Redazione

Dati del giorno: 22 novembre 2022

2.296
Nuovi casi
11.096
Test giornalieri
7
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 638
Provincia di Bat: 149
Provincia di Brindisi: 228
Provincia di Foggia: 292
Provincia di Lecce: 725
Provincia di Taranto: 241
Residenti fuori regione: 18
Provincia in definizione: 5
15.115
Persone attualmente positive
230
Persone ricoverate in area non critica
13
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.544.989
Casi totali
13.166.125
Test eseguiti
1.520.633
Persone guarite
9.241
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 497.013
Provincia di Bat: 130.843
Provincia di Brindisi: 147.521
Provincia di Foggia: 215.874
Provincia di Lecce: 323.511
Provincia di Taranto: 208.759
Residenti fuori regione: 16.250
Provincia in definizione: 5.218

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Un mesagnese ai vertici della società Sanitaservice Asl Brindisi S.r.l.. Si tratta di Francesco Pasanisi Zingarello che è stato nominato con delibera del direttore generale dell’Asl di Brindisi, Flavio Roseto. Sarà lui l'amministratore unico della società Sanitaservice Asl Brindisi S.r.l. che sostituirà Maria Rosa Di Leo, che aveva retto pro-tempore le sorti dell'azienda .
La società “in house” dell’Asl Br/1, attualmente impiega circa 900 persone, si occupa dei servizi a favore dell’Asl di Brindisi nel campo dell’ausiliariato, della logistica ospedaliera, del portierato, cup e screening, riabilitazione psichiatrica, manutenzione del verde, logistica integrata con un fatturato di circa 30 milioni di euro.
A partire dal primo gennaio 2023 gestirà anche il servizio del 118, assorbendo altri 198 autisti e 165 soccorritori e acquistando 35 ambulanze. Francesco Zingarello Pasanisi è dottore commercialista dal 1995, revisore contabile e revisore degli enti locali, perito del Tribunale di Brindisi.
Collabora da diversi anni con la cattedra di Statistica Aziendale presso l’Università degli Studi del Salento. Ha svolto diversi incarichi come componente-presidente del collegio dei revisori per diversi comuni ultimo quello di Modugno (Ba).
E’ stato membro dello staff della presidenza della Provincia di Brindisi con Ferrarese occupandosi del controllo analogo su tutte le società partecipate della Provincia, modulare il controllo di gestione e seguire l’andamento economico-finanziario dell’ente. Ha anche collaborato con i commissari straordinari dell’Ente in tal ruolo.
E’ stato presidente del cda della STP Spa – società di trasporti di Brindisi – , amministratore unico con il commissario straordinario della Provincia di Taranto della società Multiservizi Taranto Isolaverde Spa, amministratore unico della società Terra di Brindisi Srl.
Per un breve periodo è stato direttore amministrativo della BMS Multiservizi Srl del Comune di Brindisi. E’ attualmente presidente di diversi Organismi di vigilanza per la 231.

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“Oggi ho convocato per l'1 dicembre 2022 una conferenza dei sindaci Asl che vedrà l'intervento del direttore generale dell'Asl di Brindisi Flavio Roseto, dell'assessore regionale alla Salute Rocco Palese e del direttore del Dipartimento della Salute della Regione Puglia Vito Montanaro per discutere delle criticità del servizio emergenza-urgenza con particolare riguardo al pronto soccorso dell'ospedale Perrino di Brindisi.

Occorrono soluzioni per uno dei presidi sanitari più importanti e che oggi rappresenta una gravissima criticità nel nostro sistema sanitario.

Molteplici a mio avviso possono essere le soluzioni: dalla contrattualizzazione di nuovo personale medico all'opportuna riorganizzazione dell'attuale personale sanitario Asl, dando priorità ai presidi del pronto soccorso.

Di questo discuteremo in conferenza e chiederò risposte urgenti per il nostro territorio, non c'è più tempo”, lo dichiara il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi.

Mesagne. Sospeso dal servizio il comandante della polizia locale, Teodoro Nigro. L’ufficiale, che svolgeva il suo incarico a scavalco con 18 ore per ogni Comune, ieri ha ricevuto una missiva di sospensione dal servizio per trenta giorni. Di fatto non potrà più tornare a lavoro poiché la convenzione con il comune di Mesagne, cui è legato il contratto a scavalco con Manduria, sarebbe terminato il prossimo 20 dicembre. La causa del provvedimento disciplinare sarebbe legata alle ore che Nigro avrebbe svolto presso l’Amministrazione comunale di Manduria che sarebbero inferiori a quelle concordate per contratto. Sulla vicenda il comandante Teodoro Nigro non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione anche se si è compreso che non è intenzionato a restare zitto e a breve fornirà le sue delucidazioni.

. Il comandante Teodoro Nigro era stato scelto dal sindaco Toni Matarrelli all’indomani del suo insediamento a Palazzo dei Celestini tra diversi candidati che avevano inviato il loro curriculum all’attenzione della neo amministrazione. Dopo i primi mesi di lavoro i rapporti tra il comandante e l’Amministrazione si erano più volte inclinati a causa di probabili incomprensioni tra il livello tecnico e quello politico. Pertanto era già nell’aria che il prossimo 20 dicembre la convenzione con il comandante brindisino non sarebbe stata rinnovata. Nessuno, però, poteva immaginare che si sarebbe interrotta un mese prima con una sospensione dal servizio a causa del mancato rispetto contrattuale da parte di Nigro nei confronti del comune di Manduria. Sono accuse piuttosto pesanti quelle mosse all’indirizzo del comandante Nigro che potrebbero far scaturire, in un prossimo futuro, ulteriori provvedimenti.

Intanto, presso il comando dei vigili di Mesagne, non vi è nessun agente che possa prendere il posto lasciato vuoto da Nigro poiché non c’è un vice comandante. L’ultimo agente con la qualifica di vice comandante era stato Bartolomeo Fantasia, andato in quiescenza alcuni mesi fa. Per questo motivo l’Amministrazione comunale ha avviato una selezione per titoli affinché possa individuare una figura D1 che possa ricoprire l’incarico di vice comandante. In pool position vi sono gli agenti Antonio Ciracì, che svolge l’incarico a scavalco con San Michele Salentino, e Samuela Malvindi. La nomina dovrebbe avvenire entro il prossimo 8 dicembre, festa dell’Immacolata, che apre l’avvio delle iniziative natalizie in cui la presenza di un comandante, o vice, è quanto mai opportuna. Infine, nei primi mesi del 2023 l’Amministrazione Matarrelli dovrà individuare la figura di comandante. Si vedrà se lo farà optando, ancora una volta, per una scelta convenzionata oppure indicendo un concorso pubblico.    

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In Puglia 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni, con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative anche per abbinare l’olio extravergine giusto in cucina.  E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, che ha organizzato a Trani, con PugliaOlive e Campagna Amica,  una giornata di formazione dedicata ai ristoratori sull’olio giusto da usare in cucina per arricchire i piatti, con lo chef stellato Felice Sgarra che ha abbinato alle ostriche al GIN l’olio evo di Peranzana, il carpaccio di tonno con gamberi alla “puttanesca” all’olio extravergine di Ogliarola, lo spaghettone “primo grano”, aglio, olio e polvere di peperone crusco con cicale nostrane con l’olio extravergine IGP Olio di Puglia, il brodo e la carne sua stessa con un evo fruttato intenso di Coratina e la mousse di ricotta e patata con frutti di bosco con gli oli extravergine Carolea e Cima di Melfi.

“Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva in cucina, fra i turisti e i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio in Italia e all’estero è il nostro obiettivo perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio”, commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia che ricorda come l’ulivo in Puglia sia presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, “con l’olivicoltura pugliese che è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva”. 

Il segreto del successo è da ricercare in un patrimonio di biodiversità unico al mondo con 53 varietà di olive coltivate da nord a sud della Puglia – insiste Coldiretti Puglia - dalle quali nascono 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia, oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori.

L’olio extravergine nel mondo è utilizzato soprattutto per condire – dice Coldiretti Puglia - in primis verdure e poi carni e pesci, mentre l’utilizzo per la cottura si ferma a poco più del 45% degli users di olio. Il 20% di coloro che acquistano olio extravergine lo fa per usi estetici e curativi, una percentuale di poco inferiore lo usa come ingrediente per pani e dolci – aggiunge Coldiretti Puglia – mentre in Asia viene utilizzato più che in altri Paesi a fini estetici, curativi e come ingrediente, ma meno per cucinare, friggere e come condimento. In Europa è la Francia a farne un uso più vario e più spiccato per fini estetici e curativi; in Gran Bretagna l’uso è più vario e più diffuso per preparare dolci, biscotti e pani; gli stessi comportamenti si registrano nei paesi dell’Est e in Olanda.

In generale il mercato risponde molto bene all’olio extra vergine di oliva italiano, con il 75% dei consumatori che si dichiara propenso all’acquisto se si tratta di prodotto italiano e la maggioranza assoluta dichiara che al momento di acquistare un olio extravergine d’oliva non bada al prezzo per avere la massima qualità.

Come precisano Coldiretti e Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano), l’Italia è fra i primi tre maggiori consumatori di olio extravergine di oliva al mondo con circa 480 milioni di chili, subito dopo la Spagna e prima degli Stati Uniti e rappresenta il 15% dei consumi mondiali (elaborazioni Coldiretti e Unaprol sugli ultimi dati International Oil Council). Usiamo in media otto chili a testa di olio extravergine di oliva e ogni famiglia spende in media 117 euro all’anno per acquistare olio d’oliva che è anche l’alimento più popolare sulle tavole nazionali, più di pane e pasta, utilizzato da oltre il 97% degli italiani nell’ultimo anno (analisi Coldiretti su dati Istat). Per i consumi interni resta forte la propensione all’acquisto all’interno delle grandi catene commerciali ma crescono gli acquisti diretti nelle aziende agricole e nei frantoi.

I consumatori usano in media 8 chili a testa di olio extravergine di oliva e ogni famiglia spende in media 117 euro all’anno per acquistare olio d’oliva che è anche l’alimento più popolare sulle tavole nazionali, addirittura più di pane e pasta, utilizzato da oltre il 97% degli italiani nell’ultimo anno, secondo un’analisi di Coldiretti sui dati Istat sugli stili alimentari con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative come la Evo School di Unaprol che forma gli esperti dell’olio del ventunesimo secolo.

Il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche.

A livello regionale e nazionale vanno programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano – dice Coldiretti Puglia - in maniera strategica e coordinata il prodotto simbolo della Puglia, l’olio extravergine di oliva. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati – conclude Coldiretti Puglia - valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle ambasciate.

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Dall’olio extravergine d’oliva ai formaggi fino ai salumi sono solo alcuni dei prodotti di qualità del Made in Italy a tavola bocciati senza appello dall’etichetta a colori Nutriscore che rischia di affermarsi in Europa. A denunciarlo è la Coldiretti Puglia, sulla base del Rapporto Ismea-Qualivita 2022 che valuta quasi 450 milioni di euro la Dop e IG Economy pugliese, in occasione del corso di formazione destinato ai ristoratori sull’utilizzo degli oli giusti in cucina.

I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo  – continua la Coldiretti – si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine. L’equilibrio nutrizionale – precisa la Coldiretti Puglia – non va ricercato nel singolo prodotto ma nell’equilibrio tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e per questo non sono accettabili etichette semplicistiche che allarmano o scoraggiano il consumo di uno specifico prodotto. In questo modo si finisce paradossalmente per escludere eccellenze – continua Coldiretti -  della Dieta mediterranea, dall’olio extravergine d’oliva al Parmigiano Reggiano, a vantaggio di prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.

“Il nutriscore e le etichette a semaforo finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea nel mondo”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

I bollini allarmistici, basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate, favoriscono prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta e finiscono per escludere paradossalmente alimenti sani e naturali – afferma Coldiretti Puglia – con un grave danno per il sistema agroalimentare italiano proprio in un momento in cui potrebbe essere l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri.

Nato in Francia, il nutriscore è stato adottato con decreto governativo anche da Belgio e Germania, Lussemburgo – continua la Coldiretti –e l’Olanda è in procinto di impiegarlo. In Portogallo, Austria e Slovenia il nutriscore è stato invece adottato da grandi multinazionali alimentari, mentre in Spagna, paese mediterraneo come l’Italia, è oggetto di un acceso dibattito. Lo stesso problema presenta In Gran Bretagna il sistema del “traffic light” – rileva Coldiretti – che misura con i tre colori tipici del semaforo (verde, giallo e rosso) il quantitativo di nutrienti principali contenuti negli alimenti: grassi (di cui saturi), zuccheri e sale. Un modello che potrebbe essere adottato anche in India, mentre in Sudamerica rischia di fare scuola il bollino nero cileno – prosegue Coldiretti – che sconsiglia di fatto l’acquisto di prodotti come il Parmigiano, il Gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi, e a cui potrebbero guardare il Brasile e il Perù. L’Australia si potrebbe dotare presto di un sistema a stelle (Health star rating) che come il nutriscore sui basa sulla presenza di determinate sostanze in 100 grammi di prodotto.

L’agroalimentare tricolore è una ricchezza del Paese che viene ora messa a rischio dal diffondersi in tutto il mondo di sistemi di informazione fuorvianti, discriminatori ed incompleti che – rileva Coldiretti - ingannano i consumatori inducendoli di fatto a preferire prodotti di minore qualità ed escludendo dalle loro tavola prodotti come l’olio extravergine d’oliva, simbolo della Dieta Mediterranea, non a caso iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco ed eletta migliore dieta al mondo del 2020 davanti alla dash e alla flexariana, sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s. Modelli spinti dalle multinazionali che cercano – denuncia Coldiretti - di influenzare i consumatori anziché informarli, con l’obiettivo di sostituire sulle tavole cibi naturali presenti da centinaia di anni nella dieta con prodotti fatti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari, dalla carne fino alle bevande. Un danno incalcolabile per la salute dei cittadini e per la ricchezza, la varietà, l’unicità del modello agricolo e alimentare italiano.

A preoccupare – continua la Coldiretti - sono anche i recenti orientamenti salutistici dell’Unione Europea con ipotesi di etichette allarmistiche, politiche fiscali penalizzanti e tagli alla promozione per prodotti come carni, salumi e vino che rappresentano la componente principale in termini di numero e di valore della Dop economy.

La demonizzazione di questi prodotti - conclude Coldiretti – coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale.

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Lunedì 28 novembre, alle ore 18,00, sarà presentato, presso il Castello di Torre Santa Susanna, il volume della Edizioni Grifo di Lecce "Il corvo che volle diventare cigno - Gregorio Messere, poeta illuminato del Seicento" di Antonio Trinchera, lo stesso autore di numerosi libri di narrativa e di storia locale, abbastanza noto in Mesagne per il suo romanzo "Lo spettro - L'antica leggenda mesagnese della Signura Leta". Egli, con questa sua ultima "fatica" letteraria ha inteso ricordare la figura di Gregorio Missere o Messere, che nacque proprio a Torre Santa Susanna nel 1636, ma che visse e morì a Napoli nel 1708. Sacerdote che fu accusato ingiustamente di un orribile delitto, durante la detenzione nelle carceri di pertinenza del Vescovo di Oria, approfondì gli studi sulla lingua greca, tanto da diventarne presto padrone, pur essendo in quegli anni, il greco antico, una lingua morta e dimenticata.

Scagionato dall'accusa che gli era stata mossa, abbandonò il suo paese e si portò nella capitale del Viceregno di Napoli, dove si distinse negli ambienti culturali dell'epoca e dove fu nominato professore presso la nuova cattedra di greco della Università partenopea, che fu fondata nel 1681. Grazie ai suoi insegnamenti rinnovò del tutto la cultura meridionale in cui, a fronte del gusto barocco che aveva imperato sino ad allora, si impose una nuova tendenza alla riscoperta del classicismo e del senso dell'equilibrio sulle cui basi si sviluppò nel Settecento l'illuminismo napoletano. Gregorio Messere fu maestro di grandi personalità, quali, tra i tanti, Gianvincenzo Gravina, Gregorio Caloprese, Niccolò Capasso e Giambattista Vico. Fece parte dell'Arcadia e fu grande poeta, tanto da essere annoverato tra i venti intellettuali più importanti di Napoli che furono chiamati dal Viceré a costituire "l'Accademia Palatina", una autorevole istituzione che si dimostrò fondamentale per il rinnovamento di tutta la cultura meridionale a cavallo tra Sei e Settecento.

La nonna materna di Gregorio Messere, Bradamante, era sorella di Cataldo Antonio Mannarino, anche lui noto poeta tarantino, ma mesagnese di adozione, che fu autore di alcune opere tra cui "Glorie di guerrieri e d'amanti", "Il pastor costante" e la celebre "Storia di Mesagne", famosa anche per la pianta della città a forma di cuore ivi contenuta. Erroneamente il Profilo ritenne Bradamante la madre del Messere, mentre Epifanio Ferdinando il giovane, nella sua opera inedita "Storia delle famiglie mesagnesi" chiarisce essere stata la nonna materna. Il volume del Trinchera si compone di tre parti: la prima è quella in cui viene narrata la biografia ed il pensiero di Gregorio Messere; la seconda, quella che contiene l'opera omnia del poeta che l'Autore è riuscito a ricostruire attraverso una puntuale ricerca negli archivi e in biblioteche nazionali ed internazionali e la terza quella in cui viene ricostruito il processo cui Gregorio Messere venne sottoposto per essere stato accusato di un delitto. Un volume importante che finalmente fa luce su uno dei più grandi intellettuali salentini.
La presentazione del 28 novembre vedrà la presenza del prof. Mario Spedicato, docente presso la Università del Salento e Presidente della sezione di Lecce della Società di Storia Patria per la Puglia e del prof. Luigi Neglia, della Società di Storia Patria per la Puglia- sezione di Oria. Il sindaco dott. Michele Saccomanno e la Delegata alla Cultura precederanno le relazioni degli studiosi, mentre l'Autore chiuderà l'incontro. Ci saranno letture di alcuni brani da parte dell'attore e regista Gino Cesaria, mentre la serata sarà moderata dal prof. Antonio Fazzi.

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Inizia questa mattina, presso la Scuola Giovanni XXIII, il progetto di educazione motoria e minibasket “Mens Sana a Scuola”. L’istruttore minibasket Fabio Mellone, coadiuvato da Francesca Tortorella, sarà a disposizione dei bambini e delle bambine del II* Circolo didattico di Mesagne per i prossimi mesi. L’intervento didattico, fortemente voluto dall’associazione sportiva mesagnese, ha come obiettivo la diffusione dello sport e della pallacanestro in particolare tra i bambini e le bambine mesagnesi. Il progetto è totalmente gratuito, senza oneri per le famiglie e l’istituzione scolastica. Un ringraziamento alla dirigente Prof. Ornella Manco e a tutto il corpo socente per la disponibilità. Alla fine delle lezioni sarà consegnato un attestato di partecipazione a tutti i bambini.

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Notte buia, niente stelle per la New Virtus Mesagne

 E sono sei. Sei sconfitte consecutive che inchiodano la New Virtus Mesagne all’ultimo posto in classifica assieme alla Juve Trani. Numeri impietosi conditi dal secondo peggior attacco e terz’ultima difesa del campionato. Notte buia, dunque, e nessuna stella che illumini il cammino.
 
Come nave in tempesta, la New Virtus Mesagne approda a Matera per affrontare la Libertas Altamura titolare di una sola vittoria in cinque incontri. Sembra vento amico per ritrovare slancio, ma i primi 4 minuti sono impietosi: Casareale, Stojanovic, Sagadin, Petronella e De Bartolo partono con le marce alte indirizzando immediatamente l’incontro sul 13-2, prima che lo staff tecnico mesagnese debba fermare la contesa col primo timeout. Il quintetto giallo blu con Crovace, Gualano, Hazners, Ranitovic e Gallo non riesce a trovare una soluzione difensiva al duo Sagadin-De Bartolo che mette assieme 10 dei 13 punti di questo mini-parziale. Coach Romano esce dal timeout sostituendo uno spento Gualano con Angelini, ma è il solito Gallo a caricarsi la squadra sulle spalle: 6 punti consecutivi del giovane mesagnese sembrano spezzare il parziale dei padroni di casa, ma è ancora De Bartolo a ristabilire prontamente le distanze con due canestri consecutivi per poi lasciare il parquet ai suoi compagni che completano l’opera sul 27-13 di fine primo quarto.
 
Ad inizio secondo quarto, Hazners prova a mettersi in ritmo sebbene sia ben limitato dall’attenta difesa di casa. Coach Romano ruota tutti gli effettivi a disposizione cercando una scintilla. Sono troppi i momenti di assenza dei giallo blu, che di colpo perdono il feeling col canestro, come sul 35-24 (3min di blackout) che dilata il vantaggio della Libertas fino al 41-24 ad un minuto dalla fine del secondo tempino.
 
Il terzo quarto si apre con segnali incoraggianti, Angelini infila finalmente dalla lunga, seguito da Hazners e Ranitovic: è il miglior momento mesagnese che sospinge i viaggianti fino al -9. Troppo lo svantaggio numerico però tra le due squadre, tanto che quando la reazione nervosa mesagnese si sopisce, la Libertas ristabilisce agevolmente le distanze riportandosi sul +17 di fine quarto.
 
L’ultimo tempino è per dovere di cronaca e tabellino: la Libertas vola sul massimo vantaggio (+26) amministrando la gara, mentre i virtussini sembrano contare solo il tempo che li separa dalla fine della contesa.
 
Diceva a proposito della sua “Notte buia, niente stelle”:  […] è che la nobiltà non sta principalmente nel successo, ma nel cercare di fare la cosa giusta, e che se non riusciamo a farla, o intenzionalmente ci sottraiamo al compito, la conseguenza sarà l'inferno. (S. King).
 
 
 
 
TABELLINI:
C GOLD 6° GIORNATA: Libertas Altamura 87 – 70 New Virtus Mesagne
 
Libertas Altamura: Casareale 10, Sagadin 18, Fraccalvieri 5, De Bartolo 10, Gaudiano 6, Vitale 2, Stojanovic 14, Petronella 16, Konate 6, Biandolino, Casareale P. n.e.
 
New Virtus Mesagne: Bellanova, Gualano, Pellecchia 5, Ranitovic 12, Risolo 7, Renna, Hazners 23, Angelini 7, Crovace 4, Tortorella n.e., Gallo 12, Zullo n.e.

Il processo erosivo costiero, negli ultimi 50 anni, ha provocato, in Italia, una perdita di circa 40 milioni di metri quadri di spiaggia. Al di là del danno ambientale, Nomisma stima una perdita economica, diretta e indiretta, di 50 miliardi di euro. (GUARDA IL VIDEO DI TORRE GUACETO A FONDO PAGINA)

L’unica difesa, inizialmente opposta all’erosione costiera, è stata rigida, realizzando, in emergenza, barriere frangiflutti, pennelli e massicciate, che hanno protetto l’area immediatamente retrostante, ma hanno spostato il processo erosivo nelle aree limitrofe.

Con il nuovo millennio, sono stati promossi costosissimi interventi di ripascimento artificiale che non hanno dato i risultati attesi soprattutto per una carenza progettuale e pianificatoria.

Attualmente l’idea che inizia farsi spazio, è quella dei mini interventi di auto-trapianto stagionale, che prevedono lo spostamento di piccole quantità di sedimenti dalla spiaggia sommersa a quella emersa, monitorando l’attività in modo da verificarne in continuo la resilienza a tutto vantaggio delle duna retrostante”. Lo ha dichiarato Giovanni Randazzo, geomorfologo dell’Università di Messina, intervenendo oggi alla Cerimonia per la Firma della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, presentata a Roma presso la sede della Federazione Italiana dei Dottori in Scienze Agrarie e Scienze Forestali.

Ben 100 i Comuni che hanno aderito alla Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee.

“Gli effetti della crisi climatica in atto, che interessano sempre più spesso le nostre coste sabbiose, possono essere contenuti solo se proteggiamo il sistema spiaggia-duna.

Mentre ai meeting internazionali al posto di tutelare l’ambiente ci si accorda per acquistare il diritto a inquinare – ha affermato Antonello Fiore, geologo, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale -  noi riteniamo che bisogna continuare con la sensibilizzazione e formazione, a tutela delle componenti ambientali, quali le spiagge con le dune.

La SIGEA sostiene con convinzione e grande interesse il progetto culturale di tutela dell’ambiente e di educazione ambientale quale è la “Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee”. E’ necessario evitare che azioni e opere possano incidere sulle spiagge e le loro dune. Le spiagge sono beni ambientali comuni che vanno vissuti senza che ne alteriamo il loro equilibrio naturale. Una consapevolezza, quella del rispetto delle spiagge, nell’interesse anche nella tutela della biodiversità, del nostro benessere psico-fisico e delle tante economie locali che su di esse si sono sviluppate.

Conosciamo e tuteliamo le dune, tuteliamo le nostre spiagge, tuteliamo noi stessi”.  Lo ha affermato  il geologo Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, aprendo pochi minuti fa, a Roma, la cerimonia per la firma della Prima Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, in occasione della Giornata Nazionale dell’Albero. Giuseppe Ragosta - addetto stampa nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale”.

“Mi complimento con la Società Italiana di Geologia Ambientale. Le Dune Costiere sono un habitat fondamentale, sono proprio uno di quegli ecosistemi  - ha affermato Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Nazionale di UNIVERDE - che va tutelato anche ai sensi della Costituzione che tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi. C’è tutto il sostegno! Lavoriamo perché tutto il Paese sia consapevole che questa riserva di biodiversità è fondamentale per la tutela della qualità della vita di tutti noi”.

Si pensa anche ad una candidatura Unesco delle Dune Costiere Mediterranee.

“L’obiettivo è arrivare anche ad una candidatura Unesco delle Dune Costiere Mediterranee. Siamo in presenza di un percorso partecipato, che ha visto eventi in 7 regioni  - ha dichiarato Giovanni Mattias, Portavoce del Comitato Promotore della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee  - e che parte dal basso: associazioni, comitati, cittadini, che vogliono prendersi cura del proprio territorio. Stanno aderendo tutte le regioni, ad oggi tra comuni che stanno deliberando, altri che lo faranno nelle prossime ore ed altri ancora che stanno programmando la loro adesione, siamo già arrivati a ben 100 Comuni”.

I sindaci si impegnano a tutelare le Dune Costiere e l’intero eco – sistema.

“Con la firma di oggi, della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, abbiamo ottenuto il risultato di coinvolgere la popolazione locale  - ha dichiarato Aleandro Tinelli, Vice Presidente della SIGEA Lazio – per un’attenzione fortissima verso le Dune ed il Litorale che sono oggetto di antropizzazione, di fruizione. Le Dune sono importantissime per la balneazione ma sono interessanti per la conservazione e la tutela della natura, dell’ambiente. Con questa Carta i Comuni si impegnano a tutelare le Dune. Siamo già riusciti a coinvolgere Comuni del Veneto, del Lazio, della Sardegna, della Sicilia, della Puglia, dell’Abruzzo, delle Marche ma siamo già proiettati oltre. Stanno aderendo comuni anche da altre regioni. Siamo dinanzi ad un risultato importante che ci consente guardare al futuro tutelando l’ecosistema dunale. Presenteremo la Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee anche alla stampa internazionale con un Press Tour che speriamo di fare a Cerveteri tra la Necropoli Etrusca e le Dune di Torre Flavia”.

Candidatura del transetto Mediterraneo a Patrimonio Unesco.

“Oggi è solo un punto di partenza. Vogliamo arrivare alla Carta della Posidonia Oceanica  - ha affermato Francesco Cancellieri, Responsabile Nazionale Aree Protette ed Eco – Regioni della Società Italiana di Geologia Ambientale - per giungere al più presto al riconoscimento come patrimonio dell’Umanità del transetto Mediterraneo. Questa è la nostra, importante missione”.

Tutelare anche della Posidonia Spiaggiata. 

“E’ una parte dell’ecosistema importante delle nostre spiagge – ha affermato Elena Gubetti, sindaco di Cerveteri, primo Comune del Lazio ad avere firmato la Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee -  e funge da importante barriera, serve contro l fenomeno dell’erosione che riguarda oramai tutte le nostre spiagge. Lavorare affinché la Posidonia spiaggiata diventi un elemento intoccabile delle nostre spiagge”.

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