Mesagne. Dal bilancio emergono le criticità dell'apparato amministrativo In evidenza

Settembre 20, 2015 3956

molfetta pompeo sindacoIl sindaco Pompeo Molfetta è pronto a tagliare i costi gestionali del Comune

di Mesagne: in primis ufficio legale e costi postali. Il Consiglio comunale, dunque, ha approvato il bilancio di previsione 2015, con 10 voti a favore e 4 contrari, al fotofinish. Nell'approvare il documento contabile dell'ente il sindaco Molfetta ha ribadito di voler monitorare attentamente le poste di bilancio e apportare tagli alle spese di funzionamento poiché, in alcuni casi, sembrano eccessive. Al contrario ha mantenuto stabile la pressione fiscale derivante dall'imposizione di Imu, Tasi, Tari, Irpef mentre vuole abbattere, nel 2016, del 75% la tariffa Cosap agevolando in questo modo le attività produttive. Intanto, "vuoti a perdere" sono stati considerati dal sindaco Molfetta, esclusivamente sotto l'aspetto finanziario, i tesori storico-architettonici e culturali come il museo, la pinacoteca, il castello,il teatro che a fronte di un alto costo di gestione hanno prodotto ricavi impercettibili: solo 5 mila euro. Per l'impiantistica sportiva l'Amministrazione pensa di togliere i ticket poiché a fronte di costi di manutenzione di oltre 110 mila euro sono stati incassati solo 10 mila euro. Per la buona pace delle associazioni sportive. Tuttavia c'è un dato macroscopico che fa riflettere: "Nell'anno in corso - ha spiegato il sindaco Molfetta - c'è stato un calo netto delle entrate relative alla violazione del codice della strada. Fino a settembre sono state riscosse 32 mila euro contro i 250 mila euro preventivate, poiché per lungo tempo non si è potuto utilizzare l'autovelox". Ora l'autovelox è stato acquistato e sembra che sta funzionando regolarmente. Sul fronte della lotta al randagismo il Comune incasserà 43 mila euro a fronte di costi di 310 mila euro. "Questo gap - ha fatto notare Molfetta - è legato al fatto che nella gestione del canile abbiamo sia una retta giornaliera per l'affido del canile rifugio di soli 75 centesimi sia perché alcuni Comuni che portano i loro cani nel nostro canile non pagano la retta". Sul fronte dei costi una posta determinate è quella legata alla spesa del personale. Il Comune, infatti, spende 4 milioni 630 mila euro. Inoltre, l'ente pagherà di interessi alle banche, per l'accensione di mutui, 394 mila euro e 110 mila euro di interessi passivi sulle anticipazioni di cassa. Sul fronte legale il Comune non è messo bene poiché ha pagato 148 mila euro tra liti e arbitraggi persi, oltre a 40 mila euro di bonus al dirigente. Su questa posta la dichiarazione del sindaco Molfetta è stata telegrafica quanto significativa: "No comment". Chiara l'intenzione di voler andare a fondo sull'argomento. E poi nell'era della posta elettronica, della pec e di internet il Comune di Mesagne ha speso 85 mila euro per spese postali. Somme non certo esigue se si pensa che alle attività produttive, all'agricoltura, all'industria, il Comune ha speso solo 27 mila euro. Difficile con questi numeri poter parlare di rilancio dei settori cruciali dell'economia mesagnese. "Bisogna tagliare la spesa improduttiva - ha ammesso il sindaco - come ad esempio ridurre il costo delle utenze, come quello della pubblica illuminazione, della cancelleria e telefonia, oltre che rendere efficienti alcuni servizi e ammodernare il parco mezzi".