Redazione

Ciclovie urbane: per Brindisi, Lecce e Taranto disponibili dal Governo 1,5 milioni di euro. È stato pubblicato in Gazzetta il decreto del ministero delle Infrastrutture e Trasporti che stanzia importanti risorse immediatamente spendibili per la realizzazione di opere legate allo sviluppo della mobilità sostenibile. Anche i capoluoghi dell'area jonica-salentina potranno beneficiare di queste risorse. «Si aggiunge un altro tassello nello sviluppo di questa tipologia di infrastrutture per le nostre realtà. Un processo di modernizzazione del Paese, che in questo caso- spiega l’on. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle), coinvolge città con sedi universitarie, aumentando, così, l’importanza dell’intervento». Il totale delle risorse disponibili per la città di Taranto è di 947 mila euro. Per Lecce la dotazione finanziaria è di 337 mila euro. Brindisi, invece, avrà a disposizione 307 mila euro. Adesso i comuni che beneficeranno del finanziamento hanno 22 mesi per realizzare le opere. Contestualmente sarà istituito un “Tavolo di Monitoraggio” al Mit (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ). Priorità sarà data ai collegamenti con le Università e le stazioni ferroviarie.«Per le tre città si tratta di opere che vanno in una doppia direzione: rafforzare la dotazione infrastrutturale nell’interesse collettivo delle comunità e –conclude l’on. Valentina Palmisano- calibrare i primi interventi finalizzati ad aumentare la competitività delle sedi universitarie presenti».

Anche per la Coldiretti la chiusura della vendemmia 2020 è occasione per stilare un bilancio dell’attività svolta dai propri viticoltori. A presiedere la più estesa organizzazione di produttori della provincia di Brindisi è il presidente Filippi De Miccolis Angelini.

Presidente le aspettative della vendemmia sono state centrate. Qualità buona, prodotto in calo.

“Certo. La vendemmia 2020 è ottima in termini di qualità anche se in alcuni casi la quantità è stata al di sotto delle aspettative. I nostri bianchi, rosati e rossi, anche quest’anno, saranno eloquenti ambasciatori della nostra agricoltura e dell’alta professionalità degli agricoltori brindisini. Purtroppo, registriamo come sempre anche delle mosse speculative che, nonostante l’alta qualità del prodotto, non sempre hanno garantito il giusto prezzo e corretti rapporti all’interno della filiera, creando speculazioni particolarmente deplorevoli in un momento di criticità come quello attuale. In ogni caso questa vendemmia non potrà colmare i danni avuti per il lockdown ed emergenza Covid, è sarà necessario mettere in campo sforzi non ordinari per sostenere questo settore fondamentale”.

Il 2020 si è caratterizzato anche per diverse avversità atmosferiche che hanno inciso sui bilanci aziendali.

“Si è trattato di eventi atmosferici improvvisi ed avversi. Ormai non sono più l’eccezione e, colpendo a macchia di leopardo, spesso sfuggono alle tutele della vigente normativa in materia di calamità naturali. Si è rischiato di veder sfumare i sacrifici di un anno in poche ore e, in ogni caso, le forti piogge e i venti hanno provocato un aumento dei costi e problemi rilevanti anche nella viabilità rurale, sempre più compromessa ed oggetto di abbandono. Inoltre, potrà sembrare paradossale, sono tantissime le zone che hanno vissuto e vivono tutt’ora una perdurante siccità. Si subisce sempre più, quindi, il paradosso di vedere scorrere a mare tonnellate di acqua preziosa per l’agricoltura che viene sprecata solo per mancanza di infrastrutture, investimenti e visione strategica”.

La Regione Puglia, dunque, continua a non incidere con determinazione su un comparto in   crisi.

“Purtroppo è così. Ad esempio da noi è stato un vero flop la vendemmia verde e la distillazione di crisi. La Puglia ha assorbito solo il 16% delle risorse nazionali messe a disposizione. I nostri competitors sanno avvantaggiarsi di tutte le opportunità che vengono date. Ad esempio i francesi hanno potuto destinare alla distillazione sia i vini comuni che quelli con le denominazioni di origine come lo Champagne”.

E allora cosa bisogna fare?

“Va immediatamente attivata, anche in Puglia, la cosiddetta “Misura 21 Covid” in modo da ristorare le cantine e dare sostegno ulteriore alle imprese vitivinicole, premiando soprattutto chi fa qualità e produzioni distintive. Sicuramente bisogna ancora fare tanto, la Puglia ha acquisito un suo ruolo nel mercato internazionale, ma è ben lontana dalle performance e dalle capacità di remunerazione per gli agricoltori dei nostri competitors. Basti pensare al valore di un ettaro di vigna nel brindisino e quante vale nel nord Italia o in Francia. Bisogna avviare, con urgenza, campagne promozionali regionali, nazionali e internazionali per evitare che il lockdown e la crisi relativi al Covid ci facciano perdere spazi di mercato che con grandi difficoltà le nostre cantine avevano acquisito”.

Agli agricoltori che strategie consiglia per il futuro.

“Il vino si vende quando si riesce a vendere un territorio, è pertanto importante che si riesca a posizionare il prodotto pugliese nei mercati internazionali in modo distintivo. È necessario che venga costruita una immagine della Puglia enogastronomica che si traduca poi nel territorio in un enoturismo di qualità e che sappia fare sistema. Dobbiamo far sì che i nostri ristoranti ed agriturismi siano i primi ambasciatori di questo percorso facendo sinergia con produttori e cantine”. 

 

 

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Ripartono le Certificazioni Informatiche al Tecnico Economico di Mesagne. Da ottobre, presso l’Istituto Tecnico Economico “Epifanio Ferdinando” di Mesagne in via Damiano Chiesa, riprendono le sessioni d’esame per la Certificazione Informatica Pekit. Tale certificazione è riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione ed è valida nei concorsi pubblici, graduatorie, università, ecc. Presso l’Istituto è possibile conseguire sia la Certificazione di Base che la Certificazione Avanzata. La scuola offre questa importante opportunità anche a persone esterne mettendo a disposizione gratuitamente tutto il materiale occorrente per il superamento dell’esame. Chiunque fosse interessato al conseguimento delle certificazioni Pekit può visitare il sito www.pekitproject.it e chiedere informazioni per la prenotazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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I consiglieri comunali Giuseppe Indolfi e Rosanna Saracino, d’intesa con la locale segreteria del partito democratico, hanno protocollato nella mattinata di oggi una richiesta di convocazione della III commissione consiliare che si occupa di solidarietà sociale, sanità e politiche ambientali. La richiesta è scaturita dalla necessità di un approfondimento sul servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani attraverso l’audizione in commissione della TEK.RA Servizi Ambientali s.r.l., società che dal 1 ottobre gestisce il servizio in parola. La vicenda dei precari, che ormai manifestano da diversi giorni davanti al comune, e l’opportuno confronto generale sul suddetto servizio, che costa qualche milione di euro ai cittadini mesagnesi, rendono quanto meno necessario il coinvolgimento e l’impegno di tutto il consiglio comunale, a partire dalla competente commissione consiliare.

Gruppo consiliare e Segreteria del PD di Mesagne

L’epidemia si estende con altre 136 piante infette situate anche nella Piana degli Ulivi Monumentali dove è scomparso per sempre 1/3 degli storici esemplari, privando l’Italia di un patrimonio di inestimabile valore sul piano storico, ambientale, economico ma anche occupazionale. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia in occasione della scoperta dei nuovi focolai anche nelle campagne di Monopoli (Bari) proprio in occasione dell’inizio della raccolta delle olive sugli alberi sopravvissuti alla Xylella che sta devastando la Puglia

olive coldiretti raccolta 2Una zona cuscinetto a Nord. dove la normativa prevede la rimozione anche delle piante circostanti nel raggio di 50 metri, situata nel cuore della Piana degli Ulivi, dove è altissima la concentrazione di ulivi millenari con ben 250mila esemplari di pregio straordinario. Si stima che alcuni potrebbero addirittura avere un'età fino a 3.000 anni, con circonferenze che superano i 10 metri. Una ricchezza dal punto di vista storico e turistico sino ad oggi mantenuta in vita soprattutto grazie all’impegno di generazioni di agricoltori, anche a prezzo di sacrifici considerevoli. La gestione di un ulivo monumentale è, infatti – rileva la Coldiretti -, molto più complicata, con rese produttive notevolmente più basse rispetto a una normale pianta, ma anche la necessità di procedere a una raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà a livello di potatura e di trattamento.    

olive coldiretti raccolta 3Un impegno che rischia ora di essere vanificato dall’epidemia di Xylella che dal 2013 ad oggi ha colpito 8mila chilometri quadrati, con un danno stimabile di 1,6 miliardi euro, secondo un’analisi della Coldiretti.

“Secondo lo studio e il monitoraggio dell’andamento della malattia del CNR di Bari, la diffusione della malattia è passata dagli 8mila ettari del 2013 agli 8mila chilometri quadrati dell’attuale area demarcata, numeri che spaventano la Puglia ma anche il resto d’Italia. La numerosità delle infezioni riscontrate a Fasano, Ostuni, come già avvenuto a Carovigno disegnano uno scenario oscuro già visto a Oria e Francavilla. Intervenire tempestivamente è un richiamo allarmato che abbiamo ripetuto in questi anni per non mandare in fumo l’enorme patrimonio olivicolo, economico e paesaggistico della Puglia”, sostiene il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

olive coldiretti raccolta 4Una vera e propria tempesta perfetta con gli agricoltori senza reddito da ormai 7 anni, milioni di ulivi secchi, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia e 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva, e un trend che – rileva Coldiretti –  rischia di diventare irreversibile se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento e rilanciare la più grande fabbrica green italiana.

olive coldiretti raccolta 5Se non esistono cure per salvare gli ulivi infetti da Xylella, unica strada – spiega la Coldiretti - è la convivenza con il batterio attraverso la pratica dell’innesto con varietà resistenti per salvaguardare almeno gli ulivi millenari. Si tratta di una speranza confortata da alcune evidenze empiriche rilevate dopo anni di sperimentazione che hanno consentito di individuare cultivar capaci di reggere gli attacchi della malattia.

olive coldiretti raccolta 6Peraltro i problemi causati dalla Xylella si aggiungono quest’anno a quelli climatici che hanno causato un calo stimato del quantitativo di olio del 22% a livello nazionale che sale addirittura al 48% proprio in Puglia dove si produce circa la metà dell’extravergine Made in Italy. Complessivamente si prevede – sottolinea la Coldiretti – una produzione nazionale di circa 287 milioni di chili rispetto ai 366 milioni di chili della campagna precedente. Un risultato che mette a rischio il futuro del settore in un anno segnato dall’emergenza Covid che – conclude la Coldiretti - ha ridotto le opportunità di mercato in Italia e all’estero e aumentato i costi delle imprese per garantire la sicurezza dei lavoratori.

Con l’82% degli italiani che con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove – ricorda la Coldiretti – è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

 

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ARRIVA L’OLIO NUOVO IN PUGLIA; DIMEZZATA PRODUZIONE (-48%) MA QUALITÀ ECCELLENTE. Al via ufficialmente la campagna olivicola in Puglia, caratterizzata dalla produzione di olive di qualità eccellente ma dimezzata del 48% a causa del clima pazzo, dal maltempo alla siccità, senza dimenticare gli effetti della Xylella che ha di fatto devastato gran parte degli uliveti del Salento. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia e Unaprol, in occasione del via alla raccolta delle olive in Puglia nella Piana degli Ulivi Monumentali, a Monopoli nell’azienda agricola Barnaba dove è stato presentato il rapporto “L’olio pugliese al tempo del Coronavirus”, con l’arrivo del primo olio nuovo Made in Puglia del 2020, particolarmente atteso in un anno segnato dall’emergenza coronavirus che ha sconvolto produzione e mercati.  

“Il settore oleario è forse quello che ha resistito meglio all’emergenza sanitaria, con un calo solo del 2% delle esportazioni di olio extravergine pugliese all’estero nei primi 6 mesi del 2020, quando la domanda estera di olio imbottigliato è arrivata soprattutto dagli Usa (+28) e dalla Francia (+42%)”, ha affermato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, presentando le previsioni della campagna olearia 2020/2021 con il direttore regionale, Pietro Piccioni e il nuovo Assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia.

Anche se bisognerà fare i conti con il clima, si stima – sottolinea Coldiretti Puglia – una produzione  di circa 101mila tonnellate rispetto alle 194mila tonnellate dell’annata precedente, in una regione dove si concentra oltre il 50% della produzione olearia nazionale.  

“La sensibile flessione quantitativa della produzione è accompagnata da ottima qualità e ciò deve portare – ha insistito il presidente Muraglia - ad un recupero dei prezzi che l’anno scorso sono stati spesso deludenti. A livello regionale e nazionale vanno programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano in maniera strategica e coordinata il prodotto simbolo della Puglia che è l’olio extravergine. Il settore ha bisogno di liquidità e sostegno senza burocrazia”, aggiunge Muraglia.

Nella culla della produzione olivicola e olearia delle province di Bari e BAT la siccità e il maltempo – stima Coldiretti Puglia - hanno ridotto le produzioni rispetto all’anno scorso del 30% nella zona costiera di Barletta, Trani, Bisceglie e il calo del 60% nella zona interna di Andria, Palo del Colle, Bitetto, con qualità alte.

olive raccolta coldiretti 2Qualità straordinaria in termini di qualità – aggiunge Coldiretti - ma con un calo della produzione del 50% in provincia di Foggia, dove le olive risultano decisamente più grandi rispetto alla media e sono giunte a maturazione in leggero anticipo rispetto al consueto.

Si profila una ottima annata in provincia di Brindisi con un aumento del 40% della produzione di olive – insiste Coldiretti Puglia - nonostante l'avanzamento verso nord della Xylella, con piante positive e sintomatiche, che in alcune zone della parte sud della provincia sono già particolarmente evidenti.

La provincia di Taranto risente in alcun aree degli effetti della violenta grandinata del 4 luglio, mentre nei restanti comprensori la qualità è buona e la produzione non ha subito variazioni rispetto allo scorso anno.

A causa della Xylella fastidiosa sono andate perse 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 75% della produzione di olio di oliva anche nell’annata 2020. E’ il risultato dell’analisi elaborata da Coldiretti Puglia che fotografa uno scenario a tinte fosche, dove il crollo produttivo ha subito un crollo incontrovertibile dal 2015 ad oggi. Agricoltori senza reddito da ormai 7 anni, milioni di ulivi secchi, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – denuncia Coldiretti Puglia – se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento e rilanciare la più grande fabbrica green italiana.

“Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio è il nostro obiettivo – aggiunge il presidente Muraglia – perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio. In Puglia aziende agricole e frantoi hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell’attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale. Da qui stanno nascendo sale di degustazione all’interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante, sta salendo il livello qualitativo degli oli”, tiene a precisare il presidente Muraglia.

“E’ un percorso virtuoso che va alimentato e implementato ed è per centrare l’obiettivo - necessariamente corale - della promozione dell’olio che è nata la Evoo School Italia – ha spiegato il presidente Muraglia - la scuola dell’olio promossa da Unaprol, Coldiretti e Campagna Amica a Roma in via Nazionale, dotata di una sala panel per l’analisi sensoriale degli oli conforme alle linee guida del C.O.I., aule corsi, sale riunioni e tutte le attrezzature tecniche e logistiche necessarie allo svolgimento delle attività formative, per poter diffondere la conoscenza dell’olio, formare professionisti del settore, supportare lo sviluppo delle aziende olivicole e dialogare con le istituzioni e con i consumatori, un nuovo centro di riferimento per tutti gli operatori della filiera olivicola”.

A questo scopo l’Ismea è impegnata in una campagna di comunicazione, promossa dal Ministero delle Politiche agricole e che vedrà proprio negli ultimi mesi dell’anno – conclude Coldiretti Puglia - un grande dispiegamento di azioni e risorse per valorizzare presso il grande pubblico questo prodotto simbolo del Made in Italy.

 

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Brindisi. Sorpreso nuovamente senza patente, denunciato. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Brindisi, al termine degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 53enne del luogo, per reiterazione nella guida senza patente poiché mai conseguita. L’uomo, nella mattinata del 5 ottobre scorso, nel corso di un controllo alla circolazione stradale è stato fermato alla guida di un’autovettura di proprietà di un familiare, ed è risultato sprovvisto di patente guida poiché revocata, reiterando nella medesima condotta contestata dal citato reparto in data 23 ottobre 2018.

 

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Latiano. Non si ferma all’alt innescando un inseguimento, arrestato. A Latiano, i Carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto in flagranza di reato TAURISANO Davide, 25enne del luogo, per resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi. In particolare, i militari operanti impegnati in un servizio di pattuglia hanno notato il giovane a bordo di un’autovettura, intimandogli l’Alt. Alla vista dei Carabinieri, il TAURISANO ha avviato repentinamente la marcia, innescando un inseguimento per il centro abitato, venendo raggiunto e bloccato dopo diversi minuti di fuga. Sottoposto a perquisizione personale e veicolare, è stato trovato:

-   in possesso di un bastone in legno occultato sotto il sedile;

-   sprovvisto di patente di guida poiché mai conseguita (recidiva biennale);

-   alla guida di un veicolo intestato a terzi e sprovvisto di assicurazione R.C. Auto.

L’arma bianca è stata sequestrata e il mezzo sottoposto a fermo amministrativo. Il 25enne è stato denunciato anche per la violazione al codice stradale e, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi.

 

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 13 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 5.588 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 180 casi positivi: 92 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 18 nella provincia BAT, 40 in provincia di Foggia, 7 in provincia di Lecce, 18 in provincia di Taranto, 2 casi con provincia di residenza non nota, 2 casi fuori regione.

Sono stati registrati 2 decessi: 1 in provincia di Bari e 1 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 461.971 test.

5.235 sono i pazienti guariti.

3.998 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 9.849, così suddivisi:

3.995 nella Provincia di Bari;

914 nella Provincia di Bat;

804 nella Provincia di Brindisi;

2.407 nella Provincia di Foggia;

900 nella Provincia di Lecce;

748 nella Provincia di Taranto;

77 attribuiti a residenti fuori regione;

4 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

A Mesagne c'è un caso positivo. Si tratta di uno scolaretto. Su questa vicenda è intervenuto il sindaco Matarrelli: "Nella tarda mattinata di oggi sono stato informato della positività al test Covid di un alunno della scuola elementare “Giovanni Falcone”. Mi sono premurato di informarmi sulle condizioni del bambino, sono buone. Per i compagni di classe e i docenti la Asl ha disposto il tampone e sono stati posti in isolamento fiduciario. Si tratta di un momento delicato, per la comunità scolastica interessata e per tutti noi. È più che mai necessario continuare ad assumere comportamenti responsabili, utili a contenere la diffusione del virus: uso delle mascherine di protezione, mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro, lavaggio e igiene frequente delle mani. Ma è anche il momento di allontanare, come abbiamo imparato a fare, tentazioni allarmistiche e irrazionali, prestando attenzione solo alle comunicazioni ufficiali dell’autorità sanitaria. L’Amministrazione Comunale continuerà a monitorare la situazione. Come sempre, vi terrò aggiornati".

 

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Una commissione dell’Unesco, nei giorni scorsi, è stata segretamente a Mesagne per valutare la candidatura dell’antica Via Appia a patrimonio dell’umanità. Ha effettuato vari sopralluoghi, sia alla necropoli messapica urbana sia al museo. Infine, ha terminato il suo tour esplorativo a Muro Tenente dove ha fotografato, catalogato e constatato i resti di quella che si ritiene essere il tratto brindisino della “Regina Viarum”, che collegava Roma a Brindisi. La commissione, volutamente, non ha incontrato nessun amministratore poiché questo sarà materia del secondo step dei lavori. L’unica cosa certa è che gli esperti dell’Unesco sono rimasti piacevolmente colpiti dall’enorme patrimonio storico culturale presente nella cittadina messapica e la sinergia di lavoro esistente tra le due amministrazioni, Latiano e Mesagne, per la gestione del Parco archeologico. La visita della commissione dell’Unesco segue a pochi giorni quella del direttore del Parco archeologico dell’Antica Via Appia di Roma, Simone Quilici, responsabile del progetto di valorizzazione dell’antico tracciato viario che collegava Roma con Brindisi.

Dunque, la commissione Unesco sta valutando la candidatura della via Appia antica a divenire patrimonio dell’umanità. Il parco archeologico di Muro Tenente, ricadente con la Via Appia in proprietà comunali, potrebbe rientrare nello studio di fattibilità. Tutti gli altri tratti di via Appia individuati, infatti, ricadono per gran parte in proprietà privata e non sono gestiti, mentre altri ricadono in aree per lo più compromesse dal punto di vista paesaggistico. Fin dal 2006 la Via Appia Antica, la prima e più importante delle grandi strade costruite dai romani, si trova nella “tentative list” dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco) con lo scopo di entrare di diritto nel registro delle aree riconosciute come patrimonio dell’umanità.

Oggi, la procedura per la candidatura della Via Appia Antica a patrimonio mondiale dell’Umanità entra nel vivo tanto che alcuni componenti dell’ufficio Unesco del Mibact, la commissione che gestisce le richieste di nuove candidature italiane per l’iscrizione dei siti nella lista del patrimonio mondiale, assieme ad alcuni funzionari della Soprintendenza di Lecce, hanno visitato Mesagne e, in particolare, il Parco archeologico di Muro Tenente accompagnati dall’archeologo Christian Napolitano. L’antica arteria di collegamento tra Roma e Brindisi fu realizzata a partire dalla fine del IV secolo a.C., nel 312, per volere dal censore Appius Claudius Caecus, da cui prese il nome. I lavori per la costruzione della Via Appia Antica si conclusero in un momento non meglio precisabile del II secolo a.C., quando la Via completò il suo percorso raggiungendo Brindisi. Grazie alla Tabula Peutingeriana, un itinerario stradale del IV secolo d.C., sappiamo che la Via Appia, nel suo ultimo tratto, uscendo da Taranto si dirigeva verso una stazione di sosta nota come Mesochorum, in territorio di Grottaglie, attraversava il territorio attualmente amministrato da Francavilla Fontana, passava da Oria e continuava verso Brundisium dopo aver superato un’ultima stazione di sosta riportata con il nome di Scamnum, comunemente identificata con l’area archeologica di Muro Tenente, in territorio di Mesagne.

 

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