Redazione

Dopo mesi di attesa finalmente sono stati superati gli ostacoli burocratici e la salma dell’operaio di residente a Mesagne, Armel Dabrè, deceduto il 16 giugno scorso, oggi partirà dall’aeroporto di Fiumicino alla volta del Burkina Faso. Il giovane ventottenne era rimasto vittima di un incidente sul lavoro, accaduto giovedì 16 giugno 2022, alle ore 11.15 circa, presso la centrale della Mercure Srl, società del gruppo Sorgenia Bioenergie, a Laino Borgo, nel Cosentino. La salma, dapprima ricomposta nell’obitorio del presidio ospedaliero di Corigliano Rossano e successivamente trasferita, dopo il nulla osta dell’autorità giudiziaria, in quello del cimitero di Laino Borgo in attesa di poter procedere con il rimpatrio, nella tarda serata di martedì 7 settembre sarà imbarcata dall’aeroporto di Fiumicino su un volo diretto nella terra d’origine del giovane, dove la accoglieranno la mamma e i sei tra fratelli e sorelle che vivono a Lengha, nel sud est del Paese, oltre all’altro fratello, Fabrice, che risiede in Italia, ad Afragola, in Campania: tutti rivoltisi a Studio3A-Valore S.p.A. per essere assistiti.

Armel, “Carmelo" come lo chiamavano tutti a Mesagne, dov’era arrivato ancora minorenne, a metà degli anni duemila, in fuga dalla fame, dalle guerre e dalle violenze che tormentavano e tormentano tuttora lo Stato africano, nell’accogliente cittadina pugliese era diventato un modello di integrazione, era stato inizialmente ospitato dalla coop sociale Oasi e seguito dai suoi educatori, aveva appreso il lavoro di metalmeccanico e si era fatto ben volere da tutti, a tal punto che alla notizia del dramma gli ha dedicato un commosso pensiero anche il sindaco e presidente della Provincia di Brindisi Antonio Matarrelli. Per cause che dovranno essere chiarite dall’inchiesta della magistratura, Dabrè, durante le operazioni di manutenzione di un nastro trasportatore a doppia catena in cassone chiuso posto a circa 20 metri da terra, e che convogliava il cippato di legno al piano più alto, è caduto dentro, finendo nel fondo del cassone, ed è rimasto incastrato e schiacciato all’interno del macchinario: una fine orrenda.

I soccorritori non hanno potuto fare altro che liberare, non senza fatica, ed estrarre il suo corpo martoriato e constatarne il decesso: sul posto erano intervenuti i sanitari del 118 in ambulanza, i vigili del fuoco di Potenza, i carabinieri di Laino Borgo e gli ispettori dello Spesal dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza. Il pubblico ministero della Procura di Castrovillari, Luca Primicerio, ha aperto un procedimento penale, le indagini preliminari sono in corso, e avrebbe iscritto nel registro degli indagati, anche come atto dovuto, per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in concorso con l’aggravante di essere stato commesso in violazione delle norme antinfortunistiche, i responsabili di tutte le società titolari o a vario titolo collegate e coinvolte nelle operazioni di manutenzione dell’impianto a biomasse.

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I cinque nuovi Presìdi Slow Food pugliesi saranno a Terra Madre Salone del Gusto, in programma a Torino, nell'area di Parco Dora, dal 22 al 26 settembre

Cinque nuovi Presìdi in un colpo solo: accade in Puglia, dove entrano a far parte dell’elenco delle produzioni tutelate da Slow Food il pane di Monte Sant’Angelo (Foggia), la focaccia a libro di Sammichele di Bari, il confetto riccio di Francavilla Fontana (Brindisi), il colombino di Manduria (Taranto) e la capra jonica, originaria della penisola salentina. Tutti e cinque erano già inclusi nell’Arca del Gusto, cioè nel catalogo di Slow Food che racchiude elementi della gastronomia e della cultura a rischio scomparsa. Con il riconoscimento a Presìdi, nascono veri e propri progetti di salvaguardia e promozione. 

L’appuntamento a Terra Madre Salone del Gusto
Il primo palcoscenico per conoscere da vicino le cinque new entry pugliesi è Terra Madre Salone del Gusto, in programma a Torino dal 22 al 26 settembre. Presso lo stand della Regione Puglia – Area Politiche per lo Sviluppo Rurale, nei cinque giorni di evento si alterneranno presentazioni, degustazioni, tavole rotonde, attività didattiche e promozionali, tra cui l’appuntamento di sabato 24 settembre alle 11.30, l’occasione per conoscere e assaggiare i quattro prodotti da forno e il formaggio caprino da capra jonica. Al colombino di Manduria e al confetto riccio di Francavilla Fontana è invece dedicato il laboratorio ospitato nell’area RegenerActions di giovedì 22 alle 12,30.

«La Puglia è un giardino magnifico  e questi riconoscimenti sono una porta spalancata verso la tutela della biodiversità della nostra regione – commenta Marcello Longo, referente dei Presìdi Slow Food in Puglia –. I Presìdi Slow Food danno concretezza alla transizione ecologica perché non difendono soltanto specialità alimentari, ma generano vere e proprie filiere. Dietro a chi trasforma il prodotto, ci sono persone che coltivano varietà autoctone un tempo diffuse e oggi quasi scomparse oppure che allevano razze in via d’estinzione».

Il recente ingresso di cinque nuovi prodotti nell’albo dei Presìdi è frutto di un lungo lavoro, che in Puglia ha portato allo sviluppo di una task force di cui fanno parte anche «due biologi, due veterinari e due agronomi – prosegue Longo –. Abbiamo studiato i prodotti caso per caso, ne abbiamo proposti 16 all’amministrazione regionale che, attraverso l’assessorato all’Agricoltura, ne ha scelti subito cinque. Ma siamo già al lavoro per i prossimi». 

Il pane di Monte Sant’Angelo, per creare una filiera che inizia dal grano antico locale
2022 09 06 151558Il centro abitato di Monte Sant’Angelo sorge a circa 800 metri di altitudine, sulle prime pendici del Gargano, ma l’ampio territorio comunale arriva a comprendere anche l’area costiera, per un totale di oltre 245 chilometri quadrati. Un dato che pone Monte Sant’Angelo al 15° posto della classifica dei comuni pugliesi per superficie, ma tra gli ultimi per densità di popolazione. Un fenomeno causato dal processo di abbandono della montagna: negli ultimi settant’anni, la popolazione si è dimezzata e, soltanto tra 2017 e 2022, ad andarsene sono stati in duemila. Chi rimane, però, continua a difendere una produzione alimentare che è una vera e propria cultura: quella del pane, ancora oggi cotto in forni che rimangono accesi sempre, tutto l’anno, tranne il giorno di Natale e il primo di gennaio. 

«Ogni pagnotta richiede tra le quattro e le cinque ore perché sia pronta» spiega Domenico Notarangelo, referente dei produttori che aderiscono al Presidio, senza considerare i tempi di preparazione del lievito madre, che viene lavorato almeno dodici ore prima dell’impasto vero e proprio. «Cominciamo all’una e mezza di notte e inforniamo più di tre ore dopo, lasciando cuocere per una novantina di minuti con una tecnica detta “calante”, cioè con la temperatura via via più bassa – prosegue il produttore –. Io uso un forno a legna che ha più di cinquant’anni, ma oltre al tipo di cottura la differenza la fanno le condizioni climatiche, la temperatura e l’umidità: anche solo a cinque chilometri da Monte Sant’Angelo, lo stesso panificatore, con gli stessi ingredienti e lo stesso forno, non riuscirebbe a fare lo stesso pane».

Il pane di Monte Sant’Angelo ha due particolarità: la prima riguarda le sue dimensioni e il suo peso, che può arrivare addirittura a cinque chili. La seconda è la materia prima: è una pagnotta di farina di grano tenero, quasi un unicum in una regione dove il grano duro la fa da padrone. «In alcune aree montane come il Gargano ci sono nicchie in cui la coltivazione di quello tenero ha una lunga tradizione» spiega Felice Suma, agronomo e membro della task force Presìdi in Puglia. «Nei decenni, complice l’abbandono di queste aree, il numero dei coltivatori è però diminuito, al punto da convincere molti panificatori a scegliere farine di grano tenero d’importazione, italiane ed estere. Il Presidio ha l'obiettivo di unire coltivatori e produttori affinché si torni a coltivare le varietà antiche di grano tenero come la risciola e il frassineto e a usarle per il pane di Monte Sant’Angelo».

«La Comunità Slow Food del Presidio coinvolge 12 fornai e due coltivatori di grani antichi – aggiunge Longo –. Alcuni panificatori, questa primavera, lamentavano di essere costretti ad aumentare il prezzo del pane per via della speculazione sul grano dovuta alla guerra in Ucraina. Approvvigionarsi da produttori locali e usare farine del territorio significa anche affrancarsi da tutto questo: se oggi le farine di grani antichi costano di più è perché, per decenni, abbiamo snobbato le nostre varietà autoctone. Ecco perché noi generiamo filiere corte, perché fanno del bene al territorio e all’economia. Se non è rigenerazione questa!».

Da Sammichele di Bari una focaccia arrotolata
2022 09 06 151800Spostandoci più a sud si incontra Sammichele di Bari, comune dell'altopiano delle Murge. Da qui arriva la fecazze a livre, cioè la focaccia a libro: il pane, dalla forma circolare con diametro di circa 30-35 cm e spessore di circa 3-4 cm, deve il proprio nome al modo in cui viene chiusa la sfoglia (precedentemente condita con olio extravergine, sale e origano): ripiegata più volte su sé stessa, forma un rotolo che successivamente è sistemato a spirale.

«In questo modo la forma assomiglia a quella di una chiocciola» continua Marcello Longo, che sottolinea come, negli ultimi anni, anche questo prodotto in molti casi abbia subito un processo di modifica nella preparazione, «finendo per discostarsi dalla tradizione e privilegiando materie prime d’importazione». L’obiettivo del Presidio è di «recuperare il legame con il territorio, rigenerarando il legame tra coltivatori e trasformatori per assicurare a chi verrà dopo di noi, tra cinquant’anni ad esempio, un prodotto davvero originale».

Non è semplice risalire alle origini storiche della focaccia a libro, ma si pensa che già in epoca romana esistesse qualcosa di simile: nell’area di Sammichele di Bari, infatti, si compiva il rito della conferratio, un rito religioso riservato ai patrizi per celebrare il matrimonio che consisteva nell’assunzione di una focaccia (o di un pane) di farro che gli sposi spezzavano per simboleggiare l’inizio della vita insieme. 

No, le mandorle non sono tutte uguali!
2022 09 06 151924Ancora più a sud, proprio lungo la linea retta immaginaria che unisce Brindisi a Taranto e che separa il tacco d’Italia dal resto dello Stivale, troviamo la città di Francavilla Fontana, patria della mennula rizza o confetto riccio, dolce di mandorla di forma sferoidale dalla superficie arricciata. Tenero e friabile all’esterno, ma duro e croccante all’interno per la mandorla abbrustolita, il confetto ha un sapore dolce e leggeri sentori di limone. Anche la mennula rizza, come gli altri Presìdi appena inaugurati, ha un legame profondo con il territorio, dovuto in questo caso all’origine delle mandorle. «Il disciplinare adottato dai produttori prevede l’uso esclusivo di varietà locali di forma tondeggiante, come la tondina (chiamata anche sandricana), la catuccia, la spappacarnale e la carluccio» spiega Longo. L’avvio del Presidio, insomma, intende sostenere l’artigianalità della produzione, combattendo il declino della mandorlicoltura locale – fenomeno in corso da decenni – che minaccia la produzione autentica del confetto e induce i trasformatori a rifornirsi di materia prima non più locale ma di provenienza estera.

Manduria, vino e colombino
2022 09 06 152102La quarta tappa di questo giro pugliese dei Presìdi Slow Food è la provincia di Taranto. Siamo a Manduria, città di circa trentamila abitanti ai più nota per la produzione del vino Primitivo. Altrettanto degno di nota, però, è il protagonista del nuovo Presidio Slow Food, il colombino.

Si tratta di un pasticcino di forma tronco-conica, composto da due strati di pasta sfoglia farcita con pasta di mandorle all’arancia e crema pasticcera. Il tortino è poi ricoperto da una leggera glassa di zucchero e da un decoro a forma di colombino realizzato con confettura di albicocche. Le origini del colombino non sono chiare, ma sembra verosimile farlo risalire alla metà del secolo scorso, per opera del maestro pasticciere Matteo Miola. Un tempo preparato perlopiù in occasione della festa patronale di San Gregorio Magno, che ricorre il 3 settembre, oggi è divenuto tradizione domenicale e, più in generale, delle occasioni di festa, quando ben si accompagna a un bicchiere di Primitivo dolce naturale. 

Il Salento che affaccia sul mar Ionio, patria della capra
2022 09 06 152301Dal Salento, nella zona più meridionale della Puglia che comprende le province di Taranto, Brindisi e Lecce, arriva il quinto e ultimo Presidio Slow Food appena inaugurato, per tutelare la capra jonica. Frugale e rustica, questa razza è presente sul territorio da tempi antichissimi, al punto che pare essere proprio un esemplare di jonica quello raffigurato nei pittogrammi preistorici rinvenuti nella grotta dei Cervi a Porto Badisco.

Secolo dopo secolo, la capra jonica ha ricoperto un ruolo di primo piano nelle economie famigliari dell’area, grazie anche alla propria capacità di adattarsi alle modeste risorse del territorio. Nel corso degli ultimi decenni, a causa del declino del modello delle masserie, ha vissuto una lunga fase di riduzione nel numero di capi, sfiorando l’estinzione. Ancora oggi, nei registri ufficiali si quantifica la popolazione complessiva in non più di un centinaio di esemplari. «In questo caso, il primo passo è selezionare la razza, cioè assicurarne la sopravvivenza – spiega Elena Bichi, veterinaria che sta lavorando con Slow Food proprio sulla selezione della capra jonica –. Questa razza, riconoscibile per le lunghe e larghe orecchie, assicura un latte straordinario: presto si arriverà a produrre latticini e formaggi, ma prima si tratta di salvarla dall’estinzione». 

Dati del giorno: 06 settembre 2022

1.303
Nuovi casi
11.022
Test giornalieri
2
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 345
Provincia di Bat: 75
Provincia di Brindisi: 123
Provincia di Foggia: 196
Provincia di Lecce: 340
Provincia di Taranto: 195
Residenti fuori regione: 23
Provincia in definizione: 6
16.841
Persone attualmente positive
193
Persone ricoverate in area non critica
8
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.458.724
Casi totali
12.523.237
Test eseguiti
1.432.872
Persone guarite
9.011
Persone decedute

Lo abbiamo visto crescere e migliorare in personalità lungo l’intero arco della scorsa stagione. Ne abbiamo apprezzato il modo di essere pacato e silenzioso e ne abbiamo scoperto la freddezza con i piedi a terra dall’arco. In un momento di stagione non facile, alla ricerca di punti pesanti per sorreggere il nostro attacco, Luca si è fatto trovare pronto. Ciliegina sulla torta la prestazione da 16 punti in quel di Altamura. Da quel momento un crescendo di impiego nelle rotazioni con la stessa immutata compostezza: ricezione, piedi a posto, sguardo a canestro, spalle dritte e quella parabola che spesso accarezza la retina.

Ampie possibilità di miglioramento nella mobilità di un fisico già pronto per queste categorie e nelle letture difensive: tutto questo non toglie nulla a ciò che il 19enne Luca Bellanova si è conquistato sul parquet allenamento dopo allenamento, partita dopo partita; anzi se possibile ne aggiunge una prospettiva futura su cui società ed atleta lavoreranno di concerto. Piace moltissimo, la scelta del direttivo New Virtus nel premiare il merito tra i giovani: che sia di esempio e da guida per i tanti ragazzi che nei prossimi anni lasceranno la scuola basket per calcare il parquet degli adulti. L’impegno paga, la giusta attitudine ne corrobora i risultati.

Ed allora bentornato Luca e con te ci teniamo stretto un po’ di quel romanticismo andato perduto nello sport!

Campeggiano i cartelli ‘esaurito’ in molti distributori di carburante ad indicare che le colonnine sono ormai a secco ed il gasolio agricolo risulta quasi introvabile per il blocco della raffineria ENI di Taranto in entrata e in uscita da giorni, con le consegne degli alimenti sulle tavole dei pugliesi e le lavorazioni nei campi della Puglia a rischio. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in merito allo sciopero non stop degli autotrasportatori davanti alla raffineria ENI a Taranto, in uno scenario in cui l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada. Via via si stanno esaurendo le colonnine nella regione – aggiunge Coldiretti Puglia – per i rifornimenti di gasolio, con quello agricolo che già è ridotto al lumicino.

La produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali. In Puglia il settore dei trasporti (34,6% dei consumi finali) si conferma tra l’altro il settore più «energivoro» ed è caratterizzato da un largo utilizzo di combustibili liquidi che coprono il 93,9% dei consumi del settore, ricorda Coldiretti Puglia sulla base dei dati MISE, Terna ed Enea. Senza adeguate ed urgenti misure per calmierare il costo del carburante gli autoarticolati rischiano di non camminare più, con il conseguente stop delle consegne dei prodotti agroalimentari.

L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche, la ridotta disponibilità di manodopera, un  impegno quotidiano senza sosta che è stato sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso gli oltre 210mila indigenti.

Senza gasolio si spengono le serre in Puglia – insiste Coldiretti Puglia - con gli agricoltori che devono abbassare le temperature per produrre ortaggi, fiori e funghi coltivati. Ma quanto accade in Puglia – spiega Coldiretti regionale – si abbatte come una tempesta anche sull’attività dei pescherecci e rischia di fermare i trattori nelle campagne aumentando la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari quando si deve puntare ad aumentare la propria produzione di cibo recuperando lo spazio fino a oggi occupato dalle importazioni che, come dimostrano gli avvenimenti degli ultimi anni, sono sempre più esposte a tensioni internazionali e di mercato che mettono a rischio la sovranità alimentare del Paese.

Con il caro benzina tra l’altro – sottolinea Coldiretti Puglia – sono cresciute le spese di trasporto con l’85% delle merci viaggia su gomma. In questo scenario pesa il deficit logistico italiano per la carenza o la totale assenza di infrastrutture per il trasporto merci, che costa al nostro Paese oltre 13 miliardi di euro, con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea.

Una situazione che – sottolinea la Coldiretti Puglia - aggrava le già pesanti difficoltà della filiera agroalimentare costretta a far fronte a pesanti aumenti dei costi di produzione per le materie prime e l’energia la capacità di autoapprovvigionamento alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali con accaparramenti, speculazioni e limiti alla circolazione delle merci e venti di guerra sotto la spinta dell’attacco della Russia all’Ucraina che soffiano sui prezzi di gas e carburanti, per cui si rischia di dover buttare i prodotti salvati nelle campagne dalla difficile situazione climatica.

A subire gli effetti dei rincari – conclude la Coldiretti – è l’intera filiera agroalimentare, dai campi all’industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione. Su questo scenario pesa il deficit logistico italiano per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci, che costa al nostro Paese oltre 13 miliardi di euro, con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea.

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Il noto e stimato tecnico-dirigente brindisino Claudio Scanferlato assume da oggi l’incarico di Direttore Tecnico dell’ Aurora Volley Brindisi. La nomina di un personaggio cosi esperto e carismatico è stata fortemente voluta dai vertici societari del club biancazzurro per coordinare l’intera area tecnica e aumentare il livello di esperienza e competenza dalla prima squadra al settore giovanile.

Claudio Scanferlato, docente FIPAV con abilitazione permanente, ha un curriculum vasto e importante di cui ricordiamo l’incarico di Presidente Provinciale della FIPAV di Brindisi e di Consigliere Nazionale della Federazione. Inoltre, nel corso della sua lunga carriera nel volley è  stato insignito della prestigiosa Palma di Bronzo del Coni per lo sviluppo dello sport giovanile.

“La figura del direttore tecnico – spiega il Presidente Ercole Saponaro – è di grandissima importanza all’interno dell’organigramma societario poiché rappresenta l’elemento di raccordo delle attività di tutte le squadre, e in particolare  quelle del settore giovanile cui la Società tiene particolarmente. Per questo sono felice che il Direttore Scanferlato abbia accettato di entrare nel nostro club e condiviso appieno la politica societaria. Mi riferisco soprattutto a quella riguardante gli ingressi in prima squadra di giovani provenienti dai vivai brindisini e  la strutturazione della Scuola Volley per fare della nostra Società un punto di riferimento sul territorio. La sua esperienza e professionalità sono garanzie di ottimo lavoro.” - conclude il massimo dirigente brindisino.”

“Ho accettato l’offerta dell’Aurora Volley perché finalmente qualcuno ha deciso di puntare sui giovani del nostro territorio” -  dichiara il neo Direttore Tecnico - “sono convinto che nella nostra Città ci sia già un buon movimento giovanile che potrà diventare ottimo lavorando non solo sugli atleti ma anche e soprattutto sui tecnici che dovremo essere bravi a far avvicinare alla nostra Società .”

Per quanto riguarda gli obiettivi che la Società si pone il Direttore Scanferlato non ha dubbi - “Dovranno essere obiettivi a medio-lungo termine: non vogliamo essere una nuvola passeggera bensì rappresentare un solido riferimento per i giovani che vogliono praticare la pallavolo a Brindisi.”- afferma l’esperto dirigente -  “Sono particolarmente soddisfatto che la Società abbia dato, e continuerà a dare, la possibilità ad atlete giovanissime di esordire nei campionati senior per dare loro uno sbocco dopo la trafila delle giovanili. - La prima squadra deve essere considerata come un punto di arrivo per le nostre allieve, un trampolino di lancio per le nostre ragazze e un biglietto da visita per la nostra Città che non può e non deve vivere di solo Basket.” 

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Andiamo tutti  a Bari con i lavoratori di Santa Teresa e gli ex-Nubile ed ex Termomeccanica per difendere la nostra città, per dire ad Emiliano che ci deve dare quello che è nostro.
Lanciamo inoltre un allarme ai candidati delle prossime elezioni nazionali del 25 Settembre  affinchè facciano sentire la loro voce su questi problemi ,come per gli altri,che ci sembra abbastanza flebile.

Il Sindacato Cobas sarà a Bari Mercoledì 14 Settembre con i lavoratori in corteo per  arrivare alle ore 10 davanti alla Presidenza della Regione Puglia dove chiederemo di  incontrare il Presidente della Regione Puglia , Michele Emiliano, a cui chiedere che gli impegni presi per Brindisi vanno mantenuti.

I lavoratori della Santa Teresa in questo ultimo scorcio di anno non godono buona salute gravati ancora dalla cassa integrazione in deroga ;  mancano le attività e la società sta raschiando il fondo del barile con le poche  rimaste.

 Manca il finanziamento ad attività fondamentali ed anche  il rispetto di impegni antichi come la rinascita della Cittadella della Ricerca .

Si lavora con attrezzature insufficienti e quelle che ci sono fortemente usurate,si ha la necessità di un ricambio generazionale che può essere  realizzato attraverso un piccolo sistema di incentivi, insomma Santa Teresa  sta  morendo lentamente.

Se arrivano i finanziamenti promessi addirittura  ci sarebbe bisogno di assumere visto che molti operai sono andati in pensione.

I lavoratori ex Nubile ,ex Termomeccana, BPSP,ed ex-EVCl ,una sessantina intutto,aspettano da anni l’apertura dei cantieri degli impianti che servono a chiudere il ciclo dei rifiuti  e per realizzare la bonifica della "bomba ecologica "della discarica di Autigno.

Andiamo a bari a protestare perchè assistiamo a ritardi incomprensibili per la nostra città ,mentre a Bari i finanziamenti fioccano ed il porto ad esempio decolla .
Mentre qui ci regalano una altra bomba nel porto con il deposito Edison che serve solo a distribuire gas alle stazioni di servizio del territorio, con risparmio assicurato per la società costruttrice.
Deve essere tutta la città che si deve sentire partecipi di questa come di altre iniziative rivolte a salvare la nostra città,se si affonda si affonda tutti.
Brindisi 06.09.2022
per il Cobas Roberto Aprile

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EDILIZIA – CONTESSA (ANCE BRINDISI): LA POLITICA FACCIA SCELTE PER SOSTENERE  L’AZIONE DEI RUP E SBLOCCARE I LAVORI PUBBLICI

Come ampiamente previsto dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili, la sola applicazione di nuove norme statali, finalizzata e contenere i danni del caro-materiali, poteva non bastare. E purtroppo è esattamente ciò che sta accadendo. A livello periferico, infatti, le stazioni appaltanti si contraddistinguono proprio per la mancata applicazione di tali norme e quindi il settore edilizio continua a vivere una pericolosissima fase di stallo che comincia a riverberare le conseguenze nefaste sull’intero sistema-paese.

Le imprese di settore, infatti, subiscono autentiche vessazioni dal momento in cui sottoscrivono un contratto per la realizzazione di un’opera pubblica. I RUP (Responsabile Unico del Procedimento) continuano ad insistere perché vengano rispettati i contratti con i relativi cronoprogrammi, prescindendo da un dato incontrovertibile che consiste proprio nel voler ignorare la necessità di modificare i quadri economici con l’impiego di ulteriori risorse economiche utili per completare le stesse opere.

Si ha netta l’impressione, insomma, che i RUP siano concentrati nella esclusiva tutela delle responsabilità, personali e nei confronti delle stazioni appaltanti, senza mostrare medesimo interesse verso la effettiva realizzazione delle opere. Si preferisce, insomma, scaricare tutto sull’impresa esecutrice, giungendo sempre più spesso alle minacce di risoluzione contrattuale che, a conti fatti, danneggia tutti, a partire dai cittadini che avrebbero dovuto usufruire di tali opere pubbliche.

E invece la scelta più utile alla collettività sarebbe quella di creare le condizioni ideali perché i RUP sospendano provvisoriamente le opere per ricevere dalle direzioni dei lavori un quadro preciso dei costi finali a causa del caro-materiali. Il tutto, per poi informare le stazioni appaltanti a cui spetterà il compito di individuare nuove risorse e/o rimodulare gli investimenti, per portare a compimento le opere. Nel percorso, però, i RUP non dovranno essere lasciati da soli e con il serio rischio di rispondere di danno erariale sia se si assumono la responsabilità di modificare i quadri economici e sia se non riescono a far completare le opere.

Con il PNRR in piena corsa tutto ciò è inaccettabile. Il governo ed il Parlamento hanno ascoltato il grido di allarme dell’ANCE e adottato diverse misure a sostegno del settore che rischiano di essere vanificate se gli amministratori locali e la Politica non passeranno dagli annunci dei finanziamenti ottenuti, alle scelte per sostenere tutti gli attori coinvolti: RUP, direttori dei lavori e imprese, a cui viene chiesto di realizzare le opere. In mancanza di una azione sinergica, anche l’approvazione di ulteriori leggi statali servirà a ben poco e la strada della paralisi completa del settore sarà inevitabile.

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

 

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Oltre tre ore di ritardo per i voli Bergamo Brindisi e ritorno, ai viaggiatori 250 euro. Domenica da dimenticare per i passeggeri aerei dei voli Bergamo Brindisi e Brindisi Bergamo, che, nella giornata di ieri, domenica 4 settembre, hanno riportato dei ritardi consistenti da parte della compagnia aerea Ryanair.

I viaggiatori, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, potrebbero richiedere la compensazione pecuniaria di 250 euro, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004.

Nella fattispecie, il volo Bergamo Brindisi FR8795 doveva partire alle 09:45 ed è atterrato solamente alle 14:23. Un pesante ritardo che ha comportato anche disagi con altrettanto successivo ritardo del volo Brindisi Bergamo FR8796 con partenza prevista alle 11:45 e atterrato alle 17:12.

Per attivare l'assistenza di ItaliaRimborso e quindi procedere con la richiesta di compensazione, senza alcuna spesa, i passeggeri dei voli in ritardo Ryanair Bergamo Brindisi e ritorno possono farlo attraverso la compilazione del form online presente nell'homepage del sito web italiarimborso.it.

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Dati del giorno: 05 settembre 2022

352
Nuovi casi
3.735
Test giornalieri
0
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 112
Provincia di Bat: 15
Provincia di Brindisi: 31
Provincia di Foggia: 38
Provincia di Lecce: 109
Provincia di Taranto: 35
Residenti fuori regione: 9
Provincia in definizione: 3
18.220
Persone attualmente positive
185
Persone ricoverate in area non critica
7
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.457.421
Casi totali
12.512.215
Test eseguiti
1.430.192
Persone guarite
9.009
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 469.354
Provincia di Bat: 126.219
Provincia di Brindisi: 137.647
Provincia di Foggia: 206.619
Provincia di Lecce: 299.137
Provincia di Taranto: 198.207
Residenti fuori regione: 15.284
Provincia in definizione: 4.954

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