Redazione

Scene da film stamattina a Foggia dove gli abitanti della città pugliese si sono trovati di fronte un elefante in carne ed ossa intento a mangiare dell’erba in un giardinetto tra i palazzi della periferia e la Città del Cinema. Le foto e i video sono subito diventati virali sui social. L’animale è scappato da un circo attendato nella città, distruggendo il recinto dove era stato messo. Dopo aver girato per la città l’elefante è stato recuperato e riportato al circo. “E’ l’occasione – ha affermato Carla Rocchi, Presidente Enpa nazionale – per ricordare quanto sia fuori luogo la presenza degli animali selvatici nei circhi. E’ giunto il momento per il nostro Paese di voltare pagina e porre fine a questa forma di sfruttamento che troppo spesso rappresenta un pericolo per la sicurezza degli animali e delle persone. Il numero dei Paesi che già hanno detto no al circo cresce di giorno in giorno, il nostro segua l’esempio di quelli più virtuosi. Mi rivolgo ancora una volta al Governo affinché si accelerino i tempi sulla legge, attesa da troppi anni, per il circo senza animali”.

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Dalla chirurgia generale a quella vascolare, dall'ortopedia alla neurologia: sono oltre 200 i pazienti positivi al Coronavirus ma con necessità cliniche diverse da quelle direttamente legate al Covid, trattati in tre settimane nell'area mista dell'ospedale Perrino di Brindisi.

Ogni giorno i 20 posti letto ricavati negli spazi della Chirurgia plastica accolgono una media di 8 adulti e 5 bambini che sono presi in carico con le più diverse patologie e trovano le risposte di cura e assistenza necessarie, contribuendo a decongestionare sia i reparti Covid, sia quelli non Covid. Nel contempo, per garantire la continuità delle cure, i posti di Chirurgia senologica che erano ospitati in Chirurgia plastica sono stati riposizionati in Otorinolaringoiatria e Chirurgia vascolare.

“L'area mista del Perrino – spiega il direttore generale Giuseppe Pasqualone – è un esempio virtuoso per tutto il territorio regionale: nonostante la fase acuta della pandemia, infatti, grazie ai nuovi posti letto 'ibridi' non è saltato un solo intervento chirurgico, tra quelli programmati e quelli urgenti”.

La gestione dinamica dei posti letto in ambito dipartimentale, resa possibile da questa nuova sezione dell'ospedale Perrino, è essenziale per evitare rallentamenti e ritardi in tutto il presidio: potendo contare sugli spazi riservati ai pazienti positivi con esigenze di cura diverse da quelle Covid-correlate, si riesce a non intasare le unità riservate agli utenti con una patologia da Covid importante e, al contempo, non si attende la negativizzazione per trattare le altre patologie, alcune urgenti o tempo-dipendenti, evitando anche le extralocazioni che frammentano la gestione coerente dei pazienti.

In questi mesi, il Perrino è diventato il punto di riferimento per diverse patologie: la struttura ospita un sempre maggior numero di pazienti provenienti da altri territori, rendendo indispensabile il nuovo assetto organizzativo imperniato sulla gestione dipartimentale dinamica prevista con l'attivazione dell'area mista. Superare i limiti fisici imposti dalla carenza di personale e dalla conformazione strutturale degli spazi ospedalieri non è possibile: la parola d'ordine per i vertici aziendali, in questa situazione, è ottimizzare le risorse a disposizione per garantire il miglior servizio possibile.

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Anche noi commercianti possiamo contribuire ad attenuare un’emergenza-sangue che crea non poche preoccupazioni ai sanitari del Centro Trasfusionale del “Perrino” di Brindisi. Occorrono donazioni e bisogna fare in fretta! E il nostro invito, ovviamente, è rivolto a tutta la cittadinanza.

Per donare il sangue è richiesta un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni e bisogna avere un peso di più di 50 chilogrammi. E’ necessario, inoltre, non aver assunto farmaci antinfiammatori negli ultimi cinque giorni, antibiotici ed antistaminici negli ultimi 15 giorni. Peraltro, al Trasfusionale si accede attraverso un percorso protetto, nel pieno rispetto dei protocolli a tutela di operatori ed utenti.

Per ulteriori informazioni ci si potrà risolvere allo 0831 537274.

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VENERDI' nuovo appuntamento della rubrica "Un caffé con...". In studio ci sarà l'assessore ai Lavori pubblici e Sport, del Comune di Mesagne, Roberto D'Ancona. Si parlerà di politica locale e nazionale e di tanto altro ancora. La trasmissione sarà in diretta streaming sulle pagine Facebook deIl Gazzettino di Brindisi e di Lab Creation. Start alle ore 16,30. Gli ascoltatori possono intervenire in diretta inviando del messaggi sulle pagine Facebook.

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La Giunta comunale di San Michele Salentino ha approvato il progetto esecutivo degli interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza della viabilità, per partecipare al bando “Strada per strada” della Regione Puglia con oltre 147mila euro di interventi.

Il progetto punta a intervenire su sedi stradali particolarmente dissestate, con buche e sconnessioni della pavimentazione stradale che compromettono in maniera irreversibile le condizioni di corretta e regolare fruibilità: qui verrà rifatto il manto stradale, con fresatura, livellamento dei chiusini, posa del nuovo tappetino bituminoso. E ancora, la realizzazione di nuovi marciapiedi e il rifacimento di altri.
Di seguito l’elenco delle strade candidate all’intervento: via Diaz (marciapiede da via Balilla a via Pisacane), via Mario da Fiori (marciapiede angolo don Luigi Greco), via Bellini, via Macallè, via Firenze (marciapiede), via Guido Rossa (marciapiede), via don Luigi Sturzo (marciapiede), via Sardelli (marciapiede), via XX Settembre (da via V. Veneto a via Badoglio), via 24 Maggio (da via 21 Luglio a via De Amicis), via Cesare Battisti, via Garibaldi (da via V. Veneto a via Suez), via Diaz (da via Balilla a via V. Veneto), via Petrarca (da via V. Veneto a via Bellini), via Giovanni XXIII (da via Virgilio a via D. Chiesa), via Bellini (da via G. Leopardi a via Macallè) e via Mameli (da via Trieste a via Giusti).
“L’intervento – spiega il sindaco Giovanni Allegrini - si inserisce nel progetto di riqualificazione della viabilità cittadina che, in questi mesi, ha visto il rifacimento di diverse strade, urbane ed extraurbane per un investimento di circa un milione e 300mila euro. Interventi dei quali San Michele necessitava da decenni, realizzati, soprattutto, grazie alla partecipazione a bandi e alle opportunità di finanziamento regionale e nazionale. Tutto questo al fine di aggiungere qualità urbana e sicurezza stradale, carrabile e pedonale. L’obiettivo dell’Amministrazione sarà quello di reperire ulteriori risorse per rendere il nostro paese sempre più bello ed accogliente.”
Dall’ammissione al contributo regionale, il Comune avrà 6 mesi per indire la gara e aprire i cantieri e successivi altri 6 mesi per completare i lavori e rendicontare le spese alla Regione. All’inizio dei lavori, la Regione Puglia trasferirà al Comune il 70% delle risorse riconosciute, il restante 30% sarà trasferito alla conclusione.

Dati del giorno: 26 gennaio 2022

8.759
Nuovi casi
65.736
Test giornalieri
15
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 2.717
Provincia di Bat: 923
Provincia di Brindisi: 802
Provincia di Foggia: 1.446
Provincia di Lecce: 1.618
Provincia di Taranto: 1.148
Residenti fuori regione: 53
Provincia in definizione: 52
122.990
Persone attualmente positive
685
Persone ricoverate in area non critica
61
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

570.435
Casi totali
7.448.676
Test eseguiti
440.277
Persone guarite
7.168
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 196.849
Provincia di Bat: 58.915
Provincia di Brindisi: 53.557
Provincia di Foggia: 89.234
Provincia di Lecce: 86.692
Provincia di Taranto: 79.312
Residenti fuori regione: 4.175
Provincia in definizione: 1.701

Luigi Botrugno, ideatore del preparato naturale per la rigenerazione di piante colpite dal batterio della xylella, interviene dopo la nota stampa del consigliere regionale Fabiano Amati del 20 gennaio.

"A tutto c’è un limite. Anche quando la pazienza non fa difetto e tutti i miei sforzi sono concentrati sulla salvaguardia del nostro prezioso patrimonio olivicolo e paesaggistico, vessato dal batterio della xylella.

Ricordo ancora che si tratta di un preparato di componenti naturali che gode delle necessarie autorizzazioni. Aggiungo che il suo impiego da parte di numerose aziende, prima della provincia di Lecce e ora anche del Brindisino, sta producendo gli effetti sperati, insieme ovviamente alle buone pratiche agronomiche della cui importanza in troppi si sono dimenticati: le piante, pur rimanendo infette, godono infatti di buona salute e fruttificano risultando perciò a tutti gli effetti sane agronomicamente.
Non ho mai detto che NuovOlivo possa estirpare il batterio e dunque non ho promesso guarigioni".

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Il pieno di carburante costa in media 16 euro in più ogni volta che ci si ferma al distributore con una stangata record su famiglie e imprese, quando l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sugli effetti del nuovo aumento di gasolio e benzina che ha raggiunto il massimo da settembre 2013.

L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce – sottolinea la Coldiretti regionale – il potere di acquisto dei pugliesi che hanno meno risorse da destinare ai consumi, mentre aumentano i costi per le imprese. A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti – continua la Coldiretti Puglia – è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea.

Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti regionale – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Le esportazioni di prodotti agroalimentari pugliesi poi pagano a caro prezzo il gap della logistica, denuncia la Coldiretti regionale, che scontano il peso della burocrazia, di prezzi decisamente più alti, di reti che non funzionano.

“Servono trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi portuali e aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da nord a sud del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo visto che la densità delle nostre infrastrutture è più bassa rispetto ad altri Paesi. Basti pensare che ogni 100 km quadrati abbiamo 5,5 chilometri di ferrovie contro gli 11 della Germania. Inoltre serve un task-force che permetta di rimuovere con maggiore velocità le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 €/km, più alto di nazioni come la Francia (1.08 €/km) e la Germania (1.04 €/ km), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 €/km, in Romania 0.64 €/km; in Lituania 0,65 €/km, in Polonia 0.70 €/km secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it).

Esiste una situazione di oggettiva mancanza di competitività in termini di efficienza e di costi per logistica e trasporti in Puglia dove l’export agroalimentare, oltre agli scambi storici e consolidati verso la Germania, deve essere aiutato ad imporsi in Francia, Polonia, Regno Unito e Svizzera, oltre a Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia, oltre ai Paesi extra Ue.

In questo contesto – afferma la Coldiretti – servono interventi strutturali per dotare l’Italia di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano nel quale l’agricoltura italiana è all’avanguardia e che può contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo del contenimento delle emissioni di gas serra. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) – conclude la Coldiretti – rappresenta in questo senso un’opportunità importantissima per il pieno sviluppo del potenziale offerto del settore del biometano agricolo con l’obiettivo di arrivare alla produzione del 10% di gas rinnovabili nella rete del gas nazionale.

In queste condizioni è importante individuare alternative green come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sul Recovery plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Italia e concorrere concretamente a contrastare il cambiamento climatico. In tale ottica occorre investire per realizzare nuove produzioni come il biometano agricolo Made in Italy “dalla stalla alla strada” per raggiungere l’obiettivo di immettere nella rete 6,5 miliardi di metri cubi di gas “verde” da qui al 2030. Partendo dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti – sottolinea la Coldiretti – è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini.

In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green. Gli impianti di biogas in Italia – conclude la Coldiretti - oggi producono 1,7 miliardi di metri cubi di biometano ma è possibile arrivare entro il 2030 a 6,5 miliardi con la trasformazione del 65% dei reflui degli allevamenti.

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Servizio straordinario di controllo del territorio. Segnalati 4 giovani all’Autorità Amministrativa per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti.

A San Vito Dei Normanni, a conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio, i Carabinieri della locale Compagnia hanno segnalato all’Autorità Amministrativa per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti:

‒    un 19enne di San Michele Salentino, trovato in possesso di 0,20 grammi di marijuana e 0,30 grammi di hashish;

‒    un 19enne di Ceglie Messapica, trovato in possesso di 3,7 grammi di hashish, occultati nella tasca dei pantaloni;

‒    un 19enne di Latiano, trovato in possesso di una sigaretta contenente sostanza stupefacente di tipo marijuana, occultata nella tasca dei pantaloni;

‒    una 18enne di Mesagne, trovata in possesso di una sigaretta contenente 0,5 grammi di hashish, rinvenuta occultata all’interno di una scatola di un telefonino.

Complessivamente sono stati eseguiti 10 controlli a persone sottoposte a misure di sicurezza e prevenzione, identificate 34 persone, controllati 23 mezzi, eseguite 7 perquisizioni, controllati 3 esercizi pubblici e 42 green pass.

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L’Organizzazione agricola confida in un intervento risolutivo dell’Assessore Pentassuglia, a cui offre la massima collaborazione per uscire dall’impasse.

Inaccettabile la paralisi amministrativa che rischia da far slittare di un altro anno la rigenerazione del territorio salentino, dopo che la Xylella ha fatto seccare 21 milioni di ulivi, provocando effetti più disastrosi di un terremoto con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa. E’ la denuncia di Coldiretti Puglia, in una lettera inviata all’Assessore regionale all’Agricoltura, che definisce ingiustificabili i ritardi per cui non risulta nemmeno cominciata l’istruttoria delle circa 600 domande singole per l’espianto e il reimpianto degli ulivi e chiede un decisivo intervento dell’Assessore Pentassuglia, a cui Coldiretti Puglia offre la collaborazione massima per individuare le soluzioni più appropriate per uscire dallo stato d’impasse.

Coldiretti Puglia aveva già indicato l’urgenza di procedere senza indugio all’emissione dei decreti di concessione relativi all’applicazione dell’art. 6 del Decreto Interministeriale sulla Xylella con 40 milioni di euro disponibili per le imprese presenti in graduatoria in posizione utile. “Da notizie apprese presso gli Uffici dell’Assessorato e a differenza di quanto in precedenza comunicatoci, e cioè che fosse prossima l’emanazione delle concessioni per buona parte delle “domande singole”, veniamo invece a conoscenza che al momento sono pronte solo parte delle cosiddette “domande collettive””, tuona nella lettera il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni.

L’ultima graduatoria per le “domande singole” (DDS n. 416 del 12/10/2021) è stata pubblicata sul BURP in data 14 ottobre 2021 – aggiunge Coldiretti Puglia - mentre le “domande collettive” erano già presenti sulla prima graduatoria quella del 25 febbraio 2021 (DDS n. 86 del 17/02/2021). L’istruttoria delle pratiche collettive, affidata all’ARIF, risulta peraltro completata solo parzialmente - 400 circa su oltre 800 domande di adesione - mentre non è neppure iniziata l’istruttoria delle domande singole.

“E’ questa una situazione inaccettabile che farà ritardare ancora di un anno la ripresa olivicola del territorio colpito da Xylella. Infatti, l’olivo va piantumato – incalza Piccioni -  entro il periodo primaverile e, stando così le cose, si rischia che solo una parte limitata delle imprese saranno in grado di cominciare il reimpianto degli olivi in zona infetta con i fondi messi a disposizione dal Decreto Interministeriale. Significa, inoltre, anche continuare a perdere ulteriore reddito e lavoro in questo comparto e al suo indotto, così fortemente colpito dalla fitopatia”.

Per non parlare dell’art. 8 sulla salvaguardia degli olivi monumentali e secolari – incalza Coldiretti Puglia - la cui graduatoria è stata pubblicata in data 8 luglio 2021, con istruttoria sempre affidata all’ARIF, e di cui non si ha ancora nessuna notizia dello stato dell’arte delle 94 domande per 2,8milioni di euro.

“Questi ritardi sono un ulteriore messaggio negativo sulle aspettative delle imprese salentine e sono davvero ingiustificabili. Inoltre, risultano un ulteriore danno al grande lavoro che stiamo compiendo per accompagnare l’area infetta del Salento ad una rinascita e ad una ripresa sociale e produttiva”, conclude il direttore Piccioni nella lettera.

La Xylella è arrivata in Puglia portata da piante tropicali giunte dall’America latina e fino a oggi ha infettato oltre 8mila chilometri quadrati con oltre 21 milioni di ulivi colpiti, molti dei quali monumentali, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia e 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva. E’ da registrare nell'intera provincia di Brindisi – aggiunge Coldiretti Puglia - la continua avanzata della Xylella fastidiosa, con la presenza sempre più numerosa di oliveti con evidenti disseccamenti caratteristici dell’infezione dovuta al batterio. Nella parte sud del territorio provinciale tale fenomeno interessa oramai tutti gli oliveti con conseguenze anche sulla produzione ed una diminuzione del prodotto che in tali comprensori raggiunge anche il 50% rispetto alle annate precedenti. A causa della Xylella fastidiosa – conclude Coldiretti Puglia - sono andate perse 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 70% della produzione di olio di oliva anche nell’annata 2021. Lo scenario è a tinte fosche, dove il crollo produttivo è divenuto incontrovertibile dal 2014 ad oggi.