Redazione

Dati del giorno: 06 novembre 2022

844
Nuovi casi
6.780
Test giornalieri
0
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 252
Provincia di Bat: 57
Provincia di Brindisi: 106
Provincia di Foggia: 80
Provincia di Lecce: 226
Provincia di Taranto: 115
Residenti fuori regione: 8
Provincia in definizione: 0
12.670
Persone attualmente positive
162
Persone ricoverate in area non critica
10
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.525.676
Casi totali
13.038.325
Test eseguiti
1.503.824
Persone guarite
9.182
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 491.334
Provincia di Bat: 129.736
Provincia di Brindisi: 145.355
Provincia di Foggia: 213.737
Provincia di Lecce: 317.670
Provincia di Taranto: 206.602
Residenti fuori regione: 16.068
Provincia in definizione: 5.174

Contro i cambiamenti climatici che fanno danni e vittime arrivano 446mila nuovi alberi con i fondi del Pnrr per creare corridoi verdi fra città e campagne, mitigare le isole di calore in estate, rafforzare il terreno contro le bombe d’acqua e ripulire l’aria inquinata dallo smog. A ricordarlo è Coldiretti Puglia, in occasione del Cop 27 in Egitto, proprio quando l’arrivo del maltempo porta eventi estremi come tornado, nubifragi e trombe d’aria che si  abbattono su una situazione diffusa di degrado dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico che ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco in Puglia per ben 2322 emergenze per la presenza di alberi pericolanti nelle città, sulla base del rapporto 2021.

Le piante – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità.

Con le risorse del PNRR saranno piantati 446mila alberi entro il 2024 nella città metropolitana di Bari – 41 comuni in cui vivono più di 1.224.756 di abitanti – per contrastare – spiega Coldiretti Puglia - l'inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, oltre alla necessità di far rifiorire in tutta la Puglia città, giardini, aree pubbliche e private per combattere lo smog e gli effetti dei cambiamenti climatici.

Ma i cambiamenti climatici, con il 2022  che si classifica fino ad ora in Italia come l’anno più caldo di sempre con una temperatura nei primi dieci mesi del 2022 addirittura superiore di +1,07 gradi rispetto alla media storica secondo dati Isac Cnr, hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – continua la Coldiretti Puglia – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi. Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale, che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini.

Per mantenere l’impegno a contrastare i cambiamenti climatici bisogna intervenire in modo strutturale sugli ambienti metropolitani – afferma Coldiretti Puglia -  ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato considerato che in Puglia la dotazione di verde urbano che nella maggior parte delle città non supera i 10 metri quadrati per abitante con una situazione preoccupante per i grandi centri dove si oscilla dai 9,2 di Bari ai 9 di Foggia, dai 14,4 metri quadrati di Taranto ai 9,6 di Lecce fino agli 11,9 metri quadrati a Brindisi, secondo l’Istat.

Il criterio ispiratore del lavoro è “piantare l’albero giusto al posto giusto”, tenendo conto delle specificità territoriali e puntando esclusivamente su piante e fiori Made in Italy, con le aziende florovivastiche  che vanno sostenute dopo l’esplosione dei costi energetici che ha investito un settore cardine per l’economia con le spese per i vivai in media raddoppiate (+95%) con punte che vanno dal +250% per i fertilizzanti al +110% per il gasolio o il +1200% per il metano per il riscaldamento delle serre, secondo l’analisi Coldiretti. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – continua Coldiretti regionale – dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. E sono esplose anche le spese di trasporto – conclude Coldiretti – in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.

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Nell’anno più caldo di sempre con le temperature dei terreni ancora molto alte, arrivano le tardizie come le melanzane che continuano ad entrare in produzione, a stagione ufficialmente conclusa. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, quando sui banchi del mercato di Campagna Amica di Piazza del Ferrarese a Bari sono abbondanti prodotti che continuano a maturare fuori stagione, a causa dei cambiamenti climatici in atto.  

Preoccupa molto l’allungamento della fase vegetativa delle piante a  causa del caldo perdurante fuori stagione – sottolinea la Coldiretti regionale - con il rischio di far ripartire le fioriture, con il pericolo di esporle ai danni di un prevedibile successivo abbassamento delle temperature e la conseguente diminuzione del potenziale produttivo delle coltivazioni.

La tendenza al surriscaldamento è dunque evidente in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine – precisa la Coldiretti – il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.  Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli promuovendo l’uso razionale dell’acqua, l’innovazione tecnologica per la riduzione dell’impatto ambientale, l’economia circolare con la produzione di energie rinnovabili come biogas e biometano e lo sviluppo del fotovoltaico sui tetti senza consumo di terra fertile, aggiunge Coldiretti.

Con le temperature così alte fuori stagione per gli ortaggi e le semine – denuncia Coldiretti Puglia – sono balzati alle stelle i costi di carburante per l’irrigazione e in difficoltà per l’allarme siccità fuori stagione sono in realtà tutte le colture in campo a causa della maturazione contemporanea degli ortaggi, come cime di rape, cicorie e finocchi pronti alla raccolta già ad ottobre con i prezzi in campo in discesa libera.

Una situazione preoccupante – sottolinea la Coldiretti Puglia - dopo che nel 2022 in Puglia la siccità ha causato un calo del 30% delle rese per il grano e l’avena, del 25% per i legumi, ma anche la maturazione contemporanea delle diverse varietà di frutta e ortaggi, come ciliegie e asparagi, dove le primizie e le varietà tardive sono maturate praticamente assieme, invadendo il mercato che non ha assorbito le produzioni. Ma gli effetti sono stati evidenti anche sul settore olivicolo, con il caldo durante la fioritura e la siccità che hanno compromesso l’allegagione, con una stima di un calo sensibile della produzione di olive del 50% in Puglia. 

Ma nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche – precisa la Coldiretti Puglia – per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture ancora in campo, come avviene peraltro nelle città dopo sono ancora diffuse zanzare e mosche. Una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti regionale – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che quest’anno – conclude la Coldiretti Puglia – superano già i 300 milioni di euro dall’inizio dell’anno, pari al 10% della produzione nazionale.

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Riportiamo l'intervista alla giovane Elisabetta Capodieci (scout mesagnese) che si è recata a Roma per manifestare a favore della.pace. È un messaggio a tratti duro, ma comunque reale ed intriso di speranza.

 Il nostro socio ANPI, Elio Faggiano, ha accompagnato a Roma un gruppo di Scout di Mesagne, dai 16 ai 21 anni, alla manifestazione per la PACE.
Elio ci ha messo in contatto con la mesegnese ELISABETTA CAPODIECI, 18 anni tra 4 giorni, studentessa del Liceo Classico di Brindisi "B. Marzolla".
 La giovane Elisabetta ha risposto così alle nostre domande.
Perché oggi hai deciso di stare in Piazza?
A dire la verità, l'idea è partita dai nostri Capi Scout, ma all'inizio non ero convinta dell'utilità della manifestazione. 
Scendere in piazza mi sembrava troppo poco rispetto alla gravità della situazione. Mi ripetevo "A cosa serve?"
E poi?
Stamattina però, davanti a così tanta gente, ho cambiato idea. 
Ho sentito una voce diversa dalla linea politica adottata dal governo. Oggi abbiamo fatto quell'opposizione che non vediamo in Parlamento. 
E allora mi sono ricreduta e sono stata orgogliosa di aver scelto di esserci.
Cosa ti ha fatto cambiare idea?
Non credevo in Italia ci fosse una voce alternativa così forte e così compatta. L'Opposizione politica, ormai, è poco vicina al popolo e noi non ci sentiamo rappresentati.
Allora, oggi, l'ABBIAMO FATTA NOI LA POLITICA.
Che bella questa espressione! Ma sento che sei amareggiata.
Si! Io e i coetanei che conosco e che frequento non sempre riusciamo a guardare con facilità e speranza verso il  futuro. Noi siamo cresciuti con le parole "guerra atomica", "bomba nucleare", "guerra lampo", "cambiamenti climatici". Ma, oggi, manifestando in Piazza ho capito che vale la pena non rassegnarsi e che bisogna fare sentire sempre la propria voce.
Quale tra gli interventi ti ha colpito di più?
La storia di un ragazzo italiano che, mentre qualche anno fa piantava patate in un paese del nord, ha trovato una cosa strana, l'ha toccata e gli è esplosa in mano. Era una mina della seconda guerra mondiale. 
Ha perso la mano e la vista. Mi ha colpito che dopo quasi 80 anni un ragazzo che non c'entra niente subisca ancora gli effetti di quella tragedia. 
C'erano molti giovani oggi?
No, purtroppo no. L'età media era di circa 50 anni.
Siete comunque riusciti a solidarizzare con qualche coetaneo?
Si. Alcuni miei amici hanno conosciuto un giovane siriano che ha portato con noi lo striscione di apertura. E' ospite della comunità di Sant'Egidio perché è in Italia da 7 mesi. Ha chiesto di poter parlare con noi in Italiano per esercitarsi con la nostra lingua.
Grazie mille Elisabetta, per la tua disponibilità. Una promessa: a 18 anni, tra quattro giorni, vieni a tesserarti all'ANPI di Mesagne?
Passerò.

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NERO DI LONDRA il nuovo libro di Giovanni Fasanella sulla marcia su Roma e i servizi segreti militari britannici.  

GIOVEDÌ 10 NOVEMBRE ALLE ORE 17,30 GIOVANNI FASANELLA ritorna a Mesagne presso l’Associazione Di Vittorio per presentare l’ultimo lavoro che sta riscuotendo un grande successo di critica e di vendite.
NERO DI LONDRA (Chiarelettere editore. Autori Giovanni Fasanella e Mario J. Cereghino)
NEL CENTENARIO DELLA MARCIA SU ROMA, UN’INCHIESTA DIROMPENTE PER L’UNICITÀ DOCUMENTALE E LA FORZA DELLE RIVELAZIONI SUL SOSTEGNO E DEI CONSERVATORI DEL REGNO UNITO A BENITO MUSSOLINI
“The Project”:  è questo il nome che i servizi militari britannici danno al loro piano segretissimo per il controllo totale dell’Italia a partire dall’autunno 1917, subito dopo la catastrofe di Caporetto. 
L’artefice di quel progetto eversivo è il tenente colonnello Sir Samuel Hoare, il capo del Directorate of Military Intelligence (Dmi) nel nostro Paese. La sua è una missione al limite dell’impossibile: impedire che l’Italia esca dalla guerra contro gli imperi centrali e, al contempo, porre le premesse di un sistema occulto basato su gruppi di potere trasversali fedeli alla Corona dei Windsor, garantendo così gli interessi  vitali dell’Impero britannico nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente. 
Con l’assenso di Londra, dunque, Sir Hoare crea l’archetipo di un movimento politico e paramilitare che sfocia ben presto nei Fasci italiani di combattimento guidati da Benito Mussolini.
 È il prototipo della “strategia della tensione” come modello terroristico. Finanziato dal Secret Service sin dall’inizio del 1918 con il nome in codice di “The Count”, il futuro duce conquista il potere nell’ottobre 1922 e instaura un regime autoritario di massa che influenzerà lo scenario internazionale nel corso del Novecento.
Grazie alle carte dell’archivio personale di Sir Samuel Hoare – declassificate nel 2001 e conservate nella biblioteca dell’Università di Cambridge, in Inghilterra –, Cereghino e Fasanella ricostruiscono in Nero di Londra una storia che, a cent’anni dalla Marcia su Roma, evidenzia per la prima volta le connessioni segrete tra Mussolini e i servizi d’intelligence di sua maestà, e le gravi responsabilità dell’establishment conservatore del Regno Unito.

Mesagne. Ppit senza medico, pazienti al "Perrino" di Brindisi. Iniziano a farsi sentire i primi disagi per l’utenza dei Ppit di Mesagne, San Pietro Vernotico, Ceglie Messapico e Cisternino. La mancanza di medici e la soppressione dei servizi di emergenza creano disagi in un periodo in cui c’è l’allerta per la ripresa dei focolai da Covid e per le patologie invernali. Il tutto nel silenzio totale della politica locale e regionale che, evidentemente, ha abdicato al suo ruolo di difesa della salute dei propri concittadini.

Evidentemente le alleanze politiche valgono più della salute pubblica. Il disagio lo vogliamo raccontare con la tristezza e le parole degli stessi utenti. “Buongiorno, in questi giorni mi sono recato presso il Ppit, ex Pronto soccorso, di Mesagne per motivi di salute. Una volta arrivato sul posto è uscito un infermiere di turno e mi ha detto che non c'era il medico. Mi ha spiegato che c'è carenza di medici e, quindi, se volevo mi potevano trasferire in ambulanza presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi oppure se ero nelle condizioni potevo recarmi direttamente in ospedale con la mia auto”.

A questo punto il cittadino si è chiesto: “Come mai la popolazione non è stata avvisata da parte degli organi sanitari competenti di questa nuova riorganizzazione sanitaria, e il nostro sindaco che fa? Spero che si stia facendo qualcosa affinché questa situazione possa tornare alla normalità perché è davvero una vergogna”. Fin qui la nota di disagio di un utente che è pari a quella di tanta altra gente che in queste ore si sta recando nei vari Ppit della provincia non riuscendo a risolvere i suoi problemi sanitari mentre il “Perrino”, già congestionato, ha un ulteriore carico di lavoro.

Pur avendo assorbito i medici dei vari Ppit chiusi. La decisone della soppressione dei servizi è stata comunicata ai Ppit con una circolare datata 29 ottobre 2022 nella quale c’è, tra le altre cose, scritto: “Nelle more dell’imminente programmazione regionale in tema di “riorganizzazione del sistema di urgenza territoriale e tenuto conto della gravissima carenza di personale medico territoriale, 40 medici in servizio a fronte di una dotazione organica prevista di 85, e di garantire la medicalizzazione H24 della centrale operativa del 118 e delle 5 postazioni di automedica di Brindisi centro, Mesagne, Francavilla, Ostuni e Fasano, con un fabbisogno complessivo di 30 medici, si rende necessaria la rimodulazione organizzativa delle postazioni 118 e Ppit di San Pietro Vernotico, Mesagne, Ceglie e Cisternino”. La nota poi spiega le varie ipotesi comportamentali in caso di richiesta di un medico da parte degli utenti e termina chiarendo che “eventuali richieste concomitanti di interventi territoriali, in assenza di postazione del 118 mobile di San Pietro, Mesagne, Ceglie e Cisternino, saranno gestite con tutte le postazioni 118 mobile disponibili della provincia di Brindisi”.

Nei giorni scorsi l’allarme per questa situazione era stato lanciato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli che aveva denunciato “una penalizzazione che appare persecutoria da parte dell’assessorato regionale alla Sanità nei confronti dei brindisini che nel tempo hanno visto chiudere prima il Ppit di San Pietro Vernotico, poi di Cisternino e ora fortemente ridimensionati quello di Ceglie e Mesagne, oggetto di una organizzazione caotica”.

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Avvio Orientamento a.s. 2022-2023,  “Open Day” – Polo MESSAPIA.

Dizione, fotografia, montaggio video e speakeraggio. E ancora grafica e comunicazione, manutenzione delle imbarcazioni da diporto, saldatura e finanza e marketing. Sono solo alcune delle materie caratterizzanti offerte dall’IISS “Ferraris-De Marco-Valzani” di Brindisi. Una scuola al passo con i tempi capace di coniugare la formazione dei ragazzi con le reali esigenze del mondo del lavoro.

Domenica 6 novembre, l’Istituto  scolastico diretto dal dirigente Rita Ortenzia De Vito, aprirà le porte delle tre sedi per accogliere i futuri alunni. Dalle ore 10 alle 12.30 i ragazzi, accompagnati dalle famiglie, avranno la possibilità di visitare aule e laboratori dell’istituto “De Marco” e “Ferraris” di Brindisi e del “Valzani” di San Pietro Vernotico e di dialogare con i docenti in vista dell’iscrizione dei propri figli alla scuola superiore.

A fare gli onori di casa ci saranno la preside e gli studenti del Polo Messapia che guideranno i visitatori alla scoperta della scuola per far scoprire loro come si acquisiscono competenze per diventare dei veri professionisti. “I ragazzi e le loro famiglie - afferma la dirigente scolastica - avranno la possibilità di conoscere gli indirizzi professionali in Manutenzione e assistenza tecnica nella sede del Ferraris, Made in Italy per la manutenzione sulle imbarcazioni da diporto, Servizi commerciali con opzione grafica pubblicitaria e Servizi culturali e dello spettacolo presenti sul “De Marco”. Nella sede del Valzani, sono attivi invece gli indirizzi Amministrazione Finanza e Marketing, Grafica e Comunicazione e Turismo con sperimentazione ESABAC Techno.

Tante le novità che potranno essere scoperte nel corso della prima domenica dedicata all’open day. Per conoscere nel dettaglio le prossime date basta collegarsi al sito internet: www.iissferrarisdemarcovalzani.edu.it , e sui social Facebook e Instagram “Polo Messapia”.

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Dati del giorno: 05 novembre 2022

1.146
Nuovi casi
7.893
Test giornalieri
2
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 324
Provincia di Bat: 60
Provincia di Brindisi: 161
Provincia di Foggia: 124
Provincia di Lecce: 318
Provincia di Taranto: 145
Residenti fuori regione: 11
Provincia in definizione: 3
12.883
Persone attualmente positive
161
Persone ricoverate in area non critica
9
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.524.832
Casi totali
13.031.545
Test eseguiti
1.502.767
Persone guarite
9.182
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 491.082
Provincia di Bat: 129.679
Provincia di Brindisi: 145.249
Provincia di Foggia: 213.657
Provincia di Lecce: 317.444
Provincia di Taranto: 206.487
Residenti fuori regione: 16.060
Provincia in definizione: 5.174

Calato il sipario sulla XII Edizione dell’evento dei Pugliesi nel Mondo con la cerimonia di premiazione, patrocinata dal Ministero del Turismo, dall’Ambasciata del Belgio presso la Santa Sede, dalla Regione Puglia, dall’Amministrazione Comunale di Brindisi, dall’Università degli Studi di Bari, dal Politecnico di Bari, dall’Università del Salento e dalle Amministrazioni Provinciali di Brindisi, di Foggia, di Lecce e di Taranto.

L’evento itinerante si è tenuto sabato 29 ottobre 2022 nel Nuovo Teatro Verdi di Brindisi.

Una manifestazione partecipata e ricca di emozioni che ha saputo coinvolgere il numeroso pubblico presente. Un evento di altissimo livello che ha ottenuto grande successo e che ha riunito eccellenze pugliesi provenienti da tutto il mondo.

Ad arricchire la serata all’insegna della “pugliesità”, la presenza di tantissime  autorità istituzionali e soci arrivati anche da Paesi lontani. In rappresentanza della Regione Puglia, il Consigliere e Presidente del Comitato Regionale  della Protezione Civile Maurizio Bruno.

Tra gli ospiti l’Ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede S.E. Patrick Renault.

A condurre la serata, nuovamente l’inappuntabile Rosaria Renna, la “Voce di Radio Monte Carlo”.
Ai premiati, la “Trozzella” tipico vaso della civiltà messapica, realizzati da un artista salentino. A fare da cornice all’evento i gonfaloni delle amministrazioni comunali dei Comuni di origine dei premiati e delle Province.

Emozionato, come sempre, il patron dell’iniziativa, il presidente Giuseppe Cuscito e il Sindaco della Città di Brindisi che lo ringrazia per averla organizzata, per la prima volta, nella sua città.

Il cantautore Franco Simone, fra i premiati, precisa che dei tanti premi ricevuti durante la sua carriera, questo è stato il Premio più bello!!

Il presidente dell’Associazione Internazionale “Pugliesi nel Mondo” ringrazia l’Amministrazione Comunale di Brindisi e la Fondazione del Teatro Verdi, per averci dato la possibilità di organizzare questo evento, ringrazia tutti coloro che hanno contribuito per la buona riuscita dell’iniziativa, gli artisti che si sono esibiti e le aziende che hanno sponsorizzato e creduto nuovamente in questa prestigiosa manifestazione, unica nel suo genere.

Sul nostro sito web e sui nostri social è già possibile visionare, video e servizi delle varie emittenti televisive e foto. Nei prossimi giorni anche la rassegna stampa completa.

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LA POLITICA INDUSTRIALE PER BRINDISI: NUOVE SFIDE VECCHI NODI.

 Come è giusto in ogni sistema democratico ognuno è legittimato liberamente ad esprimere il proprio pensiero e la propria sensibilità sui temi di attualità, politica o economia. Personalmente in qualità di Coordinatore Provinciale sento il dovere di esprimere la posizione della UIL confederale di Brindisi seguendo quanto ci indicano le Linee Congressuali Nazionali del nostro Sindacato.

In UIL siamo strenuamente convinti che parlare di temi molto delicati e complessi come la politica industriale senza avere chiari una prospettiva ed un punto di arrivo per il futuro sia un grave errore pari al farsi portavoce di posizioni puramente ideologiche che non guardano in faccia la realtà. Sono due atteggiamenti inutili sia alla ripresa che allo sviluppo concreto del territorio.

È noto che Brindisi sia classificata come Area di Crisi Industriale: per questa ragione negli scorsi mesi il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato specifiche risorse per aiutare un Sistema che non è più da tempo pienamente competitivo. Nel dettaglio sono stati stanziati dal Governo 4,5 milioni per la città di Brindisi e 12,8 milioni per i Comuni della sua provincia, risorse destinate a rafforzare il tessuto produttivo locale, salvaguardare i posti di lavoro esistenti e favorire nuovi investimenti. Da qui ha preso le mosse l’Avviso Pubblico legge n. 181/1989 il quale non ha esaurito tutte le risorse a disposizione dando la possibilità di bandire un secondo Avviso Pubblico pubblicato lo scorso 14 ottobre 2022, con lo stesso obiettivo.uil_brindisi.png

Si sono citati due riferimenti chiari e precisi per condividere come, a parere di chi scrive, l’obiettivo ultimo di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali e creare le condizioni per nuove possibilità di lavoro passi esclusivamente da una responsabile interlocuzione con tutti gli attori coinvolti in tali processi complessi: Amministratori, Enti Locali, Privati, Imprese, Corpi Intermedi, Parti Sociali. Pensare di non coinvolgere anche solo uno di questi attori è un errore imperdonabile che non permetterebbe di raggiungere alcun esito di Sistema per il territorio.

Il Sindacato ha il dovere di difendere il futuro dei lavoratori e delle persone perché è verso di questi che svolge la propria missione istituzionale; verso le “persone” e non verso i Campioni Nazionali. Abbiamo tutti il dovere, il Sindacato prima di ogni altro, di difendere i livelli occupazionali cosi come al contempo ognuno, Sindacato compreso, deve sentire la responsabilità di immaginare lo sviluppo futuro. Non possiamo cedere al ricatto della povertà per cui, per la certezza di una manciata di lenticchie oggi sentiamo di essere legittimati a svendere definitivamente la nostra terra.

Non si può parlare di Industria e di sviluppo del Sistema Industriale a Brindisi se non si considera che la zona industriale della città è interessata, ancora oggi, dal grosso scotto della zona SIN - Sito di Interesse Nazionale - un’area contaminata molto estesa classificata come pericolosa dallo Stato che necessita di interventi strutturali di bonifica del suolo, del sottosuolo e delle acque superficiali e sotterranee per evitare notevoli danni ambientali e sanitari. Come si può pensare di rendere attrattiva questa città se non si intervenire in maniera programmatica e corale sul tema delle bonifiche? Chiunque abbia pensato o pensi ancora oggi a Brindisi come ad un enorme vespasiano in cui scaricare le nefandezze peggiori in cambio di una mancetta si sbaglia.

La UIL di Brindisi non è disposta a cavalcare suggestioni o sensazionalisti mediatici, intende piuttosto utilizzare il metodo del confronto sulle politiche industriali responsabili e sostenibili capaci di valorizzare l’intero territorio e rilanciare l’Industria guardando al Turismo, alla Cultura, al Porto. Un Porto che non può essere avvilito nelle sue multiformi potenzialità per favorire le vocazioni crocieristiche di altre città.

Brindisi può realmente ambire a diventare il crocevia strategico di uno sviluppo a tutto tondo, è dotata di infrastrutture strategiche che vanno implementate e non mortificate. Brindisi ha le carte in regola per giocare questa partita. La UIL di Brindisi non condivide alcuna posizione preconcetta o antagonista in quanto ha nel proprio metodo il confronto sereno con l’Amministrazione Comunale ed ogni altro soggetto, Istituzionale e non, che abbia a cuore il bene di questa città. 

Il Coordinatore Provinciale UIL Brindisi

Fabrizio Caliolo