Redazione

 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 20 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati 11.296 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.983 casi positivi: 824 in provincia di Bari, 138 in provincia di Brindisi, 109 nella provincia BAT, 263 in provincia di Foggia, 267 in provincia di Lecce, 371 in provincia di Taranto, 7 casi di residenti fuori regione, 4 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 26 decessi: 11 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 4 in provincia BAT, 1 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.753.965  test.

128.464 sono i pazienti guariti.

42.072 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 174.983, così suddivisi:

68.491 nella Provincia di Bari;

17.540 nella Provincia di Bat;

12.667 nella Provincia di Brindisi;

33.182 nella Provincia di Foggia;

15.776 nella Provincia di Lecce;

26.410 nella Provincia di Taranto;

649 attribuiti a residenti fuori regione;

268 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Equinozio di primavera natalizio in Puglia con campi di grano imbiancati e alberi da frutto coperti di neve nelle province di Foggia, BAT e Bari con il rischio di gravi gelate che mettono a rischio il raccolto di frutti e ortaggi primaverilI ed estivi. E’ quanto dice Coldiretti Puglia, a seguito della forte ondata di gelo e neve che ha colpito la regione con gli inevitabili danni sulle colture primaverili.

Sul Gargano, a Spinazzola, Gravina e Poggiorsini e in vaste aree della Puglia con la natura sconvolta a preoccupare – denuncia Coldiretti Puglia - è l’improvviso abbassamento della temperatura di 10 gradi sulle piante in fiore e i campi di grano con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva e sul prossimo raccolto di grano con le campagne innevate e lo shock termino sulle piante.

La finta primavera delle ultime settimane in Puglia, un fenomeno che ormai si ripete ogni anno, con mandorli, albicocchi e peschi fioriti prima del tempo – aggiunge Coldiretti Puglia - sottoposti ad un 'risveglio' anticipato, con fioriture anomale registrate già a partire da gennaio, si alterna a neve e gelo, con il rischio che il brusco abbassamento della colonnina di mercurio comprometta le fioriture. A nulla vale più la programmazione degli orticoltori che in Puglia raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, che maturano contemporaneamente con un evidente effetto anche sull’offerta.

Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti regionale - agli effetti del mix micidiale con i cambiamenti climatici ed il moltiplicarsi di eventi estremi che si abbattono su un territorio reso più fragile dall’abbandono forzato e dalla cementificazione che nelle campagne nell’ultimo decennio ha provocato danni per oltre 3 miliardi di euro, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti. A questa situazione   non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%).

Disastrosi gli effetti sui campi del clima pazzo – continua Coldiretti Puglia – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. Per questo è da rivedere a fondo – afferma Coldiretti Puglia – anche il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi. Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste – aggiunge Coldiretti Puglia - perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.

Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia – conclude Coldiretti Puglia - a partire da frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, pomodori e cereali, sono gli andamenti climatici (pioggia persistente, mancanza di acqua prolungata e siccità, sviluppo conseguente di malattie ecc.) che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi.

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MAFIA: COLDIRETTI PUGLIA, SI INFILTRA TRA 200MILA PUGLIESI AFFAMATI; VITTIME COMMEMORATE A SAN MARCO IN LAMIS.

Da 25 anni ogni 21 marzo dal 1996 si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie che ha riunito famiglie e studenti a San Marco in Lamis per ricordare le vittime di mafia, con il 2021 che è iniziato con oltre 200mila pugliesi costrette a chiedere aiuto per mangiarea causa della crisi economica e occupazionale causata dal Covid, un numero praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno, tra i quali la criminalità trova terreno fertile per infiltrarsi. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione dell’iniziativa organizzata dall’associazione Libera di San Marco in Lamis, a cui ha partecipato Coldiretti Foggia che ha commemorato, tra gli altri, i due imprenditori agricoli soci, i fratelli Luigi e Aurelio Luciani, vittime di un agguato mafioso nell’agosto 2017, la cui unica colpa fu di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, al lavoro in campagna.

La malavita tenta di approfittare della situazione di difficoltà in cui si trova una fetta crescente di persone costrette a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente – sottolinea la Coldiretti – ai pacchi alimentari, anche per le limitazioni rese necessarie dalla pandemia. Fra i nuovi poveri – precisa la Coldiretti Puglia – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti regionale – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

Crescono, infatti, gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore del cibo che è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone. Con la crisi le mafie si appropriano – sottolinea la Coldiretti regionale – di vasti comparti dell’agroalimentare dai campi agli scaffali, dai tavoli dei ristoranti fino ai banchi di bar e pasticcerie, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy.

L’intensità dell’associazionismo criminale è elevata nel Mezzogiorno, con il grado di penetrazione forte e stabile – secondo i dati dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti - sul versante adriatico con Foggia 67,4; Brindisi 51,6, Barletta-Andria-Trani 40,9, Bari 40,9, Taranto 39,4 e Lecce 37,4.

Dai mercati ai supermercati, dai trasporti ai ristoranti – denuncia Coldiretti Puglia - dall’agricoltura all’allevamento, dalla carne alla frutta fino al caffè alle corse dei cavalli, oltre all’utilizzo illecito dei fondi comunitari destinati all’agricoltura come il PSR, il volume d’affari delle agromafie cresce con attività che riguardano l’intera filiera agroalimentare.

In questo modo la malavita si appropria – sottolinea la Coldiretti Puglia – di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti e il valore del marchio Made in Italy. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione – insiste Coldiretti Puglia - con la riforma dei reati in materia agroalimentare perché l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie.

Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono i prezzi dei prodotti agricoli, l’affidamento di servizi e appalti, la vendita di determinate produzioni agli esercizi commerciali che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti da altre attività criminose. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – continua la Coldiretti – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy. I poteri criminali si “annidano” nel percorso che uva da vino, olio, frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere per raggiungere le tavole degli italiani passando per alcuni grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione.

La Puglia è una regione a forte vocazione agricola ed è per questo che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile. Capitolo a parte merita infatti – conclude Coldiretti Puglia - il  mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori.

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E’ ormai un donatore abituale il Questore di Brindisi, Ferdinando Rossi, che questa mattina si è presentato nel Centro Trasfusionale dell’ospedale Perrino, accompagnato dai suoi collaboratori.

Per lui la donazione deve essere un atto ordinario, un dovere nei confronti di chi ne ha bisogno ogni giorno, come aveva già dichiarato altre volte nel corso del 2020. E questa volta con lui hanno donato anche il capo e il vicecapo di gabinetto e l’ispettore dello stesso ufficio.

“La fidelizzazione dei donatori è fondamentale per garantire continuità nel nostro servizio – ha detto Antonella Miccoli, direttore facente funzione del Centro. E’ rassicurante sapere che molte persone ritorneranno a donare, per questo ringraziamo Ferdinando Rossi, e i suoi collaboratori, per il sostegno costante che danno alla comunità”.

Al Trasfusionale si accede attraverso un percorso protetto, con tutte le misure previste dai protocolli a tutela di operatori e utenti. Si può donare dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 12.00 prenotando al numero 0831 537274, utile anche per effettuare un pre-triage telefonico.

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Brindisi. Circola alla guida di una autovettura in apparente stato di alterazione psicofisica e si rifiuta di sottoporsi agli accertamenti sanitari previsti dal codice della strada, denunciato. Brindisi, i Carabinieri della locale Compagnia - N.O.R.–Sezione Radiomobile, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato un 25enne del luogo per guida di autoveicolo in stato di alterazione psicofisica derivante dall’uso di sostanze stupefacenti. In particolare, l’uomo, che conduceva un’autovettura per le vie cittadine, è stato fermato e controllato dai militari, i quali hanno accertato che si trovava in evidente stato di alterazione psicofisica e alla specifica richiesta degli operanti, ha rifiutato di sottoporsi ai previsti accertamenti sanitari per verificare l’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti. L’automobilista è stato anche segnalato amministrativamente alla competente Prefettura per detenzione di stupefacente ai fini dell’uso personale, poiché sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di oltre 4 grammi di hashish e marijuana, occultati nella tasca del suo giubbotto, sottoposti a sequestro.

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Nell’odierna mattinata i consiglieri comunali del Partito Democratico hanno incontrato presso il Commissariato di PS di Mesagne il nuovo dirigente Dr. Giuseppe Massaro per porgere un saluto di benvenuto nella nostra città.

L’occasione è stata utile per un reciproco scambio di valutazioni sullo stato in cui versa il tessuto sociale mesagnese fortemente colpito, come del resto tutto il Paese, dalla crisi sanitaria ed economica causata del Covid-19, che espone famiglie e imprese a diversi rischi e potrebbe rappresentare terreno fertile per la riemersione di vecchie e nuove forme di illegalità.

Durante l’incontro i consiglieri comunali, rinnovando la loro disponibilità ad un sempre maggiore impegno sul piano politico, culturale e istituzionale sui temi della sicurezza e della legalità, hanno ripercorso con il nuovo dirigente le diverse fasi in cui, grazie ad un impegno coordinato tra le istituzioni, le forze dell’ordine e le diverse espressioni del corpo sociale mesagnese, la nostra città ha saputo reagire alla criminalità organizzata, riconquistando dignità, vivibilità e speranza nel futuro.

Di questo lavoro comune tra politica, forze dell’ordine, Magistratura, associazioni, parrocchie e istituzioni scolastiche c’è ancora molto bisogno.  Occorre altresì utilizzare nella maniera più efficace e concreta possibile tutti gli strumenti che tre decenni di politiche per la legalità ci hanno lasciato in eredità. Uno fra tutti l’Osservatorio permanente sulla Legalità, organo di “regia” che si occupa di monitorare periodicamente la situazione sociale, economica e delinquenziale della nostra città e che funge da contenitore di informazioni che, se condivise fra tutti i membri che ne fanno parte, possono essere utilizzate per porre in essere strategie di prevenzione e di salvaguardia di tutto il tessuto urbano. Non più tardi di qualche mese fa, allarmati dal ripetersi di episodi di violenza e dalle cronache locali sul fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, i consiglieri del PD ne hanno chiesto la convocazione convinti delle sue potenzialità laddove le Istituzioni, unitariamente, dovessero costruire un percorso di lavoro organico, sistematico e su obiettivi ben definiti.

Al termine dell’incontro e nella consapevolezza che egli saprà farsi carico di una presenza efficace ed energica, in sinergia con le altre forze dell’ordine presenti sul territorio, i consiglieri Saracino, Rogoli e Indolfi hanno rivolto al Dr. Massaro un augurio di buon lavoro, garantendo l’impegno necessario a far sì che egli senta questa città come la sua città.

Il gruppo consiliare e la segreteria del Partito Democratico

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Per iniziativa di un folto gruppo di amiche ed amici e con la collaborazione della famiglia è nato in forma di associazione l’ Archivio per l’Alternativa Michele Di Schiena. L’archivio ha sede a Brindisi  e “nasce dal bisogno – recita lo statuto - di conservare, valorizzare e far conoscere un patrimonio archivistico relativo ad attività di carattere sociale, religioso e politico svolte dal 1972 a oggi nel territorio salentino e pugliese; tale patrimonio archivistico, in particolare, si caratterizza per la documentazione di un impegno, di singoli e di realtà associative, sui temi della pace, della nonviolenza, della promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici, della ecologia, dell’emarginazione, della salute, dell’economia, della politica, dei sud del mondo e del sud d’Italia, tutti temi considerati nella loro autonomia specifica ma anche nella loro interdipendenza.”

Michele Di Schiena è scomparso il 28 giugno 2020 ed oltre che per il suo lavoro di magistrato era conosciuto e apprezzato per il suo impegno prima in campo ecclesiale, poi politico e sociale accanto ai movimenti per la tutela del diritto all’ambiente salubre ed alla salute.  L’ alternativa a cui si fa riferimento nella denominazione è quella che Di Schiena ha sempre ricercato e propugnato nel modello di sviluppo economico e sociale come condizione per un riscatto dei settori più deboli della società.

Al momento l’Archivio si compone dei documenti personali donati dalla famiglia Di Schiena, e dagli archivi di altri soci fondatori che riguardano i movimenti di impegno ecclesiale e le lotte per la difesa dell’ambiente e della salute dagli anni ‘70 ad oggi. Si tratta di documenti che riguardano temi come l’Azione Cattolica locale, regionale e nazionale, la Lega democratica, le lotte ambientaliste sulle centrali a carbone, il rigassificatore, il petrolchimico per citarne solo alcuni.

Si è scelta una forma associativa per consentire una partecipazione più ampia possibile alla costruzione dell’Archivio e per favorire la diffusione dei suoi contenuti, oltre che lo studio storico-critico del materiale che si andrà raccogliendo.

L’assemblea costitutiva ha eletto presidente Maria Paiano, brindisina di origine, docente di Storia del cristianesimo e delle chiese all’Università di Firenze, vicepresidente Giancarlo Canuto, componenti del direttivo Angela Colasuonno, Antonio Greco e Maurizio Portaluri.

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Grave incidente stradale sulla provinciale Mesagne-Torre dove due auto si sono scontrate frontalmente. Nell'impatto un uomo è rimasto incastrato nelle lamiere. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco che hanno tagliato parti del veicolo per estrarre il ferito. L'uomo è stato trasferito presso l'ospedale di Brindisi. Sul posto i vigili urbani di Mesagne e Torre Santa Susanna.

Un grave incidente stradale si è verificato ieri mattina lungo la provinciale che collega Mesagne a Torre Santa Susanna, dove due auto, per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrate frontalmente. Nell'impatto un uomo di Mesagne è rimasto incastrato nelle lamiere. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco che hanno tagliato parti del veicolo per estrarre il ferito. L'uomo è stato trasferito presso l'ospedale di Brindisi. Ha riportato diverse fratture agli arti inferiori. In ogni modo non è in pericolo di vita. Sul posto sono arrivati i vigili urbani di Mesagne e Torre Santa Susanna. Questi ultimi conducono le indagini. Sulla provinciale si è formata una lunga colonna di auto che è stata fatta veicolare in sicurezza da parte delle pattuglie della polizia locale di Mesagne. I fatti si sono verificati intorno alle ore 9,00 di ieri lungo la provinciale che da Mesagne conduce a Torre Santa Susanna, precisamente in contrada Galesano. Sulla provinciale scende una pioggerella che rende viscido l’asfalto. In tale scenario stanno viaggiando due auto: una Mazda, con due persone a bordo, e una Fiat Punto, condotta da un mesagnese, A. B.. I due mezzi, per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrati frontalmente. La Fiat Punto, dopo aver fatto una giravolta, è andata a sbattere con un albero di olivo posto in un terreno attiguo. Nello scontro la Punto si è accartocciata boccando con la sua morsa di acciaio il conducente. L’altro mezzo, con due persone a bordo, è rimasto in mezzo alla carreggiata. È stato lanciato l’allarme e sul posto è giunta un’ambulanza del 118 seguita dalle auto della polizia locale di Mesagne e Torre Santa Susanna. Sul luogo del sinistro sono arrivati i vigili del fuoco di Francavilla Fontana. I sanitari hanno immediatamente soccorso i feriti. Gli occupanti della Mazda hanno riportato alcune escoriazioni e tanta paura mentre i soccorritori non sono riusciti a estrarre dalle lamiere della Fiat Punto l’uomo per stabilizzarlo. I piedi, infatti, erano bloccati negli ingranaggi. Pertanto, sono intervenuti i vigili del fuoco che con le cesoie hanno tagliato le lamiere estraendo l’uomo dall’abitacolo. Dalla prima visita, fatta sul posto, sembrerebbe aver riportato le fratture scomposte della tibia e del perone. Quindi, è stato condotto presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi dove è stato sottoposto ad accertamenti diagnostici e strumentali al termine dei quali è stata confermata la frattura degli arti. L’uomo è stato ricoverato nel reparto di Ortopedia, dove sarà operato per la ricomposizione delle fratture. Sul posto del sinistro sono rimasti i vigili urbani di Torre Santa Susanna che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dello stesso. Sull’asfalto è rimasto il corpo maciullato di una volpe. Una delle ipotesi, tutta da verificare e su cui stanno indagando i vigili, è che la volpe abbia attraversato la strada e una delle auto ha sterzato per evitarla causando lo scontro frontale dei due mezzi. Solo ipotesi, dicevamo, poiché saranno le indagini dei vigili urbani di Torre Santa Susanna a stabilire l’esatta dinamica dei fatti.  

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Emergenza epidemiologica, gli aggiornamenti: nella giornata di oggi a Mesagne si contano 12 nuovi casi e 5 guariti. 

 
Sono 63 le persone attualmente positive, di cui 4 in ospedale.

È nato Signal for help, il gesto fatto con le mani per riconoscere e salvare le vittime della violenza domestica.

Tutto comincia dalle mani: un semplice gesto che però racchiude il dolore e il dramma delle tantissime donne che, ogni giorno, subiscono una violenza. L’iniziativa è nata dall’associazione Canadian Women’s Foundation e, in pochi giorni è diventata virale.

Si chiama Signal for Help ed è un gesto, fatto con le mani, per lanciare un segnale d’aiuto silenzioso ma incisivo che, se accolto e compreso, può salvare la vita di molte donne. La violenza domestica è, infatti, uno dei più grandi mali della società che, nonostante le battaglie, le discussioni e le tragedie portate alla luce, non è stato ancora sradicato. Anzi, con l’arrivo del Coronavirus e il conseguente stato di emergenza sanitaria, lo scenario è addirittura peggiorato.

Molte vittime della violenza domestica, costrette a stare in casa con i loro aguzzini a causa di chiusure e restrizioni, sono diventate le protagoniste di epiloghi tragici. Solo dall’inizio dell’anno, infatti, sono morte 14 donne ma a questo numero spaventoso si aggiungono tante altre violenze silenziose, fisiche e psicologiche, che avvengono tra le mura domestiche .   Ecco perché la nascita e la diffusione di Signal for Help può essere di vitale importanza per alcune donne. Quel pollice della mano piegato e le quattro dita in alto, poi chiuse in pugno, si sono trasformati nella richiesta urgente di aiuto che tutti dobbiamo conoscere.

Come CGIL Brindisi, proponiamo questo nuovo strumento simbolico delle mani, per chi è in pericolo, ma anche per insegnare alle persone che vogliono aiutare, come farlo in modo da non mettere a rischio la sicurezza di chi ha bisogno di aiuto. Un “gesto silenzioso” può salvare una vita. Impararlo significa, non solo saperlo usare ma anche saperlo riconoscere per potersi rendere utili. Spesso infatti con il partner violento sempre in casa, non si è in grado di chiedere aiuto. Aderiamo e pubblicizziamo l’iniziativa affinché sia questo un ulteriore strumento a vantaggio delle donne vittime di violenza anche del nostro territorio.

Sportello Antiviolenza CGIL Brindisi

Filomena Schiena, Segretaria Confederale CGIL

Chiara Cleopazzo, Responsabile politiche di genere FP CGIL

Roberta Altomare, Segretaria Provinciale NIdiL CGIL

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