Redazione

Fasano. Servizio straordinario di controllo del territorio. Un arresto a una denuncia.

A Fasano, a conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio per la prevenzione dei reati predatori e il rispetto della normativa “anticovid-19”, i Carabinieri della locale Compagnia hanno:

‒    tratto in arresto MANELLI Gianpiero, 27enne del luogo, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, poiché colpito da un provvedimento emesso dalla Corte d’Appello di Catania a seguito della richiesta di aggravamento avanzata dai militari operanti in conseguenza alle reiterate violazioni degli obblighi;

‒    denunciato in stato di libertà per violazione del testo unico delle leggi sanitarie un 40enne del luogo, il quale, nonostante sottoposto alla misura della quarantena domiciliare poiché positivo al Covid–19, è stato sorpreso in una via del centro abitato mentre si trovava a passeggio con il cane.

Complessivamente sono stati controllati 79 veicoli e identificate 104 persone, di cui 16 di interesse operativo. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi.

Mesagne. Detiene oltre 300 grammi di hashish, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Mesagne hanno tratto in arresto in flagranza di reato LIVIERI Giovanni, 37enne del luogo, per produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. In particolare, nel corso di uno specifico servizio, il LIVIERI è stato fermato a bordo del suo scooter e, a seguito di perquisizione personale, veicolare e domiciliare, i militari operanti hanno rinvenuto e posto sotto sequestro:

‒    3 panetti di hashish del peso rispettivamente di 98,6 grammi, 97 grammi e 98,3 grammi, nonché un coltello da cucina, il tutto occultato nel baule posteriore dello scooter;

‒    una busta in cellophane chiusa ermeticamente contenente 21 dosi del peso di 1 grammo ognuna, per un totale di 21 grammi di hashish, occultati nel bauletto anteriore del pianale;

‒    2 pezzi di hashish, il primo di 0,1 grammi e il secondo di 2,2 grammi, occultati nella stanza da letto;

‒    denaro contante (15 euro in banconote) e materiale per il confezionamento dello stupefacente.

Lo scooter è stato sequestrato amministrativamente poiché il LIVIERI circolava senza patente, senza copertura assicurativa e revisione. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi.

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OBESITY DAY: COLDIRETTI PUGLIA, DOPO 1 ANNO DI COVID OLTRE 4 PUGLIESI SU 10 IN SOVRAPPESO; OBIETTIVO DIETA CON AUMENTO CONSUMI FRUTTA E VERDURA (+25%).

Obiettivo dieta per oltre 4 pugliesi su 10, in sovrappeso dopo 1 anno di Covid, stretti tra lo smart working, le limitazioni imposte dal lockdown e la maggiore tendenza a dedicarsi alla cucina, con un aumento dei consumi di prodotti salubri e vegan del 25% di frutta e verdura di stagione nei mercati contadini. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia condotta nella rete di fattorie e mercati di Campagna Amica, diffusa in occasione del World Obesity Day che si celebra in tutto il mondo il 4 marzo e che quest’anno è condizionato dalle restrizioni imposte dai lockdown.

In aiuto dei consumatori viene la dieta mediterranea che festeggia – continua la Coldiretti regionale - il decennale dell’iscrizione nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco, avvenuta il 16 novembre 2010. Non è un caso che all’estero in netta controtendenza con il crollo degli scambi commerciali cresce la domanda dei prodotti base della dieta mediterranea Made in Italy nel mondo dove nel 2020 si registra un valore record nelle esportazioni con un aumento medio del 9%, dalla frutta alla verdura, dalla pasta all’extravergine fino alle conserve di pomodoro, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi ai primi dieci mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“Secondo uno studio condotto da esperti dell'Università di Copenaghen, dell'Alabama e dell'ateneo di Auckland in Nuova Zelanda, l’obesità incide anche sul clima, perché essere in sovrappeso comporta la produzione di una maggiore quantità di emissioni di CO2 sia per via dei processi metabolici dell'organismo sia per via dell'eccesso di cibo consumato da chi soffre di obesità”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La pandemia ha imposto un cambiamento radicale delle abitudini di vita e di consumo – sottolinea Coldiretti Puglia - che ha avuto effetto anche sulla bilancia, dove la tendenza a mangiare di più, spinta dal maggior tempo trascorso fra le mura di casa, non è stata compensata da una adeguata attività fisica.

La situazione peggiora per le persone obese – continua la Coldiretti Puglia - soprattutto per quelle collocate in smart working e in cassa integrazione, che nel 54% dei casi ha registrato un aumento medio di peso di ben 4 chilogrammi, secondo una ricerca della Fondazione Adi dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica. Soprattutto per questa fascia di popolazione il “lavoro agile” ha favorito l’adozione di comportamenti poco salutari, come mangiare scorrettamente e diminuire l’attività fisica. Ma l’aumento di peso è legato – nota la Coldiretti - anche alla maggiore tendenza a cucinare per sé e per i familiari, con lo smart working che ha spostato fra le mura domestiche tutti gli intervalli del tradizionale orario di lavoro con la necessità di organizzarsi a casa per i pasti e magari anche per gli aperitivi di fine giornata.

L’idea dei Mercati contadini di Campagna Amica nasce proprio dall’esigenza di far incontrare i produttori e i consumatori in un mercato che ha ampliato le opportunità di scelta di frutta e ortaggi di stagione che rappresentano la componente base della dieta mediterranea insieme a pane, pasta, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari.

L’obiettivo di Coldiretti e Campagna Amica è ‘culturale’ e consiste nel tentativo di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti della dieta mediterranea, un vero toccasana per il 44% degli italiani che sono aumentati di peso secondo l’analisi di Coldiretti su dati Crea.

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La Confartigianato propone ai Comuni del brindisino azioni più incisive nel contrasto all’abusivismo nel settore dell’acconciatura e dell’estetica. Le imprese di acconciatura e di estetica che in questi mesi hanno applicato con la massima diligenza le linee guida dettate dalle autorità sanitarie e dal Governo, intensificando le già rigide misure previste dal settore sul piano igienico-sanitario, e si sono riorganizzate per garantire la massima tutela della salute degli imprenditori, dei loro collaboratori e dei clienti temono che nei prossimi giorni si possa nuovamente imporre la sospensione delle attività del “benessere”, le imprese dell’acconciatura e dell’estetica hanno sempre svolto in sicurezza ogni trattamento, tanto è vero che i controlli effettuati dagli organi di controllo non hanno fatto registrare nessuna chiusura.

La sospensione che si paventa potrebbe innescare l’impennata dell’offerta di prestazioni da parte di operatori abusivi che rappresentano il vero pericolo per la salute dei cittadini, oltre che danneggiare ulteriormente sul piano economico le aziende in regola, non si considera il fatto che, a fronte di ulteriori misure restrittive, gli imprenditori non possono attualmente contare su alcuna certezza per quanto riguarda gli interventi di ristoro.

A questo proposito, Confartigianato nazionale fa rilevare che, nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020, per l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza dell’abusivismo, le imprese di acconciatura e di estetica hanno registrato una perdita economica di 1.078 milioni di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo.

Alla luce di tali considerazioni la Confartigianato di Brindisi sta chiedendo agli amministratori di tutti i Comuni brindisini di attivare congiuntamente una importante azione di sensibilizzazione dei cittadini che preveda l’utilizzo di manifesti e volantini da distribuire in città, la realizzazione di spot radio televisivi, una campagna informativa che coinvolga la stampa locale, oggi, può risultare uno degli strumenti più efficaci per contrastare il dilagare dell’abusivismo, fonte di numerosi casi di contagio.

Numerosi sono i casi di trattamenti estetici e sui capelli con prodotti non idonei eseguiti da soggetti non qualificati che spesso sono causa di danni alla salute dei clienti, di cute e capelli, qualche volta, ci risulta, danni anche irreversibili.

Insieme alla campagna di sensibilizzazione chiediamo di istituire negli uffici delle attività produttive di tutti i Comuni uno sportello dove raccogliere le segnalazioni delle diverse attività abusive che vengono svolte in tutti i settori dell’artigianato, coinvolgendo in modo coordinato le forze di polizia municipali e quelle sanitarie.

Il Direttore Confartigianato Brindisi                                           Il Vicepresidente Confartigianato Brindisi

         Teodoro Piscopiello                                                                                  Michele Padula

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In arrivo in streaming “Russu Salentinu”,nuova edizione di un singolo dei Tolleranza Zero. Uscirà lunedì 8 marzo “Russu Salentinu”, la nuova edizione del singolo del gruppo mesagnese Tolleranza Zero.
 
Un brano che racconta le schermaglie d’amore di due giovani, divisi dall’estrazione sociale ma accomunati dai sentimenti che provano l’uno per l’altra.
 
“Ci mi vuei, ci mi vuei m’ha pigghia’ cussì”, canta la campagnola oggetto delle attenzioni del figlio del padrone. “Iu t’aggiu sempri vuluta, la vita mia si’ tu: si’ sempri statu lu fiuru mia, iu pi st’amori lassu tuttu”: botta e risposta tra classi sociali, che si annullano dinanzi ad un sentimento forte e intenso come l’amore, come il vino con cui brindano a questa passione. Un “Russu Salentinu”, per l’appunto.
 
Una dedica in dialetto alla terra in cui il gruppo dei Tolleranza Zero è nato e continua a produrre musica, anche in piena pandemia, e che mostra un attaccamento a quanto di più caro possa esistere: le proprie radici e i sentimenti.
 
I Tolleranza Zero sono Fabrizio Valentini (voce e chitarra), Gianni Manca (chitarra), Luca Andrea Sconosciuto (tastiere), Piero De Matteis (basso) e Giovanni Facecchia (batteria). La voce femminile è di Giorgia Epifani. Cori di Paola Andriola.
Testo e musica di Fabrizio Valentini.
 
Il brano “Russu Salentinu”,registrato presso gli One Recording Studio di Latiano (Br), sarà disponibile da lunedì 8 marzo su tutte le piattaforme musicali in streaming.
La copertina è di Ivo Mitrugno.
 
Seguite le pagine del gruppo sui maggiori social network per restare aggiornati sulle novità.

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Fasano – Cosa può fare una donna vittima di abusi o che si trova in condizione di pericolo? La prima azione è contattare il centro antiviolenza, gli sportelli preposti e le forze dell’ordine. Solo così, con l’intervento e la vicinanza delle istituzioni, si potranno subito ricevere aiuto, protezione e sicurezza. 

 
L’assessore alle Pari Opportunità, Cinzia Caroli, interviene sul delicato tema della violenza di genere anche alla luce delle ultime notizie di cronaca che denotano una recrudescenza di episodi di violenza a danno delle donne. A confermare l’escalation di abusi sono i dati dell’ultimo anno che testimoniano come le chiusure dovute alla pandemia abbiano accentuato certe dinamiche. 
 
«Nelle ultime ore mi sono interfacciata con i Carabinieri, che vorrei ringraziare per l'egregio lavoro che svolgono e in particolare con il capitano Boaglio, che alla competenza aggiunge una grande sensibilità verso queste problematiche.
A tal proposito vorrei sottolineare innanzitutto la stretta collaborazione tra l'Amministrazione comunale, il nostro Centro Antiviolenza, e le forze dell'ordine.
Ho deciso di affidare alla stampa questo mio contributo, sperando possa essere utile per le donne che vivono delle situazioni di fragilità. Mi rivolgo dunque alle donne che avranno la possibilità di leggere questi articoli». 
 
L’assessore ricorda che in una situazione di pericolo, di violenza, le donne possono contattare il Centro Antiviolenza il cui numero verde è attivo 24 ore al giorno: 800-688791. 
 
 «In questo modo potrete immediatamente essere aiutate, soccorse, e sostenute da un'equipe di donne professioniste (una psicologa, un'assistente sociale, un avvocato) – spiega l’assessore Caroli. Innanzitutto sarete soccorse e messe in sicurezza e non dovrete preoccuparvi di tornare a casa, se non avete altri posti in cui andare, sarete sistemate in luoghi sicuri;  poi, solo in seguito, si valuterà la possibilità o la volontà di procedere con una denuncia ed anche in questo, sarete accompagnate costantemente, dal momento della deposizione di fronte alle forze dell'ordine fino alle fasi successive.
Anche nel caso in cui non vi sentiste di procedere con una denuncia, comunque potrete farvi supportare e aiutare dal CAV sia pure per un confronto. L'importante è che comprendiate che non siete sole e che una alternativa c'è sempre, alternativa che può essere anche quella di essere sistemate in un appartamento fuori dal Comune e questo sempre e soprattutto nel caso in cui vi fossero bambini che devono poter venire con voi in totale sicurezza e nel massimo anonimato.
Pertanto non temiate di contattare il numero verde, anche un confronto, un appoggio può risultare importante e vi prego non contattate il numero verde (e preciso questa cosa con grande dolore) quando davvero è stato oltrepassato il limite, quando siete addirittura nella condizione di dover raggiungere il più vicino ospedale. Prima, a volte molto prima, ci possono essere dei segnali che dobbiamo saper cogliere per muoverci in anticipo.
La legge vi tutela e la rete che abbiamo creato in città vi sosterrà, vi prego dunque di aiutarci ad aiutarvi. Se siete in pericolo o se conoscete donne in pericolo vi prego di acquisire e diffondere queste informazioni, è importante, lo dobbiamo ai nostri affetti ma soprattutto a noi stesse. Grazie».
 
 
 
 
Bisogna fidarsi e affidarsi alla protezione delle istituzioni «che vi abbracceranno e sosteranno - aggiunge il sindaco Francesco Zaccaria - perché non c’è niente di più forte della loro azione». 
 
Dal primo cittadino arrivano parole nette di condanna: «La violenza sulle donne è un orrore, anzi una priorità, che abbiamo il dovere di combattere con tutte le nostre forze.
Ringrazio tutti coloro che lavorano quotidianamente per sostenere l’educazione e la formazione di una robusta cultura della non violenza. L’impegno della nostra Amministrazione sarà sempre orientato al rispetto e alla tutela della vita umana contro ogni forma di violenza fisica, verbale e psicologica».
 
 
 
 

Ieri, 2 Marzo 2021, operatori della Sezione Volanti della Questura di Brindisi, hanno denunciato in stato di libertà  due cittadini extra comunitari, tali K.B. nato in Guinea e W.K. nato in Senegal, responsabili entrambi di resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale.

Nel tardo pomeriggio, durante l’espletamento del servizio di controllo del territorio, gli operatori della Sezione Volanti,  transitando in piazza Crispi, notavano un atteggiamento sospetto da parte di  un soggetto extra comunitario,  K.B. di anni 25, tale da indurli ad effettuare un accertamento più approfondito.

 Il soggetto, assumeva da subito un comportamento poco collaborativo e di sfida, difatti iniziava ad inveire nei confronti degli operatori, cercando anche lo scontro fisico. Gli agenti, con calma non rispondevano alle provocazioni del soggetto, quindi lo conducevano negli uffici della Sezione Volanti, per accertarne l’esatta identità. L’atteggiamento non collaborativo e di sfida continuava anche all’interno degli uffici, comunque gli operanti contenevano il comportamento dell’individuo che, dopo i rilievi fotosegnaletici, è stato denunciato in stato di libertà.

Sempre nella stessa serata, altro equipaggio della Sezione Volanti, interveniva in via Conserva, dove era stata segnalata la presenza di una persona extracomunitaria che arrecava disturbo ai passanti.

Sul posto gli operatori individuavano il soggetto W.K. di anni 35,  in evidente stato di ubriachezza, che alla vista dei dipendenti, iniziava ad urlare  e minacciare gli agenti intervenuti. L’uomo, pertanto veniva accompagnato negli Uffici della Sezione Volanti e denunciato a piede libero per i reati di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale oltre che per rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale.

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 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 3 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati 11.427 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.261 casi positivi: 586 in provincia di Bari, 76 in provincia di Brindisi, 103 nella provincia BAT, 112 in provincia di Foggia, 125 in provincia di Lecce, 248 in provincia di Taranto, 12 casi di residenti fuori regione. 1 caso di provincia di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito.

Sono stati registrati 29 decessi: 4 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 11 in provincia di Foggia, 6 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.582.701 test.

112.274 sono i pazienti guariti.

33.668 i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 149.963 così suddivisi:

57.643 nella Provincia di Bari;

15.864 nella Provincia di Bat;

11.065 nella Provincia di Brindisi;

29.862 nella Provincia di Foggia;

12.754 nella Provincia di Lecce;

21.997 nella Provincia di Taranto;

600 attribuiti a residenti fuori regione;

178 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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DPCM: COLDIRETTI PUGLIA: OK A 540 ENOTECHE IN PUGLIA SALVA VINO MADE IN ITALY.
 

Il via libera all’asporto fino alle 22.00 dalle enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25), fermo restando il divieto al consumo sul posto, salva le 540 enoteche presenti in Puglia e supera l’ingiustificata discriminazione nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali è correttamente consentita la vendita del vino. E’ quanto Coldiretti Puglia, dopo che il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini aveva sollecitato il necessario chiarimento del nuovo DPCM varato dal presidente del Consiglio Mario Draghi dopo che quello precedente del 14 gennaio aveva vietato dopo le ore 18:00 la vendita con asporto.

Si tratta di una misura importante a sostegno del vino Made in Italy fortemente colpito dalla chiusura della ristorazione con circa 200 milioni di bottiglie che – sottolinea la Coldiretti – non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali costretti ad un logorante stop and go. A pesare è stata anche la chiusura dei ristoranti italiani all’estero dove il vino italiano è il più esportato nel mondo ma ha subito nel corso del 2020 un calo del 3% nelle bottiglie spedite all’estero.

“Si stima che il vino offra durante l’anno straordinarie opportunità di lavoro – aggiunge il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi”.

Le enoteche – sottolinea la Coldiretti regionale – hanno avuto negli ultimi anni una forte espansione offrendo opportunità di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualità e del legame con il territorio. Una tendenza che – precisa la Coldiretti – va sostenuta ed incoraggiata nel rispetto delle norme di sicurezza. Il settore del vino – conclude la Coldiretti – è già tra i più colpiti dagli effetti delle misure restrittive anti Covid con la chiusura della ristorazione dove viene commercializzato più della metà in valore delle bottiglie stappate in Italia.

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Nel 1991 la storia albanese mise sulle rotte del porto di Brindisi un bisogno incompiuto di civiltà in cerca di una sponda migliore. Brindisi rispose. Offrendo un riparo all’odissea di stenti e di privazioni di ventimila persone. Domenica 7 marzo alle ore 18, esattamente trent’anni dopo, il Nuovo Teatro Verdi, con il sostegno del Teatro Pubblico Pugliesepresenta in streaming lo spettacolo «Non abbiate paura. Grand Hotel Albania», un monologo di Francesco Niccolini con Luigi D’Elia che rivive in un nuovo allestimento con un ensemble transadriatico composto da Claudio Prima (organetto e voce), Nevila Cobo (violino) e Merita Alimhillaj (violoncello). Apertura con un’intervista del giornalista Antonio Celeste al premier albanese, Edi Rama, al sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, e al primo cittadino dell’epoca, Giuseppe Marchionna, la cui testimonianza avrà il compito di ricostruire quelle giornate drammatiche, la mobilitazione delle istituzioni e lo straordinario slancio della comunità brindisina.

Lo spettacolo sarà trasmesso online sulle pagine Facebook di Fondazione Nuovo Teatro VerdiComune di BrindisiRiccardo Rossi Sindaco di BrindisiTeatro Pubblico PuglieseCarmelo GrassiAgenda Brindisi, Brindisi Cronaca, Brindisi Oggi, Brindisi ReportBrindisi TimeBrundisiumL’Ora di Brindisi, NewspamNuovo Quotidiano di Puglia online, e sulla web-tv Apulia (apuliawebtv.it). E ancora sul canale Youtube della Fondazione Nuovo Teatro Verdi. Oltre che sulle pagine social, lo spettacolo e la storica ricorrenza saranno al centro di uno speciale palinsesto di Rai Radio3, che all’occasione dedica un focus all’interno del programma Zazà, in onda domenica 7 marzo alle 15, per poi trasmettere alle 22.30 dello stesso giorno la replica del monologo per il Teatro di Rai Radio3

Un racconto per la città, i suoi cittadini e l’Italia intera che attraverso la lente dei trenta anni restituisce tutta l’umanità e l’eccezionalità di quell’incontro straordinario fra i novantamila brindisini e i più di ventimila albanesi. Rivive in un Nuovo Teatro Verdi significativamente vuoto la storia di un naufragio umano di ventimila corpi che poteva essere la scintilla di un’apocalisse e non lo fu. Per converso diventò una delle pagine di dignità che più vale la pena di ricordare oggi, in questo mondo disinfettato, “distanziato” e spaventato.

I fatti del ’91 diventano un’occasione per ricordare. Per comprendere come mai ancora oggi ci sia bisogno di cercare pace oltre il mare. Un momento corale, una biografia collettiva della città e di quel sentimento che nel marzo di trent’anni fa ha trasformato Brindisi in un Porto di Pace. Si evocarono allora eventi biblici per spiegare che nella vita di ognuno di quei ventimila affamati di libertà stava per accadere qualcosa che non si sarebbe mai più dimenticato. Una sponda familiare. L’abbraccio di una città, quella con i suoi problemi atavici che di lì a poco avrebbe dischiuso una frontiera nuova, un percorso che cominciava alla fine di cinquant’anni di regime e di repressione. Le onde mosse da quei barconi pericolanti investirono la gente di Brindisi oscurando per un po’ la routine e i problemi di ogni giorno.

A distanza di trent’anni da quello che fu insieme un drammatico esodo e il primo guscio della libertà, l’Europa è profondamente cambiata, la geopolitica ha ridisegnato i confini della civiltà, la dimensione europea è entrata nel quotidiano di ciascuno, nella cifra dello sviluppo dei singoli territori, il dramma della migrazione ha assunto connotazioni più ampie, in senso antropologico e geografico, aprendo dibattiti serrati, a volte avvelenati. Ma sullo sfondo rimangono Brindisi e la sua comunità, con quella ospitalità connaturata che la storia non può cambiare, che nessuno può cambiare: «Non sto nella pelle e ascolto quello che accade in me e intorno - ha detto Luigi D’Elia -. Proprio ora che viviamo distanziati e con la mascherina, ora che i teatri sono chiusi, proprio ora che raccontare in un teatro vuoto ha tutta la forza del vuoto che questa storia lascia nella pancia. Il racconto non è la cronaca di un’accoglienza, non è il documentario dell’approdo, è luce su un tratto di storia che ci dice come siamo cambiati, cosa è diventata l’Europa e cosa siamo diventati noi nel grande blob comunitario. Cosa siamo oggi dopo tre decenni che hanno prodotto disincanto, depotenziato il sogno e aggiunto periferie a periferie. Mentre oggi un’ondata più strisciante e subdola, quella pandemica, ruba la scena al flusso dei migranti».  

Lo spettacolo di D’Elia rilegge una pagina dolorosa che la storia ha trasformato, lungo un non sempre lineare percorso trentennale, nel riscatto di un popolo e nella completa integrazione dei tanti migranti che furono accolti. Migliaia di storie che s’intrecciano tra loro fino a diventare il filo conduttore di una narrazione che si propone alla città, e all’Italia intera, come un momento di riflessione collettiva.

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