Redazione

Nelle città capoluogo in Puglia sono stati stimati ‘solo’ 114mila alberi, troppo pochi per contrastare le emissioni inquinanti e i cambiamenti climatici dagli effetti sempre più dirompenti. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, sulla base dell’ultimo censimento ISTAT sul verde urbano, in occasione della 22^ “Festa degli alberi nelle scuole” istituita con Decreto Ministeriale delle Politiche Agricole e della Pubblica Istruzione nel 2000 che si festeggia a marzo, quando ricorre la Giornata internazionale delle Foreste istituita dall'ONU. Per far conoscere ai più piccoli l’importanza degli alberi nei cicli naturali ed educarli ad una più profonda conoscenza delle colture locali, proprio all’inizio della primavera, gli alunni della Scuola elementare Eleonora Duse plesso Salvati nell’orto didattico urbano del Primo Municipio a Bari sono stati coinvolti nella piantumazione degli alberi di ulivo, donati dalla Consulta florovivaistica di Coldiretti, una iniziativa voluta da Campagna Amica, Coldiretti Donne Impresa, Terranostra e Fondazione Univerde per informare ed educare le giovani generazioni ai temi dell’ambiente, del clima e della salvaguardia del territorio e della natura.

Anche in campagna negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra pesche, arance, albicocche e altri frutti, per non parlare dei 21mila ulivi persi a causa della Xylella, con un gravissimo danno produttivo ed ambientale – aggiunge Coldiretti Puglia - per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.

Un danno economico ed occupazionale rilevante – continua Coldiretti Puglia – ma che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente – spiega Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento. Un ettaro di frutteto – spiega la Coldiretti – in produzione è in grado di catturare 20mila kg di anidride carbonica (CO2) all’anno, bloccando anche le pericolose polveri sottili PM10 e abbassando la temperatura dell’ambiente circostante durante le estati più calde e afose. Non a caso la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.

Ma i cambiamenti climatici hanno – spiega Coldiretti – un impatto negativo anche sullo stesso valore dei terreni che, secondo il rapporto dell’Agenzia Ue per l’ambiente (Eea), potrebbero subire una perdita tra il 34 e il 60% nei prossimi decenni rispetto alle quotazioni attuali proprio a causa dell’innalzamento delle temperature, che minaccia anche i redditi agricoli e rischia di far aumentare la domanda di acqua per l’irrigazione dal 4 al 18%.

Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% dei cittadini la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L'obiettivo è creare vere e proprie oasi mangia-smog nelle città, scegliendo gli alberi più efficaci nel catturare l'inquinamento dell'aria. Se una pianta adulta – riferisce Coldiretti Puglia - è capace di 'mangiare' dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili, 1 ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. Tra l’altro, sarebbe una risposta concreta delle pubbliche amministrazioni alla svolta green che con la pandemia ha spinto quasi 7 cittadini su 10 (68%) ad andare a caccia di piante nei vivai per abbellire le proprie case e i giardini.

In questo contesto la piantumazione di nuovi alberi e la crescita del verde viene favorita dalla proroga del bonus verde che pone l’Italia all’avanguardia nella lotta allo smog e ai cambiamenti climatici. Un obiettivo in linea con le strategie nazionali del Pnrr dove – conclude la Coldiretti – sono stati stanziati 330 milioni di euro per la forestazione urbana che consentono di piantare 6,6 milioni di alberi attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecologici legati alla piena funzionalità degli ecosistemi.

COMUNI

di cui numero di alberi

Alberi stimati al 31/12/2020

Alberi per ogni 100 abitanti risultanti dall'ultimo Censimento

per tutto il territorio comunale

per parte del territorio comunale

 

 

 

   

Foggia

20.500

-

22.161

13,8

Andria

-

15.000

-

15,3

Bari

29.055

-

-

9,2

Taranto

20.455

-

-

10,8

Brindisi

-

7.500

7.660

8,9

Lecce

19.539

-

-

20,8

TOTALE (STIMA)

 

 

113.870

 

Elaborazione Coldiretti Puglia su fante dati ISTAT (censimento 2020)

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Ritrovate le antiche taverne dove soggiornò Giuseppe Garibaldi: sono sulla Via Regia, la Npaoli – Reggio Calabria dell’800!

E Vienna Cammarota – anni 72 – percorrerà 182 km a piedi – attraverserà 22 borghi – per raccontare una delle strade più antiche ed affascinati tra osterie, ben 14 tratte postali ma anche castelli, tracciati di epoca romana e cinte murarie di un tempoLuca Esposito (scrittore, architetto, storico della cartografia del Regno di Napoli, autore della ricerca) : “Alcune di queste Taverne sono su tratti sterrati che non percorriamo più da tempo ma anche lungo tracciati romani che sono rimasti intatti. Dopo un lavoro durato ben 8 anni abbiamo ritrovato tutto. La speranza è che una delle più belle ed antiche vie d’Europa possa diventare patrimonio turistico e culturale dell’Italia!” .

Il 26 Marzo – ore 11 – Vienna Cammarota – narratrice – 72 anni – Ambasciatrice Archeoclub D’Italia – Guida Ambientale Escursionistica di Assoguide, inizierà ad attraversarla ed il 2 Aprile arriverà a Castrovillari in Calabria.

      Un cammino lungo antiche taverne e  tracciati romani,

“Le antiche osterie dell’800 lungo la Napoli – Reggio Calabria dell’’800 quella Via Regia Borbonica che abbiamo riportato alla luce ora e che potrebbe essere itinerario turistico dalla Campania alla Calabria. Ad esempio è stata rintracciata la stazione di posta della Duchessa. In una Contrada che si chiama Vignali tra Serre ed Auletta che sono due comuni della provincia di Salerno c’è l’antico percorso romano della Via Popilia che costeggia un piccolo corso d’acqua e subito dopo un ponte in pietra abbiamo ritrovato un caseggiato rurale. Tale caseggiato era la Taverna di un certo Messer Giacomo, riportata in alcini documenti storici come esistente già a partire dal XVI secolo. Un resto di architrave, ritrovato recentemente nel terreno intorno all’edificio, reca incisa la data del 15961! Un percorso davvero interessante e sorprendente. Taverne, osterie, stazioni postali dell’800 lungo la Via Regia Borbonica. Ad esempio Sicignano degli Alburni era punto di passaggio ma anche importante luogo di sosta per i viaggiatori che si spostavano lungo l’arteria consolare che incrocia la stessa Via Regia, in quanto sede di numerose taverne ed osterie. In questa zona, in particolare nel tratto tra le frazioni di Scorzo e Zuppino, recenti studi archeologici hanno collocato la mansio “Nares Lucanae”, ovvero la  stazione di posta segnalata sulla Tavola Peutingeriana lungo l’antica Via Popilia. Il toponimo Nares, di origine osco-sabina, sta a significare “sorgenti”; in effetti il sito archeologico, ubicato sotto il monte Alburno, è ricco di grosse fonti d’acqua che vengono utilizzate oggi per l’irrigazione dei terreni circostanti”. Lo ha affermato Luca Esposito, storico della cartografia del Regno di Napoli, architetto, che dopo uno studio di ben 8 anni ha ritrovato la Napoli – Reggio Calabria dell’800: la Via Regia Borbonica e l’ha anche geo – referenziata sui sistemi satellitari.

Il 26 Marzo – alle ore 11 – dall’Epigrafe del 1779 che si trova a Serre, Vienna Cammarota, Ambasciatrice di Archeoclub D’Italia e Guida Ambientale Escursionistica di Assoguide, inizierà un’altra, grande impresa:  attraverserà ben 22 comuni: Serre (Sa), Postiglione (Sa), Sicignano degli Alburni (Sa), Petina (Sa), Auletta (Sa), Pertosa (Sa), Polla (Sa), Atena Lucana (Sa), Sala Consilina (Sa), Padula (Sa), Montesano (Sa), Casalbuono (Sa), Lagonegro (Pz), Rivello (Pz), Nemoli (Pz), Lauria (Pz), Castelluccio Superiore (Pz), Castelluccio Inferiore (Pz), Laino Borgo (Pz). Rotonda (Pz), Morano Calabro (Cs), Castrovillari (Cs). Vienna dunque attraverserà la Napoli – Reggio Calabria dell’800 tra stazioni postali, borghi, antiche taverne!

“Numerosi sono i viaggiatori che nei loro racconti descrivono le taverne dello Scorzo, a partire da Marco Tullio Cicerone, in fuga da Roma nel 58 a.C., fino a Giuseppe Garibaldi, alla testa delle sue camice rosse. Molto rinomate erano le pietanze servite in questi locali  - ha proseguito Luca Esposito - e la buona resistenza dei cavalli e dei muli che si potevano cambiare presso le stazioni di posta. Lungo la Via Regia Borbonica che abbiamo ritrovato non solo è possibile notare le antiche stazioni postali ma anche le taverne ed osterie di allora ed i lavatoi! Ma è tutto il tratto, dalla Duchessa fino ad Auletta, ad essere ricco di osterie, bettole, locali di ristoro, tanto da essere conosciuto fin dall’antichità come Strada delle Taberne, complice probabilmente anche la particolare salubrità dell’aria e l’abbondanza di acque sorgive. E addirittura in alcuni passi letterari del tempo queste Osterie vengono anche ben descritte. Ad esempio ad Auletta c’era una postazione con caserma di gendarmeria e taverna. E questa postazione l’abbiamo ritrovata. Si tratta di una costruzione, all’ingresso dell’abitato di Scorzo. Un edifico di ben due piani con un bel portale in pietra sopra il quale il concio chiave reca inciso l’anno 1821. Sulla facciata campeggia la seguente insegna: dal 1821 “La Taverna” ristorante, pizzeria…”.  

Attraversando l’abitato dello Scorzo si notano diversi portali in pietra, su alcuni dei quali sono visibili le date di costruzione risalenti ai primi dell’Ottocento.

C’è anche la piccola Chiesa di S. Antonio. Costruita nel 1684, come risulta dalla data sul portale di ingresso, si suppone che fosse una chiesa per i postiglioni, le carovane e per i pochi abitanti che gestivano le taverne.  Nei pressi della Torre di S. Angelo della Serra, torretta di avvistamento di epoca longobarda, ci sono i ruderi dell’alloggio del corpo di guardia ma abbiamo ritrovato anche notevoli tratti di una cinta muraria.

E’ una strada molto impegnativa ed in particolare verso Auletta si riscontrano discese e salite in forte pendenza!

Numerose le antiche Taverne riscoperte!

“Poco fuori il centro abitato di Scorzo si incontra sulla destra un grosso caseggiato diruto, posto su due livelli. Si tratta dell’ex Taverna dell’Annunziata  menzionata in un documento del giugno del 1697 in cui si parla anche di una piccola cappella ad essa attaccata . Il fabbricato è evidentemente segnalato anche sull’Atlante Borbonico, sulla destra, subito dopo S. Antonio. Zuppino  è la frazione più grande del comune di Sicignano degli Alburni, anch’essa come lo Scorzo sviluppatasi lungo la consolare regia data la presenza di taverne e ostelli per la sosta dei viaggiatori. Taverne ed antiche fontane, davvero splendide! Infatti nell’attraversare questa piccola località, oltre alle solite costruzioni dai caratteristici portali in pietra di inizio Ottocento – ha continuato Luca Esposito -  si può notare una piazzetta nella quale è collocata, a sinistra, una chiesa risalente agli inizi del Novecento, mentre a destra, sul fondo della piazza, un’antica fontana dalla quale sgorga un forte getto d’acqua. Di sicuro questa fonte era già presente fin dal periodo romano. La località, sulla mappa ottocentesca, viene denominata “Supino” a confermare l’ipotesi di alcuni storici locali secondo i quali il nome prenda origini dall’espressione romana “Sub pinus” (sotto il pino), una grossa conifera che offriva refrigerio ai milites che  sostavano nei pressi di quella che doveva essere la Statio Nares Lucanae. Anche Zuppino era provvista della sua taverna: si tratta dell’edificio che sorge in piazza di fianco alla fontana, oggi palesemente rimaneggiato, ma della cui struttura originaria sono ancora visibili i due massicci barbacani angolari. Denominata anche come taverna “Fiumicello”, perché situata proprio di fianco alla sorgente d’acqua, si ha menzione di essa già a partire dal XVI secolo, mentre in un documento del 1697 viene riproposta una precisa descrizione degli ambienti interni. A circa 200 metri dopo la piazzetta, all’uscita del piccolo centro abitato, sulla sinistra si trova il bivio con la S.P. 36 che conduce al raccordo autostradale Sicignano-Potenza. Tale strada, indicata chiaramente anche sull’Atlante Borbonico, collegava la Strada Regia al Castello di S. Nicandro, oggi detto S. Licandro, un’antichissima struttura militare costruita dai normanni intorno all’anno 1000 e di cui oggi sono ancora visibili i ruderi nei pressi del fiume Tanagro. Dal castello era possibile presidiare il corso fluviale per difendersi dalle pericolose incursioni saracene. Esso viene menzionato già nel 1080 da Amato da Montecassino, nella sua celebre “Historia Normannorum”, citando gli eventi che nel 1054 portarono Guglielmo ed Unfredo di Altavilla, mercenari del principe longobardo di Salerno Gisulfo II, alla conquista della roccaforte, sancendo l’inizio della conquista normanna dell’Italia meridionale, completata nel 1077 con la resa di Salerno a Roberto il Guiscardo. Dal sisma del 1982 il castello è inagibile, ridotto in stato di rudere e raggiungibile solo a piedi mediante una strada in terra battuta.  Il nostro obiettivo è che la Via Regia Borbonica lungo la quale abbiamo ritrovato le antiche taverne, le osterie di un tempo, ben 14 tratte postali ottocentesche ma anche Castelli e Palazzi, possa essere al centro dei fondi PNRR e dei vari bandi divenendo così patrimonio turistico!”.

Via romana Popilia e Percorso Borbonico insieme! Ma anche la Taverna dove alloggiò Giuseppe Garibaldi!

“Anche dopo l’abitato di Zuppino il tracciato stradale borbonico coincide con esattezza all’attuale Statale, mentre non si hanno riscontri certi in merito al percorso della Via Popilia, sebbene alcuni archeologi sostengano che questa cammini pressoché parallelamente alla S.S. 19, lato sinistro, fino al ponte romano sul Tanagro, oltre il quale la consolare romana si inoltra nell’interno in direzione del piano della Cerreta, nel comune di Auletta. Questa teoria è stata rafforzata dalla scoperta dei resti crollati di un ponte sul torrente Petroso – ha concluso Luca Esposito -  rinvenuto nella fitta boscaglia ai piedi del promontorio di Castelluccio Cosentino. Ed ecco la  Taverna dell’Olmo  o Taverna dell’Urmo,  un edificio su due livelli ben conservato, a cui è addossato un muro parzialmente diroccato con un portale ad arco in pietra. L’edificio sorge dove anticamente erano i confini tra Sicignano e Castelluccio e risulta documentato già nel 1697.

Gli appunti di storia locale, infine, parlano della solita sosta, anche in questa struttura, dell’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi. Superata anche la Taverna di S. Giuseppe, altro edificio di interesse storico, la strada incrocia il corso del torrente Petroso, superandolo grazie ad un ponte che conserva la struttura originaria settecentesca, nascosta dalla vegetazione. Il restringimento della carreggiata in corrispondenza del ponte testimonia l’antichità dello stesso. Immediatamente dopo il ponte, esattamente al km 38-II, compare sulla destra la sagoma di un grosso caseggiato rurale: si tratta della Taverna segnalata in mappa dopo il miglio. Dunqur un lavoro durato 8 anni di ricerca che vuole offrire al territorio una grande opportunità per il suo sviluppo turistico!”.

Ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, l’associazione Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie celebra la “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. L'iniziativa nasce dal dolore di mamma Carmela che perde il figlio Antonio Montinaro nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile per i familiari quando alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome.

Dal 1996, quindi, ogni anno in una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Il 1° marzo 2017, con voto unanime alla Camera dei Deputati, è approvata la proposta di legge che istituisce e riconosce ufficialmente questa importante Giornata.

Quest’anno, per la XXVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie intitolata “Terra mia. Coltura | Cultura”, sono 1055 i nomi ricordati da Libera che verranno letti lunedì 21 marzo alla manifestazione nazionale di Napoli, in tutta Italia e in tanti luoghi della Provincia di Brindisi.

Semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere o vivevano la loro vita, vittime di agguati diretti ad altri.

L’evento del 21 marzo si chiuderà con l’intervento del Presidente nazionale di Libera Luigi Ciotti e sarà trasmesso da Napoli alle ore 11.30 in diretta RAI e sui canali social dell’associazione.

Tante sono le iniziative organizzate a Brindisi nella stessa mattinata dal Presidio cittadino di Libera in collaborazione con le scuole e le realtà del territorio. Gli alunni e le alunne delle classi seconde e terze delle scuole medie dell’IC Casale leggeranno i nomi delle vittime e le letture verranno montate in unico video. Anche al Liceo Scientifico Fermi Monticelli verranno letti i nomi tra cui quello di Mauro Maniglio, studente neodiciottenne del Liceo Monticelli vittima innocente della SCU il 13 agosto 1992, a cui la scuola ha dedicato uno striscione. L’IPSSS Morvillo Falcone celebrerà la Giornata in collaborazione con la Coop. Soc. “Terre di Puglia - Libera Terra” di Mesagne: studentesse e studenti dialogheranno con i volontari dell’associazione alla presenza di Isabella Lettori, Assessore ai Servizi Sociali e all’Istruzione del Comune di Brindisi. Gli studenti dell’IISS Ferraris De Marco Valzani-Polo Messapia alle ore 9.00 si recheranno presso il Parco del Tommaseo, in via Benedetto Brin nel quartiere Casale e, dopo gli interventi introduttivi della Dirigente Scolastica Ortenzia De Vito, di Tea Sisto per Libera, di Mauro Masiello Assessore alla Legalità del Comune e di Marta Caiulo, Sindaca del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze organizzato dalla Coop. Soc. Amani, studenti, istituzioni e rappresentanti delle forze dell'ordine leggeranno il lungo elenco di nomi. Gli studenti torneranno poi a scuola per seguire il discorso di don Ciotti.

Anche ad Ostuni il locale Presidio di Libera ha dato vita a percorsi educativi e iniziative importanti per celebrare la Giornata nazionale. La mattina del 21 marzo la scuola media “Orlandino-Barnaba”, gli istituti “Pessina-Vitale” e “Giovanni XXIII” allestiranno “La classe dei banchi vuoti” in memoria dei bambini e delle bambine vittime innocenti delle mafie dopo aver lavorato sull'omonimo libro di don Ciotti. Tale classe sarà allestita anche nei Licei "Pepe" e "Calamo", dove avverrà la lettura dei nomi. Questa si terrà anche all'Istituto Tecnico “Pantanelli-Monnet” e presso la Biblioteca Comunale "Trinchera" dalle ore 10.00 alle 12.00, con le associazioni, alcuni studenti e i rappresentanti delle istituzioni. Dopo questo evento pubblico, a cui la cittadinanza è invitata a partecipare, una delegazione di giovani e adulti deporrà una coroncina di fiori sulla stele dedicata a tutte le vittime di mafia, presente presso il campus tra il Liceo Scientifico e l'Istituto Pantanelli-Monnet.

A Francavilla Fontana le associazioni - tra le quali ANPI, Legambiente e i circoli ARCI della città - e gli Istituti Superiori che stanno costituendo il locale Presidio di Libera alle ore 9.30 hanno organizzato in Piazza Dante la lettura dei nomi e il collegamento con il discorso di don Ciotti. Inoltre a partire dalle ore 14.00 dello stesso pomeriggio, in varie sedi della città si terranno dei laboratori di approfondimento aperti a giovani e adulti.

Presso I'IISS L. da Vinci di Fasano gli alunni leggeranno l'elenco delle vittime innocenti di mafia davanti alla piantina che arriva dall'albero di Falcone. Alle finestre della scuola verranno appesi gli striscioni con i nomi di Palmina Martinelli, Anna Pace e Michele Fazio, il cui padre Pinuccio ha portato la sua testimonianza agli studenti nelle scorse settimane. Nelle classi ci sarà un approfondimento a cura dei docenti di Educazione Civica sulle storie di queste tre vittime e sul significato del 21 marzo.

“Pace, legalità e giustizia”: si intitola così l’iniziativa per cui ogni istituto scolastico di Ceglie Messapica produrrà degli elaborati che saranno visibili a tutta la comunità locale sul canale facebook del locale Presidio. In accordo con gli stessi istituti e con la collaborazione dell’amministrazione comunale lunedì mattina si terrà un corteo da via Toniolo a piazza Falcone-Borsellino dove si leggeranno i nomi.

L’elenco di Libera verrà letto anche nelle classi dell'IISS Epifanio Ferdinando nelle sedi di Mesagne e San Pancrazio in collaborazione con Avviso Pubblico e ARCI Brindisi. Infine a Oria il secondo Istituto Comprensivo Monaco-Fermi ha organizzato un incontro con le forze dell'ordine che prevede la presenza di alcuni membri di un'associazione provinciale antiracket.

Come è avvenuto in tutta la Provincia nelle scorse settimane, anche nelle prossime proseguiranno gli incontri di approfondimento e le testimonianze dei familiari delle vittime innocenti delle mafie, nel segno del Noi, nel segno della Memoria e dell’Impegno, come la grande rete di Libera - composta da associazioni, sindacati, scuole, parrocchie e cooperative sociali - fa ormai da 27 anni, anche oltre i confini nazionali, per avere un mondo in cui ci siano più giustizia sociale, libertà, solidarietà, democrazia e pace.

Una Domenica di successi per la NEW MARZIAL MESAGNE- Team Baglivo.Una Domenica di successi per la NEW MARZIAL MESAGNE- Team Baglivo.Al campionato italiano cinture rosse, svoltosi al Palaflorio di Bari si porta un bel bottino di medaglie 1 ORO e 3 ARGENTI.Mentre, sul fronte internazionale era presente con una delegazione di quattro componenti al Belgian open (G2), una competizione di altissimo livello con più di 1600 atleti provenienti da tutto il mondo per scalare il ranking olimpico.Tra i big si sono affermati alcune punte di diamante dei Maestri Baglivo, il giovane Teodoro DEL VECCHIO che ha conquistato una preziosissima medaglia d’oro e VINCENT DE DOMENICO, bronzo, perdendo di pochissimo con il neo campione della categoria.Da domani si penserà già al prossimo obbiettivo del 2-3 Aprile a Fondi (campionato italiano juniores).Risultati Campionati Italiani cinture rosse 2022- BariMattia BONATESTA - OROAndrea CINIERI – ARGENTOVincenzo DI PRESA- ARGENTOValentina RADEGLIA- ARGENTORisultati Belgian Open 2022 (G2) - LommelTeodoro DEL VECCHIO - OROVincent DE DOMENICO – ARGENTO.

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Dati del giorno: 20 marzo 2022

6.464
Nuovi casi
31.485
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.850
Provincia di Bat: 411
Provincia di Brindisi: 590
Provincia di Foggia: 731
Provincia di Lecce: 2.139
Provincia di Taranto: 678
Residenti fuori regione: 49
Provincia in definizione: 16
102.486
Persone attualmente positive
562
Persone ricoverate in area non critica
27
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

836.805
Casi totali
9.315.450
Test eseguiti
726.461
Persone guarite
7.858
Persone decedute
Casi totali per provincia

Il Gruppo Sportivo Canottaggio della Lega Navale Italiana di Brindisi ha ottenuto ottimi risultati partecipando alla gara regionale, svolta recentemente a Taranto, per la selezione delle rappresentative regionali per il meeting per il Sud Italia che si terrà a Sabaudia dal 18 al 20 marzo. Temperature basse ma condizioni meteomarine ideali: circostanza tutt’altro che scontata, visti i frequenti rinvii delle competizioni per le avverse condizioni del campo di regata, com’è accaduto proprio domenica 6 marzo con lo spostamento di una settimana della competizione. Quanto al bilancio della Lega Navale di Brindisi, basti considerare che dei sei equipaggi partecipanti ben cinque hanno conquistato una medaglia e uno si è piazzato al quarto posto. Da segnalare la vittoria di Federica Romanelli nel singolo femminile senior A e il secondo posto del quattro di coppia maschile, che ha gareggiato nella categoria senior A (over 18) ma in realtà era composto da atleti master ben più maturi; il secondo posto di Gianmarco Puca, che ha gareggiato su un quattro di coppia cadetti della rappresentativa regionale, pur essendo ancora nella categoria allievi-C (13 anni); il terzo posto di Francesca Martignano sia sul singolo che sul quattro di coppia cadetti femminile, assieme alle altre eccellenti ragazze che da pochi mesi frequentano un gruppo - guidato dall’allenatore Pasquale Libetta – che continua a dare lustro alla Lega Navale di Brindisi.

TUTTI I RISULTATI CONSEGUITI A TARANTO DALLA LNI BRINDISI

  • Singolo (1x) femminile – senior A: 1° classificato

Romanelli Federica

  • Quattro di coppia (4x) maschile – senior A: 2° classificato

Lecce Daniele, Libetta Pasquale, Moretti Mauro, Romanelli Vincenzo

  • Singolo (1x) femminile – cadetti (14 anni): 3° classificato

Martignano Francesca

  • Quattro di coppia (4x) femminile – cadetti (14 anni): 3° classificato

Birgitta Elisa – Catalano Annamaria – Massafra Sara - Martignano Francesca

  • Doppio (2x) femminile – junior (under 19): 4° classificato

Rizzato Martina - Zicari Simona

  • Doppio (2x) femminile – senior A: 3° classificato

Romanelli Federica (misto Brindisi Rowing Club)

  • Quattro di coppia (4x) maschile – cadetti (14 anni): 3° classificato

Puca Gianmarco (equipaggio misto Puglia B).

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TURISMO: COLDIRETTI PUGLIA, 900 AGRITURISMI PRONTI PER PONTI PRIMAVERA.
Fino ad 1 mese fa si stava registrando un positivo andamento delle prenotazioni che con lo scoppio della guerra ha subito un brusco rallentamento anche perché il caro bollette ha determinato evidentemente una contrazione del potere di spesa delle famiglie.
Con la fine dell’emergenza Covid e l’allentamento delle misure restrittive nelle 900 strutture agrituristiche presenti in Puglia si lavora per i ponti di Pasqua e primavera che con il risveglio della natura è una stagione particolarmente apprezzata dagli amanti della vacanza in campagna con le piante fiorite, il passaggio degli uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni e di semina. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia,  nel sottolineare che si tratta di un appuntamento atteso dal settore agrituristico con le aziende che hanno perso nel 2021 ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani, secondo l’analisi di Terranostra, ma permangono incertezze per l’attuale scenario legato alla guerra in Ucraina.

“Stavamo registrando fino ad un mese fa un bel movimento rispetto alle prenotazioni – spiega Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia – che con lo scoppio della guerra ha subito un brusco rallentamento, anche perché il caro bollette ha determinato evidentemente una contrazione del potere di spesa delle famiglie. Buoni segnali per l’estate, sperando sia per il popolo ucraino, ma anche per lo scenario economico internazionale, che il conflitto termini”.

Se la tavola con la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata a far scegliere l’agriturismo – continua la Coldiretti regionale – è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, ma anche attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness.

Il turismo in Puglia impatta per 6,5 miliardi sui consumi finali, pari al 12,3% sui consumi totali – insiste Coldiretti Puglia – una ricchezza straordinaria a cui contribuisce il turismo esperienziale negli agriturismi, come dimostrato dalla quota percentuale di soddisfazione nel rapporto con il territorio. Ai primi posti di gradimento c’è l’offerta di olio di qualità all’85%, di prodotti agroalimentari all’83, paesaggi e colori per il 75%, l’ospitalità al 72% e l’offerta vitivinicola al 70%,

“L’agriturismo ha aumentato la disponibilità di accoglienza turistica, offrendo una lettura positiva del territorio pugliese e, pertanto, lo sviluppo dell’agriturismo – aggiunge De Miccolis - significa maggiore capacità di attrazione da parte della Puglia a beneficio dell’intera economia regionale. L’ospitalità nelle strutture agrituristiche assume una rilevanza fondamentale per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all’occhiello del turismo regionale”.

La Puglia – sottolinea la Coldiretti regionale - è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con oltre 3,8 milioni di pernottamenti di turisti stranieri che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio. L’assenza di stranieri in vacanza in Puglia  grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – sottolinea Coldiretti Puglia – i turisti dall’estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa.

La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per il crollo delle spese per alimentazione, alloggio trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo infatti – conclude Coldiretti Puglia – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Puglia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, un tesoro che può contare su 13 bevande analcoliche, distillati e liquori, 24 carni fresche e loro preparazione, 1 condimento, 17 formaggi, 1 olio extravergine aromatizzato, 120 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 79 paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria, 43 prodotti della gastronomia,  9 preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi, oltre a 4 prodotti lattiero caseari, la ricotta fresca, la ricotta forte, la ricotta marzotica leccese e la ricotta salata o marzotica.

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Visite a Villa Castelli e a Brindisi, a cura della Delegazione FAI Brindisi:
 Villa Castelli - Centrale idroelettrica Battaglia dell'Acquedotto Pugliese
L'apertura nelle Giornate FAI di Primavera permetterà la visita agli ambienti interni dell'impianto di risalita e la possibilità di esplorare la sala macchine restaurata con le sue turbine. La conservazione dei macchinari originari è un esempio eccezionale di archeologia industriale in territorio brindisino e, contemporaneamente, testimonianza unica dell'attività dell'AQP all'inizio del XX secolo. Durante la visita sarà possibile comprendere a pieno l'evoluzione della particolare struttura e della sua funzionalità nel corso del tempo, sottolineare l'importanza dei recenti adeguamenti e l'attenzione posta dall'AQP all'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Si consiglia di indossare scarpe comode. Villa_Castelli - Centrale_idroelettrica_Battaglia_dellAcquedotto_Pugliese.jpeg

Ingresso da via Parpullo Mannara
Apertura in collaborazione con Acquedotto Pugliese. 
Orari apertura: dalle 10.00 alle 13.00 / dalle 15.00 alle 18.00 con turni di visita ogni ora.
Ingresso con prenotazione consigliata con contributo volontario a partire da 3,00 €


Brindisi - Castello Svevo
Durante le Giornate FAI sarà possibile scoprire la storia del Castello grazie ad un percorso guidato che permetterà l'accesso straordinario ad alcuni dei locali più interessanti della struttura, come ad esempio la Sala Storica del San Marco, nella quale sarà possibile ripercorrere le pagine di storia scritte in oltre cento anni di attività dai valorosi Fucilieri di Marina italiani, con preziosi cimeli testimoni dell'importanza di Brindisi e del ruolo della Città per la marineria Italiana. Nel corso della visita sarà possibile apprezzare il dipinto di una Madonna Odegitria, custodito all'interno della Chiesa del Castello. 

Indirizzo da Via dei Mille, 4
Orari apertura: dalle 10.00 alle 13.00 / dalle 15.00 alle 18.00 con turni di visita ogni ora.

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Ingresso con prenotazione consigliata con contributo volontario a partire da 3,00 €

Il dr. Cataldo Motta, già procuratore generale della DDA di Lecce, il più profondo conoscitore e il più fiero antagonista della SCU è tornato a Mesagne in occasione delle celebrazioni del trentennale di istituzione del Commissariato di Polizia. Nel suo intervento pubblico egli ha voluto rileggere alcuni stralci delle dichiarazioni a suo tempo rese da un famoso pentito della SCU che squarciò il velo sulla trasformazione nella seconda fase del processo criminale. “ I Mesagnesi ci vogliono bene, a noi si rivolgono per qualunque cosa tanto che non c’è più bisogno neanche di fare la voce grossa per ritirare il pizzo perché ce lo offrono spontaneamente…..” . Dichiarazioni che svelarono l’esistenza di una vasta “zona grigia” fatta di connivenze o di rispettosa convivenza fra la gente per bene e la gente di malaffare. Una condizione che favorì l’inabissamento della SCU che non ebbe più bisogno di mostrare il suo volto violento per continuare a prosperare grazie a quel consenso sociale, a quel mondo di mezzo che ne costituiva il brodo di coltura.
Perché questo rimando al passato in un giorno di festa e di liberazione? Perché il Procuratore ha fatto aleggiare ancora quel fastidioso anatema che egli lanciò dallo stesso scranno anni fa “Mesagne è una schifezza”? Ci piace pensare che egli abbia voluto ribadire che va bene far festa, che va bene sentirsi orgogliosamente protagonisti di uno straordinario moto di riscatto sociale ma che non bisogna montarsi la testa, che bisogna tenere i piedi ben piantati per terra e non abbassare la guardia perché ancor s’odono gli elicotteri della Polizia e della Guardia di Finanza ronzare sui nostri tetti.
Bisogna volare al suol radente e mantenere alta la tensione morale poiché per estirpare definitivamente questa malapianta ci vuole più “coltura ”(don Luigi Ciotti); ci vuole lo spirito del lavoro, della semina del grano della legalità e ci vuole “più cultura”conoscenza, formazione, educazione alla legalità, rispetto della legge e dei principi costituzionali esattamente quel che si insegna a Masseria Canali.
Due giorni memorabili per la nostra città che ci hanno insegnato molto soprattutto a mantenere sobrietà e determinazione e a non fare voli pindarici poiché, in un momento di esaltazione collettiva come questo, potremmo avvicinarci troppo al sole e allora rischieremmo ricadere giù nella terra che abbiamo calpestato.
In questi giorni la città è altresì pervasa da sottile dispiacere per non aver centrato l’obiettivo di diventare la capitale Italiana della Cultura 2024. “L’umana meraviglia” si è fermata ad un passo dalla gloria. Il suo racconto non ha reso giustizia alla città e alla sua storia. Il cortometraggio che ne doveva sintetizzare l’essenza è parso piuttosto la sua parodia: mancava la luce, mancava l’anima, mancava la vita….mancava Mesagne. La sua presentazione poi è sembrata piuttosto la esibizione di una cornice barocca centrata sul nulla . Poco male il sogno continua e lavoreremo strenuamente per riproporci magari fra quattro anni.
Questa esperienza, fondata soprattutto sulla capacità di costruire una bolla mediatico-surreale intorno alla narrazione di una città virtuale , ha lasciato tuttavia una eredità importante: il rafforzamento di un legame identitario che sta diventando puro campanilismo da curva sud. La mesagnesità si va imponendo come un modello sociale e politico da esportazione; intorno ad esso si va strutturando una sorta di esaltazione collettiva che ci fa ritenere di essere i primi della classe in tutto e per tutto. Attenzione però che i primi della classe quasi sempre finiscono per diventare antipatici a tutti. Ritorniamo perciò nell’alveo del buon senso e della moderazione prima di essere etichettati, ancora una volta, come “ il Clan dei Mesagnesi”
In questi giorni il nostro sindaco è stato eletto Presidente della Provincia e rieletto Presidente dell’Autorità Idrica Pugliese. E’ lui la vera “Umana Meraviglia”. Come faccia ad assolvere contemporaneamente e così brillantemente a questo supercarico di doveri istituzionale è inspiegabile. Ha certamente doti supplementari che lo rendono straordinario, doti che non sono solo di natura politica ma che travalicano nell’iperspazio dei superporteri. Questo accentramento dei poteri e del potere, questo vento poderoso di consenso popolare alimenta il culto della personalità e distorce il sistema democratico che vira verso l’autarchia. Ma chi se ne frega! E’ indubitabilmente un sistema molto vantaggioso: semplifica i processi decisionali, riduce la complessità, trasforma la realtà nella fiction disegnata dal suo sistema di comunicazione. E poi arrivano i soldi. Flussi insperati di risorse regionali e percorsi amministrativi facilitati che ci fanno vincere tutto il vincibile e pazienza se magari risorgono monopoli imprenditoriali privati, se nascono posti di lavoro per chi tace e acconsente, se arrivano laute prebende per i suoi fedelissimi e fidatissimi collaboratori. Non sarà etico, non sarà democratico, non sarà giusto … ma è superfighissimo
Forza Mesagne
Movimento Libero e Progressista

Don Antonio chiama e il #csibrindisi risponde. Non si è fatta mancare la risposta del Comitato territoriale del #centrosportivoitaliano alla richiesta di aiuto di don Antonio Randino, parroco della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria al rione Perrino di Brindisi. In un'intervista rilasciata tempo fa, al giornalista Gianmarco Di Napoli, don Antonio, aveva espresso la sua volontà di riportare l'Oratorio in Parrocchia in un quartiere come quello del rione Perrino dove i ragazzi, dopo aver finito di fare i compiti, si riversano per strada avendo a volte anche un senso di smarrimento per l'assenza di strutture idonee ad accoglierli. "Nel frattempo i ragazzi usano un campetto antistante la farmacia, ci sono delle vecchie porte arrugginite, io ho promesso loro che comprerò le reti così potremo giocare insieme a pallone”.  Questa dichiarazione del Parroco fece si  che immediatamente si mettesse in moto la macchina del csi per garantire la fornitura del  materiale sportivo necessario. 


Oggi quella consegna è avvenuta proprio là dove i ragazzi, in un sabato mattina piovoso, erano intenti con zappe e pietre a tracciare un  terreno di gioco, proprio come avveniva anni fa, in attesa di quel tanto desiderato regalo delle reti e i palloni e chissà magari un giorno anche di un vero campetto di erbetta. 
Permettere ai ragazzi di giocare e divertirsi per noi del Centro Sportivo Italiano è alla base, per questo, all'appello di don Antonio, abbiamo risposto presente.
 La delegazione della Presidenza guidata da  Angelo Taurisano,  Presidente Territoriale e dal Vice Presidente Vicario, anche in veste di Presidente Regionale, Ivano Rolli,  ha fatto dono alla Parrocchia di una coppia di reti e una serie di palloni. Insieme al Parroco è stato concordato di voler aprire un dialogo con l'Amministrazione Comunale affinchè il quartiere possa presto avere una struttura sportiva a disposizione. Sono state messe a cantiere già per il periodo dopo Pasqua una serie di eventi e manifestazioni sportive nelle strade vicino la Parrocchia con i ragazzi del quartiere. 

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