Redazione

“È un crimine far attendere le persone malate in fila al Cup, violando leggi, piani e il contatto dei medici, usando l’attività a pagamento come espediente per ridurre l’attesa e generando un clamoroso disallineamento con i tempi della attività istituzionale. Ecco il senso della mia proposta di legge, presentata sulla base di una decennale esperienza legislativa, senza che nessuna mia legge sia stata dichiarata incostituzionale dalla Corte. Impugnative  bizzeffe, perché provo a solcare strade nuove e scomode nell’interesse dei cittadini, ma nessuna sentenza d’incostituzionalità”.

Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, promotore e primo firmatario della proposta di legge per ridurre le liste d’attesa.

“L'attività libero-professionale intramoenia (ALPI) è un istituto contrattuale che discende dalla legge, dal Piano di governo delle liste d’attesa e dal CCNL, che può essere disattivata -  per espressa previsione di queste tre fonti - qualora i tempi tra l’attività istituzionale e quella a pagamento non siamo allineati.

 L'ALPI e in connessione con l'indennità di rapporto esclusivo, che i medici percepiscono come voce stipendiale, e perciò grava l’obbligo di lavorare in ALPI per un tempo non superiore a quello utilizzato per l’attività istituzionale.

Per i medici in extramoenia, invece, non è previsto il pagamento dell’indennità di esclusività ed è vietato l’utilizzo delle strutture e delle attrezzature dell’azienda di appartenenza, per cui sono pochissimi - e nessun direttore di unità operativa - a scegliere questo regime.

La norma proposta non potrà generare alcun conflitto, perché è la mera esecuzione di una disposizione statale a cui si offre il rimedio della sospensione e della decadenza dei DG in caso di mancato rispetto. Ossia, quasi sempre.

Il medico in attività ordinaria svolge una serie di attività non identificabili in visite o prestazioni diagnostiche, quali attività di reparto, attività di sala operatoria, turni di guardia e di reperibilità, consulenze per altri reparti o strutture della stessa Azienda Sanitaria, ma il calcolo sul mancato allineamento si effettua comparando le prestazioni a parità di prestazioni, ore lavorate e personale impiegato. Non è prevista, dunque una comparazione arbitraria.

La domanda sarebbe invece un’altra: come mai ci si ritrova con tempi d’attesa così diversi, rapidissimi per l’attività a pagamento e biblici per quella istituzionale, se il calcolo del disallinamento si riscontra con comparazioni omogenee?  Come mai un’ora di ecografie per la propria azienda produce un minor numero di prestazioni rispetto a quelle eseguite in una stessa alla ora di attività libero-professionale?

Non possiamo cavalcare argomenti che senza numeri divengono eresie, sapendo che ci sono  tutti i documenti amministrativi e contabili sulle attribuzioni dei volumi delle prestazioni in ALPI e in attività istituzionale, purtroppo ignorati o violati.

Infine: è vero che i medici italiani sono i peggio pagati d’Europa e che le scuole di specializzazione non formano in quantità utili per colmare la carenza di personale, ma su questo mi aspetto una presa di coscienza dei nuovi parlamentari nazionali con nuove leggi per risolvere questi problemi. Ma nell’attesa delle nuove e auspicabili leggi statali, non si può proporre la sistematica violazione delle norme esistenti o il metodo degli occhi che si chiudono dinanzi al problema, perché questa sarebbe una soluzione incapace di mettere nel conto il dolore delle persone.”

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Dati del giorno: 12 ottobre 2022

1.644
Nuovi casi
10.224
Test giornalieri
5
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 543
Provincia di Bat: 57
Provincia di Brindisi: 193
Provincia di Foggia: 172
Provincia di Lecce: 424
Provincia di Taranto: 233
Residenti fuori regione: 17
Provincia in definizione: 5
13.775
Persone attualmente positive
126
Persone ricoverate in area non critica
8
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.494.671
Casi totali
12.822.497
Test eseguiti
1.471.778
Persone guarite
9.118
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 481.886
Provincia di Bat: 128.149
Provincia di Brindisi: 141.494
Provincia di Foggia: 210.898
Provincia di Lecce: 308.576
Provincia di Taranto: 202.768
Residenti fuori regione: 15.804
Provincia in definizione: 5.096

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Giovedì 13 ottobre 2022, alle ore 10.00, avrà luogo nell’impianto sportivo sede della Sezione Giovanile delle Fiamme Oro, situato nel rione Bozzano di Brindisi, la cerimonia di commemorazione dell’Agente della Polizia di Stato e atleta della nazionale azzurra delle Fiamme Oro di Taekwondo Andrea Romano, prematuramente scomparso nel luglio del 1999.

La funzione Eucaristica sarà concelebrata dall’Assistente Spirituale Don Claudio Macchitella e da Don Angelo Galeone.

Nell’occasione, al termine della Santa Messa, il Prefetto, i Sindaci di Brindisi e Mesagne, la famiglia di Romano, accompagnati dal Questore di Brindisi Annino GARGANO, si sposteranno all’esterno della struttura dove verrà scoperta e benedetta una targa a suo nome.

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A spasso nel ‘900 a bordo delle “Veterane” è il titolo che docenti ed alunni della S.S. I grado Giulio Cesare hanno deciso di attribuire ad un singolare percorso didattico intrapreso col Club Auto e Moto d’Epoca di Brindisi (CAMEB) e presentato nella mattinata di ieri (11.10.2022 NDR) in una apposita conferenza stampa convocata presso l’Istituto Scolastico.

Il progetto prende spunto dalla celebrazione in tutta Italia domenica 16 ottobre della Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca.Maserati_Quattroporte_III_serie.jpeg

La Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca è un’iniziativa promossa da ASI: il patrimonio tecnico e culturale del motorismo storico italiano non ha pari al mondo, per questo deve essere sempre più tutelato, divulgato e sviluppato. Inoltre, la passione che anima questo grande movimento genera un indotto economico che è secondo solo al calcio: il motorismo storico è una vera e propria “industria sociale”, capace di coinvolgere gli ambiti più disparati del quotidiano individuale.Fiat_124_spider.jpeg

A partire con l’indotto diretto, rappresentato da tutta la filiera professionale che gravita intorno ai veicoli storici con gli addetti dei vari comparti: restauro, carrozzeria, meccanica, selleria, ricambistica, editoria. Ma c’è anche un corposo indotto indiretto nel quale rientrano, ad esempio, tutte le attività legate al turismo, all’accoglienza, alla cultura, all’enogastronomia.

Va poi sottolineato il fondamentale apporto solidale delle iniziative promosse dal motorismo storico: sono davvero numerose le attività di club e associazioni di questo settore che hanno come obiettivo raccolte fondi o aiuti diretti destinati a enti che operano nel sociale.

In questo contesto, l’Automotoclub Storico Italiano è rappresentato sul territorio della provincia di Brindisi dal CAMEB -club costituito da Tommaso Carbini 30 anni fa con Giuseppe Arganese, Alessandro Corso, Filippo Danese, Oronzo D’Angela, Giovanni Lanzillotti, Giampiero Martella, Antonio Mitrugno, Leonardo Nannavecchia, Vincenzo Pati, Francesco Ruggiero (questi i consiglieri dei primi anni)-  che ha ricoperto dall’origine un ruolo primario nel panorama motoristico storico grazie alle numerose ed originali start up del settore, iniziative territoriali e nazionali ideate da Tommaso Carbini (scomparso il 31.01 u.s. NDR). Oggi il testimone è passato a Lionella Carbini figlia del fondatore che anche per ricordare l’infinita passione del papà per i motori, lo sport e tutto ciò che rappresenta cultura ha inteso offrire questo singolare spettacolo alla collettività ed ai giovani allievi dell’Istituto Scolastico in particolare. Questi ultimi per comprensibili limitazioni anagrafiche non hanno potuto vivere in prima persona i decenni dal 1940 al 1990 ma hanno deciso comunque di documentarsi con gli insegnanti di italiano e tecnologie per narrare evoluzione tecnica, sociale, contesti politici caratterizzanti il XX secolo adottando i mezzi d’antan a testimonial del periodo.

CAMEB è il riferimento del motorismo storico a Brindisi e provincia dal 1992, anno della sua fondazione, e con l’istituzione della Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca con ASI mobilita gli appassionati presenti sul territorio realizzando eventi culturali, sociali e di intrattenimenti rivolti soprattutto al pubblico e alle generazioni più giovani.Alfa_Romeo_GT_Junior.jpg

In occasione della Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca, CAMEB e SS I grado Giulio Cesare vogliono raccontare la storia del motorismo, con l’obiettivo di far conoscere e comprendere quanta cultura c’è in questo settore.

La manifestazione prevede l’arrivo dei partecipanti al raduno dalle ore 9.00 col seguito presso la scuola con le operazioni di verifica e punzonatura e disposizione dei veicoli sui piazzali.

Dalle ore 9.30 il pubblico potrà iniziare a visitare l’esposizione tra lo scintillio delle modanature cromate delle carrozzerie e delle ruote a raggi. Il pubblico potrà ammirare auto e moto nazionali ed estere tra cui Bianchi, Autobianchi, Guzzi, Lambretta, Alfa Romeo, Fiat, Innocenti, Jaguar, Lancia, Maserati, MG, Piaggio, Porsche, Volkswagen d’antan (quelle al momento in cui scriviamo prenotate). Seguirà la presentazione al pubblico del progetto didattico “A spasso nel ‘900 a bordo delle “Veterane”” a cura dei ragazzi coinvolti dagli insegnanti nell’iniziativa e la esibizione degli atleti che praticano Taekwondo. Dalle ore 12.30 poi gli equipaggi si trasferiranno a bordo delle classiche alla volta della località turistica di Specchiolla in agro di Carovigno presso l’Hotel Ristorante Belvedere per il pranzo sociale.

In via eccezionale le iscrizioni sono state prorogate sino alle ore 10.00 del 13.10.2022 per consentire agli organizzatori di programmare l’ottimale disposizione logistica (info iscrizione veicoli  n. 3479061296).

I partecipanti al pranzo conviviale -durante il quale avverrà altresì iniziativa solidale di raccolta fondi per progettualità sociali- dovranno effettuare la prenotazione direttamente al ristorante (info prenotazione pranzo e modalità di pagamento al n. 3357008554).

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Il Lotto premia la Puglia: come riporta Agipronews, a Noci (BA) sono stati vinti 23.750 euro. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 7,5 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 836 milioni da inizio anno.

10eLotto, doppietta in Puglia: vinti 20mila euro

Puglia fortunata al 10eLotto: come riporta Agipronews, a Cerignola, in provincia di Foggia, è stato centrato un 8 da 10mila euro. Stesso premio anche per un giocatore di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi.

L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per 27,1 milioni di euro per un totale di oltre 2,8 miliardi da inizio anno.

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TURISMO: COLDIRETTI PUGLIA, AL VIA GARANZIE A COSTO O PER AGRITURISMI; SOS PER OLTRE 900 STRUTTURE CON CARO ENERGIA. Al via garanzie a costo zero per gli agriturismi a fronte di finanziamenti già attivi o per la rinegoziazione degli stessi, quando il caro energia mette a rischio il futuro degli oltre 900 agriturismi presenti in Puglia. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione alla misura di sostegno economico attivata dal Ministero del Turismo per il consolidamento delle PMI operanti nel settore turistico. La dotazione del fondo prevede, per l’anno 2022, un importo pari a 58 milioni di euro, 100 milioni di euro per l’anno 2023 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e, al proprio interno, è riservata una quota del 50% destinata a supportare investimenti per la riqualificazione energetica.

L’aumento esponenziale dei costi compromette la sostenibilità economica dell’offerta turistica nelle campagne dove – sottolinea la Coldiretti Puglia – l’alloggio (con 870 aziende, 91% del totale) e la ristorazione (688 aziende, il 72% del totale) sono i due pilastri dell’agriturismo.  Ma la degustazione proposta da 448 aziende (il 47% del totale delle aziende) è addirittura cresciuta esponenzialmente.

Sono sempre più spesso offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, ma non mancano – continua la Coldiretti – attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. L’emergenza bollette – precisa la Coldiretti - colpisce ora un settore che mostrava segni di ripresa dopo le difficoltà determinate dall’emergenza covid che aveva determinato un calo del 34% delle presenze.

L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne, sottolinea Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti, nel precisare che in quasi 2 comuni su tre sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari Made in Italy.

“L’agriturismo ha aumentato la disponibilità di accoglienza turistica, offrendo una lettura positiva del territorio pugliese e, pertanto, lo sviluppo dell’agriturismo – commenta Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia - significa maggiore capacità di attrazione da parte della Puglia a beneficio dell’intera economia regionale. L’ospitalità nelle strutture agrituristiche assume una rilevanza fondamentale per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all’occhiello del turismo regionale”.

L’Italia è leader nel turismo enogastronomico che torna sui livelli precovid e vale oltre 5 miliardi dei quali più della metà realizzati grazie al vino e alle visite in cantina. Quasi sei italiani su dieci (58%) in vacanza in Italia al mare, nel verde scelgono di visitare frantoi, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e portarsi a casa un pezzo di storia della tradizione italiana a tavola, secondo l’analisi Coldiretti/Ixè. ll cibo – sottolinea la Coldiretti - rappresenta addirittura per il 17% degli italiani la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura, mentre per un altro 56% costituisce uno dei criteri su cui basare la propria preferenza. Solo un 4% dichiara di non prenderlo per niente in esame. L’alimentazione si conferma come il vero valore aggiunto della vacanza in Italia che leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa di 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino. L’acquisto di un alimento direttamente dal produttore – sottolinea la Coldiretti – è anche una occasione per conoscere non solo il prodotto, ma anche la storia, la cultura e le tradizione che racchiude dalle parole di chi ha contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale. In molti casi la vendita – precisa la Coldiretti – è accompagnata anche dalla possibilità di assaggi e degustazioni “guidate”, che consente di fare una scelta consapevole difficilmente possibile altrove, ma anche di verificare personalmente i processi produttivi in un ambiente naturale tipico della campagna. L’Italia ha conquistato in pochi anni la leadership mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con propria insegna del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica.

Nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. Si tratta anche di una azione di recupero importante della biodiversità con allevatori e coltivatori impegnati a salvare varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione. Un’azione formalizzata con i prodotti presenti nell’elenco dei “Sigilli” di Campagna Amica che – sottolinea la Coldiretti – sono la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia che può essere sostenuta direttamente dai cittadini nei mercati a chilometri zero degli agricoltori e nelle fattorie lungo tutta la Penisola, una mappa del tesoro che per la prima volta è alla portata di tutti. Acquistare prodotti a chilometri zero direttamente dai produttori – conclude la Coldiretti – è un segnale di attenzione al territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale.

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POMODORO: COLDIRETTI PUGLIA, PRESENTATO UFFICIALMENTE DISCIPLINARE ‘DOP POMODORO DI PUGLIA’; CAPITANATA DA SOLA PRODUCE 90% LUNGO MADE IN ITALY. 

Presentato ufficialmente il disciplinare della ‘DOP Pomodoro di Puglia’ per la valorizzazione del pomodoro ed il rilancio dell’economia foggiana Il 40 percento del pomodoro italiano viene proprio dalla Capitanata che da sola produce il 90% del pomodoro lungo. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione alla presentazione del disciplinare del pomodoro di Puglia presso la sede foggiana dell’Organizzazione.

“Con il rincaro dei costi energetici che si è trasferito a valanga sui costi di produzione, quest’anno produrre un ettaro di pomodoro lungo è costato agli agricoltori in media 3.500 euro in più, mentre allo scaffale si paga più la bottiglia che il pomodoro. E’ ​ vitale che venga riconosciuto il giusto prezzo al prodotto ed il corretto valore dato dall’origine in etichetta per salvaguardare i produttori ed i consumatori, con il marchio comunitario che rappresenta un plus in più in termini di distintività”, afferma Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.

Il boom delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflette – sottolinea Coldiretti regionale - sui costi di produzione del pomodoro che schizzano del 35% , con +125% per l’ala gocciolante e l’impianto irrigante, +11% delle piantine, +113% per il gasolio, +124% per i concimi, con gli idrosolubili saliti del +70%, gli azotati del 100% e l’urea del +120%, ma anche su quelli di confezionamento, dal vetro per le bottiglie fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono sulla filiera ai barattoli smaltati per i legumi.​ Il risultato è che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti, è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità.

La Puglia detiene la quasi totalità della produzione del pomodoro all’interno di una filiera del Sud Italia, riferisce Coldiretti Foggia sulla base dello studio commissionato all’Università di Foggia, con 15.527.500 quintali di pomodoro da industria su una superficie di 17.170 ettari prodotti in Puglia, mentre in Campania 2.490.080 quintali su una superficie di 3.976 ettari.

La provincia di Foggia è leader indiscussa del mercato e rappresenta il maggiore bacino di produzione nazionale – insiste Coldiretti Foggia - con una superficie media annua di 15.000 ettari e con una produzione di pomodoro da industria che si aggira intorno ai 14.250.000 quintali (1,4 milioni di tonnellate).

E’ a tutti nota la posizione di Coldiretti sull’importanza dell’origine del prodotto agricolo alla base dei cibi trasformati che arrivano sulle tavole dei consumatori, per cui numerose sono state le battaglie per arrivare all’etichettatura certa dell’origine dei prodotti agroalimentari.

D.O.P. e I.G.P. sono marchi europei che​ identificano – spiega Coldiretti Puglia - prodotti che possiedono caratteristiche peculiari, legate da origini storiche al determinato territorio indicato nella denominazione, e dalla accurata e precisa applicazione di un disciplinare di produzione. Di scelta del Ministero delle Politiche Agricole l’area delimitata e la nomenclatura, basate su comprovata ricostruzione storica che i consorzi di valorizzazione devono documentare.

Per i prodotti DOP è previsto che tutto il processo produttivo avvenga nell’area delimitata dal disciplinare di produzione, trasformazione e confezionamento inclusi, mentre per le produzioni IGP, invece, non esistono gli stessi vincoli – conclude Coldiretti Puglia -​ in particolare nessun obbligo di utilizzare i prodotti agricoli del territorio al quale la IGP si ispira.

Uva da tavola sotto la valanga dei prezzi, Cia Puglia: “Ecco cosa fare”. 

Ai produttori 40 cent, al supermercato 4 euro al kg, così crollano i consumi e le aziende agricole chiudono

Stamattina al Tavolo di crisi le proposte dell’organizzazione: “Difendiamo l’uva pugliese, ridurre l’import”

Prezzi da fame riconosciuti ai produttori, costi di produzione insostenibili, aziende agricole tra l’incudine della GDO (la Grande Distribuzione Organizzata) e il martello di condizioni di assoluta non competitività con i Paesi dove produzione e logistica costano fino al 50% di meno. E’ questo, in estrema sintesi, il quadro delineato da CIA Agricoltori Italiani di Puglia nel corso del Tavolo sull’uva da tavola convocato in Regione Puglia, dall’assessore Donato Pentassuglia, che si è svolto stamattina. L’incontro si è svolto alla presenza del presidente della Commissione Attività Produttive della Regione, Francesco Paolicelli, e di numerosi sindaci. “Come CIA”, ha dichiarato Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario regionale dell’organizzazione, “abbiamo fatto alcune richieste specifiche e che necessitano di risposte concrete e urgenti: chiediamo di salvaguardare in via prioritaria l’uva da tavola pugliese, tenendo conto che è un momento storico davvero fondamentale per il futuro dell’agricoltura. Condividiamo la necessità, già espressa dal Copa e dalla Cogeca, di fissare gli importi massimi del sostegno per i ritiri dal mercato e delle quantità massime di prodotti assegnati per Stato membro. I ritiri dovrebbero essere organizzati attraverso le organizzazioni di produttori per i loro membri e per i singoli coltivatori che desiderano unire le forze con le OP. I ritiri dovrebbero anche promuovere la distribuzione gratuita di frutta e verdura trasformata, così da aumentare l’efficacia dell’intervento, e per semplificare la logistica, adottando un approccio etico basato sulla solidarietà.

CINQUE AZIONI NELL’IMMEDIATO. “Occorrono queste azioni nell’immediato: un incontro urgente con i responsabili regionali e nazionali della GDO;​ misure specifiche nel PSR pugliese (misura 22) e nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; una campagna di sostegno al consumo di uva da tavola pugliese; l’esonero dei contributi previdenziali e assistenziali per lavoro autonomo e per assunzione di manodopera; la riduzione degli oneri fiscali per i lavoratori agricoli”. CIA Agricoltori Italiani di Puglia, che è intervenuta al tavolo con una nutrita delegazione, ha poi indicato una serie di misure a medio e lungo termine, con interventi strutturali che riguardano fitopatologie, risorsa irrigua, infrastrutture di stoccaggio e logistica, autosufficienza energetica, calamità e azioni che affrontino lo ‘strozzinaggio’ legalizzato dei breeders.

COMPETITIVITA’. “Le imprese pugliesi del settore sono un vanto e un fiore all’occhiello”, ha aggiunto D’Amico, “ma il sistema-paese e le regole europee incidono mortificandone la competitività. Servono regole nuove per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di manodopera, favorire le aggregazioni, rendere operativo il catasto frutticolo nazionale istituito dal decreto ministeriale (MIPAAF) del 27/05/2022, che deve rappresentare un valido strumento di programmazione per il comparto e di indirizzo politico, oltre che per la tracciabilità dei prodotti, rivedere immediatamente i negoziati europei con i Paesi extra europei, contingentando le importazioni per quantitativi e per periodi limitati nell’anno”.

SITUAZIONE CRITICA. “L’uva senza semi è pagata ai produttori a circa 70 centesimi al kg, tanto da non garantire il recupero dei costi di produzione, per non parlare dell’uva con semi, per la quale non c’è richiesta. Nelle ultime settimane il prezzo dell’uva pagato ai produttori è di appena 0,30-0,40 euro al chilo, mentre i prezzi al supermercato toccano i 4 euro al chilo, livelli che rendono impossibili i consumi a causa del ridotto potere di acquisto dei consumatori esponenziale”. La Puglia è la prima regione italiana per numero di aziende, quantità e qualità della produzione di uva da tavola. Il dato complessivo regionale si attesta su una superficie di 24.900 ettari utilizzati e una produzione di circa 6.000.000 quintali. La provincia di Bari, da sola, registra 11.000 ettari utilizzati e una produzione annuale pari a 2.330.000 quintali. La provincia di Taranto è interessata con una superficie di circa 8100 ettari e una produzione annuale di circa 2.200.000 quintali. La provincia di Barletta-Andria-Trani interessata con una superficie di circa 4200 ettari ed una prduzione di circa 950.000 quintali. Seguono le province di Brindisi con una superficie di circa 900 ettari ed una produzione annuale di 270.000 quintali e la provincia di Foggia con circa 700 ettari ed una produzione di circa 170.000 quintali. “La crisi del settore colpisce tutta la Puglia, bisogna agire subito”, ha concluso D’Amico.

Ortopedia del Perrino, un'estate da record per i politraumi. Il direttore Corina: "Grazie alla preparazione della mia équipe, operazioni delicate anche di notte". 

Nei primi otto mesi dell'anno sono stati effettuati circa 1.000 interventi chirurgici nel reparto di Ortopedia dell'ospedale Perrino di Brindisi, il 90% dei quali per il trattamento di fratture. Nel periodo estivo, tantissime sono state le operazioni su pazienti politraumatizzati, con una media di un politrauma a settimana. 
Per fortuna lestate è finita: i mesi appena trascorsi sono stati davvero impegnativi - sottolinea il direttore dell'Unità operativa di Ortopedia e traumatologia del Perrino, Gianfranco Corina  a causa dell'elevato numero di politraumi arrivati in reparto durante la notte.
Corina sottolinea che "i politraumi sono eventi drammatici che impongono spesso decisioni immediate. Questi pazienti vanno portati subito in sala operatoria, dove molte volte è richiesta un'azione multidisciplinare. In simili situazioni, purtroppo frequenti questanno, lintera equipe ha un unico obiettivo: salvare la vita del paziente".
In questi casi - prosegue Corina - la letteratura internazionale prevede il cosiddetto 'damage control', una strategia che punta a far sopravvivere nell'immediato il soggetto per ritrattare chirurgicamente le fratture in modo definitivo non appena le condizioni cliniche lo consentano. Il 'damage control' nasce nella seconda guerra mondiale, durante la battaglia nel mar dei Sargassi combattuta dalla Marina statunitense: l'obiettivo era quello di far ritornare in porto la nave danneggiata per poterla riparare e rimettere in mare. Lo stesso avviene per un politrauma: il paziente viene trattato in prima battuta con lo scopo di garantire la sopravvivenza e programmare gli interventi risolutivi in un secondo momento. Il 'damage control', che rappresenta a tutti gli effetti un primo soccorso, è fondamentale in quei casi ove il paziente non è emodinamicamente stabile. Ma se l'équipe operatoria è idonea per il trattamento definitivo e il paziente è emodinamicamente stabile, anche durante la notte si possono compiere interventi chirurgici in piena autonomia. Interventi possibili - di solito - in orari canonici, con una preparazione adeguata e con la presenza di altri specialisti in sala operatoria”.
Oggi voglio fare, quindi, i complimenti alla mia squadra, soprattutto al personale infermieristico della sala operatoria - continua Corina  per il livello tecnico di preparazione raggiunta e a quello del reparto da me diretto per il livello assistenziale che è indispensabile nel decorso post operatorio. Grazie alla formazione continua, alle nuove tecniche e all'esperienza siamo arrivati al punto di poter lavorare in piena autonomia anche di notte, senza il supporto di altri specialisti, a differenza di quanto accade in altri reparti d'Italia.
L'ultimo caso è accaduto poche notti addietro: un politrauma della strada con frattura bifocale di entrambi i femori e frattura pluriframmentaria della gamba destra. 
La grande preparazione della nostra équipe medica e infermieristica - conclude Corina - ha permesso di eseguire tre interventi definitivi su un paziente che in altri tempi avremmo trattato con il 'damage control'. Adesso il paziente è già pronto a intraprendere il percorso di riabilitazione. Per questo ringrazio tutti i miei collaboratori per la professionalità, perizia, passione e il coraggio raggiunti in questi anni.
 

Dati del giorno: 11 ottobre 2022

2.366
Nuovi casi
11.732
Test giornalieri
6
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 786
Provincia di Bat: 121
Provincia di Brindisi: 253
Provincia di Foggia: 278
Provincia di Lecce: 633
Provincia di Taranto: 256
Residenti fuori regione: 28
Provincia in definizione: 11
13.303
Persone attualmente positive
127
Persone ricoverate in area non critica
8
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.493.027
Casi totali
12.812.273
Test eseguiti
1.470.611
Persone guarite
9.113
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 481.343
Provincia di Bat: 128.092
Provincia di Brindisi: 141.301
Provincia di Foggia: 210.726
Provincia di Lecce: 308.152
Provincia di Taranto: 202.535
Residenti fuori regione: 15.787
Provincia in definizione: 5.091