Redazione

Il Presidente della CNA della provincia di Brindisi Franco Gentile ha incontrato il Presidente dell’Amministrazione Provinciale Toni Matarrelli. Si è trattato di un primo utile momento di confronto sulle problematiche che interessano il territorio, a partire da quelle su cui proprio la Provincia ha competenze specifiche.
 
Il riferimento è alla viabilità provinciale ed all’edilizia scolastica che, per vari aspetti, generano delle interconnessioni con l’attività delle micro, piccole e medie imprese che la CNA rappresenta anche in questa provincia. In tal senso è auspicabile una programmazione dei lavori pubblici in capo alla Provincia, per consentire alle imprese brindisine di organizzare le proprie attività sulla base del piano di committenza.
 
Matarrelli e Gentile si sono soffermati anche sulla gravissima crisi che interessa quest’area della Puglia, non ultimo per effetto del processo di decarbonizzazione e, più in generale, di deindustrializzazione. Gli effetti più devastanti consistono nella chiusura di centinaia di attività imprenditoriali, con il conseguente decremento occupazionale e l’impoverimento del territorio.
 
Da qui la necessità di sollecitare un intervento diretto dello Stato a sostegno dell’economia brindisina e prima che sia troppo tardi.
 
Gentile ha chiesto espressamente che la Provincia, attraverso il suo Presidente, assuma un ruolo di indirizzo e coordinamento perché si creino le condizioni per fare sintesi tra le diverse posizioni, con l’unico obiettivo di dar vita ad una piattaforma rivendicativa unitaria.
 
Gentile, infine, ha garantito al Presidente Matarrelli la massima collaborazione della CNA in tutti i settori di propria competenza ed ha chiesto che il confronto in tal senso sia costante e produttivo.

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Ferma è la condanna della Uil Pensionati Stu Appia nei confronti della brutale guerra di aggressione che la Russia ha mosso contro l’Ucraina e il suo popolo. I massacri e i bombardamenti che si sono attuati a Odessa, a Mariupol, a Merife, a Irpin e in tutte le altre comunità dell’Ucraina, sono scene surreali che inorridiscono la dignità umana della persona civile. È inaccettabile colpire l’Ospedale pediatrico come quello oncologico senza curarsi del rispetto etico di un ragazzo o quello di una mamma che accudisce la sua creatura che ha bisogno di crescere e far vivere un bambino malato oncologico, che soffre di una malattia inguaribile.

La Uil pensionati Stu Appia chiede a chi ama le guerre: del perché l’uomo vuole essere “homo homini lupus”? Qual è il senso di abbattere le mura della pace, di costruire il vuoto della vita o di vivere una guerra così atroce e sanguinaria? Perché tanta sofferenza? Quale sarà o potrebbe essere il futuro dei bambini e dei ragazzi dopo aver vissuto i bombardamenti di una guerra e forse la morte di un genitore, di un parente o di un amico fraterno?

La verità vissuta da ognuno di noi in pandemia da Covid – 19, ha imposto all’uomo un cambiamento di pensiero. La necessità è nel rivedere il passato per vivere il presente con l’obiettivo di programmare un futuro più consono alla vita della persona in quanto tale. Il virus ha seminato morti soprattutto tra gli anziani, ma anche tra gli adulti. È viva nei nostri occhi l’immagine che perdura dei camion durante la pandemia con le bare di Bergamo. Ancora oggi viviamo la sofferenza da Covid-19 e delle sue varianti.

La sofferenza perdura nella manifestazione di negazionismo della realtà che è sempre più virulenta e leviatana nella sua forma offensiva. essa, nonostante le complicanze del virus, si manifesta purtroppo in qualche dittatore sovranista che ha messo sul campo “i pezzi della scacchiera per una strategia di morte”: droni, aerei, carri armati e missili che colpiscono e uccidono come Arpie senza curarsi se sono bambini o malati, o se sono ammalati prossimi alla morte. Occorre convincersi per vivere di distruggere le armi della morte. La richiesta non è un vuoto utopista, ma la possibilità di una visione realizzabile che deve penetrare nella vera coscienza per essere metamorfosi di vita che trasforma il male in un beneficio per la collettività di sistema sociale e sanitario.

La Uil pensionati Stu Appia intende di aprire le porte verso i valori della dignità umana, perché la guerra è realtà agghiacciante di morti e feriti di bambini e di anziani e di sindaci che operano per le comunità e le società civili.

Samuel Beckett ed Eugenio Ionesco, a tal proposito, nell’”Assurdo” teatro di una guerra, dicevano che siamo nella legittima “Attesa della pace”, mentre l’uomo, oggi, aspetta che le fanfare dei municipi e le campane della Chiesa di San Pietro e di tutti il mondo suonino a festa. È “assurdo” per l’uomo vedere le immagini degli ospedali oncologici, indicativi del vuoto delle coscienze e delle responsabilità umane, dove vi sono bambini, giovani, adulti e anziani colpiti da malattie inguaribili, mentre l’uomo assiste incredulo ai bombardati dal cielo, dalla terra e dal mare, da bombe a grappolo, munizioni a fosforo e mine antiuomo contro gli ospedali, le scuole, le dimore per gli anziani e le case dei civili.

 L’uomo non ha bisogno di essere vittima dal “cancro che opprime l’umanità”. L’esigenza è di ripristinare la cultura contro il vissuto, oltre a questa, di due guerre mondiali, per continuare a porre le basi del persistere alla verità da 70 anni nel benessere per una pace che possa perdurare nel tempo. Un benessere che tutela la vita e i valori contro la violazione dei diritti umani. Oggi la patologia è la guerra della Russia contro l’Ucraina. È un crimine contro la dignità della persona e contro i valori universali dell’umanità. Non è accettabile, per la Uil pensionati Stu Appia, progettare armi per uccidere o infliggere sofferenze orribili ai bambini e agli anziani. I pensionati amano lo sport. Le paraolimpiadi di Pechino sono oggi un esempio di fratellanza e solidarietà tra i popoli. In una medaglia si elogia il merito. Il prezzo della guerra è in una triste realtà che crea nausea e vomiti: crudeltà e carneficine che si consumano nelle comunità. Il risultato è, però, di vedere corpi per le strade, morti e distruzione indipendentemente di chi combatte contro chi, ma la conseguenza probabile è che potrebbe essere anche lui “vittima della guerra” nella casualità di morte oppure di rischio psicologico.

La Uil pensionati Stu Appia si chiede: quale sarà dei bambini e dei ragazzi dopo aver vissuto la morte del fratello o della madre o del padre morto non per malattia, ma per crimine di guerra?

La realtà impone a tutti noi una visione pragmatica verso un orientamento che possa essere di futuro prossimo cha possa essere verità e luce in mezzo al buio di rapporti umani di prossimità, di solidarietà e di democrazia condivisa.

 Si avvicina la Santa Pasqua. Per Noi cattolici è la festa della Resurrezione. La fiducia è nella speranza che la Colomba porti anche in Ucraina un segno di pace contro questa e di tutte le guerre, che sono una violazione dei diritti umani, segni indelebili e veri crimini dell’umanità.

Il segretario

Tindaro Giunta

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Dall’organizzazione sindacale degli agricoltori e dagli agriturismi SI alla misura “Parco Agrisolare”. In Puglia, incentivi per 78.327 imprese agricole pronte a installare fotovoltaico sui fabbricati.

CIA Puglia e Turismo Verde promuoveranno la misura con consulenza alle aziende del comparto L’obiettivo è azzerare la bolletta energetica.

“Si agli incentivi per l’installazione del fotovoltaico sui tetti delle aziende agricole: è una straordinaria opportunità per circa 80mila imprese del comparto primario pugliese. CIA Agricoltori Italiani della Puglia, assieme a Turismo Verde che unisce gli agriturismi pugliesi, promuoverà la misura ‘Parco Agrisolare’ del Mipaaf e offrirà consulenza alle aziende agricole interessate a cogliere un’importante opportunità”. E’ questa la posizione di CIA Agricoltori Italiani della Puglia sull’attesa e necessaria ‘rivoluzione’ energetica del Paese, chiamato a ridurre la propria fortissima dipendenza dai grandi fornitori mondiali di gas e di energia.

La Puglia, per quanto riguarda l’energia prodotta dalla fonte solare, con i suoi 59.461 impianti sui complessivi 1.024.242 installati in tutta Italia, è la prima regione per potenza (2.965 megawatt). Seguono Lombardia (2.734), Emilia Romagna (2.279), Veneto (2.215), Piemonte (1.792), Sicilia (1.536), Lazio (1.505), Marche (1.149). Le altre regioni non raggiungono i mille megawatt di potenza, in base all’elaborazione dell’Osservatorio Economico di CIA Puglia su dati Terna.

“Abbiamo 78.327 imprese agricole dislocate su tutto il territorio pugliese: molte di esse hanno già installato il fotovoltaico su edifici e fabbricati, ma la maggior parte deve ancora farlo. Gli incentivi rappresentano un’opportunità unica”, hanno spiegato i dirigenti dell’associazione sindacale degli agricoltori. “Uno dei problemi più drammatici degli ultimi mesi, accentuato enormemente dalla guerra in Ucraina, è l’estrema difficoltà per le imprese agricole di far quadrare i conti a fronte di un aumento spropositato della bolletta energetica. Con il fotovoltaico, quelle spese si riducono enormemente e in alcuni casi possono essere azzerate, con impianti che permettono l’autosufficienza”.

GLI OBIETTIVI. La sostenibilità dell’agricoltura, dunque, secondo l’organizzazione sindacale degli agricoltori e l’associazione Turismo Verde può e deve passare soprattutto dalla questione energetica, dall’investimento in parchi agrisolari, dalla creazione di green communities.

“E’ questo lo sviluppo dell’agro-voltaico che vogliamo, con una reale promozione delle rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo”. La misura “Parco Agrisolare” è gestita dal Mipaaf in collaborazione con il GSE (Gestore Servizi Energetici). Il bando incentivi è parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La misura “Parco Agrisolare” ha una dotazione pari a 1,5 miliardi di euro. L'obiettivo è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica in ambito agricolo, escludendo totalmente il consumo di suolo.
COSA PREVEDE L’INTERVENTO. L'intervento prevede, infatti, l'installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, puntando a raggiungere l'installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW, e  contribuendo così ad aumentare la sostenibilità e l'efficienza energetica del settore. Le domande del bando, una volta inviate, saranno poi gestite dal GSE, indicato dal MiPAAF quale attuatore della linea di intervento PNRR, con cui si sta predisponendo una convenzione 'pubblico-pubblico' e che consentirà di avviare subito le operazioni di attuazione dei programmi fotovoltaici le cui domande avranno ricevuto parere favorevole.  Il Ministero dell'Agricoltura manterrà  il ruolo di punto unico di contatto con il Servizio centrale per il PNRR e avrà la responsabilità in tema di supervisione complessiva dell'intervento, in ognuna delle diverse fasi di attuazione dei progetti, oltre che in materia di gestione dei flussi finanziari.

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Si terrà giovedì 7 aprile alle ore 11 presso l'auditorium del Castello di Mesagne la presentazione della seconda edizione dell'iniziativa 'Una corsa per la legalità'. L'appuntamento, promosso dall’Associazione Nazionale Magistrati della sottosezione di Brindisi e patrocinato dall’Amministrazione comunale di Mesagne, si svolgerà il prossimo 22 maggio a Mesagne in occasione del trentennale dell’anniversario della strage di Capaci.

Intervengono:
-    Antonio Matarrelli, sindaco della città di Mesagne;
-    Antonio Negro, procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Brindisi;
-    Barbara Nestore, presidente della sottosezione ANM di Brindisi;
-    Giusto Civilla, direttore della cancelleria della sezione penale e presidente dell’A.N.Dir Giustizia;
-    Carmelo Guglielmi, Associazione Nazionale Polizia di Stato;
-    Fabio Marini, coordinatore regionale Fai – Federazione  delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane;
-    Giampiero Iaia, consigliere dell’Ordine degli avvocati della provincia Brindisi;
-    Emanuela De Francesco Samuele De Guido, Associazione Italiana Giovani Avvocati Brindisi;
-    Valerio D’Amici, referente presidio ‘Libera’ Brindisi;
-    Giovanni Guarini, presidente dell’ASD 'Atletica Mesagne'.

Coordina Anna Maria Scalera, assessore ai Percorsi di Legalità della città di Mesagne.

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Cresce l’export di prodotti agricoli Made in Puglia del 6,5%, con più ortofrutta sbarcata in Germania con un aumento del 4%, ma il risultato è ora messo a rischio dal traumatico aumento dei costi di trasporto con picchi del +51% trainati dal prezzo dei carburanti e dalla carenza di infrastrutture e snodi commerciali in Italia. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, su dati Istat Coeweb, in occasione della Fruit Logistica 2022 di Berlino la principale fiera internazionale di settore, dove la Puglia si presenta forte dell’aumento delle esportazioni dei prodotti ortofrutticoli, ma perde nel 2021 il 37% di scambi con l’estero di frutta e ortaggi lavorati e conservati.

La guerra in Ucraina e rincari energetici spingono l’aumento dei costi correnti per la produzione della frutta a +51% - aggiunge Coldiretti Puglia - ma si sale addirittura al 67% per l’ortofloricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole.

In questo scenario l’impennata dei prezzi dei carburanti – continua Coldiretti regionale – rischia di scatenare una tempesta sui costi della logistica con la Puglia che paga il gap delle infrastrutture logistiche non ancora adeguate per il trasporto merci rispetto ai concorrenti degli altri Paesi. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro al chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro, in Romania 0,64 euro/chilometro; in Lituania 0,65 euro/chilometro, in Polonia 0,70 euro/chilometro secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

La crisi colpisce direttamente imprese e famiglie con l’ortofrutta che è – sottolinea Coldiretti regionale – la prima voce di spesa per una media di oltre 105 euro al mese, con una inversione di tendenza nei consumi che si sono ridotti del 3% per un quantitativo totale che è sceso a 5,9 milioni di tonnellate lo scorso anno.

Uno scenario preoccupante per il settore ortofrutticolo pugliese che – spiega Coldiretti regionale – oltre al mercato consolidato in Germania, si è imposto in Tunisia, Francia, Polonia, Regno Unito e Svizzera, oltre a Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia. In particolare ha numeri da record su pesche, uva da tavola e agrumi per quanto riguarda la frutta, mentre nelle produzioni ortive su lattughe, fave, carciofi e pomodori da industria.

La specializzazione strutturale dell’orticoltura pugliese, legata alla spiccata vocazionalità pedoclimatica, flessibilità e tradizione imprenditoriale, consente – aggiunge Coldiretti Puglia - di proporre una amplissima gamma di prodotti e si manifesta anche in termini di performance produttive. Tutto ciò va tutelato e promosso sui mercati italiani e mondiali.

Il 27% delle aziende presenta una produzione di ortive, mentre il 58% in quella di fruttiferi. Le percentuali si invertono ove si consideri la SAU, visto che per le coltivazioni ortive la SAU aumenta al 55,7% mentre l’incidenza dei fruttiferi sulla superficie complessiva scende al 33,7%. Le dinamiche intercensuarie evidenziano un processo di ristrutturazione aziendale, con una forte riduzione della numerosità delle aziende, cui è associato un aumento della SAU, particolarmente significativo nel comparto delle ortive.

Ancora bassa invece la capacità di esportazione nelle Americhe, in Cina, in Russia, in Giappone – conclude Coldiretti Puglia - un tema su cui impattano problematiche di conservazione degli alimenti, complessità logistica e lontananza dei mercati.

A questo si è aggiunto il balzo dell’energia che ha fatto impennare i costi – sottolinea Coldiretti regionale - dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+72%), alla carta per bollini ed etichette fino al cartone ondulato per le cassette (+77%), stesso trend di rincari per le cassette in legno, mentre si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati.

Per difendere il patrimonio ortofrutticolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro, lavorando per accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Ma – insiste Coldiretti – occorre investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma bisogna anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che devasta le colture costringendo in molte zone interne all’abbandono dei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici e ai patogeni alieni, per contrastare i quali servono nuovi strumenti di difesa attiva e passiva.

In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato con il Recovery Fund può essere determinante, tra l’altro, per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare – aggiunge Coldiretti - tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo.

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Emergenza Covid-19 e attività di sorveglianza nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 3 aprile.

Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza sanitaria nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl, elaborato su fonte dati Sorveglianza integrata dei casi di Coronavirus Covid-19 in Italia - Istituto Superiore di Sanità. I casi comprendono i positivi accertati con tamponi molecolari e antigenici certificati. 
Alla data del 3 aprile 2022 risultano positivi 6.868 soggetti, il 45,1% uomini e il 54,9% donne, con età media di 43 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 1.532 nella fascia 0-18 anni, 4.086 tra 19-64 anni, 863 tra 65-79 anni, 387 negli 80 e oltre. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive il 77,4% dei soggetti asintomatici, il 12,3% paucisintomatici, il 9,6% con sintomatologia lieve, lo 0,6% severi e lo 0,1% critici.
Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 1.735 a Brindisi, 810 a Fasano, 519 Francavilla Fontana, 504 a Ostuni, 467 a Mesagne, 304 a Oria, 298 a San Vito dei Normanni, 250 a San Pietro Vernotico, 245 a Carovigno, 232 a Latiano, 208 a San Pancrazio Salentino, 197 a Erchie, 196 a Cisternino, 193 a Ceglie Messapica, 185 a Torre Santa Susanna, 144 a Cellino San Marco, 125 a San Donaci, 105 a Villa Castelli, 96 a Torchiarolo, 55 a San Michele Salentino. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Torchiarolo, Brindisi, Oria, Cellino San Marco. 
Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 3 aprile 2022, i soggetti risultati positivi al test sono stati 86.509, con una incidenza cumulativa stimata pari a 2.215,6 casi x10.000 residenti. Degli 86.509 soggetti risultati positivi al test, il 53,4% sono donne e il 46,6% sono uomini e l’età media è pari a 38 anni.
Il tasso di letalità è pari allo 0,6%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso. Sono 556 i decessi totali: 453 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 63 tra i 60 e i 69 anni, 27 casi tra i 50 e i 59, 9 casi tra i 40 e i 49, 3 nella fascia 30-39 e 1 nella fascia 10-19.

Dati del giorno: 05 aprile 2022

8.441
Nuovi casi
62.971
Test giornalieri
16
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 2.967
Provincia di Bat: 513
Provincia di Brindisi: 888
Provincia di Foggia: 1.089
Provincia di Lecce: 1.759
Provincia di Taranto: 1.162
Residenti fuori regione: 46
Provincia in definizione: 17
114.657
Persone attualmente positive
690
Persone ricoverate in area non critica
40
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

947.421
Casi totali
9.899.150
Test eseguiti
824.749
Persone guarite
8.015
Persone decedute
 

Con uno stand completamente dedicato, in cui sarà possibile degustare i vini delle aziende produttrici, il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria si prepara alla 54esima edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile 2022 (Padiglione 11, isola B2).

Una ricca selezione di oltre 70 etichette, un viaggio sensoriale alla scoperta delle diverse espressioni di Primitivo di Manduria doc, Primitivo di Manduria doc Riserva e Primitivo di Manduria Docg Dolce naturale, testimoni di una straordinaria area vinicola.

Approdo e vetrina per i produttori della grande dop pugliese, scenario irrinunciabile per i buyer, il Vinitaly accoglie le degustazioni a cura del Consorzio, realtà di primo piano nello scenario internazionale del vino che ha chiuso il 2021 con una produzione di oltre 30 milioni di bottiglie.vino_calice_consorzio_tutela_primitivo.jpg

“La partecipazione in presenza al Vinitaly è una grande opportunità per la nostra dop, dopo lo stop agli eventi imposto dall’emergenza sanitaria. -  commenta il Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria Novella Pastorelli - Ci presentiamo con una decisione importante: insieme al consiglio di amministrazione abbiamo deliberato l’utilizzo delle fascette da apporre sulle bottiglie di Primitivo di Manduria doc. La scelta fatta dal nostro Consorzio è un passaggio fondamentale e completa un percorso che consentirà di tracciare tutte le fasi della vita delle nostre produzioni, dalla lavorazione dell’uva, al vigneto fino alla bottiglia.  Del resto la continua crescita della produzione di bottiglie di Primitivo di Manduria - abbiamo prodotto nel 2021 più di 30 milioni di bottiglie (+ 2 milioni rispetto al 2020) - se da un lato rappresenta un successo che premia il lavoro delle nostre aziende vitivinicole, dall’altro non deve esporre al rischio di contraffazioni i consumatori con conseguente danno economico e d’immagine. Il contrassegno di Stato diventerà obbligatorio il 1° gennaio 2023.  Vogliano innalzare quindi il livello di tracciabilità e anticontraffazione della Doc Manduria, la fascetta consentirà, infatti, maggiore rintracciabilità e garanzia per le nostre bottiglie.  Con l’apposizione del contrassegno di Stato cresce, non poco, il livello di tutela del produttore e di garanzia per il consumatore”.

 

Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria

Oggi il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria raduna una squadra di 65 cantine con oltre 1500 viticoltori ed è chiamata a tutelare questa grande denominazione d’origine protetta che, ormai da alcuni anni, si è affermata tra gli estimatori ed è ormai diffusa a livello mondiale. Compito è anche la salvaguardia e la promozione del territorio paesaggistico. 

Il Primitivo di Manduria comprende una superficie totale di oltre 5mila ettari e sono 18 i comuni tra Taranto e Brindisi che producono la grande dop.

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Lo scorso 5 aprile è stato l’anniversario dell’omicidio di Marcella Di Levrano avvenuto per mano dei sodali della Sacra corona unita. Ben 32 anni sono trascorsi da quando il suo corpo fu trovato, privo di vita, nel bosco dei “Lucci”, in agro di Brindisi. Nel giorno dell’anniversario a Mesagne, sua città natale, non ci sono stati dei momenti pubblici per ricordare il barbaro assassinio. Come ogni anno a ricordarla è stato, invece, l’avvocato Fernando Orsini, già presidente del Consiglio comunale e amico di famiglia. “Il primo pensiero oggi è per Marcella, vittima innocente della criminalità organizzata, nel 32° del suo brutale ed orrendo assassinio deciso dalla Sacra corona unita quale spietata “punizione” per la forza ed il coraggio di affidarsi alle forze dell’ordine e alla giustizia, denunciando gli orrori di quello stesso mondo criminale che aveva stravolto la sua giovane esistenza”, ha spiegato il legale. Orsini ha, quindi, fatto un forte “fraterno abbraccio a Sara e Marisa, infaticabili custodi della memoria della vita e della morte di Marcella”.

Oggi il nome di Marcella Di Levrano è impresso in luoghi pubblici presenti in tutta Italia. Da un centro di ascolto istituito dall’Asl Br1 a Mesagne a un bene confiscato alla mafia in provincia di Torino. Ed ancora un cortometraggio realizzato dagli studenti dell’istituto comprensivo “Carducci” di Mesagne, per ricordarne la vicenda, a un murales disegnato nella masseria “Canali”, bene confiscato alle cosche mafiose. Era la mattina del 5 aprile 1990, un giovedì, quando un agricoltore in giro nel bosco “Lucci” per alcuni lavoretti si accorse che a poca distanza vi erano due uomini intenti a calare in una buca, scavata precedentemente, un corpo inanime. I due, scoperti, fuggirono mentre l’agricoltore si allontanò per chiedere aiuto. Dopo alcuni minuti nel bosco arrivarono le gazzelle dei carabinieri. Ciò che avvenne dopo è la storia che tutti conoscono. Tra i primi che arrivarono sul posto c’era anche “Trottolino”, nome in codice di un carabiniere facente parte di una squadra anti Scu, colui al quale Marcella aveva posto le speranze per uscire dal giro in cui si era venuta a trovare. Purtroppo, i mezzi allora a disposizione degli investigatori non erano stati sufficienti a salvare la vita della ragazza. Oggi come allora i sicari e i mandanti sono rimasti nell’ombra, impuniti. Solo sospetti, tanti, e nessuna certezza.

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Venerdì 8 aprile alle ore 18,00 presso Palazzo Guerrieri si svolgerà la presentazione ufficiale di “Case di Quartiere”, progetto finanziato dal POR Puglia 2014-2020 Azione 3.2 e 9.3 Hub di Innovazione Sociale, con la partecipazione di Rosa Barone, Assessora regionale al Welfare, Politiche di benessere sociale e pari opportunità, Programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria, Riccardo Rossi Sindaco di Brindisi, Giulio Gazzaneo, consigliere delegato a Palazzo Guerrieri e Gelsomina Macchitella Dirigente Settore PES Comune di Brindisi.

Case di Quartiere conta su un budget complessivo di € 2.174.967,80 per la creazione di una rete di spazi sociali collocati nel centro e nelle periferie della città, che fungano da luoghi di aggregazione, attivazione e partecipazione della comunità, centri di sperimentazione di imprese sociali ed erogazione di servizi innovativi per i cittadini.

Gli undici immobili che verranno valorizzati e rifunzionalizzati sono Palazzo Guerrieri - centro nevralgico della rete e già sede di interventi strategici quali centro nevralgico delle politiche comunali Riusa Brindisi, Parchi Bene Comune, Brindisi Smart Lab-, Ex convento Scuole Pie, Porta Mesagne, Ex supermercato Perrino, Ex convento Santa Chiara Via di Santa Chiara, Ex scuola materna Ferrante Aporti, Ex asilo nido comunale, Parco Buscicchio, Centro Dinamicizzazione Giovanile ed Ex delegazione Commenda.

Le attività vedono il supporto congiunto dei due fondi POR: con fondi FERS si attuerà il miglioramento impiantistico e la realizzazione di opere murarie funzionali alle attività, l’acquisto di strumentazione, attrezzature e arredi necessari alla implementazione delle azioni, mentre le attività finanziate con fondi FSE includeranno attività di formazione, mentoring, accompagnamento e iniziative culturali oltre a tutti i servizi a supporto della rete.

Il percorso di innovazione verrà realizzato in collaborazione con gli Enti gestori degli immobili, dove presenti, e per tutti gli 11 luoghi, con le comunità dei quartieri e della città, in modo da attivare processi inclusivi e generativi dal punto di vista economico, culturale e sociale.

Le competenze delle organizzazioni partecipanti e dei cittadini che vorranno prendere parte alle attività delle case, verranno potenziate attraverso programmi di formazione e servizi di accompagnamento realizzati da una rete di professionisti e consulenti. Nei 18 mesi del progetto sono previsti incontri formativi sulla gestione di un’impresa sociale, la gestione degli spazi, il marketing e la comunicazione, l’innovazione sociale, la gestione di servizi di welfare di comunità ed un percorso interamente dedicato alla progettazione sociale. Saranno inoltre approfondite le tematiche specifiche che verranno rilevate come esigenze dalle comunità delle case, anche attraverso percorsi mirati di affiancamento. L'economia e la progettualità del Terzo Settore verranno potenziate attraverso nuove iniziative di impresa sociale sostenute attraverso la erogazione di un grant, utili sia a stimolare l’innovazione sociale che allo sviluppo delle stesse Case di Quartiere. Infine, un sistema di valutazione d’impatto e rendicontazione sociale, insieme ad un sistema monitoraggio civico della realizzazione delle opere edili, permetteranno un monitoraggio continuo e trasparente dell’attuazione del progetto.

Centrale il metodo partecipativo. Così come la proposta progettuale presentata alla Regione era stata il frutto di elaborazione condivisa con le comunità che vivono gli spazi, allo stesso modo la presentazione ufficiale è stata preceduta da un percorso di coprogettazione, “Casa per Casa”, che ha ripreso contenuti e programmazione, anche alla luce del periodo pandemico intercorso, e ha reso le strategie del progetto attuali e operative. La rete dell’innovazione è pronta a partire.