Redazione

È stata avviata oggi l’attività di deblattizzazione e derattizzazione della rete fognaria AQP e di quella del Comune di Brindisi che si svolgerà in tutti i quartieri della città.

Il cronoprogramma (pubblicato sul sito del Comune di Brindisi) è stato condiviso ed integrato per assicurare una maggior efficacia degli interventi.

“Si tratta di un’attività importante - precisa il sindaco Riccardo Rossi - di cui sono previsti diversi cicli per tutta la durata dei mesi estivi. Si comincia ad aprile con diverse squadre impegnate proprio per garantire una copertura totale del territorio cittadino”.

COLDIRETTI PUGLIA, +22% PREZZI GRANO CON TAGLIO RACCOLTI; IN PUGLIA PRODURLO COSTA AD AGRICOLTORI 600 EURO IN PIÙ AD ETTARO.

Il taglio dei raccolti in Ucraina e le difficoltà di trasporto a causa della guerra hanno provocato nei due mesi di guerra un balzo del 22% dei prezzi mondiali del grano, mentre in Puglia quest’anno produrre grano costa 600 euro ad ettaro in più.  E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia dell’andamento delle quotazioni al Chicago Board of Trade, punto di riferimento mondiale del commercio delle produzioni agricole, in riferimento all’allarme del ministero della Difesa della Gran Bretagna sulla sicurezza alimentare mondiale per il taglio del 20% del raccolto di cereali in Ucraina a causa della riduzione delle superfici seminate.

Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione Ue può essere garantita anche in Puglia la messa a coltura di oltre 100mila ettari lasciati incolti – spiega Coldiretti Puglia - per la insufficiente redditività, per gli attacchi della fauna selvatica e a causa della siccità che va combattuta con investimenti strutturali per realizzare piccoli invasi che consentano di conservare e ridistribuire l’acqua per aumentare la produzione aggiuntiva di grano duro per la pasta, di tenero per fare il pane e di mais per gli allevamenti. Ma quest’anno produrre grano costa caro agli agricoltori pugliesi a causa dell’impennata dei costi energetici causata dall’effetto a valanga della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid, che si riflette a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti, secondo l’analisi  della Coldiretti Puglia, dalla quale si evidenzia il salasso a carico del Granaio d’Italia con la necessità di interventi per aiutare le imprese rispetto a rincari ormai insostenibili, a partire dal settore cerealicolo che rappresenta uno dei simboli della situazione di difficoltà in cui versa l’agricoltura regionale.

L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che sono stati costretti a ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati perché molte industrie per miopia hanno preferito continuare ad acquistare per anni in modo speculativo sul mercato mondiale, approfittando dei bassi prezzi degli ultimi decenni.  Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende in media addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea.

Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali di costi correnti – continua la Coldiretti Puglia - sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano al mais, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato.

Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi – sottolinea Coldiretti Puglia – rischia di aumentare la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti agroalimentari con l’Italia che è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare che con i raccolti nazionali di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, si copre rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.

Una situazione aggravata dal blocco delle spedizioni dai porti del Mar Nero a causa dell’invasione russa che ha alimentato l'interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione che – spiega la Coldiretti – si sposta dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori.

Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano.

Le superfici seminate – aggiunge Coldiretti Puglia - potrebbero ulteriormente raddoppiare già a partire dalla prossima stagione, con la produzione di grano che deve puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati e tendere ad una sempre più alta qualità, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale.


Con la guerra rischia infatti di venire a mancare dal mercato oltre ¼ del grano mondiale con l’Ucraina che insieme alla Russia controlla circa il 28% sugli scambi internazionali con oltre 55 milioni di tonnellate movimentate, ma anche il 16 % sugli scambi di mais (30 milioni di tonnellate) per l’alimentazione degli animali negli allevamenti e ben il 65% sugli scambi di olio di girasole (10 milioni di tonnellate), secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati del Centro Studi Divulga.


A due mesi dall’inizio la guerra è già costata secondo la Coldiretti quasi 100 miliardi di dollari a livello globale solo per l’aumento dei prezzi di grano e mais che nei paesi più sviluppati sta alimentando l’inflazione ma a rischio c’è la sicurezza alimentare di quelli più poveri con i prezzi del grano che si collocano sugli stessi livelli raggiunti negli anni delle drammatiche rivolte del pane che hanno coinvolto molti Paesi a partire dal nord Africa come Tunisia, Algeria ed Egitto.


Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali ma – conclude Coldiretti – è necessario investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

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È in corso a Brindisi e provincia un’operazione dei Carabinieri della locale Compagnia per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di diverse persone, emessa dal Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica.

Questa mattina, in diverse località della Provincia di Brindisi, i Carabinieri della Compagnia di Brindisi, con il supporto di reparti speciali, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi (d.ssa Vilma Gilli), su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di dieci indagati (di cui sei raggiunti da custodia cautelare in carcere, due da sottoporre agli arresti domiciliari e due all’obbligo di presentazione alla P.G.).

I predetti sono ritenuti responsabili del reato di cui all’art. 73 comma 1 D.P.R. 309/1990 (detenzione illecita e cessione di sostanze stupefacenti) commesso in concorso, nell’arco temporale tra giugno 2020 e settembre 2021, anche nei confronti di acquirenti minorenni. A quattro di loro viene inoltre contestato un tentato furto in abitazione.

L’indagine (convenzionalmente denominata “Quota 167”), sotto la direzione e coordinamento del Pubblico Ministero dott. Pierpaolo Montinaro – Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Brindisi, è stata condotta dalla Stazione Carabinieri di San Pietro Vernotico (BR) con il supporto del N.O.R. della Compagnia di Brindisi, da giugno 2020 a settembre 2021, anche con l’esecuzione di attività tecniche (intercettazioni telefoniche, ambientali e videosorveglianza).

L’attività trae origine da un servizio straordinario di controllo del territorio eseguito in data 25 giugno 2020, nel complesso dei condomini popolari (cd. Zona 167) del Comune di San Pietro Vernotico, conclusosi con il rinvenimento e sequestro di alcune armi da sparo, munizioni e sostanze stupefacenti, occultate in un terreno adiacente alle abitazioni. A seguire i militari della Stazione, ritenendo che il nascondiglio fosse gestito da pregiudicati residenti nella zona, avviavano un monitoraggio costante, registrando quotidiani movimenti sospetti di persone e mezzi e il coinvolgimento, tra gli altri, di due individui gravati da precedenti specifici in materia di stupefacenti. Dallo sviluppo successivo delle attività tecniche e all’esito di numerosi servizi di o.c.p., emergevano chiari elementi di responsabilità in ordine alla reiterata e sistematica attività di detenzione, occultamento, trasporto e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina”, “hashish” e “marijuana”, in quella località e in zone limitrofe, addebitabile agli indagati.

I riscontri effettuati nel corso delle indagini consentivano di sequestrare:

a.​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​in data 26 settembre 2021, 13 involucri per complessivi 5 grammi di “cocaina”, a carico di ignoti;

b.​ ​ ​ ​ ​ ​ ​in data 3 dicembre 2021:

  • 4 ordigni rudimentali contenenti polvere da sparo, del peso di 100 grammi cadauno, a carico di uno degli indagati, che veniva deferito in s.l. per il reato di cui all’art. 53 T.U.L.P.S. in relazione all’art. 17 L. 58/2010;
  • 42,70 grammi di “marijuana” a carico di un altro indagato, che veniva deferito in s.l. per il reato di cui all’art. 73 co. 5 D.P.R. 309/1990;
  • 17,60 grammi di “marijuana” a carico di ignoti, rinvenuta in un terreno adiacente alla zona monitorata.​ ​ ​ ​ ​

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​Oltre un italiano su tre (35%) ha scelto di fare una passeggiata, picnic o una gita fuori porta in giornata al mare, in campagna, complice il bel tempo e le temperature quasi estive che in Puglia hanno reso favorevole il primo vero ponte di primavera. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixè per la festa del 25 aprile che evidenzia la voglia dei cittadini di stare all’aria aperta, anche per lasciarsi alla spalle per qualche ora le preoccupazioni legate alla guerra in Ucraina, immersi nella natura con le tradizionali fave accompagnate da pane, pecorino e vino negli agriturismi. Non a caso proprio le gite fuori porta – sottolinea la Coldiretti Puglia - risultano le più gettonate tra quanti hanno scelto di uscire di casa per la ricorrenza, davanti alle visite a parenti e amici, alle mostre e ad altre iniziative.

Forte la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori che – sottolinea la Coldiretti regionale – consentono di coniugare la voglia di tranquillità con la possibilità di godere di spazi di libertà più ampi lontano dalle città o dai luoghi turistici più affollati.

Dopo le limitazioni legate alla pandemia, si registra peraltro anche a tavola – continua la Coldiretti - il ritorno della convivialità con la voglia di stare insieme a parenti e amici nelle case, al ristorante, nei picnic all’aria aperta o in agriturismo dove sono 10mila i pugliesi che secondo Terranostra regionale hanno scelto di trascorrere il 25 aprile con l’opportunità di fare la tradizionale scampagnata lontano dalle città senza rinunciare alla comodità e alla protezione dal maltempo garantita dall’ospitalità delle aziende di campagna. Se la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere uno dei 900 agriturismi pugliesi – precisa la Coldiretti regionale – è anche la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness.

Molti agriturismi – conclude la Coldiretti Puglia – si sono attrezzati per la giornata con l’offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali a chilometri zero di Campagna Amica.

 

Dati del giorno: 25 aprile 2022

1.933
Nuovi casi
10.107
Test giornalieri
5
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 688
Provincia di Bat: 117
Provincia di Brindisi: 227
Provincia di Foggia: 224
Provincia di Lecce: 395
Provincia di Taranto: 251
Residenti fuori regione: 29
Provincia in definizione: 2
105.381
Persone attualmente positive
587
Persone ricoverate in area non critica
31
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.042.769
Casi totali
10.423.967
Test eseguiti
929.163
Persone guarite
8.225
Persone decedute

Ha aperto i battenti a Mesagne la “Bottega di Libera Terra” ubicata in piazza dei Commestibili, nel cuore del centro storico cittadino. Davanti ai rappresentanti delle istituzioni è stato tagliato il nastro di quella che è la “Bottega dei sapori e dei saperi”, in cui sarà possibile acquistare prodotti di alta qualità, ottenuti grazie alla coltivazione dei terreni del territorio brindisino sottratti al controllo della criminalità organizzata e restituiti alla comunità attraverso un sistema produttivo sano, rispettoso dell’ambiente e della dignità dei lavoratori. Al battesimo della “Bottega” erano presenti l'onorevole Gianluca Aresta; il consigliere regionale Mauro Vizzino; il presidente del Consiglio comunale della città di Mesagne, Omar Ture; l’assessore ai Percorsi di Legalità, Anna Maria Scalera; il presidente del consorzio dei comuni Br4 Antonio Calabrese; don Raffaele Bruno, referente regionale dell'associazione “Libera”, e Anna Settanni, responsabile del presidio di “Libera” di Mesagne. Presenti, infine, il presidente di “Legacoop Puglia”, Carmelo Rollo, e il vicario don Gianluca Carriero. La mission di Libera Terra è valorizzare territori stupendi ma difficili, attraverso il recupero sociale e produttivo dei beni liberati dalle mafie, la creazione di aziende cooperative autosufficienti, durature, in grado di dare lavoro e creare indotto positivo e la realizzazione di prodotti ottimi, ottenuti con metodi rispettosi dell’ambiente e della persona. Viene così proposto un sistema economico virtuoso e sostenibile, basato sulla legalità, sulla giustizia sociale e sul mercato. “Nel cuore della città di Mesagne c'è una bottega in cui si possono acquistare i prodotti provenienti dalle terre confiscate alla mafia. L' antimafia sociale è fatta di atti concreti ma allo stesso tempo carichi di valore simbolico”, ha chiosato Anna Maria Scalera, assessore comunale ai Percorsi di legalità. Operativa fin dal 2008, la cooperativa “Terre di Puglia – Libera Terra” è una realtà produttiva e sociale che gestisce terreni confiscati alle mafie nel territorio brindisino. Il progetto Libera Terra nasce con l'obiettivo di valorizzare territori stupendi ma difficili, partendo dal recupero produttivo dei beni liberati dalle mafie per ottenere prodotti di alta qualità attraverso metodi rispettosi dell'ambiente e della dignità della persona. “Ogni bene sottratto alla mafia e reinvestito socialmente è un colpo inferto alla criminalità organizzata e un passo in avanti verso la legalità e la giustizia sociale”, ha spiegato l’onorevole Gianluca Aresta che ha tenuto a sottolineare come, ancora una volta, “da Mesagne, è partito un messaggio chiaro e inequivocabile a tutte le mafie”.

Dati del giorno: 24 aprile 2022

4.596
Nuovi casi
24.388
Test giornalieri
0
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.475
Provincia di Bat: 322
Provincia di Brindisi: 577
Provincia di Foggia: 562
Provincia di Lecce: 805
Provincia di Taranto: 785
Residenti fuori regione: 54
Provincia in definizione: 16
104.638
Persone attualmente positive
582
Persone ricoverate in area non critica
34
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.040.836
Casi totali
10.413.860
Test eseguiti
927.978
Persone guarite
8.220
Persone decedute
 

Il 25 Aprile a Mesagne

Aprile 24, 2022

“Percorsi di Liberazione” è il titolo che l’Amministrazione comunale di Mesagne ha voluto dare al cartello di eventi allestito per celebrare il 77esimo anniversario della Liberazione d’Italia dal governo fascista e dall’occupazione del Paese da parte dei nazisti. Nella stessa data si celebra l’anniversario della Resistenza, in onore dei partigiani che dal 1943 contribuirono a liberare l’Italia dagli oppressori. Ed ecco perché insieme ai Comune l’anniversario del 25 Aprile è festeggiato anche dall’Anpi, l’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia. A Mesagne l’appuntamento è per le ore 8,30 in villa comunale; alle ore 9.00 è previsto un momento introduttivo con i saluti di apertura da parte delle autorità presenti. Per le ore 9,30 è in calendario la piantumazione dei papaveri sul prato del castello Normanno-Svevo a cura dell'Anpi di Mesagne, con la partecipazione degli alunni delle quinte classi delle scuole primarie. Subito dopo, alle ore 10, c’è l’avvio del corteo con i gonfaloni delle varie rappresentanze del territorio, preceduti dalla banda musicale e la corona commemorativa. Il corte raggiungerà Palazzo dei Celestini, sede del Municipio, attraverso la Porta Grande; in Piazza IV Novembre è prevista una sosta con ascolto di alcune melodie classiche. Poi dopo aver attraversato via Albricci, via Lucantonio Resta, piazza Matteotti, qui vi sarà una seconda sosta musicale, il corteo raggiungerà la sede municipale, luogo in cui sarà deposta una corona di alloro presso il sacello al suono del Silenzio. Per le ore 11,30 è previsto il ritorno in villa comunale per ascoltare un concerto di pace offerto da Beatrice Randino, seguirà il contest "Tu di cosa sei partigiana/partigiano?" a cura dell’Anpi con il contributo degli studenti delle scuole secondarie superiori. A margine della manifestazione ci sarà la mostra fotografica tematica sulla grande guerra allestita dall'Associazione Nazionale Reduci e Combattenti, le Pari Opportunità e il gruppo Storico Città di Mesagne.

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Nella giornata di ieri, gli investigatori del Commissariato di P.S. di Mesagne hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Ordinario di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi, a carico di due uomini, padre e figlio già destinatari lo scorso 18 aprile 2022 di misura cautelare personale, rispettivamente G.S. classe 2001, per il reato di tentato omicidio aggravato mediante l’utilizzo di una pistola, porto e detenzione illegale di arma comune da sparo, nonché di una mazza da baseball; mentre G.L. classe 1961, per i reati di violenza privata aggravata commessa nei confronti della ex coniuge, avendola minacciata con un coltello intimandole di ritirare pregresse denunce presentate dalla stessa per atti persecutori. In seguito ai predetti fatti il ventunenne era stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, mentre il padre agli arresti domiciliari, ove entrambi rispettivamente ancora sono ristretti.

La nuova esecuzione dell’Ordinanza applicativa della misura cautelare personale a carico dei due uomini, scaturita da ulteriori elementi emersi nell’ambito dell’attività d’indagine, applica al ragazzo un’ulteriore misura cautelare coercitiva in carcere (in qualità di istigatore del reato) in concorso con il padre (in qualità di esecutore materiale) per il nuovo capo d’imputazione del porto in luogo pubblico di arma comune da sparo e, a quest’ultimo, anche per il reato di detenzione della stessa arma, al fine di occultarla in luogo allo stato sconosciuto, in seguito al tentato omicidio.

Al termine delle formalità di rito, il ventunenne veniva risottoposto al regime di custodia cautelare in carcere presso la Casa Circondariale di Taranto, ove già detenuto, mentre il padre rimane ristretto presso la propria abitazione agli arresti domiciliari.

Brindisi, 24 aprile 2022

Un grave incidente stradale si è verificato poco dopo le 7 di ieri lungo la strada provinciale che collega Latiano e Mesagne tra un trattore e uno scooter. Il sinistro si è verificato alle porte di Latiano, ma i fatti sisono verificati nell’agro mesagnese. Nello scontro il giovane in sella allo scooter è stato scaraventato sull’asfalto. E' stato soccorso e trasportato presso l'ospedale Perrino di Brindisi. Sulle cause e responsabilità indaga la polizia locale di Mesagne.

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