Redazione

Si terrà martedì 3 maggio 2022, lo “Spid days”, l’iniziativa sarà promossa dall’Amministrazione Comunale di San Michele salentino dedicata ai cittadini maggiorenni per l’attivazione gratuita delle proprie credenziali Spid, necessarie per accedere a numerosi servizi online della Pubblica Amministrazione. 

Gli interessati potranno recarsi al piano terra della sede municipale, ufficio Anagrafe, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 17, e qui richiedere le credenziali Spid.

Al momento dell'attivazione dello Spid saranno richiesti:

  • la tessera sanitaria o tesserino di codice fiscale;
  • un documento di riconoscimento valido (carta di identità o patente o passaporto);
  • numero di telefono cellulare personale e univoco dove poter ricevere e visionare le e-mail;
  • indirizzo e-mail ordinario personale e univoco.

Si ricorda che a San Michele Salentino lo Spid potrà essere richiesto presso gli uffici comunali, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 12 previo appuntamento telefonico. Per info e prenotazioni chiamare il numero: 0831. 966550 (Uffici Demografici).

“Si tratta di un altro passo verso la modernizzazione dei servizi pubblici a beneficio della nostra comunità – dichiara il sindaco Giovanni Allegrini – e il Comune garantisce questo servizio in maniera assolutamente gratuita e in tempo reale. Si tratta di un tassello fondamentale nel processo di evoluzione digitale dell’Italia e, quindi, è opportuno che tutti i cittadini si dotino di questo strumento”.

Cos’è lo Spid?SPID.png

Con il Sistema Pubblico d’Identità Digitale – Spid puoi accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti, con una coppia di credenziali (username e password) personali. Un vero e proprio documento di riconoscimento digitale che ti permetterà di accedere a diversi siti come: Inps, Inail, Fascicolo Sanitario Elettronico, servizi scolastici, bonus, etc. Puoi utilizzare lo Spid da qualsiasi dispositivo: computer, tablet, smartphone.

Con una produzione dimezzata che segna una diminuzione del 55% di frutti sugli alberi rispetto allo scorso anno, è alle porte la raccolta delle ciliegie in Puglia di qualità eccellente e calibri considerevoli. E’ quanto stima la Coldiretti Puglia che segnala un ritardo di 10 giorni circa sull’inizio della raccolta rispetto alla campagna 2021.

Gli effetti della gelata si sono fatti sentire – spiega Coldiretti Puglia – sulle primizie Bigarreau e Georgia, con una diminuzione della produzione fino al 70% delle quantità delle varietà precoci rispetto all’anno scorso.

Il via alla raccolta dei cosiddetti ‘frutti del paradiso’ vede gli agricoltori alle prese con il balzo dei costi di produzione e la grave siccità, per cui serve fare squadra per sostenere e rilanciare le ciliegie di Puglia attraverso il PSR, l’IGP, campagne di promozione, ricerca e innovazione, per cui Coldiretti Puglia ha chiesto all’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, la convocazione urgente di un tavolo regionale che, a partire dalla riorganizzazione e dal rafforzamento delle filiera, avvii un piano di rilancio  del settore cerasicolo pugliese.

La presenza di varietà obsolete e scarsa conoscenza e adeguata sperimentazione di varietà innovative, interessanti per i mercati nazionali e d’esteri  - aggiunge Coldiretti Puglia - assieme ad elevati costi colturali, in particolare per la mano d’opera, peraltro di difficile reperimento e una disponibilità irrigua spesso limitata, sono elementi di forte criticità per un settore che in Puglia vale 22 milioni di euro.  

La Puglia è la maggior produttrice di ciliegie in Italia, detiene con le sue quasi 32.000 tonnellate – spiega Coldiretti Puglia - il 35% delle produzioni italiane e il 62% delle superfici investite pari a circa 19.000 ettari di terreno ed un fatturato di circa 22 milioni di euro. La produzione di ciliegie risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione regionale e il 39% del totale nazionale – aggiunge Coldiretti Puglia – con le sue 47 mila tonnellate la provincia di Bari è la prima provincia italiana per produzione di ciliegie raccogliendo il 34% della produzione nazionale.

E’ necessario ricostruire una vera e propria filiera che sia in grado di valorizzare il prodotto anche attraverso una caratterizzazione territoriale della produzione – insiste Coldiretti Puglia - con la creazione di un Marchio che valorizzi le caratteristiche organolettiche della ciliegia e le capacità di produzione da parte degli operatori del settore, un marchio come la I.G.P.  che possa essere riconosciuta dal consumatore, per rendere competitiva una coltura tradizionale e tipica della Puglia.

La produzione di ciliegie è destinata esclusivamente al consumo fresco e per questa ragione devono essere mantenute integre le pezzature - Insiste Coldiretti Puglia - particolarmente consistenti per la ciliegia Ferrovia, la compattezza ed il sapore, attività che richiedono un’accuratezza nelle fasi di coltivazione e di raccolta facilmente riscontrabili, per cui la mano dell’uomo non può essere sostituita dalle macchine.

La produzione di ciliegie subisce anche gli attacchi di insetti alieni, come la Drosophila Suzukii, il moscerino che attacca prevalentemente dei piccoli frutti specie con buccia sottile come la ciliegia, per cui va sostenuta e finanziata la ricerca con risorse orientate a sostenere metodi di lotta al parassita, come la lotta biologica attraverso l’introduzione in Puglia dell’Imenottero Ganaspis Brasiliensis, che potrebbe contrastare la diffusione della Suzukii nei nostri territori.

Le ciliegie sono uno dei frutti più amati e con meno calorie – aggiunge Coldiretti Puglia – e contengono vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B. Sono inoltre una fonte da non sottovalutare di sali minerali, come ferro, calcio, magnesio, potassio e zolfo. Presentano, inoltre, oligoelementi importanti, con particolare riferimento a rame, zinco, manganese e cobalto. Le ciliegie contengono melatonina naturale, una sostanza che favorisce il sonno – conclude Coldiretti Puglia - e sono una fonte di antiossidanti, che aiutano il nostro organismo a contrastare l'invecchiamento provocato dai radicali liberi.

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VERTICAL  GYM   riprende  a tutti gli effetti le proprie iniziative, per la città  di Brindisi e il territorio, per chi in sostanza  ama stare in armonia  con il proprio fisico  e la mente, si  vuole avvicinare  ad una bella  e diversa disciplina  come la  Pole Dance .

Una disciplina  che  a tutti gli effetti  combina danza e ginnastica, in un mélange particolare che consente di temprare e tonificare il fisico, migliorare la coordinazione e,  cosa non meno importante,   consolidare  la propria autostima. A differenza della Lap Dance, la Pole è uno  sport vero e proprio , di cui si disputano campionati internazionali.

Un progetto, per  la città di  Brindisi , fortemente voluto, con tanto impegno e passione, da   Simona  Melli,  anche sulla  scia  di  precedenti esperienze avviate al  Nord, tra Como e Milano.

E la comunità brindisina, gli appassionati,  hanno sempre più   risposto al   “richiamo “  di una disciplina  che sta  avendo consenso, partecipazione, unendo anche  voglia  di movimento  e sensualità.pole_dance_Vetical_Gym_6.JPG

Nei  giorni   scorsi,  abbiamo realizzato  presso  il Castello  Alfonsino  a Brindisi(  un patrimonio del territorio  che via via sarà recuperato definitivamente alla comunità brindisina )  un video  che praticamente pubblicizza  il mondo acrobatico   della  Pole  Dance, amaca  area,   tessuti  aerei,  functional   training, calisthenics.

L’ 1  maggio,  presso  la sede  brindisina di  Vertical  Gym in  Via Romolo, 49, dalle ore  12  sino al tardo pomeriggio,  si svolgerà  la  COMPETIZIONE REGIONALE   delle discipline  sopra  elencate . Le  vincitrici  si  qualificheranno  per  la  COMPETIZIONE  NAZIONALE  che   si terrà  a  l’ Aquila   i prossimi  28  e 29  maggio.pole_dance_Vetical_Gym_4.JPG

Un appuntamento significativa, nell’ ottica  di unpercorso virtuoso che avrà altre iniziative, progetti, in condivisione con la comunità, la città, il territorio, il mondo dell’ associazionismo  sportivo.

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Ancora cuccioli appena nati abbandonati in un sacchetto di plastica chiuso e gettato in un cassonetto della spazzatura in Puglia. Stavolta è successo a Foggia dove in via Lorenzo Scillitani la signora Alessandra, mentre stava gettando la spazzatura, ha sentito dei guaiti provenire dal cassonetto. E' stata quindi fatta una segnalazione alla Polizia Municipale di Foggia. E' intervenuto il veterinario della Asl, Giuseppe Francavilla che una volta sul posto ha trovato anche una squadra dei Vigili del Fuoco. I 5 cuccioli erano stati chiusi in una busta di plastica e due sono morti soffocati. I tre cuccioli sopravvissuti sono stati subito portati all'ambulatorio Asl di Foggia dove sono stati visitati, identificati e messi sotto una lampada calda. Sono stati poi trasferiti nell'ambulatorio del dottor Pietro Di Cesare che si è reso disponibile immediatamente a prestare le cure necessarie. Questa mattina i cuccioli sono stati affidati al Rifugio Enpa di San Severo. Il Comune di Foggia infatti, ha da dicembre una collaborazione con l'Enpa di San Severo. 

“E' partita la maratona dell'allattamento - afferma l'operatore Enpa Giuseppe Ravanelli - dobbiamo allattare ogni due ore per circa 15-20 giorni fin quando non saranno più autonomi per mangiare. Stiamo facendo i turni per allattarli. I cuccioli sono in condizioni discrete ma senza la mamma è complesso. Sono giorni critici in cui dovremo dare il massimo per garantire la sopravvivenza di questi piccoli sfortunati. Sono dei veri superstiti: li avevano chiusi con un nodo dentro un sacchetto di plastica. Che orrore! Noi ci siamo per loro e faremo di tutto per farli continuare a lottare e vivere una vita di amore come meritano!”

Enpa ringrazia innanzitutto la signora Alessandra, la quale non si è voltata dall'altra parte e ha chiamato la Polizia Municipale. Ma anche i Vigili del Fuoco, la Asl e il veterinario che ha accolto i cuccioli nel suo ambulatorio. Un ringraziamento particolare va al Comune di Foggia che sta dimostrando, nella gestione del randagismo, una grande attenzione; attenzione che ha già determinato un importante e positivo cambio di passo negli ultimi mesi, sia pure in un contesto cittadino affatto semplice.

 

La proposta del Presidente della CNA di Brindisi Franco Gentile, di candidare Brindisi a capitale dell’eolico offshore, è ampiamente condivisibile perché va in direzione di una reale trasformazione della produzione energetica nel nostro paese e, allo stesso tempo, sfrutta in pieno una vocazione del territorio brindisino.

Realizzare campi eolici nel mare antistante gli insediamenti industriali non crea problemi di carattere ambientale e consente a Brindisi di disegnare un futuro diverso dalla produzione di energia attraverso il carbone.

Tutto questo, peraltro, come giustamente evidenziato da Gentile, offre al territorio una grande opportunità imprenditoriale ed occupazionale perché Brindisi potrebbe davvero diventare la capitale italiana dell’eolico offshore, con il conseguente insediamento di impianti per la produzione di torri eoliche destinate anche ad altri siti.

Oggi più che mai, però, è necessario ‘fare squadra’, accantonando diversità di vedute che hanno fatto già perdere tante opportunità di sviluppo.

Mauro Vizzino – Presidente Commissione Sanità della Regione Puglia 

Nel 2021 sono state 301 le aziende della provincia di Brindisi ispezionate dallo Spesal, il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro della Asl. Il dato è stato divulgato in occasione della Giornata internazionale della sicurezza e della salute sul lavoro, che si celebra il 28 aprile. Nel 38% dei casi trattati sono state riscontrate irregolarità di vario genere. Particolarmente frequenti le violazioni normative nel settore edile: soprattutto carenze nei sistemi di protezione dalle cadute dall'alto.

Nel 2021 in provincia di Brindisi si sono verificati 1.676 infortuni sul lavoro. Il dato, ancora in corso di valutazione definitiva da parte dell'INAIL, evidenzia un incremento rispetto all'anno precedente: nel 2020, infatti, gli infortuni erano stati 1.605. In tutta la Puglia gli incidenti sul lavoro risultano invece in lieve diminuzione (16.437 contro i 16.852 dell'anno precedente). In crescita a Brindisi anche le malattie professionali: in questo caso però le ultime rilevazioni si riferiscono al 2020. Sono state 107 in tutto quelle riconosciute, contro le 90 del 2019. Al primo posto risultano le malattie cosiddette da sovraccarico biomeccanico (cioè da sforzo eccessivo: tendiniti, ernie, tunnel carpali, eccetera), seguite da ipoacusie, cioè abbassamento dell'udito. Scarsa l'incidenza dei tumori: solo 2 casi.Sicurezza_sul_lavoro.jpg

"All'incremento degli incidenti - ha dichiarato il direttore dello Spesal brindisino, Nicola Dipalma - può aver contribuito anche la ripresa di molte attività che nel 2020 erano rimaste chiuse a causa del Covid; è fisiologico che ad un aumento delle ore lavorate complessivamente faccia riscontro un aumento degli infortuni. Noi - ha proseguito - ad ogni modo continueremo le nostre attività ispettive: il settore più critico continua ad essere quello edile, seguito subito da quello agricolo, dove l'incidente più frequente è il classico ribaltamento dell'automezzo pesante privo di sistemi di sicurezza".

Accanto alle ispezioni, c'è la prevenzione. "Lo Spesal - ricorda Dipalma - proseguirà anche con le iniziative di informazione e formazione rivolte specificamente ai datori di lavoro. A questi soggetti sono dedicati corsi di aggiornamento e seminari. A giugno poi - ha concluso - terremo un importante convegno sul rischio professionale cancerogeno e chimico nel territorio di Brindisi".Cantiere_lavoro.jpg

Il 28 aprile è anche la giornata mondiale delle vittime da amianto. Ed anche in questo campo lo Spesal brindisino si sta rivelando attivo: nel 2021 sono stati controllati 84 cantieri dediti alla bonifica delle strutture in amianto. "Soltanto nel 6% dei casi - conclude Dipalma - ci siamo imbattuti in violazioni di norma; il che ci conforta. Significa che le ditte incaricate di rimuovere e trattare i residui di amianto si comportano in maniera piuù attenta".

Allo Spesal della Asl di Brindisi lavorano 4 medici, due dei quali con qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria. Ci sono anche 12 tecnici della prevenzione, otto dei quali ufficiali di polizia giudiziaria.

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"I circoli del Partito Democratico della Puglia hanno iniziato sui diversi territori le assemblee sul "PD che vogliamo”, un modo per dibattere con iscritti e simpatizzanti e allargare la partecipazione. Sono tutti passaggi che ci porteranno a definire proposte e idee sul Partito Democratico che abbiamo in mente che, in una società come quella attuale, sarà inevitabilmente fatta di sezioni e smartphone. A fine maggio, poi, tireremo le somme in un'Assemblea regionale dei circoli pugliesi per decidere insieme le regole congressuali". Così Francesco Boccia, deputato PD e commissario per il congresso del Partito democratico di Puglia, intervenendo all'assemblea del circolo di San Nicandro Garganico sul "PD che vogliamo".

Con la mancanza di piogge gli invasi artificiali pugliesi segnano 7 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente già uno dei più siccitosi, dopo un inverno 2022 con 1/3 di rovesci in meno che fa scattare l’allarme siccità e incendi favoriti dall’aumento delle temperature. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’Osservatorio ANBI Nazionale.    

La siccità – precisa la Coldiretti Puglia – minaccia oltre il 30% della produzione agricola, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, ma a preoccupare è anche lo sviluppo delle colture destinate all’alimentazione degli animali, l’irrigazione degli oliveti e dei frutteti, perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile.

Con l’innalzamento dei livelli del mare l’acqua salata – aggiunge Coldiretti Puglia - sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all’abbandono l’attività agricola secondo l’allarme lanciato dal rapporto sul clima del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) dell’Onu.

I pozzi freatici non hanno più acqua, mentre dai pozzi artesiani c’è il rischio di emungimento di acqua salmastra, uno scenario che impone – insiste Coldiretti Puglia - di sfruttare al meglio tutte le risorse messe a disposizione della programmazione degli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, perché è andata persa finora l’opportunità di ridisegnare una lungimirante politica irrigua e di bonifica integrale in Puglia

Ma a preoccupare – continua la Coldiretti Puglia - sono anche gli incendi favoriti dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni che ha inaridito i terreni nei boschi più esposti al divampare delle fiamme, ma anche in Salento dove l’abbandono dei campi a causa della Xylella che ha fatto seccare gli ulivi ha reso drammatico il fenomeno degli incendi.

La siccità, che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi, è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura in Puglia che convive con un vero e proprio paradosso idrico, dilaniata da drammatici fenomeni siccitosi con danni stimati di oltre 70 milioni di euro all’anno per l’impatto devastante sulle produzioni agricole e sulla fertilità dei terreni e al contempo è colpita da alluvioni e piogge torrenziali che provocano allagamenti ma non riescono a sopperire alla grave carenza di acqua, in una situazione in cui con l’emergenza Covid l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare delle famiglie

Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile – insiste Coldiretti – un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto – conclude la Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.

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Dati del giorno: 28 aprile 2022

4.293
Nuovi casi
22.761
Test giornalieri
3
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.448
Provincia di Bat: 261
Provincia di Brindisi: 489
Provincia di Foggia: 520
Provincia di Lecce: 831
Provincia di Taranto: 696
Residenti fuori regione: 34
Provincia in definizione: 14
105.449
Persone attualmente positive
557
Persone ricoverate in area non critica
23
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.058.128
Casi totali
10.502.927
Test eseguiti
944.423
Persone guarite
8.256
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 346.619
Provincia di Bat: 95.034
Provincia di Brindisi: 98.744
Provincia di Foggia: 155.980
Provincia di Lecce: 209.903
Provincia di Taranto: 140.637
Residenti fuori regione: 7.866
Provincia in definizione: 3.345

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Xylella, Stefàno (PD): "Il Ministero dell'agricoltura attribuisca ai Comuni nell’area territoriale dove è presente il batterio della Xylella fastidiosa lo status di zona svantaggiata"

"Con una interrogazione urgente al Ministro Patuanelli ho chiesto di disporre, mediante aggiornamento all'apposito decreto, lo status di cosiddetta zona svantaggiata ai Comuni nell’area territoriale dove è presente il batterio della Xylella fastidiosa almeno fino a quando, e se, la condizione ambientale e quella produttiva non saranno tornate al periodo precedente all'arrivo del batterio medesimo" dichiara il senatore salentino Dario Stefàno.

"La Xylella fastidiosa è presente ormai da 10 anni in alcune zone della Puglia ed è diventata un fattore tanto determinante quanto strutturale per quei territori che subiscono l'impoverimento dei terreni e dei territori. La scienza, finora, non è stata in grado di fornire una soluzione definitiva a questa piaga" continua il senatore dem "per cui non possiamo più trattare questo fenomeno con gli strumenti e la metodologia propri ad una situazione di emergenza, ad una calamità improvvisa. Dobbiamo inquadrare la questione nel campo di uno svantaggio strutturale che produce effetti e ricadute negativi in ambito economico, sociale, ambientale, culturale e turistico".

"A questo danno, perciò, non si può aggiungere la beffa di quanto riportato nel Decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali 8 giugno 2020, recante "Adozione della metodologia per l'identificazione delle aree soggette a vincoli naturali significativi diverse dalle aree montane e relativi elenchi" secondo il quale diversi Comuni pugliesi che insistono nei territori colpiti dalla Xylella fastidiosa non rientrano più nell'elenco di zone svantaggiate e vengono quindi privati anche di quelle minime agevolazioni e riserve riportate nei bandi. Quanto chiedo al Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è pertanto una iniziativa correttiva ispirata totalmente al buon senso e al rispetto anche di chi continua ad operare in contesti palesemente svantaggiati".