Redazione

La sua forte fibra non ce l'ha fatta a sconfiggere la patologia da cui era affetto. Così, ieri pomeriggio, intorno alle ore 18, è deceduto a 72 anni Umberto Priore, volto noto e stimato a Mesagne. Un professionista serio che da alcuni anni si godeva la meritata pensione insieme alla moglie Rita, agli adorari figli, Monica ed Enzo, e ai nipotini. Era ricoverato presso l'ospedale "Fazzi" di Lecce, dove era stato trasferito dal "Perrino" di Brindisi a causa dell'aggravarsi del suo quadro clinico. Una vita spesa a servizio della Cantina Riforma Fondiaria di Mesagne, dove ha rivestito il ruolo di segretario e direttore amministrativo. Da qualche anno svolgeva volontariato presso la sezione Cisl, sezione pensionati, di Mesagne. I funerali si svolgeranno venerdì alle ore 9,30 presso la chiesa del cimitero di Mesagne nel rispetto delle norme anti Covid.

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Dall'inizio della pandemia sono 271.000 i tamponi analizzati dal laboratorio di Patologia clinica del Perrino, 1.750 molecolari al giorno negli ultimi giorni di dicembre 2021.  

Gli ultimi due mesi del 2021 sono stati contrassegnati da un'impennata di contagi: a novembre i positivi in provincia di Brindisi erano 881 e sono diventati 4.184 a dicembre, con un incremento del 460%. Questi aumenti hanno prodotto effetti sull'attività di tracciamento dei contatti, sull'esecuzione dei tamponi e sulla loro analisi. Nel laboratorio di Patologia clinica dell'ospedale Perrino di Brindisi, dove i tamponi vengono processati, si è passati dai 14.884 di novembre 2021 ai 24.410 del mese successivo. 
"Negli ultimi giorni del mese di dicembre - spiega il direttore del laboratorio, Angelo Santoro - con un tasso di positività post natalizio elevatissimo, vicino al 38%, sono stati processati 1.750 tamponi al giorno mentre nello stesso periodo del 2020 erano 1.000, il 75% in più. Ci scusiamo con gli utenti, ma abbiamo dovuto fronteggiare l'aumento improvviso della mole di lavoro a cavallo del Natale con rallentamenti soprattutto in fase di refertazione e inserimento degli esami nel sistema informatico". 
La dotazione tecnologica del laboratorio di analisi del Perrino, grazie agli interventi effettuati dalla direzione dell'unità operativa complessa di Patologia clinica del Perrino e dai vertici dell'azienda, è all'avanguardia: attualmente, sono in funzione sei macchine per l'analisi dei tamponi che impiegano dai 30 ai 90 minuti per completare le operazioni su set di 12, 8, 4 o 2 test per volta. Quello della Asl di Brindisi, con oltre 271.000 tamponi processati dall'inizio della pandemia, è il quarto laboratorio in Puglia per numero di test svolti, dopo Policlinico di Bari, Ospedali riuniti di Foggia e Asl di Bari.
Negli ultimi giorni si sono registrati problemi anche per la comunicazione dei risultati dei tamponi. A questo proposito il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Stefano Termite, sottolinea che "Regione e Asl stanno affrontando la questione per sollevare gli utenti dai disagi, implementando processi automatici nel sistema informatico per consentire una rapida uscita al termine dei 10 giorni, con tampone negativo. Ci scusiamo con l'utenza, ma oltre 500 positivi al giorno comportano un incremento di procedure amministrative che col personale a disposizione non è possibile evadere celermente. Con le novità nella gestione dei positivi, si ridurranno i tempi e si eviterà la massiccia richiesta di tamponi molecolari che ha messo in crisi il laboratorio”.
 

L’Archivio Storico di Mesagne, uno scrigno di memoria: modalità per accedere. Profumano di una polvere magica gli archivi storici, quello di Mesagne non è da meno. Accolto in un immobile di pregio storico come Palazzo Piazzo, al numero 11 della centralissima via Castello, promana un’essenza speziata di storia e curiosità, tra date che scorrono sotto la punta di pennini datati e un inchiostro che resta attaccato con caparbietà alla carta ingiallita di lustri e decenni che diventano secoli. L’ufficio Cultura informa quanti interessati – docenti e studenti universitari e delle scuole cittadine, studiosi, cittadini intenzionati ad addentrarsi in approfondimenti che interessano la propria famiglia e altre curiosità di civico interesse - che l’Archivio Storico sarà aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13. “L’importante presidio culturale conserva le memorie storico-documentali della nostra comunità, le raccoglie in un patrimonio archivistico distinto in inventario pre-unitario e del periodo post-unitario, dal 1861 in poi, offendo una preziosa banca di dati e informazioni per ricerche, consultazioni ed estrazioni di copie documentali”, spiega il sindaco della città Antonio Matarrelli, che ricorda come circa 7.000 documenti informatizzati, che ricoprono un arco temporale dal 1861 al 1892 sono consultabili dal web. 

Si possono consultare, online e di persona, atti di epoche che sembrano lontane: cade l’occhio sugli anni a partire dal 1810 e sulla “Nomina de’ medici condottati”, figure a metà tra l’eroicità e il romanticismo istituite per fornire assistenza sanitaria gratuita alla popolazione più povera, che i comuni provvedevano a garantire tenendo conto delle non sempre adeguate risorse a disposizione; sugli anni 1849-1857 - “Incartamento toccante il colera” – e sul periodo 1850-1852, “Stati numerici delle vaccinazioni”, per alcuni aspetti attuali, se si volessero compiere dei parallelismi con l’attuale emergenza sanitaria. E, tra le convenzioni sottoscritte tra l’Ente ed altri soggetti, compare l’accordo con le Ferrovie dello Stato del 1928 per “la cessione in uso perpetuo del piazzale della stazione” e​ il progetto per la lottizzazione di “parte della spianata Carmine e suoli edificatori”. “Gli archivi sono a tutti gli effetti beni culturali – commenta Marco Calò, consulente comunale alle Politiche Culturali e Scolastiche - con peculiarità che li rendono preziosi contenitori per più ragioni: le attività connesse alla valorizzazione dei documenti in essi contenuti hanno un valore dinamico, legato alla dimensione della memoria storica, che permette di leggere con maggiore consapevolezza il presente”.

Per prenotare l’accesso all’Archivio è possibile accedere al sito istituzionale della Città di Mesagne, cercare la voce “Servizi” sulla pagina iniziale e individuare le voci “Cultura e tempo libero - Servizio Archivistico", infine scaricare il modulo “Richiesta consultazione documenti dell'archivio storico comunale”. Per ulteriori informazioni chiamare i numeri 0831 723 284 (ufficio Archivio Storico), 0831 732301 (ufficio Cultura) oppure inviare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Mercoledì 5 gennaio il Sindaco Antonello Denuzzo ha incontrato Riccardo e Francesco Imperiali, discendenti della storica famiglia che ha governato Francavilla Fontana per più di due secoli tra il XVI e il XVIII secolo.

L’obiettivo comune dell’Amministrazione Comunale e dei discendenti è il recupero delle due grandi tele che ritraggono Andrea I e Michele III Imperiali che da decenni richiedono un intervento di restauro.

L’Amministrazione Comunale e la famiglia Imperiali hanno avviato un percorso comune per il recupero dei due grandi ritratti custoditi a Castello Imperiali. Tutto questo – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – è nato dal Bilancio partecipato del 2019 che, grazie alla proposta di Giuseppe Leone e di un gruppo di cittadini e, successivamente, al lavoro del Comitato Si può fare, ha riacceso i riflettori sul recupero delle due tele.”

La famiglia Imperiali sarà parte attiva nel restauro delle opere e ne co-finanzierà i lavori riannodando i fili della storia che hanno visto il casato protagonista dello sviluppo della Città e della transizione verso la modernità.

L’impegno assunto dai discendenti Imperiali – prosegue il Sindaco – è un segnale importante per la nostra comunità.  Il recupero delle tele in un luogo simbolo che porta proprio il loro nome chiude idealmente un cerchio, testimoniando il profondo legame che unisce ancora Francavilla Fontana e lo storico casato.

Le due tele – ultime testimonianze presenti in Italia dell’aspetto dei componenti della famiglia – risalgono alla prima metà del 1700 e ritraggono Andrea I e Michele III Imperiali.

Le opere, che misurano 2,2 x 1,5 mt, sono di autore ignoto, probabilmente frutto del lavoro di maestranze locali. Tutto ciò sottolinea la vivacità del mondo culturale francavillese dell’inizio del ‘700.

Il recupero delle tele – conclude il Sindaco Antonello Denuzzo – sarà un evento che coinvolgerà studiosi, studenti e semplici cittadini. Per questo allestiremo un laboratorio aperto a tutti per avvicinare giovani e meno giovani al patrimonio artistico cittadino.

L’impegno della famiglia non si fermerà alle opere di restauro dei ritratti. È stata avviata una interlocuzione con l’Amministrazione Comunale per individuare una strategia comune per la valorizzazione della storia e del contributo dato dagli Imperiali per la crescita della Città.

Il recupero delle tele e l’avvio di un processo di musealizzazione rappresentano, quindi, solo il primo passo per la riscoperta e lo studio del patrimonio storico, artistico e architettonico di Francavilla Fontana.

All’incontro hanno preso il prof. Mirko Belfiore, il prof. Davide Balestra e Giuseppe Leone del Comitato "Si può fare" e il Cav. dott. Francesco Fullone.

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Dati del giorno: 05 gennaio 2022

5.514
Nuovi casi
71.121
Test giornalieri
0
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.850
Provincia di Bat: 535
Provincia di Brindisi: 564
Provincia di Foggia: 554
Provincia di Lecce: 933
Provincia di Taranto: 949
Residenti fuori regione: 103
Provincia in definizione: 26
41.162
Persone attualmente positive
364
Persone ricoverate in area non critica
38
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

328.360
Casi totali
6.042.681
Test eseguiti
280.205
Persone guarite
6.993
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 116.559
Provincia di Bat: 32.969
Provincia di Brindisi: 28.454
Provincia di Foggia: 56.569
Provincia di Lecce: 43.409
Provincia di Taranto: 47.733
Residenti fuori regione: 1.995
Provincia in definizione: 672

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Nuovo singolo per la cantautrice brindisina Francesca D’Angeli, una ballad prodotta da Gianni Testa per Joseba Publishing e che porta la firma anche di Chiara Stroia.

Francesca: -Questo brano, dal titolo “Rinascere”, contiene un profondo ed intimo messaggio d’amore, è un vero e proprio grido al sentimento ed alla voglia di risollevarsi in due, per superare tutti i momenti più bui e negativi che la vita può presentarci. E’ l'essere presenti nonostante le distanze che possono separare ed è anche essere completamente e incondizionatamente innamorati di una persona, perché l'amore è il fuoco che tiene accesa la nostra vita, è il pensiero che dà luce alle giornate, anche le più cupe-

Il videoclip sarà disponibile dal 15 Gennaio su youtube.

Biografia

Francesca D’Angeli è nata il 17 Novembre del 1994 a Fasano (Brindisi) sotto il segno dello scorpione, così come da subito nasce il suo amore per il canto. Infatti nei primi tre mesi di vita, prima ancora di dire la prima parola, inizia ad intonare delle piccole cantilene. In fase adolescenziale la passione cresce di giorno in giorno, tra saggi di scuola e musical organizzati in parrocchia fino ad arrivare ai 18 anni con i primi matrimoni, piazze e feste in genere. La musica è la "colonna sonora" della sua vita, una grande passione che cerca di trasmettere con ogni singola nota ed attraverso il linguaggio delle emozioni.

-Chiudo con una frase di Friedrich Nietzsche: "Senza musica la vita sarebbe un errore".

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CONTESSA (ANCE): CON I RENDERING E SENZA PROGETTI ADEGUATI NON SI FANNO LE OPERE. IL RISCHIO E’ CHE A PAGARE SIANO SEMPRE LE IMPRESE. 

Per molti comuni il 31 dicembre 2021 sarà una data da ricordare. Una pioggia di milioni di finanziamenti pubblici per cambiare il volto delle nostre città! Anche in Puglia tutti felici (e come non esserlo) visto che dal PNRR sono in arrivo ben 392 milioni di euro per rigenerare le nostre città.

Un ruolo di primo piano è spettato alla città di Brindisi che brinda con ben 40 milioni di euro di finanziamenti. E la stessa soddisfazione si avverte anche in altre realtà della provincia (a Fasano 5 milioni di euro, a Mesagne 5 milioni, a Francavilla Fontana 3,8 milioni, tanto per citarne alcune). Tutte opere da collaudare entro marzo 2026, ossia in 1550 giorni circa, ed il monitoraggio (che ci impone il rispetto dei tempi) è già partito dal primo gennaio 2022.

In un paese normale, oltre ad essere soddisfatti, si sarebbe stilato immediatamente un cronoprogramma, con la consapevolezza che si è già ritardo.

Si, in ritardo perché mentre si gioisce con grande enfasi sui giornali e sui social per i finanziamenti ottenuti, non si racconta ai cittadini che i progetti sono a malapena allo stato embrionale, forse da assimilare ad un semplice studio di fattibilità.

Basta leggere le preoccupazioni del Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Antonio Decaro o andare nei corridoi degli uffici tecnici dei nostri comuni  per avere il termometro della situazione. Se azzardiamo a dire che ad oggi, per il 100% dei finanziamenti, non esistono progetti definitivi/esecutivi e quindi cantierabili, purtroppo siamo certi di non dire qualcosa lontano dalla realtà.

Serve una progettazione BIM (Building Information Modeling) in cui ad ogni linea disegnata corrisponde una lavorazione con relativo materiale e quindi una definizione numerica, economica e della tempistica reale dell’intervento. Basta cartoni animati illusori che vengono fuori dai rendering che a malapena danno idea dell’opera ma non mettono nelle condizioni i capi cantieri di dare disposizioni ai lavoratori o gli uffici acquisti delle imprese di comprare i materiali per tempo.

Il cantiere moderno, infatti, è un vero e proprio assemblaggio di materiali e tecnologia e non può essere realizzato con progetti redatti in fretta e furia, spesso con il sistema del “copia ed incolla”.

È innegabile che la Pubblica Amministrazione non ha una adeguata capacità progettuale, per carenza atavica di personale, e quindi vi è un deficit assoluto di progetti esecutivi.

Pertanto, ad oggi non è neanche ipotizzabile la tipologia di gara da espletare, poiché la stessa dipende dal grado di progettazione.

La cosa ancora più grave è che i progetti che si stanno redigendo avranno dei quadri economici con dei prezziari disallineati dagli attuali prezzi di mercato. Serve l’intervento del legislatore poiché la soluzione del problema non può essere demandata alle stazioni appaltanti che non hanno strumenti idonei di intervento!

Come sistema-Ance pensiamo che oggi l’unica via d’uscita sia da ricercarsi nel decreto sblocca-cantieri e nel decreto semplificazioni-bis che hanno reso nuovamente ammissibile il ricorso sia all'appalto integrato semplice che all'appalto integrato complesso.

In sintesi, vi è la possibilità per la stazione appaltante, priva di progetti esecutivi, di poter mandare in gara un livello di progettazione definitivo e/o di fattibilità e, a seconda dei casi, chiedere ai partecipanti/aggiudicatari di rendere esecutivo il relativo progetto.

Sarebbe un sistema efficace per passare dalla politica degli annunci a quella dei fatti concreti e delle opere realizzate. Ecco perché è arrivato il momento di aprire i cantieri ed eseguire i lavori. Bisogna fare in fretta perché siamo in ritardo e le imprese non vogliono rappresentare, ancora una volta, l’agnello sacrificale a cui addossare la responsabilità del fallimento del PNRR.

Certo, anche noi imprese dovremo compiere dei passi in avanti, ricostruendo e professionalizzando i management aziendali, adeguandoli alle accresciute esigenze in termini di corretta esecuzione delle procedure e nei tempi prestabiliti. L’Ance, anche da questo punto di vista, è pronta ad offrire il proprio contributo a vantaggio delle imprese associate e nel rapporto con le stazioni appaltanti da cui attendiamo, nei modi che riterranno più opportuni, l’avvio di una fase di confronto.

Ma questa volta, più di quanto accaduto in passato, è necessario far presto!

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

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È inaccettabile aver letto nella legge di bilancio 2022 la scomparsa dei Livelli essenziali per la non autosufficienza. La sua mancanza nella scrittura fa parte di un pensiero debole, che annulla la sua specificità sostitutiva nei commi dal 162 al 168. La nostra richiesta è nella necessità voluta di una Legge Quadro per le persone non autosufficienti, la quale chiede interventi domiciliari tra la popolazione colpita sulla base della copertura, intensità e durata sia per gli ammalati che per le famiglie che accudiscono.  La ragione è nel dare assistenza e previdenza.

Noi sappiamo che la non autosufficienza pone condizioni di lungo periodo nella durata degli interventi e necessità che richiedono un sostegno intenso e continuo di operatività.

Papa Francesco nel suo ultimo libro, apparso nelle librerie in questi giorni, sintetizza l’accoglienza in poche regole sul desiderio di come poter condurre “una buona vita”, ed essere fonte per “il desiderio di vivere appieno e sperimentare …. Mantenimento di buona salute e all’accesso all’assistenza ….”.

Il desiderio di una buona vita, quindi, non può focalizzarsi nella riflessione debole di una politica miope. L’input potrebbe essere in un Nuovo Patto per la salute: incipit di base, secondo la Uil pensionati Stu Appia, per un Invecchiamento attivo in buona salute e per rendere operativi e accessibili gli interventi di assistenza a domicilio.

La realtà della persona che vive la non autosufficienza, pone la necessità di “una gamma d’interventi … non estemporanei”, ma “permanenti”.

L’urgenza chiede risposte in una logica socio-assistenziale inclusiva che possa essere di “servizio per gli anziani non autosufficienti “, ma anche una risorsa per le famiglie.

Su questo tema la Uil pensionati Stu Appia si domanda, dove e quali sono le buone intenzioni del Governo sui Leps (livelli essenziali delle prestazioni sociali per le persone non autosufficienti)?

Il nostro richiamo fa riferimento all’art, 43 della Commissione “Turco”, presentato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, avente per titolo proprio “Livelli essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza”.

La non presenza sul bilancio è forse dovuto e, quindi, intenzionale nel prevedere un decreto futuro da definire negli obiettivi di servizio?

O forse l’attesa era prescrittibile nell’individuare la definizione di una Legge quadro in altri ambiti del sociale diverso dalla non autosufficienza?

Ci chiediamo, dunque, che cosa rimane agli anziani non autosufficienti? Oppure si devono accontentare soltanto di risorse e non di una Legge. Sulla sicurezza il nostro segretario Pierpaolo Bombardieri suggerisce alla cultura della politica che il “Casco, Non Basta”

Il segretario dei pensionati Carmelo Barbagallo continua a ripetere che “i decreti non bastano”. Non bisogna fare “orecchio da mercante” nei tavoli di confronto, ma l’esigenza è in una “Legge quadro sulla non autosufficienza” e che, da molti anni, è richiesta, serve ed è voluta dalle parti sociali.

La Legge 234/2021 non può essere sostitutiva ed esaustiva per Legge Quadro sulla non autosufficienza. Per la Uil Pensionati Stu Appia la valutazione è che occorre una legge di riferimento.

 La Legge di Bilancio 2022 garantisce solo risorse e attività di stanziamento oggi 100 milioni e forse indicativi dal 2025 di un importo di 300 milioni. Queste risorse per noi sono da considerare un “casco” da apprezzare nell’immediato, però non solo esaustive e garanzia per i Comuni/Ambiti territoriali sociali da poter essere di tutela, di prossimità e di “riconoscimento sostanziale e formale verso i Livelli essenziali per la non autosufficienza”.

Oggi vi è la possibilità per attivare interventi concreti e riformatori tra le politiche sociali e sanitarie.

A tal proposito la pandemia fa, in un certo senso, da acceleratore per ottenere una Legge quadro in favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Ora si chiede al Governo d’investire le risorse fornite dai fondi europei previsti nell’ambito del programma “Next Generation Eu”, che tra i sei assi d’intervento atteso (digitalizzazione, transizione, ecologica, mobilità sostenibile, istruzione, inclusione e salute), gli ultimi tre, in particolare, interessano la dimensione delle disabilità e delle loro famiglie.

In sostanza la nostra proposta è in un Nuovo Patto per la salute che possa essere inclusiva per costituire una “Legge Quadro per le persone non autosufficienti”.

 Il raggiungimento dell’obiettivo potrebbe essere indicativo a rimuovere le forme sostanziali d’inciviltà persistenti sulle disuguaglianze e sulle discriminazioni che colpiscono le disabilità e le fragilità di milioni di persone.

La fiducia è esigibile nelle buone pratiche, la possa servire a una forma di “Buona vita” in salute e non di privazione com’è accaduto con il Covid -19, che ha sacrificato le persone fragili di diritti fondamentali spettanti nel subire “un carico sproporzionato di problemi rispetto agli altri diritti” (Helena Dalli.)

Nel dare un buon “Sguardo alla vita in futuro”, auguriamo a tutti un Buon Anno in salute.

Il segretario

Tindaro Giunta

Con un giorno di anticipo sulla festività della Befana sono iniziati, ieri mattina a Mesagne, i lavori di ristrutturazione stradale della via vecchia per Francavilla Fontana che si allaga completamente nelle giornate di pioggia inibendo il transito stradale. Il costo dei lavori è di 130 mila euro e dureranno circa 30 giorni. Il problema degli allagamenti era sorto dopo che alcuni residenti della contrada Palmitella avevano realizzato delle recinzioni in muratura per le proprie abitazioni ostacolando il naturale deflusso delle acque meteoriche. Una criticità che si portava avanti da oltre un ventennio, anche legalmente, che era diventata un problema non solo per i residenti, ma anche per la normale viabilità stradale. Infatti, il tratto di strada era stato inibito dal Comune al transito delle auto poiché le buche stradali, causate dalle piogge, erano motivo di incidenti e danni ai mezzi.

Con relative richieste di risarcimento al Comune. Poi la promessa, esattamente un anno fa, dell’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona, di aver inserito la strada nel piano delle ristrutturazioni. Mesi di progettazioni e autorizzazioni e poi ieri mattina, finalmente, l’insediamento del cantiere e l’inizio dei lavori. Il progetto si divide in due parti.

La prima è la realizzazione di un sistema assorbente, progetto approvato dall'ufficio Ambiente della Provincia di Brindisi, mentre il secondo intervento riguarda la sistemazione del tappetino bitumoso che migliorerà le pendenze, il drenaggio e la gestione delle acque. “Devo dire di essere molto soddisfatto del lavoro che l’ufficio Lavori pubblici sta facendo per migliorare l’efficienza della nostra città – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona –. Abbiamo in cantiere un’altra serie di progettazioni, per risolvere situazioni di imbarazzo strutturali ferme da anni, pronte per essere eseguite appena arriveranno i fondi del Pnrr”.

Intanto, l’Amministrazione comunale ha iniziato a risolvere, con fondi propri, il problema legato agli allagamenti della via vecchia per Francavilla. “Ormai sembrava una leggenda metropolitana che non c’era nessuna soluzione a questo problema ventennale. Bastava, invece, solo un po' di buona volontà e un’attenta progettazione”, ha tenuto a sottolineare l’assessore. Infine l’amministratore ha voluto fare notare che “sono solo 2 anni che l’Amministrazione Matarrelli è in carica e abbiamo risolto diversi problemi che da anni languivano nel dimenticatoio”. 

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Positivi e tamponi nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 2 gennaio.

Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 2 gennaio 2022 risultano positivi 3.359 soggetti, di cui 1.593 uomini (47,4%) e 1.766 donne (52,6%), con età media di 33 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 846 nella fascia 0-18 anni, 2.224 tra 19-64 anni, 232 tra 65-79 anni, 57 negli 80 e oltre. 
I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “sospetto di caso” 1.306 (38,9%), “contatto con caso accertato” 804 (23,9%), “screening” 193 (5,8%), “rientro da area a rischio” 61 (1,8%) e soggetto in RSSA/RSA 4 (0,1%); in 991 casi (29,5%) il fattore di rischio non è definito. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive 1.983 (59%) soggetti asintomatici, 792 (23,6%) paucisintomatici, 121 (3,6%) con sintomatologia lieve, 16 (0,5%) severi e 4 (0,1%) critici; per 443 (13,2%) soggetti il dato non è noto. Per 1.749 (52%) soggetti è stata predisposta la sorveglianza con isolamento fiduciario e per 43 (1,3%) il ricovero in isolamento; per 1.567 (46,7%) soggetti il dato non è noto.
Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 872 a Brindisi, 418 a Fasano, 394 a Ostuni, 261 a Francavilla Fontana, 242 a Mesagne, 129 a Ceglie Messapica, 128 a Latiano, 128 a San Pietro Vernotico, 113 a Carovigno, 100 a Torre Santa Susanna, 94 a San Vito dei Normanni, 83 a Erchie, 79 a Oria, 71 a San Pancrazio Salentino, 61 a Cellino San Marco, 49 a Villa Castelli, 44 a Cisternino, 41 a Torchiarolo, 34 a San Donaci, 18 a San Michele Salentino. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Torchiarolo, Brindisi, Torre Santa Susanna, Francavilla Fontana. 
Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 2 gennaio 2022, sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 156.767 residenti nella provincia di Brindisi, pari a 401,5 soggetti ogni 1.000 residenti. Per 125.474 (80%) soggetti sottoposti a test è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa il 45% dei casi. Dei 156.767 soggetti sottoposti a tampone molecolare, 26.767 (17,1%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 685,5 casi x10.000 residenti; si conferma il trend in aumento dei casi. I positivi comprendono 13.873 donne (51,8%) e 12.894 uomini (48,2%) e l’età media è pari a 42 anni.
Il tasso di letalità è pari all'1,5%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 414 i decessi totali: 327 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 55 tra i 60 e i 69 anni, 23 casi tra i 50 e i 59, 7 casi tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.