Redazione

Il ventennale commissariamento dei Consorzi di Bonifica in Puglia sta facendo perdere risorse vitali per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, per innovare le reti, ammodernare e rendere più efficiente l’infrastrutturazione. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in occasione della pubblicazione del Decreto di approvazione degli elenchi dei progetti ammissibili e non ammissibili a finanziamento con fondi afferenti al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), destinati agli investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche.

Sono 968 i milioni di finanziamenti arrivati al sistema consortile nell’ultimo quinquennio che non sono stati utilizzati dai Consorzi di Bonifica commissariati per dare il via alle opere irrigue vitali allo sviluppo rurale della Puglia, mentre nel biennio passato i consorzi pugliesi del foggiano, non commissariati, hanno ricevuto da fonti statali il finanziamento di ben 4 interventi per un importo complessivo di oltre 21 milioni di euro.

“Sono occasioni perdute per finanziare gli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, così come è andata persa finora l’opportunità di ridisegnare la bonifica integrale in Puglia, dove sono drammatici gli effetti dell’incuria e delle mancate opere di bonifica sul territorio, tanto tangibili che siamo riusciti a documentarli. Si sono consolidate nel tempo nuove e inevitabili esigenze di manutenzioni straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non devono essere scaricate sull’incolpevole platea di utenti, i quali hanno, loro malgrado, già subito nell’ultimo ventennio innumerevoli danni per mancata manutenzione”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

In 6 anni dal 2013 al 2019 il conto del dissesto idrico in Puglia ha raggiunto quasi 1 miliardo di euro di richieste di risarcimento danni per gli eventi climatici estremi con siccità, nubifragi e piogge torrenziali che hanno indebolito un territorio fragile che va salvaguardato utilizzando i fondi del Recovery Plan per la realizzazione delle infrastrutture irrigue e di opere di manutenzione per mettere freno al rischio idrogeologico.

La mancanza di una organica politica di bonifica e irrigazione – aggiunge Coldiretti Puglia – comporta che lo stesso costo dell’acqua sia stato e continui ad essere caratterizzato da profonde ingiustizie. Per questo vanno rivisti gli accordi fatti con la Regione Basilicata, circa il ristoro del danno ambientale e con la Regione Molise per la realizzazione di una condotta di 10 km per drenare acqua dall'invaso del Liscione fino all'invaso di Occhito.

“Siamo convinti che finora siano state assunte scelte contro l’interesse della collettività pugliese e che l’agricoltura della Puglia – continua il presidente Muraglia - per affermarsi in termini competitivi nella crescita dell’ambiente e delle produzioni di qualità che la contraddistinguono, non può più prescindere dalla garanzia di un territorio non soggetto ad allagamenti, frane, smottamenti e dissesti, nonché dalla disponibilità di acqua nel momento in cui le coltivazioni ne hanno bisogno, nella quantità e qualità necessaria e ad un costo adeguato, ciò al fine anche, ed a volte soprattutto, di garantire quel paesaggio unico che costituisce il vero driver dell’economia e dell’occupazione regionale”, dice Muraglia.

Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire – conclude Coldiretti Puglia - adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030. 

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

Nel corso del pomeriggio di ieri 5 ottobre la Polizia di Stato di Brindisi ha tratto in arresto in flagranza di reato Amedeo Damiano ESPERTI cl. ’66.

Gli investigatori della Squadra Mobile, durante un’attività di contrasto ai reati in materia di stupefacenti, sul territorio della provincia, accortisi della presenza dell’odierno arrestato che si aggirava con aria circospetta nei pressi di un casolare visibilmente disabitato, ubicato in agro di Latiano, decidevano di raggiungere l’uomo che nel frangente aveva fatto ingresso nello stesso.

droga sequestrataAlla vista dei poliziotti l’ESPERTI, colto mentre manipolava degli involucri sigillati posti su di un tavolo, non potendo far altro, manifestava stupore circa il suo rintraccio in quel luogo, ammettendo oramai le proprie responsabilità e specificava che si trattava di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish.

La droga veniva immediatamente recuperata e sequestrata dai poliziotti quantificandola in 610 gr cocaina e circa kg 2,200 hashish suddivisa in involucri con su specificato il peso e il nome dei verosimili  acquirenti.

Sono in corso accertamenti finalizzati a stabilire la ragione per la quale l’ESPERTI avesse la disponibilità del citato casolare e l’identificazione di eventuali collaboratori. 

Il Questore esprime vivo apprezzamento per l’operazione compiuta che si inserisce nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata nella provincia di Brindisi.

L’operazione svolta dalla Polizia di Stato di Brindisi testimonia, ancora una volta, l’impegno della stessa nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti a tutela della collettività.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

Mesagne. Aveva allestito un laboratorio per la coltivazione di cannabis e la produzione di marijuana, arrestato.

I Carabinieri della Stazione di Mesagne hanno arrestato in arresto in flagranza di reato un 34enne del luogo per detenzione e coltivazione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. In particolare, nel corso di specifico servizio per la repressione dello spaccio di stupefacenti, a seguito di perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell’uomo, i militari hanno riscontrato la presenza di un laboratorio allestito per la coltivazione di cannabis e la produzione di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Nel citato locale sono stati rinvenuti: una serra artificiale allestita per la coltivazione di cannabis; due vasi con due piante di canapa indiana alte circa 30 cm; una stecca di hashish del peso di 11 grammi; una stecca di hashish di 2,5 grammi; una scatoletta di plastica contenente della resina di hashish, allo stato gommoso; un contenitore in plastica contenente 0,8 grammi di marijuana; un boccaccio di vetro contenente 3,1 grammi di marijuana; un boccaccio di vetro contenente 14 grammi di marijuana; la somma di 995,00 euro e vario materiale utile al confezionamento, il tutto sottoposto a sequestro. L’arrestato, concluse le formalità di rito, è stato tradotto presso il suo domicilio in regime degli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Mesagne. Viola le prescrizioni della detenzione domiciliare, disposto l’accompagnamento in carcere.

I Carabinieri della Stazione di Mesagne hanno eseguito un’ordinanza di carcerazione emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Lecce nei confronti di un 39enne del luogo, già sottoposto alla detenzione domiciliare. Il provvedimento scaturisce dalle violazioni delle prescrizioni poste in essere dall’uomo e documentate nel tempo dai militari operanti. L’arrestato, concluse le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi.

Nella meravigliosa cornice del San Barbato Resort Spa & Golf, a Lavello in Basilicata, sono stati consegnati i premi della quarta edizione di Food and Travel Italia, destinati alle eccellenze italiane ed internazionali, che si sono contraddistinte per la loro qualità e i loro servizi in vari settori.

Tra i premiati, presente anche Cantine Due Palmedi Cellino San Marco, realtà vitivinicola che conta ad oggi più di 1000 soci e oltre 20 milioni di bottiglie prodotte ed esportate in tutto il mondo. Al presidente ed enologo Angelo Maci è stato consegnato il “Premio alla Carriera” per i suoi 50 anni di attività e per aver giocato un ruolo chiave nella storia enologica pugliese con dedizione e competenza. Al Melissa Maci, amministratore delegato dell’azienda, è stato conferito il premio “Manager dell’anno” per la trasparenza, l’onestà e la lealtà che la contraddistinguono e per essere un manager con una passione ed un entusiasmo straordinario per il suo lavoro.

Non è la prima volta che “Cantine Due Palme” viene riconosciuta come realtà imprenditoriale di successo nel panorama nazionale; lo scorso anno, gli stessi Pamela Raeli e Marco Sutter, editori di Food and Travel Italia, hanno premiato Antonella Di Fazio, direttore commerciale per il mercato italiano della società vitivinicola, “Direttore Commerciale dell’anno”. Inutile, dire la gioia di Maci per questa gratificazione dopo i due anni di pandemia. “Festeggio i miei 50 anni di attività, portando avanti il mio motto “Insieme si vince”.

Dedico il premio ai nostri 1000 soci, che per primi hanno creduto in questo progetto e che da oltre 32 anni continuano a crederci. Lo dedico ai miei collaboratori, a mio nonno Ettamiano, che ha voluto fortemente che io diventassi agronomo ed enologo e senza il quale non sarei arrivato dove sono ora, e ai miei nipoti, tasselli insostituibili della mia vita”, queste le parole di Angelo Maci, seguito da un’emozionata Melissa Maci, che ha commentato: “È un giorno di festa, ma scorrono lacrime di soddisfazione e gratitudine: per il mio lavoro, per la mia famiglia che mi è sempre accanto, mi comprende e mi supporta e per mio padre, che mi ha voluto fortemente al suo fianco e che non smetterò mai di ringraziare”. Un altro bel traguardo raggiunto da casa “Due Palme”, con l’augurio, sempre rinnovato, di continuare a collezionare preziosi successi enologici.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

Sono stati strazianti i funerali di Benito Branca che si sono svolti ieri pomeriggio alle ore 16 presso la Basilica minore dei frati Carmelitani di Mesagne. L’uomo è deceduto a Mesagne, in un cantiere edile, a seguito del crollo della pensilina di un’abitazione su cui stava lavorando. Più di tutto ha colpito il dolore della figliola Sawamy che non riusciva a staccarsi da feretro del papà. Lo chiamava e lo richiamava. Cercava, invano, il suo papà.

branca benitoA consolarla erano presenti le amiche. Ed ancora il dolore palpabile della moglie Ramona e del figliolo Kledy. Presenti tanti, tantissimi amici e colleghi. Unanime il cordoglio come unanime è l’attestazione di stima verso un lavoratore “buono, onesto e laborioso”. Tanti i manifesti funebri e i cuscini di fiori. A dare un conforto religioso alla famiglia ci ha pensato padre Enrico Ronzini, priore e parroco della Basilica della Vergine del Carmelo, che ha invitato i parenti a credere nella Resurrezione. Così, in una chiesa piena di gente, nel rispetto delle norme anti Covid, il feretro ha lasciato il luogo sacro per essere tumulato nel cimitero di Mesagne. Sul fronte delle indagini si è compreso quasi tutto. Mancano alcuni dettagli, altre relazioni a supporto, ma il filmato dell’incidente ha messo un punto fermo sulla ricostruzione dello stesso. Nel pomeriggio di lunedì il medico legale, Domenico Urso, ha effettuato l’autopsia al termine della quale diverse incognite sono state sciolte.

L’uomo è morto a seguito della frattura del collo. Anche se durante il volo che ha fatto ha riportato diverse altre fratture, tra cui quelle alle vertebre. Un dato clinico che ha confermato quanto visto in un filmato che ha ripreso il momento del crollo e l’intera dinamica del sinistro. Intanto, la famiglia ha affidato all’avvocato Davide De Giuseppe, del foro di Brindisi, il compito di tutelare il Branca. Il cantiere è stato posto sotto sequestro per permettere di effettuare tutte le perizie del caso. Infine, il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, ha proclamato per ieri il lutto cittadino e ha invitato i mesagnesi a rispettare un minuto di silenzio alle ore 16 in concomitanza con l’inizio della funzione funebre. Il magistrato titolare dell’indagine, Alfredo Manca, ha emesso cinque avvisi di garanzia nei confronti del titolare dell’impresa edile appaltatrice dei lavori di ristrutturazione dell’immobile, dei due proprietari dell’abitazione, dell’architetto progettista della ristrutturazione e dell’ingegnere che ha redatto i calcoli statici della struttura. Il reato, al momento ipotizzato dal magistrato, è l’omicidio colposo.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

Brindisi avvolta da fumi nauseabondi per giorni, social presi d'assalto (giustamente) dai cittadini, istituzioni impegnate nella ricerca delle cause. In meno di due giorni si riesce, grazie ad un tempestivo intervento del Sindaco, fortuito ma non troppo, a risalire alle cause di queste insopportabili emissioni odorigene: roghi, una decina di cataste di chissà quali materiali (anche copertoni d'auto come si vede in foto), bruciate nelle campagne a sud della città da delinquenti senza scrupoli. Le foto e i video sono eloquenti.

Nella conferenza stampa di oggi è stato raccontato perfettamente tutto dal Sindaco e confermato anche dalle dirigenti di Arpa presenti. Chiari anche i grafici sulla qualità dell'aria. E chiarissima la spiegazione della dottoressa D'Agnano prima e del Sindaco poi sulla interpretazione di quei dati.

Siamo davanti ad intollerabili atti criminosi compiuti da scellerati delinquenti, non da semplici contadini che ripuliscono i terreni da rimanenze e stoppie (pratica comunque vietata per legge).

Come intollerabili sono le strumentali sottovalutazioni di alcuni giornalisti più impegnati a distorcere la verità e a restituire nei loro resoconti notizie parziali e volutamente alterate.

Nella notte del 2 ottobre, quella in cui sono arrivate numerose segnalazioni dai cittadini, Arpa ha evidenziato in alcune centraline di Brindisi dei picchi di benzene, toluene, PM10 e PM2.5.

Se si dice che rientrano nei limiti ma non si spiega (come è stato detto in conferenza stampa) che quei limiti sono considerati, per legge, su base annuale e non per singolo episodio, si sta dolosamente omettendo una verità ai cittadini.

La qualità dell'aria, a causa di questi incendi criminali, in quei giorni a Brindisi era pessima. Va detto senza equivoci di fondo.

Abbiamo sopportato per anni i silenzi e le “ammuine” sull'inquinamento industriale (che è ancora realtà, non è mica sparito) ed è insopportabile che oggi si continui a non  raccontare la verità e a creare confusione nei cittadini con il solo scopo di remare contro l'amministrazione e il Sindaco.

Non cambia di una virgola il nostro impegno, quello del Sindaco e di tutta l'amministrazione anche dinnanzi alle mistificazioni.

Vorremmo fosse chiaro che questa confusione artatamente creata danneggia la città, indebolisce le istituzioni (tutte!) e favorisce, proteggendoli, solo questi criminali incendiari.

Brindisi è di tutte e tutti e difenderla è dovere di ognuno di noi.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

                                                                                                                 BRINDISI BENE COMUNE

Istruzione, Formazione e Mondo del Lavoro. 

 L’IISS “Ferdinando” e il “Centro Studi Antonucci” di Mesagne nell’ambito degli eventi programmati per “INSIEME SI PUÒ  - Partecipa per migliorare la tua terra”, progetto finanziato dalla misura PUGLIA PARTECIPA della Regione Puglia, organizzano un momento di riflessione con gli studenti delle classi quinte dell’Istituto sul tema: Istruzione, Formazione e Mondo del Lavoro.
Nel dibattito saranno affrontate problematiche che riguardano i nostri giovani nella complessa transizione tra la scuola dell’obbligo, la formazione post diploma e i possibili sbocchi professionali.
L’incontro si terrà mercoledì 6 ottobre 2021 alle ore 11.00 presso l’auditorium del Liceo Scientifico e vedrà la partecipazione di:
Prof. Mario Palmisano Romano – Dirigente Scolastico dell’IISS “Ferdinando”
Prof. Giovanni Semeraro – Commissione Nazionale MIUR – ITS Formazione Superiore – già dirigente dell’IISS “Ferdinando” di Mesagne
Prof. Antonio Licciulli – Docente UNISALENTO - Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione
Ing. Pietro Talmesio – Direttore Centro Ricerche Brindisi ENEA
Dott. Vincenzo Gatto – Confindustria Brindisi - Responsabile Area Relazioni Industriali
Portano la loro testimonianza:
Dott. Luca De Francesco – Medico chirurgo – Specializzando in patologie dell’apparato cardiovascolare -Università Cattolica del Sacro Cuore-, Policlinico Gemelli, ROMA, Tutor AIMS
Ing. Carla Martucci – Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Mesagne – già studentessa  dell’IISS “Ferdinando” di Mesagne
Interviene il sindaco di Mesagne On. Antonio Matarrelli.

Positivi e tamponi nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 3 ottobre. Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 3 ottobre 2021 risultano positivi 122 soggetti, di cui 57 uomini (46,7%) e 65 donne (53,3%), con età media di 49 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 20 nella fascia 0-18 anni, 69 tra 19-64 anni, 25 tra 65-79 anni, 9 negli 80 e oltre.

I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “sospetto di caso” 67 (54,9%), “contatto con caso accertato” 28 (23%), “screening” 9 (7,4%) e “rientro da area a rischio” 2 (1,6%); in 16 casi (13,1%) il fattore di rischio non è definito. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive 52 (42,6%) paucisintomatici, 47 (38,5%) soggetti asintomatici, 2 (1,6%) con sintomatologia lieve, 4 (3,3%) con quadro severo, 1 (0,8%) critico, 9 (7,4%) in fase di guarigione e per 7 (5,8%) il dato non è noto. Per 103 (84,4%) soggetti è stata predisposta la sorveglianza con isolamento fiduciario e per 8 (6,6%) il ricovero in isolamento; per 11 (9%) soggetti il dato non è noto.

Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 36 a Francavilla Fontana, 16 a Fasano, 15 a Ceglie Messapica, 13 a Brindisi, 10 a San Donaci, 8 a Oria, 7 a San Michele Salentino, 4 a Torre Santa Susanna, 3 a Ostuni, 2 a Cisternino, 2 a San Pancrazio Salentino, 1 a Carovigno, 1 a Erchie, 1 a Latiano, 1 a Mesagne, 1 a San Pietro Vernotico, 1 a Torchiarolo, 0 a Cellino San Marco, 0 a San Vito dei Normanni, 0 a Villa Castelli. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Brindisi, Francavilla Fontana, Torre Santa Susanna, Oria.

Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 3 ottobre 2021, sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 130.744 residenti nella provincia di Brindisi, pari a 334,8 soggetti ogni 1.000 residenti. Per 105.137 (80,4%) soggetti sottoposti a test è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa il 45% dei casi. Dei 130.744 soggetti sottoposti a tampone molecolare, 21.259 (16,3%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 544,5 casi x10.000 residenti; si osserva un trend in diminuzione dei casi. I positivi comprendono 10.945 donne (51,5%) e 10.305 uomini (48,5%) e l’età media è pari a 44 anni; si osserva nelle ultime settimane un aumento dell’età media dei casi.

Il tasso di letalità è pari all'1,8%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 391 i decessi totali: 305 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 54 tra i 60 e i 69 anni, 23 casi tra i 50 e i 59, 7 casi tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

La nostra regione si caratterizza ormai da decenni come una delle aree del Mezzogiorno d’Italia in cui si registra un maggior tasso di vitalità in termini economici e produttivi. Un risultato strettamente collegato al suo posizionamento geografico, alle grandi opportunità offerte dal suo mare, dai suoi centri storici, ma anche alle capacità espresse dal suo mondo imprenditoriale.

E’ evidente, però, che qualsiasi fase di crescita va favorita, guidata e, sotto certi aspetti, incentivata.

Accade sempre più spesso, invece, che la politica dello “scaricabarile” condizioni fortemente lo sviluppo del territorio, favorendo l’introduzione di ostacoli burocratici e di percorsi autorizzativi estremamente tortuosi.

Un caso emblematico si sta verificando, ad esempio, nella città di Brindisi dove la soluzione del problema “Acque Chiare” passa attraverso una partita a scacchi tra Regione e Comune per stabilire a chi spetta compiere la prossima mossa. Il Comune vorrebbe il rinnovo di un accordo di programma siglato venti anni fa, mentre la Regione vorrebbe che la soluzione fosse “disegnata” all’interno del Piano Urbanistico Generale di Brindisi.

Si è venuta a determinare, pertanto, una fase di stallo – anche per effetto delle posizioni assunte dall’assessore all’Urbanistica del Comune di Brindisi Borri -  che blocca qualsiasi forma di investimento sull’intero litorale nord di Brindisi.

E casi come questo, purtroppo, sono comuni a tutta la Puglia. Per tale motivo abbiamo deciso di rivolgerci alla Commissione all’ambiente ed all’assetto del territorio della Regione Puglia.

Una lettera in cui abbiamo sostanzialmente ribadito quali sono le esigenze del territorio in tema di interventi edilizi in aree agricole e rurali. Il tutto – si badi bene – senza trascurare la primaria esigenza di conservazione e valorizzazione dei territori e delle loro tradizioni.

Ci sono, a nostro parere, le condizioni per individuare spazi per rispondere ad esigenze abitative di chi opera in agricoltura o nella zootecnica, ma anche di chi sta sviluppando servizi turistici in ambito rurale.

Insomma, la questione è complessa, ma si può giungere alla individuazione di soluzioni (nel rigoroso rispetto delle previsioni del PPTR) in grado di coniugare le esigenze generali.

Per far questo, però, occorre che la Regione Puglia si confronti con gli addetti ai lavori prima di legiferare su una materia così delicata. Noi, come tutti gli operatori economici, alla politica chiediamo soluzioni ancor prima che responsabili!  L’ANCE ha già dato ampia disponibilità a fornire idee e competenze.

Del resto, un invito a smetterla di consumare suolo ed a valorizzare l’esistente (sia nei centri storici che in aree periferiche) arriva anche dal Ministro della cultura Franceschini. Si tratta, pertanto, di riannodare le fila del confronto per evitare che la sfera di chi ha il compito di decidere sia sempre più distante da quella di chi le decisioni è costretto a subirle.

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

Si svolgerà mercoledì 6 ottobre, alle ore 11, presso la sala Agorà del pad. 152 della Fiera del Levante a Bari, la conferenza di presentazione del nuovo Piano d’Ambito dell’Ambito Territoriale Ottimale Puglia che rappresenta uno strumento fondamentale di pianificazione del Servizio Idrico Integrato a livello regionale e con un orizzonte temporale di lungo termine che arriva fino al 2045. Tale Piano - redatto ed elaborato dagli uffici dell’AIP – dopo una prima adozione da parte del Consiglio Direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese, sarà oggetto, quindi, di approvazione definitiva, tenuto conto delle osservazioni mosse dai vari soggetti competenti dopo che avrà scontato la procedura di VAS presso la Regione Puglia.  

“Per tutti i comuni pugliesi il nuovo Piano d’Ambito – dichiara il presidente AIP Antonio Matarrelli - rappresenta un passaggio determinante nell’assetto futuro dei territori ed offre l’occasione per ribadire l’importanza dell’acqua pubblica a tutela di tutti i cittadini della nostra regione, all’insegna dei criteri di efficienza, efficacia ed economicità del Servizio Idrico Integrato in Puglia. Nel nuovo Piano d’Ambito – prosegue Matarrelli - viene anche riconosciuto un ruolo principale agli interventi per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, in sintonia con quanto indicato dal “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”. 

Alla presentazione ufficiale interverranno: Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Antonio Matarrelli, presidente dell’Autorità Idrica Pugliese, Domenico Vitto, presidente Anci Puglia e Vito Colucci, Direttore Generale AIP. Introdurrà i lavori Cosimo Ingrosso, Direttore Amministrativo AIP.  

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci