Redazione

Il SuperEnalotto premia la Puglia: ad Andria (BT) centrato un “5” da 40 mila euro.

La Puglia torna sui radar del SuperEnalotto: nel concorso del 5 novembre, come riporta Agipronews, è stato centrato un “5” del valore di 40.350,77 euro. La giocata vincente è stata registrata nell’esercizio di via Vecchia Barletta 143 ad Andria, nella provincia di Barletta-Andria-Trani. Il Jackpot, intanto, continua a salire toccando quota 302,5 milioni di euro - record nella storia del gioco - che saranno in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 22 maggio 2021, con i 156,2 milioni di euro finiti a Montappone (FM), mentre in Puglia l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.

Lotto: a Taranto vincite per quasi 60mila euro.

Il Lotto premia la Puglia: come riporta Agipronews, a Taranto sono state centrate due vincite, una da 46.250 euro e una da 12.900 euro, per un totale di quasi 60mila euro. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 9,4 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 908,7 milioni dall'inizio dell'anno.

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DEFLAZIONE: COLDIRETTI PUGLIA, E’ CRISI IN CAMPAGNA MENTRE VOLANO PREZZI VERDURA NEL CARRELLO; FORBICE AUMENTA DA 3 A 5 VOLTE DA CAMPI A TAVOLA.

In campo la cicoria cimata costa 0,60 euro al chilogrammo, mentre viene venduta a 4,80 euro al chilo al consumo.

E’ crisi profonda in campagna, con la forbice dei prezzi tra produzione e consumo che aumenta da 3 fino a 5/6 volte dal campo alla tavola, mentre crescono i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari nel carrello con aumenti che vanno dal +6,5% per la frutta fino al +25,1% per le verdure. La denuncia arriva da Coldiretti Puglia, con la deflazione che attanaglia i campi dove le quotazioni di frutta e verdura non riescono a coprire neanche i costi di produzione, mentre continua l’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari al consumo del +13,1% secondo i dati Istat ad ottobre.

Con l’inflazione record – insiste Coldiretti Puglia – i pugliesi sono costretti a tagliare gli acquisti, mentre le aziende agricole non riescono neanche a coprire i costi di produzione, con la forbice che si allarga a dismisura dal campo alla tavola, facendo passare le bietole dal campo a 0,50 euro ai banchi a 1,90 euro al chilo, la cicoria cimata da 0,60 euro in campagna a 4,80 euro al consumo o la melanzana in campo aperto quotata a 0,60 agli agricoltori e rivenduta a 3,60 euro al chilo.

Intanto, è salito il conto della spesa a tavola ad 1 miliardo di euro in più a carico delle famiglie pugliesi durante l’anno – aggiunge Coldiretti Puglia -  a causa dell’esplosivo aumento dei costi energetici, trainato dalle bollette del gas, con i rincari della spesa alimentare che costeranno alle famiglie 650 euro in più per imbandire la tavola.

Per effetto delle difficoltà economiche e del caro prezzi nel carrello della spesa i consumatori stanno tagliando gli acquisti di frutta e verdura che crollano nel 2022 del 9% in quantità rispetto allo scorso anno, ai minimi da inizio secolo, secondo l’analisi di Coldiretti dalla quale si evidenzia peraltro che più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo, secondo il Crea. Infatti oltre ai danni provocati dai cambiamenti climatici che hanno tagliato i raccolti, i bilanci delle aziende sono messi a rischio da rincari di ogni tipo – continua la Coldiretti Puglia – dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dai fitofarmaci ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+70%), alla carta per bollini ed etichette (+35%) fino al cartone ondulato per le cassette (+60%), stesso trend di rincari per le cassette in legno (+60%).

A spingere i rincari è anche l’aumento della dipendenza alimentare dall’estero è il fatto che nel 2022 le importazioni di prodotti agroalimentari dell’estero, dal grano per il pane al mais per l’alimentazione degli animali, sono cresciute in valore di quasi un terzo (+29), aprendo la strada anche al rischio di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e di sicurezza alimentare, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi cinque mesi dell’anno.

L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche, la ridotta disponibilità di manodopera ai blocchi alle frontiere per i trasporti, un  impegno quotidiano senza sosta che è stato sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso gli oltre 210mila indigenti.

Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione i per salvare aziende e stalle, conclude Coldiretti Puglia nel sottolineare che occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.

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COLDIRETTI PUGLIA, +200% COSTI BIRRA DA CAMPI A BOCCALE; 180MILA PUGLIESI LA BEVONO OGNI GIORNO. Manca anche l’anidride carbonica per l’imbottigliamento. 

Il successo della birra italiana è minacciato dall’esplosione dei costi che colpisce tutta la filiera con un balzo negli ultimi due anni che va dal +200% dell’energia al +45% per gli imballaggi al +40% per le bottiglie, mentre le lattine hanno segnato +10%, i tappi +22%, i fusti di plastica +23%, mentre i cambiamenti climatici nel 2022 hanno tagliato di 1/3 il raccolto dell’orzo per il malto. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti e del Consorzio di tutela e promozione della birra artigianale italiana in occasione della giornata nazionale della birra 100% Made in Italy con la preparazione dal vivo della popolare bevanda con la cotta in diretta di malto e luppolo nazionali a Palazzo Rospigliosi a Roma con il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, delle Politiche agricole e della Sovranità alimentare e forestale Francesco Lollobrigida, il presidente del Consorzio di tutela e promozione della birra artigianale italiana Teo Musso.

Sono 180mila i pugliesi che consumano birra ogni giorno, pari al 4,6% - afferma Coldiretti Puglia - l’11% dei pugliesi la beve stagionalmente ed il 34% raramente, un andamento che ha fatto esplodere anche il fenomeno delle birre artigianali e di quelle agricole.

I microbirrifici in Puglia sono arrivati a quota 110, con le province di Bari e Lecce che guidano la classifica regionale delle aree dove l’attività birraria ha preso piede, con rispettivamente 42 e 31 aziende, seguite da Foggia con 17 birrifici, Taranto 15 e Brindisi 5. La nuova tendenza è la ‘birra agricola a Km0’, un prodotto sempre più ‘smart’ – aggiunge Coldiretti Puglia - inventato dalle aziende agricole pugliesi, che se la gioca bene sul fronte del gusto e dell’innovazione, come la birra al carciofo, la birra di grano ‘Cappelli’, la birra di fichi, piuttosto che la birra alla canapa.

Per questo è nato il Consorzio a tutela della birra artigianale Made in Italy che garantisce l’origine delle materie prime, dal luppolo all’orzo e la lavorazione artigianale contro la proliferazione di finte birre artigianali e l’omologazione dei grandi marchi mondiali.

Alle difficoltà di produzione si aggiunge, a causa dei costi dell’energia elettrica, anche la carenza sul mercato di anidride carbonica CO2 ad altissimo grado di purezza utilizzata per l’imbottigliamento. Per questo – affermano Coldiretti e Consorzio - il progetto presentato per il Pnrr prevede lo sviluppo di una tecnologia che permetterebbe il recupero dell’80%dell’anidride carbonica generata in fase di produzione della birra. Il forte incremento dei costi sta spingendo a riorientare la produzione di alcuni birrifici verso l’uso delle lattine piuttosto che bottiglie di vetro.

In questo scenario è necessario sostenere i piccoli produttori di birra artigianale italiana – affermano Coldiretti e il Consorzio - con la stabilizzazione del taglio delle accise per non mettere a rischio un'intera filiera di alta qualità del Made in Italy con effetti sulla produzione, i posti di lavoro e sui consumi. Fino ad ora i birrifici artigianali hanno assorbito quasi del tutto l’incremento dei costi che solo una piccolissima parte sta pesando sui prezzi al dettaglio. Ma se i costi non dovessero scendere – spiegano Coldiretti e il Consorzio - diverse aziende rischiano di chiudere definitivamente o di dover sospendere la produzione per almeno tentare di ridurre le perdite.

La costruzione di una filiera 100% Made in Italy per il luppolo, l’orzo e il malto come quella sostenuta da Coldiretti e Consorzio di tutela è quindi strategica per garantire da un lato l’alta qualità delle materie prime da usare e dall’altro le quantità necessarie alla produzione con investimenti in ricerca, macchinari, varietà coltivate creando un rapporto più solido tra i produttori di birra ed i coltivatori di orzo, luppolo e altre materie prime complementari. Fondamentale per la filiera della birra dal campo alla tavola è anche il sistema nazionale di invasi proposto dalla Coldiretti per conservare l’acqua quando è abbondante o addirittura troppa e la possa poi redistribuire ai campi e agli agricoltori nei periodi di maggiore siccità come quello appena affrontato la scorsa estate.

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Ancora sconfitti i giovani della Omega Volley nella quinta giornata del Campionato Nazionale di Serie B di Pallavolo. A violare stavolta le mura amiche del PALADEFRANCESCO di via Udine sono stati i campani del Marigliano per 1-3 (13-25/ 25-20 / 17-25 / 13-25). Resta comunque da rimarcare il primo storico set vinto da una compagine maschile mesagnese in un Campionato Nazionale così importante. Purtroppo anche stavolta gli avversari ospiti si sono rivelati superiori ai ragazzi di Tony Lo Re che quantomeno hanno dimostrato nel secondo set che una maggiore convinzione in piu' potrebbe essere quel toccasana che servira' per il futuro.

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Censimento permanente della popolazione 2022. Il Comune di Mesagne informa che lo scorso ottobre ha preso il via l'annuale rilevazione del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni. Nel 2022 le famiglie del Comune di Mesagne che partecipano al Censimento sono 567. Le famiglie che alla data del 7 novembre non avranno compilato in maniera autonoma il questionario saranno contattate dai rilevatori comunali per procedere all’intervista faccia a faccia presso il proprio domicilio. Fino al 12 dicembre le famiglie potranno comunque, in maniera autonoma, compilare e trasmettere i questionari via web tramite il seguente link: undefined, inserendo le credenziali comunicate dall’ISTAT.

Dal 13 dicembre e sino al 22 dicembre, la compilazione del questionario potrà essere effettuata unicamente tramite intervista rispondendo a un rilevatore comunale a domicilio, via telefono o presso l’Ufficio Comunale di Censimento (UCC), attivato dal Comune di Mesagne e operativo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e nel pomeriggio di giovedì dalle ore 15.30 alle ore 17.30.I rilevatori incaricati dal Comune di Mesagne per lo svolgimento del Censimento permanente della popolazione sono riconoscibili perché muniti di apposito tesserino di riconoscimento. La loro attività si limita esclusivamente all’acquisizione dei dati occorrenti alla compilazione del questionario e non sono autorizzati a compiere altri tipi di operazioni presso le famiglie inserite nel campione. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento rivolgersi a: UCC – Ufficio Comunale di Censimento: Tel. 0831-732237 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Oppure visitare il sito web: undefined Si informano i cittadini interessati che la compilazione dei questionari è un obbligo di legge.

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L’Aurora Volley Brindisi sconfigge con un rotondo e agevole 3-0 la COGEQU VE.RA. Monteroni nell’incontro disputatosi ieri sul parquet del Pala Malagoli, gara valevole per il quarto turno del Campionato Nazionale di serie C girone B.

Il ritorno tra le mura amiche coincide con il ritorno alla vittoria per le atlete biancazzurre guidate in panchina dal Coach Elio Quarta che in settimana aveva chiesto alla propria squadra conferme sul piano del gioco e della costanza dopo la prestazione a due facce offerta nel turno precedente.

Le atlete di casa scendono in campo con il sestetto base composto da Mollica al palleggio, Andreula centrale, Difronzo libero, Palumbo e Martino in banda e la novità Mastrantonio, alla sua prima maglia da titolare in stagione, nel ruolo di opposta. Come sempre la valida ed esperta centrale Galiulo titolare aggiunto.

Nel primo set le atlete di casa partono fortissimo imponendo il loro gioco alla giovanissima formazione avversaria; Palumbo, Martino e Mastrantonio fanno il bello e il cattivo tempo in attacco tanto che il coach rivale deve chiamare due time-out, prima sul 7-1 e successivamente sul 17-6, per rimettere in bolla la squadra visibilmente frastornata dal gioco delle biancazzurre. Il set però, visto il notevole vantaggio, scivola verso la fine senza sussulti 25-11.

Anche nel secondo set la ferocia agonistica delle atlete di casa non si placa, dopo pochi minuti dall’inizio del set il punteggio è già di 6-0 con la squadra salentina che corre ai ripari chiamando un time out. Al rientro dal tempo di sospensione tecnica la formazione ospite reagisce rosicchiando qualche punto e portandosi sul 7-4. Le atlete di casa però sono determinate a chiudere la pratica e non si concedono più distrazioni fino al 25-12 finale.

Il terzo set comincia come quelli precedenti, ovvero con la formazione biancazzurra che si porta subito in vantaggio grazie ad un turno in battuta particolarmente proficuo di Palumbo che porta le atlete di casa sul punteggio di 8-1. Le giovani e volenterose giocatrici ospiti non danno mai l’impressione di poter impensierire seriamente le atlete brindisine fino a metà set quando, con una timida reazione, riescono a collezionare una serie di quattro punti consecutivi. Sfortunatamente per loro la squadra di casa non è disposta a mollare un centimetro, ricomincia a macinare gioco annullando il timido tentativo di rimonta avversario e conduce in porto il set 25-14 e il match per 3-0.

A fine gara tutte le atlete si sono lungamente concesse ai festeggiamenti, segno dell’importanza che questa gara aveva nel cammino di crescita della squadra. Il secondo allenatore Monica Casalino commenta cosi a fine gara “Oggi siamo riusciti a esprimere una buona pallavolo, abbiamo imposto il nostro gioco fin dall’inizio e abbiamo concesso meno del solito. Rispetto alle uscite precedenti non solo il nostro gioco è migliorato ma soprattutto il gruppo si sta cementando. Certo, abbiamo avuto di fronte una squadra molto giovane ed inesperta, alla quale vanno i nostri complimenti per l’approccio e il comportamento tenuto durante il match, ma siamo contenti di aver intrapreso la strada giusta consapevoli che c’è ancora molto da fare.”

Il prossimo impegno per l’Aurora Volley Brindisi sarà sicuramente più impegnativo in quanto sarà in trasferta contro l’ostica formazione della New Volley Torre, attualmente seconda in classifica.

TABELLINO:

Aurora Volley Brindisi – COGEQU VE.RA. Monteroni: 3-0 (25-11, 25-12 ,25-14)

Aurora Volley Brindisi:

Palumbo K (16), Mollica (8), Martino (10), Andreula (7), Mastrantonio (4), Difronzo L1, Galiulo (4), Palmisano Romano (2), Piperno, Montanero, Fiore, De Maria, Moro, Maggio L2, Greco. All. Quarta – Casalino.

COGEQU VE.RA. Monteroni:

De Pascalis K (3), Caputo (2), Montagna (4), Paladini, Micelli (1), Rollo (5), Muya L1, Tarantino (2),  Martina (1), Leo, Morello, Grasso, Prete L2, Guido. All. Vadacca – Maniglia.

Arbitri: 1° Luciano Cocciolo – 2° Annamaria Greco.

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Celebrazione solenne a Mesagne in occasione del 4 novembre e per condurre processionalmente in cimitero i resti mortali di Francesco Fortunato Palumbo sepolto da 78 anni nel cimitero italiano d’onore di Amburgo, poiché deceduto in un campo di concentramento tedesco all’età di 24 anni. A Mesagne, per accompagnare Francesco Fortunato nell’ultimo viaggio prima di essere tumulato nella tomba di famiglia, c’erano i bambini delle scuole di primo grado, gli studenti delle medie e scuole superiori, la banda cittadina, un drappello  del 15° Cavallegeri di Lodi, della brigata “Pinerolo”, di Lecce e del Battaglione San Marco di Brindisi, i rappresentanti di polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale, i soci delle associazioni combattenti e reduci, i rappresentanti dell’Anpi, il sindaco Toni Matarrelli, il presidente del Consiglio comunale Omar Ture, qualche assessore e qualche consigliere comunale. Solo qualche, non tutti, in un momento che sarebbe stato auspicabile essere di unità locale.palumbo_francesco_cerimonia_tumulazione_3.JPG

Alle ore 9,50 l’urna con i resti mortali del sodato Palumbo sono stati adagiati su un mezzo della Marina militare e condotti in processione presso il cimitero comunale, dove l’arciprete Gianluca Carriero ha celebrato una messa in memoria di tutti i caduti nelle varie guerre. All’arrivo dei resti è stato suonato il silenzio e poi c’è stato l’alzabandiera. In particolare questo vessillo tricolore è quello del sottomarino “Lazaro Moncenigo S514”, andato in disarmo, che è stato donato all’associazione “Combattenti e reduci” di Mesagne. Il primo intervento è stato del presidente del Consiglio Ture che ha tenuto a ricordare “il solenne impegno che tutti dobbiamo assumere nel ripudiare ogni forma di sopraffazione e di odio nella speranza che quanto prima possa tornare la pace nella martoriata Ucraina”. Pur tra le difficoltà di un’amplificazione che ha funzionato a intermittenza il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, ha tenuto a sottolineare le “atrocità delle guerre. È forte l’abbraccio della città a questo giovane che finalmente è tornato a casa e per tutti i ragazzi del ‘900 accumunati dallo stesso destino, a lui e a loro rivolgiamo un pensiero commossi con una preghiera e la parola pace”.

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BASKET FASANO - MENS SANA MESAGNE = 92-71

Basket Fasano: Aldini 7, Santoro, Paparella 22, Cervellera 3, Gimmi 4,
Argese 2, Cassano 13, Capurso, Lombardi, Giuliani 15, Palazzo 4, Cobianchi
22. Allenatore: G. Serrano.
Mens Sana Mesagne: Rollo 13, Scalera D., Pesce, Ciccarese 13, Piliego 13,
Campana 13, Lamaj 10, Giorgio, De Vincentis, Malvindi 5, Urgese, Colucci 4.
Allenatore: Angelo Capodieci.
Parziali: 27-18 33-18 20-16 12-19
Arbitri: Serse e Agresta

Pima sconfitta della stagione per la Mens sana Ciaurri Mesagne sul difficile
campo del Basket Fasano. Dopo una settimana molto complicata dal punto di
vista sanitario, a causa di un virus intestinale che ha colpito la maggior
parte della squadra e senza il capitano Scalera infortunato, i mensanini si
presentano in condizioni precarie per affrontare il big match della
giornata. I padroni di casa in partenza schierano Aldini, Cervellera,
Giuliani, l’ex Cobianchi e l’argentino Paparella, mentre coach Capodieci
manda in campo Rollo, Ciccarese, Piliego, Giorgio e Malvindi. Parte subito
fortissimo il Fasano spinto da un pubblico caloroso ed è subito 10-3 con
Paparella che si mette subito in evidenza. Coach Capodieci deve ricorrere
subito a un time out per rimettere ordine nella compagine mesagnese. Brizio
e Piliego con un parziale di 0-8 recuperano lo svantaggio e mettono il naso
davanti (10-11), contro break ancora dei padroni di casa con un perentorio
10-0 e Cobianchi buon terminale offensivo. (20-17) Qui termina la partita
per la Mens Sana che si disunisce, smette di difendere e lascia campo aperto
ai padroni di casa. Un altro parziale favorevole al Fasano chiude il primo
quarto con i ragazzi di coach Serrano in vantaggio 27-18. Nel secondo
periodo i biancoverdi non salvano neanche la faccia, inesistenti in difesa
lasciano campo aperto a Paparella e compagni che con facili contropiedi
allungano il divario nel punteggio tra le due formazioni. Dopo tre minuti di
gioco il tabellone segna 41-21, coach Capodieci tenta in tutti i modi di
mescolare le carte, cambi difensivi, rotazioni con l’ingresso in campo di De
Vincentis, Pesce, Colucci, ma la situazione non cambia. Il Basket Fasano,
oltre alle bocche di fuoco Paparella (22) e Cobianchi (22), riceve buoni
contributi da Giuliani (15) e Cassano (13). Al riposo lungo il punteggio è
nettamente a favore dei padroni di casa 60-36. Al rientro in campo si rivede
un’altra Mens Sana anche se la frittata ormai è fatta. Migliora l’approccio
difensivo dei mensanini, ma i padroni di casa continuano a giocare sul
velluto. Campana(13) porta energie fresche in campo e Lamaj (10), classe
2003 altro debuttante in un campionato senior, offre un buon contributo
nella zona pitturata. La partita resta saldamente nelle mani del Basket
Fasano e il terzo periodo si chiude sul 80-52. Nell’ultimo quarto c’è il
colpo di coda dei mensanini che piazzano un parziale di 2-18 (82-70) con
3’30” ancora da giocare, mettendo in allarme i padroni di casa. Prima una
tripla e poi un canestro facile da due di Giuliani, mettono la parola fine
alla contesa. Buona la prova del Basket Fasano che, soprattutto nella prima
fase, ha avuto ottime percentuali di realizzazione, complice una difesa
molto approssimativa degli ospiti. La Mens Sana Mesagne con una reazione di
orgoglio, evita nella seconda parte di portare a casa un risultato negativo
molto pesante, ma con l’attenuante della precaria situazione sanitaria
passata in settimana. Il prossimo turno i mensanini saranno impegnati in
casa, Paladefrancesco – sabato ore 18:30, con la Virtus Galatina, al momento
l’accreditata numero uno alla promozione in serie C.

Dati del giorno: 06 novembre 2022

844
Nuovi casi
6.780
Test giornalieri
0
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 252
Provincia di Bat: 57
Provincia di Brindisi: 106
Provincia di Foggia: 80
Provincia di Lecce: 226
Provincia di Taranto: 115
Residenti fuori regione: 8
Provincia in definizione: 0
12.670
Persone attualmente positive
162
Persone ricoverate in area non critica
10
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.525.676
Casi totali
13.038.325
Test eseguiti
1.503.824
Persone guarite
9.182
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 491.334
Provincia di Bat: 129.736
Provincia di Brindisi: 145.355
Provincia di Foggia: 213.737
Provincia di Lecce: 317.670
Provincia di Taranto: 206.602
Residenti fuori regione: 16.068
Provincia in definizione: 5.174

Contro i cambiamenti climatici che fanno danni e vittime arrivano 446mila nuovi alberi con i fondi del Pnrr per creare corridoi verdi fra città e campagne, mitigare le isole di calore in estate, rafforzare il terreno contro le bombe d’acqua e ripulire l’aria inquinata dallo smog. A ricordarlo è Coldiretti Puglia, in occasione del Cop 27 in Egitto, proprio quando l’arrivo del maltempo porta eventi estremi come tornado, nubifragi e trombe d’aria che si  abbattono su una situazione diffusa di degrado dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico che ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco in Puglia per ben 2322 emergenze per la presenza di alberi pericolanti nelle città, sulla base del rapporto 2021.

Le piante – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità.

Con le risorse del PNRR saranno piantati 446mila alberi entro il 2024 nella città metropolitana di Bari – 41 comuni in cui vivono più di 1.224.756 di abitanti – per contrastare – spiega Coldiretti Puglia - l'inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, oltre alla necessità di far rifiorire in tutta la Puglia città, giardini, aree pubbliche e private per combattere lo smog e gli effetti dei cambiamenti climatici.

Ma i cambiamenti climatici, con il 2022  che si classifica fino ad ora in Italia come l’anno più caldo di sempre con una temperatura nei primi dieci mesi del 2022 addirittura superiore di +1,07 gradi rispetto alla media storica secondo dati Isac Cnr, hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – continua la Coldiretti Puglia – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi. Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale, che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini.

Per mantenere l’impegno a contrastare i cambiamenti climatici bisogna intervenire in modo strutturale sugli ambienti metropolitani – afferma Coldiretti Puglia -  ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato considerato che in Puglia la dotazione di verde urbano che nella maggior parte delle città non supera i 10 metri quadrati per abitante con una situazione preoccupante per i grandi centri dove si oscilla dai 9,2 di Bari ai 9 di Foggia, dai 14,4 metri quadrati di Taranto ai 9,6 di Lecce fino agli 11,9 metri quadrati a Brindisi, secondo l’Istat.

Il criterio ispiratore del lavoro è “piantare l’albero giusto al posto giusto”, tenendo conto delle specificità territoriali e puntando esclusivamente su piante e fiori Made in Italy, con le aziende florovivastiche  che vanno sostenute dopo l’esplosione dei costi energetici che ha investito un settore cardine per l’economia con le spese per i vivai in media raddoppiate (+95%) con punte che vanno dal +250% per i fertilizzanti al +110% per il gasolio o il +1200% per il metano per il riscaldamento delle serre, secondo l’analisi Coldiretti. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – continua Coldiretti regionale – dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. E sono esplose anche le spese di trasporto – conclude Coldiretti – in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.

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