Redazione

Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha convocato per questo pomeriggio alle ore 15.00, in videoconferenza, un incontro urgente sull’emergenza Covid in Puglia con i sindaci delle città capoluogo e i presidenti di provincia prima, e successivamente i rappresentanti del partenariato socioeconomico. Il rischio è di passare a una misura più stringente, quella marrone, alla luce dei picchi di contagi registrati ieri e oggi. 

Molti i punti evidenziati, che il presidente Emiliano ha ritenuto necessario approfondire con il confronto odierno, per cercare di fare “l’impossibile per rallentare i contagi” nelle prossime due settimane.

“Abbiamo oggi altri 2 mila contagi – ha detto Emiliano - e presumiamo di non avere raggiunto purtroppo ancora il picco. Dovremmo quindi fare qualcosa per abbassare il ritmo dei contagiati. Prima fra tutti, c’è la necessità di puntare molto sullo smartworking, valutando in che termini questa possibilità possa essere rafforzata. Poi occorre fare una riflessione sulla sospensione di tutte le attività non essenziali negli uffici pubblici. E prestare massima attenzione ai luoghi dove si determinano assembramenti. Infine dobbiamo verificare che nelle scuole non abusino del riempimento delle classi in presenza, così come verificare perché continua in presenza il lavoro di tutti i professori”.

Nel corso dell’incontro, l’assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco ha presentato il report sintetico del monitoraggio settimanale (8/14 marzo) aggiornato al 18 marzo 2021.

“L’andamento in crescita è uguale in tutta le provincie pugliesi – ha detto Lopalco - Ci stiamo avvicinando velocemente al picco di novembre, con la differenza però che gli ospedali a novembre erano in partenza vuoti, oggi invece sono pieni. E purtroppo il trend è in crescita. La maggior parte dei contagi oggi avviene in casa, in famiglia oppure sul luogo di lavoro mentre nelle RSA si sono azzerati, grazie alle vaccinazioni. Per quanto riguarda l’età, aumenta la fascia da 0 a 39 anni. In particolare quella tra 19 e 24 anni è quella che ha avuto un maggior balzo. Gli anziani invece al momento mostrano un tasso di incidenza più basso, sia come contagi che come decessi. Il dato sui decessi è abbastanza stabile, in lieve diminuzione. In conclusione, con questi dati la Puglia si trova in una situazione intermedia tra le regioni italiane. È una situazione seria ma per fortuna la zona rossa stabilita tempestivamente già dalla prossima settimana potrà far vedere i suoi effetti”.

Al termine del primo confronto (il secondo con il partenariato socioeconomico è in corso), il presidente Emiliano ha chiesto al presidente Anci Puglia Domenico Vitto di fare sintesi con tutti gli altri sindaci per elaborare una sorta di piattaforma, da sottoporre alla Regione, con le ulteriori restrizioni discusse nel confronto odierno per la settimana della Pasqua, per cercare di abbassare la curva dei contagi.

Tra gli intervenuti, Stefano Minerva (presidente UPI Puglia), Carlo Salvemini (sindaco di Lecce), Riccardo Rossi (sindaco di Brindisi), Giovanni Gugliotti (presidente della provincia di Taranto), Rinaldo Melucci (sindaco di Taranto), Antonio Decaro (sindaco di Bari), Bernardo Lodispoto (presidente provincia BAT), Giovanna Bruno (sindaca di Andria), Amedeo Bottaro (sindaco di Trani), Franco Landella (sindaco di Foggia), Domenico Vitto (presidente Anci Puglia).

Se da una parte l'Amministrazione comunale di Mesagne ha dato il via allo stravolgimento stadale della città per migliorare le infrastruttura dall'altra le aziende che stanno svolgendo il lavoro non sempre mettono in sicurezza le strade. E' il caso di via Tancredi Normanno dove i residenti e i commercianti da tempo stanno chiedendo di mettere in sicurezza i tombini perché sono pericolosi per i passanti. Su questa vicenda abbiamo interpellato l'assessore ai Lavori pubblici, Roberto D'Ancona, che ha assicurato che l'intera via sarà riasfaltata appena la strada sarà terminata e saranno eseguiti i collaudi della rete idrico-fognante". Nel frattempo che ciò avvenga ci auguriamo che non accada nulla anche perchè un pò di cemento intorno ai tombini potrebbe risolvere temporaneamente tale disagi. 

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Nell’importante anno che segna i settecento anni dalla morte di Dante, una batteria di eventi speciali e iniziative si susseguirà al Liceo Marzolla Leo Simone Durano dal 19 marzo, e fino al 30 marzo, nei giorni in cui cade il Dantedì.

Partita già il 19 marzo la campagna artistico-mediatica DivinaMente, con cui il Liceo “Simone” rende omaggio a Dante mediante opere grafiche che ritraggono i personaggi più rappresentativi della Divina Commedia in chiave pop: Dante, Virgilio, Beatrice, Catone, Giustiniano. Le grafiche sono collocate in diversi punti della città di Brindisi ad illuminarne le strade e le piazze semideserte, nei giorni tristi dell’attuale fase in ‘zona rossa’.  I colori sgargianti delle icone dantesche animano il contesto urbano, come compagni inaspettati di rari passanti. Di fatto una mostra di opere grafiche ‘a cielo aperto’, che rimarrà fruibile fino al 29 marzo. 

Nel frattempo, in ogni Liceo del polo Marzolla Leo Simone Durano, molteplici le attività in programma.

Al Liceo Classico Marzolla si partirà il 22 marzo con "La settimana di Dante", che, fino al 30 marzo, prevede diverse sezioni tematiche in laboratori disciplinari e multidisciplinari telematici, o lectiones dedicate, in cui docenti e studenti  approfondiranno gli aspetti meno noti del Sommo poeta, spaziando tra scienza, diritto, arte, miti classici, filosofia e scrittura creativa, per ri-costruirne il ritratto multiforme e attualizzabile attraverso le forme più disparate in versione multimediale: magazine, video, fumetti, debate. Alcuni esempi: Dante ed Aristotele: dialogo sulle libertà; Dante biografo; La matematica di Dante; Dante e Beatrice sui social; Dante  and friends; Dante nelle canzoni e molto altro ancora in un “cartellone” che si arricchisce di giorno in giorno  e di cui sarà fornita puntuale informazione in real time sulla pagina FB del Liceo classico Marzolla per tutta la settimana. I contenuti dei laboratori diverranno fruibili sui canali social e sul  canale youtube della Scuola.

Al Liceo Artistico Musicale Simone Durano due seminari tematici in modalità telematica: si comincerà il 25 marzo, giorno designato come l'inizio del viaggio dantesco nell’Aldilà (nel lontano 1300), e si continuerà il 30 marzo, dove il collegamento partirà dalla sede dell'Associazione “Brindisi e le Antiche strade”. Per l'occasione sono in programma  suggestivi tour virtuali nell'Oltretomba dantesco realizzati con le scenografie più significative degli ambienti descritti da Dante, nonchè interviste ‘impossibili’ che permetteranno agli studenti di dialogare con Dante, una vera pièce teatrale sapientemente messa a punto per l'occasione, e ancora tanti altri approfondimenti storico-letterari sul tema. Un vero tuffo nella storia, in cui le due anime del Liceo, quella artistica e quella musicale, hanno fattivamente cooperato  per realizzare attività davvero creative.

Al Liceo Scientifico Leo un percorso multidisciplinare molto originale, attuato in collaborazione con il Museo Ribezzo, permette agli studenti del triennio di rivisitare scene o luoghi danteschi, o di incontrare i personaggi della Divina Commedia in una visita virtuale al Museo. Grazie alla disponibilità della Direttrice del Polo Bibliomuseale di Brindisi, l’architetto  Emilia Mannozzi, gli studenti, con l’aiuto dei loro insegnanti, si sono avventurati nella riscoperta della Divina Commedia alla luce delle testimonianze archeologiche conservate al Museo. Alla ricerca di tracce dantesche nelle testimonianze del Ribezzo: il rileggere i reperti archeologici alla luce della Divina Commedia, e il rileggere la Divina Commedia alla luce dei reperti custoditi presso il Museo Ribezzo diventano una cosa sola. Questa originale rilettura porterà gli studenti a riscrivere alcune terzine dantesche, nella sintesi di un percorso creativo che unisce, in una contaminazione straordinaria, passato e presente, storia e letteratura, arte e scrittura.  Le classi degli studenti più piccoli, invece, si dedicheranno alla creazione di infografiche, immagini interattive e  pop up sulle cantiche della Divina Commedia.

Nonostante  la situazione emergenziale, il Liceo Marzolla Leo Simone Durano si conferma nella sua mission di promozione di iniziative culturali variegate e di pregio, in cui le opportunità formative agli studenti non devono mai mancare.  Proprio come Dante insegna: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. 

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Vaccinazioni, riprende a Brindisi la somministrazione di AstraZeneca. 

 Sono riprese le vaccinazioni anti Covid alla Asl di Brindisi. Nella giornata di oggi, nei due centri vaccinali allestiti nel centro anziani di Bozzano e al PalaVinci, in programma la vaccinazione di circa 550 operatori scolastici. Dalla prossima settimana, terminate le vaccinazioni di personale scolastico, forze di polizia e ultraottantenni, si comincerà con la somministrazione alle altre fasce d'età e alle categorie fragili.
Come nel resto d'Italia, quindi, i sanitari brindisini hanno somministrato il vaccino AstraZeneca, ricevendo risposte incoraggianti dagli utenti, senza defezioni degne di nota.
“Oggi nell'Asl di Brindisi – commenta Stefano Termite, direttore del Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl - si è ripreso con la somministrazione dell'AstraZeneca per il personale della scuola. È andata molto bene: gli operatori scolastici si sono presentati secondo le liste che ci sono state consegnate. Domani al PalaVinci ci sarà una delle ultime sedute riservate alla scuola e alle forze di polizia: saranno circa 250 quelli che saranno vaccinati con AstraZeneca. A Bozzano, invece, si vaccineranno gli ultraottantenni che riceveranno la seconda dose di Pfizer: saranno circa 400, tra il turno di mattina e quello del pomeriggio. Tutto procede secondo il calendario che abbiamo messo a punto: dalla prossima settimana toccherà alle altre fasce di popolazione, tra cui appartenenti a comunità e soggetti fragili. Subito dopo cominceremo a vaccinare gli utenti tra i 79 e i 60 anni di età”.

Il Papa ha nominato arcivescovo di Rossano-Cariati il rev. Maurizio Aloise, del clero dell’arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace, finora pro-vicario generale. Il nuovo arcivescovo di Rossano Cariati, don Maurizio Aloise, della Diocesi di Catanzaro- Squillace, è nato a Catanzaro il 20 aprile 1969. Ha conseguito il diploma di scuola superiore presso l’Istituto Statale d’Arte di Squillace il baccalaureato in teologia presso l’Istituto teologico di Catanzaro dove ha approfondito anche gli studi frequentando il corso di Licenza in Teologia morale sociale indirizzo pratico pastorale, mentre il corso di licenza in Mariologia la frequentato nella pontificia università Marianum di Roma.
Ordinato sacerdote il 18 novembre 1995 ha svolto attività pastorale come amministratore parrocchiale di San Nicola V in Gagliato, vice parroco di Santa Maria della Pietra in Chiaravalle. Nella parrocchia di Gaiato nel 1997 ha coordinato l'accoglienza di quasi 200 donne e bambini curdi sbarcati sulle coste di Soverato coordinando i volontari della Caritas parrocchiali e collaborando con le organizzazioni civili coinvolte.
Nel 1999 è diventato coparroco moderatore di Santa Maria delle Nevi in Girifalco e direttore dell’Ufficio Vocazioni Diocesano. In seguito diventa amministratore parrocchiale di "Santa Maria Assunta» in Zagarise e di «San Nicola Vescovo» in Cardinale. Attualmente è parroco di «Santa Domenica V. M.» e Rettore del Santuario diocesano Santa Maria delle Grazie in Torre di Ruggiero e membro del CdA del Santuario. Da un anno è presidente del CdA della fondazione Betania Onlus di Catanzaro e da 2011 Pro vicario generale dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e membro di diversi organismi diocesani. Monsignor Aoise succede a monsignor Giuseppe Satriano nominato vescovo di Bari. Monsignor Satriano è stato parroco presso la chiesa Madre di Mesagne poco prima di essere nominato presule. 

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STP Brindisi informa che le Organizzazioni Sindacali territoriali FILT CGIL, FIT CISL, UIL TRASPORTI, FAISA CISAL e UGL FNA hanno aderito alla manifestazione nazionale di sciopero di 24 ore del giorno 26/03/2021.

L’astensione sarà articolata nell’intera giornata.

Nel rispetto del regolamento aziendale, di cui all'art.1 comma 2 della l.146/90 e dell'accordo nazionale 07.02.91, dovranno essere garantiti:

  • i servizi urbani ed extraurbani da e per le Zone Industriali di Brindisi e Taranto per i lavoratori impegnati nelle lavorazioni a ciclo continuo;
  • le corse di corrispondenza per i pendolari delle Zone Industriali;
  • tutti i servizi nelle fasce orarie:

Dalle ore 05:30 alle ore 08:30

Dalle ore 12:30 alle ore 15:30

Nella predetta giornata, con esclusione dei servizi garantiti, potranno verificarsi cadute dei servizi urbani ed extraurbani.

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“Non bisogna mai abbassare la guardia nella lotta alla criminalità organizzata.Dove non arriva lo Stato, dove non esiste il welfare state, dove viene negato il diritto al lavoro e ad una abitazione decente, le mafie trovano un terreno fertile per il loro radicamento e consenso sociale. Lotta alla mafia non è infatti solo capacità investigativa e repressiva da parte della magistratura e delle forze dell’ordine – a cui, ovviamente, va dato il massimo di collaborazione e sostegno - ma è anche lotta senza quartiere all’emarginazione, alla povertà, all’abbandono scolastico, al deterioramento del tessuto sociale e culturale in cui le persone vivono. “Lo afferma Giovanni Luca Aresta, deputato del M5S, commentando l’iniziativa organizzata da “Libera contro le mafie” e l’amministrazione comunale di Mesagne (Br), a cui ha preso parte questa mattina in occasione delle manifestazioni per la “giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti della mafie.”

“La lettura della lunghissima lista di nomi e cognomi delle vittime – prosegue Aresta - è stato un momento toccante e che deve spronare tutti, cittadini e istituzioni, a continuare la lotta contro la mafia non dimenticando mai che questo nemico è sempre in agguato.”

“Abbiamo davanti a noi – precisa il parlamentare - le enormi risorse stanziate dal Next Generation EU, che certo rappresentano una straordinaria occasione di sviluppo e di riscatto per il nostro territorio e in generale per tutto il nostro Mezzogiorno.Sappiamo però, che dove ci sono risorse pubbliche, le infiltrazioni mafiose sono sempre pronte a manifestarsi ed entrare in azione.”

“Per questo, a noi rappresentanti delle istituzioni, - conclude Aresta - deve essere molto chiaro che l’imperativo di “fare presto” non può assolutamente significare abbassare la guardia contro le mafie ed essere più lassisti sul controllo e sul come queste risorse verranno spese.

Vigilanza continua, dunque, della società civile e delle istituzioni preposte. Solo così ed insieme isoleremo e sconfiggeremo le mafie.”

 

 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 20 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati 11.296 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.983 casi positivi: 824 in provincia di Bari, 138 in provincia di Brindisi, 109 nella provincia BAT, 263 in provincia di Foggia, 267 in provincia di Lecce, 371 in provincia di Taranto, 7 casi di residenti fuori regione, 4 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 26 decessi: 11 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 4 in provincia BAT, 1 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.753.965  test.

128.464 sono i pazienti guariti.

42.072 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 174.983, così suddivisi:

68.491 nella Provincia di Bari;

17.540 nella Provincia di Bat;

12.667 nella Provincia di Brindisi;

33.182 nella Provincia di Foggia;

15.776 nella Provincia di Lecce;

26.410 nella Provincia di Taranto;

649 attribuiti a residenti fuori regione;

268 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Equinozio di primavera natalizio in Puglia con campi di grano imbiancati e alberi da frutto coperti di neve nelle province di Foggia, BAT e Bari con il rischio di gravi gelate che mettono a rischio il raccolto di frutti e ortaggi primaverilI ed estivi. E’ quanto dice Coldiretti Puglia, a seguito della forte ondata di gelo e neve che ha colpito la regione con gli inevitabili danni sulle colture primaverili.

Sul Gargano, a Spinazzola, Gravina e Poggiorsini e in vaste aree della Puglia con la natura sconvolta a preoccupare – denuncia Coldiretti Puglia - è l’improvviso abbassamento della temperatura di 10 gradi sulle piante in fiore e i campi di grano con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva e sul prossimo raccolto di grano con le campagne innevate e lo shock termino sulle piante.

La finta primavera delle ultime settimane in Puglia, un fenomeno che ormai si ripete ogni anno, con mandorli, albicocchi e peschi fioriti prima del tempo – aggiunge Coldiretti Puglia - sottoposti ad un 'risveglio' anticipato, con fioriture anomale registrate già a partire da gennaio, si alterna a neve e gelo, con il rischio che il brusco abbassamento della colonnina di mercurio comprometta le fioriture. A nulla vale più la programmazione degli orticoltori che in Puglia raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, che maturano contemporaneamente con un evidente effetto anche sull’offerta.

Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti regionale - agli effetti del mix micidiale con i cambiamenti climatici ed il moltiplicarsi di eventi estremi che si abbattono su un territorio reso più fragile dall’abbandono forzato e dalla cementificazione che nelle campagne nell’ultimo decennio ha provocato danni per oltre 3 miliardi di euro, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti. A questa situazione   non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%).

Disastrosi gli effetti sui campi del clima pazzo – continua Coldiretti Puglia – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. Per questo è da rivedere a fondo – afferma Coldiretti Puglia – anche il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi. Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste – aggiunge Coldiretti Puglia - perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.

Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia – conclude Coldiretti Puglia - a partire da frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, pomodori e cereali, sono gli andamenti climatici (pioggia persistente, mancanza di acqua prolungata e siccità, sviluppo conseguente di malattie ecc.) che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi.

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MAFIA: COLDIRETTI PUGLIA, SI INFILTRA TRA 200MILA PUGLIESI AFFAMATI; VITTIME COMMEMORATE A SAN MARCO IN LAMIS.

Da 25 anni ogni 21 marzo dal 1996 si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie che ha riunito famiglie e studenti a San Marco in Lamis per ricordare le vittime di mafia, con il 2021 che è iniziato con oltre 200mila pugliesi costrette a chiedere aiuto per mangiarea causa della crisi economica e occupazionale causata dal Covid, un numero praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno, tra i quali la criminalità trova terreno fertile per infiltrarsi. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione dell’iniziativa organizzata dall’associazione Libera di San Marco in Lamis, a cui ha partecipato Coldiretti Foggia che ha commemorato, tra gli altri, i due imprenditori agricoli soci, i fratelli Luigi e Aurelio Luciani, vittime di un agguato mafioso nell’agosto 2017, la cui unica colpa fu di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, al lavoro in campagna.

La malavita tenta di approfittare della situazione di difficoltà in cui si trova una fetta crescente di persone costrette a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente – sottolinea la Coldiretti – ai pacchi alimentari, anche per le limitazioni rese necessarie dalla pandemia. Fra i nuovi poveri – precisa la Coldiretti Puglia – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti regionale – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

Crescono, infatti, gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore del cibo che è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone. Con la crisi le mafie si appropriano – sottolinea la Coldiretti regionale – di vasti comparti dell’agroalimentare dai campi agli scaffali, dai tavoli dei ristoranti fino ai banchi di bar e pasticcerie, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy.

L’intensità dell’associazionismo criminale è elevata nel Mezzogiorno, con il grado di penetrazione forte e stabile – secondo i dati dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti - sul versante adriatico con Foggia 67,4; Brindisi 51,6, Barletta-Andria-Trani 40,9, Bari 40,9, Taranto 39,4 e Lecce 37,4.

Dai mercati ai supermercati, dai trasporti ai ristoranti – denuncia Coldiretti Puglia - dall’agricoltura all’allevamento, dalla carne alla frutta fino al caffè alle corse dei cavalli, oltre all’utilizzo illecito dei fondi comunitari destinati all’agricoltura come il PSR, il volume d’affari delle agromafie cresce con attività che riguardano l’intera filiera agroalimentare.

In questo modo la malavita si appropria – sottolinea la Coldiretti Puglia – di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti e il valore del marchio Made in Italy. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione – insiste Coldiretti Puglia - con la riforma dei reati in materia agroalimentare perché l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie.

Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono i prezzi dei prodotti agricoli, l’affidamento di servizi e appalti, la vendita di determinate produzioni agli esercizi commerciali che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti da altre attività criminose. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – continua la Coldiretti – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy. I poteri criminali si “annidano” nel percorso che uva da vino, olio, frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere per raggiungere le tavole degli italiani passando per alcuni grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione.

La Puglia è una regione a forte vocazione agricola ed è per questo che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile. Capitolo a parte merita infatti – conclude Coldiretti Puglia - il  mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori.

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