Redazione

«In "Zona rossa" per gli alunni con bisogni educativi speciali è consentita la didattica in presenza. Questo può quindi avvenire anche in Puglia». L’on. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle), anche in considerazione di una recente circolare del Ministero dell’Istruzione, precisa alcune modalità di svolgimento delle lezioni all’interno degli istituti scolastici. «Si tratta di una delle poche misure concesse per le regioni che si trovano in “Zona rossa”. A questo proposito - è chiarito nella stessa circolare - le istituzioni scolastiche non dovranno limitarsi a consentire la frequenza solo agli alunni con disabilità, ma – riferisce la parlamentare pugliese- al fine di rendere effettivo il principio di inclusione, valuteranno di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo classe. Auspico davvero che queste misure siano attuate in Puglia, anche a tutela delle famiglie di questi alunni, speciali in tutto, che non possono essere lasciate in un momento difficile come questo». Ci sono altre valutazioni in corso, anche a livello governativo, su quelle che possono essere le concessioni, seppur minime in “zona rossa” in ambito scolastico. «E’ importante continuare a fare in modo che la curva dei contagi possa essere contenuta. Allo stesso modo però, questi mesi di attività didattiche negli asili nido e nelle scuole d’infanzia, attraverso il sistema delle “bolle” hanno permesso di coniugare le esigenze di sicurezza nelle singole classi e la stessa didattica in presenza. Come Movimento Cinque Stelle- conclude l’on. Valentina Palmisano- riteniamo che il Governo debba valutare l’apertura in "Zona rossa" per le scuole in questa fascia d’età. Anche in questo caso la tutela della salute ed i bisogni delle famiglie, attraverso modalità già collaudata, può essere garantita»

Scelgo il PD perché abbiamo davanti una fase di rinascita del Paese che partirà dalla società e quindi dalla politica e dai partiti", ha detto Enrico Letta all'assemblea che lo ha eletto segretario nazionale del partito. E sul rilancio della funzione del PD nella società, nei territori, tra i cittadini e soprattutto tra i giovani è più volte ritornato nel corso del suo lungo ma efficace intervento. Un ruolo che il Partito Democratico potrà svolgere se rinuncerà all'idea che il suo impegno principale sia quello di decidere, di volta in volta, chi deve accedere alle cariche istituzionali, per diventare un partito che ha la sua idea di Mondo, di Paese, di grandi e piccoli centri urbani e lavora per realizzarla, con "l'anima e il cacciavite". Solo così il PD può ritagliarsi un ruolo da protagonista in un campo progressista largo, essendo aperto al confronto e dialogante, a partire dai territori, con tutte le espressioni del centrosinistra, capace di preparare con il M5s un incontro virtuoso e sul terreno della politica, andando ben oltre le coabitazioni di necessità determinate dall'idea che il PD sia un partito "protezione civile" obbligato a svolgere funzioni di governo. Non avere paura di perdere come condizione essenziale per vincere, con la forza e il coraggio delle proprie idee. Sono questi i pensieri che Letta ha messo nelle mani di circoli e federazioni, chiamati nei prossimi giorni a discutere, a rompere l'incantesimo di correnti cristallizzate e costruite per fedeltà, a preparare quelle Agorà dove confrontarsi e costruire il futuro insieme a mondi che, pur essendo fuori dal PD, continuano a guardare a questo partito con interesse e speranza. Proprio a partire dalla nostra Provincia, dove personalmente ed insieme agli organismi dirigenti provinciali sarò impegnato a promuovere un ampio dibattito, c'è bisogno di un Pd che lavori per colmare i debiti a cui Letta ha fatto riferimento: ambientale, pubblico e demografico. Allora occorre fare la nostra parte, non tanto per aiutare il nuovo Segretario, a cui non può che andare il più sincero augurio di buon lavoro, ma per costruire quel Partito nuovo a cui lo stesso Letta ha fatto riferimento.

 
Francesco Rogoli
Segretario Provinciale del PD di Brindisi

LA PIÈCE TEATRALE DEDICATA AL GIUDICE BORSELLINO E ALLA STRAGE DI VIA D’AMELIO È STATA SCELTA DALL’AMMINISTRAZIONE DI FASANO PER RICORDARE TUTTE LE VITTIME DELLA MAFIA. IN ONDA SUL CANALE YOUTUBE “CITTÀ DI FASANO” 18, 19 E 20 MARZO.

«L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno. L’importante è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo. Altrimenti non è coraggio, è incoscienza».

Di questa convinzione Paolo Borsellino ne aveva fatto il proprio stile di vita. Uno stile di vita difeso fino all’ultimo giorno, quello della strage di Via D’Amelio, a Palermo. E proprio attorno al 19 luglio 1992 in cui il giudice perse la vita insieme agli uomini della scorta, ruota la pièce teatrale «L'agenda - 19 luglio 1992», l’opera scelta dall’Amministrazione per celebrare, insieme alle scuole del territorio, la Giornata della Memoria e dell’impegno  in ricordo delle vittime della mafia, che ricorre  domenica 21 marzo.

Lo spettacolo, realizzato dal collettivo Teatro Prisma, è un monologo interpretato da Barbara Grilli per la regia di Giovanni Gentile e sarà trasmesso dalle 8.00 del 18 a mezzanotte del 20 marzo sul canale YouTube “Città di Fasano”.

La pièce indaga il legame tra le stragi di via d'Amelio e di Capaci, dove due mesi prima, il 23 maggio 1992, furono uccisi Giovanni Falcone, la moglie magistrato Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.

La domanda che fa da sfondo al monologo è: su cosa stava indagando il giudice Borsellino dopo la morte del suo amico Falcone? E perché bisognava fare in fretta ad ucciderlo? E soprattutto: dov'è l’agenda rossa da cui il giudice Borsellino non si separava mai e sulla quale scriveva furiosamente a ogni ora del giorno ed anche della notte? Proprio attorno al mistero dell’agenda, scomparsa negli attimi concitati che seguirono l’attentato, si concentra la pièce.

La penna di Gentile tratteggia abilmente e con schiettezza un'indagine dai contorni lacunosi e piena di depistaggi. Quello che emerge è il ritratto di uno Stato che si tira indietro rispetto alle proprie responsabilità («quando lo Stato e la società civile ti lasciano solo, la mafia vigliacca ti dichiara guerra», dice Gentile nel monologo). insomma viene tratteggiato un pezzo di storia d'Italia completamente da riscrivere.

«Abbiamo scelto un coraggioso  monologo teatrale da proporre ai nostri studenti e a tutti i cittadini per riflettere sul grande contributo di uomini come Borsellino e Falcone che dedicarono tutto il loro impegno e la loro competenza a combattere la mafia, fino a pagare con la propria vita – dice l’assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, Cinzia Caroli –. Vogliamo che i nostri ragazzi comprendano che la mafia non è qualcosa di distante da noi e non è vero che non si può far nulla nel nostro piccolo per combatterla. Quello che ciascuno di noi può contrastare è  il sentire mafioso, quella cultura o sottocultura fatta di piccoli soprusi, favoritismi, prevaricazioni. Sono atteggiamenti a cui assistiamo quotidianamente e che con impegno e coraggio possiamo insieme combattere».

L'Amministrazione comunale si unisce a Giovanni Gentile nella dedica del monologo alla memoria di Paolo Borsellino e al Movimento delle Agende rosse, costituito da cittadini che agiscono affinché sia fatta piena luce sulla strage di via D’Amelio.

«Giovanni Falcone e Paolo Borsellino lavoravano con perfetta coscienza che la mafia un giorno li avrebbe uccisi, come disse proprio Borsellino nel giorno dei funerali di Falcone, eppure non si sono mai sottratti alle loro responsabilità di uomini dello Stato a difesa dell’interesse di tutti – spiega il sindaco Francesco Zaccaria –. Affinché il sacrificio di questi uomini straordinari non sia vano, a distanza di quasi 30 anni dalla loro morte, è dovere di tutti noi non solo ricordare e tramandare ai giovani il loro esempio di vita e di integrità, ma agire ogni giorno, nei nostri comportamenti, con profondo rispetto delle regole e senza girare la testa dall’altra parte di fronte ai disonesti, ai furbi, a chi cerca scorciatoie. La vita di uomini come Borsellino ci insegna a non essere omertosi o indifferenti, a non abdicare alla vigliaccheria che è certamente più comoda, ma è contraria al senso di responsabilità a cui tutti noi, nessuno escluso, siamo chiamati come cittadini consapevoli e coraggiosi».

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 14 marzo in Puglia, sono stati registrati 8.951  test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.542 casi positivi: 687 in provincia di Bari, 127 in provincia di Brindisi, 94 nella provincia BAT, 238 in provincia di Foggia, 173 in provincia di Lecce, 215 in provincia di Taranto, 3 casi di residenti fuori regione, 5 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 9 decessi: 4 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 1 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.691.681  test.

122.147 sono i pazienti guariti.

39.142 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 165.558 così suddivisi:

64.595 nella Provincia di Bari;

16.901 nella Provincia di Bat;

11.967 nella Provincia di Brindisi;

31.879 nella Provincia di Foggia;

14.510 nella Provincia di Lecce;

24.835 nella Provincia di Taranto;

626 attribuiti a residenti fuori regione;

245 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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In occasione della 33^ assemblea dei soci Avis della sezione di Oria   "Pesce_Trisolini Calò" che si è svolta in modalità telematica, il consigliere federale della Figc Lnd Puglia, Alberto Fontanarosa ha presenziato all'assemblea delegato dal Presidente Regionale della FIGC Lnd, Vito Tisci. Al più giovane donatore nella prossima donazione prevista il 20 Marzo sarà regalato un pallone ufficiale LND che nella giornata di ieri è stato consegnato dal Comitato Regionale Pugliese all'Avis sezione di Oria. Assieme al Presidente Spina e al Consiglio della sezione Avis di Oria, durante la sua partecipazione il consigliere Fontanarosa ha voluto evidenziare la propria vicinanza ai soci e volontari  dell'Avis in qualità di donatore, utilizzando anche il potente mezzo dello sport. Il calcio pugliese non solo in questo momento ma anche nel prosieguo (sono previste altre iniziative in occasione dei prossimi Europei di calcio), sostiene l'obiettivo importante del dono del sangue. Viene ribadita durante l'assemblea l'importanza dell'iniziativa e lo spirito di solidarietà, generoso ed umile, sempre silenzioso verso chi ci è accanto che mette in moto diverse organizzazioni di volontariato quale motore principale di sviluppo di iniziative. Diventato donatore nel corso del primo lockdown lo scorso anno, il consigliere invita tutto il mondo calcistico ad avvicinarsi alla "squadra Avis". Ognuno può fare la differenza conclude: a scuola, in campo, nella vita di tutti i giorni. L'importante è arrivare insieme al risultato. Il saluto e il ringraziamento al Presidente Spina che ne coglie le particolarità di ogni iniziativa di sensibilizzazione.

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Denunciato un 30enne di Mesagne, sorpreso in stato di alterazione psicofisica alla guida di un’autovettura non di sua proprietà; sottoposto agli accertamenti mediante l’etilometro in dotazione, è risultato con un tasso superiore al limite consentito; la patente di guida è stata ritirata e il veicolo affidato al proprietario. 

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CONSUMI: COLDIRETTI PUGLIA, PRIMAVERA GIOCA D'ANTICIPO E DÀ IL VIA ALLA STAGIONE DELLE FRAGOLE IN PUGLIA. La primavera gioca d'anticipo e dà il via alla stagione delle fragole in Puglia con qualità eccellenti e un andamento dei consumi soddisfacente rispetto all’anno scorso, quando il lockdown determinò un sensibile calo delle vendite. Sono comparse sui banchi dei mercati contadini di Campagna Amica le fragole made in Puglia, in anticipo rispetto alla stagionalità tradizionale, in occasione dell'ultimo week end prima della stretta anti Covid con la Puglia che si colora tutta di rosso fino a Pasqua.

Lo scenario in Puglia è primaverile con mandorli, albicocchi e peschi con infiorescenze al 50% - afferma Coldiretti Puglia - mentre sui banchi sono già pronte al consumo le fragole, con il 70% del prelibato frutto rosso prodotto nelle serre, spesso basse e aperte.

Agli inizi degli anni 80 per l'ingresso sul mercato delle fragole spagnole – ricorda Coldiretti Puglia - il comparto raggiunse i minimi storici degli ettari coltivati ridotti a 400, rispetto al massimo segnato negli anni ’70 con 900 ettari coltivati.
In Puglia la produzione di fragole non supera i 3000 quintali di media all’anno, concentrati soprattutto nelle province di Brindisi con 1600 quintali e Bari con oltre 800 quinali, che subisce i riverberi degli attacchi delle importazioni selvagge dall’estero, dice Coldiretti Puglia. 

Il caldo anomalo – sottolinea ancora la Coldiretti regionale – ha stravolto completamente i normali cicli colturali e di conseguenza anche le offerte stagionali presenti su scaffali e banchi di vendita in questo periodo dell’anno. Per non cadere nell’inganno del falso made in Italy è importante tuttavia verificare sempre l’origine nazionale in etichetta che – precisa Coldiretti Puglia – è obbligatoria per la frutta e verdura e privilegiare gli acquisti direttamente dagli agricoltori nelle aziende o nei mercati di Campagna Amica dove i prodotti sono anche piu’ freschi e durano di più.

Il leader mondiale nella produzione di fragole è la Cina con una quota del 38%, vale a dire 3 dei 7,85 milioni di tonnellate prodotte al mondo. A distanza seguono gli Usa con il 17%, ossia 1,36 milioni di tonnellate, mentre il Messico e la Turchia si posizionano al terzo posto a pari volume con il 5%. Per quanto riguarda l'Europa, la Spagna detiene da decenni il primato di produzione, affiancata da Polonia e Italia, entrambe in calo produttivo dagli anni '80-'90. In Africa, invece, l'Egitto prosegue la sua galoppante crescita iniziata 20 anni fa.

Per effetto dei cambiamenti climatici con l’inverno più caldo mai registrato in Europa, la Puglia – continua la Coldiretti regionale – può contare in questo periodo su un’ampia offerta di verdure e frutta, grazie all’anticipo di maturazione delle primizie sui banchi, con i rifornimenti alimentari che sono garantiti in tutte la regione nei mercati e nei supermercati dove – conclude Coldiretti Puglia – occorre evitare inutili accaparramenti che favoriscono solo le speculazioni.

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GD Provincia di Brindisi: "Evento Online - Cartelle Arneo: Ancora tu - Ma non dovevamo vederci più?". Lunedì 15 Marzo, alle ore 19:00 sulla pagina facebook  dei Giovani Democratici Provincia di Brindisi parleremo di Arneo.
L'incontro, intitolato "Arneo. Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?", discute uno dei temi ( se non il tema) più discusso e forse odiato da chi decide di dedicarsi con testa e cuore nel mondo dell'agricoltura.
Ad oggi quindi parlare di questo vuol dire parlare anche ai giovani.
Infatti, sono  tanti i giovani, soprattutto nella nostra provincia, che hanno deciso di costruire il proprio futuro dedicandosi all'imprenditoria agricola.

Ma perché è così "odiato"?
Perché da anni i cittadini lamentano il pagamento di un servizio di cui non godono.
Noi abbiamo raccolto queste testimonianze e ne parleremo con i nostri ospiti che sul tema hanno detto la loro senza troppi giri di parole:

Fabiano Amati: Consigliere Regionale;
Concetta Somma: Presidente Federconsumatori;
Mario Presta: Avvocato
Salvatore Ripa: Sindaco di San Pancrazio Salentino
Modererà l'evento Antonella Pungente, Giovane Democratica.
 
Ricordiamo che potete seguire l'evento collegandovi al seguente link: undefined
Vi invitiamo inoltre ad interagire commentando la diretta Facebook.
 
Giovani Democratici Provincia di Brindisi

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Il Consiglio Comunale di Francavilla Fontana ha approvato all’unanimità la mozione presentata dalla Consigliera Anna Ferreri per il conferimento di un riconoscimento alla memoria del Maestro prof. Gaetano Piro.

Il prof. Gaetano Piro, scomparso il 25 marzo 2020, è stato per molti anni uno stimato docente di matematica del Plesso Bilotta del Secondo Istituto Comprensivo. Negli anni ha associato la passione per l’insegnamento con l’arte e, raggiunta la pensione, ha potuto dedicare tutto il suo tempo alla scultura trovando nuove e apprezzate forme espressive.

In pochissimi anni, tra il 2011 e il 2020, ha bruciato molte tappe, giungendo ad esporre le proprie sculture in legno in prestigiosi contesti nazionali ed internazionali. Le sue opere sono state ospitate in numerose riviste specializzate ed hanno ricevuto apprezzamenti da importanti critici d’arte come Paolo Levi e Vittorio Sgarbi.

A circa un anno dalla sua scomparsa arriva all’unanimità dalla massima Assise Cittadina un riconoscimento postumo all’artista per i suoi successi.

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Questa notte il cimitero di Mesagne è stato depredato da parte di gente che non ha rispetto nemmeno per i defuni. Nell'occhio dei balordi le tombe comuali che sono state private dei portafiori in bronzo o rame e i lampioncini. La scoperta è stata fatta questa mattina dal personale addetto alla gestione. Sul posto sono giunti i vigili urbani che hanno avviato le indagini. 

I FATTI. 

Alla vigilia del lockdown una banda di balordi, senza nessun rispetto, ha depredato le tombe del cimitero di Mesagne asportando portafiori e candelieri di rame o di ottone. In alcuni casi per toglierli hanno rotto le lapidi. Stessa cosa per le cornici dei defunti. La scena che si è presentata ieri mattina ai gestori e ai parenti è stata da brivido poiché ovunque vi erano fiori sparsi per terra. Sul posto sono intervenuti gli agenti del locale commissariato e della polizia locale. Il cimitero di Mesagne ha una sola telecamera di videosorveglianza all’interno e una all’esterno anche se da tempo le varie amministrazioni che si sono succedute a Palazzo dei Celestini, sede della municipalità, hanno manifestato l’intenzione di dotare il camposanto di una rete di telecamere di videosorveglianza. Di fatto al momento non c’è questa tecnologia. Dunque, non era mai accaduto in passato che il cimitero fosse depredato in queste dimensioni. Spesso si sono verificati furti di fiori, di qualche suppellettile, ma nulla di più. Negli anni Ottanta erano state depredate alcune tombe gentilizie dagli stemmi nobiliari, colonne corinzie, oppure animali in pietra a guardia dei defunti. Sabato notte, invece, una banda di balordi ha messo letteralmente a soqquadro l’intero cimitero preferendo nella sua scorribanda depredare principalmente le tombe comunali. Il tutto senza nessuna remora o rispetto per il luogo sacro. Hanno saccheggiato tomba dopo tomba asportando i portafiori in rame, le lanterne votive e le cornici delle foto dei defunti. In alcuni casi, quando non sono riusciti a smontare i manufatti, hanno preso a martellate le lapidi rompendole. Una sequela di atti predatori davanti ai quali la gente, ieri mattina, è rimasta inorridita da tanta violenza e cattiveria. I sacrileghi sono stati ben attenti a non entrare nell’ottica dell’unica telecamera presente nel cimitero che è quella puntata in direzione della tomba di Melissa Bassi. Sconvolto il sindaco Toni Matarrelli. “Un'esternazione che sento il bisogno di condividere – ha detto il primo cittadino - è che le esperienze della vita ci portano a considerare ogni possibile misfatto, resta in ogni caso difficile immaginare che una simile scelleratezza possa essere rivolta contro la sacralità di un luogo deputato ad onorare il ricordo di chi non c'è più”. Per il sindaco si tratta di “un gesto grave che offende l'intera comunità.  Confidiamo nel lavoro degli inquirenti affinché gli autori di tale scempio siano individuati al più presto e sulla vicenda sia fatta chiarezza e giustizia”. Lo sdegno è stato unanime. “Trovo molta difficoltà ad osservare lo scempio realizzato da gente senza cuore, senza sentimenti, senza cultura”, ha sottolineato il professore Carmelo Colelli -. Il cimitero è quel luogo dove tutti dovremmo portare rispetto, lì non ci sono solo ossa di gente morta, lì ci siamo tutti noi, nessuno escluso, ci siete anche voi che avete profanato le tombe della nostra gente, noi e voi, siamo tutti discendenti da quella gente, da quelle ossa chiuse in loculi o sotterrate in terra, ossa di persone che un tempo hanno parlato, gioito, lottato per offrire un paese e una vita migliore a tutti”.

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