Redazione

VERTICAL  GYM   riprende  a tutti gli effetti le proprie iniziative, per la città  di Brindisi e il territorio, per chi in sostanza  ama stare in armonia  con il proprio fisico  e la mente, si  vuole avvicinare  ad una bella  e diversa disciplina  come la  Pole Dance .

Una disciplina  che  a tutti gli effetti  combina danza e ginnastica, in un mélange particolare che consente di temprare e tonificare il fisico, migliorare la coordinazione e,  cosa non meno importante,   consolidare  la propria autostima. A differenza della Lap Dance, la Pole è uno  sport vero e proprio , di cui si disputano campionati internazionali.

Un progetto, per  la città di  Brindisi , fortemente voluto, con tanto impegno e passione, da   Simona  Melli,  anche sulla  scia  di  precedenti esperienze avviate al  Nord, tra Como e Milano.

E la comunità brindisina, gli appassionati,  hanno sempre più   risposto al   “richiamo “  di una disciplina  che sta  avendo consenso, partecipazione, unendo anche  voglia  di movimento  e sensualità.pole_dance_Vetical_Gym_6.JPG

Nei  giorni   scorsi,  abbiamo realizzato  presso  il Castello  Alfonsino  a Brindisi(  un patrimonio del territorio  che via via sarà recuperato definitivamente alla comunità brindisina )  un video  che praticamente pubblicizza  il mondo acrobatico   della  Pole  Dance, amaca  area,   tessuti  aerei,  functional   training, calisthenics.

L’ 1  maggio,  presso  la sede  brindisina di  Vertical  Gym in  Via Romolo, 49, dalle ore  12  sino al tardo pomeriggio,  si svolgerà  la  COMPETIZIONE REGIONALE   delle discipline  sopra  elencate . Le  vincitrici  si  qualificheranno  per  la  COMPETIZIONE  NAZIONALE  che   si terrà  a  l’ Aquila   i prossimi  28  e 29  maggio.pole_dance_Vetical_Gym_4.JPG

Un appuntamento significativa, nell’ ottica  di unpercorso virtuoso che avrà altre iniziative, progetti, in condivisione con la comunità, la città, il territorio, il mondo dell’ associazionismo  sportivo.

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Ancora cuccioli appena nati abbandonati in un sacchetto di plastica chiuso e gettato in un cassonetto della spazzatura in Puglia. Stavolta è successo a Foggia dove in via Lorenzo Scillitani la signora Alessandra, mentre stava gettando la spazzatura, ha sentito dei guaiti provenire dal cassonetto. E' stata quindi fatta una segnalazione alla Polizia Municipale di Foggia. E' intervenuto il veterinario della Asl, Giuseppe Francavilla che una volta sul posto ha trovato anche una squadra dei Vigili del Fuoco. I 5 cuccioli erano stati chiusi in una busta di plastica e due sono morti soffocati. I tre cuccioli sopravvissuti sono stati subito portati all'ambulatorio Asl di Foggia dove sono stati visitati, identificati e messi sotto una lampada calda. Sono stati poi trasferiti nell'ambulatorio del dottor Pietro Di Cesare che si è reso disponibile immediatamente a prestare le cure necessarie. Questa mattina i cuccioli sono stati affidati al Rifugio Enpa di San Severo. Il Comune di Foggia infatti, ha da dicembre una collaborazione con l'Enpa di San Severo. 

“E' partita la maratona dell'allattamento - afferma l'operatore Enpa Giuseppe Ravanelli - dobbiamo allattare ogni due ore per circa 15-20 giorni fin quando non saranno più autonomi per mangiare. Stiamo facendo i turni per allattarli. I cuccioli sono in condizioni discrete ma senza la mamma è complesso. Sono giorni critici in cui dovremo dare il massimo per garantire la sopravvivenza di questi piccoli sfortunati. Sono dei veri superstiti: li avevano chiusi con un nodo dentro un sacchetto di plastica. Che orrore! Noi ci siamo per loro e faremo di tutto per farli continuare a lottare e vivere una vita di amore come meritano!”

Enpa ringrazia innanzitutto la signora Alessandra, la quale non si è voltata dall'altra parte e ha chiamato la Polizia Municipale. Ma anche i Vigili del Fuoco, la Asl e il veterinario che ha accolto i cuccioli nel suo ambulatorio. Un ringraziamento particolare va al Comune di Foggia che sta dimostrando, nella gestione del randagismo, una grande attenzione; attenzione che ha già determinato un importante e positivo cambio di passo negli ultimi mesi, sia pure in un contesto cittadino affatto semplice.

 

La proposta del Presidente della CNA di Brindisi Franco Gentile, di candidare Brindisi a capitale dell’eolico offshore, è ampiamente condivisibile perché va in direzione di una reale trasformazione della produzione energetica nel nostro paese e, allo stesso tempo, sfrutta in pieno una vocazione del territorio brindisino.

Realizzare campi eolici nel mare antistante gli insediamenti industriali non crea problemi di carattere ambientale e consente a Brindisi di disegnare un futuro diverso dalla produzione di energia attraverso il carbone.

Tutto questo, peraltro, come giustamente evidenziato da Gentile, offre al territorio una grande opportunità imprenditoriale ed occupazionale perché Brindisi potrebbe davvero diventare la capitale italiana dell’eolico offshore, con il conseguente insediamento di impianti per la produzione di torri eoliche destinate anche ad altri siti.

Oggi più che mai, però, è necessario ‘fare squadra’, accantonando diversità di vedute che hanno fatto già perdere tante opportunità di sviluppo.

Mauro Vizzino – Presidente Commissione Sanità della Regione Puglia 

Nel 2021 sono state 301 le aziende della provincia di Brindisi ispezionate dallo Spesal, il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro della Asl. Il dato è stato divulgato in occasione della Giornata internazionale della sicurezza e della salute sul lavoro, che si celebra il 28 aprile. Nel 38% dei casi trattati sono state riscontrate irregolarità di vario genere. Particolarmente frequenti le violazioni normative nel settore edile: soprattutto carenze nei sistemi di protezione dalle cadute dall'alto.

Nel 2021 in provincia di Brindisi si sono verificati 1.676 infortuni sul lavoro. Il dato, ancora in corso di valutazione definitiva da parte dell'INAIL, evidenzia un incremento rispetto all'anno precedente: nel 2020, infatti, gli infortuni erano stati 1.605. In tutta la Puglia gli incidenti sul lavoro risultano invece in lieve diminuzione (16.437 contro i 16.852 dell'anno precedente). In crescita a Brindisi anche le malattie professionali: in questo caso però le ultime rilevazioni si riferiscono al 2020. Sono state 107 in tutto quelle riconosciute, contro le 90 del 2019. Al primo posto risultano le malattie cosiddette da sovraccarico biomeccanico (cioè da sforzo eccessivo: tendiniti, ernie, tunnel carpali, eccetera), seguite da ipoacusie, cioè abbassamento dell'udito. Scarsa l'incidenza dei tumori: solo 2 casi.Sicurezza_sul_lavoro.jpg

"All'incremento degli incidenti - ha dichiarato il direttore dello Spesal brindisino, Nicola Dipalma - può aver contribuito anche la ripresa di molte attività che nel 2020 erano rimaste chiuse a causa del Covid; è fisiologico che ad un aumento delle ore lavorate complessivamente faccia riscontro un aumento degli infortuni. Noi - ha proseguito - ad ogni modo continueremo le nostre attività ispettive: il settore più critico continua ad essere quello edile, seguito subito da quello agricolo, dove l'incidente più frequente è il classico ribaltamento dell'automezzo pesante privo di sistemi di sicurezza".

Accanto alle ispezioni, c'è la prevenzione. "Lo Spesal - ricorda Dipalma - proseguirà anche con le iniziative di informazione e formazione rivolte specificamente ai datori di lavoro. A questi soggetti sono dedicati corsi di aggiornamento e seminari. A giugno poi - ha concluso - terremo un importante convegno sul rischio professionale cancerogeno e chimico nel territorio di Brindisi".Cantiere_lavoro.jpg

Il 28 aprile è anche la giornata mondiale delle vittime da amianto. Ed anche in questo campo lo Spesal brindisino si sta rivelando attivo: nel 2021 sono stati controllati 84 cantieri dediti alla bonifica delle strutture in amianto. "Soltanto nel 6% dei casi - conclude Dipalma - ci siamo imbattuti in violazioni di norma; il che ci conforta. Significa che le ditte incaricate di rimuovere e trattare i residui di amianto si comportano in maniera piuù attenta".

Allo Spesal della Asl di Brindisi lavorano 4 medici, due dei quali con qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria. Ci sono anche 12 tecnici della prevenzione, otto dei quali ufficiali di polizia giudiziaria.

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"I circoli del Partito Democratico della Puglia hanno iniziato sui diversi territori le assemblee sul "PD che vogliamo”, un modo per dibattere con iscritti e simpatizzanti e allargare la partecipazione. Sono tutti passaggi che ci porteranno a definire proposte e idee sul Partito Democratico che abbiamo in mente che, in una società come quella attuale, sarà inevitabilmente fatta di sezioni e smartphone. A fine maggio, poi, tireremo le somme in un'Assemblea regionale dei circoli pugliesi per decidere insieme le regole congressuali". Così Francesco Boccia, deputato PD e commissario per il congresso del Partito democratico di Puglia, intervenendo all'assemblea del circolo di San Nicandro Garganico sul "PD che vogliamo".

Con la mancanza di piogge gli invasi artificiali pugliesi segnano 7 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente già uno dei più siccitosi, dopo un inverno 2022 con 1/3 di rovesci in meno che fa scattare l’allarme siccità e incendi favoriti dall’aumento delle temperature. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’Osservatorio ANBI Nazionale.    

La siccità – precisa la Coldiretti Puglia – minaccia oltre il 30% della produzione agricola, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, ma a preoccupare è anche lo sviluppo delle colture destinate all’alimentazione degli animali, l’irrigazione degli oliveti e dei frutteti, perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile.

Con l’innalzamento dei livelli del mare l’acqua salata – aggiunge Coldiretti Puglia - sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all’abbandono l’attività agricola secondo l’allarme lanciato dal rapporto sul clima del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) dell’Onu.

I pozzi freatici non hanno più acqua, mentre dai pozzi artesiani c’è il rischio di emungimento di acqua salmastra, uno scenario che impone – insiste Coldiretti Puglia - di sfruttare al meglio tutte le risorse messe a disposizione della programmazione degli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, perché è andata persa finora l’opportunità di ridisegnare una lungimirante politica irrigua e di bonifica integrale in Puglia

Ma a preoccupare – continua la Coldiretti Puglia - sono anche gli incendi favoriti dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni che ha inaridito i terreni nei boschi più esposti al divampare delle fiamme, ma anche in Salento dove l’abbandono dei campi a causa della Xylella che ha fatto seccare gli ulivi ha reso drammatico il fenomeno degli incendi.

La siccità, che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi, è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura in Puglia che convive con un vero e proprio paradosso idrico, dilaniata da drammatici fenomeni siccitosi con danni stimati di oltre 70 milioni di euro all’anno per l’impatto devastante sulle produzioni agricole e sulla fertilità dei terreni e al contempo è colpita da alluvioni e piogge torrenziali che provocano allagamenti ma non riescono a sopperire alla grave carenza di acqua, in una situazione in cui con l’emergenza Covid l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare delle famiglie

Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile – insiste Coldiretti – un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto – conclude la Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.

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Dati del giorno: 28 aprile 2022

4.293
Nuovi casi
22.761
Test giornalieri
3
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.448
Provincia di Bat: 261
Provincia di Brindisi: 489
Provincia di Foggia: 520
Provincia di Lecce: 831
Provincia di Taranto: 696
Residenti fuori regione: 34
Provincia in definizione: 14
105.449
Persone attualmente positive
557
Persone ricoverate in area non critica
23
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.058.128
Casi totali
10.502.927
Test eseguiti
944.423
Persone guarite
8.256
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 346.619
Provincia di Bat: 95.034
Provincia di Brindisi: 98.744
Provincia di Foggia: 155.980
Provincia di Lecce: 209.903
Provincia di Taranto: 140.637
Residenti fuori regione: 7.866
Provincia in definizione: 3.345

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Xylella, Stefàno (PD): "Il Ministero dell'agricoltura attribuisca ai Comuni nell’area territoriale dove è presente il batterio della Xylella fastidiosa lo status di zona svantaggiata"

"Con una interrogazione urgente al Ministro Patuanelli ho chiesto di disporre, mediante aggiornamento all'apposito decreto, lo status di cosiddetta zona svantaggiata ai Comuni nell’area territoriale dove è presente il batterio della Xylella fastidiosa almeno fino a quando, e se, la condizione ambientale e quella produttiva non saranno tornate al periodo precedente all'arrivo del batterio medesimo" dichiara il senatore salentino Dario Stefàno.

"La Xylella fastidiosa è presente ormai da 10 anni in alcune zone della Puglia ed è diventata un fattore tanto determinante quanto strutturale per quei territori che subiscono l'impoverimento dei terreni e dei territori. La scienza, finora, non è stata in grado di fornire una soluzione definitiva a questa piaga" continua il senatore dem "per cui non possiamo più trattare questo fenomeno con gli strumenti e la metodologia propri ad una situazione di emergenza, ad una calamità improvvisa. Dobbiamo inquadrare la questione nel campo di uno svantaggio strutturale che produce effetti e ricadute negativi in ambito economico, sociale, ambientale, culturale e turistico".

"A questo danno, perciò, non si può aggiungere la beffa di quanto riportato nel Decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali 8 giugno 2020, recante "Adozione della metodologia per l'identificazione delle aree soggette a vincoli naturali significativi diverse dalle aree montane e relativi elenchi" secondo il quale diversi Comuni pugliesi che insistono nei territori colpiti dalla Xylella fastidiosa non rientrano più nell'elenco di zone svantaggiate e vengono quindi privati anche di quelle minime agevolazioni e riserve riportate nei bandi. Quanto chiedo al Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è pertanto una iniziativa correttiva ispirata totalmente al buon senso e al rispetto anche di chi continua ad operare in contesti palesemente svantaggiati".

Anche la città di Brindisi, come Roma, potrebbe avere il parco regionale dell’Appia antica. È un’idea progettuale proposta dagli iperattivi cicloamici e perorata dal Comune di Mesagne, Provincia di Brindisi e consorzio Asi da realizzarsi nell’oasi naturalistica del Cillarrese. Come il parco regionale dell’Appia antica a Roma rappresenta il punto di partenza, il tratto terminale del “Cammino della Via Appia” insieme con l’invaso e il parco del Cillarese ed il territorio agricolo circostante potrebbero formare un vero e proprio parco archeologico e naturalistico. In origine si trattava di una area paludosa che nel 1980 è stata bonificata, grazie alla costruzione di un invaso artificiale, realizzato con fondi della Cassa per il Mezzogiorno, e trasformata in un bacino idrico per fornire acqua alle industrie locali. Viene gestito dal consorzio Asi di Brindisi.

Nel giro di pochi anni dalla realizzazione della diga, l’invaso è diventato un habitat naturale per varie specie di uccelli acquatici stanziali e meta per tanti uccelli migratori. Dunque, l’associazione cicloamici, in collaborazione con il Comune di Mesagne, provincia di Brindisi e con il consorzio Asi di Brindisi, hanno proposto un itinerario culturale in bicicletta alla scoperta di antiche strade tra Brindisi e Mesagne. L’itinerario è stato costruito sullo studio delle antiche carte geografiche che a partire dalla fine del XVI secolo hanno lasciato indizi ed elementi dei luoghi attraversati dalla via Appia e da altri itinerari istmici utilizzati fino a metà Ottocento. Sono state visitate masserie storiche e siti di interesse naturalistico ed in particolare l’Invaso del Cillarese. Accanto all’itinerario in bicicletta l’associazione Atletica Mesagne può sviluppare un affascinante itinerario podistico. Intanto il presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, il cui ente è azionista del consorzio Asi Brindisi si è impegnato a creare un tavolo di lavoro per riunire insieme i tecnici del consorzio Asi e della Provincia per studiare la fattibilità di alcune ipotesi di collegamento tra l’itinerario Appia antica e l’invaso del Cillarese.

L’itinerario proposto dai cicloamici nel tratto terminale della via Appia prevede alcune tappe imperdibili lungo l’itinerario tra Mesagne e Brindisi e, precisamente, a Masseria Nuova, masseria San Giorgio, masseria Masina, masseria Cillarese, l’invaso e diga del Cillarese, il parco del Cillarese, il seno di ponente del porto di Brindisi e, infine, le colonne romane. Punto di arrivo dell’itinerario, quindi, rimangono le colonne romane: dal parco del Cillarese alla scalinata delle colonne romane l’itinerario comprenderebbe il centro storico di Brindisi e una bella camminata sul seno di ponente del porto di Brindisi per meno di due chilometri.

A cinquanta giorni dalla sua elezione a presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, non ha ancora distribuito le deleghe speciali ai consiglieri. Nè tantomeno è stato nominato il vice presidente. Evidentemente ancora non è stato raggiunto nessun accordo con i partito che hanno contribuito all'elezione del sindaco di Mesagne a presidente della Provincia.  Nel frattempo Matarrelli ha dovuto occuparsi da solo di tutte le questioni di competenza dell’ente. Dal bilancio, completato e licenziato dallo stesso presidente nei giorni scorsi, che adesso attende di essre discusso in Consiglio, al Piano triennale delle opere pubbliche fino alla gestione delle varie progettazioni relative agli interventi candidati e dacandidare al Pnrr. Ossia quelle relative all'edilizia scolastica e alla rete viaria provinciale. Oltre che alle questioni legate alle autorizzazioni ambientali di competenzadell’ente di via De Leo.

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