Redazione

Il Polo Biblio Museale di Brindisi, con la direzione dell’arch.Emilia Mannozzi, dopo la chiusura dei mesi scorsi imposta per l’emergenza sanitaria da Covid 19, riapre al pubblico i sui seguenti spazi culturali:
-
Museo Archeologico “F.Ribezzo”,
con orario di servizio al pubblico
ampliato,
in analogia con i restanti Poli di Foggia e Lecce. La fruizione
dell’utenza sarà possibile, infatti, per tutti i giorni della settimana,
da
lunedì
a domenica, dalle ore 7.30 alle ore 19.30
. L’ingresso sarà contingentato,
con prenotazione prevista solo per i gruppi, attraverso l'app
IO PRENOTO
o al
n. 0831/544257
.
-
Presidio di Lettura, via S.Chiara
, nei pressi di piazza Duomo, aperto
senza soluzione di continuità dal
lunedì al venerdì,
dalle ore 9.00 – alle
ore 19.30
,
il sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.30
.
Si consiglia la
prenotazione telefonica al
n.0831/544502
.
Ciò consentirà ad un pubblico il più ampio possibile di poter fruire degli spazi
espositivi del Museo e di partecipare, in sicurezza, alle attività in programmazione
presso entrambe le strutture culturali.

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Un incidente su lavoro si è verificato questa mattina in via Jacopo da Mesagne dove un operaio di 46 anni, L. S., di una ditta edile che stava eseguendo dei lavori di ristrutturazione, per cause ancora in fase di indagine, è caduto in strada. L'uomo è stato soccorso e trasportato d'urgenza presso l'ospedale di Brindisi. Nonostante che le sue condizioni erano apparse preoccupanti, dopo gli accertamenti ospedalieri le condizioni sono apparse meno gravi del previsto. Indaga la polizia locale e lo Spesal. 

“Sono trascorsi 9 anni da quel maledetto 19 maggio 2012. La tragica morte di Melissa Bassi è ancora una ferita aperta, tutt’altro che rimarginata, per tutta la nostra comunità. Un ordigno artigianale la uccise mentre scendeva dall’autobus che da Mesagne porta alla sua scuola, la “Morvillo Falcone” di Brindisi. Un attentato assurdo, frutto di una mente folle, senza alcuna ragione razionale.” Lo afferma, in una dichiarazione, il deputato del M5S e mesagnese Giovanni Luca Aresta.

 “Un dolore che ogni anno si ripropone. Melissa non aveva neanche 16 anni - ricorda Aresta - amava la vita ed era felice di cominciare una nuova giornata di studi. Con lei rimasero ferite altre 5 giovani studentesse. Non dobbiamo dimenticare il sacrificio di questa nostra giovane concittadina. Ai genitori di Melissa, Massimo e Rita Bassi, mando un grande abbraccio.”

Per il sindaco Toni Matarreli: "19 maggio 2021, nove anni senza Melissa. L'esplosione dell'attentato che nel 2012 causò la morte della giovane studentessa sconvolse anche la vita di chi sognava per lei un futuro di felicità, a cominciare dai suoi meravigliosi genitori. La sua mancanza non potrà essere restituita, lo sappiamo bene, ma il suo ricordo e il sentimento di chi l'ha amata non potranno mai essere cancellati. Melissa è nei nostri cuori".

Per Fernando Orsini, già presidente del Consiglio comunale e legale della famiglia Bassi: "

19 Maggio 2012 - 19 Maggio 2021
9 anni da una tragedia devastante in cui mani criminali, scellerate ed assassine posero fine alla giovane esistenza di Melissa, sconvolgendo per sempre quella dei suoi genitori. 9 anni di incommensurabile dolore, più della metà di quanti Melissa ne aveva quel 19 maggio e ne avrà per sempre.
Quanta sofferenza e quante lacrime ho visto in questi lunghi anni rigare i volti di Rita e Massimo Bassi, il loro inconsolabile strazio, quanti ricordi collettivi e personali di infinita tristezza ma anche di tenera dolcezza nel pronunciare il nome di Melissa ed i suoi vissuti di adolescente.
Non poche volte in questi 9 anni anni mi è capitato di pensare alla donna che sarebbe stata oggi, ai progetti ed ai sogni che avrebbe già realizzato.
Vedere la sua stanzetta ordinata come lo era quel sabato mattina, la lucina soffusa sempre accesa come se fosse ancora lì dentro a studiare o davanti al pc, sentire la sua voce impressa nel telefonino della madre come se da un momento all’altro dovesse ritornare, le tantissime foto, le migliaia di messaggi di vicinanza e solidarietà a testimoniare l’enorme affetto e calore riversatole da ogni parte d’Italia... Ma poi, destandoti amaramente da un sogno fallace, realizzi che - per una spietata, assurda ed insensata furia omicida - nessuno potrà mai più vedere il suo volto dolce e sempre sorridente, sentire la sua voce, parlarle, accarezzarla, coccolarla, baciarla.
L’unico conforto è che potranno trascorrere gli anni, nulla potrà essere più come prima, ma la memoria di Melissa - e del Male assoluto che le è stato fatto - gelosamente custodita dai genitori, barriera contro ogni forma di oblio, è scolpita saldamente - oltre che in tutti i luoghi pubblici a lei intitolati e nell’intera comunità di #Mesagne - nei cuori della sua mamma e del suo papà e da cui nessuno potrà mai sradicarla".

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Una guerra, ingiusta come tutte le guerre, che non può essere giustificata dalle religioni. Un massacro senza fine di bambini, donne e uomini. Le associazioni, i sindacati, la società civile di Brindisi, come in ogni angolo del Paese e del mondo, chiede l’immediata fine dei bombardamenti e della violenza. E questo nell’assordante silenzio di buona parte dei mass media e a fronte di posizioni contraddittorie, equivoche e inaccettabili, quando non di assoluta indifferenza, dei governi dell’Unione europea, compreso quello italiano, e del mondo. Scartato a priori ogni sano e indispensabile tentativo di mediazione diplomatica. La comunità internazionale deve fermare questa guerra. Subito. Il movimento popolare scende ovunque in piazza sotto la bandiera dell'arcobaleno, in nome della pace. Non deve vincere la violenza sanguinaria. Nessuna prevaricazione per le annessioni. Che la vita vinca sulla morte. Per questo organizziamo per le ore 17,30 di venerdì 21 maggio un sit in in piazzetta Fornaro, tra via Conserva e corso Umberto. Associazioni, cittadine e cittadini sono invitati ad aderire e a partecipare. 

ANPI Brindisi
Arci Brindisi
Libera Brindisi
Cgil Brindisi
Cisl Brindisi
Uil Brindisi 
 

Positivi e tamponi nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 16 maggio. Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 16 maggio 2021 in provincia di Brindisi risultano positivi 799 soggetti, di cui 403 donne (50,4%) e 396 uomini (49,6%), con età mediana di 42 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 145 nella fascia 0-18 anni, 520 tra 19-64 anni, 107 tra 65-79 anni, 27 negli 80 e oltre.

I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “contatto con caso accertato” 294 (36,8%), “sospetto di caso” 247 (30,9%), “screening” 26 (3,3%), “rientro da area a rischio” 5 (0,6%), soggetto in Rssa 2 (0,3%); in 225 casi (28,1%) il fattore di rischio non è definito.

L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive 405 (50,7%) soggetti paucisintomatici, 301 (37,7%) asintomatici, 59 (7,4%) con sintomatologia lieve, 20 (2,5%) con quadro severo, 1 (0,1%) critico e 4 (0,6%) in fase di guarigione; per 8 soggetti (1%) il dato non è noto.

Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 228 a Brindisi, 185 a Francavilla Fontana, 89 a Mesagne, 37 a Oria, 34 a Torre Santa Susanna, 33 a Ceglie Messapica, 30 a Latiano, 26 a San Pancrazio Salentino, 23 a San Pietro Vernotico, 22 a Erchie, 21 a Ostuni, 15 a Torchiarolo, 13 a Fasano, 9 a Carovigno, 9 a San Donaci, 8 a San Vito dei Normanni, 7 a Villa Castelli, 4 a Cisternino, 4 a San Michele Salentino, 2 a Cellino San Marco. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Torre Santa Susanna, Brindisi, Francavilla Fontana, Oria, Ceglie Messapica.

Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 16 maggio 2021, sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 109.229 residenti nella provincia di Brindisi, pari a 279,7 soggetti ogni 1.000 residenti. Per 89.021 (81,5%) soggetti sottoposti a test è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa il 45% dei casi.

Dei 109.229 soggetti sottoposti a tampone molecolare, 18.632 (17,1%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 477,2 casi x 10.000 residenti; si conferma il trend dei casi in decremento. I positivi comprendono 9.591 donne (51,5%) e 9.041 uomini (48,5%); l’età mediana è pari a 45 anni.

Il tasso di letalità è pari a 1,9%, inferiore al corrispettivo tasso pugliese del 2,5%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 355 i decessi totali: 279 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 47 tra i 60 e 69 anni, 21 casi tra i 50 e i 59, 6 casi tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.

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Mesagne 19 maggio 2021, in ricordo di Melissa Bassi. Nel giorno del 9° anniversario dell'attentato che causò la morte della giovane Melissa Bassi, l’Amministrazione comunale di Mesagne ha organizzato un'iniziativa in suo ricordo presso il Cimitero cittadino. Domani, mercoledì 19 maggio alle ore 9, sulla tomba della studentessa - alla presenza dei suoi genitori, Massimo e Rita Bassi - verrà deposto un mazzo di fiori. Il volto di Melissa, attraverso due banner realizzati dal Comune di Mesagne, resterà per tutta la giornata sul Torrione del Castello e sulla facciata della Sede municipale.

“La città di Mesagne ricorda il meraviglioso sorriso di Melissa, continuando a stringersi idealmente al dolore della sua famiglia per l’inaudita crudeltà del gesto che nove anni fa la strappò alla vita”, ha dichiarato il sindaco della città, Antonio Matarrelli.

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C’era da aspettarselo. Con la parziale apertura delle attività di ristorazione a Mesagne è iniziata la guerra dei tavolini. Diverse, infatti, sono le nuove attività che si stanno affacciando in questo mercato. Giovani che hanno investito importanti capitali scommettendo sul loro futuro. Purtroppo, in alcuni luoghi vi sono più attività che metri di spazio a disposizione per collocare i tavoli all’aperto. Insomma, Mesagne rischia di diventare un ristorante “selvaggio” a cielo aperto.

Da qui la querelle che ha coinvolto anche il Comune di Mesagne che è tenuto a far rispettare le norme, sia in termini di misure anti Covid, con un corretto distanziamento nei tavoli, sia storici, facendo rispettare i divieti imposti dalla Soprintendenza ai Beni culturali, di collocare i tavolini a ridosso di pertinenze storiche. Per non parlare del diritto al riposo notturno dei residenti, lontano da schiamazzi della movida. Così, per tacitare gli animi dei commercianti il Comune è intervenuto con la chiusura a tempo del centro storico. Nel week end appena trascorso, con un’ordinanza dirigenziale, è stato disposto “il divieto di circolazione di qualsiasi tipo di veicolo a motore dalle ore 12,45 alle ore 16 e dalle ore 19,30 alle ore 22”. Intanto, la giunta Matarrelli sta predisponendo un piano per la prossima estate che ha come punto di forza la “Zona a traffico limitato” estesa a tutto il centro storico con varchi elettronici, parcheggi solo per i residenti, nel numero di un’auto a famiglia, e piazze libere per ammirare il Barocco. La definitiva attuazione della Ztl sarà un’occasione in più per vivere il centro storico in totale libertà ambientale.

Il quartiere storico, infatti, ha una doppia vita: di giorno e di notte. Gli amministratori devono tener conto di questo aspetto se vogliono evitare di mettere in difficoltà le attività commerciali presenti in zona che fanno fatica ad andare avanti. Per la redazione del piano l’Amministrazione comunale ha dato mandato ad un tecnico di studiare la problematica e proporre una soluzione. Adesso il progetto andrà in discussione nelle commissioni consiliari e poi verrà presentato al Ministero per l’approvazione. I cittadini residenti e quelli che hanno una attività si aspettano una condivisione che, probabilmente, verrà nei prossimi giorni. Soddisfatto da questa iniziativa il consulente politico del sindaco per il centro storico, Mimmo Stella: “Stiamo lavorando, nel centro storico, per realizzare la Ztl, con varchi elettronici e le aree pedonali urbane. Purtroppo la pandemia ci ha impedito di completare questo cambio a tutela della bellezza innata della città vecchia. In questi mesi abbiamo redatto, con il tecnico incaricato, la bozza che sarà oggetto di valutazione e di eventuali modifiche, nelle tematiche commissioni consiliari”.

Per Stella “il borgo antico rischia di diventare un grande e disordinato garage che mette in ombra il barocco esistente e la sua particolare conformazione urbanistica”. Infine, il consulente politico ha invitato i non residenti nel centro storico a “parcheggiare le auto fuori dalle antiche mura ed a fare due passi a piedi che fanno bene sia alla salute sia alla vista, per ammirare cioè le pertinenze storiche presenti. In questo modo la città farà un salto di qualità in termini di vivibilità”.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 18 maggio 2021 in Puglia, sono stati registrati 11.684 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 407 casi positivi: 125 in provincia di Bari, 58 in provincia di Brindisi, 71 nella provincia BAT, 24 in provincia di Foggia, 77 in provincia di Lecce, 51 in provincia di Taranto, 1 caso di residente fuori regione.

Sono stati registrati 21 decessi: 9 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 3 in provincia BAT, 2 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.396.787 test.

203.808 sono i pazienti guariti.

36.789 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 246.901 così suddivisi:

93.599 nella Provincia di Bari;

24.664 nella Provincia di Bat;

18.814 nella Provincia di Brindisi;

44.251 nella Provincia di Foggia;

25.778 nella Provincia di Lecce;

38.630 nella Provincia di Taranto;

788 attribuiti a residenti fuori regione;

377 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

COVID: COLDIRETTI PUGLIA, VOLA EXPORT PASTA MADE IN PUGLIA +10%; BOOM CONSUMI DOMESTICI. E’ il piatto tricolore più consumato nell’anno della pandemia in Italia e sulle tavole mondiali. 


Vola l’export della pasta made in Puglia nel mondo con un balzo del 10%, mentre nell'ultimo anno anche i consumi domestici di pasta sono aumentati del 5,5% a volume e del 10% a valore. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia sui dati Istat Coeweb, dai quali emerge che mai così tanta pasta tricolore è stata consumata sulle tavole del Bel Paese e mondiali.

“Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano. L’allarme globale provocato dal Covid ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Con la pandemia – sottolinea la Coldiretti – gli Stati Uniti sono diventati i maggiori consumatori mondiali di pasta italiana, fuori dai confini nazionali. grazie ad un aumento record del 40% che consente il sorpasso su Francia(+4%) e Germania (+16%) ma corre anche la Gran Bretagna (+19%) nonostante la Brexit. Rilevante è la crescita negli altri continenti con un aumento del 39% in Australia mentre in Asia – continua la Coldiretti – si registra un balzo aumento in Giappone (+16%) e in Cina (+23%).

Pasta fatta con grano 100% made in Puglia, con il grano ‘Cappelli’, fino ad arrivare alle modaiole alternative con grano verde,​ tradizione e innovazione – dice la Coldiretti regionale - contraddistinguono la Puglia, il Granaio d’Italia, principale produttore italiano di grano duro con 343.300 ettari coltivati e 9.430.000 quintali prodotto.

Si registra – sottolinea la Coldiretti regionale – uno storico ritorno al passato rispetto alle prime fasi dell’industrializzazione e urbanizzazione del Paese quando la conquista della modernità passava anche dall’acquisto della pasta piuttosto che dalla sua realizzazione in casa. Una tendenza confermata dal boom delle pubblicazioni dedicate, dalle chat su internet, dal successo delle trasmissioni televisive e dai corsi di cucina anche nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica, dove i cuochi contadini preparano pasta semplice o ripiena fatta in casa con il matterello, perché con la riscoperta della genuinità come valore, il fatto in casa – continua Coldiretti Puglia – torna a valere di più del prodotto acquistato.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 346.500 ettari coltivati e 9.990.000 quintali prodotto e valore della filiera della pasta in Puglia pari a 542.000.000 euro. Nell’ultimo decennio è scomparso 1 campo di grano su 5 dopo con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente, una situazione aggravata – continua Coldiretti Puglia– dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese.

“Gli agricoltori per una giusta remunerazione sono pronti ad aumentare la produzione di grano duro in Puglia dove è vietato l’uso del glifosate in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada ed in altri Paesi. Sarebbero improbabili e dannosi per il tessuto economico del territorio percorsi di abbandono e depauperamento dell’attività cerealicola che deve puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale”, insiste il presidente Muraglia.

Grazie al pressing della Coldiretti in Italia è in vigore l’obbligo di indicare la reale origine del grano impiegato nella pasta dal 13 febbraio 2018 per garantire trasparenza sulle scelte di acquisto dei consumatori e sostenere i produttori italiani impegnati per garantire qualità e sicurezza alimentare.

La pasta vince anche in patria con gli italiani che – sottolinea la Coldiretti regionale - hanno aumentato gli acquisti in valore del 10% nel 2020 con punte del 29% per quella prodotta solo con grano tricolore. Una opportunità resa possibile dal pressing della Coldiretti a sostegno dell’etichettatura di provenienza delle materie prime sulle etichette degli alimenti che ha portato nel febbraio 2018 all’obbligo di indicare l’origine del grano impiegato nella pasta che ha spinto le principali industrie alimentari a promuovere delle linee produttive con l’utilizzo di cereale interamente prodotto sul territorio nazionale. Un fenomeno che ha coinvolto quasi tutti i principali marchi del Belpaese.

L’ emergenza sanitaria Covid ha provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere. Una scelta che – conclude Coldiretti Puglia - ha favorito tutti i prodotti base della dieta mediterranea a partire dalla pasta che ha contribuito al record storico delle esportazioni agroalimentari Made in Italy.

 

Villa Castelli. Truffa on line, denunciata una persona. I Carabinieri della Stazione di Villa Castelli, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla denuncia - querela presentata da un 63enne del luogo, hanno denunciato in stato di libertà un 43enne della provincia di Reggio Calabria per truffa. In particolare, il querelato, tramite social network ha posto in vendita un mini escavatore alla somma di 5.000,00 euro, percependo l’anticipo 1.200,00 euro dal querelante, senza consegnare il bene acquistato.

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