Redazione
Attenzione alle forme più estreme di esclusione sociale, c’è senz’altro quella vissuta dagli uomini e dalle donne senza fissa dimora
Necessita di approfondimento del Dipartimento salute, la proposta di legge del consigliere Donato Metallo, presentata nella III Commissione del presidente Mauro Vizzino.
“Tra le forme più estreme di esclusione sociale, c’è senz’altro quella vissuta dagli uomini e dalle donne senza fissa dimora. Condizione che cresce anche a causa della crescente povertà assoluta (passata in Italia dal 7,7 al 9,4% della popolazione totale, dati Istat 2020 – anno della pandemia). – ha spiegato Metallo in Commissione – In Italia i senzatetto erano quasi 51mila nel 2014, anno dell’ultima ricerca. Informazione quindi datata e anche incompleta, visto che l’indagine riguardava solo i 158 principali comuni.
“Per quanto riguarda i servizi al Sud, dalla stessa ricerca del 2014 emerge un aumento delle prestazioni erogate (mense e accoglienza notturna) con conseguente aumento delle persone senza dimora. In aumento anche il contatto con i centri di ascolto o strutture simili (da 35,7% a 42,7%) e quello con i servizi di distribuzione medicinali (da 33,5% a 40,2%) – ha continuato il consigliere del PD - Infine, ma solo per gli stranieri, aumenta anche la frequentazione dei centri di accoglienza diurna (da 31,5% a 35,5%). In crescita anche le persone senza dimora che si rivolgono ai servizi sociali (dal 39,8% al 47,1%)”.
Secondo le stime, la popolazione senza tetto della città di Bari si quantifica tra le 500 e le 550 unità. Per quanto riguarda la durata della condizione di senza fissa dimora, il 53,7% ha affermato che si tratta di una situazione perdurante da oltre due anni.
Il rapporto con i servizi pubblici è frequente, con particolare riferimento ai servizi sociali. Oltre l’80% ha dichiarato di aver avuto almeno un contatto con i servizi sociali comunali nel corso degli ultimi 12 mesi. Per i servizi sanitari la percentuale scende al 48%.
Purtroppo il 12% degli intervistati dichiara di avere condizioni di salute precarie o molto gravi. Le patologie più diffuse sono quelle cardiocircolatorie, psichiatriche, odontoiatriche, traumatismi, patologie del tratto respiratorio superiore e diabete.
Altro dato interessante è quello che ci dice che il 20% delle persone senza fissa dimora a Bari non disponeva di una residenza anagrafica: questo, di fatto, escludeva queste persone dall’accesso a innumerevoli servizi di base, tra cui il medico di medicina generale. Nel capoluogo pugliese, a partire da novembre 2018, grazie a una delibera della giunta comunale, i senzatetto possono iscriversi alle liste anagrafiche della città e accedere ai servizi essenziali come quello delle prestazioni sanitarie e socio-assistenziali.
La riforma costituzionale del 2001 consente alle Regioni di dotarsi, attraverso leggi organiche, di propri modelli di gestione sanitaria, e di fare passi in avanti nell’autonomia nell’ambito delle proprie scelte di politiche della salute, nella quale può pienamente rientrare l’estensione della tutela sanitaria ordinaria alle persone senza dimora.
La scelta della Regione, che si intende azionare con il presente progetto di legge, di estendere l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle ASL alle persone senza dimora presenti sul territorio regionale rientra inoltre nelle azioni finalizzate al rispetto degli obiettivi della finanza pubblica e del contenimento della spesa, dato che, in mancanza della residenza anagrafica le persone senza dimora possono accedere ai soli servizi di Pronto Soccorso, il cui costo è stimato mediamente per singolo intervento sui 250 euro, con punte addirittura di 400 euro, mentre il costo di un Medico di Medicina Generale per ogni paziente è di circa 80 euro l’anno.
La legge di riforma sanitaria (Legge 23 dicembre 1978, n. 833) mirava ad assicurare l’assistenza a tutta la popolazione presente sul territorio nazionale e, quindi, occorre superare ogni diversa prescrizione organizzativa che limiti tale diritto. Inoltre, l’art. 32 della Costituzione definisce espressamente la salute come un diritto fondamentale dell’individuo, che deve essere garantito a tutti (cittadini italiani e stranieri). Da ciò si desume che ciascun cittadino ha il diritto a essere curato e ogni malato deve essere considerato un “legittimo utente di un pubblico servizio, cui ha pieno e incondizionato diritto”.
L’obbligo, ai fini dell’iscrizione negli elenchi delle ASL, della residenza e, quindi, della preventiva iscrizione anagrafica è un limite rientrante nella competenza organizzativa relativa al servizio sanitario, ma detto limite deve, necessariamente, essere contemperato in relazione alla esigenza fondamentale di assicurare l’assistenza sanitaria, specie in un momento in cui sono rilevantissime, a causa della pandemia, anche le esigenze di tutela della salute pubblica.
La condizione di persone senza dimora è infatti spesso caratterizzata da fragilità, marginalità e scarsa consapevolezza dei propri diritti, nonché delle procedure necessarie per esercitarli.
L’obiettivo del progetto di legge è dunque quello di garantire alle persone senza dimora, che vivono sul territorio regionale, l’esercizio effettivo del diritto alla salute e, contemporaneamente, garantire un miglior impiego delle risorse pubbliche, dato che i costi a carico del sistema sanitario sono esponenzialmente più alti se si lascia questa platea di persone senza la copertura del medico di base e quindi le si costringe ad utilizzare, in caso di necessità, i servizi di pronto soccorso.
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Riguardo alle criticità esposte dall’associazione ANDIAR circa la delibera di Giunta con la quale sono state normate le autorizzazioni per l’attribuzione di nuovi macchinari di risonanza e tac alle strutture pubbliche e private accreditate, la Regione ha sottolineato che i criteri adottati rispondono espressamente alle leggi vigenti, contemperando al tempo stesso esigenze territoriali, limiti di budget, nell’intento di aumentare e qualificare l’offerta sanitaria territoriale.
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“Il PNRR è una opportunità da cogliere e i PTA saranno l’ossatura fondamentale perché per la Regione rappresentano una fondamentale esperienza sul territorio pugliese”. Questo è quanto il Dipartimento della salute ha risposto alle richieste della consigliere Barbara Ciliento che si è fatta portavoce di un progetto di “potenziamento del PTA di Trani”.
La Regione in tal senso intende fare tesoro delle proposte illustrate alla Commissione dal direttore generale Delle Donne e dai referenti della proposta progettuale.
Purtuttavia “la sanità non può essere un libro delle cose che vorremmo realizzare elencate, - hanno sottolineato dal Dipartimento salute - molte delle istanze presentate sono certamente di grandissimo interesse, altre in realtà, sono già in discussione, però esistono dei vincoli per la spesa in generale ed in particolare per il personale. Vincoli insuperabili.
Giovedì è stato convocato un incontro strategico con le direzioni delle Asl, per fare il punto su tutti i PTA e presto sarà a disposizione un cruscotto di monitoraggio che consentirà in tempo reale l’accesso a tutte le informazioni possibili e utili.
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Covid- 19. Oggi 57 casi positivi in Puglia
Dati del giorno: 27 settembre 2021
Dati complessivi
Copianificazione territoriale per definire gli strumenti urbanistici con il varo dei PGT
In Puglia il 2 agosto 2013 (nr.1435) la Giunta adottava il PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale) approvato poi DGR n.176 del 16 febbraio 2015, ossia la sua “CARTA COSTITUZIONALE DELL’URBANISTICA o meglio del “GOVERNO DEL TERRITORIO”
NULLA SARA’ PIU’ COME PRIMA poiché vengono sanciti nuovi principi e finalità
E’ un documento complesso ma in tre punti (dalle Norme Tecniche di Attuazione) è racchiusa la sua essenza:
- Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) è piano paesaggistico ai sensi degli artt. 135 e 143 del Codice, con specifiche funzioni di piano territoriale ai sensi dell'art. 1 della L.r. 7 ottobre 2009, n. 20 "Norme per la pianificazione paesaggistica". Esso è rivolto a tutti i soggetti, pubblici e privati, e, in particolare, agli enti competenti in materia di programmazione, pianificazione e gestione del territorio e del paesaggio.
- Il PPTR persegue le finalità di tutela e valorizzazione, nonché di recupero e riqualificazione dei paesaggi di Puglia, in attuazione dell'art. 1 della L.R. 7 ottobre 2009, n. 20 " Norme per la pianificazione paesaggistica" e del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del Paesaggio" e successive modifiche e integrazioni (di seguito denominato Codice), nonché in coerenza con le attribuzioni di cui all'articolo 117 della Costituzione, e conformemente ai principi di cui all'articolo 9 della Costituzione ed alla Convenzione Europea sul Paesaggio adottata a Firenze il 20 ottobre 2000, ratificata con L. 9 gennaio 2006, n. 14.
- Il PPTR persegue, in particolare, la promozione e la realizzazione di uno sviluppo socioeconomico autosostenibile e durevole e di un uso consapevole del territorio regionale, anche attraverso la conservazione ed il recupero degli aspetti e dei caratteri peculiari dell'identità sociale, culturale e ambientale, la tutela della biodiversità, la realizzazione di nuovi valori paesaggistici integrati, coerenti e rispondenti a criteri di qualità e sostenibilità
Il PPTR prima di essere approvato fu oggetto di ampie discussioni con gli stakeholders, le associazioni, i tecnici e soprattutto con i cittadini, con numerose iniziative e nella stesura finale tenne conto di molte osservazioni.
Sostanzialmente veniva acclarato il principio fondamentale che la pianificazione del singolo comune deve integrarsi con quella dei comuni limitrofi con un respiro provinciale e regionale e che tutti i comuni potevano fare osservazioni al PPTR prima della definitiva approvazione e comunque dovevano adeguare i loro PUG esistenti o di nuova stesura.
Purtroppo la stragrande maggioranza dei comuni non ha adeguato i suoi strumenti urbanistici e quindi la discrezionalità burocratica/politica regna sovrana, rallentando o facendo perdere opportunità di investimenti pubblici e privati.
La pianificazione urbanistica è fondamentale per il governo di un territorio e consentirne uno sviluppo economico armonico, rispettoso in primis delle esigenze dell’uomo e poi della salvaguardia di tutto quello che la storia ci ha consegnato. La legislazione Nazionale vigente fa principalmente riferimento al DM 1444/68 che è vecchio di oltre 50 anni ed ha avuto un ruolo fondamentale negli anni della crescita espansiva dei paesi e delle città italiane, ha una forte impostazione “quantitativa e limitativa” figlia degli anni in cui era predominante la cultura dello spingere le città verso una crescita espansiva. È evidente, pertanto, una forte contraddizione nei termini rispetto alle esigenze attuali di regolazione dello sviluppo urbano moderno, improntato su principi di riduzione del consumo di suolo e di rigenerazione del patrimonio edilizio esistente.
Viviamo un mondo globale informatizzato e lo sviluppo economico, il welfare e le esigenze abitative cambiano in maniera repentina; non è pensabile rimanere ancorati a vecchi retaggi legislativi e culturali e spesso quando si arriva alla approvazione del PUG, magari dopo 10 anni, è già vecchio. Si è presi da grande fervore da problemi e questioni dettate dall’ordinario ma abbiamo bisogno di futuro!
Dobbiamo pensare al PGT (Piano Governo Territorio) 4.0 che significa avere strumentazione urbanistica digitalizzata nei suoi processi, semplice e intuitiva con relative procedure da velocizzare, semplificare e reingegnerizzare! Il cittadino/imprenditore/investitore del mondo per sapere cosa può realizzare deve poterlo fare senza chiedere appuntamento al funzionario - che deve chiedere al dirigente - che deve chiedere all’assessore - che deve chiedere al Sindaco – che deve passare dalla Commissione per andare in Consiglio Comunale! Tutto ciò è anacronistico!!!
CHIEDIAMO l’istituzione dell’UFFICIO di PIANO STRATEGICO A SCALA PROVINCIALE finalizzato innanzitutto a fare il punto sullo stato della strumentazione urbanistica dei singoli comuni, poiché vi sono ancora comuni con il PDF degli anni settanta, e definire poi un cronoprogramma delle attività dei singoli comuni per arrivare tutti insieme, attraverso la COPIANIFICAZIONE TERRITORIALE, ai PUG che ci piace definire PGT 4.0.
Il sistema Confindustriale ed Ance danno la loro disponibilità a fornire un valido contributo mettendo a disposizione competenze/professionalità e, se richiesto, anche a coordinare i lavori dell’ufficio di piano strategico.
Vogliamo pensare che tutti i 20 comuni della provincia di Brindisi riescano ad avere una strumentazione urbanistica condivisa, che dia una valida direttrice di sviluppo ed in questo la citta di Brindisi ha e deve avere un ruolo fondamentale. Brindisi è una città bellissima e baciata dalla fortuna geografica per avere un Porto che può essere nevralgico per i traffici del Mediterraneo, ha una estesa retroportualità industriale che può consentire lo sviluppo di filiere di produzione, ha un importante settore industriale che deve continuare a produrre (logicamente nel rispetto dell’ambiente e del territorio), ha il collegamento ferroviario per il trasporto delle merci, ha la costa Nord con un mare fantastico e raggiungibile da complanari, ha un aeroporto praticamente di vicinato.
Pertanto è del tutto evidente che la pianificazione urbanistica di Brindisi deve fungere da direttrice a tutti i comuni della provincia.
Chiederemo alla Regione Puglia di dare un valido supporto a questa iniziativa attraverso i propri uffici delegando un funzionario all’Ufficio di Piano Strategico. Vogliamo proporre questa best-practice alle altre province della regione Puglia.
La digitalizzazione può favorire questo processo e potremmo avere la GOOGLE MAPS PGT 4.0 PUGLIA dove cliccare ed avere tutte le informazioni urbanistiche edilizie!
Utopia? NO, NOI CI CREDIAMO!!!
Siamo fortemente legati ed amiamo questo territorio, crediamo nelle sue potenzialità, vogliamo anche noi vivere in un ambiente sano ed ecosostenibile, quindi chiediamo una co-pianificazione urbanistica che consenta il governo del nostro territorio per perseguire con coraggio e creatività lo sviluppo e la crescita economica e civile.
Lo dobbiamo alle nuove generazioni.
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100 MILIARDI PER IL SUD- ARESTA (M5S): “SPENDERLI BENE, PIENA COLLABORAZIONE TRA ISTITUZIONI LOCALI E NAZIONALI”
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Alta velocità ferroviaria fino a Lecce, Pagliaro: “Chi ha dormito finora, si dia da fare per attuare le nostre due mozioni”
Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Non è mai troppo tardi per rimediare agli errori e all’accidia. Chi in passato, pur avendo ricoperto ruoli politici o incarichi di potere, non ha mosso un dito per ottenere l’estensione dell’alta velocità ferroviaria fino a Lecce, si attivi ora. Se nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non ci sono fondi ad hoc, si candidi il progetto alle risorse del Piano Nazionale Complementare al PNRR, come previsto dalla nostra mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale il 14 settembre scorso. Ci sono ben 4,6 miliardi di euro a disposizione per compensare gli squilibri strutturali al Sud. E non si può certo negare l’ingiustizia e la miopia dell’aver fermato a Bari la linea ferroviaria ad alta velocità, a scapito del Salento.
Per anni abbiamo sollecitato e richiesto un intervento della politica per rimediare a questa disparità, ed ora che siamo all’interno delle istituzioni ci siamo dati da fare subito, presentando due mozioni ed incassando condivisione unanime per entrambe. Sono atti che impongono alla Giunta regionale, e al presidente Emiliano in particolare, di impegnarsi sui tavoli romani per la costruzione del pezzo mancante dell’alta velocità di rete Bari-Lecce. Ma siamo ancora nel campo delle promesse, e poiché Emiliano ha dichiarato di essere al servizio del Consiglio, lo sollecitiamo a tener fede a questo impegno assunto con tutti i consiglieri e con tutti i cittadini della regione. Spetta a lui, con la forza politica e caratteriale che gli appartiene, negoziare con il premier Draghi e il ministro Giovannini. E stendiamo un velo pietoso sul risveglio tardivo del senatore Dario Stefàno, che non fiatò quando, nel 2010, fu approvato lo sciagurato Piano Trasporti dell’ex presidente Vendola. Proprio quel piano mise una pietra tombale sui progetti di sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti ferroviari in Salento. E benché siano passati ormai dodici anni, ricordiamo bene che il senatore salentino sedeva nella Giunta Vendola, e scelse di tacere.
Neppure la sottosegretaria Teresa Bellanova, anche lei salentina, non ci risulta abbia smosso nulla per ottenere l’estensione della linea AV fino a Lecce.
Noi questa battaglia continueremo a combatterla, ma è necessario che si mettano una mano sulla coscienza tutti i politici interpellati, compresi i parlamentari salentini e pugliesi, perché il fronte sia coeso e porti a Roma le nostre istanze, che sono le istanze di un intero territorio finora mortificato da trasporti obsoleti, indegni dei suoi cittadini e di tutti i turisti che lo scelgono come meta di vacanza”.
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MIGRANTI: PRIMO RACCOLTO DEL POMODORO DEL RISCATTO
Al via il primo raccolto dei ‘pomodori del riscatto’ dei migranti extracomunitari a Foggia, salvati dal clima pazzo e dalla siccità che ha stretto in una morsa i campi per oltre 3 mesi. Ad annunciarlo è Coldiretti Puglia che sta portando avanti un percorso di integrazione dei migranti extracomunitari di Casa Sankara che si arricchisce di un ulteriore tassello, strappando i lavoratori extracomunitari da una condizione di invisibilità.
“Sono state messe a dimora a maggio le piantine di pomodori lunghi su 5 ettari di terreno ed è iniziata la raccolta del prodotto che sarà consegnato ad un conservificio per la trasformazione in pelati ‘riaccolti’”, spiega Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.
Dai servizi alla persona all’assistenza fiscale, dal trasporto garantito per raggiungere i luoghi di lavoro alla consulenza per le buste paga, fino alle vaccinazioni a beneficio dei migranti che lavorano nei campi, Coldiretti Foggia ha strutturato un sistema di supporto e assistenza messo a regime presso Casa Sankara Ghetto Out, una best practise che va implementata e resa strutturale.
“E’ il segnale di un modello di sviluppo dell’agricoltura – aggiunge Piccioni - fonte di grandi opportunità occupazionali da realizzarsi seguendo la strada della trasparenza, della legalità e delle regole certe. E’ fondamentale mettere le imprese agricole nella condizione di beneficiare realmente del contributo che i lavoratori extracomunitari possono offrire, strappandoli alla condizione di invisibilità, rendendo più facili e meno farraginose le domande di assunzione dei lavoratori, necessari soprattutto nei periodi di raccolta di prodotti agricoli in cui è fortemente richiesta la manodopera stagionale”.
La Coldiretti ricorda che in Puglia è ottenuto da mani straniere più di un quarto del Made in Italy a tavola, con oltre 38mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro, solo nella provincia di Foggia si contano oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.
La manodopera extracomunitaria in agricoltura, nonostante il calo progressivo negli ultimi 5 anni, resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), con i braccianti extracomunitari che hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale e rappresentano circa il 10% dei lavoratori dipendenti regolarmente impegnati in agricoltura.
Il contributo dei lavoratori immigrati all’agricoltura pugliese è importante nella raccolta dei pomodori, degli asparagi e dei carciofi e nelle stalle sono divenuti insostituibili. In Puglia il maggior numero di extracomunitari hanno nazionalità rumena (51,18%), albanese (13,02%), bulgara (13,11%), marocchina (4,11%) e polacca (3,51%)”.
Si tratta di lavoratori che spesso da anni collaborano con le imprese agricole italiane e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese. In questo contesto – sostiene la Coldiretti - è necessario superare il ritardo accumulato per l’emanazione del decreto flussi 2021 che dovrebbero portare nelle campagne pugliesi altri 5mila lavoratori extracomunitari ma anche le difficoltà burocratiche che ostacolano l’impiego dei lavoratori italiani in una situazione di difficoltà in cui si trovano altri settori economici. Una esigenza che si è fatta stringente con il calendario delle raccolte – insiste Coldiretti Puglia – che si intensifica con l’avanzare dei periodi di raccolta, dopo fragole, asparagi, carciofi, ortaggi in serra, ci saranno le grandi raccolte di ciliegie, albicocche, pesche e percoche fino all’uva da tavola, con la scalarità delle diverse varietà fino a settembre.
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Il Cpia apre le iscrizioni per il prossimo anno scolastico
Il C.P.I.A. (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) di Brindisi ha aperto le iscrizioni per l’anno scolastico 2021/2022.
Mesagne. Incidente stradale con 5 feriti
Un incidente stradale si è verificato questa sera poco dopo le ore 20 lungo la provinciale che collega Mesagne a San Donaci. Per cause ancora in fase di accertamento tre auto, una Alfa Giulietta, una Citroen C4 e una Lancia Y, si sono scontrate, 5 persone sono rimaste ferite. Fortunatamente non gravi. Sul posto sono intervenute le ambulanze del 118 e le pattuglie dei vigili urbani. Oltre ai vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza la provinciale che è rimasta chiusa al traffico per permettere i soccorsi e i rilievi.
Covid- 19. Oggi 139 positivi in Puglia di cui 16 a Brindisi
Dati del giorno: 26 settembre 2021
Dati complessivi
Carabinieri. Brevi di cronaca
San Donaci. Evade dalla detenzione domiciliare, arrestato.
I Carabinieri della Stazione di San Donaci hanno arrestato in flagranza di reato un 80enne del luogo per evasione. L’uomo, in atto sottoposto alla detenzione domiciliare, è stato sorpreso dai militari operanti in giro per il centro abitato. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, all’uomo è stata ripristinata la misura detentiva in corso.
Brindisi. Rifiuta di sottoporsi agli accertamenti sanitari per verificare l’eventuale assunzione di alcolici, denunciato.
Brindisi, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Brindisi, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 27enne di San Pietro Vernotico (BR), per rifiuto di sottoposizione agli accertamenti per la guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di alcolici. In particolare, nel corso di un controllo alla circolazione stradale in una via del centro abitato, l’uomo è stato fermato alla guida di un’autovettura e trovato in evidente stato di alterazione psicofisica. Su richiesta degli operanti, ha rifiutato di sottoporsi agli accertamenti sanitari per verificare l’eventuale assunzione di alcolici. La patente di guida è stata ritirata e il veicolo è stato restituito al legittimo proprietario.
Carovigno. Servizio straordinario di controllo del territorio. Denunciate 3 persone e 4 segnalate all’Autorità Amministrativa.
A conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio eseguito dai reparti dipendenti dalla Compagnia di San Vito dei Normanni nel Comune di Carovigno, i Carabinieri hanno:
- denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria:
- una 22enne di Carovigno, per violazione degli obblighi conseguenti alla misura cautelare degli arresti domiciliari;
- un 18enne residente a Oria, perché sorpreso nuovamente alla guida di un’autovettura senza aver mai conseguito la patente di guida; auto posta sotto sequestro;
- un 36enne residente a San Vito dei Normanni, perché nel corso della perquisizione personale e veicolare è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico di 25 cm riposto all’interno del porta oggetti lato guida; coltello posto sotto sequestro;
segnalato all’Autorità Amministrativa, per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale:
- un 27enne di San Michele Salentino, a seguito di perquisizione personale, è stato trovato in possesso di 0,6 grammi di “marijuana” occultata nella tasca destra del pantalone;
- un 36enne di San Vito dei Normanni, a seguito di perquisizione personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di 0,58 grammi di “cocaina”, rinvenuti in un barattolo della cucina nella struttura ricettiva che lo ospita;
- un 46enne di Carovigno, a seguito di perquisizione personale, è stato trovato in possesso di 1 grammo di “marijuana”, occultato all’interno dello zaino;
- un 52enne di San Vito dei Normanni, a seguito di perquisizione personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di 0,72 grammi di “marijuana” occultata in un mobile posto sul balcone dell’abitazione.
Gli stupefacenti rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro.
Complessivamente sono stati eseguiti 10 controlli a persone sottoposte a misure di sicurezza e prevenzione, identificate 63 persone, controllati 44 automezzi, effettuate 8 perquisizioni, controllati 4 esercizi pubblici ed elevate 11 contravvenzioni al Codice della strada.
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