Redazione

Sul castello di Oria, Bruno: “Sia dichiarato Monumento di Interesse Eccezionale e reso così nuovamente visitabile. E’ un bene troppo prezioso per tenerlo chiuso agli occhi del mondo”.Una nota del consigliere regionale del Pd Maurizio Bruno.
“Il Castello Svevo di Oria è uno dei gioielli più preziosi, belli, imponenti e ricchi storia che la Puglia, se non l’Italia intera, possano vantare. 
Eppure dal 2007 questa meraviglia della nostra terra, questo patrimonio artistico e storico di cui tutti dovremmo poter godere, non è più visitabile.
L’acquisto del castello da parte di nuovi privati e il blocco seguito al sequestro per i lavori di restauro che l’hanno in gran parte danneggiato ne impediscono da 14 anni la fruizione.
E non è più accettabile. Non è più rinviabile un intervento che renda in qualche modo nuovamente visitabile e fruibile il Castello di Oria. In queste ore mi sto adoperando presso l’amministrazione regionale affinché valuti la possibilità di avviare, per quanto di sua competenza, tutte le procedure e le richieste necessarie affinché il Castello di Oria sia dichiarato Monumento di Interesse Eccezionale.
Tutti i requisiti affinché lo storico maniero sia dichiarato tale sono di fatto già rispettati. Da decenni.
E la dichiarazione di “interesse eccezionale” lo renderebbe nuovamente visitabile e fruibile restituendo non solo alla città di Oria, ma all’Italia e al mondo, un tesoro da troppo tempo ingiustamente negato”.

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“Speriamo di poter avere in consegna un numero degno di dosi, perché le giacenze si assottigliano e la campagna vaccinale rischia di perdere smalto. Nel frattempo bisogna aggiornare l’organizzazione dei centri vaccinali, per la prevedibile e sopravvenuta indisponibilità dei Palazzetti dello sport”. 
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati, commentando i dati aggiornati alle ore 17:09.
Ieri, domenica 23 maggio, sono state somministrate 16.681 dosi.
-15.543 rispetto a sabato 22,
-19.943 rispetto a venerdì 21,
-15.306 rispetto a giovedì 20.
Ad oggi sono state consegnate 2.180.555 dosi di vaccini, delle quali sono state somministrate 2.097.751.
Nello specifico sono 1.451.376 le prime dosi e 646.375 le seconde dosi. 
Risultano in giacenza 82.804 dosi.
Il punto sull'immunità.
La percentuale dei pugliesi che hanno ricevuto almeno una dose è del 36,71% (nella classifica nazionale in posizione numero 6 e sopra la media nazionale del 35,78%) mentre il 16.35% ha ricevuto anche la seconda dose (nella classifica nazionale nella posizione numero 14 e sotto la media nazionale del 16,64%).
*Il punto sui fragili. *
Su 485.896 censiti quali fragili, sono state somministrate 472.550 dosi, pari a una copertura (1 e 2 dose) del 48,63%.
Il punto sull’utilizzo dei singoli vaccini.
VAXZEVRIA (ASTRAZENECA) dosi consegnate 522.000, dosi somministrate 517.917. Giacenza 4.083. Il 81,6% dei vaccinati attende la seconda dose.
Ieri, domenica 23 maggio, sono state somministrate 1.802 dosi di Vaxzevria (AstraZeneca), -3.080 rispetto al giorno precedente.
PFIZER/BIONTECH dosi consegnate 1.425.955, dosi somministrate 1.379.644. Giacenza 46.311. Il 42,19% dei vaccinati attende la seconda dose.
Ieri, domenica 23 maggio, sono state somministrate 12.415 dosi di Pfizer/BioNTech, -12.377 rispetto al giorno precedente.
MODERNA dosi consegnate 185.400, dosi somministrate 164.745. Giacenza 20.655. Il 41,95% dei vaccinati attende la seconda dose.
Ieri, domenica 23 maggio, sono state somministrate 650 dosi di Moderna, -787 rispetto al giorno precedente.
JANSSEN dosi consegnate 47.200, dosi somministrate 35.445. Giacenza 11.755.
Ieri, domenica 23 maggio, sono state somministrate 1.814 dosi di Janssen, +701 rispetto al giorno precedente.
Il punto sulla Puglia nel confronto con le altre regioni.
La Puglia è in quarta posizione nella classifica generale nazionale: su 2.180.555 dosi consegnate, sono state somministrate 2.097.751, pari al 96,2%.
Il punto sulla Puglia nel confronto con le altre regioni per fasce d’età.
Sesta per la fascia +90 (100.34%);
Sesta per fascia 80/89 (94,05%);
Prima per fascia 70/79 (25,5%).
Il punto sulla Puglia nel confronto con le altre regioni per fasce d’età e su entrambe le dosi
Undicesima per la fascia 90+ (80,0%)
Decima per la fascia 80/89 (81,9%)
Decima per la fascia 70/79 (28,3%)
Il punto sulla Puglia nel confronto con le altre regioni per categorie.
Quattordicesima per la categoria Operatori sociosanitari (81,1%).
Prima per la categoria personale scolastico (61,2%)
Quattordicesima per la categoria ospiti RSA (80,9%)
Ottava per la categoria over 80 (80,2%) 
Il punto sull’obiettivo settimanale fissato dal Commissario straordinario, calcolato su un obiettivo nazionale di 500mila somministrazioni al giorno.
Nel periodo 18 maggio - 24 maggio 2021, in Puglia sono state somministrate 179.241 dosi, cioè 52.700 dosi in meno rispetto all’obiettivo fissato di 231.941. /comunicato

E’ stato prorogato il termine a lunedi 14 giugno il termine a disposizione degli inquilini dell’Arca Nord Salento (ex IACP di Brindisi) per richiedere il bonus riconosciuto dal “Fondo straordinario emergenza Covid 19 per canoni e servizi ERP”.

Possono richiedere il contributo i soggetti assegnatari degli alloggi ERP, in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere in regola con i pagamenti al 31.12.2019;
  • che abbiano sottoscritto e rispettato gli accordi di rateizzazione della morosità;
  • essere in regola con uno degli ultimi due censimenti reddituali;
  • peggioramento della propria condizione economica in conseguenza dello straordinario stato emergenziale da COVID-19;

Il contributo da attribuire è quantificato in relazione ad una delle seguenti tipologie reddituali del nucleo familiare del soggetto assegnatario:

  1. reddito dell’intero nucleo familiare riveniente unicamente da lavoro autonomo;
  2. reddito dell’intero nucleo familiare riveniente da lavoratore dipendente posto in cassa integrazione per il periodo di emergenza da COVID-19;
  3. reddito dell’intero nucleo familiare derivante in parte da lavoro dipendente e/o pensione e in parte da lavoro autonomo;
  4. inoccupati che non percepiscono reddito di cittadinanza;
  5. reddito di pensione fino ad € 11.000,00;
  6. certificazione attestante la presenza nel nucleo familiare di portatori di handicap (allegando copia del verbale della Commissione Provinciale invalidi civili dell'INPS attestante invalidità pari o superiore al 74%) o persona colpita da COVID-19;

E’ stato dunque alzato fino a 11.000 euro il limite di reddito in favore dei pensionati.Le domande possono essere presentate esclusivamente in via telematica.

Il Sunia di Brindisi è a disposizione degli inquilini per fornire assistenza nella compilazione delle domande presso le sedi SPI-CGIL di Via Palestro e Via Arturo Martini.

In ottemperanza alle disposizioni di contrasto alla diffusione del Covid 19, gli interessati sono invitati a prendere contatto telefonico (328.3856765) per fissare appuntamento.

Il Segretario Provinciale                                            Dr. Marcello Petarra

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La squadra mesagnese di Serie B2 maschile di tennis bagna il suo esordio casalingo nel campionato cadetto, trionfando per 4 a 2 sulla compagine del C.T. Chieti.

Successo importante in chiave salvezza per i gialloblù contro una diretta concorrente. I punti in classifica del sodalizio, ora, sono 3 dopo due giornate di gara.

Negli incontri di singolare, gli uomini capitanati da Armando Caforio e Luigi Pisoni, si sono subito portati sul 3 a 1. Il numero 1, Marek Jaloviec (2.4, Repubblica Ceca) riusciva a sconfiggere, abbastanza nettamente, il teatino Diego Bravetti (2.5) col punteggio di 6-0 6-1. Lautaro Falabella (2.6), aveva la meglio su Paolo Bonafede (2.6) per 6-2 6-2. Partita più combattuta, invece, quella del numero 3, Davide Spina (2.7), che si imponeva, dopo 2 ore e 12’, su Alessandro Sciulli (2.6) con il punteggio di 7-5 7-5. Infine, il numero 4 abruzzese, Paolo Cartuccia (2.8) riusciva a centrare il punto dell’1 a 3 contro il mesagnese Antonio Caramia (3.2) col punteggio di 6-1 6-2, dando speranze di una possibile rimonta alla sua squadra.

Nei doppi, le due squadre si spartivano la posta in gioco. Infatti, da una parte, i mesagnesi Jaloviec e Giuseppe Canuto (3.1) si imponevano sulla coppia formata da Cartuccia e Antonio Crocetti (2.8) per 6-2 6-4. Sul campo numero 1, invece, i portacolori del Chieti, Bonafede e Bravetti riuscivano a sconfiggere Falabella e Spina, sempre in due sets, col risultato di 6-4 6-2.

All’incontro non ha potuto prendere parte il giovane mesagnese Simone Pacciolla vittima nei giorni precedenti di un infortunio alla caviglia.

L’incontro, disputato con un fastidioso vento di scirocco, è stato seguito da numerosi appassionati che hanno assistito con attenzione e partecipazione a questo storico esordio casalingo del “Dino De Guido” insieme a tutti i suoi dirigenti e al suo presidente Nicola De Guido, visibilmente soddisfatti per l’esito dell’incontro.

Il prossimo appuntamento del campionato sarà nuovamente casalingo contro il forte “New TDG” di Torre del Greco (Na) mercoledì 2 giugno p.v.. Domenica prossima, invece, i gialloblù osserveranno un turno di riposo.

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Foggia non si arrenderà mai. Qualunque cosa accada, noi non ci arrenderemo mai. A prescindere dal sereno risultato del lavoro della magistratura, che ovviamente non prevede nessuna condanna anticipata, questo sia chiaro, Foggia non è sola, ma ha attorno a sé le istituzioni dello Stato, ha la Regione, le prefetture, ha una società civile ricca e intelligente. Non bisogna perdersi d'animo e non bisogna pensare che sia una città senza futuro. Io sono veramente felice di essere qui oggi. Questa città è per la Regione Puglia importantissima, per me è importantissima, e noi faremo di tutto per consentirle di superare in fretta qualunque tipo di problema si dovesse verificare”.


Comincia da Foggia una giornata tutta all’insegna della legalità per il presidente Emiliano, passando da un evento con gli studenti a San Vito dei Normanni, arrivando in serata nel Salento con Don Luigi Ciotti per celebrare Antonio Montinaro, Caposcorta di Falcone, insieme ai familiari delle vittime innocenti di mafia.


“Questi - ha detto Emiliano dalla Prefettura a margine della sottoscrizione del Protocollo d’Intesa per la riconversione in foresteria regionale del C.A.R.A. di Borgo Mezzanone - sono periodi complicati per tutte le istituzioni, anche per la magistratura pugliese, ne sono successe di tutti colori, lo dico da magistrato e la cosa mi ha afflitto moltissimo. Sono stati tanti i problemi delle istituzioni politiche, ci sono problemi economici, ci sono persone che si comportano male e soprattutto ci sono problemi di mafia pesantissimi che vanno affrontati oggi. La lettera di Arcangela Petrucci, vedova di Luigi Luciani e cognata di Aurelio vittime innocenti di mafia, pubblicata venerdì su Repubblica, descrive un modello al quale la città e la provincia di Foggia possono ispirarsi. Quella donna in questo momento ha compreso quello che forse lei stessa non aveva capito fino a prima della tragedia che l’ha colpita. Le tragedie sono durissime, ma come insegna Don Luigi Ciotti - che stasera incontrerò a Calimera - le vittime di mafia hanno delle consapevolezze che vogliono regalare ai cittadini che non hanno avuto quel dolore e che loro, invece, hanno messo a fuoco con lucidità. Come ha fatto la signora Luciani. Sono orgoglioso di questa cittadina della provincia di Foggia che ha scritto una lettera bellissima nella quale io mi identifico totalmente”.

“Stasera - ha concluso Emiliano - completerò il giro della mia giornata in Salento, a Calimera, che è il paese di Antonio Montinaro, il caposcorta di Falcone dove ci sarà Don Luigi Ciotti. Don Ciotti è stato colui che insieme ad altri ebbe l’intuizione che bisognava “organizzare il bene” e ha dato vita a Libera, ad Avviso Pubblico e ad una serie di associazioni e organizzazioni che da allora combattono contro le mafie per l’affermazione della legge e della giustizia. E naturalmente noi siamo con loro. La regione Puglia senza se e senza ma è da questa parte”.


Emiliano ha partecipato in mattinata anche ad un evento a San Vito dei Normanni, Comune brindisino, dove da magistrato ha svolto un ruolo chiave per liberare la città dalla mafia. Su invito del sindaco Silvana Errico, Emiliano è intervenuto in videoconferenza alla commemorazione della strage di Capaci organizzata dal Primo Istituto Comprensivo della città, nel corso della quale è stata presentata ai ragazzi l'esperienza della lotta dei cittadini sanvitesi contro il racket.


“Quando arrivai alla Procura di Brindisi - ha ricordato Emiliano - Falcone era appena stato in città perché in quella zona si erano insediati una serie di soggetti, coinvolti nel traffico di droga e contrabbando di sigarette, direttamente legati a Cosa nostra. Cosa nostra è un ordinamento giuridico, è un modo di pensare, è una organizzazione criminale, ma è a che una organizzazione economica che quindi tende ad espandersi e ad andare ovunque ci sia spazio. Ogni volta che trovano spazio, si insediano. E Falcone era molto interessato a queste indagini sulle organizzazioni criminali di Fasano, perché si completavano con le sue indagini sull’organizzazione siciliana. E quindi un’altra caratteristica di queste vicende è l’interconnessione. Cioè bisogna avere la testa che fa connessioni, che crea paralleli”.
Poi il presidente ha aggiunto: “Oggi noi stiamo ricordando Giovanni Falcone, perché Giovanni era una di quelle persone che aveva intuito che la lotta alla mafia non si fa solo con le indagini, con gli arresti e con le attività repressive, ma si fa anche con la cosiddetta antimafia sociale”.


Emiliano sarà alle ore 19 a Calimera, nella Chiesa della Fiducia, dove Don Ciotti presiederà la cerimonia religiosa in memoria di Antonio Montinaro, un momento di preghiera organizzato dall’associazione Nomeni, fondata dalla sorella Matilde.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 24 maggio 2021 in Puglia, sono stati registrati 4.120 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 71 casi positivi: 2 in provincia di Bari, 9 in provincia di Brindisi, 7 nella provincia BAT, 20 in provincia di Foggia, 36 in provincia di Lecce.

2 casi in provincia di Taranto e 1 caso di residente fuori regione sono stati riclassificati e attribuiti.

Sono stati registrati 11 decessi: 2 in provincia di Bari, 4 in provincia BT, 1 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 2 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.442.965 test.                           

210.660 sono i pazienti guariti.

31.769 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 248.829, così suddivisi:

94.120 nella Provincia di Bari;

24.955 nella Provincia di Bat;

19.061 nella Provincia di Brindisi;

44.543 nella Provincia di Foggia;

26.159 nella Provincia di Lecce;

38.816 nella Provincia di Taranto;

791 attribuiti a residenti fuori regione;

384 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Chi lotta può perdere, ma l’importante è crederci fino all’ultima palla. Sconfitta esterna per il Circolo Tennis Brindisi che ieri (domenica 23 maggio), nella seconda giornata del Campionato Nazionale a Squadre di Serie B1 Maschile, si è arreso per 5 a 1 ai padroni di casa del Circolo Tennis Vicenza.

Sei gli incontri disputati (4 singolari e 2 doppi) dei quali un solo singolare vinto dai biancazzurri che nel corso della gara, in più occasioni, hanno sfiorato l’impresa del pareggio, perdendo il primo singolare e il primo doppio rispettivamente al terzo set e al super tie-break decisivo.

Nei singolari: Matteo Giangrande (Brindisi, classifica 2.5) è stato sconfitto da Marco Tamiello (Vicenza, classifica 2.5) 1-6/7-6/-4; Nicolò Crespi (Brindisi, classifica 2.4) è stato sconfitto da Enrico Giacomini (Vicenza, classifica 2.4) 6-3/6-4; Maciej Rajski (Brindisi, classifica 2.4) è stato sconfitto da Sandro Kopp (Vicenza, classifica 2.3) 6-3/6-3; Paolo Cristofaro (Brindisi, classifica 2.7) ha battuto Giovanni Manfrini (Vicenza, classifica 2.7) 6-3/7-5.

Nei doppi: Rajski/Giangrande (Brindisi, classifica 2.4 e 2.5) sono stati sconfitti da Kopp/Giacomini (Vicenza, classifica 2.3 e 2.4) 2-6/6-3/10-6; Crespi/Cristofaro (Brindisi, classifica 2.4 e 2.7) sono stati sconfitti da Cavestro/Borgo (Vicenza, classifica 2.5 e 2.6) 7-5/6-4.

«Portiamo a casa un’altra sconfitta e ci dispiace – ha affermato nel post gara Vito Tarlo, capitano del C.T. Brindisi -. Questa volta, però, se da un lato c’è rammarico per il risultato finale, dall’altro c’è grande soddisfazione per la prestazione dei ragazzi: abbiamo disputato una gran bella gara, lottato fino all’ultima palla con forza e determinazione. Peccato per il match di Giangrande perso al terzo set nonostante il vantaggio iniziale e per il doppio ceduto al super tie-break nel set decisivo. Adesso, guardiamo avanti, dopo la gara di oggi (ieri per chi legge, ndr) sono molto fiducioso perché ho visto una buona reazione della squadra. Andiamo a Livorno carichi, con tanta voglia di rivincita».

Domenica prossima (30 maggio) seconda trasferta stagionale per i biancazzurri che affronteranno la formazione del Tennis Club Livorno. 

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COVID: COLDIRETTI PUGLIA, CON RIAPERTURA PALESTRE CAMBIA MENÙ PUGLIESI; +30% CONSUMO PESCE FRESCO PER RIMETTERSI IN FORMA.

Con l’arrivo della stagione estiva cambia il menù dei pugliesi che ricercano piatti light, con l’aumento del 30% del consumo di pesce, per rimettersi in forma dopo un anno segnato dal Covid che ha imposto un cambiamento radicale delle abitudini di vita e di consumo con un effetto anche sulla bilancia e ha costretto a rinunciare all’attività sportiva e rimanere più tempo in casa, anche a cucinare. E’ quanto rende noto la Coldiretti Puglia, in occasione della riapertura delle palestre. 

“Il consumo di pesce azzurro come alici, sarde, sgombri e di triglie, orate e branzini impatta direttamente sulla salute, perché hanno importanti caratteristiche nutrizionali, essendo ricchi in assoluto per contenuto di Omega3, proteggono il cuore, sostengono il metabolismo, combattono l’invecchiamento e aiutano a dormire meglio, con benefici effetti sulla linea”, denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

In Puglia paradossalmente i consumi di pesce sono tra i più bassi d’Italia, nonostante sia una regione con 800 chilometri di costa e una tradizione marinara molto forte. Solo il 56,6% dei pugliesi consuma pesce almeno una volta alla settimana, al 14esimo posto della classifica nazionale, ne mangiano meno di campani, marchigiani, lucani, umbri, abruzzesi, toscani, valdostani e liguri.

Il consumo di pesce è consigliato a tutte le età – ricorda Coldiretti Impresapesca – e nelle diverse fasi della vita, dall’infanzia, all’adolescenza, all’età adulta, alla gravidanza e menopausa, fino alla terza età, al punto che molte raccomandazioni internazionali e nazionali ne consigliano il consumo almeno 2 volte a settimana.

Il lockdown dei mesi scorsi ha favorito il consumo di prodotto surgelato, che in 9 casi su 10 arriva dall’estero, con il rischio di ritrovarsi prodotto straniero nel piatto per grigliate, zuppe e fritture, soprattutto al ristorante dove il pescato viene servito già preparato, se non si tratta di quello fresco Made in Italy.

Tra i trucchi nel piatto più diffusi in Italia ci sono – continua la Coldiretti Impresapesca – il polpo del Vietnam spacciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa sono vietatissimi in quanto pericolosi per la salute.

Un rischio confermato dai dati del Rassf, il sistema europeo di allerta rapido che nel 2020 ha segnalato istamina in sgombro occhione (Scomber japonicus) congelato, dalla Cina, attraverso i Paesi Bassi; Listeria monocytogenes in mazzancolle tropicali (Litopenaeus vannamei) cotte e refrigerate importate dalla Spagna, con materie prime del Venezuela; mercurio in filetti di pesce spada (Xiphias gladius), congelati, dalla Spagna; Listeria monocytogenes in salmone affumicato e affettato, refrigerato, dalla Polonia. Nella black list troviamo anche contenuto troppo elevato di solfiti in scampi (Nephrops norvegicus) congelati, dall’Irlanda; cadmio in calamaro atlantico (Illex illecebrosus) refrigerato, dalla Spagna; contenuto troppo elevato di solfiti in scampi (Nephrops norvegicus) dall’Irlanda.

“Per non cadere in inganni pericolosi per la salute – insiste il presidente Muraglia - occorre garantire la trasparenza dell’informazione ai consumatori dal mare alla tavola estendendo l’obbligo dell’indicazione di origine anche ai menu dei ristoranti con una vera e propria ”carta del pesce’. Passi in avanti sono stati fatti sull’etichettatura nei banchi di vendita, ma devono ora essere accompagnati anche dall’indicazione della data in cui il prodotto è stato pescato”, conclude Muraglia.

Di assoluto rilievo i numeri del settore in Puglia, segnala la Coliretti regionale, il cui valore economico è pari all’1% del PIL pugliese e arriva fino al 3,5% se si considera l’intero indotto, conta 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura. Le aree vocate sono prioritariamente Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi.

Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.

IL FALSO PESCE MADE IN ITALY

Nome vero del prodotto                                    Spacciato per:

Pangasio del Mekong                                       Cernia

Halibut                                                              Sogliola

Squalo smeriglio                                               Pesce spada

Filetto di brosme                                               Baccalà

Pesce ghiaccio                                                 Bianchetto

Pagro                                                                Dentice rosa

I SEGRETI PER SCEGLIERE IL PESCE FRESCO

Acquistarlo, laddove possibile, direttamente dal produttore che garantisce la freschezza del pescato;

Verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca;

Verificare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e siano umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole;

Per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso;

Per i gamberi verificare che non abbiano la testa annerita;

Meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.

* Fonte: Coldiretti – Impresapesca

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Francavilla Fontana. Nei giorni scorsi avevano annunciato telefonicamente un accoltellamento, scoperti e denunciati per “procurato allarme alle Autorità” e “interruzione di un ufficio o servizio pubblico”. Telefonate partite da Sondrio. I Carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana (BR) hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria due giovani di 27 (lui) e 15 (lei) anni, per “procurato allarme alle Autorità” e “interruzione di un ufficio o servizio pubblico”.

Poco dopo la mezzanotte del 7 maggio u.s., il “triage” dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce è stato contattato telefonicamente da una donna che, piangendo e in preda alla disperazione, richiedeva soccorso poiché riferiva di essere stata accoltellata poco prima dal proprio marito. Successivamente prendeva l’apparecchio telefonico un uomo, il quale iniziava un dialogo con il personale sanitario per circa 40 minuti, riferendo di aver accoltellato la propria moglie, di trovarsi a bordo di un autoveicolo in una stradina sterrata e manifestava l’intenzione di farla finita. Durante le particolari fasi concitate della telefonata, l’uomo precisava di trovarsi nelle campagne di Avetrana (TA), nei pressi della Stazione Ferroviaria che ricade nel Comune di Erchie (BR), ove la Compagnia Carabinieri di Francavilla Fontana è territorialmente competente. Nel corso della lunga telefonata e al fine di permettere alle Forze dell’Ordine di rintracciare la chiamata, il personale medico, contestualmente, avvisava la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Francavilla Fontana, per avviare le ricerche.

In primissima battuta venivano inviate, da quell’ospedale, diverse ambulanze, con dispositivi acustici attivati, al fine di percepire telefonicamente l’avvicinarsi delle sirene, ma l’accertamento non produceva alcun risultato così come le ricerche protrattesi, senza soluzione di continuità, per ben 2 giorni. Per ricercare le persone segnalate in pericolo di vita, venivano impiegati numerosi militari dell’Arma dei Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Francavilla Fontana con il coordinamento del Comando Provinciale di Brindisi, nonché di quella di Manduria (TA), allo scopo di perlustrare approfonditamente le campagne oggetto di segnalazione e le masserie abbandonate della zona. È stato impiegato anche l’elicottero MCH 109° del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari, per perlustrare dall’alto le campagne, con esito negativo. Una squadra di Carabinieri specializzati nelle attività tecnico–informatiche della Compagnia di Francavilla Fontana, sin dalle prime ore della richiesta di aiuto, in una corsa contro il tempo, riusciva a escludere la partenza della telefonata dalla zona segnalata, ovvero le campagne tra Erchie (BR) e Avetrana (TA). Si rendeva necessario approfondire gli accertamenti, allo scopo di eliminare qualunque possibilità di errore nell’analisi dei dati considerati e in questa fase si riusciva ad accertare che la telefonata era partita da un’utenza telefonica cellulare attestata nel Comune di Sondrio (SO).

I Carabinieri riuscivano quindi a escludere l’ipotesi di trovarsi in presenza di persone in reale pericolo di vita, accertando anche che l’utilizzatore della stessa utenza, tra il 6 ed il 7 maggio u.s., aveva contattato:

‒    la Centrale Operativa dei Carabinieri di Trani, riferendo propositi suicidari;

‒    il Distaccamento dei Vigili del Fuoco dello scalo aeroportuale, riferendo di un incendio in luogo imprecisato;

‒    la Centrale Operativa dei Carabinieri di Trani (si sconosce il motivo);

‒    il Policlinico di Bari (si sconosce il motivo);

‒    il Policlinico di Catania (si sconosce il motivo);

‒    il Radiotaxi Bari (si sconosce il motivo);

‒    l’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.

Importante è stata la stretta collaborazione con i Carabinieri della Compagnia di Sondrio (SO), i quali hanno permesso di riscontrare le risultanze investigative informatiche prodotte da quelli di Francavilla Fontana. Infatti, sebbene l’utenza telefonica risultasse intestata a un cittadino di Sondrio, estraneo alla vicenda, le attività hanno permesso comunque di risalire ai reali responsabili. La ragazza minorenne utilizzatrice della SIM, rintracciata dai Carabinieri di Sondrio, ha ammesso la propria responsabilità riferendo che si era trattato di uno scherzo, compiuto con la complicità del suo amico 27enne, originario della provincia di Bari ma residente a Sondrio. Anche quest’ultimo, infatti, dinanzi ai Carabinieri, ha spontaneamente ammesso le proprie responsabilità circa la telefonata effettuata.

Per il 27enne pugliese si sono aperte le porte del carcere di Sondrio, poiché durante gli accertamenti eseguiti nel corso della permanenza presso la caserma dei Carabinieri, è emerso che lo stesso risultava destinatario di un provvedimento restrittivo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani per violazione delle prescrizioni dell’obbligo di dimora.

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Il Sindacato Cobas ha incontrato a Bari ed in presenza nella giornata di Venerdì 21 Maggio il Presidente della Task Force Regionale sulla Occupazione , Leo Caroli, ed in collegamento telefonico con i responsabili del Dipartimento Regionale della salute per discutere sulla vertenza della lavanderia chiusa a Brindisi e della nuova organizzazione del lavoro che evita intanto , grazie ad un positivo intervento della ASL Brindisi, il trasferimento di 13 lavoratori a Foggia ma che deve risolvere ancora tanti problemi .

Il Cobas giorni fa ha inviato  alla Regione Puglia la richiesta di  integrare  la gara del Lavanolo, lavaggio lenzuola ed altro negli ospedali e presidi, prevedendo la lavanderia anche a Brindisi;

 la  nuova gara   infatti prevede la cancellazione della lavanderia a Brindisi in favore di una unica a Foggia

Il Cobas ha evidenziato inoltre le difficoltà nei rapporti sindacali con la ditta Lavit  che gestisce attualmente il servizio a Brindisi e che ha vinto la nuova gara con altre 2 aziende.

In questi giorni la Lavit ci chiede  di inoltrare via mail  possibili cambiamenti all’accordo fatto con la Asl nelle settimane scorse ; ci sembra il corso per corrispondenza di Radioelettra dopo che abbiamo cercato di incontrarla più volte all’Arpal , che ha sempre rifiutato.

Il Presidente Leo Caroli , profondamente informato dei fatti riguardanti la vicenda brindisina , ci ha assicurato che avrebbe riferito al Presidente della Regione , Michele Emiliano, della nostra richiesta ; soprattutto avrebbe riportato le lamentele che nell’ospedale Perrino ci sono state   per la cattiva qualità del servizio di lavanderia dopo il trasferimento delle attività a Foggia.

Trasferimento  già avvenuto dall’estate scorsa dopo l’incendio della stessa lavanderia di Brindisi, su cui ha indagato la  Magistratura.

Leo Caroli ha inoltre assicurato il suo intervento in questi giorni qualora il livello dei rapporti sindacali della Lavit con il Cobas degenerasse, come  il rifiuto ad incontrarsi sembra denotare.

Il Cobas vive di questioni di principio , continuerà a chiedere per la nostra città quello che ci è stato tolto;

questa volta per una gara regionale veramente inspiegabile che cancella la lavanderia a Brindisi , facendo scorrazzare per tutta la Regione Puglia decine e decine di camion.

Per il Cobas Roberto Aprile

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