Redazione

Operazione antidroga della polizia di Mesagne che ha smantellato un’attività completa di produzione, trasformazione e commercializzazione di sostanza stupefacente. Infatti, nelle campagne della cittadina messapica era stata messa in atto una coltivazione di marijuana in terra e in serra con il successivo passaggio all’essiccamento e confezionamento di partite sottovuoto. L’abitazione rurale era super controllata dai malviventi con una serie di telecamere digitali che permettevano di esaminare l’area anche a grande distanza attraverso un’app telefonica. Al termine dell’operazione è stata arrestata una coppia: di 39 anni e di 47 anni cui sono stati contestati i reati di coltivazione, produzione e detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio. Se la sostanza stupefacente fosse arrivata nelle mani dei pusher, e quindi sulle piazze del Salento, la criminalità organizzata avrebbe guadagnato alcune centinaia di migliaia di euro. Alla donna è stato concesso il beneficio della detenzione domiciliare poiché il compagno si è assunta la responsabilità della coltivazione e commercializzazione che era stata messa in atto.

I due sono difesi dall’avvocatessa Chiara Fanigliulo del foro di Lecce. L’intera piantagione, dotata di impianto a gocce, è stata posta sotto sequestro. Un’altra parte è stata distrutta sul posto con l’aiuto dei vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi. All’interno dell’abitazione è stata rinvenuta l’attrezzatura utilizzata per essiccare e confezionare la sostanza stupefacente. Il tutto è stato posto sotto sequestro. Ieri mattina gli arresti sono stati convalidati. Grazie a un’attenta conoscenza del territorio gli agenti della polizia del commissariato di Mesagne, diretti dal vice questore Giuseppe Massaro, su imput del questore di Brindisi, Annino Gargano, hanno scoperto che in contrada Annunziata, in agro di Mesagne, in una zona nascosta e difficile da raggiungere poiché terminale di un tratturo in un’abitazione rurale con terreno adiacente era in atto la coltivazione illegale di piante di marijuana. Pertanto hanno iniziato a tenere sotto controllo la zona e l’attività mettendo in campo metodi di indagini tradizionali poiché i malviventi erano piuttosto scaltri e attenti a non farsi scoprire. L’intera abitazione, infatti, era dotata di telecamere di videosorveglianza che vigilavano su ogni angolo della struttura e delle immediate vicinanze.droga_marjiuana_coltivazione_sequestro_2.jpg

Quando gli agenti hanno accertato che era in atto la coltivazione di marijuana hanno circondato la zona e dato il via al blitz. Sul posto, in quel momento non c’era la coppia di produttori. Con l’ausilio delle unità cinofile della polizia di frontiera di Brindisi hanno fatto irruzione trovandosi di fronte quella che è stata dai poliziotti definita una “fabbrica” per la coltivazione, trasformazione e commercializzazione della sostanza stupefacente. Sono state sequestrate 78 piante di marijuana in vegetazione di altezza media di circa 2 metri, foglie con infiorescenze in essiccazione rinvenute in un deposito laboratorio adiacente all’abitazione e posizionate su alcuni stendini, 2 bilance di precisione, una macchina per il confezionamento sottovuoto, un macchinario per l’essiccazione ed un libro esplicativo di come produrre e coltivare la marijuana. La procura della repubblica di Brindisi ha nominato un perito che dovrà analizzare la sostanza stupefacente sequestrata per definirne il grado di purezza.

 

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Il “Comitato civico contro l’Arneo” di Mesagne si è visto rigettare dal tribunale di Bari la class action, promossa da oltre 600 utenti, avanzata nei confronti del Consorzio speciale per la bonifica dell’Arneo. Il comitato civico, infatti, ha ritenuto la tassazione “illegittima a fronte di bonifiche non eseguite”, come ha spiegato più volte il presidente del comitato, Carmine Dimastrodonato.  Il tributo in discussione è il 630, ossia la richiesta del costo del “beneficio ricevuto per la difesa idraulica dei terreni”. Come se non bastasse il Comitato civico di Mesagne è stato condannato al pagamento delle spese processuali quantificate in 7 mila euro. 

Gli interessi del “Comitato civico contro l’Arneo” di Mesagne sono stati affidati all’avvocatessa Stefania Pasimeni. Dunque, il tribunale di Bari, sezione specializzata in materia di imprese, ha dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice che aditò la class action del “Comitato civico contro Arneò” nei confronti del Consorzio speciale per la bonifica dell'Arneo. Il ricorso riguardava gli avvisi di pagamento per gli anni 2016-2017, notificati nel 2021 a cittadini facenti parte del Comitato contro Arneo e residenti a Mesagne, in provincia di Brindisi. Secondo il Comitato, i contributi chiesti dal Consorzio per le opere di bonifica non eseguite non sono dovuti e devono essere annullati poiché non vi è stato alcun reale beneficio per l'immobile interessato dagli interventi.

Inoltre, veniva chiesto un risarcimento del danno per le notifiche ricevute. Accogliendo, le deduzioni dei legali del Consorzio, il tribunale ha stabilito che i contributi spettanti ai Consorzi di bonifica ed imposti ai proprietari «rientrano nella categoria generale dei tributi e le relative controversie, insorte dopo il primo gennaio 2002, sono devolute alla giurisdizione delle Commissioni Tributarie». I giudici hanno anche dichiarato «inammissibile per manifesta infondatezza» la domanda risarcitoria del Comitato per i danni potenzialmente sofferti dai contribuenti per effetto della notifica degli avvisi ritenuti illegittimi, dato che «ciascun contribuente ingiunto – è scritto nella sentenza del tribunale - avrebbe potuto avere accesso alla giurisdizione tributaria per ottenere l'annullamento della pretesa tributaria avanzata dal Consorzio». Inoltre, il tribunale ha condannato il “Comitato civico contro Arneo” al pagamento delle spese processuali liquidate in oltre 7 mila euro.

Intanto, dallo scorso mese di ottobre i contribuenti stanno ricevendo gli avvisi di pagamento relativi all’anno 2018, dove o si paga entro 15 giorni dal ricevimento dell’avviso oppure il Consorzio dell’Arneo mette in atto le procedure di riscossione coatta con emissione di una “ingiunzione fiscale con l’attivazione delle procedure coattive previste dalla legge con ulteriore aggravio di spese”. Pertanto, per uscire fuori da questo pantano legislativo l’unica soluzione sembra essere, come ha sottolineato lo stesso tribunale, il ricorso alle commissioni tributarie.

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GIOVEDI’ A BRINDISI LA PREMIAZIONE DEI CAMPIONI REGIONALI CSI 2022. 

Saranno 22 le squadre che saranno premiate​ giovedì 10 novembre alle ore 18.30, con il titolo di Campione Regionale CSI, di calcio a 5, a 7, pallavolo e pallacanestro,​appartenenti a 18 società sportive, delle provincie pugliesi, che nel corso dello scorso anno sportivo 2021-22 hanno conquistato il titolo regionale dei Campionati Nazionali CSI sport di Squadra.

L’evento in programma,​ ​ presso il Cinema Andromeda di Brindisi, è patrocinato dalla Provincia di Brindisi, dal Comune di Brindisi e dal CONI Puglia e ​ vedrà la partecipazione di circa 300 atleti e dirigenti in rappresentanza delle 352 squadre e circa 5000 atleti che hanno disputato le fasi locali.

Ai premiati degli sport di squadra si aggiungono i vincitori di 11 categorie del Campionato Regionale ​ CSI di Ciclismo ​ svolto sulle strade della nostra amata Puglia da marzo a luglio 2022.

Ritorniamo a fare festa con i nostri Campioni – dichiara Ivano Rolli, Presidente Regionale del CSI Puglia – dopo gli anni della pandemia che ci ha visto costretti a rinunciare a momenti di aggregazione e di festa. C’è tanto fervore tra gli atleti che dovranno ricevere la coppa o la maglia ​ di campione.

La serata sarà anche l’occasione per presentare anche le attività e i risultati del progetto Children in Sport anno IV, realizzato, tra Bari, Brindisi e Lecce con il contributo della Regione Puglia nell’ambito dell’Avviso A del P.O. 2021 dell’Assessorato dello Sport, concluso nei mesi scorsi e del nuovo progetto che si è avviato da qualche giorno per l’anno 2022 anch’esso ammesso a finanziamento dalla Regione Puglia nell’ambito dell’Avviso A del P.O. 2022 dell’Assessorato dello Sport. Particolare attenzione anche nella città di Brindisi per il progetto “Insieme per lo Sport – Progetto di promozione dello sport nella Città di Brindisi” realizzato dal Centro Sportivo Italiano, con la sponsorizzazione dell’Enel e la collaborazione delle ASD della Città.

CSI Presidenza Regionale Puglia

 

Da quando non c'è più la gestione del bar di villetta Europa l'area è completamente abbandonata a se stessa. Diverse sono state le segnalazioni di questi mesi circa atti di vandalismo che sono stati perpetrati nella bella villetta del rione Marconi. Intanto questa mattina un gruppo di cittadina ha effettuato un blitz nella villetta, ha fotografato tutti i gap presenti e poi ha espresso una pubblica denuncia.VILLETTA_EUROPA_INNAMORATI_NOV_22_GAP_3.jpg

"Questa mattina, insieme ad altri cittadini, approfittando della piacevole giornata di sole, ci siamo recati al parchetto di via Nino Bixio, (ex villetta degli innamorati) centro cittadino. Invece di trovare una piacevole cura del bel giardino invidiato da molti ci siamo imbattuti tra resti di bottiglie di vetro rotti. Visibilmente di spumanteDoc. Con pericolosi tombini e pozzetti semiaperti e con dentro  probabili  fili elettrici? Purtroppo  tutta questa incuria nel centro cittadino a tutti noi è  parso subito un insulto per la nostra bella Città. Sopratutto per La pericolosità  degli oggetti subbetti. Pensand soprattutto alle persone fragili con disabilita bambini e anziani.VILLETTA_EUROPA_INNAMORATI_NOV_22_GAP_2.jpg

Chiediamo  e sollecitiamo un buon rispetto per tutto quello che é un beme Comune  e se fosse possibile  attraverso le vostre pagine di sollecitare a far sì con una buona educativa sociale e ambientale tutto ciò non avvenga più. Il bene comune va tutelato sopratutto dove ci possono essere stimoli di socialità collettiva come Parchi e Piazze".VILLETTA_EUROPA_INNAMORATI_NOV_22_GAP_4.jpg

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 Il Comitato “La voce del Cittadino” di San Vito dei Normanni unitamente al Sindacato Cobas di Brindisi ed al “Comitato No Enfiteusi “di San Michele Salentino invitano i cittadini di San Vito dei Normanni a partecipare all’incontro di Giovedì 10 Novembre alle ore 16,30 nell’aula del Consiglio Comunale dello stesso Comune con il Sindaco Silvana Errico a cui portare in quella occasione le rimostranze sul problema delle cartelle dell’Arneo come per altre problematiche come la Tari ed altri servizi comunali..

I cittadini purtroppo non avevano potuto incontrare il Sindaco di San Vito alla fine del partecipato Sit In del 3 Novembre scorso per impegni istituzionali dello stesso .

Una delegazione si è presentata Lunedì ricevendo l’impegno di questo incontro del 10 Novembre.

Nel corso dell’incontro di Giovedì 10 Novembre intendiamo poter trattare e discutere con l’Amministrazione Comunale in maniera articolata e trasparente, tra l’altro, della questione “ARNEO”, con l’auspicio di farLa recedere dalla convinzione manifestata sino ad oggi secondo cui la vicenda non sia di Sua competenza, nonostante la normativa in materia assegna compiti specifici ai Comuni del bacino (Federconsumatori Brindisi) e i dubbi sulla legittimità delle richieste avanzate dal Consorzio di bonifica nei confronti di tantissimi indifesi cittadini.

La necessità di un confronto con la Amministrazione Comunale nasce anche dall’aver discusso per alcune ore settimane fa con l’Assessore Regionale alla Agricoltura , Donato Pentassuglia , che ci raccomandava di quanto fossero importanti  le decisioni dei comuni in tema di riperimetrazioni .

L’Arneo continua ad esigere il pagamento delle cartelle lì dove prima erano terreni agricoli ed adesso sono case legittimamente costruite.

Oppure dove da decenni su terreni agricoli non viene effettuato alcun servizio.

La Regione Puglia deve riformare i Consorzi ed i cittadini devono pagare per quello che viene fatto realmente .

San Vito dei Normanni 8.11.2022

La voce del Cittadino Giuseppe Brancasi

Cobas Roberto Aprile

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Partiti i lavori per il progetto Shuttle di collegamento tra l’aeroporto di Brindisi e la rete ferroviaria. Sono iniziati i lavori del progetto Shuttle di collegamento tra l’aeroporto di Brindisi e la rete ferroviaria, appaltati alla Doronzo Infrastrutture S.r.l. di Barletta, finanziato dalla Regione Puglia con un investimento di 37 milioni di euro. Il sevizio veloce, con autobus a metano su gomma, effettua pochissime fermate, permettendo a chi transita nelle stazioni di Brindisi, Lecce e Taranto, l’arrivo in aeroporto in tempi ridottissimi.

Oggi, 8 novembre 2022, è stata realizzata la posa della prima pietra presso la pista ciclabile situata all’incrocio tra via Cappuccini e strada Pittachi alla presenza del sindaco Riccardo Rossi, del vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici Elena Tiziana Brigante, dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, dell’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile Anna Maurodinoia  e del presidente della STP Salvatore Tomaselli.

Il servizio terrestre, effettuato tramite quattro Shuttle-Bus alimentati a metano, comincerà dalla fermata ferroviaria denominata “Perrino-Aeroporto del Salento” nei pressi dell’ospedale Perrino, proseguirà su strada Pittachi, costeggerà il parco Cillarese dove effettuerà una fermata presso il Terminal Cillarese (situata tra l’omonimo Canale e via Provinciale S.Vito) di interscambio anche con la circolare del mare a cui si accederà tramite un cavalcavia ciclopedonale in acciaio. Gli shuttle transiteranno in via della Torretta al quartiere Paradiso dove nascerà il nuovo tratto di viabilità in località “Le Ville” che consentirà il collegamento diretto con via Ruggero De Simone al quartiere Casale per raggiungere infine l’aeroporto di Brindisi, con una fermata intermedia, solo su richiesta, nei pressi della chiesa di Santa Maria del Casale.

Il progetto infrastrutturale è supportato da un moderno sistema di infomobilità che gestirà la priorità semaforica per velocizzare il percorso degli shuttle. È prevista inoltre la creazione di sei rotatorie strategiche: una presso l’incrocio tra strada Pittachi e strada per Minnuta, una seconda rotatoria sulla strada provinciale San Vito nei pressi dell’ingresso del Parco Cillarese, una terza in via della Torretta all’altezza di Parco Bove che permette l’accesso alla nuova viabilità “Le Ville”, una quarta “De Simone” di innesto su via Ruggero de Simone, una quinta “Baroncino” in zona Baroncino ed infine la sesta “Santa Maria del Casale” in prossimità dell’omonima chiesa.

Parallelamente al percorso degli shuttle sarà realizzata dove non c’è la pista ciclabile o riqualificata quella esistente, con pavimentazione in calcestruzzo drenante.

Verrà inoltre riqualificato il sagrato antistante la chiesa S.Maria del Casale e la relativa viabilità con i parcheggi.

A questo percorso andrà ad integrarsi la circolare del mare con la nuova fermata della motobarca nei pressi del parco Cillarese, per effettuare il collegamento tra lo shuttle e il centro storico di Brindisi e relativo terminal per l’intermodalità denominato appunto “Cillarese” a cui si accederà tramite un nuovo cavalcavia ciclopedonale. Saranno acquistati per efficientare il servizio via mare tre nuovi battelli moderni e sostenibili.

“Dall’inizio del nostro mandato abbiamo lavorato per recuperare questo importante finanziamento regionale e trasformarlo a vantaggio della mobilità di Brindisi – dichiara il sindaco Riccardo Rossi -. Accanto al collegamento rapido a metano su gomma tra l’aeroporto della nostra città e la rete ferroviaria di Taranto e Lecce, il progetto Shuttle prevede un percorso ciclo-pedonale dal quartiere Cappuccini, al Parco Cillarese, al quartiere Paradiso fino all’aeroporto. Inoltre nascerà una nuova viabilità che collegherà via della Torretta con via Ruggero De Simone, creando finalmente un’alternativa per decongestionare il traffico dei quartieri Casale e Paradiso con il resto della città. Questi interventi, insieme ad altri resi possibili con ulteriori finanziamenti ottenuti, doteranno Brindisi di nuove infrastrutture viarie e piste ciclabili”.

“Comincia finalmente questo importante programma di lavori di infrastrutturazione  all’interno della città per agevolare il collegamento con l’aeroporto per chi arriva in treno da Taranto e Lecce, reso possibile grazie al finanziamento della Regione Puglia – dichiara il vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici Elena Tiziana Brigante -. Allo stesso tempo abbiamo rimodulato il progetto Shuttle iniziale per integrarlo al meglio con quello delle Ferrovie dello Stato e generare ricadute positive sulla viabilità e la mobilità sostenibile di Brindisi.

La prima novità fra tutte è il potenziamento della circolare del mare con la nuova fermata in prossimità del Parco Cillarese che apre nuovi scenari nella città e nella fruizione di questo importante polmone verde e del quartiere Casale”.

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“La pazienza è finita. Porto direttamente in Consiglio regionale la proposta di legge per ridurre le liste d’attesa. Non c’è più tempo da perdere. E non c’è tempo da regalare a chiunque la voglia strumentalizzare per organizzare un sabotaggio, come peraltro capitò nella scorsa legislatura. La riduzione delle liste d’attesa è un problema complesso, con mille questioni, ma è una risposta disumana decidere di non affrontarne nemmeno una di tali questioni. Basta guardare le file di dolore al Cup per sentirsi sollecitati a provarle tutte, magari sbagliando, ma almeno con la tranquillità di averci provato.”

Lo comunica il consigliere regionale Fabiano Amati, promotore e primo firmatario della proposta di legge contenente misure per ridurre le liste d’attesa in sanità.

“La proposta di legge agisce sul fronte della mancata esecuzione di norme regionali vigenti, sanzionando tale inadempimento con la decadenza dei DG delle Asl, e sul fronte del necessario equilibrio nei tempi, anche questo prescritto da leggi statali, su prestazioni istituzionali e a pagamento. La così detta ALPI ossia attività libero-professionale intramoenia.

"L’ALPI è un’attività  contrattuale che discende dalla legge, dal Piano di governo sulle liste d’attesa e dal CCNL. Questa può essere sospesa se i tempi d’attesa sono disallineati rispetto ai tempi dell’attività istituzionale.

"L'ALPI è in stretta connessione con l'indennità di rapporto esclusivo, che i medici percepiscono come voce stipendiale e perciò hanno l’obbligo di lavorare in ALPI per un tempo non superiore a quello dedicato all’attività istituzionale.

"Invece per i medici in extramoenia ossia coloro che svolgono l’attività a pagamento fuori dalle strutture sanitarie pubbliche, non è previsto il pagamento dell’indennità di esclusività ed è vietato dunque l’utilizzo delle strutture e delle attrezzature dell’azienda di appartenenza, per cui sono in pochissimi - e nessun direttore di unità operativa - a scegliere questo regime.

"La norma proposta non dovrebbe generare alcun conflitto, salvo resistenze interessate, perché è la mera esecuzione di una disposizione statale a cui si offre la conseguenza automatica della sospensione, con la legge regionale, ove non dovesse essere rispettata. Ossia, quasi sempre.

"Il medico in attività ordinaria svolge una serie di attività non identificabili in visite o prestazioni diagnostiche, quali attività di reparto, attività di sala operatoria, turni di guardia e di reperibilità, consulenze per altri reparti o strutture della stessa Azienda Sanitaria, ma il calcolo sul mancato allineamento si effettua comparando le prestazioni a parità di prestazioni, ore lavorate e personale impiegato. Non è dunque prevista una comparazione arbitraria.

"La domanda sarebbe invece un’altra: come mai ci si ritrova con tempi d’attesa così diversi, rapidissimi per l’attività a pagamento e biblici per quella istituzionale, se il calcolo del disallinamento si riscontra con comparazioni omogenee?  Come mai un’ora di ecografie per la propria azienda produce un minor numero di prestazioni rispetta alla stessa ora in attività libero-professionale?

"Non possiamo accettare  critiche prive di dati numerici, sapendo che tutti i documenti amministrativi sui volumi delle prestazioni in ALPI e istituzionali parlano di clamoroso inadempimento, peraltro confermato da tutti i DG delle Asl.

"Infine: è vero che i medici italiani sono i peggio pagati d’Europa e che le scuole di specializzazione non formano in numeri utili per colmare la carenza di personale, ma su questo mi aspetto una presa di posizione del Governo e Parlamento nazionale, innalzando gli stipendi di medici e infermieri e riordinando il sistema universitario.

"Ma nell’attesa delle auspicabili e nuove leggi statali non si possono chiudere gli occhi sulla sistematica violazione delle norme esistenti, perché sarebbe un espediente psicologico usato per non farsi interpellare dal dolore delle persone.”

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Dati del giorno: 08 novembre 2022

1.786
Nuovi casi
11.758
Test giornalieri
6
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 515
Provincia di Bat: 94
Provincia di Brindisi: 232
Provincia di Foggia: 192
Provincia di Lecce: 478
Provincia di Taranto: 255
Residenti fuori regione: 16
Provincia in definizione: 4
12.597
Persone attualmente positive
191
Persone ricoverate in area non critica
8
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.527.820
Casi totali
13.053.182
Test eseguiti
1.506.035
Persone guarite
9.188
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 491.968
Provincia di Bat: 129.845
Provincia di Brindisi: 145.649
Provincia di Foggia: 213.963
Provincia di Lecce: 318.244
Provincia di Taranto: 206.884
Residenti fuori regione: 16.089
Provincia in definizione: 5.178

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INFLAZIONE: COLDIRETTI PUGLIA, 1 PENSIONATO SU 3 VIVE CON MENO DI 1.000 EURO AL MESE; L’11,3% NON ARRIVA A 500 EURO.                                                                                                                     

Con l’aumento dell’inflazione che per gli alimentari è arrivata al 13,1% ad ottobre ed il caro bollette, si aggrava lo scenario di difficoltà per gli anziani, con il 32,8% dei pensionati che percepisce assegni sotto la soglia dei mille euro, l’11,3% dei quali incassa meno di 500 euro al mese. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’Osservatorio sulle “Prestazioni pensionistiche e beneficiari del sistema pensionistico italiano”.

Lo scenario si aggrava nelle aree rurali – aggiunge Coldiretti Puglia - con l’inflazione ed il caro bollette causato dalla guerra in Ucraina che hanno generato ansia e apprensione per il futuro e la salute nelle persone più vulnerabili e negli anziani, in particolare quelli soli, con oltre il 30% dei nonni che vivono in povertà assoluta e necessitano di politiche di sostegno e socio-sanitarie.

Da qui la necessità di intervenire per tutelare gli anziani, patrimonio di esperienza e ausilio vitale nelle famiglie, recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse – afferma Coldiretti Puglia – eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza, definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.

Essenziale il ruolo degli anziani nelle aree rurali, dove la presenza di un pensionato in casa viene considerata dal 40 per cento dei pugliesi un fattore determinante per contribuire alla gestione familiare, mentre il 35 per cento guarda ai nonni come un valido aiuto per seguire i bambini fuori dall’orario scolastico. C’è poi un 17 per cento che – continua la Coldiretti – ne apprezza i consigli e l’esperienza ed un 4 per cento che si avvantaggia del loro sostegno lavorativo a livello domestico.

“Come nella migliore tradizione agricola – dice Angelo Marseglia, presidente dell’Associazione dei Pensionati di Coldiretti Puglia – la presenza degli anziani fra le mura di casa è quindi quasi sempre considerata un valor aggiunto all’interno di un welfare familiare che deve fare i conti sia con la gestione delle risorse economiche disponibili sia con quella del tempo e dei figli in situazioni dove molto spesso entrambi i genitori lavorano e sono fuori casa la maggior parte della giornata”.

La presenza dei nonni – sottolinea la Coldiretti regionale – è sempre più importante anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le tradizioni alimentari e guidare i più giovani verso abitudini più salutari nelle scuole e nelle case. Uno stile nutrizionale – ricorda Coldiretti – basato sui prodotti della dieta mediterranea come pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito – continua Coldiretti – una speranza di vita tra le più alte a livello mondiale pari a 80,8 per gli uomini e a 85,2 per le donne.

Va anche riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza. E’ evidente – conclude Coldiretti Puglia – l’insostenibilità sociale della situazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dei servizi pubblici.

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Probabilmente a causa delle piogge dei giorni scorsi una parte delle basole del marciapiede confinante con la sede stradale ha ceduto a Mesagne, in via Udine. La pericolosità è che qualche bambino o ragazzo che passano per raggiungere i siti scolastici, che sono a qualche decina di metri, possano inavvertitamente mettere il piede in fallo e ferirsi gravemente. Per evitare rischi e in attesa che lle basole siano sistemate qualche persona gentile ha messo un cassetta per avvisare i passanti del pericolo. Ma basterà?

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