesso”, ha concluso la progettista. La Rete è sviluppata insieme all’Università del Salento, all’Accademia di Belle Arti di Lecce e il museo Castromediano di Lecce con il suo Archivio su Carmelo Bene e a diversi enti locali e operatori culturali salentini, tessendo una fitta rete di indagini, studi, sperimentazioni d’arte e di musica per creare nuove contaminazioni e fare di Mesagne e l’Acp l’epicentro di un nuovo interesse sul tarantismo nel nord Salento.

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Dati del giorno: 11 novembre 2022

1.089
Nuovi casi
7.688
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 338
Provincia di Bat: 49
Provincia di Brindisi: 131
Provincia di Foggia: 111
Provincia di Lecce: 316
Provincia di Taranto: 128
Residenti fuori regione: 8
Provincia in definizione: 8
13.047
Persone attualmente positive
178
Persone ricoverate in area non critica
11
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.531.165
Casi totali
13.078.034
Test eseguiti
1.508.917
Persone guarite
9.201
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 493.043
Provincia di Bat: 130.016
Provincia di Brindisi: 146.073
Provincia di Foggia: 214.306
Provincia di Lecce: 319.178
Provincia di Taranto: 207.247
Residenti fuori regione: 16.112
Provincia in definizione: 5.190

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Dovrà scontare 8 anni di reclusione, con l'accusa di atti sessuali su minori, un sacerdote mesagnese che si è sempre professato innocente. Si tratta dell'ex sacerdote Francesco Caramia di 43 anni. La Corte d'Appello di Lecce ha confermato la condanna di primo grado del 25 settembre 2017 dei giudici della sezione unica penale del Tribunale di Brindisi. Caramia avrebbe commesso gli abusi su un chierichetto di 3 anni, fra il 2003 ed il 2009. 

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Quasi 2 milioni di euro per autobus più efficienti, moderni e, soprattutto, meno inquinanti. Il Comune di Fasano rinnova il parco di mezzi urbani con l’arrivo di cinque nuovi autobus: quattro con alimentazione a Diesel euro 6 e uno elettrico.

L’amministrazione ha infatti ottenuto un finanziamento di 1.945.580 euro nell’ambito del bando regionale SMART GO CITY – seconda edizione – P.O.R. PUGLIA 2014-2020 – Asse IV – Azione 4.4”.

«È la prima volta che la nostra amministrazione partecipa e si aggiudica un finanziamento per l’acquisto di nuovi autobus per il servizio di trasporto pubblico locale - spiega l’assessore alla Mobilità Donatella Martucci -. Un risultato eccezionale, reso possibile grazie all’impegno dell’ufficio Lavori Pubblici e trasporti del Comune di Fasano, che consentirà di ammodernare i mezzi e ridurre le emissioni di CO2».

Almeno uno dei nuovi mezzi, che saranno acquistati dall’amministrazione nei prossimi mesi, sarà ad alimentazione completamente elettrica e di piccole dimensioni, adatto a circolare nel centro storico e dedicato al servizio di trasporto interno al nucleo urbano di Fasano. Gli altri quattro mezzi saranno calibrati sui bisogni di mobilità dei cittadini che risiedono nelle tante frazioni del territorio, tenendo in considerazione le esigenze di spostamento di tanti studenti pendolari.

«Inoltre - continua l’assessore - avremo la possibilità di allestire i nuovi autobus con una serie di dotazioni tecnologiche che permetteranno di offrire servizi aggiuntivi (penso alla geolocalizzazione come primo esempio) e integrati con moderne funzionalità in rete, volti a incentivare l’utilizzo del Trasporto pubblico in un’ottica di transizione graduale ma continua verso forme di mobilità sostenibili».

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ITALIA A DUE VELOCITA, AUMENTA IL RISCHIO POVERTA AL MEZZOGIORNO. IL SINDACATO IN DIFESA DELLA POSIBILITA DI VIVERE DIGNITOSAMENTE AL SUD.

I notiziari di questi giorni portano a conoscenza un allarmante quadro socio-economico per il nostro territorio e per il Sud in generale. Due le indagini statistiche che colpiscono: i dati Istat sul Benessere equo e sostenibile e quelli dell’Osservatorio sulle Prestazioni pensionistiche di Coldiretti. I numeri parlano chiaro: il divario fra Nord e Sud non solo persiste ma sta aumentando fino a compromettere la possibilità di affrontare le spese di base per migliaia di famiglie, in particolare al Sud. A Brindisi ne siamo testimoni diretti.

Dalle ricerche condotte emerge come in Puglia una persona su quattro è a rischio povertà assoluta, una su dieci arriva alla fine del mese con «grave difficoltà», una famiglia su tre riscontra una situazione economica peggiore rispetto all’anno precedente e quasi una su dieci non riesce a pagare bollette, affitto, mutuo, riscaldamento o spese impreviste. Molti i casi in cui non si riesce ad avere almeno un pasto adeguato al giorno. Soffrono i pensionati di Puglia che tra l’inflazione e caro bollette vivono con ansia e apprensione il quotidiano: uno su tre vive con meno di mille euro al mese, uno su dieci non arriva a 500; molti sono in povertà assoluta specialmente in aree periferiche e rurali.

In un quadro cosi desolante non si può rimanere inermi, occorre attivare proposte e progettualità capaci di cambiare la rotta. La UIL di Brindisi fa della proposta il suo metodo di lavoro ed ha idee e proposte chiare da offrire al Legislatore ed agli Amministratori Locali. A partire dalla detassazione degli aumenti contrattuali e delle tredicesime, molto più che un dettaglio tecnico e burocratico è una misura capace di dare maggiore liquidità, quindi capacità di spesa, per i bisogni reali delle famiglie. Fondamentale il sostegno alle famiglie con persone non autosufficienti: solo chi vive la difficoltà di un proprio caro impossibilitato dalla sua condizione comprende quanto e quale aiuto sia necessario ed urgente avere dalle Istituzioni. Infine il grande tema della sanità con la necessità di potenziare l’assistenza medica e ridurre drasticamente le liste di attesa a vantaggio dell’intera popolazione ed in modo particolare degli anziani socialmente deboli costretti spesso a non curarsi per la mancanza di risorse o servizi adeguati.

In un contesto come quello che viviamo è assolutamente da scongiurare ogni ipotesi di Autonomia Differenziata che significherebbe per i territori del Sud avere ancora meno risorse rispetto alle attuali già insufficienti per affrontare una emergenza sociale senza precedenti. A questo proposito comprendiamo e condividiamo quei Sindaci che hanno annunciato barricate contro questa ipotesi di riforma ed anche il Sindacato, a tutti i suoi livelli, farà sentire forte la sua voce. L’unità nazionale non si celebra solo nelle Giornate dedicate: è inaccettabile un Paese unico ed unitario che abbia due velocità talmente differenti da segnare profondamente stili di vita e possibilità di sviluppo a seconda della regione che si vive. Ne va della possibilità di poter vivere al Sud, a Brindisi, nel nostro territorio. Ed è una possibilità che non accettiamo e per cui dedicheremo il nostro impegno e le nostre proposte.

Brindisi, 11 novembre 2022

 

Il Coordinatore Provinciale UIL Brindisi

Fabrizio Caliolo

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