Redazione

Bimbimbici 2022: a Mesagne una giornata memorabile. "Grazie al’Amministrazione comunale che ha blindato alle auto il centro storico, a Masseria Masciullo e Fabio Zullo per la magnifica accoglienza, alla protezione civile e ai vigili che ci hanno amorevolmente scortati e accuditi, a Gabriele Magrì apicultore, al panificio Cesaria per le buonissime focacce , a Ciclovagando per il furgone scopa. Grazie ai bimbi e agli adulti che hanno preso parte", ha spiegato a fine tour Antonio Licciulli, capogita.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  0fd04d82-b89e-4064-98d9-444542ae319d.jpg5e951bd6-ae78-41f8-bebf-a0a6c3886d1c.jpg4e0481b7-5910-4c12-ac69-d88152f44c68.jpg3c9c1adc-f63c-4a1b-8bc2-f9279b911e63.jpg22727e5b-afae-4b9f-8f9e-ecc2f3a2da60.jpg013193e6-b609-42a2-843e-32a9e719e652.jpg60e02f16-185d-4db6-89c6-666721f03cb4.jpg34d5cb45-b933-46fd-911d-0dfe8463a2d9.jpg17bfa72e-efff-4add-aa80-ee24a62edc59.jpg8f99b468-13b2-4c02-a5ec-3b07d94ecfa2.jpg

“Le attuali liste di attesa del servizio sanitario della provincia di Brindisi sono irrispettose della dignità umana dei cittadini”. A pensarlo e dirlo è un signore di Mesagne che dovendo eseguire una risonanza magnetica al cranio, per un controllo di angio intracranica, si è visto fissare l’esame diagnostico a martedì 23 gennaio 2024 presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi. Lo stesso signore si è rivolto a un ambulatorio privato che gli ha assicurato l’esecuzione dell’esame entro 24 ore al costo minimo di 180 euro. Fatti e non parole che, purtroppo, giornalmente si verificano nella sanità provinciale. A nulla valgono gli appelli dei cittadini, le richieste di chiarimenti da parte dei politici poiché nulla è cambiato, in questi anni, nella gestione delle liste di attesa in provincia di Brindisi.

“Mi chiedo come mai un laboratorio privato non ha liste di attesa e un servizio sanitario pubblico ha tempi biblici per eseguire esami di vitale importanza”, si è chiesto il mesagnese davanti a questa palese contraddizione. L’angio rm del circolo intracranico è un esame diagnostico che studia le vene e le arterie dell'encefalo, ovvero analizza l'anatomia dei vasi del cervello, in modo da evidenziare varianti anatomiche, conflitti con strutture nervose, anomalie, aneurismi, “dilatazione delle arterie”.

Pertanto è un esame importante per verificare lo stato di alcune patologie o, in alcuni casi, di prevenirle. Se un paziente deve fare un controllo della situazione cranica ogni 6 mesi come può farlo se l’esame gli è prescritto dopo 22 mesi? Sull’argomento è intervenuto il segretario provinciale della Uil pensionati che ha esortato i responsabili della sanità provinciale a realizzare una gestione a misura di paziente.prenotazione_cup.jpg

“La Uil pensionati – ha spiegato il segretario del sindacato dei pensionati, Tindaro Giunta - non vuole denigrare la sanità brindisina, ma chiede di eliminare le lunghe code al pronto soccorso e i tempi lunghissimi per prenotare una visita di prevenzione o di patologia medica specialistica”. Tale situazione crea, di fatto, una sperequazione sociale poiché chi ha una situazione economica dignitosa può eseguire l’esame diagnostico presso un servizio sanitario privato chi, al contrario, non ha una buona condizione economica dovrà attendere di effettuare l’esame presso il servizio sanitario pubblico con tempi di attesa molto lunghi.

Lo scorso anno la Fials aveva messo in evidenza l’emergenza esistente presso l’Asl brindisina a causa dei lunghi tempi di attesa per eseguire un esame diagnostico. Lo scorso mese di aprile il consigliere regionale Massimiliano Stellato, di “Popolari con Emiliano”, aveva chiesto “prestazioni sanitarie in tutte le Asl anche di sera, fino a mezzanotte. Abbattiamo le liste d'attesa”.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci 

FESTA MAMMA: COLDIRETTI PUGLIA, FIORI IN REGALO DA 54% PUGLIESI. Tra i regali più gettonati prevalgono quest’anno le orchidee, le ortensie e le calle, oltre alle immancabili rose

 Stravincono i fiori nelle scelte di regalo per la Festa della Mamma, con il 54% dei pugliesi che sceglie un omaggio floreale o una pianta, mentre solo una minoranza si orienta  su cioccolatini e dolciumi (6%), su gioielli (4%) o capi di abbigliamento (2%), anche se c’è anche un 34% che non acquisterà nulla. E’ quanto emerge da una rilevazione condotta da Coldiretti Puglia nei vivai e nei imercati di Campagna Amica in tutta la Puglia n occasione della ricorrenza dedicata a tutte le mamme.

Tra i regali più gettonati – spiega la Coldiretti Puglia – prevalgono quest’anno le orchidee, le ortensie e le calle, ma anche i lilium, le azalee, le begonie e i gerani, oltre alle immancabili rose. Acquistare fiori pugliesi salva il lavoro e i vivai costretti a fare i conti con la crisi provocata dall’invasione Russa in Ucraina sull’economia che colpisce anche la coltivazione di piante e fiori Made in Italy a causa dell’aumento record del 67% dei costi di produzione.

Il consiglio è, dunque, di acquistare fiori e piante assicurandosi dell’origine nazionale meglio direttamente dal produttore o nei mercati contadini di Campagna Amica - continua Coldiretti – per essere sicuri di mettere nel vaso un prodotto italiano al 100%, che sostiene i territori e rispetta l’ambiente e l’occupazione, peraltro in una fase difficile per il Paese.

Quest’anno produrre piante e fiori costa ai vivaisti il 30% in più a causa dell’impennata dei costi energetici, con i vivai che sono oggi costretti a produrre praticamente in perdita, perché l’emergenza energetica si riversa– sottolinea Coldiretti regionale – non solo sui costi di riscaldamento delle serre, ma anche su carburanti per la movimentazione dei macchinari, sui costi delle materie prime, fertilizzanti, vasi e cartoni. Nelle serre – insiste Coldiretti Puglia - si spende dal 50% in più per il gasolio e l’elettricità al 400% in più per concimi e metano, mentre i prezzi degli imballaggi in plastica sono triplicati.

Il risultato è, ad esempio, che per una serra di mille metri dove si coltiva un fiore del periodo come la viola a ciocche la perdita netta per i vivaisti  è di 1250 euro, con i costi di produzione che superano di gran lunga quelli di vendita. Il settore florovivaistico in Puglia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione.

Per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza energetica in Paese oggi legato al gas russo è importante anche la misura prevista dal Consiglio dei Ministri – continua Coldiretti - per incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo che consente alle aziende del settore di installare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive, permettendo anche di vendere l’energia prodotta. Il provvedimento si applica anche agli investimenti in corso di realizzazione inclusi quelli a valere sul Pnrr.

La crisi dei fiori italiani dai mercati rischia peraltro di favorire le importazioni da Paesi stranieri che nel 2021 hanno già fatto registrare un aumento del 7% in valore per arrivare a sfiorare i 580 milioni di euro, secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat. Spesso si tratta di prodotti ottenuti dallo sfruttamento come nel caso delle rose dal Kenya per il lavoro sottopagato e senza diritti e i fiori dalla Colombia dove ad essere penalizzate sono le donne.

I CONSIGLI COLDIRETTI PER CONSERVARE I FIORI

  • Acquistare fiori in ottimo stato, senza ammaccature o foglie di colore scuro e con lo stelo abbastanza robusto.
  • Giunti in casa accorciare il gambo tagliando i 3- 4 cm finali dello stelo, non con le forbici che schiaccerebbero i canali di transito dell’acqua all’interno del fiore, ma con un coltello affilato e con un taglio netto e obliquo.
  • Cambiare l’acqua ogni giorno, e fare attenzione che sia sempre fresca e pulita.
  • Sciogliere nell’acqua un’aspirina o 3-4 gocce di candeggina per litro d’acqua al fine di impedire la formazione di batteri che ostruirebbero i canali per portare l’acqua al fiore.
  • Evitare l’esposizione alla luce diretta e le correnti d’aria sia calda sia fredda e la vicinanza a fonti di calore.
  • Tenere i fiori lontani dalla frutta che ne accelera la maturazione e ne accorcia la vita.
  • Un fiore, come un ricordo, è per sempre. Quando inizia a deperire, essiccalo e conservalo per abbellire la tua casa.
  • Fonte: elaborazione Coldiretti.
  • ---------------
    Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
    Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
    Per scriverci e interagire con la redazione 
    contattaci 

Il presidente pugliese Francesco Fullone: “le farmacie sempre al fianco dei cittadini e del sistema sanitario per il contrasto alla pandemia”.

Da lunedì anche in Puglia l’antivirale contro il Coronavirus sarà disponibile nelle farmacie. Ad annunciarlo è il presidente di Federfarma Puglia, Francesco Fullone.

La notizia arriva dopo la sottoscrizione dei giorni scorsi del protocollo di intesa nazionale, valido fino al 31 dicembre, tra Ministero della salute, Aifa, Federfarma, Assofarm, FarmacieUnite, Federfarma servizi e A.d.f. per la distribuzione e dispensazione del farmaco antivirale orale Paxlovid (di Pfizer) direttamente in farmacia.

Il farmaco è indicato per i maggiorenni che contraggono il Covid in forma leggera e che, per condizioni di rischio preesistenti potrebbero peggiorare e andare incontro ad ospedalizzazione. Importante proprio per questi motivi la prescrizione e l’inizio dell’assunzione entro i primi giorni di malattia. Prescrizione e dispensazione che passano dallo specialista e dalla farmacia ospedaliera al medico di medicina generale e alla farmacia territoriale (coesistenza delle due vie).

“L’emergenza sanitaria causata dal SARS-CoV-2 ha evidenziato come la diffusione capillare delle farmacie costituisca un primo presidio di vicinanza del sistema sanitario nazionale, in grado di fornire le prime risposte e soluzioni tempestive ai cittadini – esordisce Francesco Fullone, presidente di Federfarma Puglia -. Devo quindi ringraziare ancora una volta i colleghi che da due anni ormai danno continua dimostrazione dell’impegno, della serietà e della dedizione con cui tutta la categoria sta affrontando questa emergenza mondiale. Con questo ulteriore tassello ci si propone di agevolare ancora di più la cura e la prevenzione per curare a casa le persone che rischiano un’evoluzione negativa della malattia – prosegue -. Sarà lo specialista o il medico curante, che conosce a fondo la storia e le condizioni dei suoi pazienti, a individuare i casi in cui la terapia domiciliare con Paxlovid può essere adottata. E la possibilità che la distribuzione passi dalle farmacie, in modo gratuito in considerazione del protocollo di intesa sottoscritto, accelererà sicuramente i tempi di assunzione. Quello del Paxlovid – conclude Fullone - è quindi un esempio tangibile di come la territorializzazione della sanità possa e debba passare sempre più dal ruolo delle figure più presenti: il medico di medicina generale e farmacista territoriale. Qui penso ai molti farmaci oggi in distribuzione diretta che potrebbero essere portati, attraverso le farmacie, a una fruizione più agevole e meno costosa per il cittadino”.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

 

FASANO – Manto stradale rifatto, marciapiedi esistenti riparati, nuovi marciapiedi realizzati e creazioni di nuovi scivoli per facilitare il passaggio di carrozzine. Più sicurezza, più decoro e niente più barriere architettoniche.

È stato approvato ieri in giunta il progetto esecutivo per la manutenzione straordinaria di strade comunali, marciapiedi e arredo urbano di via Pasteur, via Coniugi Curie, via Lagravinese e via De Deo per un totale di 125 mila euro.

In particolare il progetto si prefigge l’obiettivo di mettere in sicurezza la mobilità carrabile e pedonale mediante: il rifacimento dello strato bituminoso di collegamento (binder) per via C. Curie e Via De Deo, il rifacimento per intero del manto bituminoso d’usura (tappetino) per tutte le strade interessate dai lavori, il ripristino dei cordoni in pietra dei marciapiedi esistenti lungo l’asse stradale di via Coniugi Curie e la realizzazione di nuovi marciapiedi in Via De Deo, la realizzazione di scivoli per l’abbattimento delle barriere architettoniche sui marciapiedi.

Obiettivo è garantire sicurezza di veicoli e pedoni: «Grazie a questi lavori miglioriamo la viabilità delle nostre strade a tutela di auto e persone – dice il sindaco Francesco Zaccaria – in questo modo investiamo in maggiore sicurezza in strade che necessitano di interventi per garantire una viabilità migliore e più sicura e procediamo con l’abbattimento di barriere architettoniche nell’ottica degli impegni presi dalla nostra amministrazione su questo tema». 

«Abbiamo un ampio programma di rifacimento delle strade che necessitano di manutenzione straordinaria – dice l’assessore ai Lavori Pubblici Gianluca Cisternino – i 125 mila euro impegnati in quest’appalto ci consentiranno di riparare i marciapiedi scoscesi e di crearne di nuovi oltre che ad avere strade rifatte e prive di barriere che possano ostacolare il passaggio di mamme con bambini in carrozzina o di disabili».

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

AVIS: ESSERE TALASSEMICI SIGNIFICA ESSERE SE' STESSI, NON DIVERSI.
Noi di AVIS vogliamo celebrare la "Festa della mamma" a modo nostro, con la storia di Loretta e delle sue bambine affette da talassemia.
Quando Loretta e suo marito, sapendo di essere portatori sani di talassemia, hanno deciso di diventare genitori, sono stati spinti dalla consapevolezza che, grazie alla ricerca e alla solidarietà del nostro sistema Trasfusionale, oggi vivere con questa malattia è possibile.
Loretta è mamma di Veronica e Ambra, due bambine rispettivamente di 9 e 7 anni, entrambe talassemiche: sapevano che sarebbe stata una scelta coraggiosa, ma nello stesso tempo erano consapevoli di quanto, rispetto a un po' di anni fa, lo stile di vita di chi è affetto da questa patologia è migliorato grazie alla qualità del sangue e delle terapie.
Le piccole alle quali viene riscontrata da subito la talassemia, iniziano le trasfusioni a 6 mesi di vita ogni 15-20 giorni. Loretta sa che il percorso non è semplice, ma da mamma consapevole, sa come spiegare alle figlie le ripetute visite in ospedale, trasformando tutto in un gioco, organizzando nel reparto piccole cacce al tesoro e creando momenti di svago per contenere l'impatto che la visione dell'ago può generare nelle bambine.
Come tanti bambini possono avere bisogno di cure per altre problematiche, loro hanno necessità di globuli rossi: essere talassemici non vuol dire essere diversi, ma essere se stessi.
Tutto questo è possibile grazie ai donatori, troppe volte diamo per scontato la disponibilità di emocomponenti, che per chi è affetto da questa patologia rappresentano una speranza di vita.
Loretta afferma: mio marito ed io le abbiamo fatte nascere, ma se possono crescere è grazie a chi ogni giorno, in maniera generosa e scrupolosa , assicura scorte di sangue agli ospedali, ecco perché non smetteremo mai di dire grazie.
Da noi di AVIS gli Auguri a tutte le mamme e un particolare a tutte quelle che hanno scelto di essere donatrice.
DOMENICA 8 MAGGIO DALLE ORE 8 ALLE ORE 12 GIORNATA DELLA DONAZIONE PRESSO CENTRO RACCOLTA OSOEDALE DI MESAGNE.
DAI UN TUO CONTRIBUTO ALLA VITA!

Dopo anni di abbandono e chiusura finalmente corte dei Figheroia inizia a mostrarsi. Nella corte sono in corso lavori di ristrutturazione da parte della nuova proprietà che presto la consegnerà alla pubblica fruizione. Ringraziamo Mimmo Stella per questo primo scatto. corte_figheroia_piantina_storica.jpg

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

Lunedì 9 maggio alle 17.30 il noto economista Carlo Cottarelli incontrerà a Castello Imperiali i giovani francavillesi per parlare del ruolo delle nuove generazioni nelle politiche di sviluppo del Paese.

All’iniziativa, che fa parte degli eventi della settimana della legalità organizzata dal Liceo Scientifico Ribezzo con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, prenderanno parte il Sindaco Antonello Denuzzo, l’Assessora alla Cultura Maria Angelotti e la Dirigente Scolastica Giuseppina Pagano.

Modererà ed introdurrà i lavori il rappresentante d’Istituto Gabriele Lobello.

Carlo Cottarelli ha lavorato dal 1981 al 1987 presso la direzione monetaria del Servizio Studi della Banca d’Italia e dal 1987 al 1988 al Servizio Studi dell’ENI.

È stato Direttore Esecutivo al Fondo Monetario Internazionale (FMI) per Italia, Albania, Grecia, Malta, Portogallo e San Marino da novembre 2014 a ottobre 2017. Da ottobre 2013 a ottobre 2014 ha ricoperto l’incarico di Commissario per la Revisione della Spesa Pubblica in Italia e dal 2008 al 2013 Direttore del Fiscal Affairs Department del Fondo Monetario Internazionale.

Il 28 maggio 2018 è stato nominato Presidente del Consiglio incaricato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per guidare un governo ad interim che avrebbe portato l'Italia verso nuove elezioni. Tuttavia, dopo pochi giorni, le forze politiche raggiunsero un accordo che portò alla nascita del primo Governo Conte.

Attualmente è Direttore dell'Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani.

La partecipazione all’incontro è libera e gratuita.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

La prima edizione del Festival Biennale Culturare 2022, svoltasi a Mesagne il 23, 24 e 25 aprile scorsi, ha lasciato una traccia di cui gli organizzatori e l’Amministrazione Comunale di Mesagne intendono far tesoro.

La conferenza stampa che si è svolta stamattina ha evidenziato gli aspetti sui quali si intende continuare a far leva: si guarda alla prossima edizione, pensando intanto agli eventi che nel frattempo si andranno ad organizzare. E che hanno già un nome: ‘pillole di Culturare’, da farcire con date, idee e nomi da proporre per l’imminente stagione estiva. La formula sperimentata, intesa come sequenza operativa che lascia spazio alla creatività e ai piacevoli ‘imprevisti’, non si cambia. La destagionalizzazione, i territori e le collaborazioni che aprono alle intese pubblico/privato rappresentano gli elementi sui quali si vuole continuare a puntare.

‘La rete di collaborazione creatasi per Culturare, l’imponente presenza di 50mila persone che si sono riversate nei luoghi di svolgimento delle iniziative, la qualità degli appuntamenti e il gradimento registrato, rappresentano il capitale sul quale riteniamo che si debba continuare a investire per incentivare entusiasmo e risultati’, ha dichiarato il sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli, richiamando i comuni che hanno aderito alla Rete e il prezioso supporto della Regione Puglia. E che sono Bari, Brindisi, Ceglie Messapica, Cellino San Marco, Cisternino, Conversano, Crispiano, Fasano, Francavilla Fontana, Latiano, Lecce, Martina Franca, Maruggio, Mesagne, Mola di Bari, Nardò, Oria, Ostuni, Polignano a Mare, Rutigliano, San Donaci, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, Torre Santa Susanna e Villa Castelli, un elenco di preziosi sostenitori destinato, con ogni probabilità, a crescere.

‘La scelta di declinare la parola ‘cultura’ per trasformarla in verbo non è stata solo una trovata originale ma alla luce, delle aspettative realizzate, ci sembra anche molto azzeccata: MICExperience, il Comune di Mesagne e tutte le realtà che hanno aderito al progetto hanno costruito un modello e raggiunto un obiettivo che non era affatto scontato, sia per il periodo difficile che ci lasciavamo alle spalle, sia per quello in cui Culturare si sarebbe svolto’, ha commentato Marco Calò, consulente comunale alle Politiche Culturali e Scolastiche, facendo riferimento al mese in cui il programma di iniziative si è tenuto.

‘La sfida era riempire le piazze non a luglio o ad agosto, quando è possibile beneficiare di flussi di turisti e visitatori che si spostano nelle realtà urbane a pochi chilometri dal mare e dai centri più grandi, ma ad aprile. Abbiamo dunque un dato inconfutabile: la gente che da fuori è arrivata a Mesagne per partecipare a Culturare lo ha fatto per ascoltare il convegno, un autore o un concerto che era stato scelto’, ha detto Pierangelo Argentieri, referente della rete d’imprese MICExperience che, insieme al Comune di Mesagne, ha nutrito l’intuizione e curato la realizzazione del Festival. “Desidero ringraziare anche le aziende private che hanno creduto in questo progetto – ha concluso Argentieri -, a partire dai main sponsor, Centro Commerciale “Appia Antica” e Teknoservice,  fino ai mecenati che hanno contribuito alla realizzazione di alcuni eventi del festival: Centro diagnostico OMEGA, Conserve Italia, Apulia Diagnostica, Expert Distante, Soluzioni alle Imprese, Unibed e Fials Brindisi”.

“Immaginare un festival nel suo andamento è come scrivere una partitura è come orchestrare un territorio. Culturare 2022 è stato il Festival dell'ascolto, tutti coloro che hanno animato questa meravigliosa esperienza artisticomunitaria, hanno attuato, con grande sforzo, un modello di profondo ascolto che garantirebbe la Pace in qualsiasi momento e luogo. Ringrazio di cuore Pierangelo Argentieri , Toni Matarrelli , Marco Calò, il responsabile dell’organizzazione, Gianluca Zurlo, con l’organizzazione tutta, che ha creduto in una visione, in un desiderio, in un sogno, in una Direzione Artistica”, – ha concluso Mirko Lodedo, direttore artistico del Festival.

L’appuntamento per la seconda, attesa edizione è per il 2024 ma la macchina organizzativa di ‘Culturare’, fino a quella data, terrà accesi i motori.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

Si sta diffondendo una interpretazione delle ragioni della lievitazione del prezzo del gas e del caro bollette assolutamente non credibile e collegata alla guerra in Ucraina.

Il prezzo del gas è passato da 19 euro per MW/h all’inizio di gennaio 2021 a 180 euro per MW/h alla fine di dicembre dello stesso anno, per poi scendere anche al di sotto di cento euro per megawatt/h in piena guerra. Contestualmente, essendo i costi energetici direttamente fondati sul prezzo del gas, si è assistito già nel 2021 ad un sensibile rialzo dei costi in bolletta ed a guadagni stratosferici per le imprese del settore energetico e di quelle di produzione di energia elettrica, le quali nel 2021 hanno avuto extra ricavi pari 8,6 mld di euro, in gran parte giustificati dal prezzo “spot” del gas, mentre in realtà, gli acquisti di combustibile, circa pari all’80%, risalivano ad un periodo abbondantemente precedente.

Molta parte dei costi di materie prime e vari comparti industriali, hanno subito gli effetti di bolle speculative, ma è ingiustificato l’attribuire la causa diretta alla guerra e lo è anche il rimpiangere la non realizzazione di rigassificatori, per non parlare di chi oggi chiede di non rispettare gli impegni europei per la decarbonizzazione al 2025 e quelli di ridurre le emissioni climalteranti del 55% entro il 2030 e di azzerarle entro il 2050.

La realpolitik dei governi europei, che ha compresso il forte aumento dello sviluppo delle fonti rinnovabili registrato fra il 2010 e il 2013, ci ha sempre più reso dipendenti dal gas russo che oggi corrisponde ad un consumo annuo in Italia di 29 mld di metri cubi su un totale di 75 mld di metri cubi.

Il governo italiano dice di voler puntare all’indipendenza energetica e assume provvedimenti motivati dall’emergenza attraverso il decreto energia o il decreto aiuti, da un lato giustamente sostenendo comparti economici in difficoltà e famiglie, dall’altro non liberalizzando semplicemente procedure autorizzative da fonti rinnovabili, ma decidendo di aumentare “provvisoriamente” la potenza in esercizio di centrali termoelettriche a carbone (che hanno gruppi già dismessi e bonificati) e di nominare commissari per la realizzazione, calata dall’alto, di impianti che aumentino la fornitura di gas, quali le navi rigassificatrici a bordo.

Va sottolineato che nessuna delle soluzioni previste offre risposte immediate o rapide per diminuire o annullare la dipendenza dal gas russo e che la scelta eticamente condivisibile di tagliare quel miliardo di euro che l’Europa da ogni giorno alla Russia, non può certamente giustificare intese, a costi elevatissimi, con paesi altrettanto eticamente discutibili quali l’Egitto (caso Regeni docet) e il Congo che non sta offrendo alcun contributo nella ricerca della verità e dei responsabili dell’omicidio dell’ambasciatore Attanasio.

Le soluzioni previste daranno risposte fra la fine di quest’anno e la fine del prossimo e, nel frattempo, sarà necessario continuare a ricevere il gas russo.

Il GNL, a partire da quello degli Stati Uniti, ha costi enormi di fornitura, di trasporto e di rigassificazione. In particolare, le navi comportano i costi già annunciati dal ministro Cingolani per l’affitto (500 mln), ma anche costi enormi di ancoraggio davanti ai porti prescelti (c’è chi dice 15.000 euro al giorno), la necessità di rigassificare il GNL trasportato sulle gasiere a -160° con acqua di mare da reimmettere e la costruzione di una Pipe Line, da stabilizzare e mettere in sicurezza, di collegamento con la rete gas.

È evidente che ciò che viene rappresentato per colpire l’immaginario collettivo e sostanzialmente per favorire chi non vuole affatto l’uscita dai combustibili fossili (ENI in primis), utilizza la guerra come pretesto e altrettanto fa per quel che riguarda l’emergenza economica ed energetica, non riuscendo, fra l’altro, ad uscire dal giogo dell’anomala borsa di Amsterdam che controlla il mercato del gas.

La verità è che l’Italia è assolutamente inadempienti rispetto agli impegni assunti per quel che riguarda lo sviluppo delle fonti rinnovabili (0,8 GW/h all’anno invece delle 8 GW/h previste) e che sarebbe possibile, come l’organizzazione di Confindustria Elettricità futura ha ribadito anche a Brindisi in un convegno organizzato da Legambiente e CGIL, realizzare 60 GW di impianti da fonti rinnovabili in tre anni (Legambiente, Green Peace e WWF ne prevedono 90 entro il 2026), tagliando di 15 mld di metri cubi all’anno la dipendenza dal gas russo e quindi azzerandola in due anni, ma contemporaneamente investendo 85 mld di euro e creando migliaia di posti di lavoro nella intera filiera di fonti rinnovabili e cioè nella realizzazione e nella componentistica degli impianti, nella loro gestione e manutenzione e in quella delle reti intelligenti, nell’accumulo e nei pompaggi dell’idroelettrico (6,6 GW), nelle Hydrogen Valleys e nella mobilità.

Paradossale è il fatto che ENEL riconfermi la volontà di chiudere le centrali termoelettriche a carbone entro il 2025, di costruire poli energetici delle rinnovabili e filiere produttive che non si limitino ai pannelli fotovoltaici per 4 GW da creare a Catania, nel mentre c’è chi vuole lasciare il Paese alla canna del gas e non trasformare i poli energetici più compromessi, quali quello di Brindisi e Civitavecchia nel fulcro dei nuovi poli di produzione energetica e nelle nuove realtà industriali fondate sulle rinnovabili, addirittura ipotizzando proprio a Brindisi la collocazione di una delle costosissime navi di rigassificazione a bordo.

Doretto Marinazzo

Gruppo di lavoro energia Legambiente Onlus e responsabile commissione energia Legambiente Puglia.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci