Redazione

Con le primizie come la Bigarreau pronte ad arrivare sulle tavole dei consumatori, al via la raccolta delle ciliegie in Puglia dimezzata nelle quantità ma straordinaria per qualità, dove per la prima  volta è stato presentato il Ganaspis Brasiliensis, l’insetto antagonista alleato nella lotta biologica contro il moscerino Drosophila suzukii che colpisce le ciliegie in maturazione. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia nel giorno in cui è iniziata la raccolta delle ciliegie giunte al giusto grado di maturazione.

“La qualità delle ciliegie è ottima ed il calibro consistente. La produzione di Bigarreau e Georgia segna una diminuzione del 55% di frutti sugli alberi rispetto allo scorso anno, a causa degli effetti della gelata che si sono fatti sentire sulle varietà precoci, mentre per la Ferrovia andrà decisamente meglio”, ha spiegato Bernardino Nardelli, presidente di Coldiretti Conversano.

La Puglia è la maggior produttrice di ciliegie in Italia, detiene con le sue quasi 32.000 tonnellate – spiega Coldiretti Puglia - il 35% della produzione Made in Italy che risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione regionale.insetto_salva_ciliegie.jpg

“Il via alla raccolta dei cosiddetti ‘frutti del paradiso’ vede gli agricoltori alle prese con il balzo dei costi di produzione e la grave siccità, per cui serve fare squadra per sostenere e rilanciare le ciliegie di Puglia attraverso il PSR, l’IGP, campagne di promozione, ricerca e innovazione, per cui abbiamo chiesto all’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, la convocazione urgente di un tavolo regionale che, a partire dalla riorganizzazione e dal rafforzamento delle filiera, avvii un piano di rilancio  del settore cerasicolo pugliese”, ha aggiunto il direttore regionale di Coldiretti, Pietro Piccioni.

La presenza di varietà obsolete e scarsa conoscenza e adeguata sperimentazione di varietà innovative, interessanti per i mercati nazionali e d’esteri  - aggiunge Coldiretti Puglia - assieme ad elevati costi colturali, in particolare per la mano d’opera, peraltro di difficile reperimento e una disponibilità irrigua spesso limitata, sono elementi di forte criticità per un settore che in Puglia vale 22 milioni di euro. 

La produzione di ciliegie subisce anche gli attacchi di insetti alieni, come la Drosophila Suzukii, il moscerino che attacca prevalentemente dei piccoli frutti specie con buccia sottile come la ciliegia, per cui va sostenuta e finanziata la ricerca con risorse orientate a sostenere metodi di lotta al parassita, come la lotta biologica attraverso l’introduzione in Puglia dell’Imenottero Ganaspis Brasiliensis, che potrebbe contrastare la diffusione della Suzukii in Puglia. Il moscerino causa danni gravi e irreversibili su diverse specie produttrici di frutta con buccia sottile come ciliegie, fragole e l'uva a buccia sottile nei vigneti, rileva Coldiretti Puglia, si sta diffondendo indisturbato in assenza di efficaci antagonisti naturali ed è già stato individuato in 12 regioni italiane e in 13 Paesi europei.

“La costituzione di un tavolo tecnico-scientifico nazionale di coordinamento del Ganaspsis brasiliensins – ha spiegato il ricercatore pugliese Vincenzo Verrastro del CIHEAM BARI - impone una strategia di sostegno alla ricerca perché va garantito il monitoraggio continuo e avviato il piano operativo che prevede la scelta dei siti di rilascio del parassitoide Ganaspsis brasiliensins, lo studio dell’ampiezza delle aree in cui avverranno i lanci, il numero di individui da rilasciare per singolo sito, modalità di rilascio e verifica dell’efficacia dei rilasci”.

E’ necessario ricostruire una vera e propria filiera che sia in grado di valorizzare il prodotto anche attraverso una caratterizzazione territoriale della produzione – insiste Coldiretti Puglia - con la creazione di un Marchio che valorizzi le caratteristiche organolettiche della ciliegia e le capacità di produzione da parte degli operatori del settore, un marchio come la I.G.P.  che possa essere riconosciuta dal consumatore, per rendere competitiva una coltura tradizionale e tipica della Puglia.

La produzione di ciliegie è destinata esclusivamente al consumo fresco e per questa ragione devono essere mantenute integre le pezzature - Insiste Coldiretti Puglia - particolarmente consistenti per la ciliegia Ferrovia, la compattezza ed il sapore, attività che richiedono un’accuratezza nelle fasi di coltivazione e di raccolta facilmente riscontrabili, per cui la mano dell’uomo non può essere sostituita dalle macchine.

Le ciliegie sono uno dei frutti più amati e con meno calorie – aggiunge Coldiretti Puglia – e contengono vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B. Sono inoltre una fonte da non sottovalutare di sali minerali, come ferro, calcio, magnesio, potassio e zolfo. Presentano, inoltre, oligoelementi importanti, con particolare riferimento a rame, zinco, manganese e cobalto. Le ciliegie contengono melatonina naturale, una sostanza che favorisce il sonno – conclude Coldiretti Puglia - e sono una fonte di antiossidanti, che aiutano il nostro organismo a contrastare l'invecchiamento provocato dai radicali liberi.

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Nota  Presidente VII Commissione regionale. “In Consiglio regionale votiamo a cadenza regolare la destinazione di milioni di euro ai Consorzi di bonifica commissariati e poi i Consorzi inviano cartelle esattoriali agli agricoltori che non vedono lavori e benefici da anni. Le due cose insieme non sono più tollerabili. Il riferimento è alle numerose ingiunzioni di pagamento per gli anni 2017 e 2018 arrivate agli agricoltori.

"Sono annualità nel corso delle quali, per via della grave situazione debitoria dei Consorzi, gli agricoltori non hanno avuto alcun beneficio. E non l’hanno visto neanche negli anni successivi. Non solo: perché se da un lato si chiede questa ennesima tassazione che gli agricoltori non comprendono, dall’altro la Regione resta in silenzio mentre sono bloccati al Ministero da più di due anni i 300milioni di euro stanziati per il post xylella. Nel frattempo i costi delle materie prime, del gasolio per i mezzi agricoli e delle bollette per le serre e l’attività produttiva in generale sono alle stelle”.

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Si rende noto che è stata redatta la bozza del Piano di Emergenza Esterna (PEE) relativo al deposito GPL di Oria gestito dalla GAS ITALIA SRL, stabilimento industriale a rischio di incidente rilevante connesso all’uso di sostanze pericolose, ai sensi del D.Lgs. n. 105/2015.

Il Piano di Emergenza Esterna, come noto, contiene le misure per gestire un'eventuale emergenza esterna derivante da un evento incidentale relativo al su citato sito industriale e contenere al massimo le conseguenze di un potenziale evento calamitoso sulla popolazione, nonché coordinare le attività di soccorso.

           La bozza di pianificazione è il risultato dell’attività istruttoria del Gruppo di Lavoro incaricato dal Prefetto di Brindisi, coordinato dal Dirigente dell’Area V - Protezione Civile – della Prefettura ed è stata predisposta d’intesa con gli Enti ed i Comandi territoriali interessati, sentito il Comitato Tecnico Regionale ed ARPA Puglia.

            Tale bozza  contiene le seguenti informazioni:

  • la descrizione e le caratteristiche dell'area interessata dalla pianificazione;
  • la natura dei rischi;
  • le azioni previste per la mitigazione e la riduzione degli effetti e delle conseguenze di un incidente;
  • le autorità pubbliche coinvolte e l’attribuzione dei rispettivi compiti;
  • le azioni concernenti il sistema degli allarmi in emergenza e le relative misure di autoprotezione della popolazione da adottare.

          Secondo quanto previsto nel Decreto del  Ministero dell’Ambiente 29 settembre 2016, n. 200, si avvia, ora, la fase della consultazione della popolazione.  

A tal fine, la bozza di piano, redatta a cura del Gruppo di Lavoro incaricato dal Prefetto, comprensiva dei relativi allegati cartografici, predisposti dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, sarà  pubblicata sul  sito istituzionale  del Comune di Oria, all’albo pretorio comunale e sul sito istituzionale della Prefettura di Brindisi, all’interno della sezione “Protezione Civile”,  per  la durata di 30 giorni, a partire dal 16 maggio 2022. 

Durante tale periodo, la popolazione potrà presentare al Prefetto, in forma scritta, anche mediante strumenti di comunicazione elettronica e telematica, osservazioni, proposte o richieste in merito alla pianificazione, depositandole al protocollo della Prefettura o inviandole al seguente indirizzo pec:

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La relativa documentazione potrà essere visionata anche presso gli Uffici della Prefettura di Brindisi, sita in Piazza Santa Teresa, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 12:00, previo preavviso telefonico o inviando mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Espletata la fase della consultazione pubblica, il Piano sarà adottato con decreto del Prefetto di Brindisi.

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C’erano anche i ragazzi della 5B dell’Economico alla tappa di Brindisi del “NEET Working Tour” che attraversa 11 città Italiane da Nord a Sud.

Il 2022 è l’Anno Europeo dei Giovani e, dopo il periodo di pandemia che ha condizionato le loro vite, le loro prospettive, negato la socialità e la condivisione, il NEET Tour è stato un bellissimo modo di ritrovarsi.

Sono intervenute all’evento la Ministra per le politiche giovanili On. Fabiana Dadone e l’Eurodeputata Prof.ssa Chiara Gemma, componente della Commissione per la Cultura e l’istruzione del Parlamento Europeo, ribadendo sempre che i giovani devono investire su sé stessi e che le iniziative avviate con l’Anno Europeo proseguiranno dopo il 2022 e saranno i semi per offrire, nei prossimi anni, prospettive migliori alle giovani generazioni di oggi e di domani.

I nostri ragazzi, nel villaggio di stands allestito in Piazza Santa Teresa, hanno consultato il Portale Giovani2030, si sono informati sui progetti attivati per i giovani coordinati dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile; sui futuri HUB territoriali, fisici e virtuali (Progetto MYC) per favorire la transizione di giovani tra i 14 e i 35 anni tra scuola, formazione e imprese. In linea con il processo di trasformazione digitale ed ecologica promosso dal PNRR, gli Hub contribuiranno ad innovare l’orientamento scolastico e professionale e migliorare l’occupabilità dei giovani in raccordo con le nuove esigenze in ambito sociale, economico e ambientale; progetto di creazione di spazi civici di comunità, investire nella qualità della vita di questa fascia di giovani, in collaborazione con Sport e Salute coinvolgendo associazioni sportive e del Terzo settore e tanto altro.

Vedere oggi tanti ragazzi insieme, gioiosi che si informavano e si scambiavano idee, è stata una fotografia di PACE che sempre accomuna i popoli europei perché i nostri giovani sono i protagonisti delle scelte future.

Il Cobas aderisce allo sciopero generale dei sindacati di base del 20 maggio, per la pace e contro l'economia di guerra: iniziative a Brindisi. 

 Il Sindacato Cobas aderisce allo sciopero generale di 24 ore indetto dai sindacati di base venerdì 20 maggio prossimo. 

Venerdì 20 maggio in tutta Italia ci saranno iniziative e manifestazioni diffuse a carattere locale. 

Anche a Brindisi il Cobas sarà presente con due iniziative e dà appuntamento a tutte e tutti allo sciopero generale 20 maggio, dalle ore 9:00 alle ore 11:00 in Viale Commenda, nei pressi della biblioteca provinciale, e dalle ore 17:00 alle ore 20:00 in Piazza Vittoria 

Uno sciopero generale per la pace, per fermare la guerra e fermare il riarmo. 

Per dire NO alla decisione dei governi europei e in particolare quello italiano di intervenire nel conflitto tra Russia e Ucraina inviando armi all’Ucraina, per dire NO all’utilizzo logistico e operativo delle basi militari sul nostro territorio.  

Per dire NO all’economia di guerra, imposta dal Governo Draghi attraverso il carovita, privatizzazioni e licenziamenti, che non tassa ancora gli extra profitti delle società energetiche che stanno speculando sul conflitto russo-ucraino, che non riduce le spese militari, anzi le aumenta. 

Per una Europa di pace e di accoglienza per tutti i popoli e per il pieno sostegno ai profughi che scappano da tutte le guerre e dalle oppressioni. 

Per dire SI all’aumento delle pese per il sociale, per dire SI all’aumento dei salari e delle pensioni, per dire Si ad un reddito adeguato e garantito a tutti e per il diritto alla casa. 

Anche a Brindisi in questi giorni si sta assistendo ad un dibattito politico surreale e per certi versi patetico che sta cavalcando l’onda emotiva della c.d. “economia di guerra”, soprattutto per quanto riguarda gli approvvigionamenti energetici in funzione anti russa.  

In tanti, per la verità sempre i soliti noti, hanno l’idea di candidare Brindisi per la realizzazione di infrastrutture energetiche come rigassificatori, gasdotti e depositi di GNL con la scusa di dare il contributo all’Italia per gli approvvigionamenti energetici alternativi alle forniture russe. 

Più carbone, più gas da altri fornitori per aiutare, a loro dire, la nazione per assecondare le sanzioni imposte alla Russia che finora ha esportato verso il fabbisogno dell’Italia circa il 40% di gas e carbone del totale degli approvvigionamenti. 

E già, a Brindisi si discute direttamente e indirettamente di “economia di guerra” non perché c’è una ragione vera, valida e incontrovertibile ma per cercare di approfittare della situazione del conflitto russo-ucraino per accontentare i nostalgici delle vecchie logiche di modelli di sviluppo dei tempi della rivoluzione industriale.  

Forse a questi sfugge il fatto che l’Unione Europea vuole invece approfittare di questa situazione per accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili perché, rispetto alla sua già nota direzione verso le fonti rinnovabili per abbandonare definitivamente il fossile entro il 2050, preferisce a giusta ragione investire già da adesso le risorse nello sviluppo e incremento delle energie rinnovabili piuttosto che investirle in nuove infrastrutture energetiche fossili che in ogni caso devono andare a scomparire entro il 2050. 

Da quando Enel ha annunciato che la centrale di Cerano andrà a chiusura definitiva entro il 2025 nessuno si è posto il problema di dare continuità occupazionale ai lavoratori attraverso idee e progetti innovativi che mettano al centro lo sviluppo delle fonti rinnovabili con tutte le loro implicazioni positive ambientali e occupazionali. 

Come per dire che per questi signori la guerra tra Russia e Ucraina è caduta come la manna dal cielo e per dare ragione ai loro interessi vorrebbero, in cuor loro, che la guerra non finisse mai. 

Strumentalizzano tutto quello che si può strumentalizzare, tornano a prendere in ostaggio il territorio con il solito e collaudato ricatto occupazionale per distogliere l’attenzione dal nuovo approccio verso un nuovo modello di sviluppo energetico che con tanta fatica a Brindisi sta mettendo le prime basi solide e importanti nella direzione delle fonti rinnovabili. 

Si alla pace, contro la guerra e contro l’economia di guerra. 

 

Per il COBAS Brindisi – Roberto Aprile e Cosimo Quaranta

 

Mesagne aderisce alla Giornata Internazionale dei Musei. Ingresso gratuito per tutti e laboratori didattici per i bambini. 

La città di Mesagne aderisce alle iniziative promosse dall’associazione “ICOM Italia” - Associazione Internazionale dei Musei con sede a Parigi presso la sede dell'UNESCO, organismo che ha tra i suoi scopi quello di promuovere, sostenere, sviluppare il ruolo e la gestione professionale dei musei.

Per lo svolgimento della declinazione locale dell’evento, denominato "Il Potere dei Musei", l’Amministrazione Comunale – su proposta del direttore scientifico del Museo, Alessia Galiano - ha optato per lo svolgimento di iniziative che mirano a far conoscere il ricco patrimonio museale riservando una particolare attenzione ai più piccoli.

“Abbiamo puntato sull’innovazione in quanto strumento che facilita l’accesso alla conoscenza, in particolare per i più giovani, per i quali rappresenta la normalità. Le iniziative hanno il merito di valorizzare anche il rapporto diretto con i reperti, attraverso l’osservazione immediata degli oggetti museali individuati per l’approfondimento storico”, ha spiegato Antonio Matarrelli, sindaco di Mesagne. Il programma delle giornate del 17 e del 18 maggio è così articolato: laboratori didattici, a cura del personale del Museo, che vedranno ‘protagonisti’ il cavalluccio-giocattolo,​ simbolo del Museo, e il cratere recante la rappresentazione del Corteo degli Erotini, rinvenuto in via San Pancrazio nel 1988 e che di recente è stato raccontato in un video 3D inserito nel virtual tour del Museo; laboratori di illustrazione a cura del disegnatore Enzo Camassa. Le iniziative sono gratuite: per ulteriori informazioni e per prenotazioni è possibile contattare i numeri 0831732289; 342 588 6581 (dalle 8.30 alle 13.30) oppure inviare un’e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

“Confidare nelle giovani generazioni per garantirsi la continuità di tutela del significativo patrimonio archeologico di cui la nostra Città è custode, rappresenta un impegno al quale è importante prestare costante attenzione. Naturale, sebbene non scontata, l’idea di aprire gratuitamente a tutti nella giornata designata, ma è doppiamente innovativa la scelta di pensare ai percorsi del racconto e del disegno per motivare i bambini alla scoperta”, ha commentato Mimmo Stella, consulente comunale per la Valorizzazione, Promozione e Tutela del Centro storico, aree archeologiche, beni monumentali e museali.

Mercoledì 18 Maggio, l’accesso al Museo del Territorio “Ugo Granafei” sarà gratuito per l’intera giornata.

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La città di Mesagne continua a essere al centro dell’attenzione turistica nazionale. I suoi beni architettonici e la sua cucina fanno da catalizzatore per tanta gente che ha visitato la città e ne è rimasta entusiasta. Ne fanno, sicuramente, una meta apprezzata per lo Slow tourism, o turismo lento, che è una filosofia di viaggio. Un modo di viaggiare e di vivere i territori in maniera diversa e più profonda che si sposa con il concetto di turismo sostenibile e con la volontà di prendersi una pausa dai ritmi frenetici della vita di ogni giorno. Inoltre, la città è stata finalista del concorso del Mic per essere Capitale italiana della Cultura 2024 arrivando tra le prime 10.saracino_paese_italia.jpg

E, secondo i ben informati, ha “rischiato” di soffiare il posto a Pesaro. Così l’onda mediatica è giunta sulle scrivanie dei produttori della fortunata trasmissione televisiva, Paesi d’Italia, in onda su Sky, che sono arrivati a Mesagne per conoscerla e girare una intera puntata. Dunque, le bellezze storico-architettoniche e culinarie di Mesagne saranno protagoniste del programma “Paesi D’Italia” in onda su Sky con quattro puntate settimanali. Il regista pescarese Antonio De Luca e la sua troupe sono arrivati nella città per raccontare di una realtà ricca di monumenti, storia e tradizioni. “Il progetto televisivo di questo 2022 –ha confidato agli amministratori locali -, è di registrare dieci trasmissioni in pochissimi mesi per raccontare quei borghi che molto spesso sfuggono ai grandi flussi turistici, ma che fanno del territorio nazionale un posto unico e apprezzato in tutto il mondo, tra diversità e tradizioni”.de_luca_antonioregista_insieme_a_calò_il_parroco_don_carriero_e_la_presidente_della_proloco_pastorelli.jpg

Paesi D’Italia, presente anche su Youtube, mette in evidenza le caratteristiche principali di un luogo, le manifestazioni, la cucina tipica e fornisce al turista le informazioni principali per raggiungere la città protagonista. Per informarsi sui monumenti a De Luca è stata regalata la “Guida storico-turistica di Mesagne”, fresca di stampa, e presentata al pubblico solo una settimana fa dall’Istituto culturale “Storia e territorio” che l’ha editata. Il regista è stato accolto dal consigliere politico del sindaco per la Cultura, Marco Calò, insieme con la presidente della Pro Loco, Teresa Pastorelli, il consigliere della Pro Loco, Vincenzo D’Adorante e l’arciprete don Gianluca Carriero. Tutti insieme hanno fatto una passeggiata nel centro storico con lo scopo di ammirare gli angoli caratteristici e le bellezze nascoste di Mesagne. Il programma andrà in onda nelle prossime domeniche, nella fascia oraria dalle ore 13 alle ore 13,30.

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COLDIRETTI PUGLIA, VOLANO CONSUMI GELATO MA BALZO PREZZI +10%; SALGONO ZUCCHERO +6%, LATTE +7% E UOVA +9%. 
Balzo dei consumi di gelato con l’arrivo del grande caldo nel primo vero anticipo di estate del 2022 nonostante un aumento dei prezzi che sfiora il 10%, con gli aumenti che colpiscono il settore del gelato che conta in Puglia circa 3.000 gelaterie, con 5.500 addetti. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base degli ultimi dati Istat su uno dei prodotti più amati da italiani e stranieri che però sconta l’impennata dei costi per l’energia e le materie prime usate nelle preparazioni, dallo zucchero (+6%) al latte (+7%) fino alle uova (+9%) anche a causa delle tensioni internazionali legate alla guerra in Ucraina.

Un settore – sottolinea la Coldiretti regionale - fortemente segnato dagli effetti della guerra in Ucraina che ha spinto i costi energetici ma anche quello delle materie prime agricole di base con effetti sui costi di produzione che hanno costretto gli operatori a ritoccare verso l’alto i listini. 

Il settore è comunque in espansione anche grazie – aggiunge Coldiretti Puglia - ai gelati 'inventati' dagli agricoltori che stanno proponendo il gelato al latte d'asina, al latte di capra, fino ad arrivare al gelato all'olio extravergine di oliva.

Ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se - sottolinea la Coldiretti regionale  - cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire "specialità della casa" che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o a chilometri zero come i gelati con frutta e verdura locali ma anche con formaggi DOP o grandi vini.

Da segnalare negli ultimi anni il boom delle agrigelaterie che garantiscono – aggiunge Coldiretti Puglia - la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra e pecora, all’olio extravergine di oliva. Nelle agrigelaterie è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, rigorosamente freschi con gusti a “chilometro zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente.

Una risposta alla ricerca di genuinità nel consumo di gelato che – sostiene la Coldiretti Puglia – è dimostrata dal fatto che tra le ultime tendenze si è assistito ad una crescente attenzione ai gusti di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio. Una spinta che ha favorito la creatività nella scelta di ingredienti che valorizzano i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale, dal gusto di basilico fino al prosecco ma ci sono anche – continua la Coldiretti regionale – le gelaterie tradizionali che si riforniscono dai produttori agricoli, creando gusti rigorosamente a km zero.

I consumi di gelato hanno superato i 6 chili a testa all’anno in Italia secondo stime della Coldiretti e ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se – precisa la Coldiretti – cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano.

Un cambiamento nelle abitudini alimentari provocato – sottolinea la Coldiretti – dall’innalzamento repentino della colonnina di mercurio sull’Italia con temperature superiori ai 30 gradi dopo un mese di aprile segnato da temperature inferiori di 0,35 gradi rispetto alla media storica del periodo secondo l’analisi della Coldiretti su dati Isac Cnr.

La produzione del gelato nel mondo ha oltre 500 anni di storia – continua la Coldiretti – con le prime notizie che risalgono alla metà del XVI secolo nella corte medicea di Firenze con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti, anche se fu il successo dell’export in Francia a fare da moltiplicatore globale con il debutto ufficiale in terra americana: con l’apertura della prima gelateria a New York nel 1770 grazie all’imprenditore genovese Giovanni Bosio. Da allora – conclude la Coldiretti – la corsa del gelato non si è più fermata.

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Una grande festa, un evento di quelli da ricordare. Ieri il Consorzio di Torre Guaceto ha reimmesso in natura due tartarughe marine recuperate lo scorso gennaio a Torre Canne, nel primo caso grazie alla segnalazione di una famiglia che faceva pulizia spiagge, nel secondo, perché avvistata da una cagnolina. 

Ieri mattina, sono tornati alla vita da animali liberi altri due delle decine di esemplari che ogni anno vengono salvati nel centro recupero tartarughe marine dell’area protetta di Torre Guaceto. 
La storia delle due Caretta caretta, ancora tanto giovani da non poterne riconoscere il sesso, ha avuto un lieto fine bello tanto quanto il contesto del loro recupero. 
La prima richiesta di intervento da Torre Canne, il personale del Consorzio l’ha ricevuta a metà gennaio. All’altro capo del telefono, una famiglia che, come di consuetudine, stava facendo pulizia spiagge alle prime luci del mattino, quando si è imbattuta nella tartaruga. 
Grazie alla richiesta di aiuto, il personale del centro recupero della riserva si è precipitato sul posto ed ha recuperato la piccola. 
Il secondo alert è giunto alla fine dello stesso mese e questa volta a chiedere l’intervento di Torre Guaceto erano una signora con la sua cagnolina, l’eroina di questa storia. Durante le operazioni di recupero, la donna aveva raccontato agli operatori della riserva di aver visto quella che credeva essere la carcassa di una tartaruga e di essersene allontanata per il dispiacere. Lei voleva andare via dalla spiaggia, la sua Kikka, no, categoricamente no. Più la signora provava a portarla via, più la cagnolina abbaiava ed insisteva per portarla vicino alla Caretta caretta. Questo fino a quando, la donna, stremata, le ha detto retta e, arrivata accanto all’animale, ha capito che era ancora vivo. 
Da qui, la grande gioia della scoperta e la chiamata al personale di Torre Guaceto, che è accorso.
“Nei primi giorni di ricovero delle due tartarughe – ha raccontato la vicepresidente WWF del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Lara Marchetta -, sembrava che non sarebbe mai arrivato il giorno della grande festa della loro liberazione. Le piccole erano state recuperate in pessime condizioni, erano ormai in ipotermia, si pensava che non ce l’avrebbero fatta, ma le cure e la dedizione degli operatori del Consorzio, oltreché la fortuna di aver incontrato brave persone ed una cagnolina speciale hanno cambiato il loro destino. E ieri, le due Caretta caretta sono tornate al mare, nelle acque protette della riserva”. 
A liberare la prima, insieme ad un operatore del Consorzio, ci ha pensato la bambina che quel giorno di gennaio la vide spiaggiata mentre faceva volontariato con i suoi genitori e che l’ha ribattezzata con il nome Baci prima di lasciarla andare via. 
La seconda è stata reimmessa in mare da un’altra bambina sorpresa dal grande evento in spiaggia, ed è tornata al mare aperto, con il nome di Kikka, in onore della sua salvatrice. 
Ad assistere all’occasione speciale un gruppo di utenti altrettanto unici, i 30 ragazzi del centro diurno Auxilium di Acquaviva delle Fonti arrivati al mattino in riserva per visitarla con le guide del Parco. 
Baci e Kikka, come tante altre Caretta caretta prima di loro, sono tornate a casa, in mare, nel mare che si spera sia sempre più protetto e ospitale per gli animali che lo abitano. 
Video di Francesco Iurlarohttps://youtu.be/2f3xhgTtd4c.
Parco Baden Powell in Contrada Tagliata: l’incontro e l’accordo con il gruppo Scout Mesagne 1 per ripulire, preservare e valorizzare l’area verde.
Insieme ai loro Capi, i ragazzi del ‘Clan dei Girasoli’ del Gruppo Scout Mesagne 1 hanno raggiunto nei giorni scorsi Palazzo Celestini per la sottoscrizione del patto di valorizzazione con il quale si sono reciprocamente impegnati per la tutela del Parco Baden Powell, dividendosi compiti e responsabilità al fine di ottimizzare tempi e risorse.matarrelli_con_scout_mesagne_1.jpg
L’obiettivo è rendere accessibile e fruibile un spazio naturale che per splendere ha bisogno delle migliori sinergie. "Il Comune da solo non ce la fa, ma i collaboratori che si sono resi disponibili ad aiutarci nella nobile impresa sono autorevoli, giovani e tanto motivati. E questo mi fa molto ben sperare nella buona riuscita dell’intento. Ci metteremo subito al lavoro per onorare l’accordo", ha spiegato il sindaco Toni Matarrelli.bosco_baden_powell_maggio_22.jpg

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