Redazione

Brindisi. Rapina in concorso al negozio di telefonia. Un arresto in flagranza e una denuncia in stato di libertà. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia, a conclusione degli accertamenti, hanno arrestato in flagranza di reato, per rapina in concorso, una 29enne di origine nigeriana residente a Palermo e domiciliata a Villa Castelli presso una struttura del sistema di accoglienza integrata, regolare in Italia, e contestualmente hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà del suo compagno 34enne di origine nigeriana residente a Carovigno, regolare in Italia. In particolare, precedenti nella serata del 20 settembre, i due si sono presentati presso un negozio di telefonia nel centro di Brindisi, pretendendo il ritiro di un telefono cellulare lasciato in riparazione. L’uomo, che non era intenzionato a pagare, ha dato in escandescenza, danneggiando il locale e asportando dal bancone il suo telefono insieme a un altro apparecchio ivi presente.

Subito dopo, al fine di garantirsi la fuga, il 34enne ha colpito ripetutamente con calci e pugni il titolare del negozio e il suo dipendente. Nel frangente la donna, per agevolare la fuga del compagno con il maltolto, ha attivamente ostacolato le due vittime, venendo a sua volta bloccata dagli operanti prontamente intervenuti su segnalazione di alcuni testimoni. In seguito all’occorso il dipendente dell’esercizio ha riportato varie ferite al volto ed è stato trasportato in codice giallo presso il locale ospedale dove è attualmente ricoverato. L’arrestata, al termine delle formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stata sottoposta agli arresti domiciliari in Villa Castelli, mentre il compagno, presentatosi spontaneamente presso il Comando dell’Arma, è stato denunciato a piede libero.

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I carabinieri di Mesagne e Latiano hanno tratto in arresto due coppie di mesagnesi che sono state trovate in possesso di sostanza stupefacente tra marijuana e cocaina. I quattro individui sono stati tratti in arresto. Dopo le formalità di rito il magistrato ha disposto per loro la detenzione domiciliare. Intanto, continuano i servizi degli uomini dell’Arma per fare emergere queste situazioni di illegalità e stroncare la coltivazione e vendita di droghe. La prima operazione è stata condotta a Mesagne dai carabinieri di Latiano che hanno tratto in arresto due conviventi 50enni poiché sono state trovate nella loro disponibilità 58 piante di marijuana e  930 grammi di marijuana, già pronta per lo spaccio. La coppia dovrà rispondere di detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. I due, 53 (lui) e 51 anni (lei), nel corso di una perquisizione domiciliare sono stati trovati in possesso di 58 piante di marijuana di diverse dimensioni e superiori al metro di altezza per un peso complessivo, al netto dei contenitori, di 23 chilogrammi circa, 4 contenitori in vetro contenenti 930 grammi di marijuana già essiccata, occultati in cucina e in camera da letto, un bilancino di precisione, vario materiale utile per il confezionamento e 370 euro in banconote di vario taglio, il tutto è stato sottoposto a sequestro. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati trasferiti presso la loro abitazione in regime di arresti domiciliari.

Conclusa questa operazione i carabinieri di Mesagne hanno arrestato una coppia di 40enni trovata in possesso di circa 38 grammi di cocaina. Si tratta di due coniugi di 47 (lui) e 40 anni (lei) entrambi del luogo, arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di una perquisizione domiciliare sono stati trovati in possesso di due contenitori in vetro contenenti 37,9 grammi di cocaina occultati con cura dietro un elettrodomestico, due bilancini di precisione, vario materiale utile per il confezionamento e la somma contante di 775 euro in banconote di vario taglio. Il tutto è stato sottoposto a sequestro. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati accompagnati presso la loro abitazione in regime di arresti domiciliari.

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Dallo scorso giugno l’Amministrazione Comunale ha avviato due progetti di Servizio Civile Universale promossi nell’ambito di una rete tra Comuni.

Le volontarie e i volontari, dopo un’estate trascorsa al fianco dei bambini coinvolti in attività finalizzate a far conoscere più da vicino il patrimonio storico artistico francavillese, metteranno a disposizione della collettività il loro tempo e le loro competenze per offrire un sostegno gratuito ad anziani e a persone con disabilità.

L’iniziativa, che rientra nella progettualità “Tempo diversamente libero”, prevede attività di accompagnamento per passeggiate e di aiuto per il disbrigo delle commissioni quotidiane.

“Questo nuovo servizio gratuito – spiega l’Assessora ai Servizi Sociali Maria Passaro – incarna a pieno lo spirito del Servizio Civile Universale. Le volontarie e i volontari attiveranno un processo virtuoso utile ad accrescere l’inclusività delle persone con disabilità e degli anziani. Crediamo molto in una comunità dove tutti sono protagonisti, senza esclusioni o discriminazioni.”

È possibile richiedere l’attivazione del servizio compilando il form disponibile.

Per maggiori informazioni è attiva la mailQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

I progetti attivati sono parte integrante dell’offerta di Servizio Civile Universale che vede Francavilla Fontana inserita nella rete composta da Brindisi, Ente capofila, e dai Comuni di Campi Salentina, Latiano, Novoli, San Pancrazio Salentino e San Pietro Vernotico.

Il balzo dei prezzi della pasta può essere affrontato con una adeguata programmazione che consenta di aumentare la produzione di grano duro made in Italy in una situazione in cui il Belpaese importa circa il 40% del grano di cui ha bisogno. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento all’ aumento del prezzo della pasta dovuto al dimezzamento dei raccolti in Canada che è il principale produttore mondiale e fornitore dell’Italia.  

La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 9.990.000 quintali prodotto e valore della filiera della pasta in Puglia pari a 542.000.000 euro. “La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e abbandono che nell’ultimo decennio hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 dopo con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente, dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Una situazione aggravata dalla concorrenza sleale delle importazioni – ricorda la Coldiretti Puglia – che con l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) nel 2020 le importazioni di grano canadese in Italia sono aumentate del 70% rispetto all’anno precedente per un totale di circa 1,7 miliardi di chili provenienti soprattutto da Paesi come gli Stati Uniti e il Canada dove vengono fatti seccare proprio con l’utilizzo del glifosato.

Per fermare le speculazioni e garantire la disponibilità del grano e degli altri prodotti agricoli – sottolinea la Coldiretti - occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Ci sono le condizioni per incrementare la produzione di grano in Italia dove – precisa la Coldiretti - è peraltro vietato l’uso del diserbante chimico glifosato in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada.

“Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce – aggiunge il presidente Muraglia - più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano”.

In questo contesto – sottolinea la Coldiretti regionale – un segnale importante viene dal moltiplicarsi di marchi di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni fa. Ci sono quindi le condizioni per rispondere alle domanda di italianità dei consumatori ed investire sull’agricoltura nazionale che è in grado di offrire produzione di qualità realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che – conclude la Coldiretti Puglia – valorizzino i primati del Made in Italy e assicurino la sostenibilità della produzione in Italia. Un impegno importante per garantire la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero in un momento in cui l’emergenza coronavirus ha evidenziato tutte le criticità del commercio internazionale.

L’Italia – continua la Coldiretti - è il secondo produttore mondiale con un quantitativo di 3,85 milioni di tonnellate ma è anche il principale importatore perché molte industrie anziché garantirsi gli approvvigionamenti con prodotto nazionale hanno preferito acquistare sul mercato internazionale approfittando delle basse quotazioni dell’ultimo decennio. Ora – precisa la Coldiretti Puglia - la situazione è cambiata anche sotto la spinta dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano voluto dalla Coldiretti che ha favorito il boom delle paste 100% Made in Italy.

Una trend spinto dalla crescente richiesta di prodotti 100% Made in Italy da parte dei consumatori. Infatti secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ l’82% degli italiani con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio. Una tendenza confermata dal successo della campagna #mangiaitaliano promossa da Coldiretti e Filiera Italia che ha coinvolto industrie e catene della grande distribuzione. Una svolta patriottica favorita anche dall’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta sotto il pressing delle battaglie degli agricoltori della Coldiretti.

Le industrie di trasformazione stanno quindi adeguando gli approvvigionamenti e le proprie linee di produzione anche attraverso accordi per aumentare le coltivazioni in Italia. In questo contesto un segnale importante viene dal moltiplicarsi di marchi di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni: da La Molisana ad Agnesi, da Ghigi a De Sortis, da Jolly Sgambaro a Granoro, da Armando a Fabianelli, da Alce Nero a Rummo, da Antonio Amato a Voiello, da pasta Milo fino a Barilla che ha deciso di rinnovare la sua pasta classica con grani 100% italiani.

Ci sono quindi le condizioni per rispondere alle domanda di italianità dei consumatori ed investire sull’agricoltura nazionale che è in grado di offrire produzione di qualità – insiste Coldiretti Puglia - realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e assicurino la sostenibilità della produzione in Italia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti. Un impegno importante per garantire la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero in un momento in cui l’emergenza coronavirus ha evidenziato tutte le criticità del commercio internazionale. “L’allarme globale provocato dal Covid ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza”, conclude il presidente Muraglia.

FASANO – Orientamento scolastico e universitario, percorsi formativi e professionali, corsi e certificazioni, accesso a fondi, progetti e bandi regionali.

E ancora: stesura del curriculum, formazione professionale e tirocini, strumenti di supporto per l’imprenditorialità giovanile, bandi regionali.

E’ lo «Sportello360» il nuovo servizio del Comune di Fasano rivolto ai giovani del territorio.

Promosso dall’assessorato alle Politiche Giovanili e del Lavoro e gestito dai volontari del Servizio civile universale, il servizio è attivo da oggi nella sede di via del Balì 12 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il giovedì anche il pomeriggio dalle 16 alle 19).

Un luogo per i giovani gestito da giovani, un desk in cui sarà possibile chiedere e ricevere supporto per le scelte fondamentali che ogni ragazzo è chiamato a compiere al termine del percorso scolastico e/o universitario.

Il team che gestirà il servizio, selezionato tra alcune decine di candidati, ha svolto un iter formativo preliminare guidato da esperti del settore dei servizi che saranno offerti.

Per info e contatti è possibile chiamare il numero 0804394470 e inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

«Ringrazio i volontari del Servizio Civile, gli esperti formatori e l’assessorato guidato da Giovanni Cisternino per l’impegno e la professionalità nella realizzazione di questo sportello – dice il primo cittadino uscente e candidato sindaco Francesco Zaccaria – un servizio che, come recita lo stesso nome, ci consentirà di agire a 360 gradi intercettando i bisogni e le esigenze dei nostri giovani e parlando il loro stesso linguaggio in quanto sarà gestito da loro coetanei. Un altro impegno preso dalla nostra amministrazione che si è concretizzato e che guarda alla Fasano del domani: perché occuparsi del futuro dei nostri giovani significa occuparsi della crescita del nostro territorio in una prospettiva che ambisce sempre a nuovi orizzonti di cambiamento. Lo sportello si inserisce nell’attenzione che dal 2016 ad oggi la nostra amministrazione ha sempre voluto porre alle nuove generazioni, a partire dall’istituzione di un assessorato a loro dedicato che, di fatto, non era mai esistito. Sono tante le iniziative che potrei citare, ma penso soprattutto ai progetti di sostegno nella preparazione dei test universitari,al progetto «StuPendo» finalizzato all’assegnazione di agevolazioni di viaggio per studenti universitari, alle quattro edizioni del Bando «Stu-Way» finalizzato alla concessione di un contributo economico per il supporto del diritto allo studio e che ha premiato le eccellenze migliori del territorio. In questi anni abbiamo scommesso sul futuro, sulle nuove generazioni, sulla loro capacità di misurarsi con l’apprendimento e la conoscenza e su questa strada vogliamo continuare a lavorare e ad agire».

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Un’opening ceremony speciale quella che è andata in scena domenica sera a Palazzo Roma a Ostuni. Prologo della stagione teatrale che entrerà nel vivo a ottobre e che ha voluto anticipare l’essenza dell’arte attraverso la musica e l’immaginario circense dei film di Fellini. Quattro turni di spettacolo nei quali Palazzo Roma ha spalancato le porte al pubblico per presentare i suoi spazi e la bellezza dell’arte ritrovata dopo i lavori di rinnovamento dell’edificio e il silenzio pandemico della scena. La première non poteva che essere dedicata al mondo felliniano, ai colori, ai suoni, alle eccentricità che rompono il silenzio dipingendo la realtà con il sogno, viatico ideale per una realtà rinnovata che si affaccia con il suo repertorio di spettacolo e di gourmandise.

Federico Fellini. Basta pronunciare questo nome per evocare un turbinio di immagini e di nomi quasi archetipici che sono ormai saldamente radicati nella memoria collettiva degli italiani, e non solo: paparazzi, clown, amarcord, la dolce vita e mille maschere e illusioni. Icona di visionarietà, come quella contenuta nel concept e nel progetto di Palazzo Roma, una scommessa che supera il cliché dell’unico scenario, del palco monouso per metterci dentro spettacolo dal vivo e food nel modo più creativo: «Palazzo Roma è anima in movimento - ha detto René De Picciotto, artefice della rinascita della struttura - perché è quanto richiedono i nuovi scenari dell’economia e del mercato. Non aveva senso fare un teatro, un cinema o un ristorante tradizionali. Ce ne sono già tanti. Non sarebbe stato un valore originale. Per questo abbiamo pensato a un luogo che potesse contemperare più esperienze. Perseguire novità è un buon modo per essere competitivi».  

      

L’open act ha integrato due momenti successivi, scelti e intrecciati dai direttori artistici, Carmelo Grassi e Teresa Satalino: il concerto dell’Apulian Chamber Orchestra per fiati, archi e percussioni, composta da venticinque musicisti dell’Apulian Youth Symphony Orchestra (Ayso), che riunisce giovani esecutori provenienti da più conservatori italiani. Un viaggio di 15 minuti dentro un universo poetico nel quale le musiche di Nino Rota, l’alter ego musicale di Fellini, si legano intimamente alle immagini iconiche dei film del regista per creare un intreccio emotivo unico e irripetibile. Una partitura che Teresa Satalino ha saputo cucire sul genio, da «Prova d’orchestra» a «La Strada», da «Amarcord» a «Otto e mezzo», sulla libertà che il maestro della fantasia viveva nel cinema, nelle cose che faceva, nel mondo che in ogni set costruiva e decostruiva, si lasciava alle spalle per poi giocare a rievocare. La musica di Rota era l’abito perfetto per il cinema di Fellini, sempre sospeso, sempre a metà: i suoi film parlavano di viaggi, interiori e materiali, e di sogno perché - diceva - «non c’è niente di più sincero di un sogno».

Dalla sala alla corte, dalla musica alla danza, quella leggera e volatile di ResExtensa, la compagnia fondata e diretta dalla coreografa e regista Elisa Barucchieri, che grazie a un braccio meccanico proteso sul Palazzo, ha interpretato uno scorcio dei paesaggi felliniani sulle note e sulle parole dei film più celebri. Lo spettacolo, dal titolo «Nulla si sa, tutto si immagina», ha riscostruito le atmosfere nostalgiche del cinema di Fellini a passo di danza in volo, in acqua e a terra. Una immaginifica e poetica costruzione coreografica, capace di proiettare la corte in un mondo capovolto e onirico, tipico dei tratti e degli scenari felliniani. 15 minuti che hanno omaggiato la magia e l’insostenibile eleganza della danza aerea mescolandola all’opera di Fellini evocando significati, ricordi e riflessioni sulla potenza dei sogni. Perché, come diceva il Maestro, «non c'è persona più realista al mondo del visionario e del sognatore», e se è vero che la vita in fondo è una grande illusione ottica, per viverla basta essere un visionario oppure un bambino spudorato. 

La stagione di Palazzo Roma dà appuntamento a venerdì 15 ottobre con «Trapunto di stelle», il concerto monografico dei «Radicanto» dedicato alla poetica carica di pathos e di intensità di Domenico Modugno, un pezzo di storia e di costume dell’Italia del Novecento.

Giovedì 23 settembre, alle ore 16.00, presso le sale di “Tenuta Moreno”, si svolgerà un incontro promosso dalla Confcommercio della provincia di Brindisi ed aperto agli associati ed a tutti gli operatori del commercio della città di Mesagne.
Saranno presenti il Presidente di Confcommercio della provincia di Brindisi Anna Rita Montanaro, il Direttore Giuseppe Chiarelli, il Presidente di Confcommercio Mesagne Verdiana Carone e tutti i componenti del direttivo cittadino.
L’obiettivo, è quello di “ascoltare” il territorio e, in particolare, le istanze degli operatori commerciali.
Non a caso, la Confcommercio renderà continuativi questi momenti di incontro ed estesi a tutti i comuni della provincia.
 
Confcommercio Brindisi

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INTERVENTI DI DERATTIZZAZIONE E DISINFESTAZIONE DA MOSCHE E ZANZARE. 

 
L’ufficio Ecologia ed Ambiente del Comune di Mesagne informa che nelle giornate di oggi, martedì 21 settembre, e di giovedì 23 settembre l’intero territorio cittadino, le scuole e gli immobili comunali saranno interessati dai programmati interventi di derattizzazione.
 
Si comunica che negli stessi giorni si procederà con la disinfestazione adulticida e larvicida contro mosche e zanzare. In particolare, si precisa che gli interventi di disinfestazione adulticida saranno effettuati a partire dalla tarda serata di mercoledì 23 settembre e fino alle prime ore del giorno successivo. Come di consueto, durante tale intervento, si consiglia: 
- di mantenere chiuse porte e finestre con affaccio diretto su strada; 
- di non lasciare animali domestici e biancheria nei giardini e sui balconi delle abitazioni; 
- di non conservare all’esterno frutta, verdura o altri generi alimentari.

Nota del consigliere regionale Pd Maurizio Bruno, presidente del Comitato regionale permanente della Protezione civile.
"Con ancora 20milioni di persone non immunizzate, con i vaccini che garantiscono una copertura enorme dal contagio ma non totale e con una variante, la Delta, tre vole più infettiva rispetto al virus di un anno fa, è purtroppo facile ipotizzare un’impennata dei contagi con l’arrivo della stagione fredda. A pagare le conseguenze di tutto questo, tra gli altri, saranno purtroppo le strutture sanitarie e il personale medico e infermieristico, che non solo sarà nuovamente sottoposto a una crescente pressione, anche esposto a rischi che dobbiamo cercare in ogni modo di ridurre al minimo.
Per questo, trovo davvero incomprensibile come il Green Pass, almeno quello, non sia richiesto alle persone che per una ragione o un’altra accedono ad alcune strutture ospedaliere, come quella di Francavilla Fontana.
Ieri, per motivi personali, sono stato per alcune ore nell’ospedale di Francavilla. Né io, né nessun’altra persona che vi sia entrata, siamo stati soposti ad alcun tipo di controllo, fatta eccezione per la misurazione della febbre. Precauzione che lascia il tempo che trova, come sappiamo e non può bastare.
Abbiamo uno strumento che assicura un buon margine di sicurezza? Che garantisce che una persona sia almeno vaccinata? Che garantisce che una persona abbia almeno fatto un tampone? Che garantisce che una persona sia di recente guarita dal Covid e quindi sia dotata di una copertura anticorpale? Sfruttiamola.
Il Green Pass è usato ormai per entrare ovunque, anche nei bar, ma non negli ospedali, che sono uno dei luoghi più delicati in assoluto e con le persone (medici e infermieri) ormai meno protette tra le vaccinate, perché sopposti a immunizzazione ben nove mesi fa.
Sarebbe quindi auspicabile che anche nell'ospedale di Francavilla Fontana venisse richiesto di esibire il Green Pass a tutti i soggetti che accedono nel nosocomio, anche a chi accompagna i familiari al pronto soccorso. In mancanza, andrebbe effettuato il tampone per la ricerca del virus, sfruttando anche i container già utilizzati nei mesi precedenti.
E’ il minimo che possiamo fare per garantire un margine di sicurezza in più a infermieri, medici, personale sanitario e amministrativo, pazienti e a chiunque transiti per la struttura.
Non aspettiamo che tutto precipiti per accorgerci della necessità di queste misure".

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“La voce di suo padre gli echeggiava ancora dentro con la forza di un monito, di un castigo, come se quel temporale fosse stato colpa sua. Se il tempo fosse stato sereno quella notte, la stoffa sarebbe arrivata a destinazione. Non ci sarebbe stata quell’enorme perdita economica che lo aveva spinto a chiudere i battenti e dire addio a ogni progetto. Non che Baruch fosse portato per il commercio, questo mai. Ma con il tempo forse avrebbe capito che fare il mercante poteva essere la scelta giusta, almeno quando non si è portati per fare il rabbino, o anche solo ad ascoltare gli anziani della propria comunità e fare proprio il loro esempio di vita ossequiosa. Eppure aveva frequentato la sinagoga a lungo e aveva avuto ottimi maestri. Sul suo comodino erano comparsi quei libri, in un momento non ben definito, e Baruch aveva preso un'altra strada. No, non quella dell’ottica. La sua strada. Il suo pensiero, le sue idee, le parole che scriveva e che lo avevano portato ad allontanarsi da tutto e da tutti. Per amore della libertà.” da Il passo del clandestino di Mimma Leone

 

Esce per Graphofeel un romanzo sulla vita di Baruch Spinoza, il grandissimo filosofo e scienziato del Seicento morto a poco più di quaranta anni in totale povertà pur di non abiurare al suo pensiero. Studioso ebreo olandese proveniente da una famiglia costretta a convertirsi al cristianesimo, si guadagnò da vivere facendo il molatore di lenti, dopo essere stato raggiunto da un scomunica  da parte della comunità ebraica che vietava a chiunque di accostarsi a lui. Il compito che si assume Spinoza nella filosofia del Seicento fu quello di indagare il rapporto tra Dio e natura rifiutando l'interpretazione letterale delle Sacre Scritture, in nome di un amore per la libertà di pensiero e per la scienza di una sconcertante modernità. Nel racconto di Mimma Leone il grande filosofo appare in tutta la sua complessa ricerca di coerenza tra vita  e  pensiero,  perseguita attraverso  confronti epistolari con alchimisti e scienziati, grandi sovrani e meschini trafficanti. Un ritratto vivace ed inedito che permette al lettore di accostarsi con semplicità ad uno dei personaggi più amati del XVII secolo, in cui la malinconia del “maledetto” si mescola a una forza di volontà indomita, capace di sfidare convenzioni e potere.

Mimma Leone, leccese, da sempre appassionata di scrittura, ha conseguito la Laurea in Filosofia. Dal 2012 è Giornalista pubblicista e dal 2020 Consulente filosofica. Ha scritto brani musicali insieme al cantautore Seba, al dj producer Francis Blue e con il compositore e cantante Gianni Donzelli (Audio 2). Vincitrice di numerosi riconoscimenti artistici e letterari, nel 2014 ha pubblicato la raccolta di racconti Il Mare per le Conchiglie (Premio Ecce Dominae 2015, Roma - Premio speciale per la Narrativa Femminile 2015, Taranto – Premio Microeditoria di Qualità 2016...). Il suo racconto L’angelo imperfetto, è incluso nell'antologia di scrittori salentini “Salento Quante Storie 2015”. Le Congiunzioni della Distanza, pubblicato nel 2018, è stato il suo primo romanzo (2°posto Concorso Equilibri 2019).

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