Redazione

 

Dati del giorno: 07 aprile 2022

5.578
Nuovi casi
30.759
Test giornalieri
14
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.988
Provincia di Bat: 394
Provincia di Brindisi: 576
Provincia di Foggia: 714
Provincia di Lecce: 1.108
Provincia di Taranto: 744
Residenti fuori regione: 43
Provincia in definizione: 11
112.540
Persone attualmente positive
680
Persone ricoverate in area non critica
35
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

958.772
Casi totali
9.964.666
Test eseguiti
838.187
Persone guarite

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Con oltre 1 stalla su 10 (12%) in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività a causa dei costi di gestione degli allevamenti per le speculazioni in atto con la guerra in Ucraina dopo il Covid, in Puglia gli allevatori stanno vendendo i bovini da latte per ridurre i costi di gestione, con il numero di animali negli 830 allevamenti sopravvissuti sceso già del 25% in soli 3 mesi. E’ lo scenario denunciato da Coldiretti Puglia, causato dall’effetto congiunto dell’aumento dei costi energetici e dei mangimi come mais e soia che stentano ad arrivare dall’estero, con il settore dei bovini da latte che ha subito incrementi di costi pari al 57% secondo il Crea che evidenzia il rischio concreto di chiusura per la maggioranza degli allevamenti che si trovano costretti a lavorare con prezzi alla stalla al di sotto dei costi di produzione.

L’adeguamento dei compensi è necessario per salvare le  stalle da latte pugliesi sopravvissute al Covid e alle speculazioni causate dal conflitto – afferma Coldiretti Puglia - a cui va garantita la stabilità e che hanno un’importanza per  l’economia regionale ma anche una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude  si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.

La carenza di mais e soia, con le speculazioni in atto che hanno fatto schizzare i prezzi delle scorte – denuncia Coldiretti Puglia - sta mettendo in ginocchio gli allevatori pugliesi, ma stanno mettendo in crisi anche i mangimifici e i trasformatori, che devono affrontare aumenti vertiginosi dei costi per l’alimentazione del bestiame (+40%) e dell’energia (+70%) a fronte di compensi fermi su valori insostenibili.

All’aumento dei costi di produzione non corrisponde la giusta remunerazione del latte alla stalla, quando per poter pagare un caffè al bar – dice Coldiretti regionale - gli allevatori pugliesi devono mungere tre litri di latte pagati solo qualche decina di centesimi alla stalla, ben al di sotto dei costi di produzione in forte aumento per i rincari di mangimi ed energia, scattati già prima della guerra in Ucraina.

Il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse – sottolinea Coldiretti Puglia – raggiunge anche oltre 0,50 euro al litro di latte alla stalla, un costo molto superiore rispetto al prezzo riconosciuto ad una larga fascia di allevatori. Per questo è urgente l’accordo etico tra allevatori, mangimifici e trasformatori per una filiera integrata dalla stalla alla tavola e garantire la sopravvivenza della ‘Fattoria Puglia’ – insiste Coldiretti Puglia – che produce latte per fare formaggi, mozzarelle e burrate.

Il patrimonio agroalimentare pugliese oggi vanta una nuova DOP, la mozzarella di Gioia del Colle – aggiunge Coldiretti Puglia - una leva infallibile per rafforzare e sostenere l’intera filiera lattiero – casearia attraverso accordi mirati che dettino regole precise con costi di produzione calcolati in base ai reali oneri e prezzi del latte ben definiti secondo quantità assicurate su territori vocati. Se la mozzarella pugliese registra attualmente un valore della produzione di quasi 100 milioni di euro, con il riconoscimento comunitario è prevedibile un aumento del valore del 25%.

Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro – aggiunge Coldiretti Puglia – lavorando per accordi di filiera tra imprese agricole, mangimifici ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Ma – conclude Coldiretti Puglia - occorre investire per aumentare la coltivazione di produzioni per l’alimentazione degli animali  e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

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Continua a prendere forma la Rigenerazione Urbana Sostenibile del quartiere San Lorenzo di Francavilla Fontana, il progetto da 3,5 milioni di euro finalizzato a rigenerare le infrastrutture e migliorare i servizi.

Nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale ha avviato la procedura di gara per la realizzazione degli interventi relativi all’asse “educazione al corretto uso e presidio degli spazi pubblici”.

Il progetto di questo tassello della Rigenerazione Urbana – con un investimento di 297 mila euro – prevede il recupero dell’immobile di piazza Caliandro e la realizzazione di un sistema di videosorveglianza strutturato con 7 varchi dotati di sistema di lettura targhe e 37 telecamere collegate alla centrale operativa che sarà allestita presso il Comando della Polizia Locale.

“Grazie alla rigenerazione urbana – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – realizzeremo un sistema di videosorveglianza che ci consentirà di accrescere la sicurezza dei residenti, contrastare con decisione l’abbandono indiscriminato dei rifiuti e prevenire gli episodi di vandalismo.”

Nell’ottica dell’educazione agli spazi comuni, è particolarmente significativo il ripristino e la rifunzionalizzazione della struttura di piazza Caliandro che negli anni è stata oggetto di ripetute azioni vandaliche.

“Crediamo molto nella funzione sociale degli spazi pubblici. In questo contesto – prosegue il Sindaco – abbiamo da tempo individuato il locale attiguo allo skatepark come un possibile centro di aggregazione dove i giovani potranno esprimere la propria creatività. Grazie al recupero di questo immobile ragazzi e ragazze avranno un luogo della Città pensato esclusivamente per loro.”

L’Amministrazione Comunale ha ottenuto dalla Regione Puglia un finanziamento di 3,5 milioni di euro per la realizzazione della strategia complessiva della Rigenerazione Urbana Sostenibile del quartiere San Lorenzo. In queste settimane sono state avviate le procedure di gara relative a gran parte dei lavori in programma. Chiusa questa fase, i cui tempi sono dettati dalla legge, potranno prendere il via i primi interventi che cambieranno radicalmente il volto dell’area.

“La rigenerazione urbana – conclude il Sindaco Antonello Denuzzo – prevede la rifunzionalizzazione e il recupero di infrastrutture come la ex scuola di via Parri, il potenziamento del verde e della viabilità, la realizzazione di strumenti per la sicurezza e l’efficientamento energetico degli edifici. L’obiettivo è rafforzare la qualità complessiva dei servizi, avvicinando la pubblica amministrazione alle esigenze espresse dalla cittadinanza. Il nuovo quartiere San Lorenzo sarà patrimonio dell’intera Città e ospiterà delle progettualità economiche e sociali, un laboratorio di cui Francavilla Fontana ha bisogno per diventare una Città moderna e più smart.”

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Soccorso nelle ultime ore un esemplare di barbagianni rinvenuto da un cittadino e giunto al centro recupero di Torre Guaceto grazie all’intervento dei carabinieri. Ora l’esemplare sarà trasferito presso l’osservatorio faunistico regionale per accertamenti approfonditi. 

La rete che salva la vita degli animali bisognosi. Ieri la richiesta di intervento al Consorzio di Gestione di Torre Guaceto è giunta dai militari dell’Arma della stazione di Carovigno. 
Un cittadino aveva appena segnalato la presenza di un rapace a terra in un cantiere localizzato presso la marina di Specchiolla. Colta la necessità di intervenire tempestivamente, lo stesso comandante della stazione, Giuseppe Berardino, ha immediatamente contattato gli operatori del Consorzio i quali si sono attivati per il soccorso dell’animale. 
Giunti sul posto, gli uomini del centro recupero fauna selvatica della riserva si sono trovati d’avanti un barbagianni visibilmente sofferente. L’esemplare era rannicchiato a terra in un angolo del cantiere nel quale era stato avvistato. 
Recuperato, il rapace è stato trasportato presso il centro di Torre Guaceto. Dai primi accertamenti clinici ai quali è stato sottoposto nell’area protetta è emerso che l’esemplare, di età adulta, ha un’ala rotta e che la frattura risale a qualche giorno antecedente a quello dell’avvistamento da parte del cittadino. Visibilmente denutrito, l’animale è stato sottoposto alle procedure di reidratazione ed alimentato. 
In queste ore, gli operatori del Consorzio di Torre Guaceto stanno procedendo con il suo trasferimento presso le strutture dell’osservatorio faunistico regionale di Bitetto con il quale l’ente collabora in modo stringente e dove sarà assicurato a tutte le cure del caso, oltreché ad esami clinici più approfonditi. 
L’episodio pone l’accento sull’importanza della rete territoriale in tema di tutela in senso lato e nel caso specifico del benessere animale. Innanzitutto il senso civico del cittadino, poi l’impegno dei carabinieri e la disponibilità dei professionisti di Bitetto, hanno permesso al Consorzio di Torre Guaceto di salvare la vita ad un animale che, diversamente, si sarebbe spento a causa di una problematica che richiede solo un intervento tempestivo.
“Ringrazio quanti hanno collaborato con noi per la buona riuscita del recupero di questo esemplare – ha commentato il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta -, non mi stancherò mai di dirlo. Soli possiamo poco. Noi siamo un pezzo di territorio, lavorando in rete con la nostra comunità fatta tanto di cittadini, quanto di Istituzioni, possiamo fare tanto e bene, sempre meglio”. 
Si ricorda che chiedere il soccorso di un animale selvatico in stato di difficoltà, sia marino, che terrestre è semplice, basta contattare il Consorzio di Torre Guaceto al 335 523 0215.

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Gli imprenditori italiani della filiera dell’edilizia non possono più aspettare e vedere morire le proprie aziende. Un grido di allarme in questa direzione è giunto da Roma dove lunedì scorso si sono riuniti spontaneamente oltre 500 titolari di imprese, iscritte in cassa edile, del comparto delle opere stradali, civili e industriali, provenienti da tutte le regioni italiane.

Per effetto del caro-materiali e delle difficoltà di approvvigionamenti, infatti, tantissimi cantieri hanno già chiuso i battenti, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro e la realizzazione di innumerevoli opere pubbliche e private.

Il peso economico di tali aumenti, fino a questo momento è stato fatto ricadere esclusivamente sulle aziende aggiudicatarie delle commesse che in questo modo si sono trovate di fronte alla scelta se rimetterci non meno del 35% dell’importo dei lavori o rinunciare all’appalto, con i rischi che questa scelta comporta (avvio di contenziosi con la stazione appaltante, segnalazioni all’Anac, escussione polizze, ecc…).

Il problema è stato posto con determinazione da molti mesi, ma da parte del legislatore non giungono risposte né convincenti né tempestive ma soprattutto non risolutive del problema.

Tutto questo viene giudicato intollerabile dai costruttori italiani che a Roma hanno inteso protestare in maniera pacifica, propositiva e democratica, evitando di scendere in piazza, ma dando vita ad una manifestazione durante la quale è emerso con estrema chiarezza un dato: la misura è colma e non c’è più tempo da perdere!

Il PNRR - e più in generale gli investimenti in campo infrastrutturale ed edilizio - non possono essere realizzati con i soldi degli imprenditori ed è disdicevole che lo stesso atteggiamento di scarsa attenzione lo si riscontri, oltre che dal Governo, anche dalle grandi industrie del nostro paese, molte delle quali sono aziende di Stato e quindi hanno l’obbligo di porsi il problema di non impoverire i territori dove operano.

Sempre più chiaro è il compito di assoluta centralità che ANCE, in virtù del proprio ruolo a livello nazionale, ricopre in questa partita per una nuova stagione di unitaria rappresentanza e competente protagonismo.

E’ necessario un cambio di rotta perché gli affidamenti riposti nelle promesse del legislatore sono stati disattesi e non hanno prodotto i risultati sperati; questo ha finito per mettere definitivamente in ginocchio la filiera dell’edilizia.

E’ un lusso che l’Italia non può permettersi se si vuole evitare la paralisi.

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

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Prosegue l’impegno dell’IISS Ferraris De Marco Valzani – Polo Messapia a tutela dell’ ecosistema marino, nella Settimana del Mare. Mercoledì 06 aprile c.a., 190 studenti del biennio delle sedi De Marco e Ferraris, hanno assistito ad un Workshop in Auditorium “Massimo De Gironimo”, tenuto dal tenente di vascello Paola Gabrieli e dalla referente di Legambiente locale Felicia Ruggiero, sugli ecosistemi marini, sul progetto Plastic-free, sull’importanza del riciclo, attività già ampiamente trattata nelle attività curricolari con gli studenti del biennio. 

E’ stato istituito, infatti, quest’anno, presso la sede “De Marco”, il Laboratorio di Cittadinanza attiva, nel quale gli studenti sono impegnati ad apprendere nozioni di matematica, geometria, geografia, fisica, chimica, creatività, attraverso l’arte della manipolazione e della trasformazione, in orario curricolare, scoprendo contestualmente l’importanza di riutilizzare oggetti inquinanti e sviluppando, in tal modo, rispetto per l’ambiente e nello specifico l’amore per il mare. Stupefacente come l’entusiasmio dei ragazzi, con la guida di saggi e pazienti mentor, generi bellezza, armonia, benessere e riesca a trasmettere valori che maturano col tempo e si radicano nei processi di sviluppo della personalità di ciascun adolescente.
Questa, la Scuola che riesce a coinvolgere, motivare, entusiasmare, trasformare in curiosità e piacere della scoperta quello che, appreso sui libri, risulta insignificante e sterile. La scuola che si arricchisce se esprime significatività rispetto a ciò che propone e consolida l’appartenenza e la dimensione identitaria attraverso i prodotti dei ragazzi che impreziosiscono gli ambienti scolastici.
A conclusione del workshop gli studenti hanno raggiunto le coste del litorale brindisino, armati di guanti, sacchetti, mascherine e, insieme agli operatori di Ecotecnica e di Legambiente, hanno dato un importante contributo alle pulizie delle spiagge. 190 studenti impegnati in un’attività di partecipazione democratica e soprattutto di cittadinanza attiva, perché la scuola non è solo quella che si consuma nelle aule e tra i banchi, ma quella che insegna a diventare uomini, donne e cittadini consapevoli.

 

Dati del giorno: 06 aprile 2022

5.773
Nuovi casi
34.757
Test giornalieri
16
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.974
Provincia di Bat: 397
Provincia di Brindisi: 567
Provincia di Foggia: 687
Provincia di Lecce: 1.188
Provincia di Taranto: 876
Residenti fuori regione: 54
Provincia in definizione: 30
113.347
Persone attualmente positive
688
Persone ricoverate in area non critica
36
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

953.194
Casi totali
9.933.907
Test eseguiti
831.816
Persone guarite
8.031
Persone decedute--------------

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Puglia fortunata nell'ultimo concorso del Lotto, con vincite complessive per oltre 37mila euro: come riporta Agipronews, si festeggia a Ostuni, in provincia di Brindisi, con un colpo da 23.750 euro, e a Gravina in Puglia, in provincia di Bari, con una vincita da 13.950 euro. L’ultimo concorso del Lotto ha distribuito 6,3 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 265 milioni da inizio anno.

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Festa amara quest’anno per il carbonara day con il prezzo della pasta che è aumentato del 13% e quello delle uova del +3,6% rispetto allo scorso anno per effetto delle tensioni internazionali e dei rincari energetici e delle materie prime. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, divulgata in occasione della Giornata internazionale della carbonara che si festeggia in tutto il mondo. Il covid e le tensioni internazionali hanno anche tagliato dello 0,6% le esportazioni di pasta Made in Puglia nel mondo dove la ricetta della carbonara è – sottolinea la Coldiretti regionale - una delle piu’ amate ma anche delle piu’ taroccate.

La spinta salutista impressa dal Covid e la guerra con il necessario recupero della sovranità alimentare, impongono l’utilizzo degli ingredienti nazionali. Oltre al pecorino Dop anche la pasta di grano italiano al 100% e il guanciale da maiali allevati nella Penisola come le galline dalle quali si ottengono le uova. Una versione promossa dai cuochi contadini di Terranostra e di Campagna Amica che in occasione dell’emergenza hanno promosso dei video tutorial per aiutare i consumatori a riscoprire le ricette del passato.

L’invito – sottolinea la Coldiretti regionale – è quello di condividere sui social ai fornelli, in cucina, in salotto o dai balconi la propria esperienza nella preparazione del tipico piatto Made in Italy conosciuto in tutto il mondo. La carbonara è un primo piatto tipico della cucina laziale a base di uova, guanciale, pecorino romano grattugiato e pepe.

Tra gli errori più comuni commessi in Italia – spiega la Coldiretti – ci sono quelli di usare la pancetta al posto del guanciale e di sostituire il pecorino romano con formaggi anonimi. Un rischio molto diffuso all’estero dove – riferisce la Coldiretti – viene utilizzato spesso il cosiddetto “Romano cheese” che, oltre a non rispettare il rigoroso disciplinare di produzione, viene addirittura ottenuto negli Stati Uniti e in Canada dal latte di mucca e non di pecora.

Una crescita che ha favorito purtroppo anche la moltiplicazione di inquietanti tarocchi del prestigioso piatto della tradizione popolare italiana a partire dall’abitudine belga di modificarla in molti continenti con l’impiego della panna fino alla “Smoky Tomato Carbonara”, ovvero la carbonara di pomodoro affumicata pubblicata recentemente dal prestigioso New York Times. La versione inventata dal quotidiano Usa utilizza oltre al pomodoro – riferisce la Coldiretti – il bacon al posto del guanciale mentre il Pecorino Romano viene sostituito dal Parmesan una brutta copia Made in Usa del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di prodotti alimentari taroccati all’estero dove – conclude la Coldiretti – le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine.

L’origine del nome incerta, dai movimenti carbonari a Carbonia, località sarda originaria di un cuoco che lavorava a Roma, fino all’aspetto conferito dal pepe che, aggiunto alla pasta, assomiglia al carbone. Per preparare la ricetta tradizionale occorre tagliare il guanciale a dadini e rosolarlo in una padella con poco olio fino a farlo divenire trasparente mentre a parte si grattugia il pecorino romano da aggiungere in una terrina con due uova sbattute e una manciata di pepe, amalgamando gli ingredienti per ottenere un condimento cremoso. La pasta cotta – conclude la Coldiretti – deve essere versata in padella e fatta saltare con il guanciale per un minuto per poi aggiungere il condimento mescolando molto rapidamente con il cucchiaio di legno per poi spegnere il fuoco e servire la pasta.

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Dichiarazione del Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Sono terminati da un po’ i lavori di adeguamento della struttura per allocare l’Ospedale di Comunità di San Pancrazio Salentino. Ora serve solo il rapido accreditamento sanitario, ai sensi del regolamento regionale e dell’accordo Stato-regioni, per poi avviare l’attività. Spero che sia sufficiente un mese di tempo, trascorso il quale sarà mia cura esercitare tutte le attività più utili a conseguire il risultato atteso. È questione di salute e non si può tergiversare, magari facendo confusione tra le regole sul modulo minimo di 20 posti letto, previsto per accedere ai fondi del PNRR, e le regole sul modulo minimo di 15 posti letto previsto dall’accordo Stato-regioni.
"L’Ospedale di Comunità di San Pancrazio salentino è stato autorizzato e adeguato in tempi molto precedenti alla stessa idea del PNRR, per cui l’unica cosa che mi attendo, assieme ai cittadini, è l’immediata funzionalità.
Per queste ragioni ho sollecitato il Direttore generale della Asl Brindisi ad assumerne tutte le iniziative più congrue e faccio dunque affidamento alle sue doti di affidabilità e senso pratico”.

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