Redazione

MICROPRESTITO E CUSTODIAMO LE IMPRESE: LE NUOVE AGEVOLAZIONI PER LE PMI GESTITI DA PUGLIA SVILUPPO. 

Sono in arrivo oltre 126 milioni di euro a sostegno delle piccole e medie imprese della regione, duramente colpite dalla emergenza Covid-19, con “Microprestito” e “Custodiamo le imprese”, le due misure di agevolazioni della regione Puglia gestite dalla società Puglia Sviluppo.
In particolare, “Microprestito”, attivo da oggi sulla piattaforma undefined e fino al 31 dicembre 2021, consente alle microimprese, con sede operativa in Puglia, di accedere ad un finanziamento agevolato, da un minimo di 5mila euro ad un massimo di 30mila euro, per l’80% con un finanziamento a tasso zero e il restante 20% con assistenza rimborsabile. La microimpresa dovrà dimostrare di non aver ancora raggiunto nel 2021 i livelli di ricavi conseguiti nel 2019. I finanziamenti sono erogati sotto forma di mutui quinquennali e potranno essere utilizzati solo per sostenere le spese di funzionamento.
“Custodiamo le imprese” che sarà attivo nei prossimi giorni, avrà, invece, la funzione di ristorare le Pmi pugliesi costrette alla chiusura per decreto nel corso del 2021, con una sovvenzione diretta e a fondo perduto, in grado di compensare i minori ricavi conseguiti nel 2021. Si prevede che l’impresa debba aver conseguito nel periodo 1° luglio 2020 – 30 giugno 2021 un fatturato inferiore a quello conseguito nel periodo 1° luglio 2019 – 30 giugno 2020.
“E’ il momento di sostenere le nostre imprese e il lavoro di settori vitali della nostra economia che hanno sofferto maggiormente a causa del Covid", dichiara Antonella Vincenti, vice presidente di Puglia Sviluppo, "per questo abbiamo messo in campo questi ulteriori strumenti di agevolazione così da accelerare la ripartenza del nostro tessuto produttivo e delle nostre imprese. In questa fase vogliamo difendere il lavoro, per recuperare i posti perduti e crearne di nuovi, sostenendo e favorendo le aziende”.
 

In virtù dell’accordo tra Comune di Brindisi e Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Brindisi e Lecce, per la promozione, la fruizione e la valorizzazione dell’area archeologica di San Pietro degli Schiavoni dal 23 ottobre saranno implementate le aperture interrotte a causa dell’emergenza sanitaria.

Gli scavi sono già aperti, con personale della Soprintendenza dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle 16. Il Comune di Brindisi garantirà le aperture straordinarie ogni sabato e domenica e tutti i festivi dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

“Abbiamo atteso il miglioramento della situazione sanitaria per proseguire l’esperienza già avviata - spiega il sindaco Riccardo Rossi - con un apposito Accordo siglato il 17 settembre del 2019. Purtroppo l’emergenza Covid non ci ha consentito di farlo con continuità ma, già da questo fine settimana, le aperture straordinarie saranno garantite con personale della Brindisi Multiservizi”.

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Una nota del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli.
“L’obiettivo raggiunto ci fa ben dire che il lavoro sinergico fra Commissione regionale e assessore regionale all’Agricoltura, Pentassuglia, è servito perché la deroga al prelievo della specie ‘storno’ fosse concessa nei Comuni della cosiddetta piana olivetata fra Bari e brindisi e precisamente a Polignano a Mare, Castellana Grotte, Conversano, Monopoli, Alberobello, Locorotondo (nella provincia di Bari) e Fasano, Cisternino, Ostuni, Ceglie Messapica, San Michele Salentino, Carovigno, San Vito dei Normanni, Mesagne e Brindisi (nella provincia di Brindisi), peraltro territori già destinati alla caccia programmata ricadenti nei comuni di con limiti quantitativi di massimo prelievo pari a 8.000 unità e un massimo di  200 operatori da autorizzare attraverso la richiesta di rilascio del tesserino regionale nel termine previsto del 29 ottobre 2020. L’assessore Pentassuglia si era detto disponibile fin dall’agosto scorso ad ampliare la zona, ma aveva più volte ribadito che lo avrebbe fatto nel momento in cui tutti gli organismi interessati avrebbero dato parere favorevole. 
Questa ‘deroga’ non è, come può apparire, una vittoria del mondo della Caccia, ma è soprattutto degli olivicoltori e in maniera generale degli agricoltori. Gli ulivi brindisini, in modo particolare, già fortemente colpiti dalla xylella vengono presi d’assalto dagli storni che non solo si cibano del frutto, ma imbrattano e inquinano con i loro escrementi tutto l’oliveto. Problema di igiene che per altro travalica anche il settore agricolo, alcuni edifici vengono totalmente imbrattati di escrementi degli stormi, con gravi danni estetici e igienici. Per questo la caccia in deroga in questi 15 Comuni è un toccasana per l’agroalimentare e l’ambiente. E’ evidente che da brindisino non posso che esprimere tutta la mia soddisfazione per il risultato conseguito, nella consapevolezza che la deroga dovrebbe essere concessa anche ad altre zone olivetate pugliesi messe a rischio dagli stormi”.

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Si giocherà Sabato 23 Ottobre alle ore 16.00, presso il Football Park D'Ippolito di Latiano, la terza giornata del girone B di Serie C2 tra MEDANIA SPORT e Football Latiano.

Una sfida che ha il sapore di derby per la vicinanza geografica delle due compagini.

Entrambe le squadre arrivano da una vittoria nell'ultima giornata (5-1 per i gialloblù contro il Thuriae, e 0-6 in trasferta a Maruggio per i latianesi) trovandosi appaiate in classifica a 3 punti dopo due giornate.

Una sfida importante e da non sottovalutare per gli uomini di Mister Guarini che in settimana stanno lavorando per farsi trovare pronti e preparati ad una gara che si rivelerà sicuramente divertente.

Consci delle proprie qualità, la Medania Sport non vorrà fallire l'obiettivo di portare a casa l'intera posta in palio e continuare il processo di maturazione che sta via via migliorando.

Appuntamento dunque a Sabato 23, alle ore 16.

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“A Brindisi è giunta l’ora di scoprire le carte e di contarsi ed è arrivato il momento che il Sindaco Rossi dica da che parte sta: se sta dalla parte di chi, come noi, lavora per il potenziamento delle infrastrutture portuali, oppure se ha abbracciato la causa di chi vorrebbe frenarne lo sviluppo”. 
Così il commissario regionale di Forza Italia, l’on Mauro D’Attis. 
“Esiste un fronte –aggiunge- per fortuna minoritario, di sedicenti associazioni ambientaliste che non sanno più che strada esperire per bloccare le opere nello scalo brindisino, nel silenzio assordante del sindaco Rossi. Hanno persino fatto ricorso al Capo dello Stato per questo, rincorrendo un fantomatico “nuovo modello di sviluppo” che porterebbe Brindisi alla povertà e alla desertificazione economica.
A fronte di questo spettacolo incomprensibile, per fortuna ci sono anche persone serie che hanno raccolto la sfida che ho lanciato qualche settimana fa, durante un convegno: è nato, infatti, il comitato “Azione per lo Sviluppo e Attività del Porto”, di cui fanno parte autorevolissime sigle come la Camera di Commercio di Brindisi, Confindustria, CNA, Confesercenti, Confcommercio, Confimprese, RACCOMAR-Associazione Agenti Marittimi, OPS, Fedespedi, Propeller Club e Avvisatore Marittimo. 
Un gruppo di realtà che vogliono il bene del territorio e lavorano per il rilancio del porto, che rappresenta una fonte di crescita economica ed occupazionale. 
Il comitato nasce in risposta alle ultime iniziative delle minoranze che si adoperano per bloccare le opere inserite nel PNRR come la vasca di colmata e la banchina di capobianco. Una follia e un pericolo per tutta la città. 
A questo punto, -conclude D’Attis- voglio sapere da che parte sta il sindaco Rossi: io sono, ero e sarò dalla parte dello sviluppo sostenibile ed il potenziamento delle infrastrutture portuali. Proprio per questo, nei prossimi giorni, incontrerò il comitato ASAP perché insieme porteremo avanti il pressing sul governo nazionale e su quello regionale per richiedere la massima attenzione istituzionale per Brindisi”.

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Dati del giorno: 21 ottobre 2021

167
Nuovi casi
21.387
Test giornalieri
1
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 37
Provincia di Bat: 14
Provincia di Brindisi: 19
Provincia di Foggia: 35
Provincia di Lecce: 20
Provincia di Taranto: 39
Residenti fuori regione: -1
Provincia in definizione: 4
2.063
Persone attualmente positive
132
Persone ricoverate in area non critica
19
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

270.916
Casi totali
3.993.666
Test eseguiti
262.031
Persone guarite
6.822
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 99.128
Provincia di Bat: 28.344
Provincia di Brindisi: 21.452
Provincia di Foggia: 47.725
Provincia di Lecce: 31.613
Provincia di Taranto: 41.166
Residenti fuori regione: 998
Provincia in definizione: 490

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In data 15 ottobre 2021, si è tenuta l’assemblea del personale dipendente del Comune di Brindisi.

          Sono intervenuti i rappresentanti territoriali delle OO.SS. FP CGIL; CISL FP; UIL-FPL CSA-RAL, per discutere e approfondire le problematiche più volte evidenziate, sia verbalmente sia con note indirizzate all’Amministrazione Comunale di Brindisi, e senza riscontro alcuno.

L’assemblea tutta è stata informata in merito a quanto discusso in delegazione trattante ed anche sui risultati raggiunti in sede di contrattazione decentrata. Purtroppo, però, a causa di non ben individuati interventi esterni, la situazione è la seguente:

  • a causa di “personalissime interpretazioni” dell’accordo per Progressioni economiche 2020 da parte degli uffici competenti, vi sono numerosi ricorsi che di fatto stanno rallentando la definizione e la liquidazione di questo istituto giuridico ed economico;
  • in delegazione trattante erano stati concordati ed approvati i criteri alla base del riconoscimento delle “specifiche responsabilità” per il biennio 2020-2021 …. I lavoratori hanno svolto quanto loro richiesto dai dirigenti, ma, a oggi non sono stati ancora riconosciuti e liquidati i compensi relativi;
  • in relazione alla PARTICOLARE utilizzazione di personale della Brindisi Multiservizi, società in house del Comune di Brindisi, durante le numerosissime riunioni, anche non specifiche, la parte sindacale ha fatto rilevare che, all’interno della dotazione organica del Comune di Brindisi, ci sono più di 50 dipendenti, che, a seguito di procedure di stabilizzazione, hanno un contratto part-time (ore 18). L’integrazione oraria E’ SICURAMENTE la soluzione, anche se parziale, del problema dell’atavica carenza di personale presso questa amministrazione comunale. A nulla è valso aver più volte fatto rilevare che il servizio affidato alla partecipata BMS era di gran lunga più oneroso per il Comune di Brindisi: in pratica si acquistano servizi all’esterno quando le stesse attività possono essere svolte dai dipendenti part-time del Comune di Brindisi. In quelle sedi le parti sindacali si sono sempre dichiarate pronte, eventualmente, ad interessare le Autorità competenti;
  • siamo a ottobre!!! Non si riesce ad avere un incontro per la necessaria destinazione delle risorse decentrate 2021 e le responsabilità sono da ricercarsi sempre nell’INERZIA (per non dire altro) degli uffici competenti;
  • relazioni sindacali: le parti si sforzano di condividere le interpretazioni delle norme contrattuali e spesso si “avvicinano” per concludere celermente accordi sempre per il bene dei lavoratori tutti. Purtroppo, troppo spesso gli accordi sono SNATURATI o RALLENTATI nella loro applicazione, sempre a causa di interpretazioni personalissime da parte di funzionari che dovrebbero LIMITARSI ad APPLICARE gli accordi sottoscritti in delegazione trattante.

            Alla luce di quanto esposto, e dopo numerosi interventi dei partecipanti, l’assemblea, all’unanimità dei presenti, HA PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE del personale dipendente del Comune di Brindisi, in uno con la RSU aziendale e con le Segreterie Territoriali dei sindacati in intestazione.

           

Si è chiesto pertanto a Sua eccellenza il Prefetto di Brindisi, a norma della legge n. 146/1990 e delle norme contrattuali di comparto in materia, la convocazione delle parti per esperire la procedura di raffreddamento conflitti.  

                               

            .  


        firmato                       firmato                               firmato                                 firmato                                                                           

Patrizia STELLA        Enrico GIANNINI         Angelo DE CAROLIS       Pasquale CATTOLICO

FAUNA SELVATICA: COLDIRETTI PUGLIA, STORMI DI STORNI FANNO RAZZIA DI OLIVE A BARI E BRINDISI; AL VIA PRELIEVO IN DEROGA,

Contro gli stormi di storni che mangiano ognuno fino a 20 grammi di olive al giorno arriva il via al prelievo in deroga dal 10 novembre 2021 fino al 16 gennaio 2022.  A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione alla delibera di Giunta regionale che ha disposto il prelievo in deroga degli storni nella piana olivetata litoranea tra le province di Bari e Brindisi.

“Gli agricoltori non hanno strumenti adeguati ad arginare la presenza eccessiva e in progressivo aumento di determinate specie di animali selvatici – come cinghiali, lepri, storni, cormorani – che, in caso di ingresso nei fondi agricoli o negli impianti di acquacoltura, arrecano danni significativi e spesso irrecuperabili”, denuncia Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia.

Particolarmente colpito dagli storni il settore olivicolo nelle province di Bari e Brindisi e nell’agro di Manfredonia ed il danno si attesta tra il 30 ed oltre il 60% - spiega Coldiretti Puglia - a carico degli olivi coltivati soprattutto nelle zone a ridosso del mare, da un lato sull’Adriatico dall’altro sullo Jonio.

“Oltre al danno diretto, non vanno sottovalutati i danni indiretti. Gli storni distruggono le piazzole adibite alla raccolta delle olive – insiste il presidente della Coldiretti di Brindisi, Filippo De Miccolis – e gli olivicoltori sono costretti a contrastare una calamità senza averne gli strumenti, condannati, quasi, a riprogrammare la propria attività agraria per scongiurare la distruzione della produzione. Tra l’altro, non è soltanto l’olivicoltura a risultare colpita, dato che il passaggio degli stormi di storni lascia sugli ortaggi quantitativi di escrementi tali da rendere impresentabile il prodotto sul mercato. Gli storni trovano ristoro notturno nelle aree protette, come Torre Guaceto, per riprendere le scorribande alimentari diurne ormai da mesi, dato che il caldo anomalo degli ultimi anni ha fatto convertire la specie protetta da migratoria a stanziale.”.

Il caso più grave e noto dei danni provocati dai cinghiali all’agricoltura non deve far dimenticare – sostiene Coldiretti Puglia – che esistono altre specie problematiche, quali le forme domestiche di specie selvatiche e le forme inselvatichite di specie domestiche. In questo ambito, sono numerosi i danni provocati dai cani inselvatichiti agli allevamenti e quelli dovuti, invece, alla massiccia diffusione del piccione inselvatichito che danneggia non solo le colture, ma anche i prodotti agricoli stoccati nei silos, quali sementi e cereali. Un altro problema rilevante è, poi, quello del controllo di alcune specie alloctone – conclude Coldiretti Puglia - si sono diffuse in modo invasivo, provocando gravi danni all’acquacoltura e all’agricoltura: ne sono un esempio il cormorano e lo storno.

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Giovanni Luca Aresta, deputato del M5S, in merito alle polemiche scaturite in seguito all’approvazione da parte della Camera dei Deputati dell’ordine del giorno Aresta/D’Attis sulla proroga della cassa integrazione straordinaria per i dipendenti della DCM di Brindisi, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Alcuni organi di stampa mi danno oggi in rotta verso il centrodestra semplicemente per aver cofirmato un ordine del giorno, approvato dalla Camera dei Deputati, nel quale si auspicava l’estensione della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori e le lavoratrici della sede di Brindisi della Società Distressed Companies Management. Nel recente passato mi si è imputata una potenziale fuoriuscita dal M5S per le iniziative unitarie e trasversali fatte sul territorio insieme ad amministratori e rappresentanti del centrosinistra. Bisognerebbe fare pace con il cervello e più che altro azionarlo adeguatamente.
È nello stile e nella natura del M5S trovare punti d’intesa sui contenuti con le altre forze politiche specialmente se queste contribuiscono al benessere della nostra comunità e dei cittadini. Dovrebbe essere patrimonio di una sana politica unire le forze nel territorio venendo incontro a chi è in difficoltà specialmente in una fase di crisi come quella attuale.
Sono per questo rimasto sinceramente sorpreso del diniego fatto dalla rappresentante del Governo in sede di parere sugli ordini del giorno legati alla conversione in legge del decreto n.118 recante misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale.

Questo non solo perché la rappresentante del Governo in questione è stata eletta nel nostro territorio, ma per il fatto che si sostenga che chi propone iniziative a favore dei lavoratori della DCM sia “un venditore di fumo”. Mi ha sorpreso inoltre l’assoluta indisponibilità al confronto con il Parlamento che ha costretto i proponenti a richiedere il voto dell’aula ed approvare, con un voto trasversale di tutte le forze politiche, l’ordine del giorno in questione. Proprio la trasversalità del voto dimostra che non c’è alcuna spaccatura nel M5S, ma semmai un richiamo forte del Parlamento al Governo a non chiudersi in un atteggiamento autoreferenziale e d’insofferenza verso chi pone questioni concrete e reali.
Stamani il Governo per bocca del rappresentante del Ministro del Lavoro, ha risposto in Commissione Lavoro al question time sulla DCM presentato dall’0n. D’Attis e sostenuto ancora una volta da me. Si è trattata di una risposta positiva in piena linea con quanto approvato ieri dal nostro ordine del giorno. Si afferma, infatti, che ulteriori finanziamenti della CIGS “potranno sicuramente essere valutati nel corso della prossima legge di bilancio per l’anno 2022”. Esattamente quello che chiedevamo noi.
Noi deputati “semplici” abbiamo fatto quanto di nostra competenza per i lavoratori e il territorio. Sta a chi, ricoprendo incarichi di governo come l’onorevole Anna Macina, ha strumenti più adeguati ed efficaci del nostro per far valere l’interesse pubblico agire e non perdere il contatto con la realtà sociale e il territorio. Il Parlamento ha dato un indirizzo: adesso il Governo lo attui”.

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«Grazie ad un impegno sinergico e a un serrato confronto e studio del problema tra questa organizzazione e l'Ufficio Relazioni Sindacali, rendiamo noto con soddisfazione che il Comando Generale ha impartito pochi minuti fa nuove disposizioni a tutti i datori di lavoro (Comandanti di Legione),  sottolineando finalmente ed una volta per tutte che il personale accasermato che accede in caserma esclusivamente per andare in camerata e usufruire del posto letto (ad esempio perché in licenza, riposo, riposo medico, ecc) e non per svolgere il turno di servizio, non potrà essere soggetto al controllo del green pass».

Lo dichiara il Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC)

«Ecco a cosa serve un sindacato terzo, indipendente e non asservito. Ringraziamo il Comandante Generale dell’Arma Teo Luzi per averci ascoltato. Il Nuovo Sindacato Carabinieri si è immediatamente attivato dopo i primi “sfratti” dagli alloggi di servizio, appellandosi al comando generale per cercare una soluzione. La determinazione e un dialogo costruttivo, hanno portato a questo grande risultato, con la diffusione di un’apposita circolare.  Il controllo del certificato verde – prosegue il sindacato -  riguarda esclusivamente coloro che intraprendono il lavoro. Chi ne è privo non potrà accedervi e sarà considerato assente ingiustificato. Noi continueremo a vigilare – dicono – e invitiamo i colleghi a segnalarci chi ancora interpreta la nuova direttiva in maniera diversa dalle disposizioni chiare del Comando Generale».

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