Redazione

Emergenza epidemiologica, gli aggiornamenti: tra ieri e oggi a Mesagne si contano 13 nuovi casi e 9 guariti.

 
Sono 71 le persone attualmente positive, di cui 4 in ospedale.
 
Lopalco in visita ai centri vaccinali brindisini: “Dagli hub la risposta migliore contro la pandemia”. 
Questa mattina l'assessore regionale alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, ha visitato quattro centri vaccinali allestiti dalla Asl di Brindisi: quello di Fasano, all'interno del centro commerciale Conforama, il Palasport 2006 di Ceglie Messapica, il centro vaccinale di Latiano, nel Pio Istituto Caterina Scazzeri, e quello ospitato dal centro anziani di Bozzano, a Brindisi. 
Lopalco, accompagnato dal direttore generale Asl, Giuseppe Pasqualone, e dal direttore del Servizio di Igiene e Sanità pubblica, Stefano Termite, ha iniziato il suo giro da Fasano, uno spazio di 4000 metri quadri messo a disposizione dai responsabili del centro commerciale per la realizzazione del più grande hub vaccinale della Puglia, con un potenziale di 3000 vaccini somministrabili al giorno. A Ceglie, poi, ha assistito alle operazioni di vaccinazione in corso negli 8 box del Palasport 2006, altro spazio hub allestito in collaborazione col Comune. Spostatosi a Latiano, Lopalco ha incontrato il sindaco del paese, Cosimo Maiorano, che lo ha accompagnato nei locali del Pio Istituto Caterina Scazzeri, dove tra pochi giorni si cominceranno a somministrare le prime dosi di vaccino. Ultima tappa a Brindisi, nei 1000 metri quadri del centro anziani di Bozzano, uno dei primi attivi nella provincia brindisina. 
“Non è un caso - ha detto l’assessore - che la Puglia sia la Regione italiana che sta vaccinando di più. Centri di grandi dimensioni, come quelli visitati oggi, si stanno aprendo in tutte le province: negli hub si potrebbero somministrare migliaia di vaccini al giorno. Ringrazio il direttore generale e il direttore del Sisp - ha detto - che stanno lavorando per la campagna vaccinale e accanto a loro, i sindaci, la Croce rossa e tutti gli altri volontari, uniti da un forte entusiasmo. Grazie alla vaccinazione e all’arrivo dell’estate speriamo di lasciarci presto alle spalle questa pandemia”. 
“Il Ministero della Salute – ha proseguito Lopalco – ha aggiornato la lista della categoria delle persone con fragilità elevata che devono essere vaccinate in maniera prioritaria insieme con gli over 80. Partiremo subito, se la disponibilità dei vaccini lo consentirà, includendo in questa categoria tutte le persone con disabilità e quindi anche quelle con autismo, e i loro caregiver. Bambini e ragazzi al di sotto dei sedici anni non possono essere vaccinati, ma potremo vaccinare comunque chi se ne prende cura”. 
Lopalco ha parlato, inoltre, dell’aumento dei contagi. “È inutile girare intorno alla questione: siamo in piena terza ondata. Da subito il governatore Emiliano ha chiesto un inasprimento delle misure per le province di Bari e Taranto, che presentano oltre i 250 casi per centomila abitanti. La situazione è in peggioramento e i dati che abbiamo sull’intera regione sono da zona arancione. Per quanto riguarda la pressione sulle strutture sanitarie al momento non ci sono criticità ma ci stiamo preparando per un’ondata maggiore”. 
Su questo aspetto si è soffermato anche il direttore generale Pasqualone: “la situazione nell’ospedale di Brindisi è tranquilla - ha detto - e voglio sottolineare il grande supporto dell’ospedale di Ostuni che sta accogliendo pazienti che provengono da altre province pugliesi. Siamo molto soddisfatti: chi è stato ricoverato a Ostuni ha avuto parole di apprezzamento per il lavoro degli operatori sanitari”. A proposito del vaccino il direttore ha sottolineato che “domani saranno completate le vaccinazioni degli operatori scolastici, mentre è stato vaccinato il 50 per cento della popolazione anziana. Puntiamo non solo sui grandi centri, vogliamo completare l’allestimento di un centro vaccinale in ogni Comune. Lo step successivo sarà il reclutamento di personale, medici, infermieri e amministrativi, per far funzionare tutti questi centri in contemporanea quando ci sarà maggiore disponibilità di vaccini”. 
Il direttore del Sisp, Stefano Termite, ha sottolineato che “in provincia di Brindisi sono state somministrate finora più di 30mila dosi di vaccino e viene utilizzato oltre il 90 per cento delle dosi disponibili. Soltanto a Brindisi, tra i quattro centri, Di Summa, Perrino, Bozzano e PalaVinci, potremmo somministrare 3mila vaccini al giorno e superare gli 8mila se consideriamo tutto il territorio provinciale”.
 

FASANO - Francesco Zaccaria come Antonio Decaro: la priorità sono le persone più fragili e tante categorie a rischio. I sindaci possono aspettare. Il primo cittadino di Fasano plaude al sindaco di Bari. Il presidente nazionale dell’Anci ha dichiarato oggi che i sindaci aspetteranno il proprio turno nella vaccinazione. Decaro è intervenuto sulla proposta di alcuni parlamentari, che, con un ordine del giorno approvato alla Camera, chiedono di inserire i sindaci tra le categorie ammesse prioritariamente alla vaccinazione in qualità di autorità sanitarie locali. «Ringrazio Antonio Decaro per aver rappresentato il pensiero di tutti i sindaci – dice Zaccaria –. Sono pienamente d’accordo con lui. Ritengo che sia indispensabile completare prima la vaccinazione degli anziani, cercando di accelerare il più possibile e di censire tutti i soggetti fragili, con patologie, in modo tale da somministrare le prime dosi quanto prima». Poi ci sono tante categorie più esposte da proteggere: «Ci sono lavoratori che devono avere la priorità nella vaccinazione perché sono a rischio contagio ogni giorno – dice il sindaco di Fasano –. La precedenza va data alle categorie che si occupano di servizi essenziali. Noi sindaci aspetteremo in modo paziente il nostro turno per la vaccinazione, senza cercare corsie preferenziali. Ci metteremo in fila attendendo il nostro turno sull’esempio di quanto ha fatto il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella».

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Abbiamo dovuto lottare per anni per evitare che la Cittadella della Ricerca finisse nell’oblio a causa di scelte penalizzanti a livello nazionale e regionale. C’è stato anche chi, nel tempo, ha cercato di infliggerle un colpo mortale trasformandola in un semplice condominio.
Adesso, invece, c’è un atto ufficiale della Regione Puglia con cui si dà avvio ad un percorso di valorizzazione, trasformando questo complesso nel punto di riferimento regionale per lo sviluppo di una economia “green”, attraverso attività scientifiche rivolte all’innovazione.
Il tutto, con inevitabili e positivi ritorni in termini economici ed occupazionali per il nostro territorio, grazie al pieno coinvolgimento di soggetti pubblici e privati.
Ovviamente siamo solo ai primi passi ed è per questo che continueremo ad avere un atteggiamento vigile perché tutto proceda in tempi brevi e nella direzione auspicata.
La sfida è quella di non avere una Cittadella nel deserto, ma una fucina di crescita immateriale, fatta di innovazione e sviluppo.

Mauro Vizzino – Presidente Commissione Sanità della Regione Puglia

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L’emergenza Covid ha impoverito più di una famiglia su quattro (28,8%) che ha dichiarato nel 2020 un peggioramento della situazione economica rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, su dati del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) dell’Istat, per cui il rischio di povertà più elevato si associa ad alti indici di disuguaglianza con il valore medio in Puglia tra i più alti d’Italia (6,2%).   

La punta dell’iceberg delle difficoltà in cui si trova la Puglia è rappresentata – continua Coldiretti Puglia – da circa milione di persone a rischio povertà, con un’incidenza media pari al 30,4%. Si tratta del valore piu’ elevato degli ultimi quindici anni, dove fra i nuovi poveri sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid.

“Con la spesa sospesa abbiamo voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche. Il nostro obiettivo è far sì che questa esperienza non resti limitata a questa occasione ma diventi un fenomeno strutturale”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Le iniziative solidali sono tanto più importanti considerato che l’avanzare dell’emergenza coronavirus ha fatto salire di oltre 200mila i nuovi poveri che hanno bisogno di aiuto anche per mangiare per effetto della crisi economica e sociale provocata dalla pandemia e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro. Una catastrofe sociale senza precedenti dal dopoguerra contro la quale – conclude Coldiretti Puglia – è importante garantire interventi anche sul piano alimentare a chi si trova in difficoltà.

“A Lecce stanno proseguendo le donazioni – spiega Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce - di pasta 100% made in Italy, di salumi e legumi, olio extravergine d’oliva a Denominazione di origine protetta (Dop), pecorino e altri generi alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero agli enti caritativi, ma anche ai servizi sociali dei Comuni della provincia. La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari  che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri, tra cui pensionati, disoccupati, famiglie con bambini che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli”. In provincia di Lecce Coldiretti ha consegnato la pasta della solidarietà ai servizi sociali dei Comuni di Presicce, Acquarica, Copertino, Melendugno, Ugento, Otranto Gallipoli, Taviano.

Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti regionale – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Contro la povertà – sottolinea la Coldiretti regionale – è cresciuta la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini.

Nel 2020 sono stati oltre 5 milioni i chili di prodotti tipici Made in Italy, a chilometri zero e di altissima qualità distribuiti dagli agricoltori della Coldiretti per garantire un pasto di qualità ai più bisognosi di fronte alla crescente emergenza provocata dalla pandemia Covid. Si tratta della più grande iniziativa di solidarietà mai realizzata dagli agricoltori italiani resa possibile dalla partecipazione volontaria dei cittadini al programma della “Spesa sospesa” nei mercati di Campagna Amica e dal contributo determinante del management dei Consorzi Agrari D’Italia (Cai) e della Coldiretti che ha deciso di rinunciare a propri compensi straordinari. Tutti i cittadini nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica diffusi lungo la Penisola possono decidere di donare cibo e bevande alle famiglie più bisognose sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 11 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati 10.938 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.634 casi positivi: 725 in provincia di Bari, 89 in provincia di Brindisi, 126 nella provincia BAT, 252 in provincia di Foggia, 143 in provincia di Lecce, 291 in provincia di Taranto, 8 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 17 decessi: 5 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Foggia, 7 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.660.804 test.

119.351 sono i pazienti guariti.

36.986 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 160.542 così suddivisi:

62.416 nella Provincia di Bari;

16.578 nella Provincia di Bat;

11.705 nella Provincia di Brindisi;

31.170 nella Provincia di Foggia;

13.901 nella Provincia di Lecce;

23.934 nella Provincia di Taranto;

615 attribuiti a residenti fuori regione;

223 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Nella tarda serata di ieri 10 marzo, una donna straniera informava la Sala Operativa di essere stata rapinata ad opera di due ragazzi italiani. Agli operatori della Sezione Volanti  intervenuti sul posto, la donna riferiva che mentre era nella sua abitazione, era stata contattata telefonicamente da uno dei giovani, con il quale si accordava per una prestazione sessuale, dietro pagamento, per lui e per un amico. La donna acconsentiva, quindi si incontravano in un casolare disabitato,  nei pressi del Canale Patri dove entrambi i ragazzi, dopo aver consegnato la somma pattuita,  consumavano il rapporto sessuale.

Concluso l’atto, uno dei ragazzi risaliva in auto e attendeva l’amico con il motore acceso, l’altro, invece, si avvicinava alla donna e le strappava  dalle mani il portafoglio, con violenza tale da farle perdere l’equilibrio, dandosi alla fuga. La donna, rialzatasi prontamente, lo inseguiva e lo raggiungeva nel momento in cui il ragazzo saliva sull’auto. La stessa riusciva addirittura ad aprire lo sportello posteriore destro che poi lasciava per evitare di essere trascinata, in quanto il conducente accelerava bruscamente, facendo perdere le tracce.

La malcapitata forniva agli agenti il numero di cellulare con la quale era stata contattata, dal quale si risaliva all’intestatario, successivamente identificato per  M.D di anni 20, residente a Mesagne. Subito dopo gli agenti si si recavano presso l’abitazione dove  procedevano a perquisizione personale e domiciliare. Gli operanti, rinvenivano nella tasca dei suoi jeans l’intera somma asportata, pertanto il giovane veniva tratto in arresto per rapina e, come disposto dal P.M. di turno, sottoposto agli arresti domiciliari. Lo stesso è stato indagato per favoreggiamento personale, in quanto rifiutava di fornire le generalità del complice. Sono in corso indagini per l’identificazione anche di quest’ultimo.

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Protestano alcuni utenti anziani della succursale di Poste italiane di Mesagne a causa della gestione dell’App delle prenotazioni dei servizi che li discriminerebbe. O meglio il tutto accade quando nell’ufficio postale c’è un solo sportello che dà la precedenza alle prenotazioni lasciando gli altri clienti, per la maggior parte anziani e poco avvezzi a utilizzare le tecnologie informatiche, ad aspettare parecchio tempo prima di poter entrare in ufficio e svolgere i servizi postali. E se questa situazione si può accettare con filosofia quando non si hanno acciacchi e il tempo è bello tale situazione è del tutto inaccettabile quando il cliente è una persona anziana con problemi di salute e, soprattutto, le giornate non sono, meteorologicamente, idilliache. Per agevolare i servizi postali Poste italiane ha studiato e diffuso un’App che permette ai clienti di prenotare il giorno e l’ora in cui svolgere il servizio postale. Infatti, il sito di Poste italiane a proposito dell’App così recita: “Cerca l'ufficio postale e prenota il tuo turno.
Scegli sulla mappa l'ufficio postale più vicino, impostalo come preferito e prenota il tuo turno per oggi o domani, scegliendo l’orario che preferisci. Una notifica ti avviserà 15 minuti prima del tuo turno”. Purtroppo tale servizio può creare qualche problema di attesa a chi, magari essendo anziano e non sapendo utilizzare le moderne tecnologie, si reca all’ufficio postale, come peraltro ha sempre fatto, senza effettuare la prenotazione online. Una volta giunto se non c’è uno sportello dedicato deve attendere che finiscano le prenotazioni per accedere in ufficio. E già perché con i problemi di pandemia l’accesso negli uffici è contingentato. Quindi si è costretti a restare fuori, in fila, in piedi. Sperando che il tempo non faccia le bizze.

“Sarebbe buona cosa avere uno sportello dedicato per le prenotazioni effettuate con l’App mentre gli altri restano a disposizione del pubblico che non ha fatto la prenotazione informatica – ha spiegato il sindaco Toni Matarrelli cui gli anziani si soo rivolti -. Si sa bene che gli anziani sono la fascia debole della popolazione, poco pratici con queste tecnologie, e per tale motivo vanno protetti maggiormente con percorsi facilitati. In ogni modo chiederò a Poste italiane che non si penalizzino ulteriormente queste generazioni che già hanno maggiori difficoltà ad accedere ai servizi se paragonati ai giovani”. Sulla vicenda è intervenuta Poste italiane per chiarire sulle lagnanze dei cittadini. “In relazione alla operatività dell’ufficio postale Mesagne 1, Poste Italiane precisa che l’ufficio di via Nino Bixio risulta regolarmente attivo e non risultano picchi di attesa. Inoltre, per limitare al massimo gli assembramenti nei pressi degli uffici Postali del territorio, l’azienda invita i cittadini ad utilizzare, quando possibile, gli altri canali di accesso ai servizi di Poste quali la rete degli sportelli automatici Postamat, le App BancoPosta e Postepay e il sito di Poste Italiane www.poste.it e a rivolgersi agli uffici postali esclusivamente per operazioni essenziali e indifferibili”. Infine, Poste italiane ha voluto ricordare che a Mesagne è anche operativo l’ufficio di Via Gualtiero d’Ocra disponibile dal lunedì al venerdì fino alle 19,05 e il sabato fino alle 12,45 e che dagli Atm Postamat è possibile effettuare operazioni di prelievo di denaro contante, pagamento di bollettini di conto corrente premarcati, ricariche telefoniche e di carte Postepay, ma anche operazioni informative quali estratto conto, saldo e lista dei movimenti.

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È in corso, per concludersi sabato,  la vaccinazione anti covid di tutto il personale la polizia locale di Mesagne nell'ambito della programmazione  disposta dalla direzione generale del servizio sanitario, area territoriale  di Brindisi. 

" Valuto positivamente questo importante momento sia per la tutela  del personale tutto esposto in maniera particolare al potenziale rischio contagio  come molte altre forze di polizia e categorie di lavoratori non solo del pubblico impiego che per la maggiore tutela   indiretta che ne deriva per chiunque interagisca per strada ed in ufficio col personale in divisa ", ha spiegato il comandante Nigro. 
L'augurio è l'invito sempre attuale, stante peraltro le diffuse notizie sull'avanzare del contagio fornite in dettaglio anche dal sindaco della città di Mesagne in numerose occasioni, di fare uso dei presidi a protezione personale unitamente al distanziamento  interpersonale in tutti i luoghi pubblici, aperti al pubblico e se privati   questi ultimi   ad uso pubblico", ha concluso Nigro. 

Conserve Italia intende allargare la base sociale nelle province di Brindisi, Taranto e Lecce con l’obiettivo di arrivare, nel giro di pochi anni, ad una produzione di pomodoro pugliese concentrata per il 50% nel raggio di poche decine di chilometri dallo stabilimento di Mesagne.

Il Gruppo cooperativo bolognese - che nel sito salentino produce conserve rosse con i marchi CirioValfrutta e Jolly Colombani - ha svolto negli ultimi mesi incontri con decine di agricoltori delle aree interessate, riscontrando grande interesse per questa iniziativa che punta a consolidare la presenza in un territorio ritenuto strategico per la produzione del pelato lungo e del pomodorino.

“Si stanno creando le condizioni favorevoli per tornare a promuovere e valorizzare la coltivazione del pomodoro da industria in Salento – dichiara il presidente di Conserve ItaliaMaurizio Gardini. Grazie al fondamentale contributo delle cooperative agricole nostre associate, siamo intenzionati ad allargare la base sociale produttiva così da avvicinare sempre di più i campi dei nostri produttori allo stabilimento di lavorazione. Potremo preservare al meglio la materia prima, ridurre l’impatto ambientale e razionalizzare i costi di trasporto dando maggiore redditività agli agricoltori pugliesi. Prevediamo incentivi economici alle nostre cooperative in base alla riduzione delle distanze di trasporto dal campo alla fabbrica”.

Dopo la sperimentazione avviata l’anno scorso, Conserve Italia punta ad ottenere il 25-30% della campagna 2021 del Sud dalle aree limitrofe allo stabilimento di Mesagne, per poi incrementare ulteriormente nel 2022 e arrivare al 50% nel giro di pochi anni. In questo modo, il Gruppo cooperativo conta di evitare già dalla campagna 2021 l’impiego di camion per 180.000 chilometri, con un risparmio di 200 tonnellate di emissioni di CO2.

“Il pomodoro pugliese rappresenta un asset strategico per la nostra azienda, in particolare per il marchio Cirio che è presente sul mercato con i Pelati e la nuova gamma Le Selezioni che comprende anche i Datterini e i Ciliegini di Puglia – aggiunge Daniele Piva, direttore produzioni agricole di Conserve Italia -. Puntiamo ad allargare la base sociale nel territorio di Mesagne e Brindisi sostenendo i nostri agricoltori attraverso la garanzia e la stabilità che solo una grande Cooperativa come la nostra è in grado di fornire, partendo dall’assistenza tecnica in campagna e dal supporto per la raccolta meccanizzata, fino alle fasi di conferimento in stabilimento”.

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Conserve Italia è un Gruppo cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena (Bo), leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, che associa 14.000 produttori agricoli e lavora 550.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali in 12 stabilimenti produttivi, di cui 9 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Il fatturato del Gruppo Conserve Italia è di circa 900 milioni di euro. Conserve Italia dà lavoro in Italia a oltre 3.000 persone tra lavoratori fissi e stagionali e detiene marchi storici del made in Italy alimentare come Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani.

Lo stabilimento di Conserve Italia a Mesagne (BR) si estende su una superficie di 46.000 metri quadrati e conta 450 lavoratori stagionali assunti nel periodo della campagna più circa 20 dipendenti fissi. Il sito lavora 55.000 tonnellate di prodotto all’anno provenienti perlopiù dai 700 ettari di pomodoro da industria coltivati dai soci produttori di Conserve Italia in Puglia e nelle regioni limitrofe. Questo stabilimento rappresenta un presidio occupazionale fondamentale per il territorio, generando un impatto economico annuale di circa 3,6 milioni di euro solo per stipendi e oneri fiscali, senza considerare l’indotto.