Redazione

Tra il 1520 e il 1521 furono poste le basi per la venuta dei Carmelitani a Mesagne. Infatti, il 16 agosto 1520, l’abate Antonio Russo aveva rinunciato a tutti i benefici, tanto ecclesiastici quanto economici, che aveva sulla chiesa di S. Michele Arcangelo di Mesagne, e aveva deciso di donarli ai Carmelitani, in persona del Priore della Provincia Carmelitana di Puglia, frate Giovanni Battista de Marenonibus da Milano.

Nello stesso periodo, il Sindaco Giacomo de Resta e gli eletti (equivalenti agli attuali consiglieri comunali) dell’Universitas (il Consiglio Comunale) approvarono la venuta dei Carmelitani a Mesagne e, alla presenza dei superiori dell’Ordine Carmelitano, il citato Provinciale Giovanni Battista de Marenonibus e il Priore del convento di Barletta (frate Giuliano de Layta), si impegnarono a concedere ai frati, per dieci anni, il dazio sulla vendita del pane.

L’otto gennaio 1521 il viceré Ramon de Cardona comunicò l’assenso dato dall’imperatore; la chiesa di S. Angelo terminava di essere abbazia regia e diventava chiesa carmelitana.

L’ultimo passo di questo iter avvenne il 22 marzo del 1531, quando l’Arcivescovo di Brindisi Mons. Girolamo Aleandro concesse ai Frati Carmelitani il permesso di professare la fede nel Santuario, ex abbazia Regia di San Michele Arcangelo.

Il 22 marzo di quest’anno 2021 avremmo dovuto annunciare l’inizio delle celebrazioni religiose, storiche e culturali, per ricordare i 500 anni di presenza dei Religiosi Carmelitani a Mesagne, con una conferenza stampa del Comitato storico-scientifico, alla presenza delle Autorità civili e religiose.

L’entrata in fascia rossa della Regione Puglia, a causa della pandemia Covid, ci obbliga a rinviare tale annuncio ad una data più propizia.

Vogliamo, comunque, accennare i momenti più importanti e significativi che hanno caratterizzato l’operato carmelitano a Mesagne, a partire dalla sacra immagine della Madonna, e poi la proclamazione della nostra Vergine a Patrona della città il 30 aprile 1651. Tra i passi più importanti: il consolidamento dell’identità carmelitana attraverso i riti, le usanze e il patrimonio artistico, archeologico e devozionale; la vicinanza concreta dei fedeli con le loro donazioni; la gestione delle fiere di Sant’Angelo; il miracolo del terremoto del 20 febbraio 1743; il rapporto con le civiche Autorità; l’incendio del 1854; l’allagamento del 1975 con il conseguente riemergere della cripta medievale di San Michele Arcangelo; le Confraternite, i Priorati. Questi temi saranno approfonditi nel corso di quest’anno e del prossimo, con specifici seminari che saranno svolti dai componenti del comitato

storico-scientifico. Contemporaneamente, saranno svolte attività artistiche e musicali legate alla devozione religiosa carmelitana.

Sperando di superare questa terribile situazione, ci poniamo sotto il manto della Beata Vergine Maria del monte Carmelo e di San Giuseppe Patrono Universale del nostro Ordine e della Chiesa. Il profeta Elia ci ispiri la perseveranza nel Vivere nell’Ossequio di Gesù Cristo e solo Lui servire, con cuore puro e retta coscienza.

I Frati Carmelitani di Mesagne, della Provincia Religiosa Napoletana A. O. di Bari.

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GIORNATA ACQUA: COLDIRETTI PUGLIA, TEMPORALI NON STOP MA RETI COLABRODO DISPERDONO UN LITRO D’ACQUA SU DUE; URGENTI INVESTIMENTI PER BONIFICA INTEGRALE. 

Mercoledì 24/3 webinar su Recovery Plan, consorzi di bonifica e acqua con Pentassuglia, Gallinella, L’Abbate e De Castro. 

Temporali non stop in Puglia con la nuova ondata di maltempo che ha investito la regione dove le precipitazioni intense rischiano di provocare danni poiché i terreni non riescono ad assorbire la pioggia che cade violentemente e scardina i campi provocando frane e smottamenti mentre, a causa delle reti colabrodo, viene disperso 1 litro di acqua su 2. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della giornata mondiale dell’acqua (World Water Day) del 22 marzo istituita dalle Nazioni Unite nel 1992.​

Coldiretti Puglia ribadisce l’importanza di utilizzare i fondi del Recovery Plan per la realizzazione degli invasi nelle aree interne, grazie all’impegno del Governo che ha accolto le sollecitazioni di Coldiretti per sostenere la decisa svolta dell’agroalimentare nazionale verso la rivoluzione verde, gli interventi infrastrutturali, la transizione ecologica e il digitale che rappresentano l’obiettivo degli stessi fondi comunitari.

Di Recovery Plan e degli investimenti infrastrutturali vitali per il futuro irriguo e della bonifica in Puglia si parlerà mercoledì 24 marzo 2021, a partire dalle ore 10,30, con Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia, Donato Pentassuglia, Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Filippo Gallinella, presidente Comagri della Camera dei Deputati, Giuseppe L’Abbate della Commissione Agricoltura della Camera Dei Deputati, Paolo De Castro, Europarlamentare, Vera Corbelli, Segretaria Autorità Bacino Distretto Appennino Meridionale, Piermichele La Sala, Dipartimento Economia dell’Università di Foggia, Nicola Lamaddalena, Direttore aggiunto del Ciheam Iam Bari, Giuseppe De Filippo, presidente ANBI Puglia e Francesco Vincenzi, presidente nazionale dell’ANBI. L’evento, trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook di Coldiretti Puglia, sarà moderato da Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

Il piano della Coldiretti sulle​ risorse idriche​ per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030.​ Un progetto ideato ed ingegnerizzato e poi condiviso – conclude la Coldiretti Puglia - con ANBI, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti con il coinvolgimento anche delle Università.

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Il 2 marzo arriva la febbre. Il 3 inizio terapia a casa. Il 9 mi aggravo ed un mio amico medico Francesco (iniziamo con i salvatori) mi viene a prendere di peso a casa di notte e superando mia ritrosia, mi fa ricoverare al Policlinico di Bari. Il 12 ho un tracollo delle condizioni respiratorie e riesco a scrivere alla mia famiglia questo sms (che sinceramente allora pensavo ultimo): “Allora poiché sembro paggiorato, mi stanno per fare una rx ai polmoni. All’esito decideranno se portarmi in terapia intensiva. Non abbiate in ogni caso nessun timore. Io ho vissuto una vita stupenda e meravigliosa. La vita mi ha dato tutto. Ognuno di voi 5 è un dono immenso che basta da solo a riempire di senso una vita intera. Sia fatta sempre e solo la volontà di Dio. Il segreto della vita lo conoscete ormai. Per vivere felici dovete imparare a voler bene davvero a tutti quelli che ci stanno accanto, dalla famiglia, amici, colleghi, panettieri, fruttivendoli, ecc. Non abbiate mai paura. Gesù ci ha mostrato la via per affrontare qualsiasi dolore, oltre che le gioie. Vi amo ovviamente. Appena mi fanno rx e so esito vi dico ovviamente. A dopo.” A questo punto, ormai senza più ossigeno mio interno, mi portano in rianimazione.Qui è iniziata l’esperienza unica di vivere 7 giorni di piena coscienza e lucidità, dove il corpo non esiste più, solo dolore, aghi, assenza di ossigeno interno, fili e macchinari attaccati dappertutto e l’anima da sola che deve reggere tutto, sapendo che puoi morire sempre. Si cambia, credo per sempre e credo in meglio. Ho visto i medici, gli infermieri e i sanitari della rianimazione: uomini e donne eccezionali che salvano ogni giorno vite e si buttano a capofitto su tutti. È una cazzata diffamatoria che “scelgono”. Ancora adesso li ricordo nel gesto tipico di star chinati sui pazienti di qualsiasi età, anche per ore, a fare quello che serve in quel momento, su pazienti incoscienti che non lo sapranno mai che in quelle ore sono stati salvati perché quel medico o infermiere ha fatto la cosa giusta al momento giusto. Li ho visti fare turni umanamente impossibili, ogni paziente lo salvano anche 10 volte al giorno. Tolgono liquidi, aspirano i grumi, mettono sondini, intubano, estubano, mettono caschi per ossigeno, regolano e aggiustano le macchine e ci monitorano ogni momento, ma proprio ogni momento. Sono (minimo) due infermieri su 4 pazienti, oltre ai medici. Solo che sono a pezzi. Non riesco a capire come possano resistere. Mi hanno sempre spiegato tutto. Solo io, solo in 7 giorni ho ricevuto oltre mille gesti di affetto (ma mille di numero vero, non a chiacchiere). Mi tagliavano a pezzettini il cibo per farmi deglutire senza strozzarmi.

Mi coprivano, mi accarezzavano e basta quando sapevano che stavo proprio stremato. Mi facevano vedere la foto dei miei e dicevano “dai che ce la fai a tornare da loro”. Mi hanno fatto decine di esami ogni giorno. Mi hanno lavato ogni giorno. A me hanno salvato anche con la tecnica della pronazione e quando la mattina mi rigiravano qualche ora per darmi un po’ di “tregua”, perché ero al limite della sopportazione umana, il caposala mi portava il caffè, in quanto ero uno dei pochi pazienti svegli e coscienti. Ogni giorno li dentro muore qualcuno, ma vi dico che muore con dignità da uomo e donna, solo grazie a loro. Quando me ne sono andato, i presenti hanno fatto capannello e mi davano il 5 mentre ero sulla barella e ovviamente piangevo. Uomini e donne che fanno onore al genere umano. Si muovono continuamente in un silenzio spettrale dove senti solo il rumore dei loro passi instancabili e i bip dei macchinari. Per loro è un disastro anche solo andare in bagno, perché sono bardati al 100 e lì dentro tutto deve assere asettico. I nomi dei miei salvatori sono Antonio Civita, Sestilio De Letteris, Lidia Dalfino, Salvatore Grasso e tutti, ma proprio tutti, gli uomini e donne delle loro squadra eccezionale (mi scuso per non dire i nomi che però io ricordo insieme ai loro occhi). Immagino che se muori sul colpo non capisci cose che in 7 giorni capisci proprio perfettamente, limpidamente. Puoi fare solo due cose che ti danno serenità: 1) pregare a ripetizione e rivedere il film del Vangelo dalla nascita di Gesù fino alla Risurrezione e passando per la passione e croce (mai capita così bene, perché collimante all’1% con quello che facevo io); 2) farsi passare davanti i volti e i momenti passati con tutte le persone a cui tieni e che hanno riempito la tua vita. Non sai se potrai continuare a partecipare alle loro vite, ma intanto li pensi ancora un po’ e ti cresce dentro ancora più amore per loro. Adesso sono giusto un po’ a pezzi (solo fisicamente) non riesco a parlare per più di 5 minuti, e rimarrò ricoverato in reparto normale. Il peggio è però ampiamente alle spalle. Gesù e i sanitari tutti della rianimazione mi hanno regalato un “secondo tempo” della mia vita. Io posso solo cercare di usarlo bene e meglio del primo.

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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, ACCOLTO APPELLO DI ‘SCIENZA APERTA’ PER MONITORARE SPUTACCHINA; AL VIA RETE CAPILLARE DI AGRICOLTORI, TECNICI E ZONE.

 Accolto l’appello di Infoxylella che, in collaborazione con il CNR Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP-CNR), il Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia” (CRSFA), l’Associazione Regionale Pugliese Tecnici e Ricercatori in Agricoltura (ARPTRA), ha avviato la costituzione di un sistema capillare di monitoraggio degli stadi di sviluppo della sputacchina Philaenus spumarius, principale vettore della Xylella fastidiosa in Puglia. E’ quanto annuncia Coldiretti Puglia che organizzerà la rete di volontari nelle province di Lecce, Brindisi, Taranto e Bari, creando un sistema capillare fatta di imprenditori agricoli, segretari di zona e tecnici.

“Una cura contro la Xylella purtroppo non esiste ed il monitoraggio capillare di ‘Citizen Science’ sulla presenza di potenziali vettori contaminati resta l'unica soluzione con il coinvolgimento di tutti per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. La sputacchina nasce sana e si infetta acquisendo il batterio della Xylella fastidiosa esclusivamente nutrendosi da pianta infetta, rimane infetta per tutta la sua vita sino alla morte”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Il batterio è trasmesso da insetti (emitteri) che si nutrono succhiando la linfa dei vasi xilematici. In Puglia sono stati accertati 3 insetti vettori: Philaenus spumarius, Philaenus italosignus e Neophilaenus campestris. Il più efficace è il Philaenus spumarius (noto come "sputacchina media"). L’insetto si alimenta succhiando la linfa dalla vegetazione tenera della pianta (germogli, polloni), si infetta (acquisisce il batterio) esclusivamente nutrendosi da pianta infetta e trasmette il batterio alle altre piante con le punture di alimentazione (analogamente alle modalità di propagazione della malaria attraverso la zanzara anofele).

“La sputacchina percorre in una stagione fino a 400 metri autonomamente con i propri arti posteriori – insiste il presidente Muraglia - mentre è ancora da accertare la distanza percorsa dagli insetti, spesso anche di svariati chilometri, che restano attaccati ad auto e camion, a dimostrazione di quanto il rischio che l’infezione continui a ‘camminare’ ad una velocità impressionante sia tangibile e grave”.

I tristemente famosi “sputi”, contenenti gli stadi giovanili di Philaenus spumarius, sono ormai ben visibili sulla vegetazione spontanea al suolo in Salento. Il ritrovamento, avvenuto nelle costanti attività di monitoraggio condotte dal 'IPSP-CNR di Bari, è stato prontamente segnalato al Servizio Fitosanitario della Regione Puglia dopo la necessaria identificazione della specie in laboratorio.

L’avanzare della Xylella può essere solo contenuto con le pratiche obbligatorie di prevenzione fitosanitaria, a cui devono provvedere gli agricoltori nei propri fondi, ma anche gli enti pubblici, a partire dai Comuni che devono immediatamente programmare le attività di pulizia di fossi, canali e pratiche di prevenzione fitosanitaria nelle aree pubbliche e demaniali dove abbonda in maniera incontrollata la vegetazione spontanea su cui si nutre la sputacchina in fase giovanile. 

Nella lotta all’insetto vettore la ‘sputacchina’ per arrestare l’avanzata della Xylella fastidiosa è indispensabile – aggiunge Coldiretti Puglia - per scongiurare il fallimento della misura, prevedere, soprattutto nelle zone infette dove le aziende sono già state fortemente danneggiate, il rimborso per i costi da sostenere per le pratiche di prevenzione fitosanitaria obbligatorie, prima che partano multe comminate dai Carabinieri Forestali.

Agli agricoltori viene imposto un obbligo che è a tutti gli effetti – insiste Coldiretti Puglia - un servizio pubblico di tutela e protezione del resto del territorio italiano ed europeo da un pericolosissimo agente da quarantena. Così come gli enti pubblici beneficiano di finanziamenti per l’attività obbligatoria, anche e soprattutto gli imprenditori agricoli hanno bisogno di rimborsi per sostenere le pratiche di prevenzione fitosanitaria”. La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l’intero territorio regionale e le prescrizioni della normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena – conclude  Coldiretti Puglia - impongono scelte e provvedimenti urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando sino alla provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione.

I rilievi effettuati sulla popolazione di sputacchina con cadenza periodica, con dati e fotografie, dovranno essere trasmessi tramite whatsapp al 351/5990374 oppure tramite mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Emergenza epidemiologica, gli aggiornamenti: tra ieri e oggi a Mesagne si contano 4 nuovi casi e 8 guariti.

 
Sono 59 le persone attualmente positive, di cui 4 in ospedale.

 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 21 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati 9.629  test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.546 casi positivi: 623 in provincia di Bari, 78 in provincia di Brindisi, 120 nella provincia BAT, 301 in provincia di Foggia, 169 in provincia di Lecce, 250 in provincia di Taranto, 5 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 10 decessi: 7 in provincia di Bari, 2 in provincia BAT, 1 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.763.594 test.

128.993 sono i pazienti guariti.

43.079 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 176.529 così suddivisi:

69.114 nella Provincia di Bari;

17.660 nella Provincia di Bat;

12.745 nella Provincia di Brindisi;

33.483 nella Provincia di Foggia;

15.945 nella Provincia di Lecce;

26.660 nella Provincia di Taranto;

649 attribuiti a residenti fuori regione;

273 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Sulla sezione “Speciale Coronavirus” del portale istituzionale della Regione Puglia sono raccolte tutte le informazioni utili sull’emergenza Covid.

In particolare cliccando sul pulsante “Vaccino anticovid” si apre una sezione dedicata alle vaccinazioni che contiene, insieme alle Domande frequenti e al Modulo di consenso alla vaccinazione, anche il Calendario vaccinale con tutti gli aggiornamenti in tema di categorie, modalità di prenotazione e cronoprogramma, secondo lo schema comunicato lo scorso 13 marzo.

Al momento le fasce di popolazione calendarizzate sono: personale sanitario, persone da 80 anni in su, personale scolastico, Forze armate e Forze dell’Ordine, strutture penitenziarie, luoghi di comunità, persone con elevata fragilità, persone tra i 70 e 79 anni, persone tra 60 e 69 anni, persone con meno di 60 anni con patologie. Le categorie vaccinali sono individuate dal Piano nazionale vaccini anti-Covid.

Cliccando su ciascuna categoria si accede alla scheda con dettagli su tempi e modalità.

Fermo restando che il rispetto dei tempi è sempre condizionato dall’arrivo dei vaccini e dalla loro disponibilità.

Le vaccinazioni di personale sanitario ed Rsa, over 80, personale scolastico e universitario, forze dell’ordine e forze armate, strutture penitenziarie, sono già avviate e in via di programmazione.

Le prossime fasce previste dal piano vaccinale riguardano le persone con elevata fragilità, persone tra i 70 e 79 anni, persone tra 60 e 69 anni, persone con meno di 60 anni con patologie, luoghi di comunità.

Nei prossimi giorni sarà presentata la nuova piattaforma “La Puglia ti vaccina” e il numero verde dedicato, che insieme alle farmacie accreditate diventeranno i canali informativi per sapere quando e dove vaccinarsi.

Il piano vaccinale è anche diffuso con una campagna di comunicazione istituzionale su tutti i media.

Vaccinazione per le persone con elevata fragilità

Sono le persone, dai 16 anni in su, individuate dal Piano nazionale vaccini anti-Covid-19 come particolarmente fragili per rischio elevato di sviluppare forme gravi di Covid-19, a causa di un danno d’organo pre-esistente, per una malattia rara o per una compromissione della risposta immunitaria a SARS-CoV-2 (estremamente vulnerabili) e per grave disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica), ai sensi della legge 104 del 1992 art. 3 comma 3.

L’avvio delle somministrazioni è previsto dal 29 marzo, compatibilmente con il regolare arrivo delle dosi di vaccino previste dal Governo nazionale.

La persona interessata attende la chiamata del proprio medico di medicina generale o del centro specialistico di cura (per esempio, centro dialisi, centro di cura della talassemia). La presenza di familiari conviventi e caregiver può essere comunicata al medico o al centro di cura, questi provvedono alla vaccinazione del caregiver contestualmente a quella della persona fragile.

La vaccinazione delle persone in condizione di elevata fragilità avviene in ordine di anzianità.

Le categorie vaccinali sono individuate dal Piano nazionale vaccini anti-Covid

Vaccinazione anti-Covid per le persone da 70 a 79 anni (nate tra il 1951 e il 1942)

In questa categoria rientrano le persone tra 70 e 79 anni che non siano in condizioni di elevata fragilità.

La vaccinazione avviene negli ambulatori dedicati delle Aziende sanitarie locali (ASL) di riferimento. 

L’avvio delle vaccinazioni è previsto il 12 aprile, compatibilmente con il regolare arrivo delle dosi di vaccino previste dal Governo nazionale.

Il sistema sanitario ha definito il calendario di offerta vaccinale per tutte le persone che rientrano in questa categoria, sulla base dei dati presenti nell'anagrafe sanitaria regionale.

Dal 29 marzo è possibile consultare data e luogo della propria vaccinazione attraverso:

la piattaforma La Puglia ti vaccina 

il numero verde regionale

le farmacie accreditate.

L'adesione, non obbligatoria, può essere manifestata con tutte e tre le modalità.

La conferma è utile per consentire una migliore organizzazione delle somministrazioni.

Vaccinazione anti-Covid per le persone da 60 a 69 anni (nate tra 1961 e il 1952)

In questa categoria rientrano le persone tra 60 e 69 anni che non siano in condizioni di elevata fragilità.

La vaccinazione avviene negli ambulatori dedicati delle Aziende sanitarie locali (ASL) di riferimento. 

L’avvio delle somministrazioni è previsto dal 26 aprile, compatibilmente con il regolare arrivo delle dosi di vaccino previste dal Governo nazionale.

Il sistema sanitario ha definito il calendario di offerta vaccinale per tutte le persone che rientrano in questa categoria, sulla base dei dati presenti nell'anagrafe sanitaria regionale.

Dal 12 aprile è possibile consultare data e luogo della propria vaccinazione attraverso:

la piattaforma La Puglia ti vaccina 

il numero verde regionale

le farmacie accreditate.

L'adesione, non obbligatoria, può essere manifestata con tutte e tre le modalità.

La conferma è utile per consentire una migliore organizzazione delle somministrazioni.

Vaccinazione per le persone con meno di 60 anni con patologie

Sono le persone con meno di 60 anni con patologie o situazioni di compromissione immunologica (comorbidità) che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di Covid-19. In gran parte le patologie prese in considerazione dal Piano nazionale vaccini anti Covid-19  sono le stesse riportate per i soggetti estremamente vulnerabili, ma in forme meno gravi. Anche in considerazione dell’età anagrafica, questo gruppo è dunque caratterizzato da un minor rischio.

L'avvio delle somministrazioni è previsto dal 3 maggio, compatibilmente con il regolare arrivo delle dosi di vaccino previste dal Governo nazionale.

La persona interessata attende la chiamata del proprio medico di medicina generale.

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Cellino San Marco. Deve espiare 2 anni e 6 mesi di reclusione in carcere per reati contro la persona, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Cellino San Marco, hanno eseguito l’ordine di esecuzione per l’espiazione di pena detentiva in carcere, emessa dall’Ufficio Esecuzione penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovigo in relazione all’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Venezia, nei confronti di BLASI Giovanni, 57enne del luogo, poiché deve espiare la pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione, per reati contro la persona commessi nell’anno 2006 in Rovigo. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Brindisi a disposizione dell’A.G..

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Torre Santa Susanna. Deve espiare 1 anno, 1 mese e 10 giorni di detenzione domiciliare per truffa, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Torre Santa Susanna, hanno eseguito l’ordine di carcerazione per l’espiazione di pena in regime di detenzione domiciliare, emessa dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, nei confronti di INCALZA Giovanni, 65enne del luogo, poiché deve espiare la pena di 1 anno, 1 mese e 10 giorni di reclusione, per tentata truffa commessa nell’anno 2008 in Torre Santa Susanna. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare.

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Detiene illegalmente dello stupefacente in casa e tenta di occultarlo negli slip, arrestato dai Carabinieri. Carovigno, i Carabinieri della Compagnia – N.O.R.–Sezione Radiomobile di San Vito dei Normanni, hanno proceduto all’arresto di un 54enne del luogo, per detenzione illecita di sostanza stupefacente. In particolare, durante una perquisizione domiciliare e personale eseguita con l’ausilio dei colleghi del Nucleo Cinofili di Modugno, i militari hanno rinvenuto due involucri di marijuana del peso complessivo di oltre 23 grammi che l’uomo aveva tentato di occultare nei suoi slip, nonché 495,00 € ritenuti provento dell’attività illecita. Lo stupefacente e il denaro sono stati sottoposti a sequestro mentre l’arrestato, concluse formalità di rito, è stato rimesso in libertà come disposto dall'Autorità Giudiziaria.

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