Redazione

Da domani il sindaco Matarrelli inibirà la fruibilità delle giostrine in villa e potrebbe ripristinare il mercato settimanale del mercoledì. La stretta sulle giostrine si è resa necessaria dopo che stamattina ha assistito a un assembramento presso i giochini della villa comunale. Così la decisione, assunta non certo a cuore leggero, servirà a mettere in atto le misure anti Covid necessarie per mettere la comunità locale in un alveo maggiormente sicuro. Lo stesso sindaco ha spiegato che se i positivi al Covid sono oltre sessanta significa che almeno 200 persone, familiari dei positivi, sono in quarantena fiduciaria. Per ciò che riguarda l'apertura dei mercati settimanali domani ci sarà un summit in cui sarà valutata tale ipotesi. Se la decisione sarà positiva i vigili urbani e la protezione civile contingenteranno gli ingressi e saranno attenti affinché tutti mettano in atto i dispositivi di protezione individuali e collettivi.

San Michele Salentino. Abbandona due cuccioli di cane. Denunciato per abbandono di animali. I Carabinieri della locale Stazione, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 75enne del luogo per abbandono di animali. In particolare, i militari, tramite l’acquisizione delle immagini di sorveglianza, hanno accertato che l’uomo, nel corso della mattinata del 11 novembre, si è recato a bordo della propria auto nella zona P.I.P. di San Michele Salentino, nei pressi dell’area attualmente occupata dal Circo Orfei, ove abbandonava due cuccioli di cane meticci, rispettivamente di otto e di un mese. Gli animali, in buona salute, sono stati affidati al personale del citato Circo, in attesa di adozione.

 

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OVID: COLDIRETTI PUGLIA, AL VIA DOMANDE BONUS FILIERA MADE IN ITALY. Scatta il contributo fino a 10mila euro per menu 100% nei ristoranti e negli agriturismi. Su www.portaleristorazione.it dal 15 al 28 novembre 2020 o presso gli sportelli degli uffici postali dal 16 al 28 novembre 2020 negli orari di sportello.

Al via le domande per il bonus di filiera Italia per l’acquisto di prodotti Made in Italy a sostegno della ristorazione attraverso il Portale della ristorazione www.portaleristorazione.it dal 15 al 28 novembre 2020 o presso gli sportelli degli uffici postali dal 16 al 28 novembre 2020 negli orari di sportello. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che per la prima volta si interviene in modo integrato dal campo alla tavola con la ristorazione che ha subito nel 2020 con l’emergenza Covid un taglio del fatturato del 48% che ha travolto a cascata anche l’industria alimentare e l’agricoltura.

Sono circa 20mila i bar, i ristoranti, le pizzerie e 875 gli agriturismi chiusi in Puglia, regione nella zona arancione, con una perdita di fatturato mensile – denuncia Coldiretti Puglia - di oltre 400 milioni di euro ed un drammatico effetto a valanga sull’intera filiera per il mancato acquisto di alimenti e vino. Del bonus – spiega la Coldiretti - potranno beneficiare non solo i ristoranti, le mense e chi svolge attività di catering su base continuativa (ossia coloro che forniscono pasti presso ospedali, scuole, industrie), ma anche gli agriturismi, le attività di catering e banqueting per eventi e gli alberghi che somministrano cibo.

Al Fondo per la filiera della ristorazione per il 2020 – sottolinea la Coldiretti - sono stati stanziati 600 milioni finalizzati alla erogazione di un contributo a fondo perduto per l'acquisto, effettuato dopo il 14 agosto 2020, di prodotti di filiere agricole e alimentari, inclusi quelli vitivinicoli, anche DOP e  IGP,  valorizzando la materia  prima  di territorio anche attraverso l’acquisto di prodotti in vendita diretta dalle aziende agricole. Il beneficiario – continua la Coldiretti - e' tenuto  ad acquistare almeno tre differenti tipologie  di  prodotti  agricoli  e alimentari e il prodotto principale non puo' superare  il  50 % spesa totale sostenuta mentre il  contributo non puo' mai  essere superiore  all'ammontare complessivo degli acquisti che non puo' essere inferiore ai 1.000  euro ne superiore a 10.000 euro (esclusa IVA)

I contributi - precisa la Coldiretti - sono concessi nei limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti de minimis e de minimis agricolo anche con la finalità di contenere gli sprechi alimentari attraverso l'utilizzo ottimale delle  eccedenze determinate anche dalla crisi  di mercato. Nella lista dei prodotti sono compresi latte 100% italiano, prosciutto crudo DOP e prosciutto cotto 100% italiano, salumi vari da suino DOP e  IGP da animali  nati  allevati  e macellati in Italia, salumi non  da carne suina (tacchino, bresaola, altro)  da animali nati, allevati e macellati in Italia, formaggi DOP o da latte 100% italiano, olio extra vergine di oliva 100% da olive italiane e/o DOP, carne bianca da animali nati allevati e macellati in Italia,carne bovina, suina, ovicaprina, cunicola  da animali  nati allevati e macellati in Italia, zuppe di cerali con verdure filiera e materia prima italiana, minestrone con verdure filiera e materia prima italiana, pasta secca con grano 100% italiano, riso da risotto con riso 100% italiano, preparati per  risotti  (alle  verdure, ai  funghi, ecc.) da materia prima italiana, passata, polpa e pelati di pomodoro 100% italiano, sughi pronti da materia prima italiana, verdure fresche o conservate in scatola o in  vetro  filiera  e materia prima italiana, verdure conservate in scatola filiera e materia prima  italiana formato per mense, legumi in scatola (fagioli, lenticchie) filiera e materia prima italiana, macedonia di frutta o frutta  sciroppata o frutta fresca da filiera e materia prima italiana, succo di frutta e purea  di  frutta  filiera  e  materia  prima italiana, crackers, pane, secondo quanto previsto dal Decreto che fissa “Criteri e modalita' di gestione del Fondo per la filiera della ristorazione istituito ai sensi dell'articolo 58 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126”. e prodotti da forno da grano 100% italiano, vini DOP e IGP e aceti balsamici DOP e IGP, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.277.

Si tratta di un risultato importante ottenuto nell’ambito della nostra campagna di mobilitazione #mangiaitaliano per sostenere l’intero sistema agroalimentare che oggi in Puglia assicura l’approvvigionamento alimentare grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione di Campagna Amica che nel 2020 a causa dell’emergenza Covid è sostenuta anche dalle consegne a domicilio e dall’asporto.

 

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Il caldo anomalo di novembre, con temperature a Bari e a Taranto fin oltre i 22 gradi, conferma un 2020 che si classifica fino ad ora come il quinto più bollente mai registrato dal 1800, con una temperatura di quasi un grado (+0,91 gradi) più elevata della media storica. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi dieci mesi dell’anno, con il rischio in campagna per le colture come agrumi e ortaggi invernali a causa di una siccità grave e perdurante. 

Il caldo anomalo di novembre – continua Coldiretti Puglia - è stato accompagnato da una assenza quasi totale di pioggia nel mese che tradizionalmente è il più piovoso dell’anno. Una anomalia che – precisa Coldiretti Puglia - ha provocato un abbassamento dei livelli di acqua negli invasi pugliesi di 76milioni di metri cubi di acqua rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

“Le piogge sono previste a partire dalle prossime ore a Lecce e la perturbazione si estenderà a tutta la regione. Non possiamo che sperare che si tratti di fenomeni benefici per le campagne, senza ondate improvvise di maltempo che si trasformano in nubifragi e bombe d’acqua. La pioggia serve a battere la persistente siccità, ma non deve essere violenta per poter essere meglio assorbita dal terreno ed evitare il pericolo frane e alluvioni”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Si accentua quest’anno – sottolinea Coldiretti – la tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni interi più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine anche il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003.

Gli effetti del clima sono visibili a tutti con la mancata caduta delle foglie, ma si fanno sentire soprattutto in campagna – aggiunge Coldiretti Puglia - per una preoccupante siccità invernale che fa temere per il mancato accumulo di scorte idriche necessarie per le coltivazioni che mette a rischio le fioriture di alcune varietà di piante da frutto.

Siamo di fronte – denuncia Coldiretti Puglia – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione in Puglia che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con costi per oltre 3 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

E’ indispensabile una rete di bacini di accumulo, abbinata all'utilizzo delle nuove tecnologie, dai sensori ai robot che permettono di risparmiare fino al 95% di acqua per l’irrigazione e nell’allevamento ci porteranno sicuramente ad essere ancora più competitivi. La disponibilità di acqua è ciò che permette di avere un cibo di alta qualità e consente di primeggiare livello mondiale ed è l'unica strada percorribile – conclude Coldiretti Puglia - per dare certezze e redditività economica alle aziende agricole e affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici.

 

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Continuano ad aumentare i contagi a Mesagne da Covid. Nella giornata di oggi sono 11 i nuovi postivi per un totale di 65 soggetti, in parte ricoverati. Di questi ricoverati 6 sono in condizioni "severe". Il consiglio delle autorità sanitarie e comunali è di attenersi scrupolosamente alle misure anti contagio.

Nel pomeriggio del 10 novembre u.s. personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ostuni ha proceduto all’arresto di Z.E., di nazionalità rumena, in esecuzione di ordinanza applicativa della misura degli arresti domiciliari emessa a suo carico da parte della Procura della Repubblica di Brindisi, il quale con condotte reiterate di violenza, aggressività e minaccia maltrattava la compagna convivente S.O.L., connazionale. La denuncia querela formalizzata dalla vittima e l’attività di indagine espletata nell’immediatezza da parte del personale del Commissariato hanno permesso di accertare che la condotta maltrattante, posta in essere a causa della morbosa gelosia, durava da circa un anno ed era tale da rendere la convivenza afflittiva ed umiliante a tal punto da spingere la donna ad allontanarsi dall’abitazione comune per timore per la propria incolumità. L’autore veniva rintracciato presso la propria abitazione in Ostuni e, all’esito dell’espletamento di tutte le formalità di rito, è stato arrestato e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

 

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Sono 44.835 i residenti nella provincia di Brindisi sottoposti a tampone orofaringeo per la ricerca di Sars-CoV-2 nel periodo compreso tra il 24 febbraio e l’8 novembre: 114,8 soggetti ogni 1.000 residenti. I dati sono contenuti in un report dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl.

Sono 14.428 quelli che rientrano nel Distretto Socio-sanitario n.1 (Brindisi, San Vito dei Normanni); 8.758 nel n. 2 (Cisternino, Fasano, Ostuni); 10.621 nel n. 3 (Carovigno, Ceglie Messapica, Francavilla Fontana, Oria, San Michele Salentino e Villa Castelli) e 11.028 nel Distretto n. 4 (Cellino San Marco, Erchie, Latiano, Mesagne, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Torre Santa Susanna).

Sono 958 i casi attualmente positivi, con un’età media di 46,5 anni: 280 a Brindisi, 109 a Francavilla Fontana, 104 a Ostuni, 85 a Fasano, 51 a San Pietro Vernotico, 47 a Villa Castelli, 35 a San Michele Salentino, 29 a Carovigno, 29 a Mesagne, 25 a Ceglie Messapica, 23 a San Pancrazio Salentino, 22 a Erchie, 21 a San Vito dei Normanni, 20 a Cellino San Marco, 19 a Latiano,15 a Cisternino, 12 a San Donaci, 12 a Torchiarolo, 11 a Torre Santa Susanna, 9 a Oria.

“I dati dell’attività di sorveglianza sanitaria – spiega l’epidemiologo Pasquale Pedote, che ha curato il report con il collega Francesco Paolo Bianchi - sono in continua evoluzione. Complessivamente, nel periodo di riferimento, sono stati eseguiti 65.060 tamponi, in media 1,44 tamponi per soggetto sottoposto a test, ossia l’11,1% dei tamponi effettuati in Puglia. In linea con l’evoluzione del quadro epidemiologico - continua - si osserva un trend in aumento nel numero di tamponi eseguiti e della proporzione di tamponi positivi, con i valori massimi raggiunti nelle ultime settimane”.

Tra il 24 febbraio e l’8 novembre sono 1.983 i casi confermati: nella fascia di età 0-9 anni sono 97 i positivi; 162 in quella 10-19 anni; 242 nella fascia 20-29 anni; 247 nel range 30-39; 312 in quello 40-49 anni; 346 tra i 50 e 59 anni; 244 tra i 60 e 69 anni; 170 tra i 70 e 79 anni; 126 tra gli 80 e gli 89 anni, 37 nella fascia di persone con età pari o superiore a 90 anni. Sono 74 i decessi totali: 58 casi tra le persone che hanno più di 70 anni; 9 tra i 60 e 69 anni, 6 casi tra i 50 e i 59 e 1 nella fascia 30-39.

La maggior proporzione di casi positivi è di sesso femminile (1.021 casi, pari al 51,5%) e l’età mediana è di 47 anni; in linea con le osservazioni a livello regionale e nazionale si osserva da settimane un trend in aumento dell’età mediana con il procedere del tempo. Inoltre per il 16,1% dei soggetti risultati positivi, 320 casi, è riportata in anamnesi almeno una patologia cronica, ma questo dato potrebbe essere sottostimato.

Quasi la metà dei casi è riconducibile a un contatto stretto con caso accertato; mentre per 86 soggetti (4,3%) il fattore di rischio non è definito.

“I fattori di rischio individuati, per settimana di pandemia - dice ancora Pedote - risultano spesso sovrapponibili alle strategie poste in essere. Infatti, si evidenzia fino al mese di maggio una maggiore proporzione di ‘contatto con persona contagiata’, dal mese di maggio a luglio prevale quale fattore di rischio lo screening, in linea con le azioni promosse dalla Regione. Infine, dal mese di luglio compaiono i rientri da aree a rischio. Nelle ultime settimane diventano prevalenti i casi sospetti di cui risulta complesso ricostruire la catena di contagio”.

 

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Il sindaco Matarrelli ha ordinato la chiusura, dalle ore 18.00 alle ore 05.00 del giorno seguente, di tutti i distributori automatici di alimenti e bevande presenti sul territorio comunale, fatta eccezione per le c.d. “casette d’acqua” e di quelli situati presso le farmacie, parafarmacie, gli uffici, le caserme e le strutture sanitarie; 2. che le disposizioni del presente provvedimento si applichino dal 14.11.2020 e siano efficaci sino al 13.12.2020, salvo ulteriori provvedimenti. Si allega ordinanza sindacale.

 

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Un nuovo caso d’intossicazione da funghi nel territorio di Brindisi: si tratta del quinto intervento del Centro di controllo micologico della Asl nelle ultime settimane. Un 75enne di Mesagne venerdì sera si è presentato al Pronto soccorso dell’ospedale Perrino con vomito e dolori addominali. 

L’uomo ha portato con sé un campione dei funghi sott’olio consumati a pranzo, che il micologo reperibile del Centro di controllo della Asl, Giampaolo Amatori, ha riconosciuto come tossici: si tratta del Lactarius a lattice bianco e del Lactarius tesquorum (dal latino loca tesqua, landa desertica) noto come fungo di mucchio, fungo del cisto (il cistus monspeliensis, sotto il quale cresce) o “mucchiarieddu”. 
Il Lactarius a lattice bianco provoca sindrome gastroenterica con vertigini e cefalea, generalmente risolvibili in 48-72 ore. Il Lactarius tesquorum, invece, contiene tossine termolabili, che si inattivano con il calore: non vanno mai grigliati ma bolliti intorno ai 70 gradi con eliminazione dell’acqua di cottura. Se non cotti adeguatamente possono causare gastroenteriti con diarrea, nausea e vomito.
“In questo caso particolare - spiega il medico del Pronto soccorso del Perrino Giuseppe D’Andria, che ha seguito il paziente - i funghi erano stati raccolti da un conoscente dell’uomo e preparati sott’olio dalla moglie. Nei casi di intossicazione è importante valutare anche le modalità di conservazione degli alimenti. Per questo abbiamo deciso comunque di tenere in osservazione il paziente nel reparto di Geriatria per escludere eventuali problemi legati a questo aspetto”. 
“In generale – continua - un paziente che arriva al Pronto soccorso con intossicazione da funghi viene sottoposto a lavanda gastrica, seguita dalla somministrazione di carbone vegetale, e idratato con flebo. Vengono valutate la funzionalità renale ed epatica e dati farmaci per calmare i dolori e contrastare il vomito. Se il paziente ha con sé residui del pasto o funghi simili a quelli ingeriti, come in questo caso, contattiamo il micologo del Centro di controllo per l’individuazione del tipo di fungo. A questo punto chiamiamo il Centro antiveleni di Pavia, che è operativo h24, per concordare la migliore terapia e somministrare un eventuale antidoto”.