Redazione

Non solo gli operai agricoli, ma anche i lavoratori autonomi agricoli, ovvero i coltivatori diretti, che svolgono i medesimi lavori e anche con maggiore intensità, devono essere ricompresi tra le attività usuranti da esentare dall`adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. Lo chiede la Coldiretti Puglia, in merito al ricalcolo da parte della Commissione sui lavori gravosi che starebbe allargando a 203 le mansioni pesanti che potrebbero permettere di anticipare l’uscita dal lavoro a 63 anni tramite l’Ape sociale.

“L’estensione alla categoria degli operai agricoli e dei pescatori riconosciuti quali soggetti che svolgono lavori usuranti deve naturalmente ricomprendere i lavoratori autonomi agricoli, ovvero i coltivatori diretti, che svolgono i medesimi lavori. Una spinta per il ricambio generazionale in un settore dove si assiste ad una crescente domanda di lavoro da parte di giovani ma anche una necessità per ridurre, con nuove energie, l’impatto degli infortuni sul lavoro in agricoltura”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Le malattie più diffuse per chi lavora nel comparto dell'agricoltura sono l'ernia discale lombare – spiega Coldiretti Puglia - provocata da lavorazioni svolte principalmente con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse a tutto il corpo come trattori, mietitrebbia, vendemmiatrice semovente, oltre a tendiniti e sindrome del tunnel carpale, allergie, dermatiti.

Al di là della discussione sulle pensioni anticipate, gli assegni pensionistici degli agricoltori restano tra i più bassi d’Europa – denuncia la Coldiretti regionale – dove in Puglia sono circa 210 mila i pensionati del lavoro autonomo, tra cui ben 63 mila coltivatori diretti, con un’altissima percentuale di pensioni integrate al minimo che non superano i 515 euro al mese – aggiunge Coldiretti Puglia – che stanno vivendo un momento di grande difficoltà anche a causa della crisi causata dal Covid, ma che nonostante tutto sono impegnati nel presidio territoriale nelle aree rurali, dove sono spesso il motore di iniziative ed esperienze culturali e di solidarietà.

“Da qui la necessità di intervenire per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse – spiega Angelo Marseglia, presidente dell’Associazione regionale dei Pensionati di Coldiretti –  eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza, definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria”.

Al fine di una migliore programmazione socio-sanitaria Coldiretti Puglia ha proposto l’istituzione di un tavolo regionale della terza età presso l'assessorato al welfare, al fine di condividere le scelte per la riformulazione del piano regionale delle politiche sociali e darne piena attuazione negli ambiti territoriali pugliesi. I continui tagli apportati alla spesa sociale, la notevole riduzione del Fondo per la non autosufficienza stanno scaricando sulle famiglie l’inadeguatezza dei servizi pubblici per gli anziani e per i non autosufficienti e stanno minando la stessa qualità della vita dei nostri pensionati, una risorsa e un patrimonio da salvaguardare.

La presenza degli anziani all’interno della famiglia in generale, e di quella agricola in particolare, è stata considerata come una forma arcaica da superare mentre con la crisi – sostiene Coldiretti Puglia – si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini. La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è – aggiunge Coldiretti Puglia – un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come è stato spesso affermato. Le pensioni aiutano i bilanci per più di una famiglia su tre – conclude Coldiretti Puglia - con la presenza dei nonni in casa che viene giudicata positivamente per il contributo economico e sociale che sono in grado di offrire in un momento di difficoltà.

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L’importante rievocazione storica della “Fiera Medievale Franca” ritorna, dopo un anno di sospensione a causa della pandemia. L’evento, che si svolgerà il 25 e il 26 settembre 2021, è organizzato dal gruppo storico “Città di Mesagne” e dal laboratorio sartoriale “Meghy Costumes d’Epoque”, con il patrocinio del Comune di Mesagne. Inoltre, la “Fiera Medievale Franca” è stata inserita dal ministero per i Beni e le Attività Culturali tra le cento manifestazioni storiche di interesse nazionale.

Con i mercenari d’Oriente, i monaci guerrieri, i mercanti del conte Ruggero, l’Ordo Cavalieri Termole, il gruppo rievocatori delle torture medievali, gli armigeri medievali dell’Opus Milites, il gruppo tamburi del barone Freganius, i falconieri Antaga, il borgo della città si trasformerà per due giorni in un accampamento medievale con mercanti, giullari, danzatori, falconieri, soldati mercenari, incantatori di serpenti, mangiafuoco, giocolieri, strumenti di guerra e di tortura, banco del conio della moneta. Il ruolo dell’imperatore Federico II° è affidato all’attore e conduttore televisivo Beppe Convertini, che assisterà allo spettacolo finale della scacchiera vivente in piazza Orsini del Balzo.

La “Fiera Medievale Franca” rievoca una delle tante ed antiche fiere, nate in origine da feste religiose e dagli inevitabili mercati che ne scaturivano; questi mercati, con la crescita dei commerci e lo sviluppo demografico, finirono per divenire qualcosa di più di un locale mercato di sussistenza, buono per alimentare le finanze dei signori feudali ed ecclesiastici e molto meno quelle dello stato. Attorno al 1223, Federico II° (1194-1250), con l’intento di consolidare il potere statale e preoccupato dell’aumento dei prezzi, puntò a rafforzare il commercio promuovendo le fiere nel Regno di Sicilia, già presenti nel nord Europa e nel resto della penisola italica sin dalla fine dell’XI secolo, grazie anche alle Crociate e ai rapporti con l’Oriente. Il sovrano svevo concesse fiere annuali di più giorni, autorizzando esenzioni dai dazi e lo svolgimento di giochi normalmente proibiti. In verità, non abbiamo documenti “realistici”, non normativi, riguardanti le fiere, mentre si hanno maggiori precisazioni sul commercio fieristico a partire dagli anni 1230-1235. La “Fiera Medievale Franca” è, quindi, una celebrazione storica rievocativa di ampio respiro che si prefigge di riscoprire le atmosfere create nei vicoli antichi di Mesagne da re e regine, principi e principesse, dame e cavalieri, giullari e incantatori, soldati e mercanti di un tempo che fu.

Mesagne beneficiava, come altri Comuni, del privilegio reale della “fiera franca”, una concessione del sovrano di sospendere, per il periodo fieristico, ogni autorità reale; era il comune ad occuparsi dell’amministrazione della giustizia, della sorveglianza dei pesi e delle misure, delle tasse e della riscossione dei tributi. Dalle notizie storiche arrivate fino a noi, sappiamo che Mesagne contava cinque fiere e sei edizioni: la fiera di sant’Angelo (due edizioni: maggio e fine settembre); la fiera di tutti i Santi (o “fiera del cappotto”, terza domenica di novembre); la fiera di san Paolo (gennaio); la fiera di san Lorenzo (agosto); la fiera di san Vito (luglio). Oggi sopravvive solo la “fiera del cappotto”.

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Protestano i residenti del tratto finale di via Epifanio Ferdinando di Mesagne per le condizioni in cui versa questa arteria che è utilizzata, soprattutto, per raggiungere il vicino ospedale “De Lellis”. Le criticità principali sono le erbacce presenti sui marciapiedi, il manto scosceso, il transito dei mezzi pesanti ai quali è inibito il passaggio e, al contrario, viaggiano regolarmente, i miasmi dei bisogni degli animali domestici che in barba a tutte le norme di civiltà i conduttori fanno fare in strada, i tombini rotti. Insomma, una situazione spaziale su cui da tempo i cittadini hanno invitato sia gli amministratori sia i tecnici comunali sul posto per verificare quanto da loro affermato. Purtroppo, al momento ci sono solo le immagini che i residenti hanno scattato per dare credito alle loro proteste.

Dunque, da tempo i residenti di via Epifanio Ferdinando hanno segnalato in Comune le condizioni in cui si trova il tratto finale di questa importante arteria viaria utilizzata particolarmente da coloro che vogliono raggiungere il nosocomio. Naturalmente il passaggio dei mezzi, anche pesanti, ha consumato il manto stradale che in più punti necessita di un restyling strutturale. Per non parlare di tutte le altre criticità presenti compreso lo scarico dei gas delle auto che spesso restano incolonnate.  “L’amministrazione comunale fin dal momento del suo insediamento è impegnata nella ristrutturazione di diverse strade della città – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona – pertanto le vie che hanno maggior bisogno di interventi saranno ristrutturate. Certo ci vuole un po' di tempo e di pazienza. Per l’ultimo tratto di via Epifanio Ferdinando conosciamo bene le sue problematiche. Per la soluzione dei problemi si tratta solo di tempo. Stiamo aspettando ulteriori finanziamenti che ci possano permettere di ristrutturare altre strade, tra cui l’ultimo tratto di questa via. Tuttavia, non prima del 2022”.

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È in programma il 24 e 25 settembre 2021, tra Brindisi e Torre Santa Sabina (Carovigno), l’evento "Il patrimonio sommerso alla sfida della valorizzazione: il progetto UnderwaterMuse in Puglia", organizzato dalla Regione Puglia - Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio nell'ambito del progetto UnderwaterMuse “Immersive Underwater Museum Experience for a wider inclusion”, finanziato dal programma Interreg V-A Italia-Croazia 2014/2020.

Venerdì 24 settembre è previsto, dalle ore 16:00 alle ore 19:00 presso l’Auditorium Museo F. Ribezzo (Brindisi), un incontro partecipato con gli esperti, gli operatori e i cittadini pugliesi finalizzato ad un confronto sulle azioni e buone pratiche per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale sommerso, nonché ad un approfondimento dei risultati raggiunti dal progetto UnderwaterMuse. Interverranno, tra gli altri, Massimo Bray (Assessore alla Cultura, Tutela e sviluppo delle imprese culturali, Turismo, Sviluppo e Impresa turistica della Regione Puglia), Aldo Patruno (Direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia), Emilia Mannozzi (Direttrice Museo F. Ribezzo) e Riccardo Rossi (Sindaco di Brindisi). L'incontro sarà seguito da un rinfresco e dallo spettacolo “Mediterraneo” (Teatro le Forche) organizzato nell'ambito di ArcheoLive. La Storia tra due mari. Festival Strade di sabbia, presso lo stesso Museo. Per partecipare all’evento, gratuito e aperto a tutta la comunità, registrazione e Green Pass sono obbligatori.

 Sabato 25 settembre a partire dalle ore 09:00 presso la Baia dei Camerini Torre S. Sabina (Carovigno), seguirà l’Open day cantiere di scavo – relitto Santa Sabina 1 che prevede attività di snorkeling con archeologi e tecnici alla scoperta di uno dei relitti di età romana tardoimperiale tra i più interessanti del Mediterraneo. L’evento è gratuito e anche in questo caso la registrazione è obbligatoria.

L'iniziativa si colloca all'interno della seconda campagna di scavo nell’insenatura della Baia dei Camerini, quale intervento pilota del progetto UnderwaterMuse. Sono infatti in corso, dalla fine di agosto, ricerche subacquee in collaborazione con i Dipartimenti di Studi Umanistici di Foggia e di Bari, e il Dipartimento di Beni Culturali UniSalento, grazie alla concessione di scavo del Ministero della Cultura all’Università del Salento, per il tramite della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce. Le indagini si sono focalizzate sull’importante relitto tardoimperiale di Torre S. Sabina 1 (fine III – inizi IV sec. d.C.), che sta rivelando, grazie a uno scavo accurato e paziente, elementi di eccezionale interesse. Obiettivo dell’intervento-pilota è documentare integralmente il relitto per studiarlo in dettaglio e realizzare un modello tridimensionale della nave originaria che, grazie alla realtà virtuale, potrà essere protagonista di animazioni e racconti in grado di permettere la più ampia fruizione di questo prezioso bene comune. L’intervento, che si avvale della presenza di un restauratore dell’Istituto Centrale per il Restauro, consente inoltre di sperimentare soluzioni di conservazione e trattamento dei resti lignei in situ, che potranno essere modello di buone pratiche da replicare, come previsto nel progetto UnderwaterMuse.

Le attività del progetto UnderwaterMuse mirano a valorizzare e rendere accessibile l’ingente patrimonio sommerso dell’area coinvolta attraverso l’uso narrativo e comunicativo della realtà virtuale ed un coinvolgimento diretto degli attori territoriali. Negli stessi giorni, tra l’altro, in occasione di un meeting tecnico, il Dipartimento Turismo della Regione Puglia ospiterà proprio a Santa Sabina gli altri partner di progetto italiani e croati: ERPAC - Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia (partner capofila), Università Ca’ Foscari di Venezia, Public Institution for Coordination and Development of Split - Dalmatia County RERA S.D. e Comune di Kastela.

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Lunedì 20 settembre si è tenuta la cerimonia di riconsegna del plesso scolastico di via Grazia Deledda a San Pancrazio alla comunità scolastica del settore Tecnologico Epifanio Ferdinando nonché della mostra sulla Shoah fornita dalla Yad Vashem. Hanno svolto gli onori di casa il Dirigente dell’IISS Ferdinando ing. Mario Palmisano Romano e il referente di sede l’ing. Salvatore Barbagallo.

Presente il Sindaco di San Pancrazio Salvatore Ripa, che portando i saluti del Presidente della Provincia di Brindisi, ing. Riccardo Rossi, ha ringraziato tutti quanti si sono adoperati per rendere possibile e concretizzare un progetto di ristrutturazione fortemente voluto per la crescita della comunità sampancraziese e non solo, dai tecnici della Provincia (ing. Sebastiano Palazzo e geom. Valentino Passante), alla ditta che ha svolto i lavori (Edil Restauro srl), ricordando anche l’attenzione e il lavoro profuso in questi anni in maniera sinergica con l’Ente Provincia dalla struttura tecnica comunale coordinata dall’arch. Cosimo Stridi.
Ha preso parte alla cerimonia la dirigente dell’IC San Pancrazio Prof.ssa Daniela Savoia che ha dimostrato il suo interesse verso l’importante realtà del Tecnologico Epifanio Ferdinando e la volontà di collaborare affinché i rapporti tra i due istituti siano sempre più stretti.
Particolarmente significativi sono stati gli interventi di due graditissimi ospiti, il Sig. Domenico Francone e il prof. Giovanni Semeraro rispettivamente sindaco di San Pancrazio Salentino e Dirigente dell’ITIS Fermi di Francavilla Fontana nel 2008, anno nel quale si è reso possibile l’istituzione del Tecnologico. 
È intervenuto inoltre il Sig. Francesco Greco fiduciario comunale del CONI il quale ha voluto esprimere in particolare il suo apprezzamento per la nuova palestra che è un gioiello per lo sport non solo dell’istituto ma anche per le comunità di San Pancrazio e dei paesi limitrofi.
Graditissimo e molto significativo è stato l’intervento di Don Alessandro Luperto parroco di San Pancrazio Salentino di recente nomina il quale ha rimarcato l’importanza di avere un istituto scolastico superiore nel comune fatto che di per se costituisce una ricchezza per la comunità.
Gli interventi realizzati nella struttura rappresentano un punto di partenza per rilanciare il Tecnologico Epifanio Ferdinando come centro culturale e di formazione per il territorio in un ambito, quello della meccanica e della meccatronica, che offre sempre più importanti prospettive di crescita professionale, grazie anche ai docenti presenti che ogni giorno mettono in gioco la propria professionalità per la crescita dei nostri giovani e per la crescita dell’istituto.
La cerimonia si è conclusa con il classico taglio del nastro da parte del Sindaco Salvatore Ripa e del Dirigente Mario Palmisano Romano e con la visita alla mostra sulla ShShoa. 

Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 19 settembre 2021 risultano positivi 194 soggetti, di cui 78 uomini (40,2%) e 116 donne (59,8%), con età media di 44 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 40 nella fascia 0-18 anni, 116 tra 19-64 anni, 24 tra 65-79 anni, 14 negli 80 e oltre.

I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “contatto con caso accertato” 62 (32%), “sospetto di caso” 62 (32%), “screening” 7 (3,6%), “rientro da area a rischio” 7 (3,6%) e 1 (0,4%) soggetto in RSSA; in 55 casi (28,4%) il fattore di rischio non è definito. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive 92 (47,4%) paucisintomatici, 61 (31,4%) soggetti asintomatici, 11 (5,7%) con sintomatologia lieve, 7 (3,6%) con quadro severo, 9 (4,6%) in fase di guarigione e per 12 (6,3%) il dato non è noto. Per 163 (84%) soggetti è stata predisposta la sorveglianza con isolamento fiduciario e per 16 (8,3%) il ricovero in isolamento; per 15 (7,7%) soggetti il dato non è noto.

Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 29 a Fasano, 24 a Ceglie Messapica, 23 a Francavilla Fontana, 14 a Latiano, 14 a Ostuni, 13 a Mesagne, 12 a Oria, 11 a San Pietro Vernotico, 10 a Brindisi, 7 a San Michele Salentino, 7 a Villa Castelli, 5 a San Pancrazio Salentino, 5 a Torre Santa Susanna, 4 a Carovigno, 4 a Cellino San Marco, 4 a Cisternino, 4 a Erchie, 3 a Torchiarolo, 1 a San Vito dei Normanni, 0 a San Donaci. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Brindisi, Francavilla Fontana, Torre Santa Susanna, Oria.

Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 19 settembre 2021, sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 128.380 residenti nella provincia di Brindisi, pari a 326,5 soggetti ogni 1.000 residenti. Per 102.386 (79,8%) soggetti sottoposti a test è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa il 44% dei casi.

Dei 128.380 soggetti sottoposti a tampone molecolare, 21.105 (16,4%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 540,5 casi x10.000 residenti; si osserva un trend in diminuzione dei casi. I positivi comprendono 10.873 donne (51,5%) e 10.232 uomini (48,5%) e l’età media è pari a 44 anni; si osserva nelle ultime settimane un aumento dell’età media dei casi.

Il tasso di letalità è pari all'1,8%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 389 i decessi totali: 304 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 54 tra i 60 e i 69 anni, 22 casi tra i 50 e i 59, 7 casi tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.

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Dati del giorno: 21 settembre 2021

110
Nuovi casi
14.436
Test giornalieri
1
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 13
Provincia di Bat: 15
Provincia di Brindisi: 12
Provincia di Foggia: 19
Provincia di Lecce: 47
Provincia di Taranto: 17
Residenti fuori regione: 1
Provincia in definizione: -14
3.125
Persone attualmente positive
196
Persone ricoverate in area non critica
22
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

267.371
Casi totali
3.560.688
Test eseguiti
257.481
Persone guarite
6.765
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 98.211
Provincia di Bat: 28.004
Provincia di Brindisi: 21.201
Provincia di Foggia: 47.040
Provincia di Lecce: 30.793
Provincia di Taranto: 40.669
Residenti fuori regione: 991
Provincia in definizione: 462

Brindisi. Rapina in concorso al negozio di telefonia. Un arresto in flagranza e una denuncia in stato di libertà. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia, a conclusione degli accertamenti, hanno arrestato in flagranza di reato, per rapina in concorso, una 29enne di origine nigeriana residente a Palermo e domiciliata a Villa Castelli presso una struttura del sistema di accoglienza integrata, regolare in Italia, e contestualmente hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà del suo compagno 34enne di origine nigeriana residente a Carovigno, regolare in Italia. In particolare, precedenti nella serata del 20 settembre, i due si sono presentati presso un negozio di telefonia nel centro di Brindisi, pretendendo il ritiro di un telefono cellulare lasciato in riparazione. L’uomo, che non era intenzionato a pagare, ha dato in escandescenza, danneggiando il locale e asportando dal bancone il suo telefono insieme a un altro apparecchio ivi presente.

Subito dopo, al fine di garantirsi la fuga, il 34enne ha colpito ripetutamente con calci e pugni il titolare del negozio e il suo dipendente. Nel frangente la donna, per agevolare la fuga del compagno con il maltolto, ha attivamente ostacolato le due vittime, venendo a sua volta bloccata dagli operanti prontamente intervenuti su segnalazione di alcuni testimoni. In seguito all’occorso il dipendente dell’esercizio ha riportato varie ferite al volto ed è stato trasportato in codice giallo presso il locale ospedale dove è attualmente ricoverato. L’arrestata, al termine delle formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stata sottoposta agli arresti domiciliari in Villa Castelli, mentre il compagno, presentatosi spontaneamente presso il Comando dell’Arma, è stato denunciato a piede libero.

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I carabinieri di Mesagne e Latiano hanno tratto in arresto due coppie di mesagnesi che sono state trovate in possesso di sostanza stupefacente tra marijuana e cocaina. I quattro individui sono stati tratti in arresto. Dopo le formalità di rito il magistrato ha disposto per loro la detenzione domiciliare. Intanto, continuano i servizi degli uomini dell’Arma per fare emergere queste situazioni di illegalità e stroncare la coltivazione e vendita di droghe. La prima operazione è stata condotta a Mesagne dai carabinieri di Latiano che hanno tratto in arresto due conviventi 50enni poiché sono state trovate nella loro disponibilità 58 piante di marijuana e  930 grammi di marijuana, già pronta per lo spaccio. La coppia dovrà rispondere di detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. I due, 53 (lui) e 51 anni (lei), nel corso di una perquisizione domiciliare sono stati trovati in possesso di 58 piante di marijuana di diverse dimensioni e superiori al metro di altezza per un peso complessivo, al netto dei contenitori, di 23 chilogrammi circa, 4 contenitori in vetro contenenti 930 grammi di marijuana già essiccata, occultati in cucina e in camera da letto, un bilancino di precisione, vario materiale utile per il confezionamento e 370 euro in banconote di vario taglio, il tutto è stato sottoposto a sequestro. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati trasferiti presso la loro abitazione in regime di arresti domiciliari.

Conclusa questa operazione i carabinieri di Mesagne hanno arrestato una coppia di 40enni trovata in possesso di circa 38 grammi di cocaina. Si tratta di due coniugi di 47 (lui) e 40 anni (lei) entrambi del luogo, arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di una perquisizione domiciliare sono stati trovati in possesso di due contenitori in vetro contenenti 37,9 grammi di cocaina occultati con cura dietro un elettrodomestico, due bilancini di precisione, vario materiale utile per il confezionamento e la somma contante di 775 euro in banconote di vario taglio. Il tutto è stato sottoposto a sequestro. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati accompagnati presso la loro abitazione in regime di arresti domiciliari.

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Dallo scorso giugno l’Amministrazione Comunale ha avviato due progetti di Servizio Civile Universale promossi nell’ambito di una rete tra Comuni.

Le volontarie e i volontari, dopo un’estate trascorsa al fianco dei bambini coinvolti in attività finalizzate a far conoscere più da vicino il patrimonio storico artistico francavillese, metteranno a disposizione della collettività il loro tempo e le loro competenze per offrire un sostegno gratuito ad anziani e a persone con disabilità.

L’iniziativa, che rientra nella progettualità “Tempo diversamente libero”, prevede attività di accompagnamento per passeggiate e di aiuto per il disbrigo delle commissioni quotidiane.

“Questo nuovo servizio gratuito – spiega l’Assessora ai Servizi Sociali Maria Passaro – incarna a pieno lo spirito del Servizio Civile Universale. Le volontarie e i volontari attiveranno un processo virtuoso utile ad accrescere l’inclusività delle persone con disabilità e degli anziani. Crediamo molto in una comunità dove tutti sono protagonisti, senza esclusioni o discriminazioni.”

È possibile richiedere l’attivazione del servizio compilando il form disponibile.

Per maggiori informazioni è attiva la mailQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

I progetti attivati sono parte integrante dell’offerta di Servizio Civile Universale che vede Francavilla Fontana inserita nella rete composta da Brindisi, Ente capofila, e dai Comuni di Campi Salentina, Latiano, Novoli, San Pancrazio Salentino e San Pietro Vernotico.