Redazione

Nelle edicole il nuovo numero di “Buone Nuove – l’altra informazione”, il periodico edito dalla Km707 Smart srls che porta le firme di due giornalisti di Mesagne: Cosimo Saracino e Tranquillino Cavallo.
Stralcio dell'Editoriale che potrete leggere nel nuovo numero:

SI TORNA A FAR FESTA
Finalmente è estate. In un attimo si sono dissolti i mesi di pandemia, anche se il contagio è sempre in agguato, mentre la città è tornata a vivere. Così, come promesso da tempo anche l’Amministrazione comunale ha predisposto una serie di iniziative per accogliere quanti stanno trascorrendo le loro ferie a Mesagne. ...

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Nelle prime ore del mattino di oggi, 14 luglio 2022, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare a carico di dodici soggetti, sei dei quali in carcere e sei ai domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Lecce su richiesta della Procura della Repubblica — D.D.A. nei confronti di un sodalizio criminoso che sarebbe riferibile al clan Romano — Coffa, operante nel territorio di questa provincia.

La Squadra Mobile di Brindisi, nell'ambito delle attività di contrasto alla criminalità organizzata, ha posto in particolare l'attenzione su un presunto sodalizio criminoso, particolarmente attivo sul territorio, che secondo gli elementi raccolti si sarebbe reso responsabile di una serie di attività illecite, peraltro ampiamente riscontrate in vari episodi delittuosi di diversa indole commessi in questo capoluogo. L'attività di indagine ha, innanzi tutto, avrebbe consentito di delineare una puntuale mappatura delle piazze di spaccio operative in questo centro cittadino, che sarebbero controllate, quando non direttamente gestite, dal clan malavitoso in parola.

Le piazze di spaccio maggiormente attive avrebbero interessato il quartiere Sant'Elia, vera e propria base operativa del sodalizio, il rione Paradiso e i luoghi della movida brindisina ove sovente avrebbero stazionato referenti del clan che si sarebbero avvalsi, per la consegna delle dosi di stupefacente, di pusher che, nell'ottica di una pronta e facile mobilità, oltre che per evitare i controlli, spesso si sarebbero mossi con performanti e-bike.

Nel corso delle indagini sarebbe emerso che l'attività di spaccio, nel novembre 2019, avrebbe avuto un grave epilogo col decesso di un giovane tossicodipendente. Questi, allontanatosi da una comunità terapeutica presso la quale era degente, a causa dell'assunzione di una dose di stupefacente, perdeva la vita mentre si trovava al rione Paradiso di Brindisi, nell'abitazione di una donna che lo aveva momentaneamente ospitato e lo aveva agevolato nell'acquisto della droga. Oltre alle attività di spaccio di stupefacenti, che sarebbe stata esercitata anche in maniera associata, le indagini avrebbero posto in risalto come molti commercianti di questo centro fossero costretti a sottostare a continue vessazioni da parte del gruppo criminale attenzionato. I soprusi avrebbero spaziato tra l'omesso pagamento di quanto acquistato o prelevato negli esercizi commerciali e vere e proprie richieste estorsive, a volte di poche decine di euro, cui i commercianti erano costretti a soccombere pena la minaccia di gravi ritorsioni o con l'esercizio di veri e propri atti di violenza.

L'inclinazione alla violenza dei componenti il gruppo criminale sarebbe stata altresì riscontrata in più episodi durante i quali sarebbero stati anche esplosi colpi di arma da fuoco, verificatisi al quartiere Paradiso e finalizzati ad affermare il controllo del territorio anche nei confronti di personaggi storicamente inseriti nella criminalità brindisina e che mal sopportavano la presenza di "nuove leve" che, di fatto, ne insidiavano lo storico predominio. stato eseguito, altresì, un decreto di sequestro patrimoniale preventivo di un immobile, in località Giancola, nella disponibilità del clan Romano-Coffa, che si sarebbe ritenuto, nonostante l'interposizione fittizia del bene ad altro soggetto, acquistato con in proventi delle attività illecite.

Sembrava una segnalazione di routine quella giunta al Comando di polizia locale di Mesagne nel tardo pomeriggio di oggi allorquando segnalava due caprette al centro strada,  in fila indiana, lungo la trafficata provinciale Mesagne-San Vito dei Normanni. 

Giunta prontamente sul posto la pattuglia più vicina trovava solo una capretta immobile sulla sede  stradale incautamente a rischio. 
Fermato il traffico in ambo le direzioni di marcia si riusciva abilmente a "catturarla" portandola in una tenuta recintata nelle cure di un agricoltore nell attesa di rintracciare il proprietario. Cosa  avvenuta in serata. 

La direzione strategica della Asl Brindisi ha nominato tre nuovi direttori: Giovanni Taurisano per il Distretto sociosanitario 3 di Francavilla Fontana (che comprende anche i territori di Carovigno, Ceglie Messapica, Oria, San Michele Salentino e Villa Castelli), Francesco Romeo per l'Unità operativa complessa di Neurochirurgia dell'ospedale Perrino di Brindisi ed Emanuela Ciracì per l'Unità operativa complessa di Medicina interna dell'ospedale di Ostuni.

Ai medici è stato conferito incarico di direttore di Struttura Complessa a seguito di avviso pubblico.

Il dottor Giovanni Taurisano dal 1987 è dirigente medico della disciplina di Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica nel Dipartimento di Prevenzione. Ha lavorato nel Servizio per le tossicodipendenze e nel Servizio di Igiene e Sanità pubblica, con funzioni di referente per Francavilla Fontana.

Il dottor Francesco Romeo è in servizio al Perrino dal 2005: negli ultimi anni è stato prima direttore vicario e poi direttore facente funzione del reparto di Neurochirurgia, Centro di riferimento regionale per il trattamento chirurgico del Parkinson. 

La dottoressa Emanuela Ciracì lavora per la Asl di Brindisi dal 2010, in servizio nell'ospedale di Ostuni, ed è stata dal 2020 direttore facente funzione dell'Unità operativa di Medicina interna. È anche referente clinico-organizzativo della struttura post Covid di Mesagne.

 

Mesagne. Al via la quarta edizione del Messapica Film Festival una settimana di cinema d’autore, documentari, libri, workshop, cinema per ragazzi. 

Nell’Auditorium del Castello di Mesagne è stato svelato questa mattina il programma della quarta edizione del Messapica Film Festival: un evento con il miglior cinema internazionale realizzato dalle donne e dagli uomini che le donne le raccontano, ma più in generale ‘un presidio di umanità’ che con l’hashtag #peace declina tutti i contenuti di un’edizione speciale.
Insieme all’ideatrice e direttrice artistica del MEFF, Floriana Pinto, sono intervenuti il sindaco di Mesagne Antonio Matarrelli; la presidente di Apulia Film Commission Simonetta Dellomonaco; il consulente comunale alle Politiche culturali e scolastiche, Marco Calò; il dirigente dell’IISS ‘Epifanio Ferdinando”, Mario Romano Palmisano, e il dirigente della scuola media “Materdona – Moro” di Mesagne, Salvatore Fiore.
“Un’occasione che si ripropone, con tutte le novità dell’ultima edizione, come un’opportunità di crescita culturale per il nostro territorio. I grandi nomi del cinema, con titoli e persone, e  la riflessione sui grandi temi del nostro tempo rendono sempre più esaustiva un’esperienza dinamica che si arricchisce di anno in anno”, ha dichiarato il sindaco Matarrelli, sottolineando, insieme al consulente Calò, il ruolo di partecipazione attiva che hanno avuto gli studenti delle scuole medie e superiori di Mesagne nel percorso a loro dedicato che li ha visti protagonisti.
Quello che dal 18 al 24 luglio aspetta la cittadina di Mesagne sono sette giorni di anteprime, cinema d’autore, documentari, libri, workshop, cinema per ragazzi. Tra i film, dal festival di Venezia arrivano l’ucraino ‘107 Madri’, l’israelo-palestinese ‘Amira’ e il francese ‘En plein temps’, da Cannes il franco-tunisino ‘Una storia d’amore e desiderio’ (sarà ospite del festival la protagonista, Zbeida Belhajamor) e da Berlino il film Orso d’oro ‘Alcarras’.
“Siamo particolarmente contenti del ritorno del Messapica Film Festival – commenta Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission -. La presenza di nomi e di opere rappresentative e di valore come quelle
 che propone in questa quarta edizione il festival, non fa che suggellare l’alta qualità artistica e sociale dell’iniziativa. Un festival che continua a perfezionarsi anno dopo anno, in una città come Mesagne tra le più in crescita di tutta la Puglia”. 
Alessandro Zan e Catena Fiorello apriranno e chiuderanno sette giorni di presentazioni di libri che vedranno, tra gli ospiti, la giornalista de La7 Elena Testi, la direttrice del settimanale Left, Simona Maggiorelli, e il Rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini. Di grande qualità la programmazione dei documentari (ci sarà anche l’anteprima italiana di Pussy versus Putin II) e, come nelle passate edizioni, gli workshop tenuti da professionisti del settore e ai quali, chi vorrà, potrà partecipare gratuitamente (23 e 24 luglio ci sarà Francesco Di Stefano, Nastro d’Argento 2022 per il montaggio di  Freaks Out).
Novità importante di questa quarta edizione è la presenza di una giuria internazionale. Saranno a Mesagne per decretare il Miglior Film del Concorso il regista Philip Groening (suoi Il Grande Silenzio e La moglie del poliziotto), Francesca Calvelli (montatrice di tutto il cinema di Bellocchio), Damiano Garofalo (docente di Cinema presso l’Università La Sapienza), Chiara Sbarigia (presidente Luce Cinecittà) e Ginella Vocca (presidente Medfilm Festival).
Il Festival sarà anche l’approdo di un percorso durato un anno, realizzato attraverso il MEFF School Lab, un laboratorio di educazione  al linguaggio cinematografico rivolto alle scuole superiori di primo e secondo grado di Mesagne, conclusosi con la produzione di due cortometraggi che saranno presentati durante le giornate del Festival. 
Il MEFF, che fa parte della Apulia Cinefestival Network, ed è realizzato con il contributo di Comune di Mesagne, Regione Puglia e Apulia Film Commission, arriva dunque a questa quarta edizione con un’identità ben definita. Unica è la narrazione che l’esperienza si sta ritagliando in tutta la Puglia.

SICCITA’: SPINGE CINGHIALI IN CITTA’ E SUI LITORALI, IN PUGLIA SONO 250MILA. NASCE ALLEANZA COLDIRETTI-CNCN PER SALVARE TERRITORI. 

​La siccità che assedia le campagne spinge i cinghiali nelle città e persino sui litorali, a caccia di cibo tra i rifiuti, aggravandone i problemi di gestione, dopo aver fatto piazza pulita di quel che rimane delle coltivazioni, ma è allarme per la sicurezza delle persone con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, con le aree della Murgia e del Gargano divenute l’eldorado dei cinghiali, causa di incidenti stradali gravi anche mortali. A lanciare l’allarme è la Coldiretti in occasione della prima alleanza tra il mondo agricolo e il mondo venatorio e della gestione faunistica siglata a Roma, con la nascita dell’Associazione Agrivenatoria Biodiversitalia firmata a Palazzo Rospigliosi dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini e dal presidente del Comitato Nazionale Caccia e Natura (Cncn) Maurizio Zipponi.

Si tratta di una grande rete di migliaia di aziende per il monitoraggio e la gestione del territorio nazionale con l’obiettivo di rappresentare un argine alla proliferazione indiscriminata di fauna selvatica che mette a rischio la vita dei cittadini sulle strade e le produzioni agroalimentari Made in Italy, a partire dai suoi settori di punta, ma anche di tutelare l’ambiente, attraverso una presenza capillare in grado di prevenire gli incendi e i pericoli legati al dissesto idrogeologico e combattere il cambiamento climatico valorizzando il ruolo dei boschi di catturare Co2.

La mancanza di pioggia, con precipitazioni dimezzate nel 2022, e il caldo record hanno fatto seccare i raccolti e reso asciutti i corsi d’acqua portando i branchi sempre più verso i centri urbani e i litorali a caccia di cibo e di acqua.

I branchi dei cinghiali – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.

Si tratta – evidenzia la Coldiretti regionale - solo della punta dell’iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell’animale con il quale ci si è scontrati.

L’invasione di vie e piazze da parte dei selvatici viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè - pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali.

Ma, oltre che sul controllo degli animali selvatici, l’alleanza tra Coldiretti e Comitato Nazionale Caccia e Natura ha importanti effetti anche dal punto di vista economico per il comparto turistico e agroalimentare. Si va dalla possibilità di garantire nei piccoli borghi la presenza di corner per la commercializzazione dei prodotti agricoli locali alla costituzione di una vera e propria filiera certificata consenta lo sviluppo di una filiera della carne di selvaggina l00% italiana, tracciata e certificata colmando così un vuoto. Nonostante il numero dei selvatici sia letteralmente esploso, la carne di cinghiale e dei suoi prodotti trasformati consumata nei ristoranti in Italia arriva per il 90% dall’estero.

 

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La Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per la “Rifunzionalizzazione del campo polivalente interno al campo sportivo di via Puccini”. Il finanziamento per i lavori, pari a 100mila euro, fu richiesto nel 2019 e l’iter burocratico completato da questa Amministrazione comunale. Il lavoro di verifica e inserimento dei fondi necessari nel bilancio per il campo sportivo ha portato all’approvazione del progetto esecutivo redatto dall’arch. Teresa Ramona Iacca.

Secondo l’elaborato progettuale verranno riqualificati gli spogliatoi che si trovano in totale stato di degrado e abbandono. Il progetto esecutivo prevede l’adeguamento dei servizi igienici, attualmente adibiti a locali spogliatoi per arbitri, per l’utilizzo da parte di atleti disabili e/o con ridotte capacità motorie. L’attuale condizione dei vani non consente il passaggio di persona su carrozzella ed è totalmente sprovvisto di adeguati arredi sanitari dedicati alle persone disabili.

Inoltre, sono stati previsti interventi localizzati di rifunzionalizzazione dell’edificio mirati esclusivamente a rendere i servizi igienici fruibili da parte degli atleti disabili. Infine verrà realizzato un campo polivalente con uno spazio per la pallavolo e uno per il calcetto. Questi nuovi campi saranno dotati di attrezzature sportive per lo svolgimento delle attività come i pali e le reti per lo svolgimento del gioco da pallavolo, le porte da calcetto amovibili e verrà sostituita la rete perimetrale del campo. Secondo gli intendimenti dell’Amministrazione verrà messa in sicurezza la copertura degli spalti divelta nel tempo a causa del forte vento.

“Ogni intervento sugli edifici pubblici rispetta il PEBA, il Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche – spiega il Sindaco Pasquale Nicolì -. Anche in questo progetto abbiamo chiesto un’attenzione particolare alle persone con diversa abilità per dare la possibilità a tutti di fruire del Campo”.

“Abbiamo trovato negli uffici comunali una domanda di finanziamento che non aveva avuto l’input amministrativo necessario per il completamento – dichiara Pamela Melechì, assessore allo sport -. Subito ci siamo messi all’opera per arrivare all’approvazione del progetto che ci permetterà di cantierizzare i lavori. Il campo comunale è stato abbandonato per troppo tempo, adesso è arrivato il momento di recuperare un’opera pubblica necessaria per le attività sportive”.

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Il Circolo Remiero Brindisi (con il supporto di Brio Brindisi e il supporto tecnico di Decathlon Brindisi) propone un evento inclusivo dedicato a tutte le associazioni sportive e non solo che praticano attività nel mare del capoluogo adriatico senza l’ausilio del motore. Brindisi in Voga “Vuiandu rrenta rrenta alla banchina” (II edizione), inserito nel palinsesto di eventi estivi del Comune di Brindisi, vuole essere una parata di imbarcazioni, lance a remi, schifarieddi, canoe, kajak, barche a vela, sup, surf, kite surf, tavole di ogni genere e sub nelle acque del porto interno. È in programma sabato 16 luglio 2022 alle 18 presso il Lungomare Regina Margherita (davanti alla Scalinata Virgiliana). L’iniziativa vedrà la partecipazione dei rappresentanti istituzionali del Comune di Brindisi (l’Assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Creatività Emma Taveri e l’Assessore allo Sport Oreste Pinto) e di una rappresentanza della Capitaneria di Porto che apriranno le attività alle 17.30. Presenterà il giornalista Nico Lorusso.circolo_remiero_brindisi_2.jpeg

Dopo il successo della prima edizione tenutasi presso il Marina di Brindisi (base operativa di buon parte delle associazioni coinvolte), la comunità potrà assistere a una manifestazione inedita, un momento di aggregazione per tutti gli appassionati che da anni si impegnano per mantenere saldo il legame con il principale elemento che contraddistingue la città stessa: il mare. Un quadro a dir poco suggestivo per un’istantanea unica che racchiude tutti gli sport acquatici; un sogno che prende spunto da un disegno a matita realizzato da Franco Romanelli, presidente dell’associazione Vogatori Remuri.

“Poter ammirare tutte le associazioni animare la città e il nostro mare sarà uno spettacolo memorabile – dichiara l’organizzatore e presidente del Circolo Remiero Brindisi Antonio Romanelli - ci tengo a ringraziare tutti i rappresentanti delle stesse associazioni non solo per l’entusiasmo con cui hanno accolto l’iniziativa, ma soprattutto per il lavoro, l’impegno e la passione destinati ogni giorno dell’anno alle rispettive cause, alla volontà di salvaguardare il mare, di rispettarlo. Un grazie sentito va al Marina di Brindisi per l’impegno e la disponibilità profusa nei confronti delle associazioni e alla Capitaneria di Porto per la collaborazione. Tutti contribuiscono a costruire l’immagine positiva che il nostro mare merita. Al di là delle singole discipline, il filo conduttore è lo stesso, un messaggio per le vecchie e le nuove generazioni: il mare è una risorsa che deve essere preservata a tutti i costi”.circolo_remiero_brindisi_3.jpeg

Non a caso, l’evento risponde ad un rinnovato e quanto mai auspicabile spirito ambientalistico e alla riscoperta delle tradizioni marinare brindisine; inoltre, dà concretezza alla comunanza di intenti delle associazioni mappate dallo stesso Circolo Remiero all’interno del progetto BrindisInMare.com (bando Palazzo Guerrieri).

Alle 18, tutte le imbarcazioni spinte da remi, pagaie e vento partiranno dalle acque antistanti la scalinata Virgiliana per dirigersi verso l’Antico Quartiere delle Sciabiche e a seguire verso il Villaggio Pescatori. Da lì, si raggiungerà il Monumento al Marinaio per poi dirigersi tutti insieme nuovamente verso la Scalinata Virgilio.

Un vero e proprio spettacolo per la comunità locale e non solo, una suggestione importante da cui prendere spunto nei termini dello sviluppo turistico del territorio.

Il pubblico potrà assistere allo spettacolo e reperire informazioni utili circa le varie attività che vengono svolte nel mare di Brindisi.

Sarà un tuffo nel passato che sa di un ritorno al futuro nella Brindisi che tutti desiderano.

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E’ bufera per i prezzi del grano 100% made in Puglia in caduta libera, con l’ultima quotazione della Commissione Cereali della Camera di Commercio di Bari che ha segnato -45 euro a tonnellata, una tendenza al ribasso che gli agricoltori non possono assolutamente permettersi dopo il rincaro stellare dei costi di produzione e la siccità che ha fatto crollare la produzione. E’ quanto denuncia Coldiretti che oggi a Foggia, di concerto con tutta la parte agricola, diserterà la seduta della Borsa Merci per sventare ulteriori colpi di mano a danno dei produttori pugliesi, proprio quando i prezzi del grano sono balzati a livello mondiale del 6,6% con una decisa inversione di tendenza sotto la spinta della ripresa del dialogo tra Usa e Cina.

La volontà degli industriali di far scendere il prezzo del grano italiano è emersa – aggiunge Coldiretti Puglia – anche durante la seduta della CUN a Roma, dove l’ultima proposta di riduzione è stata di euro 35,00 per il Sud, euro 25 per il Centro ed euro 25 per il Nord, rispedita al mittente dalla parte agricola.  

La speculazione in atto a causa del conflitto – spiega la Coldiretti – si sposta dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori.

In Puglia, tra l’altro, la produzione è in calo del 35%-40% a causa della siccità, proprio quando coltivare grano è costato agli agricoltori pugliesi fino a 600 euro in più ad ettaro a causa dell’impennata dei costi di produzione causata dall’effetto a valanga della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid, che si riflette a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti.

Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali di costi correnti – continua la Coldiretti Puglia - sono state proprio le coltivazioni di cereali, dal grano all’avena, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato.

La minor produzione pesa sulle aziende cerealicole che hanno dovuto affrontare rincari delle spese di produzione che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con incrementi medi dei costi correnti del 68% secondo elaborazioni Coldiretti su dati del Crea. Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi e dalla grave e perdurante siccità in alcune aree delle province di Bari e Foggia – sottolinea Coldiretti Puglia – rischia di aumentare ulteriormente la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti agroalimentari, con l’Italia che è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare che con i raccolti nazionali di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, si copre rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente,

Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali ma è necessario investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

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Dati del giorno: 13 luglio 2022

8.253
Nuovi casi
26.678
Test giornalieri
12
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 2.453
Provincia di Bat: 754
Provincia di Brindisi: 822
Provincia di Foggia: 905
Provincia di Lecce: 1.859
Provincia di Taranto: 1.282
Residenti fuori regione: 143
Provincia in definizione: 35
90.972
Persone attualmente positive
444
Persone ricoverate in area non critica
20
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.304.829
Casi totali
11.708.429
Test eseguiti
1.205.148
Persone guarite
8.709
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 425.782
Provincia di Bat: 115.001
Provincia di Brindisi: 122.595
Provincia di Foggia: 188.573
Provincia di Lecce: 262.930
Provincia di Taranto: 174.467
Residenti fuori regione: 11.228
Provincia in definizione: 4.253

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