Redazione

RIPRESA ECONOMICA – CONTESSA (ANCE): SENZA REGOLE CERTE SI RISCHIA LA PARALISI. RIPERIMETRIAMO L’AREA SIN! I tentativi di ripresa economica devono fare i conti, soprattutto nelle zone più svantaggiate del paese, con difficoltà che vanno a sommarsi al drammatico problema del caro-materiali e del caro-energia. Il riferimento è alle difficoltà di carattere burocratico che rendono ogni nuovo investimento estremamente problematico, a tal punto da mettere in discussione la sua effettiva realizzazione. Anche nel territorio della provincia di Brindisi questo elemento è particolarmente evidente, a causa di uno stato di arretratezza culturale e programmatoria che scoraggia chiunque si trovi nelle condizioni reali di offrire il proprio contributo in termini di crescita economica ed occupazionale.

E’ dei giorni scorsi, ad esempio, la notizia riguardante la perdita di finanziamenti da parte del Consorzio Asi di Brindisi per non aver utilizzato le somme concesse nei tempi stabiliti. Un fatto gravissimo che in qualsiasi paese avanzato avrebbe già determinato una indagine conoscitiva finalizzata a capirne le cause ed a porre i giusti correttivi. A volte i motivi sono da ricercarsi nell’isolamento in cui certi enti svolgono il proprio ruolo.

E’ noto a tutti, poi, il motivo per cui la nuova infrastrutturazione portuale accusa ritardi così evidenti. Ci si è scontrati con una serie di vincoli che sono stati tradotti in pareri negativi dagli enti coinvolti. Il tutto, ha creato una situazione di paralisi, ovviamente a danno del porto e dello sviluppo dell’intero territorio.

Situazioni simili hanno fatto allungare terribilmente i tempi anche per altre opere pubbliche, così come per interventi di bonifica (a partire dall’area di Micorosa, di cui non si hanno più notizie).

Scaricare tutto sulle strutture tecniche che esprimono pareri spesso contrastanti e/o negativi, però, appare ingiusto e sotto certi aspetti anche fuorviante. Spetta alla politica, infatti, creare le condizioni ideali perché si possano rimuovere gli ostacoli che oggi impediscono una ripresa veloce dello sviluppo, ivi compresi i vincoli imposti con il PPTR, chiarendo in maniera univoca il suo perimetro d’intervento.

Un caso su tutti è quello del Sito di Interesse Nazionale di Brindisi. Se verranno confermate le notizie secondo cui ben il 97% delle aree inserite nel SIN sarebbero state caratterizzate, è evidente che si dovrà conferire una accelerata alla riperimetrazione della stessa zona, restituendo aree al comparto produttivo brindisino, a partire proprio da ciò che rientra anche nel perimetro della ZES. A questo proposito ANCE Brindisi instaurerà, nei prossimi giorni, un apposito gruppo di lavoro permanente, avendo come unico obiettivo la “riperimetrazione dell’area SIN di Brindisi”! E chiederemo a tutti gli attori coinvolti di dare il loro contributo.

Il ruolo degli amministratori, della politica e dei corpi intermedi, non può essere quello di “gestire i pareri tecnici”, poiché così si fa marketing territoriale negativo. Si devono adoperare, invece, per creare le condizioni per avere “certezza del diritto”! Plaudiamo all’AdSP MAM che si sta dotando, dopo 40 anni, del nuovo Piano Regolatore del porto, ma sarà fondamentale avere quanto prima la sua definitiva approvazione, evitando nel contempo il ricorso a varianti, che possono creare non pochi problemi di programmazione agli operatori.

Pertanto è necessario che anche i Comuni, l’ASI, senza se e senza ma, programmino celermente gli strumenti urbanistici necessari ad avere “regole certe” atte a garantire trasparenza e legalità degli investimenti e, di conseguenza, a far ripartire l’economia ed in questo – come più volte ribadito – avranno noi di ANCE al loro fianco.

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

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Festival dell’Appia Antica 2022. Iniziativa finale a Brindisi. Nel programma brindisino del Festival in oggetto, per motivi sanitari e conseguentemente organizzativi, è stato necessario dividere in due appuntamenti l’iniziativa finale concernente la visita all’oasi del Cillarese proposta dalle associazioni come parco terminale della Via Appia.

In particolare il giorno 23 ottobre 2022, dalle ore 10 ci sarà la visita all’oasi con ingresso da via Giovanni Rizzo 18, alle spalle dell’impresa Cannone.

All’iniziativa parteciperanno l’ingegnere Pietro Palma, che racconterà la storia dell’invaso realizzato dal Consorzio ASI e il processo di rinaturalizzazione voluto dall’Ente, fino al riconoscimento di oasi di protezione; la dottoressa Paola Pino D’Astore, che parlerà delle specie animali e vegetali presenti nell’oasi e l’architetto Antonio Bruno, progettista del Parco Urbano e degli interventi che verranno fra poco realizzati per riqualificare i capannoni ex SACA in cui collocare un centro di studio e promozione della dieta mediterranea e per realizzare orti urbani e didattici.

Nel corso della visita saranno esposte le ragioni, ampiamente documentate da Legambiente nella relazione analitica inviata al Ministero della cultura, per cui le associazioni e l’Ordine degli Architetti della provincia di Brindisi chiedono il riconoscimento del Cillarese come Parco Terminale della via Appia.

Saranno presenti il presidente del Consorzio ASI avvocato Vittorio Rina, il sindaco di Brindisi ing. Riccardo Rossi e don Mimmo Roma in rappresentanza dell’arcidiocesi di Brindisi.

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ACQUADUEO vince nel Concorso ippico nazionale al centro equestre dei Pratoni del Vivaro di Roma. Dopo alcuni anni la FITETREC ha riorganizzato una nuova tappa Nazionale di Cross Country e Country Derby ed i ragazzi ed i cavalli dell’ASD AcquadueO non potevano mancare.acquadueo_roma_otto_2022_4.jpeg

Si torna a casa con grandi soddisfazioni, coppe e medaglie.

Hanno preso parte alla C40 i nostri giovanissimi Francesco Solito e Diego Ostuni che con precisione e emozione hanno concluso due bei percorsi netti insieme al nostro caro Dextery nella loro prima volta in una tappa che ha richiesto un lungo allenamento.equitazione_acquadueo_mesagne_1.jpeg

Beatrice Prezzemolo ha partecipato alla C60, non ha commesso alcun errore nelle due prove ed è risultata quarta in classifica generale.

Francesca Musa ha partecipato alla C60 e C70 ed è ufficialmente CAMPIONESSA NAZIONALE C70 insieme all’affidabile Dextery, si confermano un invidiabile binomio. acquadueo_roma_otto_2022_3.jpeg

Elois Campana ha partecipato invece alla C70 e C80 ed è MEDAGLIA DI BRONZO C80 insieme alla sua instancabile e fedele Ambra, una rapporto che in ogni gara si consolida sempre più.equitazione_acquadueo_mesagne_2.jpeg

Angelica Solito e Federica Marseglia insieme ad Ambrogio Ruralis terminano il primo giorno con due bei percorsi netti in C60.

Tutti i ragazzi hanno mostrato grande maturità nell’affrontare questo concorso nazionale, nei tre giorni hanno fatto affidamento sulla loro grinta e competenza, si sono confrontati con cavalieri e amazzoni di tutte le regioni d’Italia, tornano a casa con la voglia di continuare gli allenamenti sequitazione_acquadueo_mesagne_3.jpegotto la guida dei loro pazienti ed instancabili istruttori Davide, Marcello e Valerio Ostuni e del loro papà Bruno, abile e saggio maniscalco della scuderia.

Tanta la soddisfazione dei genitori e degli amici che li hanno seguiti in questa loro esperienza nella capitale.acquadueo_roma_otto_2022_1.jpeg

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ENERGIA: COLDIRETTI PUGLIA, AL VIA SOSTEGNI CONTRO CARO BOLLETTE PER TENERE ACCESE SERRE; RINCARI COSTANO +95%.

La stangata delle bollette di elettricità e gas rischia di spegnere le serre di fiori, piante e ortaggi in Puglia, con il peggio atteso proprio nei prossimi mesi quando è vitale il riscaldamento di fiori e piante, con +95% dei costi per piante e sementi per cui è allarme rosso per i vivai travolti da rincari dell’energia che colpiscono l’intera filiera, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre con il calo delle temperature. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Crea, in relazione all’intesa raggiunta dalla Conferenza Stato Regioni sulla bozza di decreto che definisce i criteri e le modalità di utilizzo di parte delle risorse del “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”, 25 milioni di euro, per alleggerire l’impatto dei maggiori costi energetici delle serre per la produzione di fiori e piante da parte delle imprese florovivaistiche.

Le aziende florovivaistiche – evidenzia Coldiretti regionale - stanno affrontando aumenti di costi a valanga, come +250% per i fertilizzanti, +110% per il gasolio, +15% per i fitosanitari contro i parassiti, +45% per i servizi di noleggio, secondo gli ultimi dati Crea. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – continua Coldiretti - dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. E – sottolinea Coldiretti – sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.

E se in altri settori si cerca di concentrare le operazioni colturali nelle ore di minor costo dell’energia elettrica – rileva Coldiretti Puglia - le imprese florovivaistiche non possono interrompere le attività pena la morte delle piante o la mancata fioritura per prodotti agricoli altamente deperibili. Le rose ad esempio hanno bisogno di una temperatura fissa di almeno 15 gradi per fiorire e lo stesso vale per le gerbere, mentre per le orchidee servono almeno 20-22 gradi per fiorire e 14 ore di illuminazione ed in assenza di riscaldamento muoiono.

Il settore florovivaistico in Puglia si sviluppa sul distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione. In provincia di Lecce il settore florovivaistico rappresenta ben il 12,4% della produzione agricola, mentre in provincia di Bari  il settore florovivaistico costituisce il 5,8% del valore della produzione agricola. In realtà, confrontando la distribuzione delle aziende per classi di superficie, si registra che, in termini di dotazione in fattore “terra”, le aziende pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale. Delle 853 aziende floricole il 65% si colloca tra 1 e 5 ha mentre a livello nazionale la stragrande maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore ad 1 ettaro.

L’impatto sul settore florovivaistico è devastante – denuncia Coldiretti Puglia – con gli imprenditori che non hanno certezze circa i costi dell’energia elettrica e del gas, che stanno subendo fluttuazioni continue delle quotazioni con il rischio crack per i vivai ed effetti devastanti sull’occupazione.

Mentre contro il caro bollette un primo passo – sottolinea Coldiretti – è rappresentato dall’estensione a fabbricati e serre della riduzione dei costi del gasolio fino alla fine dell’anno insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ai quali accedono anche le imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta.

Fra gennaio e giugno di quest’anno – evidenzia Coldiretti – le importazioni di piante e fiori hanno sfiorato i 452 milioni di euro coprendo in sei mesi il 77% del valore registrato in tutto il 2021. In pratica – avverte Coldiretti – 1 prodotto su 5 arriva dall’estero, nonostante la frenata degli scambi internazionali causati dalle tensioni per la guerra in Ucraina con la riduzione nella Ue del 40% del commercio di fiore reciso e della perdita del 30% del potere d'acquisto dei consumatori dell’Unione, secondo le ultime stime del Copa Cogeca.

Occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori, afferma Coldiretti nel sottolineare nel sottolineare l’importanza di preferire in un momento difficile per l’economia nazionale le produzioni Made in Italy scegliendo l’acquisto di fiori tricolori, direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio.

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Sin dal Medioevo la città di Mesagne (Br) – Puglia, in due periodi dell’anno era  meta di pellegrini e Cavalieri Crociati dei diversi Ordini provenienti anche da nazioni vicine che, prima di imbarcarsi nell’allora porto di Torre Guaceto e  di Brindisi, per andare in pellegrinaggio e/o combattere nella Terra Santa, i forestieri erano accolti e rifocillati dai locali regnanti e dal popolo mesagnese.
In attesa delle navi che li avrebbe trasportati nel luogo prescelto si accampavano fuori le mura della città riunendosi in preghiera per il lungo viaggio.

I mercanti del circondario di Mesagne approfittando di queste preziose e numerose presenze forestiere allestivano una “Fiera Spontanea” vendendo e barattando di tutto consentendo ai pellegrini e ai cavalieri di rifornirsi di ogni bene che occorreva per la traversata e la permanenza in Terra Santa, creando così una florida economia in tutto il territorio circostante.
I regnanti di quel tempo, per favorire la commercializzazione dei prodotti e beni locali nei confronti dei pellegrini, diedero disposizione che per l’intero periodo delle Fiere da maggio a settembre non venissero pagate le dovute tasse, da questo documentato riferimento storico nasce la rievocazione della “Fiera Medievale Franca” (franca perchè esente da tasse).

Nel conservare fedelmente il profilo storico della manifestazione, la riproposizione  non vuole essere solo una Rievocazione di uno spaccato di storia del territorio; già dal Medioevo pellegrini e cavalieri provenienti anche da nazioni vicine, spinti dalla fede, posero anche nella nostra terra le prime pietre per la costruzione dell’attuale Europa.

La Fiera Franca sabato 8 e domenica 9 ottobre u.s., a cura di MEGHY COSTUMES D’EPOQUE ha ripreso vita nel centro storico Mesagnese e la corte di Federico II, impersonato per l’occasione dall’attore Giuseppe Neglia, è stata animata da Principesse, Dame, Cavalieri Crociati, Falconieri, incantatori di serpenti, giullari, il tutto allietato da danze medievali

Ed a questo importante appuntamento, facente parte del patrimonio culturale materiale della città di Mesagne, non poteva mancare la presenza degli studenti dell’Istituto Economico “sezione Turismo” Epifanio Ferdinando.

I ragazzi dell’indirizzo Turistico, infatti, hanno partecipato a varie attività all’interno dell’evento, attivandosi come figuranti nel corteo storico, ognuno con un proprio ruolo, e vivendo completamente l’atmosfera medievale sapientemente ricostruita dagli organizzatori. E’ stato un momento di studio ed apprendimento extrascolastico che ha consentito agli allievi dell’Epifanio Ferdinando di meglio comprendere, vivendoli realmente, usi e costumi di un’epoca remota, il Medioevo appunto, e una antica tradizione territoriale.

La partecipazione alla Fiera Franca Medievale di Mesagne, cui hanno preso parte gli studenti della 3°A indirizzo Turistico dell’Ist. Economico di Mesagne, rappresenta solo uno degli appuntamenti con la Cultura cui i giovani allievi prenderanno parte, rientrando negli obiettivi dell’Istituto Turistico medesimo e che proietteranno i ragazzi in prospettive professionali inerenti e future.

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L'Associazione teatrale Aleph, nell’ambito dell’avviso pubblico della Regione Puglia “BELLEZZA E LEGALITÀ PER UNA PUGLIA LIBERA DALLE MAFIE”, avvierà il progetto “LE REGOLE DEL GIOCO” che prevede il coinvolgimento di 20 ragazzi di età compresa fra i 14 e i 18 anni in un laboratorio teatrale della durata di 12 mesi. I partecipanti saranno impegnati in un percorso di avvicinamento all’arte del teatro fino alla realizzazione di uno spettacolo finale. Questa nuova avventura avrà luogo presso Masseria Canali, bene confiscato alla mafia e restituito alla comunità, rappresentativa essa stessa di un processo di cambiamento, gestito dalla​ ​ Cooperativa “Terre di Puglia – Libera Terra”.
La partecipazione è gratuita.
INFO: 3476953131
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.​.

La Polizia di Stato, a conclusione di una complessa ed articolata attività di indagine condotta dalla Digos della Questura di Brindisi, ha notificato il provvedimento di Conclusione delle Indagini Preliminari, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, a carico di tre persone, di cui due cittadini iracheni ed un cittadino italiano residente a Brindisi.

Secondo gli accertamenti svolti, i tre indagati avrebbero violato le norme del Testo Unico sull’immigrazione favorendo l’ingresso e la permanenza illegale nel territorio dello Stato di diversi cittadini extracomunitari privi di qualsivoglia documento che dapprima giungevano in Italia quale tappa intermedia, per poi approdare ad altre destinazioni europee.

L’attività investigativa aveva preso avvio a seguito dell’individuazione di un cittadino iracheno che metteva in atto condotte tese a favorire l’ingresso sul territorio nazionale di cittadini extracomunitari in stato di clandestinità.

Dalle indagini è emerso che i migranti di diverse nazionalità, tra cui pakistani, afgani, arabi e curdi, contattavano inizialmente un trafficante appartenente ad un’organizzazione transnazionale che dietro un corrispettivo di 5000 dollari organizzava il viaggio a partire dall’Iran fino alla destinazione finale.

Questi partivano da una città di confine tra Iran e Turchia e si dirigevano in Grecia, da dove poi attraversavano l’Adriatico per raggiungere l’Italia. Una volta giunti a Brindisi venivano trasportati a bordo di camion fino alla frontiera di Ventimiglia alla volta, infine, delle destinazioni finali che erano Francia e Regno Unito.

L’articolata attività di indagine si è sviluppata soprattutto secondo le tradizionali tecniche ed ha permesso di acclarare che dietro al soggetto iracheno ed ai suoi due complici (un suo connazionale ed un cittadino italiano residente a Brindisi) si celava una complessa organizzazione transnazionale che aveva proprio lo scopo di favorire in Italia l’ingresso degli stranieri clandestini per poi trasportarli altrove.

Al termine delle indagini i tre venivano indagati per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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Il caro energia mette a rischio il futuro dei 950 agriturismi presenti in Puglia con quasi 600mila presenze presenze all’anno delle quali oltre la metà turisti stranieri. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia sugli effetti dei rincari energetici sul primato mondiale dell’Italia nel turismo rurale, sulla base dei dati Istat.

L’aumento esponenziale dei costi compromette la sostenibilità economica dell’offerta turistica nelle campagne dove – sottolinea la Coldiretti Puglia – l’alloggio (con 870 aziende, 91% del totale) e la ristorazione (688 aziende, il 72% del totale) sono i due pilastri dell’agriturismo.  Ma la degustazione proposta da 448 aziende (il 47% del totale delle aziende) è addirittura cresciuta esponenzialmente.

Sono sempre più spesso offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, ma non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. L’emergenza bollette colpisce ora un settore che mostrava segni di ripresa dopo le difficoltà determinate dall’emergenza covid che aveva determinato un calo del 34% delle presenze.

“L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne, dove in quasi 2 comuni su tre sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari Made in Italy. Si tratta di una bolletta energetica pesante nonostante nel tempo si sia verificato un contenimento dei consumi energetici grazie alle nuove tecniche e all’impegno degli agricoltori per la maggiore sostenibilità delle produzioni anche con l’adozione di tecnologie 4.0 per ottimizzare l’impiego dei fattori della produzione”, afferma Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti. Senza dimenticare che a migliorare il bilancio energetico della filiera ci sono gli investimenti nell’economia circolare con la produzione di bioenergie, dal fotovoltaico sui tetti di stalle, serre e capannoni rurali fino agli impianti a cippato e  alla valorizzazione dei reflui degli allevamenti con il biometano.

Nel sistema agrituristico i consumi diretti di energia includono i combustibili per trattori, serre e i trasporti, oltre all’energia per la gestione stessa delle strutture, mentre tra i consumi indiretti ci sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti, mangimi per gli animali  e impiego di materiali come la plastica. Il comparto alimentare richiede invece – continua la Coldiretti regionale – ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed energia elettrica, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro.

Tra l’altro, in Puglia l’agroalimentare – spiega Coldiretti Puglia -  assorbe dal campo alla tavola oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali.

L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per ortaggi e fiori, con il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti regionale – che si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica (+72%) per i vasetti dei fiori alla banda stagnata per i barattoli (+60), dal vetro (+40%) per i vasetti fino alla carta (+31%) per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.

Bisogna nell’immediato intervenire – conclude Coldiretti Puglia - per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro. In questo contesto è importante  l’apertura del Governo alla proposta di Coldiretti sulla defiscalizzazione del costo del lavoro.

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L’Amministrazione Comunale ha dato il via libera alla sostituzione della pavimentazione dell’area giochi della Villa Comunale di Francavilla Fontana. L’intervento, reso necessario a causa del danneggiamento e deterioramento della superficie antitrauma presente, è stato finanziato con l’applicazione dell’avanzo di amministrazione.

“L’attenzione per l’area giochi della Villa – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – è un atto dovuto nei confronti dei bambini che in questo spazio hanno l’occasione di imparare le difficili regole del mettere in comune beni e valori, le gioie di divertirsi con altri piccoli cittadini, il desiderio di essere rispettati e il dovere di rispettare.”

La sostituzione della pavimentazione dell’area giochi è solo un tassello degli interventi previsti nei prossimi mesi nel più importante parco verde cittadino. La società che si occupa della gestione della ex casa del custode, dell’anfiteatro, dei servizi di manutenzione e custodia del parco, ha avviato in questi giorni i lavori di riverniciatura della recinzione e, a breve, depositerà il progetto definitivo per la realizzazione del punto ristoro e il rifacimento dei bagni pubblici.

“Sulla Villa – prosegue il Sindaco Denuzzo – l’Amministrazione Comunale ha fatto un ragionamento di lungo periodo. Questo luogo, la cui gestione per il Comune era diventata particolarmente faticosa, ha delle potenzialità che sono state colte dai privati che hanno deciso di investire sull’area, lasciandone una fruizione totalmente pubblica.”

Le novità non si esauriscono qui.

L’Amministrazione Comunale si è aggiudicata il finanziamento “Sport nei Parchi” grazie al quale sarà allestito in prossimità del campo da basket, su un’area di 280 mq, un circuito fitness con otto macchinari professionali. Anche in questo caso, così come per Parco Forleo Brayda, l’uso delle attrezzature sarà libero e gratuito.

“La Villa Comunale – conclude il Sindaco Denuzzo – sarà un luogo sempre più inclusivo e attrezzato per le esigenze di bambini, sportivi, anziani e persone con disabilità. Di quest’area dobbiamo avere cura perché è dell’intera collettività e non di chi agisce in maniera inappropriata. Noi proseguiremo con il nostro lavoro, ma occorre la collaborazione di tutti.”

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La Puglia torna a sorridere con il SuperEnalotto: nel concorso del 18 ottobre, come riporta Agipronews, un giocatore ha centrato un “5” del valore di 29.609,16 euro. La giocata vincente è stata convalidata presso l’edicola di via Foggia 112 a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia. Il Jackpot, intanto, continua a salire toccando quota 291,5 milioni di euro - il montepremi più alto nella storia del gioco - che saranno in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 22 maggio 2021, con i 156,2 milioni di euro finiti a Montappone (FM), mentre in Puglia l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.

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