Redazione

La Asl di Brindisi aderisce alla Giornata mondiale dell'asma, celebrata formalmente il 3 maggio scorso ma estesa a tutto il mese di maggio, con una iniziativa organizzata dalla Pediatria dell’ospedale di Francavilla Fontana su invito della SIMRI (Società italiana per le malattie respiratorie infantili).

Sabato prossimo 7 maggio dalle 9 alle 14, nel Centro di Allergologia e Pneumologia pediatrica, attivo presso l'Unita operativa Complessa di Pediatria del Camberlingo, saranno effettuati esami spirometrici gratuiti ad alcuni pazienti minorenni. Si tratta di un gruppo preselezionato: ne fanno parte 12 soggetti già seguiti dagli specialisti del nosocomio ed altri segnalati da pediatri esterni, già affetti da asma bronchiaIe o considerati a rischio per sintomatologia sospetta. 

La spirometria è, letteralmente, la misurazione del respiro. Viene eseguita con apparecchiature speciali che consentono di misurare i quantitativi di aria nei polmoni ma anche i flussi e la velocità con cui l'aria viene espulsa. In pratica, è una valutazione delle principali funzioni polmonari.

L'iniziativa del Camberlingo, come in tutta Italia, punta alla prevenzione dell'asma bronchiale, patologia piuttosto diffusa nei primi anni di vita. Si tratta di un disturbo particolarmente insidioso, che nelle forme più gravi può mettere a rischio le funzioni vitali di chi ne è affetto. Anche quando non giunge a tali estremi, l'attacco di asma incide pesantemente anche in ambito sociale: basti pensare alle giornate scolastiche perse e all'affollamento degli ambulatori pediatrici e dei pronto soccorso, con conseguente aggravio della spesa sanitaria.

Nei paesi dell'area occidentale l'asma bronchiale colpisce all'incirca un bambino su dieci. "In provincia di Brindisi - spiega il dottor Biagio De Mitri, direttore dell'Unità operativa complessa di Pediatria del Camberlingo -  il dato non si discosta da quelle medie. L'asma - prosegue De Mitri - dipende nella maggior parte dei casi da predisposizione familiare. La prevenzione serve a contenere la gravità del fenomeno e a tenerlo sotto controllo. Lo scopo di questa nostra Giornata è appunto quello di invitare ad una maggiore frequenza nei controlli specifici".

Il servizio di Allergologia Pediatrica dell'ospedale Camberlingo è stato attivato 12 anni fa. A dedicarvisi sono le dottoresse Cristina Massagli e Barbara Formato. Attualmente segue 25 minori all'anno, fra casi di asma accertati e sospetti.

a FP CGIL Brindisi  torna a  sollecitare i sindaci di San Vito dei N.nni e  di Brindisi affinchè individuino urgenti soluzioni al fine di scongiurare le gravi ricadute sul territorio legate alle note problematiche dei servizi sociali dell’Ambito BR1.

Occorre tornare ad investire sui servizi sociali con la valorizzazione di tutti gli operatori del sociale che grazie alla loro riconosciuta ed indiscutibile professionalità  offrono sostegno quotidiano a migliaia di fragili, anziani e alle loro famiglie.
Urge il rafforzamento ed il  rilancio dell'intero sistema del welfare rispondente alle esigenze dei cittadini più fragili, dei lavoratori e dei professionisti che quotidianamente li assistono.
Si chiede, pertanto,  l’urgente attivazione del Consorzio  con la salvaguardia dei livelli occupazionali del Polo/ Integrazione scolastica e ADI e SAD.
La FP CGIL Brindisi chiede, inoltre, che siano attivate le procedure per la stabilizzazione del personale avente diritto  e che sia garantito il requisito della stabilità.
La “Politica” locale  ha il dovere di  promuovere azioni  a garanzia dell’utenza e dei lavoratori  del sociale.
 

“Chi troverà quello che non si aspetta, ricorderà per sempre il viaggio. Questo è il miglior augurio che rivolgo a chi utilizzerà quest’accurata guida: di trovare quello che non cerca, per non dimenticarsene più”. Il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, così conclude la Prefazione alla “Guida storico-turistica di Mesagne”, realizzata da Tranquillino Cavallo e Mario Vinci dell’Istituto culturale “Storia e Territorio”, che ha editato l’opera.

La guida sarà presentata sabato 7 maggio alle ore 18, nell’Auditorium del Castello Normanno-svevo di Mesagne. Dopo i saluti di Mario Vinci, Presidente dell’Istituto culturale “Storia e territorio”, sono previsti gli interventi del sindaco, Toni Matarrelli, del consulente politico alla Cultura del Comune, Marco Calò, del consulente politico ai Beni culturali, Mimmo Stella, di Pierangelo Argentieri, presidente provinciale Federalberghi, e di Angelo Sconosciuto dello stesso Istituto culturale.guida_storico_turistica_di_mesagne.jpg

“Mi è sempre piaciuto pensare che le guide turistiche siano una sorta di biglietto di viaggio che apre le porte alle scoperte che al loro interno non vengono raccontate – scrive il sindaco nella Prefazione -. Oppure a quelle che vengono descritte in un modo, ma che vengono percepite diversamente da chi poi si trova a viverle. Non è un esercizio filosofico quello che mi capita di praticare. O almeno, se lo è non mi è mai capitato di considerarlo tale. L’imprevedibile alchimia che sprigiona la carta della guida a contatto con mani, tasche, borse e cruscotti delle auto – scrive ancora - rivela la propria utilità e consente di sapere da dove si potrebbe cominciare a visitare la Città”. E gli autori, nell’Introduzione sostengono che “si è voluto creare una porta di accesso ai tesori di Mesagne. È una guida, quindi, che nasce dal desiderio di conoscere e far conoscere a concittadini e turisti la storia e le bellezze della nostra città non dimenticando i sapori di una cucina tradizionale che si sposa con vini doc e prodotti tipici di alta qualità. È il risultato di lunghe ricerche – dicono ancora - che hanno attinto da documenti inediti e notizie raccolte da fonti orali”. Oltre 150 pagine da sfogliare per conoscere ed apprezzare la “finalista di capitale italiana della Cultura 2024”.

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Lo diciamo da subito ed in premessa che non siamo assolutamente contrari all’idea che tutti debbano concorrere ai fabbisogni nazionali.

Tutti appunto, non sempre Brindisi.

Ed invece lo scenario che qualcuno immagina, ancora una volta, è quello di un territorio totalmente asservito all’interesse nazionale per il quale i temi della transizione energetica possono essere rimandati a data da destinarsi ed il futuro è il peggior passato: quello del carbone, con la riattivazione dei gruppi nella centrale di Cerano (due più uno per le emergenze) e circa 3-4 milioni di tonnellate bruciate all’anno, quello del gas, con il raddoppio del gasdotto Tap da 10 a 20 miliardi di metri cubi di gas, del deposito lng di Edison e dei rigassificatori offshore.

Uno scenario mortificante per una città che, vale la pena ricordarlo, già ospita l’impianto petrolchimico più grande d’Italia, un polo chimico-farmaceutico imponente e la centrale turbogas di Enipower.

Noi riteniamo invece che la transizione non è più rinviabile e che debba fondarsi sulle  idee autenticamente sostenibili, su fonti rinnovabili e soprattutto su filiere produttive collegate in grado di generare vero sviluppo economico e lavoro pulito per tutta la città, per gran parte del territorio e non a beneficio di pochi.

Siamo stati i primi, del resto, con il Sindaco Rossi, ad essere favorevoli alla installazione dei due parchi eolici offshore e di numerosi parchi fotovoltaici in regola con i vincoli paesaggistici.

Insomma, invitiamo il ministro Cingolani, ed il governo, ad un vero confronto: abbiamo le nostre soluzioni e siamo convinti che del destino della nostra città può disporre solo Brindisi, si decide qua il futuro.

Questa città ha sacrificato tantissimo, davvero troppo, alla causa nazionale in termini di impatto ambientale, ricadute sulla salute, rischi industriali e mancato sviluppo: Brindisi deve avere, non deve più dare.

                                                                                                                 Brindisi Bene Comune

OLDIRETTI PUGLIA, BENE GDF SU EXTRAVERGINE; FALSA 1 BOTTIGLIA SU 4 (27%), In uno scenario di crisi anche per i produttori di olio extravergine d’oliva in Puglia per l’aumento totale del 15% dei costi di produzione. 

Con più di una bottiglia di olio extravergine d’oliva su quattro di provenienza extracomunitaria (27%) che è risultata falsa è importante l’attività di controllo a tutela dei cittadini consumatori e delle aziende agricole in un Paese come l’Italia dove nel 2021 sono arrivati ben 540 milioni di chili di prodotto dall’estero, quasi il doppio della produzione nazionale (+80%). E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Istat, nell’esprimere soddisfazione per l’operazione Verum et oleum condotta dalla Guardia di Finanza e dall'Icqrf del Ministero delle Politiche agricole che hanno portato alla scoperta di 2,3 milioni di litri di olio irregolare che entravano nel nostro paese attraverso operatori del settore oleario presenti in tutto il territorio nazionale e i principali porti di ingresso delle materie prime di provenienza estera.

Le frodi non solo ingannano i cittadini – sottolinea la Coldiretti Puglia - ma fanno crollare i prezzi dei prodotti di qualità in una situazione resa già difficile dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero. Da difendere – continua la Coldiretti Puglia – è la filiera olivicolo-olearia che vale oltre 1,2 mld di euro nella sua fase agricola e 3 mld in quella industriale, con la Puglia che produce oltre il 50% dell’olio Made in Italy, che può contare su 5 oli DOP e 1 IGP Puglia.

“In uno scenario di crisi anche per i produttori di olio extravergine d’oliva in Puglia, sui quali si abbattono i rincari con un aumento totale del 15% dei costi medi di produzione, è fondamentale l’attività di controllo, prevenzione e repressione di frodi, sofisticazioni e speculazioni a danno dell’EVO di qualità 100% Made in Puglia dall’uliveto alla tavola, prodotto da olivicoltori e frantoiani pugliesi”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

In questo scenario serve una ulteriore stretta sui controlli, per stoppare le pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali, grazie alla Legge fortemente sollecitata da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi di produzione.

“Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare, con l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali che rendono ancora più pericolosa la criminalità nell’agroalimentare che per questo va perseguite con la revisione delle leggi sui reati alimentari elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie promosso dalla Coldiretti per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali”, aggiunge il presidente Muraglia.

Serve verificare attentamente l’etichetta – dice Coldiretti Puglia - anche se sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta – precisa la Coldiretti regionale - è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.

Il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

Per sostenere e incrementare la produzione nazionale di extravergine Coldiretti ha presentato nell’ambito del Recovery Plan un progetto specifico legato alle reti d’impresa per il futuro dell’olio d’oliva. L’obiettivo è rilanciare la produzione nazionale dell’olio d’oliva per confermare il primato di qualità del Made in Italy attraverso la realizzazione di nuovi uliveti, di impianti di irrigazione e costruzione di pozzi o laghetti, anche in maniera consorziata, favorendo la raccolta meccanizzata delle olive con macchinari che riducano i tempi e costi di raccolta.​

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La guerra in Ucraina e i rincari energetici spingono l’aumento dei costi correnti per la produzione della frutta a +51%, ma si sale addirittura al 67% per l’ortofloricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Crea all’apertura del Macfrut. Fruit & Veg Professional Show di Rimini allo Stand Coldiretti.

La crisi colpisce direttamente imprese e famiglie con l’ortofrutta che è – sottolinea Coldiretti regionale – la prima voce di spesa per una media di oltre 105 euro al mese, con una inversione di tendenza nei consumi che si sono ridotti del 3% per un quantitativo totale che è sceso a 5,9 milioni di tonnellate lo scorso anno.

In questo scenario l’impennata dei prezzi dei carburanti – continua Coldiretti regionale – rischia di scatenare una tempesta sui costi della logistica con la Puglia che paga il gap delle infrastrutture logistiche non ancora adeguate per il trasporto merci rispetto ai concorrenti degli altri Paesi. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro al chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro, in Romania 0,64 euro/chilometro; in Lituania 0,65 euro/chilometro, in Polonia 0,70 euro/chilometro secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

Uno scenario preoccupante per il settore ortofrutticolo pugliese che – spiega Coldiretti regionale – ha numeri da record su pesche, uva da tavola e agrumi per quanto riguarda la frutta, mentre nelle produzioni ortive su lattughe, fave, carciofi e pomodori da industria.

La specializzazione strutturale dell’orticoltura pugliese, legata alla spiccata vocazionalità pedoclimatica, flessibilità e tradizione imprenditoriale, consente – aggiunge Coldiretti Puglia - di proporre una amplissima gamma di prodotti e si manifesta anche in termini di performance produttive. Tutto ciò va tutelato e promosso sui mercati italiani e mondiali.

Il 27% delle aziende presenta una produzione di ortive, mentre il 58% in quella di fruttiferi. Le percentuali si invertono ove si consideri la SAU, visto che per le coltivazioni ortive la SAU aumenta al 55,7% mentre l’incidenza dei fruttiferi sulla superficie complessiva scende al 33,7%. Le dinamiche intercensuarie evidenziano un processo di ristrutturazione aziendale, con una forte riduzione della numerosità delle aziende, cui è associato un aumento della SAU, particolarmente significativo nel comparto delle ortive.

Il balzo dell’energia ha fatto impennare i costi – sottolinea Coldiretti regionale - dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+72%), alla carta per bollini ed etichette fino al cartone ondulato per le cassette (+77%), stesso trend di rincari per le cassette in legno, mentre si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati.

Per difendere il patrimonio ortofrutticolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro, lavorando per accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Ma – insiste Coldiretti – occorre investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma bisogna anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che devasta le colture costringendo in molte zone interne all’abbandono dei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici e ai patogeni alieni, per contrastare i quali servono nuovi strumenti di difesa attiva e passiva.

 

Il "Certamen Brundisinum" è una “gara” di traduzione dal Latino rivolta agli studenti che studiano la lingua e cultura classica ed é un’occasione prestigiosa per far conoscere il territorio brindisino alle delegazioni dei partecipanti provenienti da tutta Italia.  Si è svolto, quindi, nei giorni 27, 28 e 29 aprile 2022  il primum Certamen Brundisinum, che il Liceo Classico ‘Marzolla’, del polo liceale ‘Marzolla Leo Simone Durano’, ha voluto fondare sul territorio, avvalendosi di importanti partenariati e patrocini: la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi, il Comune di Mesagne, l’Università  di Bari, l’Università di Foggia, l’Università del Salento, l’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, l’Istituto Alberghiero ‘Pertini’ di Brindisi, la delegazione nazionale ‘AICC-Antico e Moderno’, il FAI-Delegazione di Brindisi,  il Polo Biblio museale di Brindisi-Museo Archeologico ‘F. Ribezzo’, la Biblioteca Arcivescovile ‘A. De Leo’, il Club Lions Brindisi, la Società ‘Nuova Special Welding’.

Il Certamen brundisinum segna un notevole salto in avanti verso la riqualificazione culturale del territorio, che ha potuto esprimere al meglio alcune delle sue potenzialità attraverso l'accoglienza degli ospiti e la fruizione dei luoghi e del patrimonio dell'identità storica e culturale del capoluogo brindisino.

Circa quaranta studenti di terzo e quarto anno dei Licei Classici, Scientifici e delle Scienze Umane, accompagnati dai rispettivi insegnanti, e accolti dal Liceo ‘Marzolla’ - che per questa prima edizione ha scelto di non far partecipare alla competizione i propri studenti-  oltre a vivere tour guidati della città e momenti di convivialità organizzati in una kermesse intensa e lunga tre giorni,  si sono misurati in un agone di traduzione di un passo tratto dal "De bello civili" di Cesare, ambientato proprio nel porto di Brindisi di età romana. Mentre gli studenti erano intenti a svolgere la prova, lo scorso 28 aprile, l’Auditorium del Liceo Classico ha ospitato, per i docenti accompagnatori, una Tavola rotonda in cui sono intervenuti relatori quali la Dott.ssa Katiuscia Di Rocco (Biblioteca Arcivescovile De Leo), l’Arch. Emilia Mannozzi (Polo Biblio-museale di Brindisi), e alcuni docenti del ‘Marzolla’, per raccontare e illustrare le ricchezze storico culturali dell’ager brundisinus.

Alla emozionante cerimonia di premiazione, tenutasi nella mattinata del 29 aprile, hanno preso parte numerosi esponenti delle Istituzioni civili, militari e religiose, sia locali che regionali, dal Prefetto di Brindisi S.E. Carolina Bellantoni fino all’Assessore regionale all'Istruzione Sebastiano Leo.  La Commissione esaminatrice del Certamen brundisinum, composta dagli illustri professori universitari Aldo Luisi, Onofrio Vox e Tiziana Ragno, provenienti dai tre Atenei pugliesi, ha apprezzato il livello di preparazione dei partecipanti. Vincitrice del Certamen  la studentessa Enrica De Riccardis del Liceo Classico ‘Palmieri’ di Lecce; al secondo posto lo studente Enrico Petrelli del Liceo Scientifico ‘Banzi’ di Lecce e al terzo posto l'alunno Michele Di Mastromatteo del Liceo ‘Quinto Ennio’ di Taranto; due le menzioni di merito,  attribuite agli studenti Roberto Romani del Polo liceale ‘Galilei’ di Monopoli e Giuseppe Moresco del Liceo Scientifico ‘De Giorgi’ di Lecce.

La prima edizione del Certamen Brundisinum, evento di grande spessore culturale che ha richiesto un indubbio dispiegamento di risorse umane e finanziarie, si è chiusa con un grande successo, raccogliendo testimonianze di gratitudine, consensi ed entusiastici apprezzamenti da più parti, al punto da lasciare immaginare che a questa ne possano seguire molte altre, come è negli auspici della Dirigente Scolastica del Liceo ‘Marzolla’, la prof.ssa Carmen Taurino, la quale augura che il Certamen Brundisinum “possa diventare una vera e propria istituzione sul territorio, volta a promuovere sia la cultura classica che la conoscenza del ricco patrimonio storico e archeologico della nostra terra”.

È un dibattito alquanto animato quello che si sta tenendo in queste ore sulla questione servizi sociali dell’Ambito BR 1 tra il Comune di Brindisi e quello di San Vito dei Normanni coinvolgendo le diverse parti politiche.
Il Sindaco Errico ha fatto emergere un problema che ormai da anni tiene banco: la carenza di governance per il coordinamento dell’Ufficio di piano, causata dall’avvicendamento di diversi funzionari e che l’attuale Sindaco di Brindisi non ha mai affrontato in modo risolutivo. Pertanto, il Sindaco Errico non sta agendo per “sete di potere”, quanto per dare un assetto solido e stabile al futuro Consorzio in modo da poter meglio gestire le risorse finanziarie. Un aspetto, questo, che negli ultimi anni è sempre stato gestito con confusione soprattutto da parte del Comune di Brindisi in quanto Comune capofila.
Solo ora e a tal proposito, il Sindaco di Brindisi ci fa sapere che il Comune di San Vito dei Normanni risulterebbe inadempiente, negli ultimi anni, in termini economici? Come mai il Sindaco di Brindisi, la sua Giunta e i dirigenti comunali non hanno riscontrato prima tale criticità?
I conti non tornano perché è evidente che ci si avvia verso la campagna elettorale e quindi pur di accaparrarsi titoli sui giornali e consensi elettorali, il Sindaco di Brindisi danneggia l’immagine del Sindaco Errico e dell’intera comunità sanvitese.
Forza Italia non ci sta e sostiene il lavoro del suo Sindaco e della sua Giunta e attende i prossimi passaggi istituzionali che saranno effettuati nella Commissione che, assieme ad altri gruppi, abbiamo chiesto di convocare per far luce su questa vicenda.
 
Forza Italia - Sez. San Vito dei Normanni, coordinamento cittadino

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Il livello dell’arenile si è innalzato in media di 40 centimetri. È questo il risultato ottenuto a Torre Guaceto con l’installazione delle barriere amovibili brevettate dalla start-up brindisina Teti. La sperimentazione è durata tre mesi ed ha interessato un tratto di costa lungo 100 metri. 

L’emergenza climatica sta distruggendo la costa. Il costante aumento della temperatura del mare sta provocando un’impennata della forza dei moti ondosi. Le mareggiate si infrangono sempre con maggiore violenza contro le dune sabbiose e ne portano via una buona parte. I danni provocati da tale condizione sono evidenti agli occhi di chiunque: le spiagge diventano di anno in anno più piccole a causa della mancanza di sabbia. 
Le azioni locali poco possono contro la china globale, ma è sempre stato obbiettivo del Consorzio di Torre Guaceto quello di trovare un modo per proteggere il più possibile le dune e le spiagge della riserva. Da qui la collaborazione con Teti, start-up innovativa di Brindisi, che ha ideato un sistema ecosostenibile per la lotta all’erosione costiera degli arenili. barriere_amovibili_brevettate_dalla_brindisina_Teti_3.jpg
La sperimentazione ha preso avvio lo scorso 19 gennaio 2022 e si è conclusa il 26 aprile. Sono stati installati circa 50 metri di barriere in un’area ampia 100 metri. Per l’ancoraggio, è stata utilizzata unicamente una struttura movibile per lo scorrimento dell’intero impianto su paletti in acciaio che bene ha tenuto durante le mareggiate invernali. 
Dopo aver fotografato la situazione iniziale della spiaggia, mediante rilievi gps, si è periodicamente proceduto con la misurazione dell’altezza dell’arenile in diversi punti e al prelievo di campioni di sabbia ai fini dell’analisi conclusiva. 
Nella fase attuale, si sta procedendo con la valutazione dei dati raccolti, ma un elemento è già emerso con forza: nell’area interessata dal sistema antierosione, l’arenile si è innalzato in media di 40 centimetri sul bordo della linea di riva. 
Un successo ottenuto senza danneggiare l’ecosistema. A differenza dei sistemi noti come barriere emerse, frangiflutti, pannelli e barriere soffolte, che possono compromettere le aree limitrofe, quello brevettato da Teti srl non mira ad annullare labarriere_amovibili_brevettate_dalla_brindisina_Teti_2.jpg forza del moto marino, ma ne sfrutta le dinamiche, trasformandosi in una trappola per i sedimenti sabbiosi. Da qui l’efficacia del sistema. 
“Il risultato ottenuto ha superato le aspettative - ha commentato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Torre Guaceto -, ringraziamo Teti e tutti gli enti preposti che hanno autorizzato la sperimentazione in riserva. Siamo orgogliosi di aver ospitato e collaborato attivamente con il nostro personale ad un progetto così innovativo che potrebbe costituire una soluzione importante per la costante e inesorabile erosione delle coste pugliesi”.
“Costituito principalmente da moduli realizzati in materiale plastico riciclato al 65 percento- ha commentato Giuseppe Tamburrano, amministratore di Teti srl-, il sistema si inserisce perfettamente nell’ambito dell’economia circolare e, non richiedendo mezzi meccanici per la posa in opera, rappresenta un ottimo strumento per una manutenzione ordinaria delle spiagge, in quanto viene installato durante i mesi invernali e rimosso con l’inizio della stagione balneare. Ringrazio quanti hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto, in particolar modo il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, la Regione Puglia e il Ministero dello sviluppo economico che hanno contribuito alla sua realizzazione, la Provincia di Brindisi, la capitaneria di porto di Brindisi, il Cetma, Geocoste e il professore di geografia fisica e geomorfologica, Enzo Pranzini. Siamo partiti con l’obiettivo di ideare una soluzione semplice, economica e sostenibile per la lotta all’erosione costiera. Ce l’abbiamo fatta”. 
Clicca qui per vedere il videohttps://youtu.be/gyh974uXt28

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“Come ho avuto di spiegare nella audizione di questa mattina, Pugliapromozione lavora in coerenza con le discipline Anac e dei fondi europei. Pertanto, ho ribadito al consigliere Zullo che non si è trattato di un ‘affidamento diretto’ come lui aveva dichiarato nella interrogazione iniziale e lui stesso ha ammesso di essere stato in errore”. Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione, ha risposto questa mattina durante l’audizione presso la Regione Puglia a tutte le domande poste dal consigliere regionale Ignazio Zullo (FDL).

“In merito alle sue ulteriori affermazioni, ho spiegato che all’avviso hanno risposto 4 società che hanno presentato progetti di diversa natura: dal bike tourism, ai cammini al Wedding. La commissione ha ritenuto di approvare il progetto della Passo Uno per uno spot scritto e diretto da Sergio Rubini”, ha proseguito il direttore Scandale.

“Ribadisco che non ci sono stati inviti per la call, ma che si partecipa liberamente all’avviso e che la norma sulla base della quale è stata costruita una procedura ad evidenza pubblica prevede la possibilità di negoziare con i titolari di diritti esclusivi. L’avviso è servito dunque a dare evidenza pubblica ad una partecipazione di più soggetti titolari di diritti esclusivi su format, concept, contenuti artistici da proporre per la promozione del brand Puglia”, ha proseguito Scandale.

“I costi aggiuntivi sono stati determinati, come detto in commissione, dai costi dei diritti musicali e di immagine derivanti dalla necessità di promuovere, come poi avvenuto, lo spot sulle tv nazionali.

Segnalo, come ho detto stamattina in commissione, che l’avviso è ancora aperto e che verranno valutate altre proposte, visto che il budget verrà implementato.

Pertanto, anche il termine “vincitore” usato dal consigliere è improprio perché l’avviso prevede la possibilità di contrattualizzare diverse proposte per contenuti multimediali e audiovisivi eterogenei”, ha puntualizzato il direttore generale di Pugliapromozione.

“Tutti i documenti che dimostrano quanto da me affermato, presenti peraltro sul sito di Pugliapromozione nella sezione amministrazione trasparente, li ho consegnati stamattina nelle mani del presidente della Commissione avv. Francesco Paolicelli. Quindi, ritengo che tutti i ‘dubbi’ del consigliere Zullo siano stati fugati”, ha concluso il direttore generale di Pugliapromozione Luca Scandale.

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