Redazione

Nelle giornate dal 4 all'8 aprile 2022 gli alunni dell'IISS "E FERDINANDO" Simone Buccolieri, Giorgia Borrelli, Pierantonio Cellino, Marco Chiriatti, Salvatore Conte, Miriam Pescatore sono stati impegnati negli incontri del progetto Erasmus+ “WATER IS LIFE!” insieme ai loro coetanei del Colegiul National "Andrei Saguna Brasov (Romania), dal Sultanahmet Suphi Pasa Mesleki Ve Teknik Anadolu Lisesi (Turkey) e dal Soug Kiril Pejcinovik The Republic of North Macedonia.

Durante il primo incontro si sono presentati e hanno virtualmente visitato il prestigioso liceo rumeno che ha organizzato e ospitato questa mobilità Erasmus. Durante la quattro giorni di lavori, gli alunni hanno partecipato a due contest: il primo, Water as Lifeline for Mankind, consistente in un impegnativo “debate”, i ragazzi del Ferdinando si sono classificati al 1° posto. L’attività degli alunni è stata coordinata dai proff. Antonella Nacci, Rossella Nisi, Michele Tesoro, Lucia Pellegrino, Sabrina Calò.

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Dopo due anni di pandemia finalmente i mesagnesi possono tornare a festeggiare la Pasquetta. E' tradizione trascorrerla in famiglia e con amici nelle campagne circostanti la città. Oltre al giorno di Pasquetta i mesagnesi, al pari di altre realtà della provincia di Lecce, festeggiano anche la giornata del martedì dopo Pasqua che è chiamata Pascone, cioè una Pasqua più lunga. L’appuntamento per tutti è nei terreni circostanti la chiesetta rupestre della Madonna delle Grazie, lungo la provinciale che collega Mesagne a San Pietro Vernotico. È la giornata di festa preferita dai giovani, soprattutto dalle coppie, che assalgono i terreni e dopo aver giocato imbandiscono per terra le tavole ricche di prodotti locali preparati precedentemente in casa e trasferiti poi in campagna per gustare questa particolare agape fraterna.Pascone_al_Santuario_della_Vergine_delle_Grazie.jpg

Nel pomeriggio hannoinizio i riti religiosi con varie liturgie al termine delle quali c’è lo spettacolo dei fuochi pirotecnici che siglano la fine delle festività pasquali. La tradizione di festeggiare la giornata di Pascone è antica e si perde nella notte dei tempi. Inizialmente, festa pagana per annunciare l’arrivo della primavera poi divenuto appuntamento religioso grazie all’arrivo dei monaci basiliani che abitarono quelle contrade.

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I pugliesi hanno speso circa 130 milioni di euro per imbandire le tavole della Pasqua, da trascorrere in oltre nove casi su dieci in casa, propria ma anche di parenti e amici, una tendenza dimostrata dall’allungamento delle tavolate con la presenza in media di quasi 6 commensali, 2 in più rispetto allo scorso anno. E’ quanto stima Coldiretti Puglia, quando si registra un forte ritorno della convivialità dopo due anni di festività pasquali tra lockdown e zone rosse, con una geografia gastronomica da nord a sud della Puglia ricca di simbologia e riti antichi della tradizione rurale.

La spesa aumenta del 25% rispetto allo scorso anno e risale ai livelli pre pandemia, sia per effetto dei rincari nell’acquisto di tutti i prodotti tipici della Pasqua che per il fatto che quest’anno – aggiunge Coldiretti Puglia – sono oltre 120mila i pugliesi ​ che hanno deciso di cogliere l’opportunità del pranzo in un ristorante o in un agriturismo.

Tra i riti gastronomici pugliesi, partendo dagli antipasti, non può mancare sulle tavole imbandite il ‘benedetto’, piatto della tradizione barese e foggiana, che apre il pranzo del giorno di Pasqua​ - spiega Coldiretti Puglia - composto da uova sode, salame, ricotta fresca. Molto frequenti sulle tavole pugliesi sono anche i panzerotti pasquali, fritti e ripieni di ricotta fresca.

Una variante di fave e cicorie legata alla tradizione è l’incrapiata – aggiunge Coldiretti Puglia – dove al purè di fave vengono aggiunti pezzi di pane fatto in casa, cotto rigorosamente nel forno a legna, e arrostito. Il piatto viene accompagnato da cipolle rosse, lasciate in acqua per qualche tempo, e aromatizzate con olio, aceto e capperi, e dai cornaletti , peperoni verdi lunghi fritti. Ancora una variante è pasta e rape con la ‘tigna’, pan grattato soffritto nell’olio ed utilizzato a mo’ di formaggio per condire la pietanza. Per i secondi, si passa dal coniglio in umido al ‘cuturiddu’, agnello e verdure selvatiche, cotti nella pignata per 5/6 ore circa. A Taranto e provincia la tradizione impone u’marr, involtini di marroncini, a’callarredda, agnello e verdura campestre.

L’agnello e il capretto diventano il secondo per eccellenza, cucinati in mille modi diversi, nel foggiano il ‘brodetto’, cioè pezzetti di capretto cotto in tegame, associato ad asparagi lessati da parte, che poi – aggiunge Coldiretti Puglia – vengono conditi insieme al capretto con uova sbattute e formaggio grattugiato, a Trani si usa invece consumare l’agnello con piselli, arricchito anche in questo caso con uova sbattute e formaggio. I ‘carducci’ con l’agnello sono un altro piatto della tradizione pasquale pugliese, ossia agnello a pezzi rosolato con filetti di pomodoro e funghi cardoncelli, prodotto tipico dell’altopiano delle Murge, il tutto legato con uova sbattute insieme a formaggio pecorino grattugiato.

A Brindisi immancabile l’antipasto con i ‘lampasciuni’, bolliti e conditi con olio extravergine di oliva, sale e pepe, che possono anche accompagnare gli ‘gnumereddi’, involtini di interiora di agnello. A Foggia grande successo dei ‘talli di cocozza’, fiori di zucca con i quadrucci, le ‘orecchiette con rucola e patate’ e sempre le ‘orecchiette con i finocchietti selvatici’. Molto saporite – dice Coldiretti Puglia - le ‘rape con la pancetta soffritta’ e la ‘minestra maritata’, tutti i tipi di verdure selvatiche con le cotiche. Per i secondi si passa dal ‘galluccio ripieno’, con uova, uva passa, formaggio, alla ‘pancia di agnello ripiena e affettata’, dai ‘torcinelli’, budella di vitello con il solo prezzemolo o ripieni, allo ‘sfrisciuto’, salsiccia di fegatino con peperoni, peperoncino e aceto. A Lecce vanno per la maggiore le ‘sagne incannulate’, pasta fatta in casa, lunga, intrecciata e servita al sugo e le ‘pucce’, pane con le olive.

Ma sono i dolci i veri protagonisti delle tavole pasquali, come le scarcedde o scarcelle – conclude Coldiretti Puglia –​ un dolce semplice e genuino, dalle mille forme divertenti, dagli animaletti ricoperti di glassa colorata alle semplici ciambelle, guarnite con uova sode o uova di cioccolata o le pastatelle, preparate solo con olio locale e marmellate fatte in casa, i calzoncini, fagottini imbottiti con marmellata e i purcidd’, gnocchetti di pasta di cartellate con il bordo arricciato, fritti e spolverati di zucchero.

 

Dati del giorno: 17 aprile 2022

3.793
Nuovi casi
23.309
Test giornalieri
7
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.412
Provincia di Bat: 204
Provincia di Brindisi: 429
Provincia di Foggia: 434
Provincia di Lecce: 727
Provincia di Taranto: 525
Residenti fuori regione: 56
Provincia in definizione: 6
100.742
Persone attualmente positive
602
Persone ricoverate in area non critica
33
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.005.981
Casi totali
10.240.923
Test eseguiti
897.076
Persone guarite
8.163
Persone decedute

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Dopo la Seconda Guerra Mondiale,

c’è stato chi ha tolto i cadaveri dalle strade;
chi ha pulito il sangue e sepolto i morti.
C’è stato chi ha fatto salire, su treni diretti al Nord, bambini poveri e malnutriti, per ridare loro dignità, cibo e felicità.
 
Dopo la seconda Guerra Mondiale,
c’è stato chi ha ricostruito le strade, le scuole, le case, le Chiese.
C’è stato chi ha pianto i suoi figli, fratelli, padri, senza provare odio, rancore, rabbia.
 
Dopo la seconda Guerra Mondiale,
c’è stato chi ha sognato un’Italia Libera, Democratica, Pacifista, Egualitaria.
C’è stato chi ha messo nero su bianco questi valori, scrivendo la più bella Costituzione del mondo.
 
Dopo la seconda Guerra Mondiale,
c’è stato chi ha guardato oltre il suo presente e, pur partendo dal dolore del passato, è riuscito ad immaginare un futuro migliore.
 
Oggi nel mondo ci sono tante guerre,
ma solo per poche le telecamere sono accese.
 
Nelle guerre di oggi,
c’è chi compra il vestito nuovo per sedere ogni sera in un salotto televisivo diverso.
 
C’è chi è pacifista e chi si dice più pacifista degli altri.
 
C’è chi fa affari e accumula ricchezza con la guerra.
C’è chi muore con le unghie laccate rosso sangue e chi nasce sotto i bombardamenti in una metropolitana.
 
C’è chi, per sfuggire dalla guerra, muore a 14 anni, nel mar Mediterraneo, con la pagella cucita nella tasca dei pantaloni e chi porta scolpito sulla tenera spalla il proprio nome e cognome per essere riconosciuto.
 
C’è chi in cerca della pace scappa dalla propria casa, portando con sé il cane o il gatto.
 
C’è chi raccoglie i morti per strada e chi li fotografa.
 
C’è chi crede che RESISTERE significa UCCIDERE.
 
C’è chi apre conti corrente per le vittime di guerra e chi ruba fondi per le vittime di guerra.
 
C’è chi chiede la verità e chi crede di esserne l’unico depositario.
 
C’è chi spara perché è stato sparato.
 
C’è chi pensa di vincere e, intanto, stiamo perdendo. Tutti.
 
C’è chi infanga l’ANPI e c’è chi, come noi, continua a credere che la PACE e la MEDIAZIONE siano sempre, in ogni angolo del mondo, la soluzione dei conflitti.​
 
In questo giorno di RESURREZIONE, noi ci auguriamo che tacciano le telecamere, facciano silenzio gli onniscenti e parli solo la DIPLOMAZIA.
 
ANPI Mesagne

La Protezione civile della Regione Puglia ha emesso per il Salento un bollettino di allerta meteo di colore giallo per "Venti da forti a burrasca dai quadranti settentrionali. Possibili mareggiate lungo le coste esposte".

 

Carissimi concittadini,

il periodo, ricco di appuntamenti religiosi molto sentiti, che trovano il loro culmine nella celebrazione dei riti della Settimana Santa, assume un significato speciale per tutti noi. Questo momento, dopo i due anni trascorsi tra le limitazioni della pandemia, torna a rappresentare l’occasione ideale per condividere sentimenti di fede, ma anche per concedersi più tempo da trascorrere con le persone amate.

Pasqua è passaggio, speranza, rinascita. Ed è su questa progressione di condizioni e sentimenti che spesso progettiamo i giorni. Spesa tra il lavoro, la famiglia, le ore dedicate ai nostri cari, agli amici, agli altri, la nostra esistenza è in costante movimento: superiamo le sconfitte, troviamo la forza per consolarci dopo le inevitabili delusioni, le vittorie e i successi sono riserve di fiducia che ci permettono di andare avanti con maggiore ottimismo anche nei momenti più difficili. La Comunità in cui viviamo insegna che siamo parte di un tutto rispetto al quale ognuno può fare la differenza. Gli ultimi mesi sono stati mesi intensi, resi tali da emozioni impagabili: siamo arrivati a un passo da un grande sogno, quello di vedere Mesagne diventare Capitale italiana della Cultura, un’esperienza che ci ha lasciato un tesoro immateriale di idee sul quale continueremo a costruire un percorso di crescita inarrestabile. Grazie al percorso di riscatto compiuto dalla nostra Città, sappiamo come quel tutto al quale ci richiamiamo non sia la somma di singoli elementi quanto, piuttosto, una totalità chiamata a vivere un tempo spesso complicato. Gli scenari di queste settimane, in particolare, inducono a riflettere sugli eventi che stanno scuotendo la nostra contemporaneità.

Le ragioni della pace: l’auspicio è che siano queste a prevalere, insieme all’umanità e al buon senso, per restituire all’Ucraina la serenità che ogni popolo merita. I motivi della Pasqua sono i motivi della vita, che prevale sulle forze distruttrici di cui l’uomo sa rendersi artefice commettendo errori dettati da logiche devianti di calcolo, profitto e potere e che, ogni volta che tornano a riproporsi, riportano l’umanità un passo dietro sé stessa.

Vi rivolgo un sincero e sentito augurio. La pandemia non ci ha abituato, per fortuna, all’isolamento dal quale ci stiamo cautamente allontanando per tornare a fare ciò che è più naturale: stare insieme e sostenerci, quando occorre esenza paura, guidati da sentimenti di solidarietà e ideale vicinanza.

Buona Pasqua a tutti Voi, diserenità e di Pace.

Toni Matarrelli, sindaco di Mesagne

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Secondo l'ultimo report a cura dell'Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, dal 27 dicembre 2020 al 13 aprile 2022 sono state somministrate 929.332 dosi di vaccino, di cui 342.092 prime dosi, 331.593 seconde dosi, 255.280 terze dosi e 367 quarte dosi; mediamente, sono state somministrate 2.070 dosi per giornata di vaccinazione.

Il 63,1% (586.189) delle dosi è rappresentato da Pfizer, il 23,6% (219.628) da Moderna, il 9,3% (86.097) da AstraZeneca, il 2,7% (24.874) da Pfizer pediatrico, l'1,3% (12.097) da Janssen (Johnson&Johnson) e lo 0,01% (80) da Novavax. Il dato delle prime dosi risulta così distribuito: il 53,2% a persone al di sotto dei 60 anni; il 24,9% agli anziani; il 12,1% ai soggetti fragili; il 3,9% al personale sanitario; il 2,6% al personale scolastico; l’1% alle forze dell'ordine; il 2,3% ad altre categorie. Questa la distribuzione delle seconde dosi: per il 54,9% ai soggetti al di sotto dei 60 anni; per il 26,1% agli anziani; per il 10,3% ai soggetti fragili; per il 3,9% al personale sanitario; per il 2,4% al personale scolastico; per l'1% alle forze dell'ordine; per l'1,4% alle altre categorie. Questa, infine, la distribuzione delle terze dosi: il 28,9% agli anziani; il 49,8% a persone al di sotto dei 60 anni; il 10,7% ai soggetti fragili; il 3,4% al personale sanitario; l'1,2% al personale scolastico; lo 0,9% alle forze dell'ordine; il 5,1% alle altre categorie.

Fino al 13 aprile i residenti o domiciliati in provincia di Brindisi vaccinati con la prima dose sono 334.986, di questi 320.624 con la seconda dose e 241.894 con la terza dose, con una copertura vaccinale pari rispettivamente al 90,8%, all'86,9% e al 69,9%. Sono 467 i residenti che hanno ricevuto la quarta dose. La copertura vaccinale con la prima dose relativa ai residenti con più di 80 anni di età è pari al 98,8%, al 96,8% per il ciclo completo e all'84,6% per la terza dose.  I residenti di età compresa tra 5 e 11 anni vaccinati con prima dose risultano essere 12.936 per una copertura vaccinale pari al 56,7%.

Sono 126.960 le dosi erogate finora dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, di cui 54.217 (42,7%) in ambito ambulatoriale. Il 17,5% (22.221) delle dosi è stato somministrato a soggetti over 80, il 24,5% (31.141) a soggetti della fascia di età 70-79 anni, il 24,3% (30.822) a soggetti con età tra 60 e 69 anni e il 33,7% (42.746) a soggetti sotto i 60 anni. I soggetti fragili rappresentano la categoria a rischio vaccinata prevalentemente dai medici di famiglia (70.373; 55,4%), seguita dai soggetti con età superiore a 60 anni (30.863; 24,3%), dai soggetti sotto i 60 anni (9.577; 7,5%) e da altre categorie (16.137; 12,7%).

Con la partecipazione all’evento inaugurale del MESSAPIA Vela Lab, svolto lunedì 11 aprile nella sede «De Marco» di Brindisi, si è concluso l’articolato e significativo impegno della sezione brindisina della Lega Navale Italiana per la GIORNATA NAZIONALE DEL MARE 2022. Tanti eventi vissuti all’esterno e soprattutto nella propria sede, con il diretto coinvolgimento del presidente Salvatore Zarcone, dei componenti del Consiglio direttivo e delle varie figure tecniche della sezione, dalla scuola vela a quella di canottaggio. Da sottolineare la presenza di tanti giovani studenti che hanno potuto scoprire l’affascinante mondo della vela e soprattutto consolidare il rapporto con il mare.

Le attività si sono sviluppate nel corso di quattro giornate: la prima con lo stesso Istituto «Ferraris-De Marco-Valzani» Polo MESSAPIA con il workshop «Vocazione del territorio e professioni del mare»: interventi di Antonio Balsamo, in qualità di maestro d’ascia, e Antonio Romanelli in rappresentanza del Circolo Remiero.                                                   Mercoledì 6 aprile, nella sede della LNI, evento riservato alle classi quinte dell’Istituto Comprensivo Casale di Brindisi: avvicinamento agli sport acquatici e al diporto nautico e in particolare scuola vela e lezione teorica a cura degli istruttori della LNI.

Venerdì 8 aprile, sempre nella sede della LNI, evento con le quinte classi Istituto Comprensivo Casale: avvicinamento agli sport acquatici e al diporto nautico. In particolare: scuola canottaggio / lezione teorica a terra a cura degli istruttori.              Sabato 9 aprile, ancora nella sede della LNI, evento con le classi dell’Istituto Comprensivo Bozzano: avvicinamento agli sport acquatici e al diporto nautico con la formazione di due gruppi di studenti dello stesso Istituto: scuola canottaggio e lezione teorica a terra a cura degli istruttori della LNI, che hanno fornito elementi di base e hanno illustrato i vantaggi della pratica di questo sport; gara a terra con l’uso dei vogatori elettronici della LNI.

Infine, dopo l’evento MESSAPIA Vela Lab, nella stessa giornata di lunedì 11 aprile partecipazione della sezione alla «Via Crucis a mare» con imbarcazioni messe a disposizione dai soci della LNI.

Il presidente Salvatore Zarcone è particolarmente soddisfatto dell’impegno profuso e dei risultati conseguiti, tali da rimarcare il ruolo della LNI Brindisi nel contesto cittadino sia per le attività di carattere sportivo che per quelle socio-culturali.

Con la fine dell’emergenza gli italiani tornano a spendere per la Pasqua con una media di 69,2 euro a famiglia, il 25% in più rispetto allo scorso anno, attestandosi sui livelli pre-pandemia del 2019, nonostante le preoccupazioni per il conflitto in Ucraina. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè sulla Pasqua degli italiani secondo la quale il 59% dei cittadini trascorrerà il pranzo pasquale tra le mura domestiche, mentre un 32% si recherà a casa di parenti e amici con un recupero della convivialità e della voglia di stare assieme dopo due anni di limitazioni e lockdown. Una minoranza del 5% ha deciso, invece, di passare la domenica in un ristorante o in un agriturismo – continua Coldiretti – mentre un restante 4% ha scelto di fare un picnic.

Si allungano le tavolate ma salgono in media di quasi il 6% anche i costi per la preparazione dei menu di Pasqua per i rincari dei prezzi che interessano tutti i principali prodotti simbolo della festa, afferma la Coldiretti. Aumenta il  tempo dedicato in cucina nella preparazione dei pasti che sale a 2 ore di media, ma fra quelli che hanno scelto di dedicarsi ai fornelli c’è – continua la Coldiretti – un 29% di appassionati che ha deciso di spendere fino a tre ore di tempo ai fornelli e una quota dell’8% di maratoneti della cucina che si spingerà sulle 5 ore per portare in tavola piatti di ogni tipo. Non manca però un 6% di italiani che ricorrerà al cibo da asporto o direttamente alla consegna a domicilio.

Tra i prodotti immancabili sulle tavole pasquali, quasi quattro italiani su 10 (39%) mangeranno carne di agnello per rispettare le tradizioni ma anche per sostenere la sopravvivenza dei 60mila pastori duramente colpiti dai rincari dei costi di produzione legati alla guerra in Ucraina, secondo una indagine Coldiretti/Ixe’. Tra coloro che non rinunciano all’agnello, il 24% acquisterà quello Made in Italy e un altro 9% lo andrà addirittura a comperare direttamente dal produttore per avere la garanzia dell’origine, mentre solo un 7% non si curerà della provenienza di quel che metterà nel piatto, secondo Coldiretti/Ixe’.La carne d’agnello resta dunque una presenza fissa nel menu di Pasqua come dimostrano i piatti della transumanza tramandati da secoli come il Cutturiddu pugliese, l’agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge.

Tra i dolci, la colomba batte le uova di cioccolato e si classifica come il preferito delle feste anche se in più di quattro famiglie su 10 (41%) si preparano quest’anno in casa i dolci tipici della Pasqua, anche per effetto del caro prezzi scatenato dalla guerra in Ucraina. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ sulla Pasqua degli italiani la colomba è presente nel 71% delle tavole, cinque punti percentuali in più rispetto all’uovo di cioccolata che non mancherà nel 66% delle case. Se negli acquisti pasquali in tempo di guerra si verifica dunque una preferenza per la colomba simbolo della pace, una novità – sottolinea la Coldiretti – è rappresentata anche dal ritorno della cucina casalinga fai da te con la riscoperta dei dolci della tradizione.

Una tendenza spinta dal caro prezzi che non ha risparmiato i prodotti di pasticceria, legato soprattutto agli aumenti dei costi energetici. Nelle famiglie – conclude la Coldiretti - si è così tornati ai fornelli recuperando antiche ricette, a partire da quelle della tradizione contadina.

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