Redazione

Tra le prelibatezze enogastronomiche dell’autunno ci sono le castagne i funghi e, naturalmente, del tanto atteso vino Novello. Si tratta, nella stragrande maggioranza dei casi, di un vino rosso, giovane, dal colore intenso e dai forti aromi. Da consumarsi, preferibilmente, entro sei mesi. Resta comunque un buon prodotto anche dopo tale periodo. Si tratta del primo vino della vendemmia 2022 che da domenica 30 ottobre sarà sulle tavole degli italiani. Il vino novello è frutto di un moderno processo di vinificazione che fu scoperto, già nel lontano 1861, dal famoso scienziato francese Louis Pasteur e successivamente perfezionato nel 1934 da un gruppo di ricercatori della stazione scientifica di Narbonne. Cercando di trovare un metodo per la conservazione dell’uva appena raccolta, in quanto allora non esistevano le celle frigorifere, i viticoltori francesi posizionarono i grappoli d’uva sotto una cortina di anidride carbonica per alcune settimane al termine delle quali si accorsero che essi avevano fermentato, diventando gassosi e frizzanti.

Decisero, quindi, di procedere ad una rapida vinificazione, col vantaggio che appena poco tempo dopo la vendemmia il vino era già pronto per essere consumato. Era nata, così, la vinificazione con macerazione carbonica. Il processo di macerazione carbonica è un metodo che garantisce la purezza e qualità. L’uva, raccolta manualmente in cassette, viene posta all’interno di un vinificatore rotativo orizzontale, dove i grappoli rimangono integri. Da questo momento ha avvio la macerazione carbonica, che ha una durata media di 12 giorni in cui avviene una fermentazione intracellulare all’interno dell’acino con una sovrappressione di 60-70 millibar in totale assenza di ossigeno e con una temperatura di fermentazione controllata a 20°C. Infine, i grappoli sono pigiati nelle presse soffici e lo zucchero residuo è trasformato in alcool con la tecnica classica della vinificazione. Tuttavia, negli ultimi 12 anni il consumo di vino Novello è calato tanto da indurre molte aziende vinicole a non produrlo.

Lo scorso anno la Puglia ha prodotto circa 330 mila bottiglie per un giro di affari di 1 milione e 500 mila euro. E pensare che nel 2008 la Puglia aveva prodotto 930 mila bottiglie di novello. In ogni modo, in provincia di Brindisi il vino Novello è particolarmente atteso. La Cantina sociale di San Donaci, la più antica e longeva della provincia di Brindisi, ha prodotto 5 mila bottiglie del novello “Natìo”, quasi del tutto vendute in prevendita. “Grazie a un’annata eccezionale sotto l’aspetto qualitativo il novello prodotto è superlativo – ha confidato il presidente Marco Pagano -. Come sempre il nostro novello è un blend di uve autoctone come la Malvasia e il Negramaro. Il novello di San Donaci raggiungerà tutte le regioni italiane”.guglielmi_emanuele_-_vice_presidente_cantine_di_Mesagne.jpg

A Mesagne, la Cantina della Riforma Fondiaria ha prodotto il novello “Burriu”. A tracciarne le caratteristiche è il vice presidente, Emanuele Guglielmi: “Il nostro Novello ha i sapori dei frutti di bosco. Il prodotto è ben strutturato, vivace, armonico adatto per questo periodo dell’anno. Inoltre, posso dire che c’è anche un buon mercato, per questa tipologia di prodotto, giacché è stato quasi del tutto prenotato e, quindi, venduto. I principali consumatori sono i giovani”.

Le Cantine di San Pancrazio, sulla via del mare, hanno prodotto il novello “Terre di Sole” con un blend di uve Negroamaro e Malvasia. “Siamo molto soddisfatti della produzione di novello 2022 – ha spiegato il presidente Oronzo Pati – poiché la qualità è molto buona. Sono certo che l’intera produzione sarà venduta in pochi giorni poiché la richiesta è molto alta”.cardone_antonio_upal_cisternino.jpg

Antonio Cardone è il presidente della Cantina sociale Upal di Cisternino. “La qualità del nostro novello, prodotto rigorosamente con un blend di uve autoctone, – ha affermato il presidente Cardone - è superlativa, grazie a un’annata eccezionale che ci sta permettendo di vinificare prodotti di prima qualità. Posso affermare, senza ombra di dubbio, che il nostro novello è stato prenotato tutto in ambito provinciale”.

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Grande attesa dei management aziendali per stappare il primo prodotto vinario targato vendemmia 2022: il vino Novello. Così, dai migliori grappoli di Negroamaro e Merlot, raccolti a mano nei vigneti salentini di proprietà di Cantine Due Palme, nasce Beddu”. Ne parliamo con il presidente di C2P, Melissa Maci.

Presidente Maci ancora poche ore e poi vedrà la luce il primogenito dei vini della presente campagna.melissa_maci_presidente_C2P.jpg

“Il Novello è il primo prodotto della vendemmia 2022, tra quelle a più alto tasso di siccità degli ultimi anni, che ha dato vita ad un prodotto di bassa resa, ma ad alto grado zuccherino. Un prodotto dalla lunga tradizione contadina che, dalla notte dei tempi - questo tipo di vino affonda le radici già in tempi romani quando le fermentazioni avvenivano in giare di terracotta - sancisce il termine della vendemmia e la conseguente produzione e messa in commercio del primo nato; come avviene nella ciclicità della vita dell’uomo, anche la vigna mette al mondo il suo atteso primogenito”.

Ci può spiegare le principali caratteristiche del vostro Novello?

“Si tratta di un vino giovane pronto da stappare, che conquista fin da subito con la luminosità del suo colore purpureo, per poi inebriare con un’esplosione fruttata e rapire con il suo sorso morbido, agile e armonico. Frutto di una scommessa iniziata 6 anni fa e che risulta vincente ogni anno”.

Quest’anno le bottiglie prodotte sono 33.000, ma più della metà sono già state prenotate.

“Un successo di vendita che si ripete ogni anno. Le altre bottiglie saranno disponibili alla vendita a partire dal 30 ottobre come da disposizioni ministeriali. Il successo di Beddu, che continua a crescere ogni anno, è da attribuirsi sia nell’appeal del prodotto, che è un trend accattivante soprattutto tra i giovani, che nella forza di azioni di marketing mirate, frutto di ricerca costante e innovazione perpetua”.

Qualità vuol dire anche investire nella ricerca enologica.degustazione_novello_presidente_melissa_maci_1.jpg

“Certamente. Ogni anno il Novello rappresenta una sfida nella quale amiamo cimentarci insieme a nostro padre, Angelo Maci, fondatore di Cantine Due Palme. Tante sono state le innovazioni che abbiamo portato nell’allevamento della vite; siamo un’azienda che della sostenibilità e della ricerca hanno fatto prerogative dalle quali è impossibile prescindere. Per citare il claim della nostra nuova campagna pubblicitaria sulla sostenibilità posso tranquillamente affermare che il nostro Novello è buono perché è frutto di una terra che sappiamo amare”.

Quindi, anche quest’anno, sarà un’emozione stappare la prima bottiglia della nuova vendemmia.

“Crediamo molto in questo prodotto che ogni anno trova riscontro in un pubblico fedele che lo aspetta con ansia iniziando a preordinare le bottiglie già prima di vederle sullo scaffale. Nonostante i nostri 33 anni di esperienza, continuiamo ad emozionarci davanti a questi risultati e davanti alla fiducia che i consumatori ripongono in noi. Anche quest’anno le mani sapienti di mio padre hanno saputo creare un prodotto unico che saprà conquistare anche i palati più esigenti”.

A questo punto non resta che alzare in alto i calici, in una perfetta fusione tra innovazione e tradizione. Prosit.  

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IL NUOVO TEATRO VERDI DI BRINDISI AVRÀ FINALMENTE LA SUA ORCHESTRA.

Pubblicato sul sito della Fondazione il bando per partecipare alle audizioni finalizzate alla selezione dei componenti dell’Orchestra. Scadenza per la presentazione delle domande il prossimo 13 novembre.

«Dopo la novità della rassegna “Verdi in Jazz”, che debutterà nel foyer il 5 novembre, poi il “Verdi Gala” in programma domenica 18 dicembre - ha affermato il maestro Stefano Miceli, presidente della Fondazione Nuovo Teatro Verdi -, il Teatro è pronto ad accogliere la sua Orchestra, fatta per i giovani». 

L’Orchestra del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi è un progetto start up di formazione orchestrale giovanile - rivolto a musicisti fino a 38 anni d’età - e mira alla professionalizzazione di talenti per raggiungere la qualifica di professore d’orchestra. «La Fondazione rilascerà ad ognuno un attestato per il conseguimento dei risultati richiesti - ha continuato Stefano Miceli - ed abbiamo creato appositamente una stagione sinfonica in modo che i giovani dell’Orchestra possano vivere il loro percorso da professionisti in un job training, nel loro teatro, con debutto in occasione del Concerto di Capodanno 2023».

Il bando per partecipare alle audizioni è stato pubblicato sul sito della Fondazione Nuovo Teatro Verdi, www.nuovoteatroverdi.com, nella sezione dedicata. «Saranno gli iniziatori di una compagine - ha spiegato Miceli - e il nostro intento è di offrire loro nelle future stagioni sinfoniche una regolare attività orchestrale da professori d’orchestra a pieno titolo, non più in qualità di corsisti, ma di professionisti». Il maestro Miceli ne assume direzione musicale, «una scelta condivisa con il Consiglio di amministrazione - ha precisato - che mi onoro di rappresentare e a titolo totalmente gratuito per il bene della nostra città e del nostro territorio. Dirigo da decenni in giro per il mondo e intendo dedicarmi al progetto e ai giovani della costituenda orchestra residente del teatro con l’obiettivo di costruire insieme il loro futuro a Brindisi». 

I soggetti interessati all’audizione saranno valutati da una commissione artistica di comprovata esperienza professionale, previo invio della domanda all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro le ore 14.00 di domenica 13 novembre 2022. Il Nuovo Teatro Verdi intende ampliare gli scenari culturali del territorio attraverso la musica, dal Jazz alla classica, e altre iniziative in modo da costruire un dialogo stabile con la comunità e contestualmente accrescere la propria competitività nell’idea di proiettare le produzioni verso altre realtà. Cinque gli appuntamenti orchestrali previsti da gennaio ad aprile 2023. L’Orchestra si candida a diventare lo strumento per promuovere relazioni nazionali e internazionali con istituzioni di prestigio in campo musicale.

Green Link è pronta ad assumere i lavoratori
Per garantire le retribuzioni al personale e la continuità del servizio di igiene urbana. Si attendono ora le decisioni dell’Amministrazione comunale in Commissariamento

Il servizio di igiene pubblica a Carovigno è gestito in regime di Associazione Temporanea d’Impresa tra la Green Link società benefit con suo personale e compiti definiti e la Pianeta Ambiente che ha altro personale ed altre funzioni. Pertanto la criticità della mancata erogazione degli stipendi al personale riguarda solo ed esclusivamente quest’ultima azienda.
Lo precisa, in una nota, Green Link che in queste ore è impegnata con l’amministrazione comunale attualmente in regime di Commissariamento, a trovare soluzioni nel duplice interesse della Città e del personale che suo malgrado non viene retribuito per il lavoro svolto.
L’azienda barese Green Link ha fatto sapere in via ufficiale al Comune di Carovigno di essere disposta ad assumere il personale dell’altra azienda nel caso in cui l’Amministrazione cittadina con un incarico formale le affidasse i compiti oggi in capo alla società che sta attraversando un periodo di crisi. Uno sforzo straordinario, quello di Green Link, per garantire il buon andamento del servizio, gli alti standard qualitativi dell’igiene pubblica nella cittadina brindisina e il giusto ristoro per i dipendenti impegnati. Ma ciò potrà valere solo per i mesi a venire e non, purtroppo, per i mesi appena conclusi, non essendoci alcun titolo per poter agire.
Naturalmente, al momento, si resta in attesa delle determinazioni dell’Amministrazione comunale e dei vertici di Pianeta Ambiente.

Green Link società benefit

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Il Comune ha ottenuto un finanziamento di oltre 2 milioni di euro da fondi Pnrr. La struttura sorgerà nei pressi della Rsa «Canonico-Rossini».

Un nuovo nido, ulteriori 60 posti per bambini dai 3 ai 36 mesi, altri servizi per la prima Infanzia e per migliorare l’offerta educativa per le famiglie del territorio.

Il Comune di Fasano ha ottenuto oltre 2 milioni di euro per la costruzione di un nuovo asilo nido comunale. L’edificio sorgerà in un terreno che si trova nei pressi della rsa «Canonico-Rossini», nella zona tra via Attoma e via Gravinella.

Il finanziamento ammonta a 2 milioni e 160mila euro e rientra nell’ambito dei fondi Pnrr (Missione 4 – Istruzione e ricerca – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università – Investimento 1.1: “Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia”).

La nuova struttura potrà ospitare 60 bambini dai 3 mesi fino ai 3 anni. L’edificio, su un unico piano, sarà strutturato in tre sezioni (divezzi, semi-divezzi e lattanti) di 20 bambini ciascuna. Oggi sezione sarà suddivisa, a sua volta, in due ambienti da 10 bambini per una migliore gestione da parte del personale.

I due ambienti destinati all’attività didattica potranno essere comunicanti grazie all’utilizzo di pareti mobili. Ogni ambiente sarà adeguatamente attrezzato per ospitare tutte le attività educative, ludico-espressive, ricreative, laboratoriali, di prima alfabetizzazione e il servizio mensa.

Un’opera al passo sui tempi, costruita sulle reali esigenze dei più piccoli che potranno godere di ambienti confortevoli, moderni e sicuri. Un edificio moderno, immerso nel verde degli ulivi secolari, direttamente collegato all’esterno con percorsi privi di barriere architettoniche e spazi all’aperto attrezzati e fruibili le diverse età.

«Un nuovo sogno che si realizza, un’altra opera pubblica che migliorerà la vita delle famiglie di Fasano consentendo di soddisfare la richiesta sempre crescente di servizi educativi che possano andare incontro ai genitori e in particolar modo alle mamme che lavorano – dice il sindaco Francesco Zaccaria –. Continuiamo il lavoro di rinnovamento e di implementazione di edilizia scolastica, in cui, in questi anni abbiamo investito più di 12milioni di euro tra finanziamenti ottenuti e risorse comunali stanziate. Miglioriamo le scuole, aumentiamo i servizi, investiamo nel presente dei nostri figli per costruire il futuro del nostro territorio e delle nuove generazioni. Tutto questo è possibile grazie a un lavoro di squadra continuo che mette in sinergia gli uffici comunali, impegnati nella realizzazione dei progetti, e gli assessorati competenti».

«I fondi Pnrr ci consentiranno di investire ancora di più e meglio in opere pubbliche – dice l’assessore ai Lavori Pubblici, Gianluca Cisternino –. Stiamo lavorando molto in questo senso affinché Fasano possa crescere ancora e diventare una città sempre più vivibile per ogni fascia d’età. Stiamo intervenendo a tutti i livelli: strade, scuole, progettazione di nuovi spazi per la collettività. Non vogliamo trascurare nessun aspetto della vita di comunità per una città sempre più rispondente alle esigenze dei cittadini».

«I locali interni, modulari e flessibili, saranno realizzati in armonia con le funzioni previste dagli standard dei servizi per l’infanzia e saranno attrezzati per svolgere tutti i servizi socio-educativi per i bambini da 0 a 3 anni – spiega l’assessore alla Pubblica Istruzione Donatella Martucci –. Si tratta di un’opera importantissima per Fasano, grazie alla quale saremo in grado di raddoppiare il numero di nuclei famigliari ai quali sarà garantita l’opportunità della frequenza del nido pubblico e che concorre a favorire l'accesso al lavoro in particolare modo per le donne».

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Il Comune di Mesagne è assegnatario di una somma pari a 4 milioni e 665mila euro che serviranno per la realizzazione di un asilo nido su suolo pubblico in Zona PIP.
Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato la graduatoria definitiva dei progetti finanziati con risorse del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 1 “Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università” – Investimento 1.1 “Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia”.
“Il grande impegno dell’ufficio comunale ai Lavori Pubblici continua a produrre i risultati sperati, in questo caso con una progettazione a sostegno della conciliazione della vita privata e lavorativa delle famiglie con bambini in tenera età”, ha dichiarato il sindaco della città Antonio Matarrelli annunciando che la struttura verrà costruita con materiali ecocompatibili, prestando particolare attenzione alla qualità architettonica degli ambienti, interni ed esterni, e alle scelte che favoriscono il risparmio energetico.

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Svolta nella vertenza Maribrin: grazie all'impegno della Flai sbloccati i finanziamenti per l'impianto fotovoltaico e i rimborsi per il Covid. Della Porta: «Ora garanzie per i lavoratori».

 Svolta nella vertenza Maribrin: l'azienda ottiene il via libera ed il finanziamento regionale per il progetto di installazione di un impianto fotovoltaico ed il contributo per ristorare le perdite per i mancati ricavi dovuti al Covid 19. Erano queste le due criticità che mettevano a rischio la sopravvivenza dell'azienda e di conseguenza il futuro di dieci lavoratori dell'impianto di itticoltura brindisino.

Premiata l'azione sindacale svolta dalla Flai Cgil, dalla Camera del lavoro di Brindisi e dalla Flai Puglia da mesi impegnati nella risoluzione della delicata vertenza con il coinvolgimento del Prefetto Carolina Bellantoni e del sindaco Riccardo Rossi a cui va il ringraziamento per l'impegno profuso per lo sblocco dell'impasse che metteva a rischio il futuro di 10 lavoratori impegnati nell'azienda di contrada per Pandi alla zona industriale di Brindisi.

Il primo problema della Maribrin Srl erano: l'impossibilità di utilizzo dei fondi FEAMP PO 2014-2020 per l’istallazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni per un efficientamento energetico dell’impianto di itticultura marina del sito produttivo di contrada Pandi operativo all’interno del Parco naturale regionale di Saline Punta della Contessa, nonostante le  richieste di autorizzazione inoltrate con parere positivo, ma che restano bloccate da intoppi burocratici. L'azienda, per fronteggiare la crisi energetica, aveva  prodotto un progetto per l'installazione di un impianto di 200 kw per investimenti produttivi nell'acquacoltura e di efficientamento energetico dell'impianto di itticoltura marina che sfiora i 350 mila euro. Progetto che, pur ricevendo parere positivo il 24 maggio scorso restava ancora in attesa del decreto di finanziamento.

Il secondo problema era legato alla mancata compensazione per le perdite di fatturato della fase Covid per quasi 600 mila euro, fondi che avrebbero già dovuto essere stati stanziati dalla Regione Puglia attraverso i fondi Feamp PO 2014-2020 per ristorare le perdite per i mancati ricavi dovuti al Covid 19.

Ebbene. Dopo le riunioni svolte con i lavoratori, l'incontro ad agosto col sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, il sit-in dei lavoratori in Piazza Santa Teresa del 5 ottobre scorso a cui è seguito l'incontro con i responsabili dell'Ufficio di Governo, l'importante notizia consegnata alla Flai e alla Cgil di Brindisi proprio a firma del prefetto Carolina Bellantoni. La comunicazione recita testualmente: «L'assessore alle Risorse Agroalimentari, Agricoltura, Alimentazione della Regione Puglia – interessato da questo Ufficio – ha comunicato che, con determina dirigenziale n. 681 del 18 ottobre, la competente Sezione regionale ha provveduto ad approvare la graduatoria dei progetti ammissibili a finanziamento e ad impegnare la relativa spesa. E' stato anche comunicato che la società Maribrin Srl ha avuto l'approvazione del progetto, per un importo di 349.998 euro ed un contributo regionale di 174.999 euro. Nella circostanza, è stato inoltre fatto presente che, con determinazione dirigenziale n. 656 dell'11 ottobre scorso, la Sezione regionale competente ha provveduto a liquidare, in favore della società agricola Maribrin il saldo del contributo concesso pari a 254.809,48 euro».

«Ringraziamo la Prefettura ed il Comune di Brindisi per l'impegno profuso nella soluzione della vertenza – dice il segretario generale della Flai di Brindisi Cosimo Della Porta - che ha visto impegnati sinergicamente Flai Cgil, Camera del lavoro di Brindisi e Flai Puglia. Oggi restituiamo ai lavoratori, a cui siamo stati accanto da mesi, la speranza di una continuità lavorativa che dopo lo sblocco di queste criticità possono permettere all'azienda di tornare a competere sul mercato. Resta da perfezionare un ultimo passaggio a livello di autorizzazioni comunali per le quali chiederemo presto un nuovo incontro al sindaco Rossi. L'impegno della Flai Cgil a tutela dei lavoratori Maribrin non si ferma nonostante questo importantissimo risultato raggiunto che lascia intravedere una positiva soluzione della vertenza e ci permette di chiedere sin da subito maggiori garanzie per i lavoratori».

                                   Cosimo Della Porta

                                    Segretario Generale

                       Flai-Cgil Brindisi

Da ieri mattina le spoglie mortali del soldato Francesco Fortunato Palumbo riposano nella sua Mesagne. L’urna con le ossa del fante, deceduto a 24 anni, in un campo di concentramento tedesco 78 anni fa, adesso sono state collocate nel sacello dei caduti presente nel Comune, dove hanno ricevuto la benedizione dell’arciprete, don Gianluca Carriero. Il prossimo 4 novembre sarà trasferito, con un corteo d’onore, nel cimitero comunale. Qui l’urna sarà deposta nella cappella della famiglia Palumbo, in cui riposeranno in pace. Le spoglie di Francesco Fortunato sono arrivate da Amburgo, in Germania, a Bari e accolte presso il Comando militare dell’esercito che ha sede nella caserma “Domenico Picca”. Ieri mattina dopo il saluto del colonnello comandante la salma è stata consegnata a una delegazione giunta da Mesagne e composta da alcuni familiari, dall’assessorealle Attività cimiteriali, Antonello Mingenti, e dal presidente dell’associazione “Combattenti e reduci”, Giovanni D’Aloisio.mingenti_antonello_e_larciprete_don_gianluca_carriero.jpg

A Mesagne ad accogliere il congiunto c’erano alcuni parenti. Commovente, naturalmente, l’arrivo della salma nellasua terra natìa. “Nonostante siano trascorsi tanti decenni dalla loro morte è ancora vivo il ricordo di coloro che hanno donato la vita per la Patria. Giovani animati dal senso di amor di patria, dal senso di abnegazione che tutt’oggi contraddistinguono le nostre forze armate”, ha spiegato il colonnello comandante della “Picca” nel consegnare l’urna ai familiari. L’assessore Mingenti ha tenuto a sottolineare la “gioia dell’Amministrazione comunale nell’aver condiviso con i familiare l’intero iter burocratico e logistico al fine di far rientrare in Patria la salma di Francesco Fortunato”. L’arciprete don Gianluca Carriero ha ricordato che dietro ai nomi che si leggono sulle lapidi cimiteriali dei caduti in guerra “ci sono storie, sofferenze, lacrime, sacrifici che noi non riusciamo a vedere per quanto ci sforziamo. Nomi che sono manifestazioni di persone, soprattutto giovani, che hanno accolto e portato avanti un progetto. Pertanto, accogliere questi resti mortali ci invita a portare avanti gesti di pace, sempre”. Francesco Fortunato Palumbo fu fatto prigioniero dai tedeschi sul fronte greco-albanese ed internato in Germania nello Stalag XI B di Fallingbostel. Trasferito a Bergen Belsen morì per malattia il 6 settembre 1944.palumbo_lurna_con_le_ossa_di_francesco_fortunato_palumbo.jpg

Oltre al Palumbo in Germania sono sepolti ancora Francesco Altavilla, nato a Mesagne l’11 aprile 1923 e deceduto il 21 luglio 1944 a soli 21 anni. È sepolto a Francoforte sul Meno; Carmelo Caramia, nato a Mesagne il 16 luglio 1914, deceduto il 2 febbraio 1945 a 31 anni. È sepolto a Francoforte sul Meno (Germania); Angelo Raffaele Dello Monaco, nato a Mesagne il 27 aprile 1923, deceduto il 14 gennaio 1945 a Krautscheid (Romania-Palatinato) a 22 anni, attualmente sepolto a Francoforte sul Meno (Germania). Tutte le salme si trovano nel cimitero militare italiano d’onore. Il prossimo appuntamento con la storia è il 4 novembre giornata in cui si commemorano tutti i caduti in guerra.

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Amadeus presenta il Calendario Storico dei Carabinieri ideato da Armando Testa e l’Agenda 2023.

Presentato il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri ed. 2023, quest’anno dedicato alla tutela dell’Ambiente. Il Comandante Generale, Gen. C.A. Teo Luzi, nella mattinata odierna, ha voluto svelare al grande pubblico l’ormai atteso prodotto editoriale. A presentare l’opera, realizzata da un’azienda grafica visionaria, leader nel mondo della comunicazione: l’Armando Testa Group, nella splendida cornice dell’Auditorium Parco della Musica, era presente il celebre conduttore televisivo e radiofonico Amadeus.

La protagonista del Calendario Storico 2023 è la Natura, da sempre tra le priorità assolute dell’Arma. Basti pensare che già nelle Regie Patenti del 1816 al capo V, n. 34, si legge testualmente: arrestare i devastatori di boschi, o di qualunque raccolto delle campagne, come pure tutti coloro, che fossero stati trovati nell’atto di guastare le strade, gli alberi piantati lungo d’esse, siepi, fossi, e simili, […].

In un contesto in cui l’ambiente è la risorsa più preziosa da salvaguardare, l’edizione 2023 è stata interamente dedicata alla tutela ambientale.

Impegnata ogni giorno nella difesa delle persone, del pianeta e della prosperità, l’Arma compie quotidianamente un’opera di prevenzione e repressione degli illeciti in materia ambientale e forestale, tutelando il paesaggio, i boschi, la flora e la fauna e contrastando i crimini in materia di rifiuti. L’ impegno dei Carabinieri non si ferma alla prevenzione e alla repressione di reati e di illegalità ad impatto ambientale, ma ritiene altrettanto fondamentale il dialogo continuo con le nuove generazioni.

Un’attenzione, quella nei confronti di chi verrà dopo di noi, che ha trovato posto nel testo del nuovo articolo 9 della nostra Costituzione, dedicato alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, così iscrivendo, tra i principi fondamentali che devono regolare la nostra convivenza, la via della sostenibilità nell’interesse delle future generazioni. A loro dobbiamo anche la tutela di quello che dall’ambiente ci proviene e, per questo, ogni giorno da qualche parte c’è un Carabiniere che sta lavorando per difendere la qualità, l’autenticità e la salubrità delle nostre filiere agroalimentari.

A questa incessante opera di protezione del territorio è inspirato l’insight creativo del Calendario Storico 2023, che ha visto oggi sul palco anche la presenza e la critica di Alberto Fiz, giornalista, direttore del Museo MARCA di Catanzaro, critico d’arte, curatore di mostre.

L’intero progetto porta la firma dell’agenzia Armando Testa con l’inconfondibile stile che fa della sintesi, del paradosso visivo e della ricerca sull’immagine la sua cifra stilistica da decenni. Ciascuna delle tavole artistiche del calendario parte da un elemento appartenente all’universo visivo dei Carabinieri, rivisitato e interpretato in una chiave iconica. L’obiettivo è raccontare i temi legati al quotidiano lavoro dell’Arma con un’impronta di eleganza, pulizia formale e sintesi visiva che ne accentua la componente istituzionale.

Nascono così le dodici tappe di un percorso che svela l’importante azione dei Carabinieri a difesa dell’ambiente e del territorio del Paese, a protezione del patrimonio faunistico e vegetale nostrano, a salvaguardia di una civiltà agroalimentare che il mondo ci invidia.

Le tavole artistiche dell’Armando Testa, con la direzione creativa esecutiva di Michele Mariani, sono accompagnate da 12 storie di impegno e tutela ambientale firmate da uno storyteller d’eccezione: il giornalista e scrittore Mario Tozzi. Primo Ricercatore del CNR, geologo e divulgatore scientifico, il celebre conduttore radiotelevisivo ha raccontato gli eventi, le attività e i progetti dell’Arma dei Carabinieri in modo rigoroso e coinvolgente.

Per la prima volta nella storia del Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri, l’edizione 2023 evolve in un progetto artistico integrato con un completo ecosistema digitale che comprende un sito web dedicato www.calendario.carabinieri.it e un’opera d’arte NFT.

Il sito consente di fruire online i contenuti del Calendario 2023 in maniera interattiva, con un livello esperienziale molto intuitivo che, attraverso lo scroll infinito, riprende il gesto fisico della sfogliabilità, adattandola in maniera nativa al linguaggio digitale.

A completare il progetto, per la prima volta nella storia dell’Arma, la copertina del Calendario diventa un NFT, una contemporanea opera di cryptoarte estrapolata dal Calendario fisico e resa digitale, animata, certificata. L’NFT trasforma la copertina in un’opera hi-tech disponibile in 10 esemplari autenticati, che saranno poi venduti in coppia con una stampa speciale della copertina in edizione limitata. Le opere saranno acquistabili tramite Charity Stars www.charitystars.com, piattaforma che si occupa di aste digitali, con obiettivo charity. Il ricavato delle vendite verrà devoluto alla struttura complessa di pediatria oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Il progetto del Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri 2023 prende vita in un video case history realizzato da Armando Testa Studios che, partendo dall’insight della tutela dell’ambiente, narra l’impegno quotidiano dell’Arma attraverso i 12 simbolici manifesti del Calendario narrati dalla penna di Mario Tozzi.

Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di quasi 1.200.000 copie, di cui oltre 16.000 in nove altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo, nonché in lingua sarda), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita, sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.

Iniziata nel 1928, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 90^ edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.

Oltre al Calendario, è stata pubblicata anche l’edizione 2023 dell’Agenda. Anche in questo caso, la protagonista è la Natura. L’Arma non poteva non percepire lo stato di emergenza in cui versa l’habitat terrestre, affidandosi quest’anno agli scrittori “in house” per mettere in risalto la bellezza delle stagioni, come dono della Natura, ovvero: il Gen. B. Roberto Riccardi (Comandante della Legione Carabinieri "Trentino Alto Adige"), il Magg. riserva selezionata Margherita Lamesta (Ufficiale Cerimoniale), il Magg. riserva selezionata Annalisa Gaudenzi (autrice Rai, già in servizio presso l’Ufficio Stampa) e il Mar. Ca. Emilio Limone (Ufficio Stampa), autori di svariate pubblicazioni.

Come in una sinfonia, i quattro scrittori hanno colorato le stagioni con gli stessi colori da esse indossati durante il loro naturale avvicendarsi, sin dalla notte dei tempi. Modellati dalla fantasia degli autori, quattro marescialli diversissimi fra loro, ognuno a suo modo, rievocano “I Racconti del maresciallo” di Mario Soldati e trasformano l’Agenda dell’Arma 2023 in una sorta di “diario del maresciallo”.

Così, i suoni del silenzio e le sfumature bianche delle cime innevate tra Val di Susa e Dolomiti penetrano nel sancta sanctorum di un racconto d’inverno; la piaga di innaturali incendi boschivi, nella realtà troppe volte generati da mano egoista e criminale, infuoca una torrida estate sul monte Conero; il tripudio di bellezza e colori accompagna un caso di ecomafia sugli appennini in primavera; infine, l’autunno s’interseca nell’animo umano per raccontarci una stagione autunnale vissuta addirittura nell’intimo di un destino bizzarro.

Altre due opere completano l’offerta editoriale:

-     il Calendario da tavolo, dedicato al tema “Borghi più Belli d’Italia”: piccole gemme arroccate fra gli scorci più suggestivi del Belpaese, il Paese dell’Arte, della Letteratura, dell’Ingegno italico e per i più romantici anche dell’Amore. Mese per mese, immagini con Carabinieri ritratti in uno dei tanti borghi che ricamano l’Italia, restituiscono un quadro d’autore fatto di geografia, architetture preziose e uniforme. Uno su tutti, Civita di Bagnoregio, la cosiddetta “città che muore”, location di titoli d’eccezione come “I due Colonnelli” con Totò o di “Pinocchio”. La scelta del tema è un altro modo per ricordare la prossimità della Benemerita al cittadino e la sua presenza capillare sul territorio nazionale, permeata anche in quei centri abitati soltanto da poche migliaia di anime, che vedono nella Stazione dei Carabinieri il loro sicuro punto di riferimento. L’intero ricavato della vendita di questo calendarietto da tavolo è devoluto all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri.

-   Il Planning da tavolo - anche questo incentrato sulla Natura - è dedicato alle molteplici attività svolte dal Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari CUFA, per il ripristino e l’uso sostenibile delle risorse presenti nell’ecosistema terrestre. Protagoniste le attività di contrasto e prevenzione del CUFA, che punta anche alla tutela di beni paesaggistici, della filiera alimentare e soprattutto al contrasto di tutte le forme di eco e agromafie, un fenomeno sempre più in crescita. Come è accaduto per i precedenti Planning Arma, anche stavolta, il ricavato sarà devoluto ad un nosocomio pediatrico e quest’anno il beneficiario è l’Ospedale dei bambini “Vittore Buzzi” di Milano. Inoltre, proseguendo su una linea già sperimentata con la scorsa edizione, il Planning 2023 ripropone, in apertura, una fiaba dedicata proprio al mondo dei più piccoli a firma del Magg. ris. sel. Margherita Lamesta, l’autrice già scelta dall’Arma per il Planning 2022. Anche quest’anno la scrittrice ha ideato in esclusiva un piccolo racconto, stavolta ispirandosi liberamente a due originali fatti di cronaca, che hanno visto protagonisti due bimbi accumunati nel medesimo destino evocato dallo stesso nome.

Link del calendario

www.calendario.carabinieri.it

Video case-history Calendario visibile sul canale Youtube dell’Arma dei Carabinieri al seguente link:

https://youtu.be/5fIwyT8p3Rw

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Dati del giorno: 28 ottobre 2022

1.209
Nuovi casi
6.718
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 344
Provincia di Bat: 64
Provincia di Brindisi: 160
Provincia di Foggia: 99
Provincia di Lecce: 393
Provincia di Taranto: 142
Residenti fuori regione: 5
Provincia in definizione: 2
14.265
Persone attualmente positive
172
Persone ricoverate in area non critica
9
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.516.104
Casi totali
12.969.989
Test eseguiti
1.492.675
Persone guarite
9.164
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 488.404
Provincia di Bat: 129.249
Provincia di Brindisi: 144.119
Provincia di Foggia: 212.869
Provincia di Lecce: 314.913
Provincia di Taranto: 205.425
Residenti fuori regione: 15.967
Provincia in definizione: 5.158

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Il Consiglio dell’Ordine dei Farmacisti in occasione del mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, la più frequente neoplasia femminile, ha organizzato per i farmacisti della provincia un corso d’aggiornamento: “Prevenzione e diagnosi precoce del tumore al seno, ruolo del farmacista territoriale”. Presente anche il Direttore Generale della ASL di Brindisi, Dott. Flavio Maria Roseto, che ha sottolineato il prezioso del contributo che potranno offrire i farmacisti nell’ambito della prevenzione. Relatore d’eccezione il Dr. Saverio Cinieri, Presidente Nazionale AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica) e Direttore UOC Oncologia Medica ASL Brindisi, che ha affrontato argomenti come l’importanza della diagnosi precoce per ridurre la mortalità e aumentare le opzioni terapeutiche, le attività di screening e i controlli periodici consigliati nelle diverse fasce di età.IMMAGINE_4.jpeg

Particolare attenzione è stata riservata ai fattori di rischio associati a una maggiore probabilità di sviluppare la malattia, e i campanelli d’allarme, quindi segni e sintomi, che devono portare la paziente a un celere consulto con uno specialista. Il corso, che ha visto la partecipazione di numerosi farmacisti, si inserisce all’interno di una serie di attività programmate dall’Ordine professionale al fine di promuovere stili di vita corretti e sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione oncologica attraverso controlli regolari. Molto soddisfatto per la riuscita dell’evento il Presidente dell’Ordine Dott. Antonio Di Noi: “Il farmacista, in virtù del rapporto di fiducia che contraddistingue il legame con i propri utenti/pazienti e della distribuzione capillare sul territorio, è da sempre un riferimento sanitario per i cittadini, pertanto, può svolgere un ruolo importante a supporto delle attività di screening. Gli obiettivi in termini di salute si raggiungono soltanto attraverso percorsi virtuosi, come quello odierno, caratterizzati da collaborazione e sinergia tra gli operatori sanitari”.

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